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    F1, Andrea Stella prudente in vista del Gp di Spagna: “Barcellona non si adatta alla MCL39”

    Il Team Principal della McLaren ha rilasciato dichiarazioni “prudenti”, alla vigilia del Gran Premio di Spagna. Pretattica oppure timore di perdere performance per l’introduzione della direttiva tecnica sulla flessibilità delle ali? Lo scopriremo presto, intanto leggete un po’ cosa ha detto Stella sulla MCL39.Andrea Stella, Team Principal, McLaren – credits: McLaren Racing Media Centre

    “Ci presentiamo al Gran Premio di Spagna incoraggiati dal risultato ottenuto a Monaco”, ha dichiarato oggi Andrea Stella. Il Team Principal della McLaren ha poi però aggiunto: “Il Circuito di Barcellona offre una sfida molto diversa, con molte curve ad alta velocità che non si adattano naturalmente alle caratteristiche della MCL39”.
    La monoposto papaya che ha sin qui “dominato” la scena del mondiale 2025 di Formula 1 non sarebbe adatta al tracciato del Montmelò. Come già detto avremo modo di verificarlo nelle prove libere ma soprattutto nella sessione di qualifiche di sabato.
    Ricordiamo che, a partire dal Gran Premio di Spagna, entrerà in vigore una nuova direttiva tecnica con verifiche più severe in termini di flessibilità delle ali.

    Sarà questo che “spaventa” Stella e la McLaren? In Red Bull e Ferrari sono convinti che McLaren abbia beneficiato più di altri della flessibilità dei profili dell’ala anteriore.
    “Ci aspettiamo di vedere molte sfide dal resto della griglia e battaglie ravvicinate in testa”, ha precisato Stella che ha concluso con una frase alla “Arrivabene”: “Teniamo la testa bassa e continuiamo a spingere”. LEGGI TUTTO

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    F1 2025, Gp Spagna: tre domande a Marc Gené (Ferrari Ambassador)

    Alla vigilia del Gran Premio di Spagna 2025 di Formula 1, il Ferrari Ambassador Marc Gené risponde a tre domande sulle caratteristiche della pista, sull’attuale livello tecnologico e di spettacolo che sta vivendo la Formula 1 e infine sul so ruolo di rappresentante della Ferrari nel mondo.Marc Genè Ferrari ambassador Ungarian GP , Hungaroring 2019

    1. Puoi parlarci delle caratteristiche di questa pista?Marc Gené: “Il Circuit de Barcelona-Catalunya è una pista molto amata dai piloti, soprattutto con il nuovo layout, che lo ha reso sempre più interessante. Penso a curva 10, che adesso si affronta con una traiettoria molto veloce ed è addirittura un punto di sorpasso, o alla parte finale, tornata al layout originale del 1991. Adesso per i piloti è un circuito divertente e anche molto sfidante, soprattutto con le monoposto attuali. Da un punto di vista tecnico, resta una pista molto importante sia su un piano aerodinamico che meccanico. Chiede molto alle gomme ma anche al motore perché il rettilineo è lungo e viene percorso tutto in piena potenza. Ciascuna componente della vettura è molto sollecitata, quindi ogni reparto avrà il suo bel da fare! Anche per questo negli anni qui si sono organizzati i test ed è frequente portare in questa gara dei pacchetti di sviluppo”.
    2. Cosa pensi dell’attuale momento della Formula 1, sia a livello tecnologico che di spettacolo?MG: La Formula 1 è in ottima forma. Da un punto di vista tecnologico, si toccano livelli davvero molto alti. Le power unit sono estremamente evolute, sofisticate e raggiungono un’efficienza davvero elevatissima. Qualche anno fa sembrava impossibile che un motore da 1.6 litri potesse riuscisse ad avere 1000 cavalli, quindi il lavoro di ricerca che la Formula 1 è stata in grado di mettere in campo è davvero molto importante. Lo stesso si può dire parlando del telaio, con dei fondi che riescono a generare tantissimo carico aerodinamico. I piloti dicono che è un’esperienza di guida davvero unica. Le monoposto sono ormai molto grandi e anche molto pesanti, quindi sono curioso di vedere cosa succederà l’anno prossimo con il nuovo regolamento tecnico, quando misure e peso inizieranno a diminuire.Anche per quanto riguarda lo spettacolo, è un momento d’oro per la Formula 1, che ha avuto la buona intuizione di aprirsi a mondi e linguaggi nuovi, riscontrando un grande successo in tutto il mondo. La popolarità è alle stelle, con Gran Premi sold out e tanti giovani appassionati, che creano una bellissima energia.

    3. Sei legato a Ferrari da oltre due decenni. Come ci si sente a rappresentare Ferrari in giro per il mondo?MG: Non c’è un giorno in cui non mi senta un uomo molto fortunato ad avere il privilegio di lavorare con la Ferrari, per tanti motivi. Per la storia e per il sogno creato da Enzo Ferrari, che ancora non si è esaurito. Per i successi del team, il più vincente nella storia. Per l’orgoglio di fare parte di questa incredibile squadra, che l’arrivo di Lewis ha dimostrato una volta di più essere il sogno per ogni pilota. E poi per la passione che le nostre persone mettono ogni giorno nel proprio lavoro. Questa passione viene ripagata quotidianamente dai tifosi, che sono sempre presenti a supportarci ovunque andiamo, e che voglio davvero ringraziare perché rendono ancora più unica la Ferrari. LEGGI TUTTO

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    F1 | Cosa cambia da Barcellona con la nuova Direttiva Tecnica?

    IMOLA, ITALY – MAY 17: Lewis Hamilton of Great Britain driving the (44) Scuderia Ferrari SF-25 leads Pierre Gasly of France driving the (10) Alpine F1 A525 Renault on track during qualifying ahead of the F1 Grand Prix of Emilia-Romagna at Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari on May 17, 2025 in Imola, Italy. (Photo by Sam Bagnall/Sutton Images) – Credits: Pirelli

    Se ne parla, nell’ambiente F1, praticamente da gennaio del 2025, e finalmente a Barcellona ne vedremo i primi effetti. La Direttiva Tecnica (TD) 18 entrerà infatti in vigore a partire dalla gara catalana, e possiamo dire che in queste ultime settimane, in merito, ne abbiamo sentite davvero di tutti i colori. Ma in cosa consiste realmente? E, soprattutto, si tratta davvero di una normativa che può andare a modificare pesantemente i valori in campo?
    Controlli più severi
    La “ratio” con cui è stata pensata e impostata la TD 18 è molto semplice: limitare il più possibile la flessibilità delle ali anteriori e posteriori, che già da regolamento hanno (in teoria) un range di flessione molto ridotto. Da diversi anni, però, vediamo che l’escursione tra rettifilo e frenata è veramente molto ampia, e la Federazione Internazionale ha deciso, in qualche modo e in ritardo clamoroso, di correre ai ripari. Va però fatto un chiarimento, perché si leggono e si sentono troppe imprecisioni su quanto avverrà (presumibilmente) a partire da Barcellona.
    La normativa, infatti, non agirà direttamente sulle ali; si andrà, infatti, a rendere molto più severi e stringenti i controlli effettuati dai delegati tecnici in sede di verifica. Chiaro, la tolleranza di flessione passa da 5 a 3 millimetri, e questo è forse il cambiamento più importante. In pratica, si andrà ad applicare carichi maggiori durante i controlli, in modo da limitare il più possibile il concetto di flessibilità che è però, va sottolineato, insito nella costruzione stessa delle ali delle moderne vetture F1. Una direttiva, quella che entrerà in vigore, scaturita e pensata dopo la vittoria di Oscar Piastri nel corso della passata stagione a Baku. In quel caso, fu evidente al mondo che l’ala della McLaren, in configurazione a basso carico aerodinamico, fletteva tanto più del consentito sul lungo rettilineo, pur rientrando nei canoni consentiti al momento dei controlli.

    Ci sarà davvero uno stravolgimento delle gerarchie?
    La grande domanda, a questo punto, è legata a cosa succederà da Barcellona in avanti. Veramente, come qualcuno ha ipotizzato, saremo di fronte ad una sorta di nuovo campionato, con una variazione pesante dei valori in campo e un ribaltone dal punto di vista delle gerarchie, mettendo quindi McLaren tra i grandi sconfitti? Oppure sarà, come tanti altri hanno affermato, una DT che non andrà a intaccare nulla a livello cronometrico e quindi di prestazione in pista?
    La risposta definitiva e senza appello, ovviamente, la darà la pista, anzi, le piste. Perché dopo Barcellona arriveranno altri tracciati come Montreal, Spielberg e Silverstone. Molto diversi tra di loro, e per questo capaci di dare riscontri diversi. La sensazione, ad oggi, è che in tanti parlino più per sentito dire che partendo da basi ben definite. È ovvio che squadre come Ferrari e, perché no, Mercedes, in fin dei conti si trovino a dover sperare in un ribaltone, anche se le simulazioni, al momento, non sembrano in grado di dare risposte univoche.
    Ma è chiaro che anche i numeri uno del momento non staranno a guardare, anzi. Andrea Stella, Team Principal McLaren, ha da tempo detto che il team andrà a portare gli aggiornamenti più pesanti quando saranno necessari. Segnale che anche da Woking stanno aspettando i riscontri del tracciato, che a Barcellona, lo sappiamo, raramente mentono. Da qui si intuisce che le idee chiare, al momento, sembrano averle davvero in pochi, e che occorre attendere veramente di leggere i tempi. Perché, lo sappiamo, alla fine il cronometro è il giudice supremo.
    Carlo Vanzini sulla nuova direttiva tecnica LEGGI TUTTO

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    Il fascino ininterrotto della Formula 1: da Monte Carlo a Barcellona

    Mentre l’eco dei motori e il profumo di gomma bruciata si affievoliscono lentamente nel Principato di Monaco, lasciando dietro di sé il ricordo di una gara iconica e imprevedibile che ha saputo, ancora una volta, catturare l’attenzione di milioni di appassionati, l’adrenalina non accenna a diminuire nel cuore del calendario di Formula 1. La carovana del Circus si prepara infatti a spostarsi verso un altro appuntamento cruciale: il FORMULA 1 ARAMCO GRAN PREMIO DE ESPAÑA 2025.
    Il Gran Premio di Monaco 2025 è stato vinto da Lando Norris (McLaren), al suo sesto successo in carriera. Una gara avvincente, caratterizzata anche dalla novità del doppio pit-stop obbligatorio, che ha mantenuto alta la tensione fino all’ultima tornata. Charles Leclerc (Ferrari), idolo di casa, ha lottato con grinta ma non è riuscito a superare Norris, chiudendo al secondo posto. Oscar Piastri (McLaren) ha completato il podio, assicurando una doppietta per la McLaren. Max Verstappen (Red Bull), che per una parte della gara è stato anche in testa, ha concluso al quarto posto, penalizzato dalla strategia del secondo pit-stop obbligatorio che ha ritardato fino all’ultimo giro. Lewis Hamilton (Ferrari) ha chiuso al quinto posto, recuperando posizioni rispetto alla griglia di partenza (era stato penalizzato di 3 posizioni in qualifica). La gara ha visto anche alcuni incidenti nelle prime fasi, con la Virtual Safety Car e il ritiro di Fernando Alonso. Nonostante le nuove regole, i sorpassi in pista sono rimasti difficili a Monaco, con le strategie ai box che hanno giocato un ruolo chiave.
    Il Gran Premio di Spagna 2025: l’anteprima
    Il circuito di Barcellona-Catalunya si appresta a ospitare una delle tappe più attese della stagione 2025, un evento che promette spettacolo e strategie avvincenti. Le date da segnare in rosso sul calendario sono quelle del 30, 31 maggio 2025 e il primo giugno 2025, quando i bolidi di Formula 1 torneranno a sfrecciare sul tracciato catalano.
    Un po’ di storia: il Gran Premio di Spagna in Formula 1
    Il Gran Premio di Spagna ha una storia ricca e affascinante, che affonda le radici nei primi anni del XX secolo. Sebbene la sua presenza nel calendario del campionato del mondo di Formula 1 sia stata più discontinua rispetto ad altre gare storiche, l’evento ha sempre offerto momenti di grande intensità e ha visto trionfare alcuni dei più grandi nomi dell’automobilismo.
    La prima edizione valida per il campionato del mondo si disputò nel lontano 1951 sul circuito di Pedralbes, a Barcellona, e vide la vittoria di Juan Manuel Fangio. Da allora, il Gran Premio di Spagna ha cambiato diverse sedi, ospitando gare indimenticabili sui circuiti di Jarama, Montjuïc e, dal 1991, stabilmente sul circuito di Barcellona-Catalunya.
    Momenti indelebili e campioni immortali
    Gli Anni ’60 e ’70: Il pericolo e la gloria. I circuiti urbani come Montjuïc erano celebri per la loro spettacolarità ma anche per la loro intrinseca pericolosità. In quegli anni, piloti come Jackie Stewart, Emerson Fittipaldi e Niki Lauda hanno lasciato il segno, dimostrando coraggio e abilità in un’era in cui la sicurezza era ancora un concetto in via di sviluppo.
    L’era moderna: Schumacher, Alonso e Hamilton. Il circuito di Barcellona-Catalunya ha visto la consacrazione di veri e propri giganti della Formula 1. Michael Schumacher ha dominato la scena spagnola per diversi anni, con sei vittorie all’attivo, dimostrando una superiorità schiacciante. Fernando Alonso ha regalato ai tifosi spagnoli momenti di pura estasi, in particolare con le sue vittorie del 2008 e 2013, quest’ultima con la Ferrari, scatenando un’ondata di entusiasmo popolare. Più recentemente, Lewis Hamilton ha stabilito un record impressionante di sei vittorie, eguagliando Schumacher, sottolineando il suo dominio nell’era ibrida.

    Nuove regole sulle ali anteriori in F1: cosa cambia dal Gran Premio di Spagna
    Il mondo della Formula 1 è in costante evoluzione, e con l’avvicinarsi del Gran Premio di Spagna a Barcellona, si prepara all’introduzione di una modifica tecnica significativa: nuove regole sulle ali anteriori. Questa revisione mira a garantire maggiore equità competitiva e a migliorare la sicurezza, riducendo la flessione consentita delle ali. Attualmente, le ali anteriori delle vetture di Formula 1 possono flettersi fino a 15 millimetri sotto carico. A partire dalla tappa spagnola, questo limite verrà ridotto a soli 10 millimetri. Una variazione apparentemente piccola, ma con un impatto potenziale notevole sulle prestazioni e sulla progettazione aerodinamica delle monoposto.
    La flessione delle ali è sempre stata un argomento caldo nel paddock, con alcune squadre che hanno cercato di sfruttare al massimo questa caratteristica per ottenere vantaggi aerodinamici. Un’ala che si flette maggiormente ad alta velocità può ridurre la resistenza all’avanzamento, aumentando la velocità di punta. Tuttavia, ciò può anche portare a comportamenti imprevedibili della vettura e a questioni di sicurezza, oltre a sollevare dubbi sulla conformità regolamentare.
    Test più rigorosi per la rigidità strutturale
    Per accompagnare la riduzione della flessione, la FIA introdurrà anche test più rigorosi per verificare la rigidità strutturale delle ali anteriori. Questi controlli mirano a prevenire soluzioni ingegneristiche che, pur rispettando nominalmente il limite di flessione, potrebbero comunque permettere movimenti indesiderati. La FIA intende assicurarsi che le ali siano intrinsecamente più rigide, eliminando le “zone grigie” interpretative.
    Impatto su prestazioni e costi
    L’adozione di queste nuove regole avrà un impatto significativo su diverse aree. Progettazione aerodinamica: i team saranno costretti a rivedere la progettazione delle loro ali anteriori, concentrandosi sulla rigidità strutturale e minimizzando la flessione. Questo potrebbe portare a soluzioni innovative ma anche a un riallineamento delle gerarchie di prestazione. Sicurezza: una maggiore rigidità delle ali anteriori contribuisce a migliorare la stabilità della vettura, specialmente ad alta velocità, riducendo il rischio di comportamenti inaspettati e migliorando la sicurezza dei piloti. Costi: alcuni team potrebbero dover investire risorse considerevoli per riprogettare e produrre nuove ali, con potenziali implicazioni sul budget cap.
    Gran Premio di Spagna F1 2025: date, orari
    Ancora una volta, il circuito del Circuit de Barcelona-Catalunya sarà il palcoscenico di un weekend di gara emozionante, ricco di adrenalina e strategie al limite. Il Gran Premio di Spagna 2025 si svolgerà dal 30 maggio al 1° giugno 2025. Le sessioni saranno così distribuite:
    venerdì 30 maggio: prove libere 1 e prove libere 2
    sabato 31 maggio: prove libere 3 e qualifiche
    domenica 1° giugno: gara
    Perché il Circuit de Barcelona-Catalunya è cruciale?
    Il Circuit de Barcelona-Catalunya è rinomato per essere un banco di prova significativo per le vetture di Formula 1. Le sue caratteristiche tecniche, che includono un mix di curve ad alta e bassa velocità e un lungo rettilineo, lo rendono ideale per testare l’efficienza aerodinamica e l’usura degli pneumatici. Questo rende il GP di Spagna un indicatore importante delle prestazioni dei team e degli sviluppi portati in pista.
    Gran Premio di Spagna F1 2024: dominio Verstappen
    Il Gran Premio di Spagna 2024 di Formula 1 ha offerto un’ennesima dimostrazione del dominio incontrastato di Max Verstappen. Il pilota olandese della Red Bull ha saputo capitalizzare la sua gara e gestendola con una maestria che ha lasciato pochi margini agli avversari. Il podio è stato completato da due piloti che hanno saputo estrarre il massimo dalle loro monoposto in una giornata impegnativa. Lewis Hamilton ha dimostrato ancora una volta la sua capacità di lottare per le posizioni di vertice, conquistando un prezioso terzo posto con la sua Mercedes. Un risultato che sottolinea i progressi del team di Brackley e la determinazione del sette volte campione del mondo. Lando Norris, sul podio in seconda posizione, completando un weekend solido per la McLaren.
    Ferrari ha affrontato una gara più complessa. Le vetture di Maranello hanno mostrato lampi di velocità, ma non sono riuscite a tenere il passo dei leader per l’intera durata della corsa. Nonostante gli sforzi, i piloti della Rossa non sono riusciti a insidiare le posizioni da podio, arrivando rispettivamente quinti con Charles Leclerc e sesti con Carlos Sainz, suggerendo aree su cui lavorare per le prossime gare. LEGGI TUTTO

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    F1, Nuove motivazioni e direttive tecniche sulla strada della Ferrari a Barcellona

    Fred Vasseur – Credits: @Scuderia Ferrari Press Office

    Dopo il secondo posto di Charles Leclerc e il quinto di Lewis Hamilton tra le stradine del Principato, la Ferrari si trasferisce a Barcellona per l’ultimo dei tre appuntamenti consecutivi di fine maggio. Sappiamo bene tutti che Montecarlo è una pista a sé che non fa storia, ma i segnali sembrano essere incoraggianti, come sottolineato anche da Hamilton nel post gara, sintomo di un trend che può essere invertito. Allora sorge spontanea una domanda: dove sarà la Rossa sul circuito del Montmelò?
    Per rispondere bisogna innanzitutto ricordare che da questo weekend entrerà in vigore la direttiva tecnica 018, Questa prevede un inasprimento dei controlli sulla flessibilità delle ali anteriori, con la tolleranza che passa da 5 a 3 millimetri. Un cambiamento che, a quanto sembra, non farà tutta la differenza del mondo ma andrà a intaccare soprattutto McLaren e Mercedes, le due macchine che hanno mostrato la maggiore flessibilità sull’ala finora.
    Non a caso, poi, Frederic Vasseur ha annunciato che a Barcellona debutterà la nuova ala anteriore, mentre il pacchetto più grande comprendente anche la sospensione posteriore rivista non si vedrà almeno fino a Silverstone. Con una perdita di uno o massimo due decimi a giro per la concorrenza per via della nuova direttiva tecnica e un buon funzionamento dell’ala anteriore aggiornata, il gap della SF-25 con McLaren e Verstappen potrebbe assottigliarsi.

    Poi c’è il discorso layout del circuito: quello del Montmelò non è mai stato troppo amico della Rossa in tempi recenti, ma con curve di percorrenza e pochi tratti lenti, la Rossa potrà dire la sua. Specialmente dopo l’eliminazione della vecchia chicane lentissima prima del traguardo. Insomma, gli elementi per essere discretamente ottimisti ci sono, adesso serve mettere tutto in ordine in qualifica per non partire già con l’handicap in gara (vedi Imola). LEGGI TUTTO

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    Terruzzi Racconta, GP Monaco 2025: Misteri della fede con Riccardo Patrese

    Preparatevi a un’analisi profonda e avvincente del Gran Premio di Monaco 2025 nell’ultimo episodio di “Terruzzi Racconta: misteri della fede”. Questa volta, Giorgio Terruzzi e il suo team si avvalgono di un ospite d’eccezione, una vera leggenda della Formula 1: Riccardo Patrese.

    Il vincitore del GP di Monaco 1982 porta la sua inestimabile esperienza e prospettiva a un dibattito acceso sulla prestazione di Charles Leclerc e la performance della Ferrari. È stata una dimostrazione di pura superiorità o un “miracolo” monegasco frutto del genio del pilota?
    Insieme a Pino Allievi e Stefano Nicoli, si analizzano le sfumature di questa gara indimenticabile, dai limiti tecnici del circuito alle strategie ai box, fino alle performance delle McLaren. Non mancheranno approfondimenti sui misteri tecnici di Barcellona, le nuove ali e, naturalmente, il tocco di storia e di colore che rende “Terruzzi Racconta” un appuntamento imperdibile.
    Misteri della fede con Riccardo Patrese | GP Monaco 2025: Terruzzi Racconta (Ep.9)

    Tutti gli episodi di Terruzzi Racconta, li puoi trovare su Spotify.
    Il Gran Premio di Monaco 2025 ha lasciato dietro di sé più domande che risposte, alimentando dibattiti accesi tra gli appassionati di Formula 1. Leclerc ha davvero riportato la Ferrari in cima, o è stata una prestazione costruita sulla sua pura genialità individuale?
    Leclerc, la Ferrari e i miracoli monegaschi
    Il monegasco ha regalato ai tifosi un weekend culminato con una performance che ha avuto i contorni del miracolo e la sensazione che il podio fosse quasi predeterminato. Il talento cristallino di Leclerc ha saputo mascherare alcune lacune? Le discutibili doppie soste ai box sono stati elementi che hanno alimentato ulteriormente il dibattito sulla strategia e sulla reale efficacia della monoposto.

    Monte Carlo: limiti, strategie e i rivali McLaren
    Il Gran Premio di Monaco, con le sue caratteristiche uniche e la sua natura di “pista da sorpasso impossibile”, impone limiti tecnici e culturali ben definiti. In questa puntata si approfondisce come questi fattori abbiano influenzato la gara e le scelte strategiche dei team. La “testa” di Lando Norris e la freddezza di Oscar Piastri sono stati elementi cruciali nell’economia della gara.
    Oltre Monaco: i misteri tecnici di Barcellona e la sfida dei Boeri
    Le analisi della puntata non si sono fermate a Monte Carlo. Lo sguardo va ai misteri tecnici che ci saranno a Barcellona, un banco di prova significativo per le monoposto, e alle nuove ali che stanno modificando gli equilibri in pista.
    E naturalmente, non potevano mancare alcuni tocchi di colore e di storia, che rendono il podcast “Terruzzi Racconta” un appuntamento imperdibile. E infine, un riferimento immancabile: la sfida dei Boeri, un classico che aggiunge sempre un tocco di ironia e saggezza alle discussioni. LEGGI TUTTO

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    F1, Monaco è papaya ma a Barcellona si taglieranno le ali (a qualcuno)

    MONTE-CARLO, MONACO – MAY 24: Lando Norris of Great Britain driving the (4) McLaren MCL39 Mercedes on track during qualifying ahead of the F1 Grand Prix of Monaco at Circuit de Monaco on May 24, 2025 in Monte-Carlo, Monaco (Photo by Malcolm Griffiths – Formula 1/Formula 1 via Getty Images) – Credits: Pirelli

    Ha alzato la mano è ha detto: “ci sono anche io”. Lando Norris ha vinto il Gran Premio del Principato con una gara splendida, caratterizzata da una gestione chirurgica dei momenti critici. Il tutto in un’edizione che per la prima volta prevedeva le due soste obbligate.
    Certo, non è una novità che a Monaco il Gran Premio si decida al sabato, e che l’avversario numero uno – più che le altre macchine – sia il tempo su giro.Ma è quantomeno curioso che a spuntarla sia stato proprio lui, Lando.Non un iceman come il giovane compagno di scuderia Piastri o un killer come quel fenomeno di Max e neanche il miglior qualificatore come Leclerc.
    Proprio Leclerc, padrone di casa, e di una macchina non ancora alla sua altezza.Il monegasco, tra le sue strade, guida in modo diverso: stringe dove gli altri allargano, si allarga dove gli altri stringono. Solo lui sa come. Commovente. C’ha messo il cuore, ma a Monaco per sorpassare neanche il cuore basta. “L’abbiamo persa il sabato”, pure Charles lo sa.
    E poi c’è Max, lo squalo di questa Formula Uno, che insegue e spaventa le McLaren, poi in conferenza stampa ironizza, consigliando l’utilizzo delle banane di Mario Kart per rendere più divertente il GP di Monaco, simbolo di una Formula Uno, che molto spesso è proprio Max a rendere vivace.
    E a proposito di vivacità, a Barcellona arriva un bivio. Al Montmelò verrà infatti introdotta una nuova direttiva tecnica della FIA, la TD018, che impone controlli più stringenti sulla flessibilità delle ali anteriori e posteriori: un cambiamento potenzialmente decisivo per l’equilibrio del campionato.

    L’intervento nasce da quanto osservato a Baku 2024. Lì, sotto i riflettori finì l’ala posteriore della McLaren, una specie di “mini-DRS” con la capacità capacità di flettersi ad alte velocità. Un caso che ha riacceso l’attenzione sulle componenti aerodinamiche flessibili e spinto la Federazione a intervenire con una tolleranza di flessione consentita che passa da 5 a 3 mm.
    A Barcellona capiremo quindi chi sarà stato penalizzato – e chi meno – da questa direttiva. E se la scuderia papaya, avvisata con largo anticipo, sarà riuscita a correre ai ripari, ricordando quanto la TD 039 fu una delle concause del calo di un Ferrari, la F1-75, che nel 2022 iniziò la stagione all’attacco del mondiale.
    Nonostante la delusione per il secondo posto, a Monaco si è vista una Ferrari finalmente positiva e competitiva, sia in qualifica che in gara – forse per la prima volta in stagione.Barcellona sarà un po’ la tappa spartiacque: lì capiremo se la Rossa potrà davvero tornare a lottare… o se dovrà rintanarsi, ancora una volta, a inseguire i propri demoni. LEGGI TUTTO

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    Gp Monaco F1 2025, le pagelle: Norris cinico, Leclerc infinito, harakiri Mercedes

    16 LECLERC Charles (mco), Scuderia Ferrari SF-25, action during the Formula 1 Tag Heuer Grand Prix de Monaco, 8th round of the 2025 FIA Formula One World Championship from May 23 to 25, 2025 on the Circuit de Monaco, in Monte-Carlo, Monaco – Photo Javier Jimenez / DPPI – credits: @Scuderia Ferrari Press Office

    L’appuntamento più glamour della stagione di Formula 1, sul circuito di Montecarlo, anche per quest’anno va in archivio. E lo fa con il ritorno alla vittoria della McLaren sulle stradine del Principato, successo che mancava dal lontano 2008. L’artefice è Lando Norris, che con una qualifica magistrale e una gara gestita alla perfezione resiste agli attacchi di un commovente Charles Leclerc, a cui non riesce il bis del 2024. Chiude il podio Oscar Piastri, che vince la battaglia con Max Verstappen. 5° posto per l’altra Rossa di Lewis Hamilton, a conferma del buon fine settimana per la Ferrari. Ottimo il weekend per Hadjar e Ocon, a punti insieme alle due Williams. La vera nota negativa è la Mercedes, fuori dalla zona punti e incapace di leggere bene il particolare svolgimento della corsa, condizionato dalla doppia sosta obbligatoria. Questo e molto altro nelle pagelle del Gran Premio di Monaco.
    VOTO 9 A NORRIS, PRINCIPESCO NEL PRINCIPATO
    Vincere a Monaco è uno dei sogni di ogni pilota che si affaccia alla Formula 1. E quel sogno, Lando Norris, l’ha realizzato. L’inglese guida magistralmente la sua McLaren sulle stradine del Principato, cogliendo l’attimo giusto in qualifica con un ultimo giro straordinario. Da lì, poi, ha condotto una gara particolarmente movimentata con grande lucidità e senza mai farsi prendere dal panico. Soprattutto nelle ultime tornate, dove ha resistito con freddezza agli attacchi di Charles Leclerc e, non appena Verstappen ha lasciato strada libera, ha stampato un giro veloce impressionante proprio all’ultimo giro. Esecuzione del piano perfetta, e mondiale riaperto.
    VOTO 8 A LECLERC, COMMOVENTE MA SENZA GLORIA
    Le premesse della vigilia erano tutto fuorché rosee. Eppure, Charles Leclerc se ne va da casa sua con una discreta dose di amaro in bocca. Dominante nelle prove libere, in qualifica deve arrendersi soltanto a un fenomenale Lando Norris, che gli toglie la pole con un grande ultimo tentativo. In gara, poi, cerca in ogni modo di infastidire il suo avversario, pensando ad attacchi semplicemente impossibili. Alla fine deve accontentarsi di un secondo posto che, tuttavia, è frutto di un weekend tutto all’attacco. Commovente, ma per quest’anno senza gloria.
    VOTO 7 A RACING BULLS E OCON, SORPRESE A MONACO
    In un fine settimana piuttosto atipico, con diverse assenze importanti in top-10, emergono come “migliori degli altri” le Racing Bulls e Esteban Ocon. Per il team di Faenza, Hadjar e Lawson confezionano già in qualifica metà del capolavoro, artigliando con pieno merito il Q3. E poi, in gara, eseguono alla perfezione la strategia del muretto, conquistando un grandioso doppio piazzamento in zona punti (6° e 8°). Stesso identico copione seguito (ed eseguito) dal francese della Haas, abilissimo ad artigliare in zona Cesarini la top-10 in qualifica, portando a termine il lavoro in gara. Punti pesanti, punti importanti.
    VOTO 6 A PIASTRI, CHI SI ACCONTENTA GODE
    Weekend senza lode e senza infamia per il leader del mondiale, che a Monaco pensa più a non prenderle che a darle. Sin dal venerdì Oscar Piastri dimostra una forma non al livello delle ultime uscite, come testimonia l’incidente in curva 1. La superiorità della McLaren, comunque, gli permette di rimanere abbondantemente in zona podio, seppur a debita distanza dai primi due per gran parte della corsa. Alla fine, in ogni caso, porta a casa un 3° posto utile in chiave mondiale. Anche se il vantaggio sul compagno di squadra, ora, è di soli 3 punti. La battaglia è aperta.

    VOTO 5 A GASLY, IN COSTANTE CALO
    Il rimpasto di Flavio Briatore in casa Alpine non sembra aver portato i frutti sperati. Anzi, lo stesso Pierre Gasly sembra essersi smarrito. Il francese, anche su una pista dove il team francese è sempre andato bene, ha faticato parecchio a trovare il giusto ritmo sin dal venerdì, risultando poi poco performante anche in qualifica, dove non è andato oltre un poco onorevole 17° posto, appena una posizione davanti al compagno di squadra. In gara, poi, va ancora peggio: finisce addosso a Tsunoda all’uscita del tunnel dopo pochi giri, chiudendo anzitempo la sua corsa. Serve un reset immediato.
    VOTO 4 A STROLL, CHE DOVREBBE IMPARARE A GUIDARE
    Perché insistere, verrebbe da chiedersi? La permanenza di Lance Stroll in Formula 1 ha sempre meno senso, ogni gara che passa. L’incidente imbarazzante provocato con Charles Leclerc all’inizio delle FP1 è solo l’ultima delle figuracce di un pilota semplicemente inadeguato al contesto in cui si trova. Un’azione scriteriata, fuori luogo per un pilota che, con l’esperienza quasi decennale che si ritrova nel Circus, dovrebbe sapere come destreggiarsi sulle stradine del Principato. Più imbarazzante di lui è stata solo la FIA, che l’ha sanzionato con una misera posizione di penalità in griglia.
    VOTO 3 ALLA MERCEDES, CHE NON CI HA CAPITO NULLA
    Da ormai diverso tempo i team erano a conoscenza della particolarità della gara di Montecarlo per questa stagione, con l’introduzione della doppia sosta obbligatoria. Ma evidentemente, in casa Mercedes non hanno proprio letto le nuove direttive. Vero che il weekend si è compromesso sin dal sabato, dove tra l’incidente di Antonelli e il problema tecnico di Russell, le due Frecce d’Argento si sono ritrovate al 14° e 15° posto. Ma la gestione della corsa, con una strategia semplicemente folle di prolungare all’infinito il primo stint, è stata davvero pessima. Fine settimana da dimenticare per gli uomini di Toto Wolff che, dopo il magro bottino raccolto nelle ultime due gare, vedono Red Bull e Ferrari riavvicinarsi prepotentemente nella classifica costruttori. LEGGI TUTTO