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    Enyaq IV, il nuovo render svela i fari

    È tutto pronto per il debutto di Enyaq IV, il primo SUV elettrico di Skoda, fissato per il 1° settembre 2020. Se i teaser rilasciati nelle scorse settimane forniscono dettagli su interni ed esterni, è direttamente il capo progettista dell’illuminazione esterna della Casa boema a fornire ulteriori notizie sull’aspetto dei fari e dei fanali posteriori, elementi che si preannunciano fortemente caratterizzanti del design di Enyaq IV.
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    I fari esaltano il carattere innovativo

    In un’intervista pubblicata sul sito ufficiale di Skoda, Petr Nev?ela ha descritto i nuovi fari a matrice full Led, sottolineandone le differenze con i modelli attualmente sul mercato. “Nell’implementare l’attuale linguaggio stilistico di Škoda, avevamo già sviluppato molto i fari anteriori di Scala e Kamiq e della nuova generazione di Octavia. In tutti i modelli presentati negli ultimi 18 mesi, i fari sono generalmente più piatti e ciò si traduce in un effetto ancora più dinamico. Inoltre su Kamiq abbiamo aggiunto le luci diurne posizionate in alto. Ulteriori elementi cristallini sono stati incorporati nel design dei fari. Con Enyaq IV stiamo continuando in questa direzione e stiamo perfezionando dettagli specifici, come le nuove luci di marcia diurna finemente progettate con ciglia sottili e la nuova forma esagonale dei moduli Led principali. I nuovi fari e i fanali posteriori esaltano ulteriormente il carattere innovativo del nuovo Enyaq IV”.
    Le tempistiche di progettazione
    Di fronte a questi cambiamenti e a nuovi livelli di innovazione, non ci si può certo aspettare che il lavoro sui fari e fanali posteriori sia semplice e veloce. E la conferma arriva dalle parole di Nev?ela: “Il processo di sviluppo può variare dai sei ai 12 mesi”. Questo aspetto, infatti, è strettamente collegato con il team degli esterni: un coordinamento a 360°. “Lo  sviluppo del design è un processo dinamico”.
    Tradizione e sostenibilità
    C’è molto della tradizione ceca nella nuova illuminazione di Enyaq IV. L’ispirazione arriva, infatti, dal cristallo di Boemia. “Le linee precise, le disposizioni geometriche e le superfici in vetro sono affascinanti e, a seconda dell’incidenza della luce e del lato in cui si guardano, offrono sfaccettature sempre diverse”. Ma non c’è solo il passato. Skoda pensa al futuro e al concetto di sostenibilità: per l’illuminazione del primo SUV elettrico del Marchio, infatti, è stata sfruttata anche l’innovativa tecnologia Led. LEGGI TUTTO

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    Skoda auto ufficiale del Tour de France anche nel 2020

    Skoda è nuovamente l’auto ufficiale del Tour de France anche per l’edizione 2020, in programma dal 29 agosto al 20 settembre, proseguendo così una tradizione che dura ormai senza stop dal 2004.
    Superb iV designata “Red Car”
    Il brand boemo fornirà all’organizzazione 250 veicoli. Protagonista assoluta sarà la Superb iV: l’ibrida plug-in sarà la “Red Car”, l’auto di comando affidata al Direttore dell’evento Christian Prudhomme, che da lì guidarà il gruppo e, utilizzando le tecnologie di comunicazione presenti a bordo, sarà tenuto costantemente informato sugli ultimi sviluppi. Il particolare tetto di vetro della Superb iV rossa gli garantirà inoltre la migliore visuale in ogni momento. Saranno utilizzate anche Kamiq, Kodiaq, Karoq e Octavia, giunta alla sua quarta generazione.

    Skoda e il ciclismo, che passione
    Inoltre, Skoda sponsorizzerà nuovamente la Maglia Verde per il miglior velocista e, in qualità di partner dell’app ufficiale del Tour de France, terrà aggiornati i tifosi sulle ultime novità della corsa. “Il nostro profondo impegno nel ciclismo e la nostra pluriennale collaborazione con l’organizzazione del Tour de France sono parte integrante della strategia di sponsorizzazione sportiva globale di Skoda – afferma Alain Favey, membro del Board Vendita e Marketing del Marchio -. Questo evento è un’occasione perfetta per presentare il nostro brand e i nostri prodotti a livello internazionale e, allo stesso tempo, per condividere il nostro entusiasmo per questo sport dinamico con milioni di appassionati”.

    Da Nizza agli Champs-Elysées
    Quest’anno il Tour de France copre una distanza totale di 3.470 chilometri. Il 29 agosto circa 180 corridori partiranno verso Parigi da Nizza, per affrontare 21 tappe, di cui otto di montagna, quattro salite e una prova a cronometro individuale. Il percorso del Tour de France comprende dodici nuove città e paesi, tra cui Le Teil, Chauvigny e Mantes-la-Jolie. Tra i punti principali dell’edizione 2020 della storica competizione ci sono i percorsi di montagna, che condurranno i partecipanti attraverso le Alpi, i Pirenei, i Vosgi, il Massiccio Centrale e il Giura. Inoltre, i ciclisti dovranno superare il Grand Colombier, il Col de la Lusette e il Col de la Madeleine. Il 20 settembre il gruppo raggiungerà infine il traguardo sull’Avenue des Champs-Elysées di Parigi.

    Skoda Tour de France
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    LM 25 Edition, il tributo di Lanzante alla 24 Ore di Le Mans 1995

    Prima l’annuncio, poi l’attesa, infine il risultato. Lanzante ha svelato la LM 25 Edition, il suo tributo alla McLaren F1 GTR che nel 1995 ha trionfato nella 24 Ore di Le Mans. Si tratta di sette diversi esemplari dalla speciale livrea, ognuno basato su un modello McLaren, ma per adesso ne conosciamo solo sei (la 600 LT coupé e spider, la 765LT coupé e spider, la Senna e la Senna GTR).
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    I colori protagonisti
    Ruolo da protagonista per i colori, con la vernice Ueno Grey che richiama la livrea Ueno Clinic dalla mitica F1 GTR vittoriosa nel ’95: uno specchio di sfumature grigio scuro, argento e nero. Anche la fibra di carbonio utilizzata per la realizzazione delle vetture subisce il fascino della storia: le parti in carbonio, come i cerchi a cinque razze (fissati con bulloni in titanio), sono verniciate con queste tonalità. Spiccano anche le pinze freno, con il color oro a fare da contrasto, il logo LM 25 sulle minigonne e il numero di gara 59 sulla fiancata.

    Per i più esigenti
    La componente meccanica resta invariata per ogni modello, ma non mancano optional extra per soddisfare i clienti più esigenti: dal parasole rivestito in ceramica alle chiavi personalizzate con logo LM 25 e colore della livrea.
    160mila euro
    Anche nell’abitacolo si ritrovano le stesse tonalità dell’esterno, ed è proprio qui che l’azienda si è sbizzarrita. I sedili di serie lasciano il posto a una versione più sportiva, con loro LM 25 sul poggiatesta, mentre i pedali e i pulsanti riprendono l’oro delle pinze freno e le cinture di sicurezza sono rosse e blu.
    Quanto tempo occorre per portare a termine la metamorfosi messa in atto da Lanzante? Tre mesi, basta sborsare 160mila euro.
    McLaren P1 GTR-18, Lanzante aggiorna la supercar da 1000 cv LEGGI TUTTO

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    Sesso in auto, scoperti dai vigili non si fermano: 20mila euro di multa

    Sanzione pesante per una coppia di 50enni beccata dai vigili a fare sesso in auto (e in una discarica). Incapaci di resistere, i due hanno proseguito con le effusioni anche dopo essere stati scoperti dalla polizia locale di Lignano Sabbiadoro, in provincia di Udine. Immediata la multa, piuttosto salata, per la coppia “passionale”: ben 20mila euro.
    Come se nulla fosse
    La coppia residente nel comune friulano è stata notata dai vigili durante un normale giro di controllo ma, nonostante l’invito di un agente a ricomporsi, i due hanno continuato come se nulla fosse. È stato necessario l’intervento di più agenti per far cessare le effusioni. “Con tanto di motore acceso – riferisce il comandante della Polizia locale di Lignano, Alberti Adami – si sono rivestiti con calma senza mostrare il minimo imbarazzo e senza proferire parola. E anche quando è stata loro comminata la multa non hanno manifestato alcuna rimostranza”.
    La coppia è stata sanzionata per atti osceni in luogo pubblico: 10mila euro a testa.
    Coronavirus, sesso in auto: denuncia e sanzione estrema a Milano LEGGI TUTTO

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    Toyota, collaborazione con Amazon per nuovi servizi di mobilità

    Toyota e Amazon hanno stretto un nuovo accordo, un ulteriore stretta di mano compresa all’interno di una partnership più ampia e già avviata da tempo tra la Casa giapponese e il colosso statunitense. Lo scopo della partnership è quello di sviluppare e ampliare i servizi di mobilità, raccogliendo dati utili alla sicurezza e al comfort degli automobilisti, insieme a un partner d’eccezione. 
    Con Amazon Echo Auto, Alexa è sulle vostre macchine
    I contenuti dell’accordo e i vantaggi per gli automobilisti
    L’inedito accordo prevede che Amazon realizzi una piattaforma globale, Amazon Web Services (AWS), che aiuti Toyota a gestire, elaborare e analizzare i dati della flotta mondiale di veicoli connessi al Marchio. Dati che potranno così essere utilizzati per molteplici scopi, tra i quali: costruzione di nuovi modelli; car sharing; rideshare; noleggio a servizio completo; manutenzione del veicolo; assicurazione basata sul comportamento di guida.
    La gamma Toyota: consulta il listino completo di Auto!
    “La connettività guida tutti i processi di sviluppo: produzione, vendita e assistenza nel settore automobilistico – ha affermato Shigeki Tomoyama, Chief Production Officer Toyota -. Espandere il nostro accordo con AWS per rafforzare la nostra piattaforma di dati sui veicoli sarà un grande vantaggio per le attività all’interno di Toyota”. LEGGI TUTTO

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    Mercedes AMG-One, ecco come canta un V6 da F1

    “Dalla pista alla strada”. “Una Formula con le ruote coperte”. Quante volte avete letto queste frasi riferite a una hypercar dalle prestazioni estreme?
    Ecco, facile dirlo di qualunque sportiva estrema da oltre 1000 cavalli in commercio ora, ma rendere una frase fatta reale è qualcosa di diverso e maledettamente complicato.
    Ne sanno qualcosa in Mercedes-AMG perché loro sì che hanno preso una monoposto da F1, la loro, per renderla a norma di codice della strada, ma hanno rischiato il ricovero in manicomio per farlo.
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    I perché dei ritardi del progetto
    La Mercedes-AMG ONE è stata presentata nel 2017, con le prime consegne promesse in 18 mesi, ma le cose non sono andate secondo i piani perché prendere la Power Unit realizzata nel 2016 per la W07, quella del Mondiale vinto da Rosberg e delle 19 vittorie su 21 GP per adattarla all’uso stradale, ha messo i tecnici di Affalterbach di fronte a tante sfide e problemi da risolvere.
    Poi, la pandemia da COVID-19 ha fatto il resto nell’aumentare i ritardi alla delibera del progetto.
    I tedeschi, però, non si sono arresi. Superati al banco i problemi nati nel rendere il V6 1.6 turbo da oltre 1000 cv, completo di MGU-H (il sistema che recupera energia dal calore dei gas di scarico) e MGU-K (il dispositivo che recupera l’energia che si dissipa nelle frenate), rispettoso nelle norme anti-inquinamento e anti-rumore, capace di accendersi come un auto normale e non attraverso l’intervento di un’intero team di meccanici della scuderia di F1, ma soprattutto di farlo rendere a un regime di giri da vettura stradale in modo da essere guidabile non solo da un Campione del Mondo, la AMG One è tornata in pista per una nuova serie di collaudi, gli ultimi prima di consegnare i 275 esemplari già ordinati.
    I test in pista
    I tester hanno verificato come il complesso sistema di aerodinamica attiva della Mercedes AMG-ONE, confermi il tipo di efficacia studiato in galleria del vento in condizioni di utilizzo reali, oltre a collaudare la vettura nella modalità di guida 100% elettrica.
    Mercedes, scopri qui la gamma completa
    Ora ultimo step di prove previsto al Nürburgring e poi, dopo un’attesa che sembrava infinita, la vera F1 con le ruote coperte potrà scendere in strada nella sua veste definitiva. LEGGI TUTTO

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    Mahindra Thar, generazione inedita per il fuoristrada indiano

    Mahindra Thar svela la sua nuova serie. Il fuoristrada indiano si va a configurare come un veicolo off-road duro e puro, classico: forse fin troppo, perché anche in questo caso le somiglianze con Jeep Wrangler sono evidenti (Mahindra di recente ha perso una disputa con Jeep in USA per il modello Roxor).
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    Thar arriverà sul mercato indiano ad ottobre. Vettura a due porte, votata alle escursioni: con convertibile top, tetto morbido o rigido. La fanaleria, a led, e la griglia (comprese le storiche sette barre …) sono effettivamente riconducibili alla fuoristrada americano.
    La trazione è integrale con marce ridotte: al posteriore c’è il bloccaggio meccanico del differenziale. Le sospensioni sono indipendenti davanti e multi-link dietro: la profondità di guado è di 65 centimetri, l’altezza da terra di 22,6 centimetri: l’angolo d’attacco è di 41,8°, quello di uscita di 36,8° e di dosso di 27°.
    Gli pneumatici sono all terrain 255/65 su cerchi da 18 pallini, in abitacolo spicca uno display multimedia  centrale che informa anche sull’attività e le prestazioni in off-road.

    Benzina e Diesel, 150 e 130 cv
    Thar 2020 presenta nuovi motori: il benzina 2 litri TGDi Stallion da 150 cavalli e 320 Nm di coppia e il Diesel di 2.2 litri da 130 cavalli e 320 Nm. Il cambio può essere manuale a sei rapporti o automatico sempre a sei marce. LEGGI TUTTO

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    Cizeta V16T, all'asta il gioiello del Sultano

    Una bellezza rara e dimenticata, figlia di un determinato periodo, quello degli anni ’90, così pieno di creatività e fantasia nel mondo dell’automobile, e oggi riscoperta grazie a un’asta oltreoceano. Cizeta Moroder V16T. Progetto sfortunato di inizi anni ’90 dell’ingegnere Claudio Zampolli, e della sua collaborazione finanziaria con il musicista Giorgio Moroder. Nel 1991, entrambi affidarono a Marcello Gandini il compito di disegnare questa vettura per la Casa modenese, nata da pochi anni. Fu Gandini stesso a dire che il risultato del suo lavoro può essere considerato una sorta di prototipo della Lamborghini Diablo che lui stesso disegnerà più avanti.
    COUPÉ DA 540 CV
    La Cizeta V16T era una’auto bella e potente. Una coupé sinuosa, con elementi stilistici che di lì a poco vedremo nella Diablo. Ma il suo punto di forza era la motorizzazione: era spinta infatti da un 16 cilindri aspirato da 6 litri montato in posizione trasversale, quattro valvole per cilindri, per una potenza accreditata di 540 cv. Le prestazioni erano da supercar moderna: 328 km/h di velocità massima, 4 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h.
    Un prodotto artigianale finissimo, in un’edizione limitatissima: 10 soli esemplari. Pochi, troppo pochi. Già, perché poi è il mercato a comandare, e la V16T non conobbe fortuna, probabilmente per i costi esosi. Da lì, di conseguenza, nel 1995 venne interrotta la produzione, e la fine per il piccolo Costruttore emiliano.
    LA SUPERCAR DEL SULTANO ALL’ASTA
    Di quei 10 esemplari, 2 vennero ordinati dall’allora sultano del Brunei. Uno di quei due, oggi, è finito all’asta grazie alla statunitense We Are Curated, specializzata nella vendita delle supercar del passato. Tutto è completamente rimasto fedele al 1991, compresi i quattro fari anteriori e il V16. Il colore è blu cobalto. Inoltre, l’auto non è mai stata immatricolata: si profila quindi un’occasione d’oro, per tutti coloro che possono permettersi di acquistarla e rituffarsi nei mitici anni ’90 a quattro ruote.
    Nel listino dell’usato di Auto, tante occasioni da non perdere a portata di click! LEGGI TUTTO