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    Automobilista a 85 km/h, ma l'autovelox lo beffa e segna il doppio

    Anche gli autovelox sbagliano, ormai è risaputo. Non capita spesso, ma alcuni sfortunati automobilisti si sono visti recapitare multe da capogiro per infrazioni ai limiti di velocità non commessi e causati, invece, da un errore dell’apparecchio elettronico. Anche nella presissima e puntualissima Svizzera capitano cose del genere. Un uomo è stato erroneamente beccato dall’autovelox mentre andava alla velocità di 175 km/h, all’altezza dell’entrata sull’A1, direzione Ticino, dove il limite massimo è 100. Niente di più sbagliato!
    Autovelox e pedoni: arriva il nuovo Codice della Strada
    Stava andando a 85 km/h
    L’automobilista, al momento del flash, si trovava dietro a un camion e stava andando alla velocità di 85 km/h, rispettando perfettamente il limite. Immaginate la sua rabbia nel ricevere la sanzione. In Svizzera, inoltre, per una violazione del genere le conseguenze sono davvero amare: al ritiro della patente seguono il sequestro dell’auto e l’arresto del conducente. Proprio per questi motivi, il povero automobilista ha immediatamente contestato la multa e spiegato la dinamica, affermando di trovarsi dietro un camion e che quindi sarebbe stato impossibile guidare a quella folle velocità. Qualche settimana dopo, per fortuna, è arrivata la telefonata più attesa: l’errore è stato dell’autovelox che aveva misurato per due volte la velocità (a causa della vicinanza tra auto e camion) sommandola e facendo scrivere sul verbale ben 175 km/h.
    Folle velocità sulla A5: 240 km/h e 900 euro di multa LEGGI TUTTO

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    Toyota Yaris è la prima del 2020 con 5 stelle ai crash-test EuroNCAP

    È nuova Toyota Yaris Hybrid a “inaugurare” il protocollo 2020 dei crash-test dell’ente EuroNCAP. Ed è un debutto con il massimo del punteggio, le 5 stelle subordinate alla presenza di nuovi sistemi di sicurezza, attiva e passiva, introdotti dall’ente indipendente.
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    L’utilitaria ottiene punteggi nell’insieme molto elevati, che spaziano dall’86% di protezione dei passeggeri adulti all’81% relativo alla protezione garantita ai bambini; realizza un 78% nei test condotti per valutare le conseguenze in caso di incidente per gli utenti vulnerabili (ciclisti, pedoni), mentre la dotazione di sistemi di sicurezza porta nuova Yaris a registrare un 85%.

    Tempi stretti per le nuove procedure
    “Congratulazioni a Toyota per la massima valutazione di Yaris. È stato un anno difficile per tutti quanti e sono grato ai laboratori EuroNCAP e ai dipendenti che hanno lavorato duramente per garantire la sicurezza mentre restavano al sicuro. Abbiamo dovuto adattarci rapidamente a nuove pratiche ed è soddisfacente che la prima auto valutata quest’anno sia andata così avanti per rispondere ai problemi di sicurezza che stanno emergendo quali massime priorità”, ha commentato il segretario generale EuroNCAP, van Ratingen.
    L’impatto laterale ed escursione dei manichini
    Scendendo nei particolari dei giudizi emessi su nuova Yaris, in particolare nello scenario, inedito, dell’impatto laterale con le conseguenze rilevate sull’escursione del corpo verso il centro dell’abitacolo, il commento ai risultati del test spiega: “Nella valutazione della protezione nell’impatto sul lato lontano, l’escursione del manichino (il movimento verso l’altro lato del veicolo) è stato valutato Marginale (valore intermedio, dopo Buono e Adeguato, precede Debole e Scarso; ndr) e di conseguenza la protezione di aree cruciali del corpo è stata valutata Adeguata, anche se le misurazioni sul manichino sono state Buone.
    La Yaris è equipaggiata con airbag centrali per proteggere dall’interazione passeggero-contro-passeggero negli impatti laterali. Questo sistema ha funzionato bene nel test,con una buona protezione della testa di entrambi gli occupanti i sedili anteriori”.
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    Bene la frenata d’emergenza evoluta
    Promossa anche la dotazione di Adas, in particolare la frenata autonoma d’emergenza è intervenuta anche nello scenario di attraversamento della corsia opposta durante una svolta a un incrocio, scenario valutato Adeguato nel test. Valore ottenuto anche nel rilevare i ciclisti in attraversamento, anche in presenza di altri veicoli a ostruire la visuale. LEGGI TUTTO

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    Kia, 7 modelli elettrici in arrivo a partire dal 2021

    Dall’architettura modulare, ritagliata sulle specifiche dell’elettrico a batteria, KIA presenta un piano di medio-lungo periodo che porterà su strada 7 nuovi modelli entro il 2027. E-GMP, ovvero, la Electric-Global Modular Platform, sarà la base di proposte introdotte sui vari mercati, a partire dal progetto KIA CV, in arrivo nel 2021 e, mettendo insieme le informazioni diffuse da inizio anno, traduzione in modello di serie di quanto anticipato con il concept Imagine.
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    L’elettrico tra prestazione e accessibilità
    Avrà un design di rottura, proporrà qualcosa di decisamente diverso da ciò che è “convenzionale”, lo farà utilizzando una batteria a 800 volt, dove l’architettura a 400 volt verrà destinata ai modelli dei segmenti inferiori.
    L’impegno KIA si dispiegherà dalle soluzioni di elettrico a batteria per la città fino ai modelli prestazionali, ovviamente lo farà con tante letture crossover e suv. Nel primo teaser della famiglia di elettriche su architettura E-GMP (ad hoc per sistemi elettrici) si intravede anche una fastback, berlina di segmento superiore.
    A inizio 2020, il Plan S di KIA ha rappresentato la visione di un lungo periodo nel quale sviluppare l’offerta di modelli elettrici, tale da portare il marchio entro il 2029 a registrare il 25% delle vendite globali con auto a batteria.
    Un traguardo che, spostato al 2025, su mercati “maturi” come quello europeo, nord americano e sul mercato interno coreano, punta a un 20% di volumi di vendita già nel 2025. In 9 anni di KIA elettriche, sono oltre 100 mila i modelli venduti. L’offensiva di prodotto andrà a coprire tutti i segmenti cruciali ma non può restare una strategia isolata.
    Rete e Ionity per ampliare i punti di ricarica
    Al prodotto, il marchio coreano affianca l’impegno a rafforzare la presenza di postazioni di ricarica, con l’installazione di più di 2.400 punti in Europa, in collaborazione con la rete di vendita; sviluppo dell’infrastruttura che vede anche la partecipazione nel consorzio Ionity.
    In parallelo, creare le condizioni per guidare elettrico e proporre lo “strumento”. In una forma d’acquisto classica e con opzioni alternative, slegate dal possesso. Arriveranno anche gli abbonamenti per guidare elettrico, soluzioni di noleggio – del veicolo come anche della sola batteria -.
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    E sugli accumulatori, il Plan S di KIA andrà a sviluppare il business della gestione successiva all’impiego in ambito automotive. All’interno del Gruppo Hyundai, le prospettive sono già state delineate, KIA esplorerà il potenziale della “second life” degli accumulatori, tra il riciclo dei metalli rari e il riutilizzo in altri settori delle batterie “esauste”. LEGGI TUTTO

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    BMW 128ti, la Serie 1 sportiva tutta avanti

    Per gli appassionati rappresenta una sigla storica e cara, che rimanda alle corse del Campionato Turismo, per BMW a metà anni Sessanta, quando apparve la sigla Ti con la 1800. BMW Serie 1, dal prossimo novembre, andrà a listino con 128ti, sportiva con dei contenuti propri, seconda solo alla M135i xDrive.
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    Le prestazioni del turbo
    Il motore 2 litri turbocompresso è comune ai due modelli, differenti sono i livelli di potenza, con la BMW 128 ti accreditata di 265 cavalli, uno zero-cento orari da 6”1 e consumi dichiarati in 6,4 lt/100 km.

    Non avrà le quattro ruote motrici xDrive, in compenso ne guadagna in leggerezza, visti gli 80 kg in meno se confrontata con M135i xDrive. Proverà a convincere con lo schema della trazione anteriore, arricchito di un differenziale Torsen che esalti l’erogazione della coppia e aiuti a scaricarla sull’asfalto.
    Nuovo assetto
    I test di sviluppo sono al passaggio delle regolazioni finali, il fine tuning sull’assetto condotto su strada al Nurburgring e in pista. Specifiche della versione ti saranno le regolazioni delle sospensioni, un assetto M Sport ribassato di 10 mm in confronto alle proposte “normali” di Serie 1.

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    Cambiano anche le barre stabilizzatrici e i cuscinetti, entrambi ripresi dalla M135i. Dall’elettronica si otterrà una taratura dello sterzo dedicata, mentre l’impianto frenante avrà dischi e pinze M Sport. Dedicati ai clienti più sportivi, la possibilità di avere in optional gratuito un set di gomme sportive – Michelin Pilot Sport 4 il set avvistato sul muletto di prova, nella misura 225/40 R18 -. LEGGI TUTTO

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    Jeep Wrangler Rubicon Recon, quella per l'off-road estremo

    A caratterizzare Jeep Wrangler Recon c’è ben più del solo trattamento stilistico, della dotazione di fari full led anteriori e posteriori, le decalcomanie sulla carrozzeria, con un tocco di funzionalità nella fascia sul cofano motore: il nero opaco è applicazione antiriflesso, sebbene resti limitata alla porzione centrale.
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    Parte dalla versione Rubicon per diventare Recon, ovvero, adottare assali Dana heavy duty, ruote da 32 pollici, su cerchi da 17”, soglie sottoporta Moab Rock Rails, utili a proteggere nei passaggi più impervi in fuoristrada, che sono il pane quotidiano di Wrangler e, ancor più, della serie speciale Recon.
    La meccanica
    Ordinabile in Italia dal 16 settembre, con motore turbodiesel Multijet II, un 2.2 litri da 200 cavalli accoppiato al cambio automatico 8 marce, il fuoristrada si potrà guidare nella configurazione 2 o 4 porte, accomunate nella tecnica.
    Differenziali bloccabili elettronicamente, scatola di rinvio 4-Low con rapporto di riduzione di 4:1, gommatura specifica, portellone rinforzato, sono i dettagli che distinguono Wrangler Rubicon Recon. Proseguendo con la barra stabilizzatrice anteriore scollegabile mediante un attuatore elettrico.
    In più, spazio alle borse Jeep Trail Bag, in una dotazione di serie completa dell’infotainment Uconnect da 8,4 pollici nella specifica NAV e interfaccia Apple CarPlay e Android Auto compresa, fino ai servizi Uconnect, accessibili nel controllo da remoto dell’auto attraverso la app dedicata. LEGGI TUTTO

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    Jaguar F-Pace 2021, tutte le novità sul restyling

    Jaguar presenta il restyling della F-Pace. Un aggiornamento che presenta alcune derivazioni I-Pace, oltre a una nuova architettura elettronica a bordo e un’elettrificazione a tutto campo. I cambiamenti al SUV incidono nello stile, dai nuovi disegni delle maglie della calandra, a fari full led in quattro elementi e grafica delle luci diurne a doppia J. Tratti che, al posteriore, riprendono l’elettrico I-Pace per l’andamento a onda della grafica dei led.
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    La funzionalità avanzata, di proiettori di tipo adattivo, si abbina anche all’evoluzione di fari Pixel led, ad altissima risoluzione, proposti a richiesta. Diverso è anche il cofano motore ma è alzando il “coperchio” che si trova l’essenza di F-Pace 2021.

    404 CV
    L’ibrido plug-in assicura 53 km di autonomia in elettrico, emissioni di Co2 nel funzionamento ibrido di 49 g/km, in un sistema composto dal motore elettrico (142 cv) installato sul cambio automatico 8 marce e accoppiato al motore turbo benzina 2 litri: 404 cavalli nell’insieme, 5”3 sullo zero-cento orari e trazione quattro ruote motrici come per tutte le soluzioni a listino.
    Un ibrido plug-in la cui componente elettrica è alimentata da una batteria da 17,1 kWh, ricaricabile da Wallbox a 7 kW (1 ora e 40 minuti per l’80%) o da postazioni a corrente continua, fino a 32 kW, dove l’operazione si riduce a 30 minuti per l’80% di carica.
    Mild hybrid benzina e diesel
    Le soluzioni elettrificate, alternative all’ibrido plug-in, chiamano in causa il mild hybrid benzina e diesel. L’offerta F-Pace si compone del 2 litri turbo benzina da 250 cavalli (7”3 0-100 km/h; 9,3 lt/100 km il consumo dichiarato) e dei 3 litri turbo sei cilindri in linea più compressore elettrico: 340 e 400 cavalli i due livelli di potenza offerti.
    Sul versante diesel, frazionamenti e cubature speculari: 2 litri mild-hybrid da 163 (6,1 lt/100 km) o 204 cavalli, 3 litri sei cilindri da 300 cavalli – con o senza supporto mild-hybrid a 48 volt.
    Onde sonore che azzerano i rumori esterni
    L’elenco delle novità prosegue all’interno, dove il suv – con rivali del calibro di Alfa Romeo Stelvio, Mercedes GLC, BMW X3 – introduce un sistema di filtraggio dell’aria attivo sulle particelle PM 2,5 e un dispositivo di cancellazione attiva dei rumori esterni attraverso onde sonore in grado di azzerare le frequenze fastidiose all’orecchio.
    Arriva l’infotainment Pivi Pro
    Soprattutto, però, Jaguar F-Pace 2021 propone il completo rinnovamento dell’architettura elettronica, la EVA 2.0 permette l’installazione dell’infotainment Pivi Pro, alimentato da una batteria dedicata e dall’attivazione pressoché immediata all’apertura dell’auto. Non solo introduce uno schermo da 11,4 pollici, in vetro e ricurvo – su un alloggiamento in lega di magnesio -, soprattutto migliora la funzionalità, riducendo a 2 “tap”, due tocchi del display, l’esecuzione del 90% delle funzioni più utilizzate. È un sistema aggiornabile over-the-air, come lo è il software del veicolo, grazie alla presenza di due modem e sim integrate per lo scambio dati.
    I servizi connessi permettono l’utilizzo di una navigazione connessa, con info sul traffico dai dati scambiati via cloud, mentre la strumentazione digitale affianca l’infotainment con uno schermo da 12,3 pollici. Migliora anche la possibilità di accoppiamento dello smartphone, via Bluetooth, con due dispositivi in contemporanea.
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    Interni curati
    Dettagli tecnologici – da segnalare una nuova camera Adas e il Clear Exit Monitor (avvisa del rischio di incidente prima dell’apertura delle portiere) – che lasciano spazio a lavorazioni di inserti e finiture dall’alluminio all’impiallacciato in legno a poro aperto, alcune delle possibilità di personalizzazione dell’abitacolo, dai sedili più comodi grazie a sedute ampliate nella superficie di contatto.
    Lister Stealth, ecco il suv che raggiunge i 312 km/h LEGGI TUTTO

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    Torino, bici e monopattini selvaggi in strada: le associazioni disabili in rivolta

    Se a Roma ci sono le corse notturne clandestine sui monopattini, a Torino non mancano i problemi. Lo scorretto uso dei mezzi a zero emissioni per la micromobilità urbana, quindi bici e monopattini, ha scatenato la protesta di alcune associazioni legate al mondo della disabilità. L’accusa maggiore riguarda il parcheggio selvaggio.
    Torino, valanga di multe tutte insieme: record di 132 violazioni in poche ore
    Sotto il municipio di Torino
    Proprio sotto il municipio di Torino, alcune associazioni legate al mondo della disabilità (specialmente quella visiva) hanno protestato chiedendo all’amministrazione e al Consiglio comunale di intervenire su questo tipo di comportamenti. Dalle dichiarazioni emerse dai manifestanti si apprende che “troppo spesso i marciapiedi cittadini diventano una nuova frontiera del disordine urbano, dove i nuovi veicoli per la mobilità personale rappresentano un pericolo per chi passeggia”. Pericolo che, nel dettaglio, si manifesta “quando percorrono spazi diversi dalle piste ciclabili a forte velocità e quando vengono lasciati parcheggiati a caso, diventando barriere architettoniche mobili, ulteriore ostacolo per le persone con capacità motorie limitate”.
    Le richieste delle associazioni
    Cosa chiedono, dunque, le associazioni? Un doppio intervento, dicono, “per garantire maggiore attenzione e comportamenti rispettosi delle persone con difficoltà motorie”, ma anche “un numero adeguato di stalli per il corretto parcheggio di biciclette e monopattini”.
    Torino, Appendino contro gli automobilisti: “Troppi incidenti: responsabilità vostra” LEGGI TUTTO

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    Gare di monopattini a Roma, la nuova moda notturna dei giovani

    La forte spinta alla micromobilità urbana sostenibile, soprattutto dopo il lockdown, avrebbe dovuto avere esiti positivi. Servizi sharing moltiplicati e sostenuti dall’amministrazione comunale di Roma, monopattini ovunque per le strade della città. Certo, per qualcuno sono mezzi utili per spostarsi, ma per altri sono solo un divertimento pericolo. Ne sono prova i giovani romani che hanno inaugurato una nuova moda: gare notturne, in pieno centro, col monopattino. 
    Torino, pioggia di multe per guida errata del monopattino
    Folli corse
    Di follie sui monopattini, in questi mesi, ne abbiamo sentite davvero tante. Mancavano solo le sfide notturne per le vie del centro: via del Corso è il tratto preferito per sfidarsi e sgommare, ma anche i Fori Imperiali – direzione Colosseo – sono uno dei “circuiti” più apprezzato dai giovani. Bravate di gioventù? Qualcuno le definisce vere e proprie corse clandestine. Nel frattempo i cittadini sono sgomenti, increduli da questo poco rispetto per le regole e per la vita. Sì, perché si rischia anche la vita: i giovani non indossano il casco, ignorano i semafori, fanno zig zag tra le auto e gli autobus e non si curano del resto. Alcuni gareggiano con il proprio monopattino, altri lo noleggiano, ne hanno oltre 8.500 a disposizione in giro per Roma.
    Covid-19, le regole anti contagio del Mit per i mezzi di trasporto pubblici LEGGI TUTTO