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    MotoGP, Di Giannantonio e la crisi del 2022: “Mai detto di voler smettere”

    ROMA – Il Mondiale 2022 di MotoGP non ha portato grandi soddisfazioni a Fabio Di Giannantonio, come spiegato da lui stesso in un post di sfogo pubblicato su Instagram. Pochi mesi fa, il pilota romano aveva mostrato di non essere delice del campionato appena concluso, soprattutto a causa del ventesimo posto finale in classifica e dei risultati quasi mai arrivati. In occasione della presentazione del team Gresini per la nuova stagione, però, Di Giannantonio ha chiarito la sua situazione dello scorso autunno: “Non ho mai detto di voler smettere di guidare. E’ stata una stagione di alti e bassi, quando si è rookie bisogna fare tanti tentavi ed errori. Anche fallire per capire qual è il problema e poi ripartire da quel punto”. Guarda la galleryBagnaia da Mattarella: un casco con dedica per il Presidente della Repubblica
    Verso la nuova stagione
    “Abbiamo fatto i nostri errori, ma è normale sbagliare, perché tutte le persone della mia squadra erano rookie – ha aggiunto Di Giannantonio -. Grazie a Frankie abbiamo l’esperienza giusta per poter alzare il livello e fare qualcosa di più. Voglio essere il migliore della MotoGP e in gara. Tutto il programma invernale è stato realizzato sul migliorarsi, essere più forti, avere più concentrazione e resistenza. Credo che andrà bene per me. Sul nuovo responsabile della squadra credo che ha molta esperienza e ci aiuterà a rimuovere degli errori che abbiamo fatto l’anno scorso. Le sensazioni sono buone,e non vedo l’ora di iniziare”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP: il team Gresini si presenta, Di Giannantonio e Alex Marquez in sella alle Ducati

    ROMA – Dopo la Yamaha, anche il team Gresini ha presentato le moto per il Mondiale 2023 di MotoGP. La squadra che ha esordito lo scorso anno in classe regina, utilizzerà ancora una volta le moto Ducati, guidate dal confermato Fabio Di Giannantonio e da Alex Marquez, arrivato questo inverno dalla Honda LCR. “Siamo reduci da un 2022 incredibile in cui abbiamo colto risultati fantastici e impensabili – ha detto Nadia Gresini -. Ringrazio tutti gli sponsor che ci supportano, la Ducati che ci ha dato una moto molto competitiva, tutti i ragazzi che lavorano con noi e anche chi sostiene dall’alto, il nostro amatissimo Fausto. Daremo il massimo per fare del nostro meglio”.  Guarda la galleryUna BMW M3 per Pecco Bagnaia
    Le parole dei piloti
    “Sono molto emozionato, sarà un anno molto importante per noi – ha detto Di Giannantonio -. Dopo un po’ di su e giù siamo pronti per affrontare al meglio la stagione. Ho molte aspettative e sono fortemente motivato”. Grande gioia anche per Alex Marquez: “Sono felice di essere arrivato in questa squadra che ha una storia importante. La moto ha un potenziale importante e dobbiamo sfruttarlo a fondo: ci potranno essere momenti difficili, ma se restiamo uniti potremo fare una stagione spettacolare”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, presentato il team Ducati Gresini con Di Giannantonio e Alex Marquez

    ROMA – Il team Gresini è il secondo a presentare la propria squadra e le moto per la stagione 2023 di MotoGP. La squadra che ha esordito lo scorso anno in classe regina, utilizzerà ancora una volta le moto Ducati, guidate dal confermato Fabio Di Giannantonio e da Alex Marquez, arrivato questo inverno dalla Honda LCR. “Siamo reduci da un 2022 incredibile in cui abbiamo colto risultati fantastici e impensabili – ha detto Nadia Gresini -. Ringrazio tutti gli sponsor che ci supportano, la Ducati che ci ha dato una moto molto competitiva, tutti i ragazzi che lavorano con noi e anche chi sostiene dall’alto, il nostro amatissimo Fausto. Daremo il massimo per fare del nostro meglio”.  
    Parola ai piloti
    “Sono molto emozionato, sarà un anno molto importante per noi – ha detto Di Giannantonio -. Dopo un po’ di su e giù siamo pronti per affrontare al meglio la stagione. Ho molte aspettative e sono fortemente motivato”. Grande gioia anche per Alex Marquez: “Sono felice di essere arrivato in questa squadra che ha una storia importante. La moto ha un potenziale importante e dobbiamo sfruttarlo a fondo: ci potranno essere momenti difficili, ma se restiamo uniti potremo fare una stagione spettacolare”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Bezzecchi: “Podio di Assen il mio ricordo migliore”

    ROMA – Marco Bezzecchi è stata una delle sorprese più belle del 2022, raccogliendo ottimi risultati al primo anno in MotoGP. Una crescita costante sia in termini di prestazioni pure, sia come continuità di risultati in gara, una parabola ascendente che ha riflettuto di pari passo la crescita di tutta la famiglia Ducati, portando il pilota del Mooney VR46 Racing Team a concludere il suo primo anno nella classe regina con ben dieci top-10 in gara, compreso il secondo posto di Assen. Risultati che sono valsi al classe ’98 la palma di “best rookie”, ovvero di migliore tra i piloti che hanno debuttato in MotoGP, portandolo al 14esimo posto finale con 111 punti all’attivo. Ai microfoni di MotoGP, Bezzecchi ha scelto proprio il podio olandese come miglior momento nella sua carriera: “I podi e le vittorie sono tutti momenti speciali, ma quello che ricordo più piacere è sicuramente il primo podio in MotoGP”, ha infatti dichiarato.
    “In Moto2 l’anno più brutto”
    Insieme al suo momento preferito, Bezzecchi ha raccontato anche qual è stato il passaggio più complicato della sua carriera: “L’anno più brutto è stato il primo in Moto2, in cui ho faticato molto: venivo dagli ottimi risultati in Moto3, ma ho passato una stagione complicata, con diverse cadute e molti risultati negativi”, ha ricordato il pilota nativo di Rimini, che infatti chiuse quella stagione, quella del 2019, con soli 17 punti e il 23esimo posto finale in classifica.  LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Bezzecchi si racconta: “Ecco il mio momento più buio”

    ROMA – Alla sua prima stagione in MotoGP, Marco Bezzecchi si è distinto subito con risultati importanti. Una crescita costante sia in termini di prestazioni pure, sia come continuità di risultati in gara, una parabola ascendente che ha riflettuto di pari passo la crescita di tutta la famiglia Ducati, portando il pilota del Mooney VR46 Racing Team a concludere il suo primo anno nella classe regina con ben dieci top-10 in gara, compreso il secondo posto di Assen. Risultati che sono valsi al classe ’98 la palma di “best rookie”, ovvero di migliore tra i piloti che hanno debuttato in MotoGP, portandolo al 14esimo posto finale con 111 punti all’attivo. Ai microfoni di MotoGP, Bezzecchi ha scelto proprio il podio olandese come miglior momento nella sua carriera: “I podi e le vittorie sono tutti momenti speciali, ma quello che ricordo più piacere è sicuramente il primo podio in MotoGP”, ha infatti dichiarato.
    Non solo alti: il “basso” più importante
    Insieme al suo momento preferito, Bezzecchi ha raccontato anche qual è stato il passaggio più complicato della sua carriera: “L’anno più brutto è stato il primo in Moto2, in cui ho faticato molto: venivo dagli ottimi risultati in Moto3, ma ho passato una stagione complicata, con diverse cadute e molti risultati negativi”, ha ricordato il pilota nativo di Rimini, che infatti chiuse quella stagione, quella del 2019, con soli 17 punti e il 23esimo posto finale in classifica.  LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Marquez: “Ultimo infortunio duro, ma sono pronto per la battaglia”

    ROMA – Marc Marquez è pronto a tuffarsi con positività nella stagione 2023, provando a mettersi alle spalle l’ultimo biennio in MotoGP, condizionato pesantemente dagli infortuni. Il pilota spagnolo della Honda, infatti, come ben noto, negli ultimi due anni è riuscito a scendere in pista poche volte, subendo nel frattempo ben quattro interventi al braccio destro. Poi, il nuovo ritorno in pista nella seconda parte dell’ultima stagione, con risultati decisamente buoni ma senza riuscire a evitare l’onta del primo campionato senza vittorie. Ora le ambizioni sono di nuovo alte, mettendo nel mirino addirittura il titolo detenuto da Franceso Bagnaia: “Vorrei lottare per il titolo – ha infatti dichiarato Marquez in un’intervista a Teledeporte -. È una nuova sfida, perché fino al 2020 la mia carriera è stata da sogno, poi con tutti gli infortuni e i problemi, ho visto anche l’altra faccia della medaglia. Non sarà facile, perché l’ultimo infortunio è stato duro, ma devo prepararmi come so, per andare in battaglia”. 
    “Solo Honda può uscire da questo momento”
    “Il lavoro da fare è molto. I test di Valencia non sono andati come ci aspettavamo. Però la Honda è l’unico team in grado di reagire a una situazione simile”, ha aggiunto il pluricampione della classe regina riguardo la propria scuderia. Honda, da parte sua, ha infatti dimostrato di attraversare una crisi molto profonda, in cui di fatto solo Marquez sembra riuscire a raggiungere risultati discreti, al contrario di tutti i compagni di marca.  LEGGI TUTTO

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    MotoGP, annunciata docuserie sul 2022 per ripercorrere trionfo Bagnaia

    ROMA – La cavalcata trionfale di Francesco Bagnaia su Ducati nella scorsa stagione viene riproposta in una docuserie di quattro puntate: lo annuncia la MotoGP. Un successo storico, quello di Pecco, sia per la scuderia che tutto il motorsport italiano, visto che era da oltre 10 anni che un italiano non si laureava campione del mondo della classe regina, con il binomio pilota italiano su moto italiana che non si ripeteva addirittura da 50 anni, dai tempi di Giacomo Agostini. Dalle difficoltà iniziali alla splendida seconda parte di stagione di Bagnaia nel testa a testa con la Yamaha di Fabio Quartararo, passando per i continui problemi fisici per Marc Marquez e la notizia shock dell’addio di Suzuki al motomondiale. Tutto questo e molto altro è “There can be only one”: questo il titolo della serie su quattro episodi, a sottolineare come le storie da raccontare siano molteplici, con il focus puntato su Bagnaia, Quartararo, Aleix Espargaro, Joan Mir e Marc Marquez, ma alla fine è solo un privilegiato a potersi insignire del titolo più prestigioso. 
    La scansione temporale delle puntate 
    La docuserie, che appunto seguirà i cinque protagonisti menzionati con dietro le quinte e immagini inedite, sarà visibile sulla piattaforma della MotoGP stessa, il cosiddetto Videopass, previo abbonamento al prezzo di 29.99€ al mese (l’offerta prevede la possibilità di vedere anche tutte la gare dal 1992 ad oggi). La prima puntata, il capitolo uno, sarà disponibile da venerdì 27 gennaio, con i primi Gran Premi di stagione. Il 31 gennaio, ecco il capitolo due, con la striscia positiva di Quartararo e l’ascesa di Aprilia, mentre Bagnaia scende sempre più giù. Il 3 febbraio arriverà il terzo capitolo, con la seconda parte di stagione: comincia la rimonta di Bagnaia, e Marc Marquez torna dopo il quarto intervento al braccio; il quarto e ultimo capitolo è previsto per il 7 febbraio, e racconterà gli ultimi due appuntamenti della stagione. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Aleix Espargaro: “Nel 2023 possiamo ripeterci”

    ROMA – Aleix Espargaro arriva con grandi ambizioni alla stagione 2023 di MotoGP. Intervistato da “Motorsport Magazin”, il pilota spagnolo ha affermato di voler rimanere ai vertici della classifica dopo il quarto posto ottenuto nell’ultimo Mondiale: “Nel 2021, quando siamo saliti sul podio per la prima volta, nessuno credeva in noi – ha spiegato -. Nel 2022, quando abbiamo vinto la nostra prima gara, idem. Ora nessuno pensa che potremo ripeterci nel 2023. Ma io sì. Non ho lottato per il titolo per 15 anni, capisco di dover dimostrare ancora il mio valore. Nessuno per esempio dubita di Fabio Quartararo. Nelle ultime tre stagioni è sempre stato in ballo per il Mondiale. Se riuscirò a farlo anche quest’anno, nel 2024 ci saranno meno dubbi su di me”.Guarda la galleryUna BMW M3 per Pecco Bagnaia
    Sul team satellite
    Espargaro ha poi commentato l’arrivo di RNF come team satellite della sua Aprilia: “Sono convinto al 100% che questa nuova situazione mi aiuterà. Maverick andrà sicuramente forte nel suo secondo anno completo in Aprilia, è un pilota di grande talento. Ciò mi motiverà. Penso che la presenza di un team satellite sarà particolarmente importante per i nostri ingegneri. La Ducati ha avuto un grande vantaggio in questo senso. Potevano provare cinque cose diverse in una sola sessione, con così tanti piloti in griglia. Per noi non era possibile”. LEGGI TUTTO