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    Rivoluzione MotoGP, l'idea di Rivola per interrompere il dominio Ducati

    ROMA – La MotoGP sta vivendo un periodo di profondo cambiamento: il primo passo è stata l’introduzione di nuovi Gran Premi e delle Sprint in ogni weekend di gara, ma è in programma anche la discussione di un piano per rendere il motomondiale più sostenibile dal punto di vista ambientale, a partire dal 2027. Il piano di Dorna è quello di arrivare ad avere un carburante sintetico al 100%, oltre a tutta una serie di cambi di regolamento per ridurre i costi (ad esempio, un limite allo sviluppo aerodinamico) e anche la velocità delle attuali moto, ad esempio con una diminuzione della cilindrata. Soprattutto per quanto riguarda l’ultimo punto, saltano subito alla mente i 363,6 km/h toccati da Jorge Martin al Mugello con la sua Ducati Pramac. Una deriva che Massimo Rivola ritiene pericolosa, e per la quale non si può aspettare ancora così tanto tempo, prima di intervenire. In un’intervista a Speedweek, infatti, l’amministratore delegato di Aprilia ha dichiarato: “Se lo sviluppo della MotoGP continua al ritmo attuale, nei prossimi quattro anni fino alla fine del 2026 i circuiti non saranno abbastanza grandi per le nostre moto. Nel complesso, siamo d’accordo che dovremmo ridurre le prestazioni delle moto”. Insomma, la richiesta è quella di anticipare la rivoluzione del 2027 per quanto riguarda la riduzione delle prestazioni; un punto che tocca da vicino Ducati, assoluta dominatrice dell’ultimo campionato e quindi, a sua volta, non intenzionata a perdere il vantaggio accumulato. LEGGI TUTTO

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    MotoGP Yamaha, Jarvis e l'ex motorista Ferrari: “Ci dà una nuova prospettiva”

    ROMA – La nuova stagione di MotoGP sarà importante per vedere se Yamaha riuscirà a tornare al top dopo un anno complicato. Fabio Quartararo, infatti, non ha avuto a disposizione gli strumenti per poter difendere il titolo iridato conquistato l’anno prima, a causa soprattutto del difetto del motore. Il progetto del 2022, infatti, aveva manifestato problemi gravi di affidabilità, ed è stato necessariamente scartato, costringendo il francese a gareggiare con una versione di motore meno potente. Per migliorare da questo punto di vista, la scuderita di Iwata, negli scorsi mesi, aveva avviato una collaborazione con Luca Marmorini, ex motorista Ferrari, e non solo, con una recente esperienza anche da consulente di Aprilia. Un rapporto che ha già avuto un primo risvolto positivo, andando a risolvere proprio la problematica citata: “Il motore che abbiamo ora sulla moto è quello che avremmo dovuto usare l’anno scorso. Abbiamo scoperto il problema a metà del 2022 ed abbiamo riprogettato quell’area”, ha dichiarato Lin Jarvis ai microfoni di Motorsport.com. LEGGI TUTTO

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    L’ex Ferrari segreto Yamaha: Jarvis e la mossa in MotoGP

    ROMA – La Yamaha spera di ottenere un deciso cambio di passo nel 2023, rispetto alla passata stagione di MotoGP. Fabio Quartararo, infatti, non ha avuto a disposizione gli strumenti per poter difendere il titolo iridato conquistato l’anno prima, a causa soprattutto del difetto del motore. Il progetto del 2022, infatti, aveva manifestato problemi gravi di affidabilità, ed è stato necessariamente scartato, costringendo il francese a gareggiare con una versione di motore meno potente. Per migliorare da questo punto di vista, la scuderita di Iwata, negli scorsi mesi, aveva avviato una collaborazione con Luca Marmorini, ex motorista Ferrari, e non solo, con una recente esperienza anche da consulente di Aprilia. Un rapporto che ha già avuto un primo risvolto positivo, andando a risolvere proprio la problematica citata: “Il motore che abbiamo ora sulla moto è quello che avremmo dovuto usare l’anno scorso. Abbiamo scoperto il problema a metà del 2022 ed abbiamo riprogettato quell’area”, ha dichiarato Lin Jarvis ai microfoni di Motorsport.com. LEGGI TUTTO

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    Sky inaugura la stagione delle stagioni con F1, MotoGP e tanto altro

    Nella Casa dei Motori di Sky al via la stagione delle stagioni. In tv, in streaming e sui canali digitali, i motori 2023 di Sky Sport saranno più aperti, connessi, social, in pista, nel paddock, per seguire da vicino i protagonisti. È tutto pronto per una stagione da capogiro, con oltre 320 gare in 43 weekend e più di 1.600 ore di programmazione in diretta, di cui 400 tra studi e rubriche. Formula 1, MotoGP, Superbike, Formula E, World Rally Championship, NTT Indycar Series, Fanatec GT World Challenge Europe, la novità del World Endurance Championship e tanti altri campionati, tutti da vivere live su Sky (anche in mobilità su Sky Go), in streaming su NOW, con una selezione di eventi anche in chiaro su TV8.  LEGGI TUTTO

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    MotoGP, la carica di Bagnaia: “Ci sono i presupposti per partire bene”

    ROMA – Meno di un mese al Gran Premio del Portogallo in programma il prossimo 26 marzo, che darà inizio al Monidale 2023 di MotoGP. Pecco Bagnaia sarà chiamato a difendere il titolo conquistato nel 2022, in sella a una Ducati che dopo aver dominato l’ultimo Mondiale punta a confermare l’egemonia sulla classe regina. Il pilota torinese ha parlato in un videomessaggio inviato a Sky Sport in vista del nuovo anno, mostrandosi ottimista e determinato a ripetere i risultati di quello passato. 
    Le parole di Bagnaia
    “Siamo carichi – ha detto Bagnaia -. Sarà una stagione particolare, per la prima volta parto da campione del Mondo e sarà tutto diverso. Sono contento dei primi test, ora andremo a Portimao per rifinire il lavoro ma ci sono tutti i presupposti per partire bene”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Pedrosa e il lavoro in KTM: “Più numeri che sentimenti”

    ROMA – KTM si presenta ai nastri di partenza della nuova MotoGP con obiettivi elevati, certificati dai numerosi cambi all’interno del team negli ultimi anni. L’obiettivo è ovviamente quello di creare una squadra sempre più competitiva, e per farlo ha reclutato anche diversi ingegneri ex Ducati, il punto di riferimento in questo senso. Gli esempi più importanti sono Fabiano Sterlacchini, ora responsabile della tecnologia del progetto austriaco, Francesco Guidotti, tornato in KTM dopo aver fatto il team manager di Ducati Pramac, e, ultimo a livello cronologico, Alberto Giribuola, lo scorso anno capotecnico di Enea Bastianini, e in precedenza al fianco di Andrea Dovizioso in Ducati ufficiale. Tutte figure che hanno portato in KTM un impronta più “scientifica”, come spiegato dal collaudatore Daniel Pedrosa in un’intervista rilasciata a Speedweek: “Arrivano da un sistema organizzativo diverso, basato più sui numeri che sui sentimenti. Cercano di capire il pilota traducendo le sue sensazioni in un qualcosa che possano vedere. A volte si tratta di un linguaggio difficile da capire, o non accurato. Se il pilota non sa esprimerlo correttamente e la telemetria non lo rileva, tutto si complica”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Pedrosa e gli ingegneri ex Ducati: “Così è cambiata KTM”

    ROMA – Nel corso degli ultimi anni, KTM ha progressivamente rivoluzionato il proprio team di lavoro, cercando di far salire sempre più il livello in MotoGP. L’obiettivo è ovviamente quello di creare una squadra sempre più competitiva, e per farlo ha reclutato anche diversi ingegneri ex Ducati, il punto di riferimento in questo senso. Gli esempi più importanti sono Fabiano Sterlacchini, ora responsabile della tecnologia del progetto austriaco, Francesco Guidotti, tornato in KTM dopo aver fatto il team manager di Ducati Pramac, e, ultimo a livello cronologico, Alberto Giribuola, lo scorso anno capotecnico di Enea Bastianini, e in precedenza al fianco di Andrea Dovizioso in Ducati ufficiale. Tutte figure che hanno portato in KTM un impronta più “scientifica”, come spiegato dal collaudatore Daniel Pedrosa in un’intervista rilasciata a Speedweek: “Arrivano da un sistema organizzativo diverso, basato più sui numeri che sui sentimenti. Cercano di capire il pilota traducendo le sue sensazioni in un qualcosa che possano vedere. A volte si tratta di un linguaggio difficile da capire, o non accurato. Se il pilota non sa esprimerlo correttamente e la telemetria non lo rileva, tutto si complica”. LEGGI TUTTO