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    Nuova Subaru BRZ: più cavalli e coppia dal prossimo autunno

    Attesissima da chi apprezza, ancora e nonostante tutto, il bel guidare, puro, nuova Subaru BRZ rivela i contenuti di una coupé compatta che guadagna potenza e coppia, migliora ulteriormente il bilanciamento delle masse ma, a dispetto delle indiscrezioni, non si converte al motore turbo.
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    La produzione partirà nel 2021, in autunno andrà su strada negli USA, verosimilmente sarà nel 2022 che la vedremo in Europa. Un bel progetto per i progressi compiuti sul design, ordinato e nei punti giusti con la matita a calcare i tratti della sportività: passaruota anteriori e posteriori, soglie sottoporta, il volume posteriore. Decisamente bella. Della prima BRZ – come della Toyota GT86, progetto gemello che seguirà questa nuova BRZ e diverrà Toyota GR86 – si è spesso detto mancasse di coppia e di un extra di potenza.

    Telaio, doti d’eccellenza
    Del telaio, solo lodi. È stato ottimizzato, reso più rigido nei valori torsionali del 50%, si arriva al 60% per il dato che direttamente incide sull’inserimento in curva, inoltre ha un baricentro ancor più basso grazie all’installazione del motore.
    Motore boxer, aiuta a star giù
    Ecco, il propulsore resta un aspirato, di cubatura generosa, un 2.4 litri boxer dal quale prendere il vantaggio di leggerezza e abbassamento delle masse per l’installazione sotto al cofano, ma solo 249 Nm di coppia motrice, contro i 205 Nm del boxer 2 litri aspirato della precedente generazione.
    E anche sul fronte della potenza, i 228 cavalli sono sì un passo in avanti rispetto ai 200 cv del 2.0, ci si aspettava tuttavia qualcosa in più. Smentiti i rumours di un turbo benzina 1.8 litri, nuova generazione sviluppata da Subaru, piuttosto il 2.4 litri aspirato, con iniezione diretta e indiretta firmata Toyota, accoppiato al cambio manuale 6 marce o automatico 6 rapporti con logica Sport mode: produce la doppietta in scalata e, utilizzando i sensori di imbardata, sa quando tenere il rapporto anche al limitatore, anziché passare al successivo.
    La zona rossa arriva a 7.000 giri/min, non sono state ancora diffuse le prestazioni nel corso della presentazione per il mercato americano, dove la massa dichiarata è di 1.315 kg, un valore superiore ai 1.243 kg della BRZ di prima generazione europea ma da confrontare una volta che verranno annunciate le specifiche di BRZ per il Vecchio Continente, viste le differenti esigenze di omologazione che si riflettono sul peso complessivo.
    Dimensioni invariate, assetto curato
    Le dimensioni restano di fatto invariate, con 4,25 metri in lunghezza su un passo di 2,57 metri, per 1,77 metri di larghezza e un’altezza circa 1 centimetro più bassa, a 1,30 metri. Confermato il differenziale a slittamento limitato di serie su tutte le versioni, la duplice offerta di cerchi da 17” (215/45 R17) o 18” (215/40 R18) e lo schema sospensivo: anteriore MacPherson rivisitato, posteriore a doppi bracci oscillanti, in un sottoscocca opportunamente irrigidito con strutture dedicate per l’installazione della sospensione posteriore e con punti di attacco al telaio rinforzati.
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    Degli interni tutto ruota intorno a elementi come i sedili sportivi e il volante, la verifica “sul campo” di come si cuce addosso al pilota la nuova Subaru BRZ 2022, piuttosto che dell’infotainment connesso da 8 pollici e di una strumentazione digitale da 7 pollici, con schermo personalizzabile e info utili alla prestazione: amperaggio della batteria, temperatura dell’acqua, forza G sviluppata durante la guida. Per la sicurezza di marcia, i sistemi Adas del Subaru EyeSight sono presenti a bordo. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, la tuta di Leclerc va all'asta per beneficenza

    Con il Natale che si avvicina e desiderio di molti di fare – o farsi – un regalo, magari sostenendo una buona causa, si è aperta l’asta di CharityStars per raccogliere fondi destinati al Centro Dino Ferrari. Tra i tanti oggetti in vendita fino al 9 di dicembre anche alcuni pezzi da collezione con il Marchio del Cavallino Rampante e autografati dai protagonisti della Scuderia di Maranello. Numerose le Case di moda e i personaggi che contribuiranno alla stessa causa.
    Guido Meda: Leclerc e gli dei dell’auto meritano rispetto
    Uniti per la ricerca
    L’Associazione Centro Dino Ferrari è stata fondata nel 1984 da Enzo Ferrari in memoria del figlio Dino, scomparso prematuramente a causa della distrofia muscolare. Da allora, l’Associazione sostiene la ricerca nel campo delle malattie neuromuscolari e neurodegenerative, con l’obiettivo di debellare malattie al momento purtroppo ancora senza cura.
    Il Centro Dino Ferrari è sostenuto dalle donazioni di numerosi benefattori, anche attraverso le aste benefiche. Come quella aperta il 16 novembre sulla piattaforma CharityStars, e che resterà attiva fino al 9 dicembre. Tra i numerosi articoli in vendita anche degli autentici pezzi da collezione per gli appassionati del Cavallino Rampante, come il sottotuta utilizzato da Charles Leclerc nella stagione 2019 e autografato dal pilota monegasco, un modellino della Ferrari Monza SP2 della Bbr con la firma dell’ingegner Piero Ferrari (presidente onorario dell’Associazione fondata dal padre) e le valvole della Ferrari F138 del 2013, con l’autografo di Charles Leclerc e Sebastian Vettel. Gli articoli sono corredati da un certificato che ne garantisce l’autenticità.

    Ma non solo gli amanti dei motori e della Rossa sono chiamati a contribuire. All’asta sono infatti stati messi numerosissimi articoli dei Marchi di moda più amati e conosciuti: Giorgio Armani, Tod’s, Moschino, Luisa Spagnoli, Rossocorsa, Trussardi e moltissimi altri. In tanti anche i personaggi famosi che sostengono l’iniziativa, come il compositore Mario Lavezzi, lo showman Angelo Pintus, la cantautrice Jo Squillo, gli attori Germano Lanzoni e Dario Ballantini e l’artista Yi Zhou. Gli articoli all’asta a sostegno del Centro Dino Ferrari sono visibili nella sezione dedicata del sito CharityStars.
    Ferrari, la nuova hypercar inizia i test su strada LEGGI TUTTO

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    Nuova Honda Civic Proto, ecco lo “spoiler” della 5 porte

    Il numero delle generazioni di Honda Civic arriva oggi a quota undici, sebbene sotto forma di Prototype. La nuova Sedan si rivela negli Stati Uniti, dove verrà commercializzata dalla primavera del 2021 e sarà seguita dalla nuova Civic hatchback, Civic Si e la sportiva Civic Type R.
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    Due volumi e Type R sulle quali un occhio attento va posto anche da questa sponda dell’Atlantico. La berlina quattro porte dice quale direzione verrà seguita per il design del frontale, peraltro annunciata dai modelli grafici sfuggiti nei mesi scorsi, dice soprattutto l’impostazione scelta nella progettazione degli interni.
    Nuova Honda Civic: ecco gli interni

    A bordo l’anticipazione è di un ambiente sobrio e razionale, pochi comandi fisici, racchiusi al di sotto di una fascia orizzontale della plancia pregevole per il motivo a nido d’ape dietro il quale sono inserite le bocchette del clima. Il nuovo infotainment è un elemento a sbalzo, da 9 pollici, con le ultime soluzioni in termini di connettività. Così come avverrà per il pacchetto di Adas Honda Sensing, assistenza avanzata alla guida e protezione passiva con l’introduzione di nuovi airbag, prevedibile siano del tipo centrale tra i sedili anteriori, anche alla luce degli ultimi sviluppi prodotti dall’EuroNCAP.
    Nasce su un’architettura evoluta rispetto alla decima serie, nuova Honda Civic. Conserva proporzioni dettate da un’altezza complessiva contenuta, al pari dello sviluppo del volume anteriore; funzionale a una posizione di guida dinamica è l’annuncio di un’altezza ridotta del punto d’anca del sedile di guida – favorisce una posizione distesa –.
    Portellone anticipato

    Del design, l’avantreno scrive tutto un altro capitolo rispetto all’attuale Civic, anche la 5 porte due volumi manterrà un muso marcatamente a sviluppo orizzontale, con i lamierati in tinta della fascia davanti al cofano motore estesi tra i gruppi ottici.
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    In coda cambiera del tutto lo sviluppo dei fari rispetto a quanto visto con la Sedan, saranno raccordati e in un volume con lunotto allungato e, ovviamente, il portellone distintivo della hatchback, carrozzeria sulla quale verrà proposta Civic Type R 2022, sempre due ruote motrici e con la possibilità che possa avere una forma di elettrificazione. Ibrido che di diritto andrà sulla compatta. LEGGI TUTTO

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    Jeep Wrangler Rubicon 392, il V8 Hemi regala 470 cavalli

    Wrangler Rubicon 392 debutta finalmente sul mercato col suo V8. Jeep ha presentato la versione più potente del suo immarcescibile fuoristrada, per mettere il muso avanti, sul livello dei cavalli, alla nuova rivale Ford Bronco.
    Arriverà sul mercato nel primo trimestre 2021, purtroppo solo nelle concessionarie americane, non in Europa e in Italia.
    Il V8 Hemi di 6.4 litri è tonante, con i suoi 640 cavalli di potenza e i 647 Nm di coppia e dotato di scarico con valvole attive. Ovviamente abbinato alla trazione integrale Select-Track 4WD e al cambio automatico a otto marce, con palette al volante, permette accelerazioni da sportiva. Da 0 a 60 miglia (96,5 km/h) in 4,5 secondi e i 400 metri da fermo in 13 secondi.
    Grazie anche al Torque Reserve, ovvero il launch control, inusuale per un fuoristrada anche se presente sulla Grand Cherokee Hellcat.

    Forma e sostanza: come si presenta l’auto
    Wrangler Rubicon 392 esibisce la griglia e la presa d’aria (operativa anche in caso di guado grazie al sistema Hydro-Guide) sul cofano specifiche, dispone di assetto rialzato di ben cinque centimetri, telaio rinforzato e ammortizzatori Fox.
    Presenti gli assali rinforzati Dana 44 con il blocco elettronico dei differenziali. I cerchi sono da 17 pollici e i pneumatici dedicati da 33 pollici (che rendono dato dell’accelerazione ancora più impressionante).
    La personalizzazione estetica si completa con strumentazione con grafica dedicata, interni in pelle con ricami personalizzati e badge esterni.
    Jeep Gladiator Top Dog Concept, quella avventurosa LEGGI TUTTO

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    Sciopero benzinai, dal 27 novembre in autostrada si fermano i rifornimenti

    Scoppia la rabbia dei benzinai. Con l’Italia divisa per fasce rosse, arancioni e gialle, tra il coprifuoco e mini lockdown sparsi in tutta la Nazione – che inevitabilmente limitano la circolazione delle automobili e di tutto il parco circolante -; dal 27 novembre infatti le stazioni di servizio di carburante saranno in sciopero e incroceranno le braccia in autostrada.
    A comunicarlo, con una lettera direttamente indirizzata al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e al Governo sono i sindacati e le associazioni del settore Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc Confcommercio.
    Zona gialla, arancione e rossa: le nuove regole in auto
    Dati e orari dello sciopero
    La chiusura dai benzinai della rete autostradale inzierà quindi da venerdì 27 novembre nelle ore notturne e verrà estesa con l’inizio della settimana seguente da lunedì 30 novembre anche alle ore diurne.
    “Constatato il pressoche? azzeramento delle vendite a fronte del mantenimento dei costi fissi, dalla fine della prossima settimana i benzinai non saranno piu? in grado di garantire l’apertura degli impianti. Con continuita? e regolarita?. Se non c’e? mobilita?, non ci sono erogati e non c’e? fatturato. E i gestori non possono rimanere con gli impianti aperti a solo presidio del territorio”, si legge nello scritto. 
    L’appello al Governo e a Patuanelli
    La richiesta di Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio è quella di aprire almeno un tavolo di tarttative affinché venga sostenuto il settore intero e quindi che anche i benzinai vengano inseriti nelle categorie interessate dagli aiuti economici e nei provvedimenti del DL Ristori. L’appello oltre che per Conte, è indirizzato anche al ministro dello Sviluppo Economico: “Una sia pur minima interlocuzione e? sempre stata rifiutata dal Ministro Patuanelli e che permane una sorta di indifferenza alle problematiche sollevate”.
    La situazione catastrofica che vivono le stazioni di rifornimento e tutto l’indotto, coi limiti imposti alla mobilità e al settore dei trasporti, è catastrofica: “La distribuzione dei carburanti ha subi?to -in questo 2020- un vero e proprio tracollo che porta a registrare perdite di erogato (e fatturato) superiore al 40% sulla viabilita? ordinaria e di circa il 70% su quella autostradale. Non si sono concretizzati gli interventi ripetutamente annunciati quali il ‘trasferimento’ alle gestioni della riduzione delle royalties da parte dei concessionari autostradali agli affidatari e che la categoria e? ancora in attesa dell’emanazione -da parte del Mise- dei decreti attuativi sui “contributi figurativi”, destinati al parziale ristoro dei gestori che, in autostrada, sono stati costretti ad essere aperti comunque, in ossequio al pubblico servizio essenziale”.
    Lombardia zona rossa: sospesi tutti i blocchi del traffico, diesel compresi LEGGI TUTTO

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    Yamaha Tracer 7 GT, versatile e pronta a tutto

    Non importa quale sia il percorso, la nuova Tracer 7 GT è una moto pronta a tutto e capace di regalare prestazioni da vera prima della classe. I due concetti alla base del modello aggiornato per il 2021 sono, infatti, sportività e versatilità. Due caratteristiche che la rendono adatta a percorsi urbani ed extraurbani, senza distinzione alcuna. 
    Yamaha Tracer 9: nuovo look e motore Euro 5
    Il bicilindrico è Euro 5
    La tourer sportiva giunge così alla sua seconda generazione, un traguardo che viene raccolto con l’ambizione di poter soddisfare le diverse aspettative della clientela Yamaha. Perché il look si fa più dinamico, migliora il rapporto peso/potenza e l’ergonomia. Insomma, salgono anche le aspettative.Base di partenza è il propulsore bicilindrico CP2 da 689cc, omologato Euro 5 come tante altre “colleghe” e protagonista del restyling.

    Una tourer capace di tutto
    La nuova Tracer 7 GT è a tutti gli effetti una moto per tutti i giorni della settimana, che può facilmente trasformarsi una due ruote aggressiva e veloce, sfrecciando in curva senza temere le rivali della sua categoria.
    Inoltre, è dotata di tutti gli accessori utili si per il touring, che per il tragitto casa-lavoro. Dalle borse laterali da 20 litri, capaci di offrire una capacità di carico veramente ottimizzata, al parabrezza alto e largo in grado di aumentare la protezione dal vento nei tragitti più lunghi, passando per la nuova sella appositamente rivista e riprogettata con nuove caratteristiche capaci di regalare tutto il comfort di guida, sia per il pilota che per il passeggero. Insomma, sulla nuova Tracer 7 GT c’è tutto quello che occorre senza scendere a compromessi.
    Yamaha R6: con la Euro 5 stop alla omologazione, arriva la Race per la pista LEGGI TUTTO

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    Mercedes-Maybach Classe S, lusso e tecnologia a bordo

    Manca sempre meno al 19 novembre, data nella quale Mercedes svelerà il tassello più prestigioso della Classe S, Mercedes-Maybach Classe S. La nuova generazione andrà a incrementare ulteriormente il passo dell’ammiraglia: 8 centimetri rispetto ai 3,21 metri di Classe S passo lungo. Centimetri in più che fanno parte dell’idea di offrire al cliente uno spazio posteriore ancora più sontuoso.

    Massimo comfort
    Si tratta di sfumature extralusso, la disponibilità di sedili Executive di serie, la novità dei poggiatesta riscaldati e della porzione superiore dello schienale. Ci sarà tutta l’assistenza tecnologica di nuova Classe S, la miriade di sistemi connessi del MBUX e prevedibili facilitazioni che siano nelle portiere motorizzate o nella chaise longue in cui si può trasformare il sedile posteriore lato passeggero.
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    Dai muletti è apparsa una calandra di impronta classica, a profili verticali ravvicinati, dove invece il teaser conferma la disponibilità della colorazione bicolore con stacco e linea di bellezza al di sotto della cintura. Possibile anche l’estensione di una cromatura evidente, longitudinale, sul cofano motore. LEGGI TUTTO

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    Volkswagen Tayron, in Europa per sostituire Tiguan Allspace

    Volkswagen Tayron è un SUV di medie dimensioni, a cavallo tra il segmento C e il segmento D con i 4,60 metri di lunghezza, ma soprattutto è un progetto pensato per essere commercializzato in Cina, frutto della joint venture tra FAW e Volkswagen. Ma la Casa tedesca ha già in cantiere l’idea di realizzarne una versione per il mercato europeo, sebbene non nell’immediato futuro. 
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    In Europa rappresenterebbe una sorta di anello di congiunzione tra Tiguan e Tiguan Allspace. Ecco, secondo documenti visionati da Automotive News Europe, nel piano di investimenti destinato all’impianto di Wolfsburg, dal 2024 verrà prodotto un suv di segmento D derivato dal Tayron cinese, che dovrebbe rilevare proprio l’Allspace.
    Declinazione per il mercato europeo
    Presentato nel 2018, in un ciclo vitale accorciato a 7 anni sarebbe proprio nel 2024 che la nuova generazione del Tayron potrebbe essere presentata e, su quel progetto evoluto, nascere la declinazione per il mercato europeo.
    Una strategia che andrebbe a differenziare tra segmento C e segmento D le proposte suv Volkswagen, tra Tiguan e un nuovo prodotto a sé stante e non semplice variante allungata e con la possibilità di ospitare 7 persone a bordo.
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    Un Tayron oggi in Cina proposto in un mix di elementi di stile, tra T-Ropc nelle luci diurne a led e Tiguan nei fari principali. Linee equilibrate e sobrie per un suv commercializzato in versione 5 posti.
    Non si tratta dell’unico prodotto immaginato per mercati extra-europei e destinato a una commercializzazione estesa al Vecchio Continente. Ben prima del 2024, infatti – già nel 2021 – arriverà la derivazione del Volkswagen Nivus, ovvero un crossover da posizionare in pieno segmento B-suv con una carrozzeria stile coupé. LEGGI TUTTO