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    Maserati MC20, supercar “farfalla” più estrema e audace col V6 Nettuno

    Porte che si aprono verso l’alto “a farfalla”, come si dice in gergo; linea grintosa, telaio interamente in fibra di carbonio e un motore da urlo: 6 cilindri a V biturbo da ben 630 cavalli. Un’enormità. La Maserati ritorna nel campo delle supersportive con una coupé aggressiva che è destinata a fare scalpore: la MC20. Una supercar però dotata anche di grande confort di bordo e pensata non soltanto per un uso sportivissimo ma anche nella vita di tutti i giorni. Estrema nella performance, ma non nella vita a bordo.

    La MC20 è stata presentata all’autodromo di Modena in pompa magna con un grandioso evento che ha visto coinvolti oltre 400 ospiti e un immenso palco che non avrebbe sfigurato in un concerto rock in qualche stadio, su cui la MC20 ha sfilato da protagonista. Segno dell’importanza anche d’immagine che Maserati mette in quest’auto.
    Bellissima nel suo colore di lancio, bianco “Audace” (ma sarà anche disponibile in blu, grigia, nera, gialla oppure rosso Maserati), la MC20 è una coupé due posti secchi a motore posteriore/centrale V6 3 litri con cambio doppia frizione a 8 marce da 630 cavalli e prestazioni mozzafiato vista la potenza e la coppia disponibile. Lo schema tecnico e il look generale sono simili a quelli della cugina Ferrari 488, ma in questi caso il motore è un V6 3 litri invece che un V8 4 litri. La potenza specifica però è addirittura superiore nel caso Maserati perché il suo V6 biturbo nasconde all’interno delle testate una tecnologia da F1 che ha consentito un boost di potenza veramente notevole.
    L’eredità della MC12
    Il nome MC20 sta per Maserati Corse e riassume già l’indole sportiva di questa vettura (per cui sarà previsto anche un impiego agonistici ancora però da definire). Si ispira sia nelle forme generali che nel nome anche alla berlinetta MC12, la leggendaria coupé dello scorso decennio, che vinse numerosi titoli mondiali nella categoria GT.
    La MC12 però era una supersportiva inizio anni Duemila caratterizzata da soluzioni tecniche e stilistiche ben differenti dalla MC20: carrozzeria squadrata, coda lunga, motore 12 cilindri a V aspirato di grande cilindrata. La MC20 invece rivela tutta la propria attualità in dimensioni molto più compatte (è lunga 467 cm, larga quasi due metri (196 cm) e ha un passo di 2700 mm), ha un motore di cilindrata più contenuta 3 liyri) con frazionamento V6 ma è dotata di doppio turbocompressore (uno per bancata) per ottenere quella quantità di cavalli che nella MC12 venivano raggiunti con la cilindrata maggiorata.
    Aerodinamica, ma senza ali

    Le forme poi sono molto più sinuose, morbide e disegnate dal vento della galleria. Una particolarità della MC20 è che non è dotata di alcuna appendice alare: la linea è pulitissima, un vero capolavoro di design essenziale senza spoiler o alettoni. Però la macchina è dotata di un elevatissima downforce che la tiene schiacciata a terra nelle curve: pensate che a 240 km/h genera un carico verticale di 100 chili pur non avendo alettoni né spoiler sulla carrozzeria. Tutte le solzioni aerodinamiche sono concentrate sul fondo della vettura, come su una monoposto F1: c’è un fondo piatto con un sofisticato scivolo estrattore in coda per sfruttare il flusso d’aria che passa sotto la macchina e aumentare la deportanza, c’è un divergente sul fondo davanti alle ruote anteriori per tenere aderente a terra il muso in rettifilo e nelle curve più veloci e anche l’aria calda che fluisce dai radiatori anteriori viene convogliata sul fondo, dopo che hanno raffreddato l’acqua del motore, per venire sfruttata a fini aerodinamici.
    Il frontale aggressivo della nuova MC20 mostra anche un logo del tridente lievemente rinnovato nella grafica.
    Porte a farfalla

    Molto vistose, nelle immagini laterali e frontali della MC20, le due porte che si aprono a farfalla. Verso l’alto invece che lateralmente, come su tutte le auto. Una scelta stilistica e aggressiva. Finora usata soltanto da Lamborghini e McLaren nelle proprie supercar più estreme. Anche questo sintetizza il nuovo corso Maserati e la destinazione estrema di questa coupé che però non rinuncia al comfort di bordo. L’ergonomia è stata tenuta in grande conto in fase di progettazione. Un esempio: nonostante la posizione di guida sia molto ribassata come tipico di una sportiva, i brancardi (cioé la parte solida del telaio sotto la porta) che delimitano il bordo inferiore della porta sono stati abbassati al massimo per favorire l’ingresso e l’uscita dall’abitacolo anche alle persone di elevata altezza. Le porte che si aprono verso l’alto poi facilitano ancor di più la manovra di ingresso.
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    Telaio in carbonio
    Una delle specifiche esclusive della MC20 è il telaio interamente in fibra di carbonio, come l’antenata MC12. Un elemento che dona una grandissima rigidità strutturale all’auto e ne migliora enormemente il comportamento dinamico.

    La vasca in carbonio che funge da telaio è di dimensioni molto generose e pur alloggiando due sole persone dentro, la MC20 risulta piuttosto comoda e spaziosa. Nuovi anche cruscotto e display centrale di grande diametro, tutto full digital.
    Motore, il V6 Nettuno
    Il vero gioiello di quest’auto però è il motore V6 3 litri denominato Nettuno: progettato e costruito a Modena, nel nuovo polo motori Maserati, è simile al V6 della Giulia Quadrifoglio perché nasce dalla stella linea di progetto, ma il propulsore Maserati possiede una tecnologia esclusiva a livello mondiale: un sistema di precarica di combustione nella testata di derivazione F1 che aumenta drasticamente la potenza ricavabile dal V6.

    Finora questa tecnologia è stata impiegata soltanto sui motori da corsa turbo ibridi, mai invece su un’automobile stradale. Maserati ha opportunamente brevettato questo sistema nascosto dentro la testata. All’interno della camera di combustione è ricavata una precamera collegata a quella principale da una serie di forellini che spruzzano poi la miscela aria benzina nella camera di scoppio principale; una candela supplementare è disposta lateralmente e serve ad accendere prima la miscela nella precamera.
    Questa soluzione innovativa completata dall’iniezione mista diretta/indiretta a 350 bar e serve ad ottimizzare la combustione della benzina nella camera di scoppio e migliorare l’efficienza del motore. L’effetto di questa tecnologia è devastante. La potenza di 630 cavalli ottenuta è un valore elevatissimo per 3 litri di cilindrata. Significano 210 cv/litro, una potenza specifica superiore persino alla Ferrari 488 Pista o alla McLaren Senna che non superano i 185 cv/litro. Infatti le prestazioni sono veramente elevatissime: la velocità massima dichiarata della MC20 è di 325 km orari, ma fa ancora più sensazione l’accelerazione 0-100 dichiarata di 2,9 secondi. La Maserati MC20 sarà in vendita dalla primavera 2021 a un prezzo ancora da definire, ma attorno ai 200mila euro.

    MC20 sarà anche elettrica
    La MC20 coupé non è destinata a restare unica nella gamma delle supersportive Maserati: del giro di un paio d’anni arriveranno sia una versione cabriolet con lo stesso V6 e poi anche una MC20 elettrica. Quest’ultima avrà lo stesso telaio in carbonio, la stessa forma ma invece del V6 turbo sotto il cofano, ci saranno tre motori elettrici (due posteriori e uno anteriore) in grado di eguagliare le prestazioni del modello tradizionale. LEGGI TUTTO

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    Codice della Strada, la riforma non piace all'ACI

    Il Codice della Strada si appresta a passare una piccola, ma significativa, rivoluzione. Il Decreto Semplificazioni ha apportato modifiche che portano, ad esempio, l’introduzione del doppio senso ciclabile, dell’utilizzo degli autoveolx anche nelle strade di quartiere e l’autorizazzione agli operatori ecologici di fare multe e richiedere rimozioni per quei veicoli che intralciano il loro lavoro.
    Le novità non hanno incontrato il favore dell’ACI. L’Automobile Club Italiano, attraverso la voce del presidente Angelo Sticchi Damiani, ha espresso totale dissenso all’impostazione data dal legislatore al Codice della strada. 
    Di seguito, pubblichiamo il testo integrale del comunicato pubblicato dall’ACI
    Le dichiarazioni di Angelo Sticchi Damiani
    Il Codice si muove nella direzione sbagliata
    – No alla durata fissa del giallo su tutti i semafori- No autovelox in città se non in punti critici e pericolosi- No a bici contromano nè su corsie riservat a TPL- No a “deregulation” per mobilità ciclabile- No autorizzazione a operatori ecologici a fare multe e richiedere rimozioni- No a norme diverse da comune a comune: evitare confusione
    “ACI è sempre soddisfatta quando il Legislatore si occupa di sicurezza stradale – la nostra battaglia quotidiana – soprattutto, se interviene per semplificare il Codice della Strada, trasformandolo in un Codice dei Comportamenti, che indichi come ci si deve comportare quando ci si muove su una strada. In questa occasione, però, purtroppo così non è. Anzi: ci si muove nella direzione opposta”, è quanto ha dichiarato il Presidente dell’Automobile Club d’Italia, Angelo Sticchi Damiani, commentando la nuova proposta di riforma del Codice della Strada.
    “Riteniamo, ad esempio un errore – ha proseguito Sticchi Damiani – scrivere nel CdS che la durata del giallo debba essere almeno di 3 secondi, perché può creare malintesi e far tarare tutti i gialli semaforici sui 3 secondi, come se fossero tutti uguali. L’individuazione della giusta durata del giallo semaforico deriva, invece, da un calcolo complesso e unico per ogni incrocio”.
     “Non ci sembra corretta anche la possibilità di istallare autovelox perfino sulle strade locali dove vige il limite orario di 30 Km/h. L’autovelox – ha rilevato il Presidente dell’ACI – è un utile strumento per controllare e limitare la velocità degli utenti nei punti più critici o pericolosi, nei quali è opportuno avere la certezza che la velocità venga ridotta, in modo da consentire di guidare in sicurezza. È, viceversa, diseducativo – quando non addirittura pericoloso – l’autovelox diffuso, magari installato per far cassa e nemmeno correttamente segnalato, secondo quanto previsto dalla normativa”. 
     “Una particolare attenzione meritano, inoltre – secondo Sticchi Damiani – tutti i provvedimenti riguardanti le biciclette. Restiamo fermamente contrari alle bici contromano ed alla possibilità che possano transitare sulle corsie riservate al trasporto pubblico. I dati di incidentalità ci dicono che si tratta di pratiche estremamente pericolose, anche in considerazione dell’esposizione al rischio del ciclista rispetto ai veicoli a quattro ruote: più di 50 volte superiore!”
    “Inoltre – a leggere la proposta – sembrerebbe che, in città, basti imporre il limite di 30 km/h e la bicicletta possa fare tutto: avere la precedenza su tutti, procedere in senso di marcia opposto a quello dei veicoli, andare appaiati e magari sorpassare. Questa sorta di “deregulation” della mobilità ciclabile ha, secondo noi, un forte effetto diseducativo: alle biciclette tutto è permesso e, per conseguenza, anche ai monopattini elettrici, che sono equiparati ai velocipedi, mentre è evidente che, nella mobilità metropolitana, l’anarchia non va assolutamente d’accordo con la sicurezza stradale!”
    “Infine, sembrerebbe che da domani anche gli operatori ecologici possano emettere multe o far rimuovere i veicoli. Ci auguriamo che le cose non stiano così e che la proposta riguardi solo l’ampliamento delle funzioni degli ausiliari del traffico che – ricordiamo – devono limitarsi a segnalare l’infrazione al Corpo di Polizia Municipale. Né vogliamo prendere in considerazione la possibilità che queste nuove figure si sostituiscano al Corpo di Polizia Municipale”. 
     “In conclusione, è positiva l’attenzione alla sicurezza in ambito urbano, dove ancora sono troppi numerosi gli incidenti ed i morti. Ma siamo preoccupati che l’applicazione alla realtà di tali norme, inserite nel CdS, risulti difforme e differenziata da Comune a Comune, creando confusione e comportamenti insicuri agli utenti della strada”.  LEGGI TUTTO

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    Suzuki Jimny autocarro, di nuovo sul mercato europeo

    Un ritorno a sorpresa, lì in quello stesso scenario che era stato costretto ad abbandonare in precedenza. Suzuki Jimny rivela l’omologazione N1 con la quale andrà sul mercato europeo, dove un anno fa è stato obbligato a lasciare la scena, vittima di una normativa sulle emissioni medie di Co2 che ha penalizzato pesantemente Suzuki.
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    Di per sé il Jimny non avrebbe valori di Co2 esagerati, l’1.5 benzina da 102 cavalli si posiziona al di sotto dei 150 g/km, tuttavia, in ragione di valori già piuttosto bassi nella media di emissioni prodotta dalla gamma Suzuki in passato, i nuovi target sono risultati tali da costringere la casa madre a ridurre la disponibilità di esemplari del Jimny destinati all’Europa.

    Duemila Jimny per il 2020, tutti già assegnati a fine 2019, prenotati. Il taglio del 30% della produzione destinata all’Italia ha dovuto fare i conti con una richiesta che solo nel 2019 era stata di 3.300 esemplari venduti.
    Due posti e trazione integrale AllGrip

    Passato, perché adesso prepara il debutto Suzuki Jimny autocarro, omologazione N1 che riconfigura l’abitacolo, diventa due posti e sfrutta l’intero spazio posteriore a vantaggio del bagagliaio, un pavimento regolare e la rete divisoria del carico per un’interpretazione diversa del piccolo fuoristrada.
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    Invariata la base tecnica, la trazione integrale AllGrip con ridotte, come l’offerta di sistemi di assistenza alla guida, tra Hill Descent Controll, Hill Hold Control e la frenata automatica d’emergenza, in più, l’eCall attivabile in caso di emergenza. LEGGI TUTTO

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    DS 7 Crossback E-Tense 4×4, la convenienza sale con l'Ecobonus

    DS 7 Crossback E-Tense 4×4 raggiunge un risultato da non trascurare. L’ammiraglia del Marchio francese è infatti riuscita a superare il test di omologazione WLTP, con il risultato di 34 grammi di CO2 al chilometro, con consumi di 1,4 litri di benzina per 100 km. Inoltre, in modalità a zero emissioni – quindi 100% elettrica – l’autonomia è di 58 km.
    Eleganza da 300 cavalli
    I numeri conseguiti dalla vettura non sono da trascurare, dato che DS 7 Crossback E-Tense 4×4 è il primo SUV premium a vantare tali caratteristiche, facendo valere ancora di più i suoi 300 cv, 4 ruote motrici e cerchi da 19″. Elegante e raffinata fuori, tecnicamente elevata a livello di motorizzazione.
    La Crossback vanta il motore PureTech da 200 cv abbinato ai due motori elettrici da 80 kW su ciascun assale e batteria da 13.2 kWh. Si arriva così ai 300 cv ei 450 Nm di coppia, gestiti dalla trazione integrale e dal cambio a otto rapporti. Capitolo prestazioni: 135 km/h di velocità massima, 6,6 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h e 27 secondi per percorrere 1000 metri con partenza da fermo.
    Incentivi auto 2020: disponibili nuovi fondi per 400 milioni di euro
    La batteria si ricarica da 0 al 100% in un’ora e 45 minuti con una presa a muro dedicata di 32A. Ma si ricarica anche durante la guida, grazie a un sistema avanzato di recupero dell’energia direttamente ereditato dalla Formula E.
    Incentivi auto: ecco il bonus per la vettura
    Il nuovo ciclo WLTP ha delle conseguenze anche sugli Ecobonus. Con il risultato raggiunto, infatti, DS 7 Crossback E-Tense 4×4 rientra adesso nella categoria da 21 a 60 g/km. Le auto di questa fascia possono sfruttare uno sconto fino a 6.500 euro con rottamazione. DS 7 Crossback E-Tense 4×4 parte da un listino di 51.050 euro. Considerando il forte impatto che i SUV hanno sul mercato odierno, il modello francese si pone in una posizione ben più vantaggiosa rispetto a molti esemplari concorrenti.
    La gamma DS: consulta il listino completo di Auto! LEGGI TUTTO

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    Nuova Volkswagen Golf Variant e Alltrack, arrivano le wagon

    Per guidare Golf 8, adesso, ci sono due opzioni in più: si chiamano Volkswagen Golf Variant e Golf Alltrack. La compattezza tipica da berlina di segmento C diventa in chiave station wagon un posizionarsi nella fascia “alta” del segmento per dimensioni, spazio extra tutto rivolto alla capacità di carico nel bagagliaio e, novità, un abitacolo reso più comodo.
    Ai passeggeri vanno 48 millimetri in più rispetto a quanto fatto dalla precedente generazione di Variant, crescita che porta la nuova wagon a 4,63 metri di lunghezza.
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    Un po’ SUV, un po’ wagon: ecco Golf Alltrack
    Numeri uguali per Golf Alltrack, tranne uno: l’incremento dell’altezza da terra, un necessario variare l’assetto per creare una all-road integrale che prova a essere un’alternativa al suv. Lo sterrato e i fondi a bassa aderenza li aggredisce facilmente con la trazione 4Motion, permanente; il look applica i ritocchi delle plastiche protettive lungo la carrozzeria nei punti tipici: passaruota, alla base delle portiere, sui paraurti. Sarà circa 20 mm più alta da terra rispetto a una Variant standard, che su nuova Golf 8 può contare in 66 millimetri aggiuntivi nel passo, con un dato di 2,68 metri.

    Soffermarsi sulle dotazioni è un ripetere quanto rivelato dalla hatchback: infotainment connesso, i servizi We Connect, la strumentazione virtuale, Adas avanzati con il Travel Assist a supportare nel mantenimento della traiettoria e della velocità fino ai 210 km/h. Proseguendo con i fari adattivi del tipo Matrix led tra design e funzionalità alla guida. 
    Bagagliaio più ampio
    Sul mercato europeo, nuova Volkswagen Golf si presenterà in allestimento Life, Style e R-Line, alternative alla specifica base. Tra i contenuti più utili vista la specializzazione station wagon di Variant e Alltrack, l’optional del portellone automatizzato, apribile da un pulsante o con una gesture riconosciuta dai sensori sul paraurti.
    La disponibilità di spazio rispetto alla generazione precedente aumenta marginalmente, 661 litri (+7 lt) alla cappelliera in configurazione standard, diventano 1.642 litri(+24 lt) abbattendo gli schienali posteriori e caricando fino al tetto. Rispetto ai 380 litri dichiarati dalla Golf berlina è un bel moltiplicare.
    4Motion traina fino a 2 tonnellate
    Specifiche Variant estendibili a nuova Golf Alltrack, modello giunto alla seconda serie, nato sulla scorta di quanto Volkswagen da tempo propone con la più grande Passat: una wagon “tuttoterreno” quattro ruote motrici permanenti. La trazione 4Motion consente ad Alltrack di trainare fino a 2.000 kg.
    Sfoglia il listino Volkswagen: tutti i modelli sul mercato
    La gamma di motorizzazioni disponibili spazierà dai benzina turbocompressi eTSI, quindi con assistenza mild-hybrid 48 volt per un coasting esteso a vantaggio della riduzione dei consumi, fino ai turbodiesel 2.0 TDI twin dosing SCR.
    Volkswagen ID.4, mostrati gli interni del SUV 100% elettrico LEGGI TUTTO

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    Porsche 718, GT4 e GTS: arriva il PDK 7 marce

    La novità in casa Porsche è che per le 718 Cayman e Boxster, nelle versioni GTS, GT4 e Spyder, è stato introdotto il cambio doppia frizione PDK 7 marce. Per i veri cultori della guida non c’è niente di meglio che guidare il boxer 4 litri aspirato da 400 cavalli controllando in modo totale la prestazione. Così, nascono con cambio manuale le massime espressioni sportive Porsche 718.
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    Controllare la prestazione

    Il PDK 7 marce si affianca e giustifica la propria presenza in prestazione pura. Cambiare in fretta come fa l’elettronica nell’innestare una o l’altra frizione dei due alberi sui quali sono disposti i rapporti del cambio è impossibile nell’impegno manuale. E i numeri lo testimoniano. Ben mezzo secondo più rapido lo 0-100 orari di Cayman GT4 e di 718 Spyder, 420 cavalli che in 3”9 annichiliscono le versioni manuali, vantaggio che si riduce a 4 decimi sullo 0-200 orari, chiuso in 13”4 dalle proposte PDK. E il gap si conferma anche su 718 GTS Cayman e Boxster da 420 cv: 4” netti lo zero-cento, 13”7 0-200 km/h.
    Nuove strategie di gestione elettronica
    Sarà anche un po’ più pesante l’insieme del cambio doppia frizione, tuttavia, apre a strategie di gestione elettronica nuove. In modalità Sport le cambiate si fanno più rapide negli innesti e in scalata l’elettronica gestisce la doppietta, in Sport Plus subentra il Launch Control, mentre con Sport Response si ottengono 20 secondi di massima prestazione dall’insieme motore e trasmissione.
    Qualche cambiamento nel look
    Non solo mappe di controllo del cambio, ma anche differenze nella linea di trazione sui valori di bloccaggio del differenziale meccanico, che dal 22% passa al 30% in fase di trazione, con i relativi miglioramenti della dinamica di guida. Altra peculiarità del PDK, una rapportatura della settima accorciata.
    Sfoglia il listino Porsche: tutti i modelli sul mercato
    Con l’aggiornamento 2021 di Porsche 718 arriveranno altre novità, marginali perché estetiche: gli interni sostituiscono i rivestimenti in Alcantara con il Race Tex, la colorazione Python Greem debutta sulle GT4 e Spyder, quest’ultima in aggiunta potrà avere i cerchi da 20 pollici nel design Aurum. LEGGI TUTTO

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    BMW vola a Roma: è sponsor ufficiale degli Internazionali d’Italia

    Gli Internazionali BNL d’Italia sono uno degli eventi più attesi della primavera romana. Tradizionalmente fissati per maggio, quest’anno a causa dell’emergenza sanitaria da Coronavirus hanno dovuto slittare di qualche mese, come molti altri eventi sportivi. L’appuntamento è dal 14 al 21 settemnre, al Foro Italico, con le stelle del tennis mondiale e un nuovo protagonista pronto a scendere sulla terra rossa, BMW.
    Il Marchio tedesco ha siglato un accordo con la Federazione Italiana Tennis, valido per il biennio 2020-2021, grazie al quale ha acquisito il ruolo di Official Sponsor degli Internazionali BNL d’Italia.
    Ingresso nel mondo del tennis
    A fare da base per la collaborazione tra BMW e FIT c’è uno sguardo comune sulla realtà e sullo sport, oltre a caratteristiche che entrambi possiedono: performance, dinamismo e capacità di evolversi adattandosi alle esigenze di un mercato e di un mondo in continuo cambiamento. L’accordo non riguarda solo i grandi eventi di cui la Federazione Italiana Tennis è detentrice di diritti o organizzatrice, ma anche all’attività di base: è per questo che BMW ne diventa Official Car e dal 14 al 21 settembre sarà al Foro Italico, entrando così nel mondo del tennis.
    Volvo Car Italia e Inter, accordo rinnovato per la stagione 2020-2021 LEGGI TUTTO

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    Audi RSQ8-R by ABT, una creatura da 740 CV

    ABT Sportsline si appresta a tagliare un traguardo molto importante: nel 2021, infatti, il tuner tedesco festeggerà i 125 anni dalla sua fondazione e per l’occasione ha preparato la sua nuova creatura. Si tratta di un’edizione limitata potente e aggressiva: ABT RSQ8-R.

    125 esemplari
    Edizioni limitata, dicevamo. Visto l’anniversario da festeggiare, saranno 125 gli esemplari prodotti. Nel catalogo ABT, c’è già un tuning su base Audi RS Q8, ma con il nuovo RSQ8-R la faccenda si fa decisamente più interessante (non a caso, il suffisso -R contraddistingue per unicità e originalità i lavori del tuner).
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    Fino a 315 km/h
    Se il primo pacchetto di elaborazione del SUV tedesco offre una potenza da 700 CV (il modello di base parte da 600) e 880 Nm di coppia, una velocità massima di 305 km/h e un’accelerazione da 0 a 100 in 3,5 secondi, l’ultima versione è ancora più estrema. Grazie a una nuova centralina di controllo del motore high-tech e di un intercooler appositamente progettato, il V8 biturbo da 4.0 litri scatena 740 CV e 920 Nm, mentre la velocità massima opzionale raggiunge i 315 km/h. Numeri da sempre prerogativa delle supersportive e che oggi, invece, caratterizzano il SUV tedesco. Oltre alle prestazioni, l’ABT RSQ8-R offre anche un sound di tutto rispetto, grazie al nuovo sistema di scarico ABT in acciaio inossidabile con quattro terminali da 102 mm di diametro.
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    Tanta fibra di carbonio
    Ma non c’è solo meccanica. L’estremo tuning su base Audi RS Q8 è dotato anche di un kit aerodinamico con diversi elementi in fibra di carbonio come le minigonne anteriori aggiuntive, lo splitter anteriore, i gusci degli specchietti retrovisori, le parti aggiuntive sui pannelli laterali, le estensioni dei parafanghi, le minigonne sulla coda e lo spoiler posteriore. E, come se non bastasse, il tuner tedesco ha pensato anche a un nuovo set di cerchi ABT High Performance HR da 23″.
    Entrando nell’abitacolo, non mancano ulteriori aggiornamenti votati alla sportività. Qualche esempio? Il volante ABT, il nuovo copri-interruttore Start-Stop, la copertura del pomello del cambio, il bracciolo centrale rivisto e la console personalizzata. Dettagli interessanti anche sui sedili, dove i loghi ABT (nel poggiatesta) e RSQ8-R (nello schienale) sono stati apposti sfruttando una speciale marcatura con effetto rilievo. Altri loghi si trovano su tappetini e nelle soglie battitacco spicca la scritta “1 of 125”. LEGGI TUTTO