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    L'Nba riparte ufficialmente il 22 dicembre

    ROMA – Ora è ufficiale: l’Nba ricomincerà il 22 dicembre. Nei giorni scorsi ancora non era sicura la notizia, mentre ora il campionato di basket americano ha annunciato di aver trovato un accordo con i giocatori per poter riprendere l’attività. Ovviamente ci sono dei cambiamenti, le partite per questa stagione non saranno 82, ma 72. Inoltre, le trattative free agent potranno partire dalle 18.00 del 20 novembre, mentre gli acquisti sono consentiti a partire dalla mezzanotte del 22 novembre. Di solito era possibile ufficializzare gli acquisti dopo una settimana dall’inizio delle trattative, ma visto l’inizio dei ritiri il 1° dicembre, le parti hanno deciso di non prolungare i tempi. Inoltre, il draft Nba è stato programmato il 18 novembre, mentre per il 2021-22 sarà garantito un incremento tra il 3% e il 10%.
    Nei prossimi giorni è in programma un’altra riunione fra i massimi dirigenti della National Basketball Association perché il rappresentante del sindacato dei giocatori ha espresso preoccupazioni riguardo l’effettivo completamento di tutte le questioni logistiche entro il 22 dicembre. Ci sono innumerevoli altri problemi da risolvere, come tutti i protocolli di salute e sicurezza ora che le partite non saranno giocate nella sicurezza di una “bolla” e le squadre viaggeranno di nuovo nelle varie città.  LEGGI TUTTO

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    L'Nba riparte il 22 dicembre, trovato accordo giocatori-team

    ROMA – L’associazione giocatori dell’Nba e quella dei team hanno trovato l’accordo per ricominciare.  Il campionato di basket americano ripartirà il 22 dicembre con la nuova stagione. Fino ad ora alegiava sulla scena lo spettro del rinvio dell’inizio direttamente al 2021. Un’ipotesi che è stata socngiurata dall’accordo che ha anche un enorme valore economico. Cominciare a giocare durante il periodo delle festività natalizie ha salvato una perdita che era stata stimata in circa un miliardo di dollari. La trattativa fra giocatori e team deve invece ancora essere definita nel dettaglio riguardo al ‘contributo’ da destinare al fondo salva team. Il contratto collettivo dei giocatori prevede il versamento di una percentuale degli stipendi, a fine anno redistribuita fra i proprietari dei club per ripianare almeno in parte le perdite che quest’anno, causa pandemia, saranno sostenute. LEGGI TUTTO

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    Kukoc: “Rodman? Una sera mi fece bere 40 bicchieri di vodka e 10 birre”

    Dennis Rodman è stato uno dei pilastri dei Chicago Bulls negli anni d’oro, sotto la guida di Michael Jordan e Phil Jackson. Ma non è mai stato esattamente un tipo in linea con i regolamenti interni del team e ora Toni Kukoc, il croato con il quale Rodman ha condiviso lo spogliatoio dei Bulls, ha parlato dell’ex compagno, in un’intervista a Record, della sua predilezione per la vita notturna, sempre in compagnia di belle donne, che lo ha trasformato in uno dei giocatori più estroversi della storia dell’Nba. “Non riuscivo a tenere il suo passo. Sono uscito con lui solo una volta, poi mi sono serviti sette-dieci giorni per riprendermi dal suo ritmo selvaggio”, ricorda Kukoc. L’ex ala racconta di un giorno in cui “eravamo in quattro con lui: la prima cosa che Dennis chiese fu di bere 40 bicchierini di vodka e 10 birre. Gli chiesi se sarebbero arrivate altre persone e lui disse di no. Era importante mantenere l’open bar… Quella sera, tutti al bar avevano cibo e bevande gratis, a sue spese”. LEGGI TUTTO