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    Mercedes AMG G63, il tuning di PerformMaster si fa più potente

    Oltre a essere conosciuta come auto potente, vedi il V8 da 585 CV, Mercedes G63 AMG è anche uno dei modelli sul quale i tuner ambiscono a mettere le mani. Il motivo? La sigla AMG è sinonimo di sportività e potenza. Lavorare per migliorare prestazioni già elevate ed estremizzare un’auto dall’indole aggressiva è un po’ il sogno di tutte le aziende specializzate nella personalizzazione. Così ha fatto anche la tedesca PerformMaster.

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    Il V8 ruggisce di più
    Per la personalizzazione in questione, il tuner tedesco ha pensato sia ad alcuni ritocchi estetici, con il body kit Aersphere in fibra di carbonio, ma anche a importanti modifiche al motore, già di per sé decisamente potente. Il V8 di 4,0 litri, grazie al modulo di sintonizzazione PEC di PerformMaster con cablaggio Bosch, passa da 585 a 805 CV. Un bel salto che fa balzare anche la coppia massima a 1.020 Nm. Miglioramenti, di conseguenza, anche nell’accelerazione: da 0 a 100 km/h in 3,9 secondi (il modello base fa 4,5).
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    Body kit in fibra di carbonio
    Il body kit in fibra di carbonio elaborato da PerformMaster per la G63 AMG interessa il parafango, che viene allungato e due nuovi spoiler, uno anteriore sdoppiato con luci diurne a LED e uno posteriore con diffusore. Si aggiungono anche ulteriori prese d’aria. Qualora il cliente decidesse di optare per il pacchetto più completo, troverà altri numerosi elementi sempre in carbonio: l’attacco del cofano motore, uno spoiler sul tetto e uno al posteriore.
    Un altro dettaglio. I primi 8 acquirenti del pacchetto completo potranno incontrare Bernd Mayländer, pilota della Safety Car della Formula 1, che li guiderà in un giro di pista a bordo della Mercedes AMG GT4.
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    Bugatti Chiron-Porsche 911 si scontrano: danni per 3,5 milioni di euro

    Ferragosto amaro per i proprietari di una Bugatti Chiron e di una Porsche 911 che, lo scorso fine settimana, sono rimasti coinvolti in un incidente sul Passo del San Gottardo, nella zona di Gamsboden in Svizzera. La dinamica dei fatti? Di seguito tutti i dettagli, con una premessa doverosa: la stampa del Canton Ticino ha definito l’impatto “un incidente di lusso”. Il motivo è facile da immaginare, visto il costo elevato di entrambe le auto. 
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    Troppa fretta
    A differenza di quanto si possa pensare, l’incidente è scaturito da una situazione piuttosto banale: una semplice coda di macchine che si era formata dietro un camper. Ma in fila c’era chi scalpitava. La Bugatti Chiron, allora, ha dato il via libera ai suoi cavalli iniziando a sorpassare la coda di veicoli. Idea venuta anche all’automobilista della Porsche 911 che, però, è sbucata all’improvviso impattando con la Bugatti. Nell’urto sono rimasti coinvolti anche un camper e una Mercedes.

    Conseguenze poco piacevoli
    Stando a quanto riportato dalla Polizia Cantonale di Uri, il guidatore del camper è stato portato in ospedale. E sempre secondo la Polizia, i piloti delle due auto di lusso non avrebbero compilato e firmato il modulo di constatazione amichevole. Se sia mancato il tempo o la voglia di farlo non ci è dato sapere, certo è che la Polizia ha stimato un rimborso dei danni materiali in 3,7 milioni di franchi, cioè 3,5 milioni di euro. Buon lavoro ai periti assicurativi e ai carrozzieri.
    Bari, contromano per 25 km su una Lancia Musa: follia sulla statale LEGGI TUTTO

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    Jeep Gladiator Farout, destinazione avventura

    Un veicolo in grado di arrivare dovunque: è Jeep Gladiator Farout, con il prototipo appena presentato dal brand di FCA. Il pick-up avrebbe dovuto esordire qualche mese fa, ma la pandemia ha stoppato ogni iniziativa del Marchio.
    Gladiator Farout è l’evoluzione del Gladiator Wayout mostrato al Jeep Safari del 2019: per entrambe il nome dell’allestimento rappresenta la chiara vocazione alle escursioni. 
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    Motore Diesel da 260 cv
    Possibili, e qui si va nel particolare per un modello americano, grazie a un propulsore a gasolio. Il V6 EcoDiesel di 3 litri di cilindrata, capace di erogare 260 cavalli e soprattutto 600 Nm di coppia. Indispensabile per viaggiare a lungo e per garantire elasticità e un risposta pronta e possente anche nei passaggi più difficili. Non a caso Gladiator standard, che arriverà in Europa tra pochi mesi, disporrà anche di questo propulsore negli allestimenti, Overland, Rubicon e Sport.
    Tornando a Gladiator Farout, da vero pick-up garantisce una polivalenza eccezionale grazie alla capacità di stivare praticamente tutto. Disponibili una tenda a quattro posti dal montaggio ultra rapido, un frigorifero e una stufa, scaffali. Ma anche interni in pelle e rivestimenti in legno.
    Gladiator Farout è stata alzata da terra di 2 pollici (5,1 centimetri) grazie al kit di sollevamento fornito da Performance Parts: presenti anche gli ammortizzatori Fox Performance. I pneumatici sono ovviamente specialistici da 37 pollici su cerchi da 17”. Presente il verricello, gancio traino, protezioni anti roccia, portapacchi integrato: originale anche la livrea, chiamata Earl. 
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    Bari, contromano per 25 km su una Lancia Musa: follia sulla statale

    Notte folle, quasi da cinema hollywoodiano, nel barese. Verso le 3 del mattino del 17 agosto infatti due ragazze a bordo di una Lancia Musa hanno imboccato la strada statale 16 e guidato contromano per ben 25 km dal comune di Giovinazzo fino a Bari, dove finalmente i Carabinieri, che erano all’inseguimento, sono riusciti a far loro cambiare strada.
    Incidente con una MINI Cooper, in macchina vino e birra
    Durante la folla corsa, la Musa ha prima rischiato di impattare contro un’altra auto, per poi sbattere contro una MINI Cooper, per fortuna senza conseguenze. Una volta fermate, le forze dell’ordine hanno rinvenuto all’interno della vettura due bottiglie di vino e due di birra vuote.
    Denuncia per la conducente
    Date le circostanze, i Carabinieri hanno deciso di sottoporre la conducente, una 30enne originaria di Bisceglie, all’alcol test, ma la ragazza si è rifiutata, ed è stata quindi denunciata.
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    Porsche, confermati i programmi in Italia

    Uno store emozionale all’interno di CityLife a Milano e una location multi esperienziale nell’ex autodromo di Franciacorta. Porsche conferma il suo interesse in Italia e ai suoi clienti con due progetti innovativi. Abbiamo incontrato Pietro Innocenti Direttore Generale di Porsche Italia all’interno dello spazio a City Life per farci aggiornare su questi loro programmi.
    “L’idea di questo spazio è di creare un modo semplice, intuitivo e informale per conoscere il mondo Porsche – ci ha spiegato Innocenti -. All’interno di un contesto che è quello di uno shopping mall, dove le persone vengono per passare un po’ di tempo, per fare shopping, per andare al cinema o al food quarter. Qui attorno ci sono tanti uffici quindi si ha la possibilità di intercettare un target diverso che magari non è quello che si reca spontaneamente in concessionaria. C’è un’idea di fondo che è quella dell’AppleStore, tu puoi entrare e stare due minuti guardare e poi uscire oppure decidere che vuoi qualche informazione in più e quindi ti rivolgi ai ragazzi che abbiamo chiamato agels e che sono stati formati appositamente. Sono dei tutor che possono spiegarti le caratteristiche dei prodotti in esposizione oppure aiutarti nella navigazione su dei touch screen che racchiudono tutto del mondo Porsche. C’è ovviamente la gamma, sia nuova che usata, c’è il configuratore ma anche le informazioni sulle attività, il motorsport i corsi di guida e quant’altro ci rappresenti. Se poi un visitatore sta veramente pensando di diventare proprietario di una Porsche c’è una funzione molto semplice che abbiamo chiamato ‘match your budget’ che impostando un paio di parametri, come l’anticipo e la durata del contratto, gli permette di capire l’importo per l’acquisto di una vettura e può accedere alle auto in pronta consegna disponibili in questo momento in tutta la rete italiana. Poi potrà decidere se proseguire l’acquisto in concessionaria”.

    Facciamo un passo indietro, come avete Affrontato questo periodo di lockdown?
    “La prima cosa è stata quella di mettere in sicurezza le persone, l’altro focus è stato di supporto alla rete di vendita. Fatto questo ci siamo messi a lavorare su un piano di rilancio pensando a quando si sarebbe potuta riprendere l’attività. Abbiamo creato diverse iniziative tra cui quella ‘uniti per ripartire’ che è di responsabilità sociale con la quale abbiamo voluto dare un messaggio per combattere due fenomeni critici che si sono rivelati in questo periodo che sono la povertà educativa e la povertà scolastica. L’abbiamo sviluppata con i nostri concessionari, e quindi è stata un’iniziativa corale. E’ un’operazione che ci sta dando soddisfazione sia perché stiamo aiutando tante persone ma anche perché è piaciuta molto a livello di opinione pubblica e di gradimento dei nostri clienti. Abbiamo lanciato un leasing speciale che consente al cliente di acquistare un’auto pagandola tra un anno. L’idea è concentrati per la ripartenza non stare a pensare al prezzo dell’auto, ci penserai quando sei ripartito. Queste iniziative insieme hanno fatto si che in meno di un mese dalla ripartenza siamo ritornati ad un traffico negli showroom paragonabile a quello del periodo ante covid e i numeri ci stanno dando ragione perché siamo in controtendenza rispetto al mercato e questo ci fa ben sperare per la seconda parte dell’anno”.

    Il progetto di Franciacorta ha subito rallentamenti?
    “No fortunatamente anche quel progetto sta andando avanti seguendo la tabella di marcia quindi non prevediamo di avere battute d’arresto. L’obiettivo è quello di aprire ad aprile del 2021 e tra l’altro abbiamo deciso che il prossimo Porsche Festival lo faremo li e sarà un’edizione veramente emozionate”.
    Gli incentivi del Governo non vi toccano direttamente ma cosa ne pensa da operatore del settore?
    “E’ un primo segnale ma poi deve essere seguito da un impegno più massiccio, non si può pensare di aiutare un settore che pesa per più del 10% del PIL con solo 50 milioni di euro di incentivi. Il comparto ha bisogno di una visione più a lungo termine anche perché l’arrivo dell’elettrico si porta dietro la necessità di creare infrastrutture e quindi bisogna avere un piano di lungo respiro per consentire di dispiegare queste tecnologie che vanno a rispondere ad un’esigenza di sostenibilità”.
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    Questo showroom di CityLife è il primo ne aprirete altri in Italia o nel mondo?
    “Questo tipo di experience è il primo nel mondo e l’idea è che se funziona ce ne potrebbero essere anche altri all’interno del  nostro mercato come anche in altri. Ritengo sia perfetto per intercettare un pubblico diverso, più giovane e anche femminile”.
    Salone di Ginevra annullato per Covid ma forse anche il prossimo anno non ci sarà per problemi finanziari. Secondo lei c’è un futuro di questi eventi?
    “La discussione sul futuro dei Saloni era partita prima del Covid, sono già alcuni anni che se ne parla. Questa emergenza ha solo accelerato un trend che era in qualche modo già in atto. Gli investimenti che fanno le Case auto in questi eventi sono ingenti e avendo tutti maggiore attenzione ai budget è chiaro che una pluralità di eventi durante l’anno molto simili non ha più molto senso. Continueranno ad esistere formule diverse dove tutti i marchi saranno presenti, ma saranno più settoriali. Una sull’innovazione, una sul classic, una sui nuovi modelli ma la ripetizione di Saloni come è stato fino ad oggi forse è una formula che sta mostrando i segni del tempo”.

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    Il lockdown vi ha portato a sviluppare maggiormente la parte digitale?
    “Sicuramente il periodo di lockdown ha accelerato quei processi d’interazione con la clientela in modalità virtuale che culminerà con la piattaforma ‘One Marketplace’ che lanceremo entro la fine dell’anno e su cui sarà possibile anche acquistare le auto”. C’è stata anche una crescita da parte degli operatori per avere a disposizione questi strumenti che una volta erano vissuti un po’ come una minaccia. Invece si sono resi conto che, come accade in altri settori che hanno beneficiato dell’e-commerce, anche nel nostro ha un futuro”.
    Quindi anche per Porsche l’e-commerce dell’auto ha un futuro?
    “Si, per quanto ci riguarda noi lanceremo questa piattaforma ‘One Marketplace’ entro la fine dell’anno e pensiamo che abbia un suo valore. Non è una vendita diretta ma coinvolge il concessionario che rimane un punt centrale della nostra strategia di distribuzione ma sicuramente facilita al cliente una serie di passaggi  che alcuni decidono proprio di non fare”.

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    Hyperion XP-1, l'idrogeno spinge la hypercar del Sole

    Hyperion XP-1, la hypercar alimentata a idrogeno. I suoi creatori, per descriverla, hanno tenuto a precisare che l’auto è il risultato del “culmine di quasi 10 anni di sviluppo, test e ricerca nella tecnologia dell’idrogeno da parte di oltre 200 ricercatori e scienziati”. Una vettura che mantiene fede anche al nome del Marchio. Hyperion, Iperione, che nella mitologia greca rappresenta, in estrema sintesi, il Titano della Luce e del Sole. Il Sole: ci arriveremo. Andiamo con ordine.
    Come appare: occhio anche alla…privacy
    Partiamo dagli esterni. Se guardiamo il frontale, è in evitabile che rimandi a un qualsiasi modello Bugatti. Ispirazione più o meno forte, la vettura dell’azienda americana ha una carrozzeria realizzata in titanio, monoscocca in carbonio e prese d’aria “a vortice”, portiere ad ali di gabbiano, un diffusore in kevlar, gruppo ottico a LED e una “chicca”, ovvero la possibilità di selezionare elettronicamente il colore dei vetri a seconda che si desideri maggiore privacy.

    Le ruote misurano 20 e 21″, avvolte da pneumatici Pirelli P Zero, con dischi carbonceramici da 18″ all’anteriore e 17″ al posteriore. Il peso è di 1.032 kg. In più, la hypercar possiede un sistema di sospensioni a braccio oscillante indipendente in lega d’alluminio ultraleggera.
    Il Sole “alimenta” l’aerodinamica
    Ma veniamo al legame con il Sole. Hyperion XP-1 è infatti dotata di palette laterali aerodinamiche attive in grado di migliorare le curve ad alta velocità: palette che sono ricoperte da pannelli solari capaci di articolare la propria forma per seguire la traiettoria del Sole. Praticamente, è come se la Stella “alimentasse” l’aerodinamica della vettura.
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    Le particolarità riguardano anche gli interni, dove, assieme al display da 98 pollici e i sedili in pelle di carbonio rivestiti di pelle cucita a mano, trova spaziouna curiosa e non meglio precisata tecnologia di controlli dei gesti.
    Prestazioni e autonomia: dati sorprendenti
    Innovativa anche la sezione dedicata alla motorizzazione. La Casa madre non ha rilasciato molte informazione sulle specifiche tecniche, tuttavia XP-1 ha una cella a combustibile a scambio protonico, sistemi di stoccaggio dell’idrogeno rivestiti in fibra di carbonio e un ultracondensatore che provvede ad accumulare energia. Il tutto, da unire ai vari motori elettrici che spingono l’auto, con trazione integrale e trasmissione a tre velocità. La velocità massima andrà quindi oltre quota 365 km/h, con 2,2 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h. Sorprende, e non poco, il dato sull’autonomia, che si aggira intorno ai 1.635 km. Cinque minuti, sostengono, il tempo per ricaricarla.
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    La hypercar che farà scuola sull’idrogeno
    Il CEO Angelo Kafantaris ha anche affermato che l’auto è stata “parzialmente progettata per funzionare come uno strumento educativo per le masse”, poiché “gli ingegneri aerospaziali hanno da tempo compreso i vantaggi dell’idrogeno come l’elemento più abbondante e leggero dell’universo”. Hyperion XP-1 entrerà in produzione nel 2022, commercializzata in un’edizione limitata a soli 300 esemplari. Strumento educativo o meno, la hypercar punta dritta verso…il Sole. LEGGI TUTTO

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    Skoda Enyaq IV, il teaser della “navetta spaziale” full electric

    Manca poco alla presentazione del primo SUV 100% elettrico di Skoda, Enyaq IV, che la Casa boema mostrerà a Praga il prossimo 1° settembre. La vettura segna una rivoluzione stilistica per il brand: linee dinamiche e proporzioni equilibrate vanno a unirsi nella prima auto della storia Skoda basata sulla piattaforma modulare MEB del Gruppo Volkswagen, in grado di offrire prestazioni esaltanti e interni di pregevole fattura (di cui noi vi avevamo già dato un’anticipazione).
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    EFFETTO CRISTALLO DI BOEMIA E ASPETTO DINAMICO

    Da Mlada Boleslav considerano la nuova vettura una vera “navetta spaziale”. Paragone scaturito dalle linee scultoree che mostra Enyaq IV, insieme alle superfici pulite che fanno sembrare come se l’auto stesse brillando come un cristallo: effetto voluto, e ispirato proprio dai celebri cristalli di Boemia. La linea del tetto è allungata, creando dinamicità, mentre il frontale è più piccolo rispetto agli altri SUV della Casa. Zona anteriore dove trova spazio la distintiva griglia Skoda, che nel caso di Enyaq IV è posizionata più in avanti e in verticale. A conferire l’aspetto aggressivo contribuiscono anche i fari full Led Matrix e le luci diurne.
    FATTORE SPAZIO

    Per risparmiare spazio, le batterie sono installate sulla superficie del veicolo, il che rende il corpo vettura un più alto. Tuttavia, il passo più lungo compensa visivamente l’altezza. I singoli componenti della trasmissione elettrica, inoltre, occupano meno spazio rispetto a un motore a combustione interna standard, consentendo sbalzi più corti nella parte anteriore e posteriore. Sorprendente il valore aerodinamico di Enyaq IV: 0,27 cw, un dato incredibile per un SUV di tali dimensioni.
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    BMW M3 Touring, il teaser annuncia tanto spazio e sportività

    Confermato: la BMW M3 diventerà per la prima volta anche Touring. Ad annunciare il teaser della versione wagon della berlina è proprio la Casa di Monaco di Baviera che comunica le prime messe a punta per le fasi di test drive. A settembre, in anteprima mondiale, verranno tolti i veli della nuova gamma sportiva delle nuove Serie 3 e Serie 4, tra cui spiccano la M3 berlina e M4 coupé, a cui seguiranno nel 2021 dalla M4 Cabriolet.
    E la M3 Touring? Non la vedremo sul mercato prima del 2022, visti i due anni necessari per la fine dello sviluppo completo della gamma, anche se da Monaco fanno sapere che dopo i collaudi nel centro sviluppo di Garching sarà il Nürburgring a ospitare le sue prime girate a tutta potenza e ad altissime prestazioni tra i cordoli del Nordschleife. E lì sarà proprio difficile tenerla nascosta dagli occhi indiscreti.

    Auto ferma in autostrada: la guida alle 10 cose da fare e non fare
    Motore a sei cilindri
    Tanto spazio, bagagliaio ancora più capiente ma sempre con un’anima sportiva dalle alte prestazioni. Il cuore della nuova BMW 3 Torunig sarà il sei cilindri M TwinPower turbo, comune in tutte le nuove M3 e M4, che sarà disponibile in due versioni da 480 e 510 cv da 600 Nm di coppia e cambio automatico a 8 rapporti.
    Per ora questo è quello che sappiamo sul motore e prestazioni della nuova famigliare che conserverà il DNA puramente sportivo del reparto M. Così come il design con le prese d’aria anteriori di grandi dimensioni, quattro terminali di scarico sul retro, una carrozzeria muscolosa e un asse chiaramente più largo. 
    La M3 Touring in realtà è progetto di produzione che prende spunto da un qualcosa iniziato già 20 anni fa, mai ultimato, e con una natura completamente diversa. Negli anni 2000 infatti data la grande richiesta dei clienti del Marchio per avere una sportiva per la famiglia più compatta rispetto alla M5, i tecnici di Monaco di Baviera realizzarono un prototipo della Serie 3 di terza generazione con carrozzeria wagon e meccanica derivata dalla M3 coupé. Dopo tanto tempo sembra che finalmente sia giunta l’ora di toccarla con mano.      LEGGI TUTTO