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    MotoGP, dilemma Acosta-Fernandez per il 2024. KTM: “Pedro può decidere di cambiare team”

    ROMA – Augusto Fernandez, fresco di titolo in Moto2, si presenta ai nastri di partenza della stagione 2023 come unico rookie in MotoGP. Il pilota madrileno, infatti, sarà impegnato in sella alla KTM del team GASGAS Factory Racing Tech3, ma deve fare i conti con la grande competizione interna alla squadra austriaca. Con il suo strutturato ed efficace programma di sviluppo di giovani piloti, infatti, KTM si è ritrovata nella posizione di avere un “eccesso di talento” rispetto alle sole quattro moto che mette a disposizione. Ciò ha portato, ad esempio, a lasciar partire i due alfieri dello scorso anno per quanto riguarda il team Tech3: Remy Gardner è infatti passato in Superbike, mentre Raul Fernandez al team RNF su Aprilia.
    Ma il grande nome è quello di Pedro Acosta: il suo arrivo nel motomondiale a 16 anni ha provocato un vero e proprio terremoto. Dopo il titolo in Moto3 è arrivato il passaggio in Moto2: il nativo di Mazarron rimarrà un altro anno nella classe intermedia, ma già si pensa a quando arriverà il momento del suo passaggio in MotoGP. “Sono stato senza una MotoGP per 18 anni della mia vita, non credo che aspettare ancora un po’ sia un problema”, ha dichiarato il classe 2004 a Speedweek. Prima di aggiungere: “Quando si parla di MotoGP tutto corre veloce, anche le decisioni vengono prese presto, anche prima della sosta estiva. In generale, si tratta di sentirsi pronto al salto, piuttosto che di vincere il titolo in Moto2. Se senti di aver dominato una categoria, perché non fare il passo?”. 

    “Fernandez deve pensare a godersi il momento”
    Sulla delicata questione, il team manager Francesco Guidotti ha espresso la posizione ufficiale di KTM: “Se Pedro è un pericolo per Fernandez? Prima di tutto, Augusto deve pensare a godersi al meglio il momento, senza pensare troppo al futuro – ha detto ai microfoni di crash.net -. Ad Augusto ho detto di pensare al presente, goderselo, imparare più cose possibili e vivere gara dopo gara, senza pensare troppo al prossimo anno ma anzi prendendo vantaggio dalla situazione”. Infine, una frase che apre a diversi scenari di mercato: “Non voglio dire che Acosta non sia un pericolo per Augusto, ma magari poi scopriamo che avrà fatto la sua decisione e non sarà con noi – ha infatti sottolineato Guidotti -. Il 2024 arriverà in fretta: ci saranno pochi movimenti, ma tra maggio e giugno sapremo diverse cose”.  LEGGI TUTTO

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    Ducati, retroscena Tardozzi: “Ho litigato con tutti. Che scintille tra Dovizioso e Iannone”

    ROMA – Davide Tardozzi è stata sicuramente una delle figure di riferimento principali degli ultimi anni in Ducati, per la quale ricopre il ruolo di team manager dal 2014. Il dirigente italiano ha quindi potuto vedere e gestire da vicino diversi piloti, sia come carattere che come palmares. Uno dei piloti più titolati che Tardozzi ha dovuto gestire è stato Jorge Lorenzo, sul quale, in un’intervista rilasciata a GPOne, ha dichiarato: “Mi ci è voluto un po’ di tempo per capirlo, anche perché è arrivato che aveva vinto già cinque titoli mondiali”. È invece ben noto il clima tutt’altro che disteso nel box con la coppia Iannone-Dovizioso: “Non pensate che Dovizioso fosse facile da gestire! Delle volte, fargli cambiare idea era davvero difficile: è un bravo ragazzo, ma un po’ cocciuto”. “Instaurare una buona relazione con un pilota non vuol dire per forza andarci d’accordo – sentenzia Tardozzi -. Ho litigato con tutti, e con qualcuno anche più di una volta. Quando realizzano che gli dici certe cose, lo riconoscono”. 
    “Bastianini e Bagnaia hanno capito di dover collaborare”
    E con Francesco Bagnaia? “A dir la verità, ci ho messo un po’ di tempo a capire pure lui – spiega Tardozzi -. Ha un’onestà intellettuale unica, ma devi conoscere alcune cose per andarci d’accordo, devi sapere cosa lo infastidisce”. Pecco si ritroverà a condividere il box con Enea Bastianini è tanta: “Sembrano stare bene insieme. Un giorno, a colazione, li ho trovati che parlavano, a pranzo e a cena sono sempre insieme, senza che nessuno abbia chiesto loro di farlo. Hanno capito che collaborare è fondamentale. Inoltre, sono consapevoli che li aiuteremo alla stessa maniera, e che avranno le stesse possibilità di vincere”.  LEGGI TUTTO

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    Ducati, Tardozzi: “Da Lorenzo e Iannone, ecco i piloti più problematici”

    ROMA – Davide Tardozzi è atteso al nono anno da team manager del team Ducati in MotoGP, rappresentando una delle figure chiave che ha permesso il ritorno al titolo alla scuderia di Borgo Panigale. Il dirigente italiano ha quindi potuto vedere e gestire da vicino diversi piloti, sia come carattere che come palmares. Uno dei piloti più titolati che Tardozzi ha dovuto gestire è stato Jorge Lorenzo, sul quale, in un’intervista rilasciata a GPOne, ha dichiarato: “Mi ci è voluto un po’ di tempo per capirlo, anche perché è arrivato che aveva vinto già cinque titoli mondiali”. È invece ben noto il clima tutt’altro che disteso nel box con la coppia Iannone-Dovizioso: “Non pensate che Dovizioso fosse facile da gestire! Delle volte, fargli cambiare idea era davvero difficile: è un bravo ragazzo, ma un po’ cocciuto”. “Instaurare una buona relazione con un pilota non vuol dire per forza andarci d’accordo – sentenzia Tardozzi -. Ho litigato con tutti, e con qualcuno anche più di una volta. Quando realizzano che gli dici certe cose, lo riconoscono”. 
    La situazione con Bagnaia e Bastianini
    E con Francesco Bagnaia? “A dir la verità, ci ho messo un po’ di tempo a capire pure lui – spiega Tardozzi -. Ha un’onestà intellettuale unica, ma devi conoscere alcune cose per andarci d’accordo, devi sapere cosa lo infastidisce”. Pecco si ritroverà a condividere il box con Enea Bastianini è tanta: “Sembrano stare bene insieme. Un giorno, a colazione, li ho trovati che parlavano, a pranzo e a cena sono sempre insieme, senza che nessuno abbia chiesto loro di farlo. Hanno capito che collaborare è fondamentale. Inoltre, sono consapevoli che li aiuteremo alla stessa maniera, e che avranno le stesse possibilità di vincere”.  LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Ducati: “Il motore sarà ancora più potente”

    ROMA – La Ducati ha tutta l’intenzione di presentarsi ai nastri di partenza della nuova stagione di MotoGP con ancora i favori del pronostico. Infatti, a Borgo Panigale si augurano che il titolo vinto da Francesco Bagnaia sia solo il primo di tanti successi. A ribadirlo è Davide Barana, che in un’intervista a Marca ha rilanciato: “È incredibile come ogni anno ci vengano nuove idee per migliorare il motore. È difficile perché i motori attuali sono gli stessi da dieci anni. Il motore di quest’anno sarà più potente di quello dell’anno scorso, e stiamo anche già lavorando su quello di marzo. Siamo quasi al limite dello sviluppo, ma le idee non ci mancano; ci manca solo il tempo necessario per silupparle”. Il direttore tecnico della Ducati ha anche commentato la situazione relativa all’aerodinamica: “Non mi aspetto grandi rivoluzioni, come ci sono state in passato, ma porteremo cose nuove ai test di Sepang. Ci sono alcune soluzioni molto visibili, per cui non le abbiamo svelate alla presentazione. Quando ti seguono o copiano tu, significa che hai fatto bene, ma questo non è un motivo per fermarti, ma per avanzare. Vedremo come vanno, perché il pilota ha un peso importante in questo”.
    La partnership con Lenovo
    Negli ultimi anni, inoltre, è diventata sempre più importante l’incidenza della tecnologia. Su questo aspetto, Ducati collabora attivamente con Lenovo, il cui direttore delle sponsorizzazioni, Lara Rodini, ha commentato: “Ducati cercava un partner che li aiutasse a gestire la parte tecnologica e li accompagnasse nella trasformazione digitale. È una vera collaborazione, non una sponsorizzazione. Fin dall’inizio abbiamo analizzato e cercato soluzioni per metterli a disposizione del team. Non si può dire molto perché ci sono progetti riservati, ma loltre alla trasformazione digitale, si fanno valutazioni importanti su intelligenza artificiale e realtà virtuale. Il garage remoto, infatti, è un progetto già annunciato: il quartier generale è collegato con il team in pista e si fanno alcune attività in parallelo. È una bella rivoluzione. La F1 lo fa da tempo, ma lì hanno più risorse, sia di budget che di persone”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Ducati non si ferma: “Nel 2023 moto ancora più potente”

    ROMA – La stagione 2023 di MotoGP è ormai alle porte, e la Ducati si presenta come la moto da battere anche nel nuovo anno. Infatti, a Borgo Panigale si augurano che il titolo vinto da Francesco Bagnaia sia solo il primo di tanti successi. A ribadirlo è Davide Barana, che in un’intervista a Marca ha rilanciato: “È incredibile come ogni anno ci vengano nuove idee per migliorare il motore. È difficile perché i motori attuali sono gli stessi da dieci anni. Il motore di quest’anno sarà più potente di quello dell’anno scorso, e stiamo anche già lavorando su quello di marzo. Siamo quasi al limite dello sviluppo, ma le idee non ci mancano; ci manca solo il tempo necessario per silupparle”. Il direttore tecnico della Ducati ha anche commentato la situazione relativa all’aerodinamica: “Non mi aspetto grandi rivoluzioni, come ci sono state in passato, ma porteremo cose nuove ai test di Sepang. Ci sono alcune soluzioni molto visibili, per cui non le abbiamo svelate alla presentazione. Quando ti seguono o copiano tu, significa che hai fatto bene, ma questo non è un motivo per fermarti, ma per avanzare. Vedremo come vanno, perché il pilota ha un peso importante in questo”.
    L’importanza della tecnologia
    Negli ultimi anni, inoltre, è diventata sempre più importante l’incidenza della tecnologia. Su questo aspetto, Ducati collabora attivamente con Lenovo, il cui direttore delle sponsorizzazioni, Lara Rodini, ha commentato: “Ducati cercava un partner che li aiutasse a gestire la parte tecnologica e li accompagnasse nella trasformazione digitale. È una vera collaborazione, non una sponsorizzazione. Fin dall’inizio abbiamo analizzato e cercato soluzioni per metterli a disposizione del team. Non si può dire molto perché ci sono progetti riservati, ma loltre alla trasformazione digitale, si fanno valutazioni importanti su intelligenza artificiale e realtà virtuale. Il garage remoto, infatti, è un progetto già annunciato: il quartier generale è collegato con il team in pista e si fanno alcune attività in parallelo. È una bella rivoluzione. La F1 lo fa da tempo, ma lì hanno più risorse, sia di budget che di persone”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Pirro in pista con Ducati: date e protagonisti shakedown Sepang

    ROMA – Lo shakedown di Sepang sancisce il primo passo verso il via ufficiale alla nuova stagione di MotoGP. In Malesia, infatti, dal 5 al 7 febbraio, andranno in scena i primi test ufficiali della stagione: in pista, come di consueto, ci saranno i piloti di riserva e i rookie, anzi il rookie, perché quest’anno l’unico volto nuovo nella classe regina sarà quello di Augusto Fernandez, vincitore della Moto2 nel 2022. Il programma prevede una sessione dalle 10:00 alle 18:00 locali ogni giorno. Per vedere i piloti “titolari” in pista bisognerà attendere il prossimo weekend, con la seconda sessione di test ufficiali previsti sempre a Sepang, dal 10 al 12 febbraio. Per la Ducati sarà quindi Michele Pirro a scendere in pista con la nuova Desmosedici GP23, mentre per l’Aprilia ecco Lorenzo Savadori.
    Ecco chi scenderà in pista
    La Yamaha, uscita dalle ossa rotte nel confronto con Ducati nel 2022, saranno ben tre i test riders in pista: Cal Crutchlow, Katsuyuki Nakasuga and Kohta Nozane. Invece per Honda, altra scuderia in cerca di riscatto dopo anni decisamente complicati, ecco Stefan Bradl. Altre due vecchie conoscenze del motomondiale saranno protagoniste con la KTM: Dani Pedrosa, che avrà una wild card durante la stagione, e Mika Kallio, oltre al dubbio su Jonas Folger, iscritto per il 2023 ma la cui presenza non è certa.  LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Suppo e la lotta per il titolo: “Non esistono più i Fantastici 4”

    ROMA – Il via ufficiale alla stagione 2023 di MotoGP si avvicina, e regna l’incertezza per quanto riguarda i pronostici su chi sarà il nuovo campione del mondo. Un tema affrontato anche da Livio Suppo, che sui canali ufficiali del motomondiale ha sottolineato: “Mi aspetto una stagione molto equilibrata. Negli ultimi quattro anni abbiamo avuto quattro campioni del mondo differenti, e questo vuol dire che le forze in campo sono equilibrate. Non è come qualche anno fa, quando c’era Marc Marquez che dominava. Siamo andati dai ‘Fantastici 4’ (Stoner, Rossi, Pedrosa e Lorenzo) a probabilmente i ‘Fantastici 12’: non c’è nessuno che è nettamente più forte degli altri, a parte Marquez se torna quello del 2019, ma ancora non sappiamo se sarà possibile”. 
    Le avversarie
    Il dirigente della Honda, a cui è passato dopo l’esperienza in Suzuki, conclusasi con il ritiro della casa giapponese dalle corse, ha aggiunto: “Ducati ha un team forte, non solo nel team ufficiale ma anche in Pramac, visto che considero Jorge Martin un pretendente al titolo. Quartararo è Quartararo: ha dimostrato di essere sia molto veloce che forte mentalmente, perché non è facile fare quello che ha fatto negli ultimi due anni, ovvero essere l’unico ad essere veloce su una moto di cui tutti gli altri si sono lamentati. Se Yamaha riuscirà a dargli un po’ più di velocità, Fabio sarà sicuramente tra i primi”. 
    E l’Aprilia, dopo aver portato Aleix Espargaro a lottare per il titolo? “Non sarà facile per Aprilia dimostrare che lo scorso anno non sia stato un caso – sentenzia Suppo -. Quello che gli è successo negli ultimi anni ha del miracoloso. Sono partiti dal nulla e in pochissimo tempo sono migliorati tantissimo, stanno facendo un grande lavoro. E credo che Maverick Vinales possa essere una grande sorpresa nel 2023”.  LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Suppo: “Equilibrio per il titolo, Marquez l'unico che può fare la differenza”

    ROMA – Regna l’incertezza in MotoGP, in cui, come insegnano gli ultimi anni, è difficile avere un pronostico chiaro su chi potrà vincere il titolo. Un tema affrontato anche da Livio Suppo, che sui canali ufficiali del motomondiale ha sottolineato: “Mi aspetto una stagione molto equilibrata. Negli ultimi quattro anni abbiamo avuto quattro campioni del mondo differenti, e questo vuol dire che le forze in campo sono equilibrate. Non è come qualche anno fa, quando c’era Marc Marquez che dominava. Siamo andati dai ‘Fantastici 4’ (Stoner, Rossi, Pedrosa e Lorenzo) a probabilmente i ‘Fantastici 12’: non c’è nessuno che è nettamente più forte degli altri, a parte Marquez se torna quello del 2019, ma ancora non sappiamo se sarà possibile”. 
    Ducati, Yamaha e Aprilia: il pensiero di Suppo
    Il dirigente della Honda, a cui è passato dopo l’esperienza in Suzuki, conclusasi con il ritiro della casa giapponese dalle corse, ha aggiunto: “Ducati ha un team forte, non solo nel team ufficiale ma anche in Pramac, visto che considero Jorge Martin un pretendente al titolo. Quartararo è Quartararo: ha dimostrato di essere sia molto veloce che forte mentalmente, perché non è facile fare quello che ha fatto negli ultimi due anni, ovvero essere l’unico ad essere veloce su una moto di cui tutti gli altri si sono lamentati. Se Yamaha riuscirà a dargli un po’ più di velocità, Fabio sarà sicuramente tra i primi”. 
    E l’Aprilia, dopo aver portato Aleix Espargaro a lottare per il titolo? “Non sarà facile per Aprilia dimostrare che lo scorso anno non sia stato un caso – sentenzia Suppo -. Quello che gli è successo negli ultimi anni ha del miracoloso. Sono partiti dal nulla e in pochissimo tempo sono migliorati tantissimo, stanno facendo un grande lavoro. E credo che Maverick Vinales possa essere una grande sorpresa nel 2023”.  LEGGI TUTTO