More stories

  • in

    “Troppi infortuni, LeBron James contro l'Nba: 'Non mi hanno ascoltato'”

    LeBron James attacca la lega di basket statunitense. Sul suo profilo ufficiale, James ha dichiarato apertamente quanto la decisione della lega, legata alle pause e alle date di gara imposte dopo due stagioni atipiche a causa del Covid-19, abbia inficiato sulla carrellata di infortuni che hanno coinvolto le stelle del basket americano. Lebron è stato il primo a subire un infortunio, perdendosi più di un mese di stagione a causa di una slogatura alla caviglia, accusando il poco riposo dopo la scorsa stagione. Questo dovuto al fatto che, dopo soli 71 giorni dalla fine della stagione – in cui i Lakers furono incoronati campioni – è partita la stagione 202021. L’ultimo è stato Kawhi Leonard, out già mercoledì in Gara 5 Play off contro gli Utah Jazz, è stato l’ottavo All-Star a saltare una partita di play off in questa stagione, un risultato mai verificatosi nella storia della Lega statunitense.

    “Sapevo cosa sarebbe successo”

    L’equilibrio competitivo dei playoff è stato già compromesso da una serie di infortuni e, con una serie di tweet, James non risparmia le critiche e ammette di aver preannunciato la grave situazione: “Parlo per la salute dei nostri giocatori. Odio vedere così tanti infortuni a questo punto della stagione. Chiedo scusa ai tifosi che speravano di vedere i loro idoli in campo. Non volevano ascoltarmi sull’inizio della stagione. Sapevo esattamente cosa sarebbe successo. Volevo solo proteggere il benessere dei giocatori che alla fine sono il “prodotto” e il “beneficio” del nostro gioco! Questi infortuni non sono solo “parte del gioco”. LEGGI TUTTO

  • in

    ESPN: “LeBron contro l'Nba. Aveva predetto gli infortuni”

    LeBron James, stella dei Los Angeles Lakers, si è abbattuto duramente contro l’Nba per la carrellata di infortuni che hanno coinvolto le stelle del basket americano. L’ultimo è stato Kawhi Leonard, out già mercoledì in Gara 5 Play off contro gli Utah Jazz, è stato l’ottavo All-Star a saltare una partita di play off in questa stagione, un risultato mai verificatosi nella storia della Lega statunitense. Sul suo profilo ufficiale, James ha dichiarato apertamente quanto la decisione della lega, legata alle pause e alle date di gara imposte dopo due stagioni atipiche a causa del Covid-19, abbia inficiato sugli infortuni. Lebron è stato il primo a subire un infortunio, perdendosi più di un mese di stagione a causa di una slogatura alla caviglia, accusando il poco riposo dopo la scorsa stagione. Questo dovuto al fatto che, dopo soli 71 giorni dalla fine della stagione – in cui i Lakers furono incoronati campioni – è partita la stagione 202021.

    Le parole di James: “Sapevo cosa sarebbe successo”

    L’equilibrio competitivo dei playoff è stato già compromesso da una serie di infortuni e, con una serie di tweet, James non risparmia le critiche e ammette di aver preannunciato la situazione: “Parlo per la salute dei nostri giocatori. Odio vedere così tanti infortuni a questo punto della stagione. Chiedo scusa ai tifosi che speravano di vedere i loro idoli in campo.” Continuando, poi, in un altro tweet: “Non volevano ascoltarmi sull’inizio della stagione. Sapevo esattamente cosa sarebbe successo. Volevo solo proteggere il benessere dei giocatori che alla fine sono il “prodotto” e il “beneficio” del nostro gioco! Questi infortuni non sono solo “parte del gioco”. LEGGI TUTTO

  • in

    Playoff Nba, Super Durant trascina i Nets contro i Bucks

    NEW YORK (Stati Uniti) – Kevin Durant ha trascinato i Nets alla vittoria sui Milwaukee Bucks per 114-108, consentendogli di portarsi in vantaggio per 3-2 nelle semifinali della Est Conference NBA. La stella di Brooklyn mette a referto 49 punti, 17 rimbalzi e 10 assist e consegna ai libri di storia Nba una delle più grandi prestazioni di sempre ai playoff. Il 32enne è diventato il primo nella storia dei playoff a segnare almeno 45 punti prendendo almeno 15 rimbalzi e fornendo 10 assist. Durant ha giocato tutti i 48 minuti della sfida, tirando con 16/23 dal campo, siglando 20 punti nel solo quarto quarto compresa la tripla a 50″ dalla sirena che di fatto ha indirizzato la partita. “É ad oggi il migliore al mondo e dobbiamo cercare di fermarlo di squadra sperando che sbagli qualche tiro”, ammette Giannis Antetokounmpo, il migliore dei Bucks con 34 punti e 12 rimbalzi. “So che da me ci si aspetta che faccia canestro ma in qualsiasi squadra abbia giocato, mi e’ stato chiesto di fare un po’ di tutto, dai rimbalzi alla difesa fino ad avviare l’azione”, descrivere così invece la sua serata magica Durant. LEGGI TUTTO

  • in

    Nba, Durant leggendario: tripla doppia da 49 punti contro i Bucks

    NEW YORK (Stati Uniti) – Prova da leggenda quella di Kevin Durant, in gara 5 tra Brooklyn e Milwaukee, semifinale della Eastern Conference. La stella dei Nets mette a referto 49 punti, 17 rimbalzi e 10 assist nel 114-108 che vale il 3-2 a favore degli uomini di Steve Nash. L’ex ala di Golden State trascina letteralmente i suoi che devono far a meno di Kyrie Irving fuori e con James Harden in campo ma a mezzo servizio. Durant, infatti, ha giocato tutti i 48 minuti della sfida, tirando con 16/23 dal campo, siglando 20 punti nel solo ultimo quarto compresa la tripla a 50″ dalla sirena che di fatto ha indirizzato la partita. “É ad oggi il migliore al mondo e dobbiamo cercare di fermarlo di squadra sperando che sbagli qualche tiro”, ammette Giannis Antetokounmpo, il migliore dei Bucks con 34 punti e 12 rimbalzi.
    Nash su Durant: “Una performance storica”
    “So che da me ci si aspetta che faccia canestro ma in qualsiasi squadra abbia giocato, mi e’ stato chiesto di fare un po’ di tutto, dai rimbalzi alla difesa fino ad avviare l’azione”, prova a descrivere la sua serata magica Durant, due volte Mvp delle Finals e primo giocatore nella storia dei play-off Nba a chiudere con almeno 45+15+10. “Una performance storica”, commenta così invece il suo coach Steve Nash. LEGGI TUTTO

  • in

    Playoff Nba, Hawks e Clippers vincono e pareggiano la serie

    ATLANTA (Stati Uniti) – Successo di misura per gli Atlanta Hawks, che tra le mura amiche della State Farm Arena riescono a vincere in rimonta sui Philadelphia 76ers per 103-100 pareggiando i conti nel totale della serie. Nei primi minuti Trae Young e compagni faticano con i Sixers che si portano addirittura sul +18, quando all’improvviso scatta la rimonta dei padroni di casa. Approfittando delle condizioni precarie di Embiid, per un problema al ginocchio, gli Hawks riescono a risollevarsi e all’inizio dell’ultimo quarto riescono a portarsi in vantaggio con la tripla di Bogdanovic. A quel punto si accende Trae Young che, nonostante una spalla fasciata, chiude con 25 punti e 18 assist ma soprattutto firma il sorpasso dei suoi a 1’17” dall’ultima sirena. Serata in chiaroscuro per Danilo Gallinari: oltre 22 minuti in uscita dalla panchina, ma un po’ come tutti gli Hawks l’azzurro ha tirato male (1/6 dal campo di cui 1/3 dall’arco) per 7 punti e 6 rimbalzi, in una serata da 36,6% di squadra per i padroni di casa.
    I Clippers controllano Utah
    Vittoria anche per i Clippers, che dominano il primo quarto, toccano il +29 nel secondo e controllano i tentativi di rimonta degli Utah Jazz nel resto della gara chiudendo 118-104. Protagonisti assoluti della serata Kawhi Leonard e Paul George con 31 punti a testa. Per i Jazz il solito Donovan Mitchell da 37 punti, primo giocatore dai tempi dello Steph Curry 2019 a far registrare sei gare consecutive da 30 o più punti in postseason, ma dopo l’inizio shock Utah non è mai riuscita a rientrare in partita e ora avrà bisogno della spinta del proprio pubblico per vincere una serie quanto mai complicata. LEGGI TUTTO

  • in

    Plaoff Nba, Clippers e Hawks pareggiano la serie sul 2-2

    ATLANTA (Stati Uniti) – Successo di misura per gli Atlanta Hawks, che tra le mura amiche della State Farm Arena riescono a vincere in rimonta sui Philadelphia 76ers per 103-100 pareggiando i conti nel totale della serie. Nei primi minuti Trae Young e compagni faticano con i Sixers che si portano addirittura sul +18, quando all’improvviso scatta la rimonta dei padroni di casa che riescono a vincere al fotofinish. Grande protagonista Trae Young che, nonostante una spalla fasciata, ha chiuso con 25 punti e 18 assist ma soprattutto firmando il sorpasso dei suoi a 1’17” dall’ultima sirena. Per Philadelphia la notizia peggiore è comunque il ginocchio di Joel Embiid. Dopo aver messo a referto 13 punti e 10 rimbalzi nel primo tempo, il centro camerunese ha accusato un problema fisico che lo ha decisamente limitato. Serata in chiaroscuro per Danilo Gallinari in uscita dalla panchina, l’azzurro ha tirato male, come tutti i suoi compagni di squadra, mettendo a referto 7 punti e 6 rimbalzi, in una serata da 36,6% di squadra per i padroni di casa.
    I Clippers dominano i Jazz 
    Pareggio nelle serie anche per i Clippers, che dominano il primo quarto 30-13, toccano il +29 nel secondo e controllano i tentativi di rimonta degli Utah Jazz nel resto della gara chiudendo 118-104. Protagonisti della serata Kawhi Leonard e Paul George con 31 punti a testa. Per i Jazz il solito Donovan Mitchell da 37 punti, primo giocatore dai tempi dello Steph Curry 2019 a far registrare sei gare consecutive da 30 o più punti in postseason, Bojan Bogdanovic ne aggiunge 18 e Joe Ingles 19, ma dopo l’inizio shock i Jazz non sono più realmente tornati in partita. LEGGI TUTTO

  • in

    Nba, super Paul: Phoenix vola in finale di Conference

    Phoenix è la prima finalista della Western Conference dell’Nba. Nella notte italiana, i Suns chiudono sul 4-0 la serie di semifinale con i Denver Nuggets, vincendo gara-4 per 125-118 grazie alla sontuosa la prova di un Chris Paul ispiratissimo, miglior marcatore della partita con 37 punti. Per lui un clamoroso 14-19 dal campo, senza neanche una tripla tentata, e un perfetto 9/9 dalla lunetta. A cui aggiunge 7 assist e 3 rimbalzi in 40 minuti sul parquet. L’altro grande protagonista per i Suns è ancora una volta Devin Booker, che chiude a quota 34 con 11/25 al tiro, 2/8 dall’arco e 10/11 dalla lunetta. Anche 11 rimbalzi nella sua partita. Ma l’episodio decisivo della sfida è l’espulsione del fresco MVP Nikola Jokic a 3’52” dalla fine del terzo quarto. Il serbo interviene con un fallo duro su Cameron Payne, colpendolo anche al viso. Dopo che Booker infuriato va faccia a faccia con Jokic prendendo tecnico gli arbitri vanno a rivedere il contatto. La decisione è per un Flagrant 2, con l’MVP che viene quindi espulso con la partita sull’83-75 Suns. Jokic chiude così la sua stagione con una gara-4 da 22 punti, 11 rimbalzi e 4 assist in 28 minuti di gioco.
    Playoff Nba, Milwaukee c’è: Brooklyn ko
    La rabbia del coach dei Nuggets
    Una espulsione che non trova d’accordo il coach dei Nuggets Michael Malone, che a fine gara ha commentato: “Ho guardato subito un replay e ho pensato che sarebbe stato un Flagrant 1 nel peggiore dei casi. Non penso si trattasse di una giocata non cestistica e maliziosa, perché Nikola stava cercando di giocare la palla e c’è stato un contatto marginale con il naso di Payne. Sono scioccato che abbiano espulso l’MVP per una giocata del genere”. Dopo l’uscita dal campo di Jokic ai Nuggets non basta un ottimo Will Barton, autore alla fine di 25 punti per riuscire nella rimonta che avrebbe allungato la serie. Inutili anche i 20 di Michael Porter Jr e i 19 di Monte Morris. Phoenix completa lo sweep vincendo 125-118 e accede alle finali di Conference. Ora Paul e compagni dovranno aspettare la vincente della serie tra Utah e Clippers (al momento sull’1-1). LEGGI TUTTO