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    MotoGp, Martin: “Se non avrò una Ducati ufficiale, ne cercherò un'altra”

    ROMA – “Se non avrò una moto ufficiale Ducati il prossimo anno, allora cercherò un’altra moto ufficiale”, queste le parole di Jorge Martin che, in un’intervista ai microfoni della MotoGp, svela le proprie carte per il 2023. La storia dello spagnolo nella classe regina parte però dagli alti e bassi del 2021, forse troppa pressione per l’allora rookie di casa Pramac, che è ora maturato: “La scorsa stagione è stata fantastica, ero molto competitivo. L’obiettivo era essere in top 5 ma non lo abbiamo centrato. Stiamo puntando a ritrovare la nostra sicurezza. Dopo l’incidente di Portimao del 2021 ho subito lavorato per il recupero, era impossibile guidare”. Ora “Martinator” si è operato al tunnel carpale ed è pronto per tornare al top della forma fisica.
    Le parole di Martin
    “Il mio corpo ha però recuperato bene – aggiunge Martin – e se sono in forma posso sempre lottare per il podio come poi è successo dopo la pausa estiva. Dobbiamo capire bene dove dobbiamo essere il prossimo anno, dobbiamo gestire meglio la pressione e ho imparato a tralasciare le cose che sono fuori dal mio controllo”. Per un posto sulla Desmosedici, lasciata libera da Jack Miller, Martin deve battere la concorrenza di Enea Bastianini: “I suoi risultati sono migliori dei miei – ha detto sul riminese – e ha una moto fantastica. In Pramac ho la migliore squadra che potessi avere. La concentrazione in questo momento è rivolta su me stesso”. LEGGI TUTTO

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    Dovizioso: “Dopo la MotoGp mi godrò la vita e farò motocross”

    ROMA – Andrea Dovizioso ieri era a Misano per seguire la Superbike. Il pilota di MotoGp per la Yamaha RNF, giunto ai suoi 36 anni, non ha progetti futuri sulle derivate di serie e dalle sue parole, raccolte da “corsedimoto.com” si prospetta anzi un periodo di relax dopo il ritiro: “Forse mi godrò la vita, farò motocross e altre cose che ho in mente”. Insieme al pilota di Forlì, a seguire la SBK c’erano anche Valentino Rossi, Pecco Bagnaia, Marco Bezzecchi, Luca Marini, Max Biaggi e Fabio Di Giannantonio: “Sono venuto qui con gli amici, amo ogni tipo di corsa a due ruote. Faccio il tifo per la Yamaha, ma anche per il mio amico Michael Rinaldi”.
    Le parole di Dovizioso
    La Superbike non fa parte dei suoi pensieri, ma Dovizioso ha le idee molto chiare su chi siano i più forti: “Alvaro (Bautista, ndr) lo conosco bene. Non solo è veloce, ma sa gestire ben. Siccome è leggero, la sua moto accelera che è una meraviglia. Così la gomma posteriore è poco stressata e riesce ad averne anche a fine gara”. Dovizioso poi parla anche di Toprak Razgatlioglu, campione in SBK: “È un po’ matto. Il suo stile di guida è unico. Frena molto tardi, molto più tardi di Rea. Guardarlo è semplicemente divertente perché continua a provarci e non si arrende. All’ultima curva è sempre molto aggressivo”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Dovizioso: “Dopo il ritiro mi godrò la vita”

    ROMA – A Misano ieri è andata in scena la Superbike e tra gli spettatori c’era anche Andrea Dovizioso. Con i suoi 36 anni, il pilota della Yamaha RNF è il meno giovane in MotoGp e dalle sue parole raccolte da “corsedimoto.com” si prospetta anzi un periodo di relax dopo il ritiro: “Forse mi godrò la vita, farò motocross e altre cose che ho in mente”. Insieme al pilota di Forlì, a seguire la SBK c’erano anche Valentino Rossi, Pecco Bagnaia, Marco Bezzecchi, Luca Marini, Max Biaggi e Fabio Di Giannantonio: “Sono venuto qui con gli amici, amo ogni tipo di corsa a due ruote. Faccio il tifo per la Yamaha, ma anche per il mio amico Michael Rinaldi”.
    Su Bautista e Razgatlioglu
    La Superbike non fa parte dei suoi pensieri, ma Dovizioso ha le idee molto chiare su chi siano i più forti: “Alvaro (Bautista, ndr) lo conosco bene. Non solo è veloce, ma sa gestire ben. Siccome è leggero, la sua moto accelera che è una meraviglia. Così la gomma posteriore è poco stressata e riesce ad averne anche a fine gara”. Anche Toprak Razgatlioglu, campione in SBK, rientra nelle grazie di Dovizioso: “È un po’ matto. È unico nel guidare. Va sui freni all’ultimo, molto più di quanto faccia Rea. Ci prova e ci riprova, per questo è divertente guardarlo”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Bastianini: “Il Sachsenring non è tra le mie piste preferite”

    ROMA – “In Germania lo scorso anno non sono stato veloce come avrei voluto, veniamo da un weekend difficile, quindi, c’è tanta voglia di migliorare e ritrovare quel feeling sull’anteriore che ci farebbe tornare lì davanti”. Queste le parole di Enea Bastianini, pilota Gresini a 94 punti in MotoGp, a illustrare il Gran Premio di Germania. Il tracciato del Sachsenring, aggiunge il pilota di Rimini “non è tra i miei circuiti favoriti però è un circuito particolare su cui se siamo a posto con la moto possiamo divertirci. Assen è decisamente tra le mie piste preferite invece, molto difficile e molto tecnico: lo scorso anno ho sofferto, ma quest’anno ci arrivo più preparato. Sarà una doppietta tosta”.
    Le sensazioni di Di Giannantonio
    Queste invece le parole di Fabio Di Giannantonio, esordiente in questa MotoGp: “L’obiettivo delle prossime due gare sarà sempre lo stesso, fare un passettino in avanti rispetto all’ultima uscita”. Al rookie non manca di certo l’autoironia e aggiunge: “La Germania mi piace tantissimo, sono sempre andato forte e in più lì si gira solo a sinistra e io so girare solo a sinistra, un vantaggio”, afferma scherzando. Per poi concludere “Anche Assen mi piace, in Moto2 e Moto3 ho sempre avuto buone sensazioni quindi non vedo impedimenti a continuare il lavoro di crescita che stiamo facendo”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Bastianini: “Importante ritrovare feeling con anteriore”

    ROMA – Dopo la gara in Catalogna, Enea Bastianini vuole ritornare competitivo al Sachsenring per il Gran Premio di Germania, decima tappa della MotoGp. Il riminese ha infatti affermato: “In Germania lo scorso anno non sono stato veloce come avrei voluto, veniamo da un weekend difficile, quindi, c’è tanta voglia di migliorare e ritrovare quel feeling sull’anteriore che ci farebbe tornare lì davanti. Il tracciato non è tra i miei preferiti però è un circuito particolare su cui se siamo a posto con la moto possiamo divertirci. Assen è decisamente tra le mie piste preferite invece, molto difficile e molto tecnico: lo scorso anno ho sofferto, ma quest’anno ci arrivo più preparato. Sarà una doppietta tosta”, ha concluso Bastianini.
    Le parole di Di Giannantonio
    Queste invece le parole di Fabio Di Giannantonio, esordiente in questa MotoGp: “L’obiettivo delle prossime due gare sarà sempre lo stesso, fare un passettino in avanti rispetto all’ultima uscita”. Al rookie non manca di certo l’autoironia e aggiunge: “La Germania mi piace tantissimo, sono sempre andato forte e in più lì si gira solo a sinistra e io so girare solo a sinistra, un vantaggio”, afferma scherzando. “Anche Assen mi piace, nelle categorie minori ho sempre feeling quindi vero perché non dobbiamo continuare a migliorarci anche qui”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Lorenzo: “Lavoro impressionante di Dorna, ora c'è più equilibrio”

    ROMA – Jorge Lorenzo ha partecipato al Marca Sport Weekend tenutosi a Malaga, occasione per celebrare i 30 anni di Dorna alla guida della MotoGp. L’ex campione del mondo è partito proprio dall’elogiare il lavoro dell’organizzazione guidata da Carmelo Ezpeleta, dichiarando: “La Dorna ha fatto un lavoro impressionante, con la sicurezza e la Safety Commission, e anche a livello mediatico la MotoGP è molto più popolare. Poi ci sono telecamere ovunque, prima erano quattro e ora cento. Anche la competitività è aumentata, ora c’è un bilanciamento di forze, vince anche l’Aprilia”. 
    Gli inizi e le battaglie con Marquez e Rossi
    Lorenzo ha poi proseguito ripercorrendo alcuni momenti della sua carriera: “A 10 anni sognavo già di arrivare a correre nel motomondiale. Poi negli anni lo vedi più come un lavoro. Verso i 30 anni ho deciso di passare alla Ducati per sentirmi un po’ più vivo, anche se purtroppo, a causa di diverse circostanze, non è andata come previsto. Ero molto esigente, mi piaceva vincere. Quando devi lottare con un Valentino Rossi o un Marc Márquez, lo stress è enorme, ma la soddisfazione di vincere è brutale. Marc ha rivoluzionato il motomondiale: eravamo veloci, ma non ci piaceva lottare”.  LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Lorenzo: “Grazie a Dorna il motomondiale è più popolare”

    ROMA – Il Marca Sport Weekend di Malaga è stata un’occasione per celebrare i 30 anni di Dorna alla guida della MotoGp; presente anche Jorge Lorenzo, che ha offerto diversi spunti interessanti. L’ex campione del mondo è partito proprio dall’elogiare il lavoro dell’organizzazione guidata da Carmelo Ezpeleta, dichiarando: “La Dorna ha fatto un lavoro impressionante, con la sicurezza e la Safety Commission, e anche a livello mediatico la MotoGP è molto più popolare. Poi ci sono telecamere ovunque, prima erano quattro e ora cento. Anche la competitività è aumentata, ora c’è un bilanciamento di forze, vince anche l’Aprilia”. 
    Lorenzo ripercorre la sua carriera
    Lorenzo ha poi proseguito ripercorrendo alcuni momenti della sua carriera: “A 10 anni sognavo già di arrivare a correre nel motomondiale. Poi negli anni lo vedi più come un lavoro. Verso i 30 anni ho deciso di passare alla Ducati per sentirmi un po’ più vivo, anche se purtroppo, a causa di diverse circostanze, non è andata come previsto. Ero molto esigente, mi piaceva vincere. Quando devi lottare con un Valentino Rossi o un Marc Márquez, lo stress è enorme, ma la soddisfazione di vincere è brutale. Marc ha rivoluzionato il motomondiale: eravamo veloci, ma non ci piaceva lottare”.  LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Ezpeleta annuncia: “Il prossimo mondiale non inizierà in Qatar”

    ROMA – Carmelo Ezpeleta, CEO di Dorna, ha parlato ai microfoni di Marca del futuro della MotoGp, toccando temi come la sostenibilità: “Entro il 2027 dovremo ridurre i consumi, ma stiamo lavorando per far sì che già dal 2024 il 60% della benzina sia sostenibile. Inoltre, insieme alle scuderie stiamo analizzando la questione delle ali”. Lo spagnolo ha poi svelato delle novità in merito al calendario della prossima stagione: “Posso già dire che non cominceremo in Qatar. Il nostro obiettivo è aumentare lo spettacolo perciò, anche se abbiamo già alcuni schemi, potrebbero esserci alcune variazioni”.
    Il pensiero di Ezpeleta
    “Negli anni 80 un livello come quello che vediamo oggi era utopia. I piloti sono tutti di altissimo livello e inoltre ci sono molte più persone competitive. Poi ovviamente sono presenti altri aspetti come la fortuna: se cadi puoi farti male o non farti nulla – ha proseguito Ezpeleta, il quale ha poi analizzato la spinosa situazione relativa ai sorpassi – Sotto questo punto di vista non abbiamo mai riscontrato difficoltà, ma è difficile che possano essercene di più. I due parametri principali restano sicurezza e sostenibilità economica. I team privati oggi possono competere senza il rischio di sparire”. LEGGI TUTTO