More stories

  • in

    Italia-Germania si giocherà mercoledì alle 16. Diretta su Rai3

    Di Redazione Con la sorprendente vittoria della Repubblica Ceca ai danni della Francia si è completato il quadro dei quarti di finale dei Campionati Europei maschili. A Ostrava i padroni di casa, che affronteranno la Slovenia, scenderanno in campo alle 19 di mercoledì 15 settembre; la sfida tra Italia e Germania, dunque, si disputerà alle 16 dello stesso giorno. L’incontro sarà trasmesso in diretta tv da Rai3 e in streaming da DAZN. La vincente affronterà in semifinale una tra Olanda e Serbia, che si sfideranno oggi alle 17.30; in serata alle 20.30 l’altro match tra Polonia e Russia. La final four è in programma a Katowice, con le semifinali sabato 18 settembre e le finali domenica 19. QUARTI DI FINALEOlanda-Serbia mar 14/9 ore 17.30 a GdanskPolonia-Russia mar 14/9 ore 20.30 a GdanskItalia-Germania mer 15/9 ore 16.00 a OstravaSlovenia-Rep.Ceca mer 15/9 ore 19.00 a Ostrava SEMIFINALISab 18/9 a Katowicevincente Polonia/Russia-vincente Slovenia/Rep.Cecavincente Olanda/Serbia-vincente Italia/Germania FINALE 3° POSTO Dom 19/9 ore 17.30 a Katowice FINALE 1° POSTODom 19/9 ore 20.30 a Katowice (fonte: Cev.eu) LEGGI TUTTO

  • in

    Yuri Romanò e i giovani talenti sacrificati all’esterofilia

    Di Paolo Cozzi Nella nostra nazionale maschile, che ieri si è imposta con un veloce 3-0 contro la Lettonia negli ottavi di finale dei Campionati Europei, c’è un giocatore che tanti appassionati italiani forse conoscono poco, visto che è giovane e arriva dritto dritto dalla Serie A2. Lui è Yuri Romanò e di ruolo fa l’opposto, per la precisione il secondo opposto per la precisione della nuova nazionale targata De Giorgi. A 24 anni il giovane brianzolo ha già alle spalle ben 4 campionati di serie A2 giocati da titolare e da grande protagonista nelle fila di Potenza Picena, Olimpia Bergamo ed Emma Villas Aubay Siena, risultando nelle ultime stagioni uno dei migliori bomber del campionato. Proprio per queste sue qualità, con una buona lungimiranza, l’Allianz Milano ha deciso di riportarlo a casa e di usarlo come alternativa a Jean Patry… peccato solo che quest’ultimo, ora, campione olimpico, sia un titolare inamovibile, e che trovare spazio sarà una autentica mission impossible. E proprio questo è il punto: possibile che nessuna squadra di Superlega abbia trovato il coraggio di investire su un giovane italiano come titolare? Possibile che solo Milano, e a quanto si dice anche Vibo Valentia, abbiano offerto al ragazzo un ruolo nella massima categoria nazionale, anche se da secondo opposto? Andando ad analizzare i roster delle squadre di Superlega, ci si chiede se davvero Jensen, Klapwijk, Linus Weber o Swarcz (quest’ultimo addirittura adattato dal ruolo di centrale), per citarne solo alcuni, valgano di più di Yuri. Davvero non c’era spazio in campionato per il secondo opposto della nostra nazionale? È un problema di ingaggio? Non credo, avrebbe firmato al minimo sindacale pur di giocare titolare in Superlega. È un problema di costi legati al prestito del cartellino? O, come penso, è un problema di esterofilia, inteso come propensione ad affidarsi a giocatori stranieri anche se magari dietro non ci sono grandi garanzie tecniche? Credo che prima o poi bisognerà affrontare la questione nella stanza dei bottoni del volley italiano, perché se è un bene che le società spendono tanto per portare nel nostro campionato dei grandi campioni, è anche vero che ogni anno arrivano anche, nei vari pacchetti dei procuratori, atleti che poco hanno da offrire, ma che tolgono spazio ai nostri giovani. Sono contrario al blocco degli stranieri o all’Under obbligatoriamente schierato in campo come qualcuno propone; i giovani italiani il campo devono guadagnarselo, non ottenerlo per grazia ricevuta. Ma un’occasione, quella sì, se la meritano. Ed è proprio quello che spero per il futuro del nostro movimento: più chance per i giovani che si mettono in mostra e meno stranieri di scarso valore, per costruire insieme un nuovo ciclo vincente che da troppi lustri manca alla nostra nazionale. LEGGI TUTTO

  • in

    L’Italia fa polpette della Lettonia ed entra tra le prime 8 degli Europei

    Di Redazione L’Italia vola ai quarti di finale dei Campionati Europei maschili: basta poco più di un’ora agli azzurri per travolgere in tre set la malcapitata Lettonia nel primo turno a eliminazione diretta, e conquistare quel posto tra le prime 8 del continente che era un traguardo tutt’altro che scontato alla vigilia della manifestazione. La nazionale di Fefè De Giorgi tornerà in campo mercoledì 15 settembre contro la vincente della sfida tra Germania e Bulgaria, che avrà inizio tra poco (ore 19). Troppo ampio il divario tra i nostri e la Lettonia, ma l’Italia è brava a sfruttarlo da subito, prendendo il volo sul 14-11 del primo set e non mollando più fino allo scontato finale. Ancora bravissimo Simone Giannelli a dare fuoco alle polveri di tutti i suoi attaccanti, sfruttando spesso e volentieri i centrali Gianluca Galassi (100% su 7 palloni!) e Simone Anzani; ancora decisivi il muro (12 punti) e la battuta, ancora protagonisti Daniele Lavia, che si carica la squadra sulle spalle nel terzo set senza commettere neppure un errore, e Fabio Balaso. Le novità positive, anche in chiave futura, sono la discreta prestazione di Giulio Pinali, che chiude con 9 punti e il 41% in attacco, e soprattutto l’impatto di Francesco Recine, entrato dal secondo set al posto di Michieletto e capace di sigillare secondo e terzo parziale. Poco da dire su una Lettonia che non riesce a entrare in partita neppure quando, nel terzo set, gli azzurri le concedono qualche errore in più: annullato l’atteso Egleskalns, decisamente negativo anche l’apporto dei due “italiani” Freimanis (Taranto) e Dardzans (Perugia). I SESTETTI – Nessun cambiamento nello starting six dell’Italia, che ancora una volta si presenta con Giannelli in regia, Pinali opposto, Anzani e Galassi centrali, Michieletto e Lavia schiacciatori e Balaso libero. La Lettonia schiera Petrovs in palleggio in diagonale a Egleskalns, Freimanis e Svans al centro, Ozolins e Smits in posto 4 e Ivanovs con la maglia del libero. 1° SET – La Lettonia inizia molto aggressiva spingendo Michieletto all’errore dell’1-2 e si tiene nella scia degli azzurri, grazie alla fisicità dei propri attaccanti e a numerosi errori in battuta (7-7). Il primo break lo sigla Galassi a muro per l’11-9, ma un’invasione rimette subito il punteggio in parità. Per poco: Galassi e Lavia riportano avanti gli azzurri e Pinali tira fuori dal cilindro l’ace del 14-11, costringendo la Lettonia al time out. Quando in battuta va Lavia, però, per gli avversari è notte fonda: un muro di Galassi (17-12) e due consecutivi di Giannelli per aumentare a dismisura il vantaggio (20-12). Gli azzurri volano sul 23-13 e chiudono senza problemi con Michieletto e Lavia (25-15). 2° SET – Dentro Dardzans nella Lettonia al posto di un disastroso Egleskalns, ma il copione non cambia: subito due muri di Anzani (2-0), poi l’Italia vola sul 5-2 con un errore di Smits e sull’11-4 con l’ennesimo block di Michieletto. Gli azzurri imperversano e, dopo l’ace del 16-7 del talento trentino, De Giorgi lo toglie per lasciare spazio a Recine; intanto Pinali va a segno ancora una volta dai nove metri (19-9). Nel finale sale in cattedra proprio Recine: muro-punto (21-10), due attacchi vincenti consecutivi (24-11) e per chiudere in bellezza anche l’ultimo punto, dopo due set point annullati (25-13). 3° SET – Confermato Recine nel sestetto di partenza azzurro, mentre Keel propone Jansons al centro. Il set si apre con due muri consecutivi di Smits su Pinali (0-2), ma Lavia rimedia subito sul 3-3 ed è sempre lui a mettere la firma sul controbreak azzurro (8-5). Ancora Lavia, stavolta con l’ace, per il 10-7; poi due errori azzurri, a cui però fanno da contraltare il muro di Recine e l’ace di Galassi per il 13-8. Il time out della Lettonia non cambia la situazione: Recine sigla il più 6, Anzani e Galassi fanno volare gli azzurri (16-11, 18-12). Entra Romanò, che si iscrive alla festa con il muro del 20-12; Galassi fa uscire l’Italia da una situazione complicata (22-12) ed è ancora una volta di Recine l’ultimo pallone per il 25-16. Italia-Lettonia 3-0 (25-15, 25-13, 25-16)Italia: Giannelli 4, Balaso (L), Galassi 8, Sbertoli ne, Romanò 1, Anzani 6, Michieletto 8, Lavia 13, Piccinelli (L) ne, Ricci ne, Pinali 9, Cortesia ne, Recine 8, Bottolo ne. All. De Giorgi.Lettonia: Ivanovs (L), Svans 3, Sauss 1, Smits 7, Egleskalns 1, Petrovs D. 1, Buivids ne, Skruders ne, Freimanis 4, Petrovs A. (L) ne, Platacs ne, Ozolins 3, Dardzans 4, Jansons 1. All. Keel.Arbitri: Rajkovic (Croazia) e Aro (Finlandia).Note: Spettatori 575. Italia: battute vincenti 5, battute sbagliate 13, attacco 53%, ricezione 71%-55%, muri 12, errori 18. Lettonia: battute vincenti 0, battute sbagliate 7, attacco 29%, ricezione 43%-38%, muri 2, errori 18. LEGGI TUTTO

  • in

    Verso Italia-Lettonia, De Giorgi: “Rispetto per loro, giocare come sappiamo”

    Di Redazione Dentro o fuori. Domani a Ostrava l’Italia è chiamata a disputare una gara attenta, durante la quale sarà importante non concedere nulla. Gli azzurri di De Giorgi affronteranno agli ottavi di finale la Lettonia (diretta tv Rai 3 e DAZN, ore 16.00). Un match inedito dato che Italia e Lettonia non si sono mai affrontate. I baltici, che hanno chiuso al quarto posto la pool D giocata a Tallin, infatti, sono alla loro seconda partecipazione nei Campionati Europei dopo la prima avvenuta nel lontano 1995 quando chiusero all’undicesimo posto. Hanno poi disputato quattro volte l’European League con il miglior risultato rappresentato dal quinto posto del 2019; nell’edizione 2021 si sono piazzati decimi. Le parole del Commissario Tecnico Ferdinando De Giorgi sull’incontro: “Dobbiamo giocare nel miglior modo possibile avendo massimo rispetto per i nostri avversari, ma guardando ai nostri meccanismi di gioco focalizzando la massima attenzione su ogni gara che andiamo ad affrontare”. Il CT poi prosegue “La nostra prima fase è stata senza dubbio interessante, abbiamo iniziato il torneo avendo avuto poco tempo a disposizione da trascorrere assieme anche in termini di partite. Abbiamo iniziato con grande voglia di fare, ma consapevoli di dover cercare miglioramenti nei meccanismi di gioco anche all’interno delle stesse partite“. Ancora De Giorgi: “I ragazzi in campo hanno dimostrando coesione, feeling, attaccamento alla maglia e voglia di venire fuori dai momenti di difficoltà che ci sono stati e che ci permetteranno di fare dei passi in avanti nel nostro percorso di crescita”. La conclusione è naturalmente sugli avversari: “Domani mi aspetto di fare la nostra partita, semplicemente. La Lettonia è una di quelle squadre che in rosa non ha grandi nomi, ma che è coesa e gioca la sua pallavolo, per noi sarà importante entrare nei nostri ritmi e meccanismi di gioco, pensando molto allo sviluppo della manovra”. (fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

  • in

    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Michieletto sempre più leader, Fefè “trasforma” Giannelli

    Di Redazione Si chiude in bellezza il girone dell’Italia ai Campionati Europei, con i giovani azzurri che si tolgono lo sfizio di battere anche una Slovenia arrivata con l’obiettivo della vittoria e una Repubblica Ceca che si aggrappa al braccio potente del suo opposto Finger per provare a rimanere in partita. Cinque vittorie su cinque quindi, per un gruppo giovane che in questo Europeo deve fare esperienza, ma anche provare a buttare il cuore oltre l’ostacolo, e tentare di agguantare una medaglia che solo un mese fa sembrava impensabile. Piace e cresce questa nazionale targata De Giorgi, che seppur in poco tempo ha dato a Giannelli e compagni un netto imprinting su filosofia di gioco, gestione dell’errore e muro. Quello che stupisce di più è proprio il ridotto numero di errori diretti, specialmente al servizio, soprattutto se paragonati alla squadra di Blengini che con la battuta superava costantemente i 20 errori. Questo è un bel segnale per la squadra, un segnale di fiducia che oltre al piano A, ovvero la battuta a tutto braccio, c’è anche un piano B, ovvero la possibilità di giocarsi il punto con la correlazione muro e difesa… e questo fa crescere enormemente la fiducia del gruppo. Se la ricezione tutto sommato sta tenendo, è l’attacco il fondamentale in cui siamo ancora zavorrati, e in cui fatichiamo a trovare continuità soprattutto con i tre giocatori laterali, mai in partita in contemporanea. Il tabellone ci riserva ora un ottavo di finale con la Lettonia che dovrà essere un trampolino di lancio per arrivare ai quarti e prendere di forza la Germania di Giani, molto probabilmente nostra avversaria. Mai come quest’anno è importante arrivare più avanti possibile e fare punti per il ranking mondiale, perché in caso contrario – dopo una VNL avara di soddisfazioni e le Olimpiadi terminate ai quarti – rischieremmo di finire in un a zona da allarme Rosso. Ultima nota per il giovane Yuri Romanò, opposto di riserva di questa nazionale e sconosciuto per lo più al grande pubblico del volley perché arriva dalla A2 dove è stato fra i migliori giocatori nelle ultime tre stagioni. In un anno di ristrettezze economiche, in cui tante squadre hanno fatto scelte conservative ed esterofile, perché nessun club ha avuto il coraggio di puntare su un giovane italiano? Brava Milano a riportare a casa il monzese Romanò, ma saperlo in panchina tutto l’anno dietro ad un campione Olimpico come Patry lacera il cuore… Foto CEV Ma veniamo alle pagelle del girone. Giannelli voto 8. La mano di De Giorgi si vede già sul nostro capitano, che spinge molto il gioco al centro sia in ricezione che in contrattacco. Deve ancora sistemare l’intesa con Pinali e Lavia, a volte lasciati troppo ai margini del gioco, ma la sensazione è che nelle sue mani stia ritornando il fluido giusto! Molto bene anche a muro e battuta. Pinali voto 5,5. La serie di battute contro la Repubblica Ceca è da 10 con lode, ma per il resto il giovane opposto dell’Itas sta faticando davvero tanto a trovare i colpi in attacco, soprattutto sulle palle spinte che dovrebbero essere il suo pane. È bravo a non buttarsi giù, ma continua a sembrare leggerino a questo livello. Michieletto voto 9. Sempre più leader di questo gruppo, è una gioia per gli occhi vederlo giocare con la maturità di un veterano. In attacco, a parte qualche pausa, continua a essere il nostro principale terminale offensivo, e anche in pipe, palla non semplicissima per un mancino, comincia a essere devastante. Lavia voto 6,5. Giocatore dai due volti anche nelle ultime due partite, capace di giocate di classe con la Slovenia per poi sparire lentamente dal campo con la Repubblica Ceca. Dalla sua tenuta passeranno molte delle nostre speranze nei quarti di finale. Galassi voto 7,5. Giannelli ha aperto i rubinetti dei primi tempi spostati, e lui a suon di anticipi ripaga il suo palleggiatore. Se l’attacco non è un problema, vanno però limitati gli errori al servizio e a muro c’è ancora spazio per migliorarsi. Anzani voto 6,5. Qualche alto e basso nel corso del girone, come contro la Slovenia quando, poco servito, non riesce mai ad incidere neanche a muro. Molto meglio contro i cechi, partita in cui torna ad essere perfetto coordinatore della fase muro e trova anche 6 block personali. Bene anche in attacco, anche se a volte l’intesa con l’altro Simone zoppica. Balaso voto 7. Un girone tutto sommato tranquillo per il libero della nostra nazionale, che trasmette serenità a tutta la seconda linea azzurra, ma in difesa manca qualche guizzo nei momenti chiave. De Giorgi voto 9. Cinque vittorie su cinque e a letto i bambini…! Non poteva esserci esordio migliore per il tecnico salentino, che sembra essere in gran sintonia con Giannelli tanto da cambiare un po’ il suo modo di giocare. Il difficile arriva ora, ma dopo i dolori estivi se non altro questa nazionale piace e mostra atteggiamento. LEGGI TUTTO

  • in

    Battuti anche i cechi, Italia agli ottavi a punteggio pieno

    Di Redazione L’Italia di Fefé De Giorgi, è giovane, ha talento, ma sa anche soffrire e riorganizzarsi quando serve. Soprattutto, sa vincere, e lo fa anche contro la Repubblica Ceca: 3 set a 1 che ci spediscono agli ottavi a punteggio pieno. Come noi solo la Francia. E ora appuntamento a domenica 12 per la sfida contro la Lettonia. I SESTETTI – Italia che vince non si cambia, e allora De Giorgi ripropone ancora gli stessi starters: Pinali opposto a Giannelli, Anzani e Galassi al centro, Lavia e Michieletto schiacciatori e Balaso libero. I cechi, invece, sono costretti ad andare a caccia di punti preziosi per ottenere un piazzamento migliore, e allora Novak mescola un po’ le carte schierando Finger opposto al regista Bartunek, Galabov e Vasina schiacciatori, Sedlacek e Polak centrali e Monik come libero. 1° SET – I padroni di casa servono per primi con Vasina ma il primo punto del match lo mette a terra l’Italia con un ottimo primo tempo di Anzani. In avvio, però, manchiamo di precisione al servizio e sul 9-6 per i cechi De Giorgi chiama prontamente il timeout. La reazione degli azzurri c’è e si impatta di nuovo sul 10 pari. Michieletto, poi, con un ace dei suoi, ci porta avanti (12-11). Con Giannelli di tocco, Lavia di forza e ancora Michieletto al servizio si vola sul +4. Da qui in avanti si gioca in controllo, mantenendo un vantaggio che oscilla sempre tra un minimo di tre e un massimo di cinque punti. E infatti il set si chiude agevolmente con il punteggio di 25-20 a firma di Gianluca Galassi con un muro imperiale. foto Cev 2° SET – Nel secondo set si torna a giocare ancora punto a punto, con i cechi che provano a scappare (come sul 5-3 o sul 9-7) per poi subire prontamente il ritorno degli azzurri. Quando i punti di distacco diventano però 3 (11-8), De Giorgi ferma ancora il gioco per richiamare all’ordine i suoi, che nelle ultime azioni avevano effettivamente perso la bussola in attacco. Il timeout, come nel primo set, si rivela “illuminante”: in un amen si impatta sull’11 pari, poi si mette la freccia con il terzo ace del match di Michieletto. Finger, dall’altra parte, continua però a non sbagliare nulla e si viaggia affiancati fino al 22-21 per l’Italia. A questo punto Pinali decide che il tira e molla è durato anche troppo: 3 ace di fila e altro set vinto (25-21). 3° SET – Tornati in campo si rivede ancora Mattia Bottolo, esordio oggi per lui a questi Europei, entrato a metà del secondo set al posto di Lavia. La Repubblica Ceca prova ancora a scappare in avvio di set, e questa volta sembra riuscirci. La carta del timeout De Giorgi la gioca sul -5 (12-7), ma non basta. Ce ne vuole un secondo (sul 15-9), ma serve a poco anche questo. Siamo nervosi in difesa, imprecisi in attacco e gli avversari prendono il largo. Solo Pinali, il migliore degli azzurri, e Bottolo tengono l’Italia in linea di galleggiamento. Recuperiamo dal 22-17 al 23-21, ma cediamo comunque il set 25-23. foto Cev 4° SET – Di ritorno in campo, siamo noi a partire forte (5-2) e questa volta a chiamare il timeout è Novak. Galassi a muro e le pipe di Michieletto ci (ri)mettono in condizione di giocare in scioltezza e controllare, come fatto ottimamente in avvio di match. L’Italia vola così sul +5 (10-5), poi sul +8 (16-8), ma il finale è thrilling. Bartunek al servizio, e le solite schiacciate chirurgiche di Finger, riportano la Repubblica Ceca a un solo punto di distanza (22-21). Si soffre, ma arriviamo a vedere il traguardo con tre match point a disposizione. Il closer, ancora una volta, si chiama Gianluca Galassi: gran veloce al centro, dopo tre attacchi respinti, e palla a terra per il 25-22 che ci consegna la quinta vittoria di fila. Repubblica Ceca-Italia 1-3 (20-25, 21-25, 25-23, 22-25)Repubblica Ceca: Monik (L), Hadrava, Pfeffer (L), Zajicek, Finger 22, Patocka 1, Licek 2, Galabov 6, Bartos, Vesina 18, Janouch, Bartuneck 3, Sedlacek 5, Polak 11. All. Novak.Italia: Giannelli 5, Balaso (L), Galassi 10, Sbertoli, Romanò, Anzani 14, Michieletto 22, Lavia 6, Piccinelli (L), Ricci, Pinali 20, Cortesia, Recine, Bottolo 3. All. De Giorgi.Arbitri: Simonovic (Serbia) e Cambré (Belgio).Note: Repubblica Ceca: battute vincenti 4, battute sbagliate 10, attacco 49%, ricezione 26%-13%, muri 14, errori 6. Italia: battute vincenti 10, battute sbagliate 13, attacco 45%, ricezione 52%-25%, muri 9, errori 6. LEGGI TUTTO

  • in

    Michieletto parla già da leader: “Imparo dai grandi, questo gruppo sarà vincente”

    Di Redazione Se ancora ce ne fosse bisogno, per Alessandro Michieletto questi Campionati Europei sono il palcoscenico della definitiva consacrazione, se non proprio dell’investitura a leader (è stato il migliore in campo contro la Bulgaria) di un gruppo giovane che vuole crescere in salute sotto la guida di De Giorgi per tornare lì, in alto, dove l’Italia del volley maschile deve stare. Lui di anni ne ha ancora 19, ma convive con l’etichetta del predestinato ormai da tempo: figlio d’arte di Riccardo, giocatore dal valore indiscusso e dirigente altrettanto vincente in quel di Trento, dove Alessandro è cresciuto e si è affermato conquistando presto sia un posto in prima squadra che in nazionale. “Mio padre mi segue sempre – racconta Michieletto sulle colonne del Corriere dello Sport -. Abbiamo un ottimo rapporto e lui è sempre molto diretto con me. Mi consiglia, mi spiega le situazioni di gioco, mi dice sempre di dare tutto e stringere i denti quando serve. E così credo d’aver fatto fin qui”. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti, soprattutto in questa lunga estate azzurra tra Olimpiadi ed Europei. Due rassegne che possono far tremare le gambe a molti giocatori, soprattutto a questa età. Un rischio che però Michieletto ha e sta affrontando come sempre a modo suo “con grande tranquillità e spensieratezza. Se non si è spensierati – racconta – si lascia spazio alle tensioni e alle emozioni, che poi giocano brutti scherzi. La serenità mi aiuta anche ad essere sempre concentrato, cerco sempre di giocare divertendomi”. foto Instagram Osmany Juantorena Pensieri e parole da veterano, ma come detto la personalità e la mentalità di Michieletto ormai non sorprendono più. Così come la consapevolezza che il suo percorso di crescita è appena iniziato e la voglia di imparare è ancora tanta: “Da sempre guardo tutti per apprendere il più possibile i segreti dei grandi giocatori – continua -. Pur non avendo mai avuto in camera il poster di nessuno, sono tanti quelli a cui mi ispiro. Li osservo da vicino e da lontano e spero di poter fare tanta strada apprendendo qualcosa da tutti loro”. Non fa nomi Michieletto, così come quando si parla di sogni ammette di averne, ma di non voler specifica quali “perché, come si dice, i sogni stanno in un cassetto ed è lì che devono rimanere finché non si realizzano”. Ci sarà un titolo europeo nel cassetto di Michieletto? Presto o tardi, lo scopriremo lungo il percorso di una carriera che, ne siamo certi, sarà ricca di successi. Anche in nazionale. “Siamo giovani, ma abbiamo tanta voglia di fare qualcosa di importante. E credo che abbiamo tutte le carte in regola per riuscirci”. (fonte: Corriere dello Sport) LEGGI TUTTO

  • in

    Giannelli, un giovane capitano: “La nostra sarà un bella storia, tutta da scrivere”

    Di Redazione Simone Giannelli, 25 anni e la responsabilità di guidare il gruppo azzurro nell’Europeo, possibilmente emulando la Nazionale femminile e trovando il riscatto dopo Tokyo. Per il momento, la strada intrapresa dal gruppo di Fefè De Giorgi è sicuramente favorevole, il vento soffia nella nostra direzione in un primo posto di pool consolidato. Il percorso è ancora lungo ma “Bisogna imparare a sottolineare le cose positive” ammonisce Giannelli alla Gazzetta dello Sport. Un avvio alla grande considerato anche che questa squadra ha giocato insieme solo due amichevoli col Belgio prima dell’Europeo. «Infatti è proprio così. Una parte di questi ragazzi ha lavorato duramente in estate mentre noi eravamo a Tokyo. Al completo abbiamo fatto una decina di giorni. Non abbiamo lavorato tantissimo, ma quello che abbiamo fatto in allenamento lo abbiamo fatto bene e lo stiamo facendo anche adesso». Questa Nazionale è una storia totalmente nuova. Che storia è? «Spero che diventi una bella storia. L’ho già detto, lo ripeto. la parola giusta è: costruire. Bisogna avere pazienza e prendere le cose belle di quello che succede qui, non fare come facciamo spesso noi italiani che sottolineiamo solo la parte negativa. Ci vuole pazienza, ci devono dare il tempo di costruire perché le potenzialità ci sono». Nel ciclo precedente è entrato da ragazzino, qui è il più esperto e il capitano. Come la sta vivendo? «È una grande responsabilità. lo sono sempre disposto a dare un contributo a tutti i ragazzi, ma anche a farmi aiutare. Essere giovani non è un difetto e alla fine io ho solo 25 anni. Magari sono vecchio di testa – ride -, ma sono giovane, ho ancora tanto da imparare e migliorare». LEGGI TUTTO