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    Auto a idrogeno, Hyundai e Ineos studiano nuovi progetti

    Una, vanta competenze tecniche nell’applicazione delle fuel cell a idrogeno in ambito automobilistico. L’altra, una realtà chimica che controlla il più grande operatore europeo nella produzione di idrogeno da elettrolisi.
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    Hyundai e Ineos – con la controllata Inovyn presente nel campo della produzione e stoccaggio di idrogeno – hanno sottoscritto un memorandum d’intesa che dovrà portare in futuro a una collaborazione concreta nel settore dell’economia dell’idrogeno.
    Idrogeno la via verso le zero emissioni
    Il vettore energetico è visto, in campo automobilistico, come l’ottimale soluzione tecnica per l’auto elettrica, in grado di superare i limiti delle elettriche a batteria (tempi di ricarica, autonomia, peso delle batterie, approvvigionamento delle materie prime) e accelerare la corsa verso le zero emissioni di Co2 nel settore dei trasporti.
    La condizione necessaria prevede che l’idrogeno si produca da fonti rinnovabili, mediante elettrolisi e – idealmente – con l’impiego di energia fotovoltaica. Ancora meglio se direttamente sul posto, delle stazioni di rifornimento.
    Ineos e Hyundai lavoreranno in diverse direzioni, che sia la produzione dell’idrogeno o la fornitura, la tecnologia o i modelli di business, lo faranno nell’ottica di un potenziamento dalla filiera dell’idrogeno in Europa.
    La Vision Hyundai 2030
    Ci sarà anche un profilo strettamente legato al prodotto. Ineos, tra le molteplici attività nelle quali è coinvolta – sponsorizzazione in Formula 1, Coppa America, ciclismo – ha lanciato nel 2020 anche un fuoristrada, Ineos Grenadier, sul quale potrebbe arrivare il sistema di fuel cell a idrogeno sviluppato da Hyundai su Nexo. Un’esperienza che vede il gruppo coreano presente sin dal 2013, con il primo suv di serie alimentato da una fuel cell e l’obiettivo di arrivare al 2030 a produrre 700 mila unità l’anno di una gamma di modelli, parte del piano Fuel Cell Vision 2030.
    L’elettrico a fuel cell
    Ricordiamo come la fuel cell di un veicolo sia il “cuore” della trasformazione dell’idrogeno stoccato nei serbatoi ad alta pressione in energia elettrica, dal processo chimico ottenuto dalle membrane di cui si compone la pila a combustibile, con gli scarti di tale trasformazione risultanti in semplice vapore acquo allo scarico.
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    Dall’attività nel settore chimico di Ineos, annualmente vengono prodotte 300 mila tonnellate di idrogeno quale risultato delle operazioni industriali. Produzione alla quale abbinare il know how in materia di stoccaggio dell’idrogeno, un altro aspetto chiave per la diffusione capillare di un’infrastruttura di ricarica, specialmente in Italia, oltre che in Europa, dalla quale passano le possibilità di sviluppo dell’elettrico a fuel cell. LEGGI TUTTO

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    Tesla Model S e Lucid Air, chi vince la sfida dell'autonomia di guida?

    Tesla “sente il derby” con Lucid Air. La Casa di Elon Musk, al momento per il mercato americano, ha incrementato l’autonomia del suo modello più iconico, la Model S nella versione Long Range Plus. Che era stata superata di una manciata di chilometri nel range dalla nuova arrivata.
    Lucid Air, ecco la concorrente di Tesla

    E’ arrivata la replica. Queste le tappe di una sfida che ha un certo peso per il prestigio, dei modelli e dei Marchi.
    Model S durante l’estate era stata la prima auto elettrica a superare il muro delle 400 miglia di autonomia (644 km) arrivando a 647 chilometri dichiarati.
    Lucid Air a sua volta è stata presentata con una autonomia di 653 chilometri.
    Model S ora a 658 km di range
    Allo “sgarbo” da Palo Alto hanno risposto con un abbassamento del prezzo di listino (69.420 dollari) e soprattutto immatricolando una Model S Range Plus a 658 km di autonomia.
    Piccoli passi, dovuti probabilmente ad aggiornamenti software. Il testa a testa con buona probabilità serberà altri capitoli. LEGGI TUTTO

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    Bugatti Chiron Sport Les Légendes du Ciel, omaggio “esclusivo” ai padroni del cielo

    Roland Garros, Meo Costantini, Albert Divo o Robert Benoist. Sono solo alcuni degli eroi che Bugatti ha deciso di omaggiare con la sua esclusiva Chiron Sport Les Légendes du Ciel. Venti esemplari che si ispirano agli aviatori-plioti che a inizio ‘900 erano considerati veri e propri miti. Il modello sarà prodotto dalla fine dell’anno. Quali saranno le sue caratteristiche? Motore W16 da 1.500 cavalli e una velocità massima autolimitata a 420 km/h – ve ne sarebbe in abbondanza per affrontare una fase di decollo, con un’aerodinamica “capovolta” –.

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    Tinta Gris Serpent
    A essere inedito è il trattamento stilistico, la tinta Gris Serpent, un grigio opaco che agli aeroplani degli Anni Venti si rifà come per la banda bianca lucida. I richiami al mondo dell’aviazione sono molteplici, all’interno nell’abitacolo interamente rivestito in pelle color Gaucho, con inserti in alluminio, materiale applicato nelle lavorazioni più varie, dall’elemento spazzolato al taglio laser, passando per l’alluminio diamantato. Il legame tra Bugatti e il cielo è nelle esperienze di Ettore Bugatti, nel 1915 a progettare motori d’aereo, fino al 1937 di un progetto fermato poi dalla guerra: un aeroplano pensato per il record di velocità.
    Nieuport 17
    A bordo della Chiron Sport “Les Légendes du Ciel”, un po’ come una moderna incisione rupestre, i pannelli delle portiere raccontano storie di corse d’auto e aerei, il disegno a mano di un Nieuport 17, biplano monoposto dell’aviazione francese nel 1916, e una Bugatti Type 38 del 1910, la prima a portare il nome Bugatti, su 15 cavalli per quasi 100 km/h di velocità in versione Pur Sang.
    Venti esemplari
    Tratti distintivi dei 20 esemplari saranno il tricolore applicato ai deviatori di flusso dietro le ruote anteriori, i loghi stilizzati Les Légendes du Ciel, la cover del motore W16 a vista, in fibra di carbonio, proseguendo con la calandra trattata in nero lucido e la griglia in alluminio tagliato al laser. In coda, la fascia in fibra di carbonio e la copertura stampata in 3D dei terminali di scarico in Incone, definiscono l’edizione speciale.
    Sarà possibile personalizzare ulteriormente la Chiron Sport, ad esempio con sedili “comfort” in sostituzione della specifica con inserti in alluminio anche sui poggiatesta, nonché con gli oblò in vetro sul tetto.
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    Le prenotazioni sono già aperte, servirà munirsi di pazienza per l’attesa necessaria prima che venga costruito il proprio esemplare e, tra gli altri, di 2 milioni e 880 mila euro, prezzo per guidare la sintesi tra aereo e automobile proposta da Bugatti.
    Bugatti Bolide, come in Formula 1 a Le Mans in 3’07” LEGGI TUTTO

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    Citroen Berlingo 2021, le dimensioni del multispazio francese adatto a tutti

    Berlingo si aggiorna per il 2021. La multispazio transalpina propone motori diesel e benzina aggiornati alla normativa Euro 6.2. Il propulsore a gasolio è il quattro cilindri 1.5 BlueHDI nelle versioni da 100 e 130 cavalli, mentre il benzina è il 3 cilindri 1.2 PureTech nelle potenza di 110 e 130 cavalli, la seconda della quali abbinabile con il cambio automatico a otto marce.
    Le carrozzerie restano tre: Berlingo M (4,40 metri di lunghezza) e Berlingo XL (4.75 m) a cinque posti e XL a sette posti.
    I tre allestimenti sono Feel, Feel Pack e Shine
    Feel  offre di serie; pack Safety Plus (Extended Traffic Sign Recognition, Driver Attention Assist, Pack Visibilità+ High Beam Assist), Radio DAB con touchscreen capacitivo da 8’’,1 presa USB frontale, Bluetooth.

    Feel Pack aggiunge: Cerchi in lega 16” Starlit (finitura total black), pneumatici 205/60 R16,  Kit di gonfiaggio pneumatici, barre al tetto longitudinali nero brillante, portellone posteriore con tergi-lunotto e lunotto termico oscurato apribile, retrovisore interno elettro-cromatico, panchetta posteriore seconda fila a scomparsa con 3 posti individuali e sistema easybreak, comando per ripiegarli dal bagagliaio, 2 porta bicchieri e una presa 12 V nella fila 3, volante in pelle con comandi integrati, vetri oscurati in 2 e 3 fila, 2 alzacristalli elettrici in seconda fila; Retrovisori esterni ripiegabili e riscaldabili elettricamente.
    Shine in più rispetto a Fee Pack presenta; cerchi in lega 17” Spin (finitura diamantata). pneumatici 205/55 R17, climatizzatore automatico bizona, Color Head-Up Display e telecamera posteriore.
    Il prezzo di Berlingo 2021 parte da 20.550 euro per Berlingo Combi Live M1. La versione Combi è disponibile sia come autovettura sia come veicolo commerciale.
    Novità per Citroen Space Tourer e Space Jumpy LEGGI TUTTO

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    FCA-PSA, assemblea straordinaria a gennaio per far nascere Stellantis

    Il 4 gennaio 2021 è la data scelta per celebrare il matrimonio tra FCA e PSA. Il Gruppo capeggiato da Peugeot ha infatti comunicato, attraverso una nota ufficiale, un’assemblea straordinaria degli azionisti chiamati ad esprimersi sulla fusione che darà vita a Stellantis. Assemblea che si terrà in remoto il 4 gennaio dalle ore 11.
    Stellantis, ecco logo della fusione tra FCA e PSA
    IN REMOTO CAUSA COVID
    “L’ordine del giorno e i progetti di risoluzione che verranno sottoposti al voto degli azionisti, come anche le modalità di partecipazione alle Assembee generali, sono stati resi pubblici oggi nel Bollettino di annunci legali e possono essere consultati sul sito internet del Gruppo alla rubrica Assemblee Generali”, ha precisa PSA, aggiungendo che nell’attuale “contesto evolutivo dell’epidemia da Covid-19 e di lotta alla sua propagazione, la società potrebbe essere condotta a modificare le modalità di partecipazione a queste assemblee decidendo di tenerle a porte chiuse”.
    APPUNTAMENTO AL PRIMO TRIMESTRE 2021
    La fusione tra PSA e il Gruppo capeggiato da Fiat e Chrysler dovrebbe avvenire entro il primo trimestre del 2021, ma per ufficializzarlo serve appunto le “abituali condizioni di closing, che includono il via libera da parte degli azionisti di entrambe le società nelle loro rispettive assemblee generali straordinarie, nonché il rispetto delle norme antitrust e altre norme regolamentari”.
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    La fusione, come già tutti sanno, darà vita a Stellantis, quarto Gruppo automobilistico al mondo per volumi e terzo per fatturato, con sede principale in Olanda e quotazioni nelle borse di Parigi, Milano e New York.
    Fca-Psa, approvata la quotazione in Borsa dall’autorità olandese LEGGI TUTTO

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    Aston Martin, la collezione da corsa è in vendita

    Dal reparto corse al garage di un facoltoso estimatore della storia Aston Martin. Così, la Vantage Legacy Collection. Pensata per essere guidata ovviamente solo in pista, giacché le Vantage GT4, V12 Vantage GT3 e Vantage GTE, sono esattamente gli esemplari con i quali Aston Martin Racing ha corso tra il 2009 e il 2018, vincendo nel mondiale Endurance (7 titolo WEC complessivamente), due volte la 24 Ore di Le Mans – nel 2014 e 2017 – oltre alle uscite nell’European Le Mans Series e i campionati GT, britannico e World Challenge.
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    Vantage VH, dalla GT4 alla GTE 
    Alla produzione destinata alle squadre che hanno gestito le Vantage della precedente generazione, per intenderci con l’architettura VH lanciata nel 2005 sulla V8, si sommano tre esemplari, uno per ciascuna omologazione.
    Così, sarà il telaio numero 108 della V8 Vantage GT4 a finire nelle mani del collezionista di Vantage Legacy Collection – ovviamente l’offerta interessa il lotto di 3 auto nel suo insieme -, il telaio numero 7 della GTE e il 47 della Vantage GT3 con motore V12 6 litri aspirato, da oltre 600 cavalli e cambio Xtrac sequenziale.
    Le specifiche di GT3 e Vantage V8 GTE
    Per esigenze di regolamento tecnico, la V8 GT4 è la Vantage più vicina alla specifica di serie, stradale, con motore 4.7 litri, un’aerodinamica evoluta e tutti i necessari sistemi di sicurezza omologati FIA. Con Vantage GT3 le libertà regolamentari diventano molto più ampie e si riflettono in tutta la loro imponenza, di un progetto alleggerito fino a 1.250 kg.
    Dieci kg in meno e tanta ricerca aerodinamica in più confluiscono su Aston Martin Vantage GTE, per l’ultima volta schierata nel 2018 a Le Mans, in Classe GTE Am (da regolamento a utilizzare auto prodotte e omologate l’anno precedente), con il motore V8 rivisto nell’installazione per un migliore accentramento delle masse: l’esemplare della Legacy Collection avrà la specifica di pacchetto aerodinamico schierato da Aston Martin nel 2016. Il debutto avvenne quattro anni prima, a Sebring, 2012 subito vincente nella gara conclusiva del WEC a Shanghai, in Classe GTE.
    La Vantage “classica”
    “Per un collezionista, questo trio di Aston Martin Racing Vantage rappresenta il tributo definitivo a un periodo felice per il marchio nelle competizioni internazionali.
    Sebbene da allora Aston Martin abbia proseguito con la vittoria di titoli mondiali e l’attuale generazione V8 turbo della Vantage, le fondamenta gettate dall’enorme successo della macchina originaria hanno conquistato ammiratori in tutto il mondo e portato a diventare una tra le preferite tra i tifosi. La Legacy Collection è una bellissima chiusura su questa splendida macchina”, ha commentato il presidente di AMR, David King. LEGGI TUTTO

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    Nuova Opel Astra, la berlina compatta arriverà sul mercato nel 2022

    Mokka (in foto) ha segnato la direzione Opel verso il futuro, un bel crossover urbano sportivo, con i suoi elementi distintivi. Saranno d’ispirazione per nuova Opel Astra, che al rinnovamento andrà nel giro di due anni, una generazione completamente frutto dell’integrazione Opel in PSA, quindi una berlina compatta su architettura EMP2 e immersa nell’elettrificazione delle motorizzazioni.
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    Nuova Astra avrà un’identità ben distinta dalla cugina Peugeot 308, altro progetto di segmento C prossimo al rinnovamento, con i muletti già su strada.

    Prenderà spunto dal design di Mokka senza produrre un copia-incolla, assicura il responsabile dello stile Opel, Mark Adams, ad Autocar. Se il crossover ha tracciato la direzione, gli stilemi, allora la calandra Vizor può considerarsi un tratto distintivo della Astra (leggi la prova su strada) 2022, peraltro già applicato al restyling di Opel Crossland.
    Opel Astra Hybrid e ibrido OPC
    C’è poi il capitolo ibrido plug-in da applicare, attingendo alle soluzioni introdotte da Peugeot su 508 e 3008, due e quattro ruote motrici. Per una motorizzazione plug-in hybrid a trazione anteriore, non è da escludere una Hybrid4 interpretata con la sigla sportiva OPC, l’unica via per riproporre un allestimento ad alte prestazioni e non solo con ritocchi estetici della proposta GS Line.
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    I 300 cavalli, frutto dell’abbinamento tra un motore termico 1.6 litri e due motori elettrici, rappresentano una soglia di potenza di tutto rispetto nella partita con le hot-hatch compatte. LEGGI TUTTO

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    McLaren, la Super Series ibrida plug-in si chiamerà Artura

    Il nome potrà non essere dei più accattivanti, se letto all’italiana: McLaren Artura. La nuova Super Series arriverà nella prima metà del 2021, un progetto inedito a partire dall’architettura in fibra di carbonio, progettata e realizzata dal centro compositi McLaren a Woking.
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    Sarà una supercar ibrida plug-in, per potenza le indiscrezioni la posizionano oltre i 600 cavalli, ottenuti da un sistema composto dal motore twin turbo V6 sviluppato da Ricardo, al quale sarà abbinato un motogeneratore elettrico, in grado di assicurare un’autonomia di marcia a zero emissioni attesa poco al di sotto dei 30 km.
    “Ogni elemento della Artura è completamente nuovo, dall’architettura a ogni componente del powertrain High Performance Hybrid, proseguendo con la carrozzeria, gli interni e un’interfaccia per il pilota all’avanguardia. È un modello che attinge a decenni di esperienza McLaren in tecnologie pionieristiche superleggere da corsa e per auto stradali, per portare tutte le nostre competenze nell’elettrificazione nella classe supercar”, ha commentato l’a.d. McLaren Automotive, Mike Flewitt.
    Il peso dell’elettrico da compensare
    Un ibrido per la performance parte dalla condizione di un incremento di peso da compensare, risultato centrato dai tecnici McLaren lavorando a un alleggerimento del telaio in fibra di carbonio, l’architettura MCLA, per un risultato finale che, rispetto a McLaren 570S, è destinato a essere pochi kg più pesante, per un valore sembrerebbe tra i 1.450 e i 1.550 kg, dai rumours meglio informati.
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    Componente elettrica che ripagherà non solo per una mobilità a zero emissioni, ma con un surplus di coppia istantanea, valido a trasformare il sistema ibrido V6 – di cubatura certo inferiore ai 4 litri biturbo V8 – in un propulsore all’altezza dell’otto cilindri per Nm espressi e ancor più per fruibilità nell’erogazione. Dati che la scheda tecnica e le anticipazioni dei prossimi mesi inizieranno a rivelare. LEGGI TUTTO