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    Subaru, SUV elettrico su base e-TNGA: debutto fissato per il 2021

    La dicitura e-TNGA è di casa Toyota, ma è sulla base di queste lettere che nascerà il primo suv elettrico Subaru. Toyota ha sviluppato un’architettura modulare (in foto) nel 2021 su strada con il primo modello a batteria e al seguito arriva anche Subaru, con la presentazione nella prima metà dell’anno di un suv di medie dimensioni, di fatto sovrapponibile per ingombri al Forester, quindi 4,65 metri circa di lunghezza.

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    Sin dall’annuncio della collaborazione tra Toyota e Subaru sul fronte dell’elettrico, si è posto l’accento su come, l’apporto dei tecnici del marchio delle Pleiadi, sarebbe stato soprattutto sulla gestione della dinamica di marcia sulle quattro ruote. Subaru vuol dire trazione integrale permanente, pertanto, logico immaginare una configurazione di suv elettrico con due motogeneratori.
    Meno emissioni Co2 nella propria gamma
    L’anticipazione, su tale fronte, potrebbe essere quanto già rivelato da Lexus, che un proprio suv elettrico sulla scorta di quanto porterà sulla scena Toyota, lo lancerà nel 2021 e avrà lo schema Direct4, di controllo della coppia motrice sulle quattro ruote.
    Un sistema con due motori ciascuno da 204 cavalli e 300 Nm, riferimenti sui quali scopriremo quanto il modello Subaru andrà a differenziarsi.
    L’obiettivo del marchio, sul mercato europeo, è mirato a una diminuzione delle emissioni medie di Co2 della propria gamma, un impegno passato nel 2020 dal lancio di modelli mild-hybrid con motore boxer nel Vecchio Continente: dalla Impreza al Forester, passando per XV, tre modelli che valgono insieme il 60% dei volumi Subaru in Europa.
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    L’arrivo del suv elettrico, primo di una serie di modelli sviluppati in collaborazione con Toyota, darà un’ulteriore sforbiciata alle emissioni di Co2.
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    Maggiolino Volkswagen “Jet Beetle”, un razzo da strada

    Tutti conoscono Herbie il Super Maggiolino, protagonista del film Disney. Ma oltre alla pellicola, l’iconica vettura Volkswagen ha saputo farsi apprezzare da molti automobilisti. Da qualcuno in particolare: ed ecco la storia di Ron Patrick, ingegnere californiano possessore di un Maggiolino del 2000 che ha deciso di trasformarlo in un “Jet Beetle”. Ovvero? Un razzo da strada. Ciò è stato possibile aggiungendo un motore a reazione perfettamente funzionante, che permette alla vettura di continuare a essere omologata per l’uso stradale.

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    Quando un Maggiolino Volkswagen diventa un razzo

    Ben 1.350 CV
    L’idea di partenza dell’ingegnoso Ron Patrick era quella di realizzare il Maggiolino più estremo di sempre. Difficile intervenire troppo senza compromettere la legalità del mezzo su strada. Cosa ha deciso di fare, quindi, l’ingegnere californiano? Il motore originale, nella parte anteriore, non è stato toccato, mentre nella parte posteriore, proprio dove stavano sedili e bagagliaio, ha piazzato un propulsore aeronautico (un’unità General Electric utilizzata sugli elicotteri). Un “piccolo” dettaglio che si fa notare vistosamente, dato che sporge da portellone. Da aggiungere il fatto che questo nuovo elemento del Maggiolino non è collegato con le ruote né con gli organi meccanici dell’auto (ma è comunque in grado di erogare ben 1.350 CV), questo cavillo gli permette di passare agli occhi delle autorità californiane come auto “normale” (cioè non viene considerato un tunig) e quindi circolare liberamente.
    In vendita a oltre 453mila euro
    Ron Patrick ha deciso di mettere la sua creatura in vendita, alla modica cifra di 550mila dollari (poco più di 453mila euro). Con la messa in vendita arrivano anche le raccomandazioni ai possibili futuri acquirenti. Ovvero? Ecco quello che scrive sul sito web: “Il bello di quest’auto è poter raggiungere gli eventi di dragster e hot road con una vettura stradale, e una volta lì accendere il motore da jet e far iniziare lo spettacolo”. Questo significa che, su strada, il motore a reazione deve essere spento. Il Jet Beetle non è una vettura da gara, ma più da mostra. Il propulsore aeronautico pesa 136 chili, può raggiungere 26mila giri al minuto ed è alimentato a cherosene (per cui è stato costruito un apposito serbatoio).
    Aznom Palladium, esordio per la hyper-limousine italiana LEGGI TUTTO

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    Mercedes elettriche: produzione EQ tra Europa, Cina e Stati Uniti

    Mercedes pensa al suo futuro nell’elettrico e già a partire dal prossimo 2021 punterà tutto sull’ampliamento dell’intera gamma EQ. Si parte con i nuovi modelli EQS ed EQE che garantiranno – attraverso uno sviluppo che partirà dall’architettura EVA – prestazioni elevate da sportive e autonomia fino a 700 km e si concluderà portando sul mercato, entro il 2022, ben 8 nuovi modelli tutti full electric. 

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    MERCEDES EQA, APPUNTAMENTO AL 20 GENNAIO
    Per “mettere ordine” nell’alfabeto elettrico Mercedes, però, il primo appuntamento è il prossimo 20 gennaio, quando Mercedes EQA (in foto) rivelerà numeri e caratteristiche di come, partendo dal suv GLA si può percorrere la via dell’elettrico: motore, autonomia, posizionamento della batteria. Completata l’espansione dell’ibrido plug-in nel segmento C, è tempo dell’elettrico. EQA verrà prodotta nell’impianto tedesco di Rastatt, già casa di alcuni modelli compatti con motore termico.

    Con Mercedes EQB l’appuntamento sarà successivo, produzione nella seconda metà del 2021 per la derivazione elettrica di GLB, destinata allo stabilimento ungherese di Kecskemet, già “casa” della gamma CLA.
    IL MAXI SUV IN STILE CLASSE R
    Una produzione Mercedes EQ dislocata tra Europa, Cina e Stati Uniti, dove dal 2022 lo stabilimento di Tuscaloosa – oggi impegnato nella produzione del suv Mercedes GLS – andrà a produrre due dei modelli su architettura EVA, di segmento equivalente a Mercedes EQS ed EQE, differenti perché con carrozzeria suv: un maxi-sport utility di lusso e un crossover di segmento E, che potrebbe reinterpretare l’idea che in origine fu di Classe R.

    Prima di allora – Tuscaloosa destinata a essere anche punto di assemblaggio dei pacchi batterie – nel 2021 arriveranno EQS (in foto) ed EQE, la prima prodotta a Sindelfingen, presso la Factory 56, già di nuova Classe S, la seconda verrà prodotta a Brema.
    JOINT VENTURE PER UN FUTURO SMART
    Mercedes, nel delineare i piani sulla produzione delle nuove EQ – che avranno anche impianti extraeuropei, a Pechino ad esempio relativamente alla EQE – ha ribadito il futuro smart frutto della joint venture in Cina con Geely, nonché i siti di assemblaggio delle batterie per le elettriche e le ibride plug-in future – da 20 modelli si andrà a 25 entro il 2025 –.
    Sfoglia il listino Mercedes di Auto.it: tutti i modelli sul mercato
    A Bruhl per le ibride EQ Power dal 2022, Hedelfingen per i pacchi destinati a EQS ed EQE, in attesa di due impianti a Unterturkheim, passando per il sito polacco di Jawor, dove si faranno le batterie di EQA e EQB – oggi già quelle delle ibride Classe C, E, S –, passando per gli stabilimenti di Tuscaloosa, Bangkok, Pechino insieme a BAIC, Sindelfingen. LEGGI TUTTO

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    Cashback Natale, valido per le spese auto: dalla benzina al meccanico

    Il piano Cashless annunciato dal Governo ha un chiaro scopo: provare a eliminare (o almeno ridurre) il problema dell’evasione fiscale, fenomeno molto presente nel nostro Paese. Per farlo, sono state prese delle decisioni ben definite: incentivare i pagamenti digitali premiando quei cittadini che pagano i loro acquisiti utilizzando strumenti tracciabili, come bancomat e carte di credito fino alle più moderne applicazioni per smartphone.

    Cashback benzina, rimborsi del 10% attivi anche sul rifornimento in stazione di servizio
    Almeno 10 acquisti
    La prima tranche del piano Cashless, iniziata l’8 dicembre scorso, durerà fino alla fine del 2020 ed è stata ribattezzata Extra Cashback di Natale. In pratica, per chi effettua almeno 10 acquisti, entro il 31 dicembre, con pagamento tracciabile nei punti vendita fisici (sono quindi esclusi gli acquisti online) riceve un rimborso pari al 10% della spesa di ogni acquisto. Il tetto massimo è di 150 euro. Per l’Extra Cashback di Natale i rimborsi verranno erogati, dalla fine di febbraio 2021, sul conto corrente indicato dall’utente al momento dell’attivazione del servizio.
    Comprese le spese per l’auto
    Come per il bonus mobilità, anche chi vuole ricevere l’Extra Cashback di Natale deve avere l’identità digitale (Spid), indispensabile per accedere a servizi online della pubblica amministrazione, o utilizzare la Carta d’Identità Elettronica con relativo Pin ricevuto al momento del rilascio. Va poi scaricata l’app IO sul proprio smartphone e completare la registrazione, inserendo il numero della carta con cui si intende pagare e l’Iban. Tra gli acquisiti compresi nel rimborso dell’Extra Cashback di Natale e, più in generale, del piano Cashless ci sono anche tutti quei pagamenti che riguardano il settore auto: dal rifornimento carburante fino ai vari servizi offerti da meccanici, carrozzieri, gommisti ecc… Basta ricordarsi di pagare sempre con la carta.
    Sciopero benzinai confermato: si parte dal 14 dicembre, ridotti gli orari di chiusura LEGGI TUTTO

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    Neopatentati, Fondazione ANIA regala 500 dispositivi satellitari per la sicurezza stradale

    Fondazione Ania regala 500 dispositivi satellitari per la sicurezza stradale con l’iniziativa “Guida sicuro: giovani”. Il 15 dicembre è stato organizzato un “click day” e i primi 500 neopatentati o giovani guidatori (18-26 anni) che dalla mezzanotte si registreranno su una pagina dedicata del sito della Fondazione ANIA, riceveranno un dispositivo che verrà installato gratuitamente sulla loro automobile.

    Bonus seggiolini auto, c’è tempo fino al 31 dicembre per chiedere il rimborso
    Un regalo per il proprio Indice di Rischiosità
    Si tratta di un sistema satellitare studiato per aumentare la sicurezza stradale, fornendo in tempo reale informazioni preventive agli automobilisti sulla potenziale rischiosità delle diverse direttrici stradali, in funzione di una serie di fattori come traffico, limiti di velocità, condizioni ambientali e metereolo­giche, strade pericolose (Red Point) e tratte ad alto rischio di incidenti, identificate grazie al progetto BlackPoint Fondazione Ania. Attraverso un’applicazione per smartphone, poi, sarà possibile monitorare il proprio stile di guida.
    I dati trasmessi dal dispositivo satellitare verranno registrati e il guidatore avrà la possibilità di conoscere il suo “Indice di Rischiosità”, indicato attraverso un punteggio in scala crescente. Analizzando le proprie performance di guida attraverso l’applicazione, il giovane guidatore o neopatentato potrà così migliorare le proprie abilità al volante, contribuendo anche a far aumentare i livelli di sicurezza stradale.  LEGGI TUTTO

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    Torino, in arrivo 51 nuove telecamere per il controllo del traffico

    Attenzione automobilisti di Torino, perché in città stanno per arrivare “nuovi occhi”. La Giunta comunale, infatti, ha appena approvato il progetto per la sistemazione di 51 telecamere nelle aree di piazza Vittorio, Monte dei Cappuccini, via Di Nanni e sul perimetro della Ztl centrale. Serviranno a monitorare i flussi di traffico e lo sviluppo di nuove politiche di mobilità a Torino.

    Sciopero benzinai confermato: si parte dal 14 dicembre, ridotti gli orari di chiusura
    Investimento per la città
    “Si tratta di un’importante investimento per la Città – dichiara l’assessora alla Mobilità Maria Lapietra – che permetterà, in futuro, di progettare e realizzare modelli innovativi di gestione del traffico, degli accessi e della sosta, con una flessibilità di soluzioni ora non possibile. Rendere strutturale il monitoraggio dei flussi, aumentando anche i punti di rilevazione con le nuove telecamere, consentirà di verificare l’andamento del traffico in tempo reale e di assumere decisioni sulla base di dati verificabili. Inoltre, le informazioni circa la permanenza dei veicoli e la tracciabilità delle relative percorrenze saranno essenziali per permettere di capire le dinamiche del traffico in vari momenti della giornata e su mesi differenti”. La spesa per la realizzazione dell’infrastruttura, dalla progettazione fino all’installazione, ammonta a 1 milione e 500 mila euro e gli interventi saranno portati avanti per lotti successivi.
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    Honda Vision 110, aggiornamento 2021 per lo scooter cittadino

    Il 2021 di Honda promette subito grandi novità dalla gamma degli scooter cittadini Euro 5, con l’arrivo annunciato di Honda Vision 110 MY2021, il due ruote che ha esordito nel 2012 e che si presenta al nuovo anno in una veste rinnovata.Il Vision 110, per il 2021, si presenta con un look aggiornato e una riduzione di peso di 2 kg che lo porta a quota 100 Kg con il pieno di benzina.

    AGGIORNAMENTI 2021

    Arriva un nuovo telaio, denominato eSAF (enhanced Smart Architecture Frame) che sostituisce il precedente con struttura a trave dorsale inferiore. Il suo motore eSP (enhanced Smart Power) 2 valvole, iniezione elettronica, raffreddato ad aria da 109,5 cc è ora più leggero (solo 22 kg) e rispetta la norma Euro 5. Eroga una potenza di 8,7 CV (6,4 kW) a 7.500 giri/min, con una coppia massima di 9,0 Nm a 5.750 giri/min. E’ più efficiente nei consumi del 5%, grazie anche al noto sistema Start&Stop.  Rispetto al modello precedente il consumo di carburante si attesta ora su 54,5 km/l nel ciclo medio WMTC. Grazie al serbatoio carburante da 4,9 litri, l’autonomia complessiva supera i 260 km.
    Gli aggiornamenti prevedono anche l’introduzione di un nuovo quadro strumenti analogico con display LCD e l’intuitiva e praticaSmart-Key per attivare l’accensione dello scooter e l’apertura/chiusura dei vani (tra cui il vano sottosella di 17,7 litri).
    Invariati nel design i cerchi in alluminio pressofuso da 16″ all’anteriore e 14″ al posteriore che montano rispettivamente pneumatici 80/90-16 e 90/90-14.
    Il freno a disco anteriore da 220 mm è abbinato a un tamburo posteriore da 130 mm in configurazione CBS (Combined Braking System), assicurando in ogni momento una forza frenante uniformemente distribuita quando si agisce sul solo freno posteriore, particolarmente utile in caso di frenata d’emergenza.
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    Aston Martin “mette la firma” sui motori AMG

    Auto elettrica, sì, ma nel 2026, non prima. Anche se nel frattempo gli appassionati e i puristi possono essere tranquilli per il fatto che Aston Martin sarà impegnata anche sui modelli con motori esclusivamente termici nel 2030.

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    L’anno che viene immaginato quasi come uno spartiacque, un prima e dopo, verso una mobilità interamente elettrica per come prospettato dalle limitazioni, ad esempio, che verranno introdotte nel Regno Unito, ha contorni “reali” piuttosto diversi. Una realtà già nella visione di grandi case, a prospettare una transizione progressiva verso l’uscita definitiva del motore termico: a oggi si discute di prospettive ancora lontane 20 anni, con ovvie applicazioni elettrificate
    La personalizzazione dei motori AMG
    Aston Martin offrirà modelli con motori benzina, lo farà nel prossimo futuro certamente con la partnership rafforzata con Mercedes-AMG. Tecnologia in cambio di azioni, dalla quale ritrovarsi motori ad alte prestazioni – saranno termici e ibridi plug-in – come anche architetture elettriche per lanciare la prima Aston a batterie.
    Lawrence Stroll ha confermato la via che seguirà il marchio nei prossimi anni, porteranno propulsori e componenti AMG “personalizzati” e non semplicemente la produzione nelle specifiche definite per i modelli Mercedes.
    Così, per valori di potenza, coppia e altre caratteristiche, in AMG realizzeranno motori specifici per le applicazioni Aston Martin. Oggi è il V8 4 litri biturbo il propulsore in dote, prossimo all’elettrificazione ibrida plug-in nel 2021 su Mercedes-AMG GT 4 porte 73 S, un motore destinato a essere tra quelli oggetto della futura fornitura.
    Sfoglia il listino Aston Martin: tutti i modelli sul mercato
    Restano ancora irrisolti gli interrogativi intorno a motori come il V12 Aston Martin 6 litri e il nuovo progetto TM01, primo motore sviluppato internamente dalla casa inglese dopo molti decenni: il V6 3 litri biturbo, progettato per un’applicazione sulla supercar a motore posteriore centrale Valhalla. LEGGI TUTTO