La Ducati dei desideri: Martin più rosso, Marquez più viola
Tanti ragionamenti e pressione alla stelle per il tormentone stagionale a due ruote, poi arriva Pedro Acosta, più che potenzialmente il vero candidato a stoppare lo strapotere della Ducati (poker anche a Le Mans, 6 Desmosedici nelle prime sette, 7 in top10) anche se per la prima volta va giù e non finisce a punti, e con candida e un po’ perfida (e interessata) freddezza chiude i discorsi di mercato: «Il team ufficiale lo merita Martin che vince ed è nettamente in testa nel Mondiale. Marquez in Ktm? Non credo, Binder ha già il contratto per il prossimo anno e io sono sereno per il mio futuro». Ovvero sa di andarci, forse pure prima. E in effetti, a parte quello che ha (ri)detto la pista, anche le parole dei diretti interessati portano a queste conclusioni nonostante Enea Bastianini dimostri senza concretizzare quando sia forte e la scelta definitiva di Borgo Panigale sia confermata per il Mugello, fra tre settimane, passando prima per Barcellona. Ed è un bene, perché finalmente ci potremo concentrare tutti solo sulle gare, che in questo avvio di campionato (forse proprio per la spinta data dal ballottaggio triangolare in Ducati) sono meravigliose, combattute. E stanno disegnando sempre più una grandissima rivalità a tre per il ruolo di numero 1 delle due ruote, con il nuovo padrone Pecco Bagnaia sempre più assediato e in difficoltà, il vecchio re Marc Marquez sempre più bramoso di riprendersi il trono e il pretendente sempre respinto (e su più fronti) Jorge Martin sempre più lanciato in un’avanzata inarrestabile. LEGGI TUTTO