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    Ducati, Martin: “La Desmosedici GP23 si adatta a tutti i circuiti”

    ROMA – Jorge Martin è chiamato a una stagione di alto livello in MotoGP, dopo essersi giocato il posto nella Ducati ufficiale con Enea Bastianini, lo scorso anno. Il pilota spagnolo è poi rimasto nel team Pramac, ma con concrete ambizioni per poter disputare un’ottima stagione: avrà a disposizione, infatti, la Desmosedici GP23 come il team ufficiale, e per questo dovrà dimostrare di aver superato i difetti di continuità messi in mostra negli anni passati. In un’intervista rilasciata a Motorsport.com, lo spagnolo ha spiegato le sensazioni avute con la nuova moto nelle prime due uscite: “Finora, siamo stati tutti sfortunati perché ogni sessione si è svolta in condizioni meteo diverse, per cui è stato difficile. Ma siamo soddisfatti, perché abbiamo una buona base che ci permette di essere competitivi su tutti i circuiti. Per questo, siamo fiduciosi anche per la gara di Austin”.  LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Checa su Valentino Rossi: “Nel 2004 svegliò la Yamaha”

    ROMA – “Sinceramente non credevamo che Valentino fosse capace di vincere con la Yamaha, e lo ha fatto, e per me è stata una lezione. Non lo so, forse ci siamo addormentati un po’, sui limiti della moto. Valentino è arrivato con energia, credo sia stato il suo momento migliore. Inoltre, l’ha vissuta come una specie di rivincita, ha pensato: ‘Pensate che io vinca solo perché sono in sella a una Honda, ora vi faccio vedere’”. Così Carlos Checa, intervistato nell’ambito del programma “La Caja de Dazn”, ha ricordato il 2004, stagione in cui Valentino Rossi ha stupito tutta la MotoGP, passando da una scuderia dominante, la Honda, a una in difficoltà, la Yamaha, riportandola sul tetto del mondo dopo oltre un decennio. Una stagione che fa parte dei momenti chiave che hanno consegnato il Dottore alla leggenda del motorsport.  LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Ezpeleta: “Le sprint hanno raddoppiato il pubblico”

    ROMA – Il grande elemento di novità della stagione 2023 di MotoGP sono senza dubbio le Sprint, inserite in ogni weekend di gara e subito divisive nei confronti dell’opinione di addetti ai lavori e non: c’è chi le ama già, e chi invece vorrebbe subito eliminarle. Di sicuro, al grande pubblico piacciono, stando al resoconto di Carmelo Ezpeleta in un’intervista concessa ad AS: “Penso che non dovrebbe esserci nessuno che non sia un sostenitore del nuovo formato. Non vedo la necessità di cambiare qualcosa al momento, ma nel caso lo faremo. La Sprint, però, rimane, è un buon formato che ci piace e, soprattutto, ha raggiunto ascolti che non avevamo da prima del 2019, quasi raddoppiando il pubblico del sabato in tutti i Paesi, e ciò ha fatto crescere anche il pubblico della domenica”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Bautista: “Sprint pericolose? Colpa dei piloti”

    ROMA – I primi due Gran Premi di MotoGP non hanno risparmiato un grande spettacolo in pista, con Marco Bezzecchi che ne è uscito con il primo posto in classifica, ma anche con molte polemiche. Il riferimento è soprattutto alle Sprint, che secondo una certa visione, avrebbero portato i piloti ad adottare un atteggiamento spericolato, alla ricerca dei pochi punti in palio. Ma c’è anche chi non è d’accordo con questo tipo di lettura, come ad esempio Jack Miller; tra le voci a favore delle Sprint si alza anche quella di Alvaro Bautista, che in un’intervista a Motorsport.com ha dichiarato: “Le Sprint non sono pericolose. Il discorso, semmai, è come il pilota le gestisce: il rischio e il pericolo dipendono dai piloti, non dalla gara o dal format”.  LEGGI TUTTO

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    Ducati pigliatutto in MotoGP: il successo manca solo in due piste

    ROMA – La MotoGP ha ufficialmente imparato a conoscere Marco Bezzecchi; il riminese aveva già stupito tutti al suo primo anno, meritandosi la palma di miglior rookie del 2022. La stagione 2023 è cominciata ancora meglio, con tre podi consecutivi, e in crescendo: terzo posto in gara a Portimao, secondo posto nella Sprint in Argentina, seguita dalla vittoria in gara. Un risultato storico anche per Ducati, visto che si è trattata della prima affermazione della scuderia di Borgo Panigale sul tracciato di Termas de Rio Hondo.  LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Bezzecchi: “Crescita sorprendente. Classifica? L'ho guardata e ho goduto”

    ROMA – Marco Bezzecchi è il volto del momento in MotoGP, dopo aver raccolto la prima vittoria in carriera nella classe regina, imponendosi in Argentina; un trionfo che gli ha anche consegnato la testa momentanea della classifica. Temi raccontati in un’intervista a Sky Sport, in cui ha ammesso: “Sicuramente è stata una crescita sorprendente anche per me, non me l’aspettavo così rapida. Ma dall’anno scorso i ragazzi mi hanno aiutato molto, mi hanno fatto sentire molto bene, mi hanno dato una mano per andare sempre un po’ meglio. Sarà difficile lottare per il podio tutte le gare perché ci sono piloti fortissimi e molto più esperti di me, ma intanto un pezzettino l’ho messo lì. Cercherò di essere sempre veloce, e dove avrò la possibilità cercherò di lottare”. LEGGI TUTTO

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    Razgatlioglu scaccia Morbidelli: “Yamaha ha posto per me in MotoGP”

    ROMA – “Futuro in MotoGP? Allo stato attuale, Yamaha ha posto per me per il prossimo anno, ma se non funziona cercherò altre squadre. Ho un contratto per loro ancora per un anno, poi vedremo se firmerò con loro o con qualcun altro”. Così Toprak Razgatlioglu parlando di un ipotetico futuro in MotoGP; dichiarazioni che in un certo senso “ignorano” la presenza di Franco Morbidelli: la permanenza in Yamaha del pilota italiano, infatti, è appesa un filo, nonostante l’exploit in Argentina. “Anche l’Aprilia va molto bene, sono migliorati molto; poi le Ducati sono molto forti, proprio come in Superbike. Ma la Yamaha ha vinto il titolo nel 2021, perché non dovrebbe una moto competitiva, il prossimo anno?”, si è chiesto il turco, in un’intervista rilasciata a Speedweek.  LEGGI TUTTO

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    Bezzecchi Mondiale? Ecco perché si può

    Nell’odierna MotoGP, la griglia dei 22 piloti titolari comprende 13 campioni del mondo e sei vice. Un’élite che, incredibilmente, non comprende Marco Bezzecchi. Quanto fatto nelle categorie più piccole, però, non è necessariamente un indice fedele sul valore di un pilota in classe regina: lo insegna, ad esempio, Fabio Quartararo, che in quattro stagioni tra Moto3 e Moto2 vinse un solo GP, per poi diventare istantaneamente un top rider al massimo livello. E lo stesso Bezzecchi, per stazza, stile di guida ed esplosività, è sempre parso più adatto alle 1000 di cilindrata. Anche per questo è lecito domandarsi se, dopo il dominio nel GP d’Argentina, il ducatista sia un candidato per il titolo.   LEGGI TUTTO