More stories

  • in

    MotoGp, Bradl: “Dispiace per Marquez, non so quando tornerà”

    ROMA – Il futuro non appare particolarmente roseo per Marc Marquez. Per lo spagnolo, dopo la caduta a Mandalika, si è infatti materializzato nuovamente l’incubo diplopia, che lo tormenta da un po’ di tempo e che aveva persino messo a rischio la sua partecipazione al Mondiale. L’aspetto peggiore è che non c’è una data per il suo ritorno in pista, che potrebbe avvenire tra una settimana così come tra un mese o addirittura più tempo. La Honda, a malincuore, si è dunque già mossa per trovare un pilota che lo sostituisca nei prossimi Gran Premi, a partire da quello dell’Argentina. Tra i nomi sondati spicca quello di Stefan Bradl, collaudatore tedesco che ha rilasciato un’intervista a Speedweek.
    Le parole di Bradl
    “Sostituire Marquez non è un’ipotesi irragionevole; se dovessero chiamarmi mi farò trovare pronto – ha spiegato Bradl, che poi non ha saputo dare aggiornamenti in merito alle condizioni del pluri campione del mondo – E’ una situazione difficile, non si sa quando tornerà. La diplopia può essere curata in cinque giorni o in un anno. Sono davvero dispiaciuto per Marc, non so dire se riuscirà a tornare”. Così Bradl, da un lato desideroso di tornare in pista ma dall’altro amareggiato per ciò che sta accadendo ad un campione come Marquez, perseguitato dalla sfortuna negli ultimi anni. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Bradl su Marquez: “Situazione difficile, non so se tornerà”

    ROMA – Nuovamente alle prese con l’incubo diplopia Marc Marquez, che dopo la brutta caduta a Mandalika è tornato a fare i conti con questo problema. Lo spagnolo ha provato a guardare al futuro con ottimismo, come si evince dal messaggio postato sui social, ma purtroppo la situazione non appare particolarmente confortante. L’aspetto peggiore è che non c’è una data per il suo ritorno in pista, pertanto la Honda, a malincuore, si è già mossa per trovare un pilota che lo sostituisca nei prossimi Gran Premi. Tra i nomi sondati spicca quello di Stefan Bradl, collaudatore tedesco che ha rilasciato un’intervista a Speedweek.
    Il pensiero di Bradl
    ” E’ una situazione difficile, non si sa quando tornerà. La diplopia può essere curata in cinque giorni o in un anno. Sono davvero dispiaciuto per Marc, non so dire se riuscirà a tornare”. Queste le parole di Bradl, che senza giri di parole sottolinea la gravità, almeno sulla carta, del problema del pluri campione del mondo. “Sostituire Marquez non è un’ipotesi irragionevole; se dovessero chiamarmi mi farò trovare pronto” ha poi aggiunto il tedeso, che può vantare una grande esperienza in MotoGp, ma al massimo un settimo posto nella classifica generale. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Marquez: “Tornerò ancora a sorridere”

    ROMA –  Sguardo fisso alla fotocamera, espressione affranta, ma determinata. Si rivolge così ai social Marc Marquez, dopo la terza diagnosi di diplopia. Ancora vista doppia per l’otto volte campione del mondo che deve ancora fermarsi ai box per un tempo finora imprecisato. “Oggi non ho voglia di sorridere ma troveremo il modo per farlo di nuovo. Con forza, sempre”, scrive il pilota di Cervera su Twitter, dove riceve messaggi d’affetto dai suoi fan e non solo. La caduta nel warm-up del Gran Premio d’Indonesia rischia di presentare un punto di rottura nella sua carriera, mentre la Honda non può fare altro che affidarsi alle prestazioni di Pol Espargaro e Stefan Bradl, sostituto di Marquez in MotoGp.
    Bradl: “Incertezza sui tempi”
    “Quando ho visto l’incidente – ha detto il tedesco a “ServusTV” – sapevo di poter essere schierato presto, è logico. Preferirei naturalmente che ci fosse Marquez, lui è insostituibile. Ora che la diplopia è tornata, non sa quando e se tornerà in forma: non è facile. E nessuno può dire quando potrà essere di nuovo operativo, tranne il suo oculista a cui ci affidiamo per le sue valutazioni. Il recuperò può avvenire in cinque giorni o anche in un anno. Non è dato sapere con esattezza quando”, ha detto, concludendo, Bradl. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp. Marquez re delle prime volte, Oliveira insegue: i piloti con più vittorie sui nuovi tracciati

    ROMA – Con la vittoria nel Gran Premio d’Indonesia, Miguel Oliveira della KTM ha portato a due i suoi trionfi su Gran Premi appena costruiti. Il primo boom del portoghese lo si registra a Portimao, quando vinse nel 2020, quando la MotoGp sbarcò per la prima volta su quella pista. Due successi che evidenziano le capacità d’adattamento del pilota di Almada, che ora punta a Marc Marquez, che invece di vittorie su asfalti inediti ne ha collezionate tre (Gp Stati Uniti 2013, Gp Argentina 2014 e Gp Thailandia 2018). E Oliveira avrà l’occasione di agganciare Marquez il prossimo 10 luglio, quando in Finlandia si apriranno per la prima volta le porte del circuito KimyRing.
    Piste nuove e ritorni: i precedenti
    Ormai diventato un classico della MotoGp, il Gp del Qatar ha esordito nel 2004, con Sete Gibernau sulla Honda a tagliare per primo la linea del traguardo. In Cina il paddock è approdato invece nel 2005, quando a Shanghai a vincere la gara inaugurale è stato Valentino Rossi, con Marco Melandri primo del Gran Premio di Turchia poche tappe più avanti. Ancora Rossi poi a trionfare all’Indianapolis Motor Speedway, con Stoner che però inaugurò Aragon nel 2010. Sei anni più tardi è stata la volta dell Red Bull Ring, in Austria, con Andrea Iannone a rivendicare la vittoria. Indimenticabile nel 2004 invece il tripudio a Suzuka del giapponese Makoto Tamada della Honda, con il circuito che per la prima volta sperimentava i 500cc. Mentre fu Jorge Lorenzo a prendersi Silverstone dopo una lunga assenza dal calendario. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Lorenzo: “Yamaha voleva la vittoria di Rossi per i media”

    ROMA – È stata una tra le rivalità più iconiche nella carriera di Valentino Rossi e forse quella che ha emozionato di più i tifosi del Dottore. Con Jorge Lorenzo in pista, infatti, il numero 46 si esaltava e i duelli erano all’ultimo respiro, come quello in Catalogna nel 2009, quando Rossi superò lo spagnolo all’ultima staccata. “Mi ha umiliato in quella curva. Ero inesperto – racconta Lorenzo a “DAZN” – e lui ha approfittato di uno spazio lasciato vuoto. Se avessi vinto lì avrei lottato con lui fino alla fine per il titolo”. Lorenzo lamenta però un atteggiamento della Yamaha, sbilanciata – a suo dire – nel sostenere Rossi: “Io giocavo le mie carte, ma questo al team non andava bene perché volevano la vittoria di Rossi per questioni mediatiche”.
    Le parole di Lorenzo
    Il passato però non ha influito sul rapporto che si è ora instaurato tra i due. Rossi ha invitato Lorenzo alla “100km dei Campioni” nel suo ranch e il cinque volte campione del mondo ha accettato, trascorrendo una giornata all’insegna del divertimento. Ora che entrambi si sono ritirati dalla MotoGp, il testimone è pronto per essere raccolto da una nuova generazione di piloti che già ha iniziato a farsi strada. In particolare, Lorenzo si rivede molto in Fabio Quartararo, campione del mondo in carica: “In frenata è più aggressivo di me, la moto si muove con lui. In pista entrambi apriamo molto presto il gas all’uscita delle curve. E poi ha vinto il Mondiale a 23 anni, esattamente quanti ne avevo io nel 2010”. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Lorenzo: “La vittoria di Rossi serviva alla Yamaha per i media”

    ROMA – Valentino Rossi ha avuto tanti rivali iconici nel corso della sua ventennale carriera, ma quella con Jorge Lorenzo forse è stata quella che ha emozionato di più. Con lo spagnolo in pista, infatti, il numero 46 si esaltava e i duelli erano all’ultimo respiro, come quello in Catalogna nel 2009, quando Rossi superò lo spagnolo all’ultima staccata. “Mi ha umiliato in quella curva. Ero inesperto – racconta Lorenzo a “DAZN” – e lui ha approfittato di uno spazio lasciato vuoto. Se avessi vinto lì avrei lottato con lui fino alla fine per il titolo”. Lorenzo lamenta però un atteggiamento della Yamaha, sbilanciata – a suo dire – nel sostenere Rossi: “Io giocavo le mie carte, ma questo al team non andava bene perché volevano la vittoria di Rossi per questioni mediatiche”.
    Su Quartararo
    Il passato però non ha influito sul rapporto che si è ora instaurato tra i due. Rossi ha invitato Lorenzo alla “100km dei Campioni” nel suo ranch e il cinque volte campione del mondo ha accettato, trascorrendo una giornata all’insegna del divertimento. Ora che entrambi si sono ritirati dalla MotoGp, il testimone è pronto per essere raccolto da una nuova generazione di piloti che già ha iniziato a farsi strada. In particolare, Lorenzo si rivede molto in Fabio Quartararo, campione del mondo in carica: “In frenata è più aggressivo di me, la moto si muove con lui. In pista entrambi apriamo molto presto il gas all’uscita delle curve. Inoltre, io ho vinto il Mondiale a 23 anni, esattamente come ha fatto lui”. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, allarme dalla Spagna: carriera di Marquez a rischio

    ROMA – “Le vicende scorse e questa ci hanno dimostrato che il nervo è danneggiato. Anche se ha recuperato, la guarigione non è stata completa. Ogni volta che ci sarà un trauma o un’infiammazione, succederà di nuovo. La carriera di Marquez è in pericolo, perché con la diplopia non si può guidare. A questi livelli, ancora meno”. Javier Coloma, specialista in oftamologia intervistato dall’emittente spagnola “Cadena SER”, lancia l’allarme sulla carriera dell’otto volte campione del mondo, Marc Marquez, ancora alle prese con il ripresentarsi della diplopia dopo la caduta nel warm-up del Gran Premio d’Indonesia.
    Carriera a rischio per Marquez
    L’ennesima tegola caduta sugli ultimi di carriera tormentati di Marc Marquez in MotoGp, soprattutto negli ultimi tempi. A nulla è valso guidare “pulito”, con prudenza: la Honda lo ha disarcionato e la commozione cerebrale ha favorito il ripresentarsi della vista doppia che lo costringerà a saltare diversi Gran Premi ripercuotendosi inevitabilmente sulle sue chance di titolo. Coloma però afferma: “Sono ottimista sul suo recupero. Ha sconfitto già due volte questo problema e la terapia sarà conservativa. Dobbiamo però valutare la gravità della diplopia. Marquez se n’è accorto solo molto dopo l’incidente, il che ci fa presumere che non sia così accentuata”, le sue parole che aprono a un ritorno in pista almeno in questa stagione.  LEGGI TUTTO