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    MotoGp, Bradl: “Sono sempre in contatto con Marquez”

    ROMA – La Honda sta cercando di risolvere i problemi della prima parte di stagione. La casa giapponese si immaginava un avvio diverso, complicato anche dall’assenza del pluricampione del mondo Marc Marquez: “Queste perdite di aderenza, senza preavviso, della ruota anteriore – ha dichiarato il collaudatore Stefan Bradl – sono il nostro problema, per ora possiamo solo continuare a lavorare e cercare di migliorare la situazione. Sono stato sempre in contatto con Marc, l’ho tenuto informato, siamo sempre d’accordo al 100 percento, lavoriamo insieme nella stessa direzione”.
    Gli sviluppi della Honda
    “Non è così facile per le case giapponesi sviluppare rapidamente e reagire di conseguenza – prosegue Bradl intervistato da Speedweek.com – Per i giapponesi la priorità è che nulla venga portato in pista prima di essere adeguatamente testato. Sono forse un po’ conservatori, forse non sono disinvolti come Ducati, Aprilia o KTM. Come collaudatore, so anche che è una faccenda complessa con tutti i dispositivi, l’elettronica e l’aerodinamica, la galleria del vento… I miei feedback coincidono con quelli dei piloti, poi spetta all’azienda trovare le soluzioni”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Pernat su Quartararo: “A Silverstone un suo errore potrebbe riaprire il mondiale”

    ROMA  – L’estate dellaMotoGp sta per concludersi e i piloti sono pronti a ritornare in pista dopo una lunga pausa. E Carlo Pernat, procuratore di Enea Bastianini e di altri piloti del Motomondiale, a “Radio 24” confessa: “Mi manca il campionato, ho la saudade. Non ho mai staccato davvero, ma mi mancano le corse”. Fabio Quartararo, con la caduta ad Assen, ha permesso che Pecco Bagnaia si riavvicinasse in classifica piloti. Questo il pensiero del manager italiano: “Credevo che Quartararo avesse messo la testa a posto, ma ha fatto un erroraccio e ha riaperto il mondiale. La gara in Gran Bretagna (7 agosto, ndr) sarà una gara molto importante per il francese. Se Fabio sbaglia a Silverstone il mondiale sarà riaperto al 100%. Vedremo se patirà la pressione come un tempo”.
    Sul ritiro di Dovizioso
    Oltre che sul duello mondiale, il procuratore ha anche detto la sua sul ritiro di Andrea Dovizioso, che a fine stagione dirà addio alla MotoGp: “Si è ritirato già quando ha detto addio all’Aprilia, forse si sta mangiando le mani ora. Ha fatto bene a dire basta perché in pista non aveva più niente da dire”. Suscita invece qualche perplessità la compilazione del calendario: “È da folli mettere Aragon (18 settembre, ndr) prima del Giappone (25 settembre, ndr). Hanno già modificato il programma a Motegi, ma comanda la Dorna. Sembra una forzatura che potrebbe comportare dei problemi”, conclude Pernat. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Pernat: “Se Quartararo sbaglia a Silverstone, il Mondiale si riapre”

    ROMA – La MotoGp si prepara a scendere in pista dopo una lunga pausa estiva. Chi ha sofferto particolarmente in questo periodo a motori spenti è Carlo Pernat, procuratore di Enea Bastianini e di altri piloti del Motomondiale, che a “Radio 24” ha detto: “Mi manca il campionato, ho la saudade. Non ho mai staccato davvero, ma mi mancano le corse”. Fabio Quartararo, con la caduta ad Assen, ha permesso che Pecco Bagnaia si riavvicinasse in classifica piloti. Questo il pensiero del manager italiano: “Credevo che Quartararo avesse messo la testa a posto, ma ha fatto un erroraccio e ha riaperto il mondiale. La gara in Gran Bretagna (7 agosto, ndr) sarà una gara molto importante per il francese. Se Fabio sbaglia a Silverstone il mondiale sarà riaperto al 100%. Vedremo se patirà la pressione come un tempo”.
    Pernat sul calendario
    Oltre che sul duello mondiale, il procuratore ha anche detto la sua sul ritiro di Andrea Dovizioso, che a fine stagione dirà addio alla MotoGp: “Si è ritirato già quando ha detto addio all’Aprilia, forse si sta mangiando le mani ora. Ha fatto bene a dire basta perché in pista non aveva più niente da dire”. Pernat, come tutti gli appassionati, non vede l’ora che si spengano i semafori, ma ha qualcosa da dire ai dirigenti di Dorna: “Non è però un gran calendario. È da folli mettere Aragon (18 settembre, ndr) prima del Giappone (25 settembre, ndr). Hanno già modificato il programma a Motegi, ma comanda la Dorna. Ma mi sembra una forzatura che potrebbe comportare dei problemi”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Dall’Igna: “Bastianini è stato incredibile”

    La prima parte di stagione ha confermato come Ducati sia il riferimento dal punto di vista tecnico. Possiamo aspettarci un ulteriore miglioramento dalla GP22?

    «L’obiettivo è sempre fare meglio, d’altronde noi tecnici non ci fermiamo mai, e spesso è quello che fanno gli altri in relazione a quello che fai tu a stabilire la differenza. Abbiamo alcune novità da provare già a Silverstone, per migliorare dove il regolamento ci permette di farlo».

    Sperava che la GP22 venisse capita più rapidamente dai piloti?

    «In questi casi è sempre uno scambio tra l’evoluzione tecnica e quello che i piloti cercano in una moto, quindi ci vuole del tempo». Pensa che sarebbe cambiata la stagione con qualche giornata in più di test pre campionato? «Non credo. Le gare sono sempre più importanti dei test, anche per capire le evoluzioni della moto».

    L’aspetto tecnico al centro del maggior sviluppo è l’aerodinamica. Quanto ancora si può progredire secondo lei?

    «Dall’idea di lavorare in quest’area ad oggi sono passati ormai sette anni, quindi tutti hanno avuto tempo e modo per investire. Ci sono altre aree in cui lavorare, legate all’aerodinamica, che porteranno però a degli sviluppi meno importanti rispetto a quelli visti sino ad oggi».

    Alcuni piloti, e non solo loro, hanno lamentato l’aumento della difficoltà nel compiere sorpassi, a causa delle tecnologie attuali. Che ne pensa?

    «Credo che siano critiche ingiustificate. I sorpassi ci sono, basti pensare al duello Bagnaia-Marquez dell’anno scorso ad Aragon o la gara di Assen di quest’anno, dove ad esempio Aleix Espargarò ha compiuto una marea di sorpassi. Credo che le regole al regolamento tecnico attuale siano assolutamente ingiustificate, e molto spesso pretestuose».

    Quanto crede oggi nel titolo piloti?

    «A mio parere le sorti della lotta per il titolo non dipendono solo da noi: serve che accadano cose come successo ad Assen. Noi dal canto nostro dobbiamo preparare una gara alla volta, cercando di raccogliere il massimo dei punti, poi si vedrà».

    Bagnaia ha già firmato il rinnovo, ma manca il nome del suo futuro compagno. Quali sono i parametri per la scelta?

    «Sono tanti, in primis le prestazioni. Ovviamente Ducati deve anche vendere moto, con i conseguenti parametri, ma quello che conta è che tutti i nostri piloti avranno le stesse chance di brillare».

    Come valuta la prima parte di stagione dei ducatisti italiani?

    «Posso dire con certezza che nessuno ha deluso. Bezzecchi ha fatto un podio ed altre ottime gare, Di Giannantonio una pole: i debuttanti devono far vedere di poter ogni tanto fare risultato, e loro lo hanno fatto. Marini è partito in sordina, facendo però ottime cose nelle ultime gare: penso quindi che la seconda parte di stagione gli potrà regalare delle soddisfazioni. Bastianini ha vinto tre gare in una sola stagione, qualcosa di incredibile del quale pochi possono vantarsi».

    Ducati ora significa anche MotoE. Pensa che il primo prototipo elettrico della casa possa già essere la base per il futuro?

    «Secondo me Ducati ha fatto una mossa in stile Ducati, partendo dal fare cioè una moto da corsa per realizzare, eventualmente, una moto di produzione. Ducati Corse ha avuto grande peso nel progetto, quindi sento molto mia questa moto». LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Dall'Igna: “Se non possiamo sviluppare allora restiamo a casa”

    ROMA – “È nostro compito migliorare le moto da corsa ogni anno. Abbiamo il dipartimento di sviluppo per questo. Se non siamo più autorizzati a fare tutto ciò entro il limite delle regole, allora possiamo rimanere sin da subito a casa”. Così il direttore generale di Ducati, Luigi Dall’Igna, che dalle colonne di “Speedweek” torna sulla questione dell’abbassatore anteriore in movimento ideato dalla scuderia di Borgo Panigale per la MotoGp. Il nuovo dispositivo è stato però bocciato dalla MSMA (Motorcycle Sports Manufacturers’ Association) principalmente perché avrebbe fatto lievitare troppo il budget delle altre scuderie nel prossimo anno.
    La critica di Dall’Igna
    Niente abbassatore nel 2023 quindi, mentre quest’anno la novità è stata già introdotta sulle Desmosedici ufficiali e sulle GP22 di Johann Zarco e Jorge Martin. “Ci sono stati alcuni piloti che hanno già utilizzato il ‘Front Device’ nelle prime gare, altri solo in seguito”, conferma infatti Dall’Igna. Che poi aggiunge: “Alcune scuderie hanno affermato di avere già fino a undici pulsanti sul manubrio. Dicono che i tanti dispositivi distrarrebbero la guida dei piloti. Non sono d’accordo. Per i piloti, un pulsante aggiuntivo non fa alcuna differenza”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Dall'Igna: “Noi facciamo sviluppo. Resteremo a casa se non possiamo fare”

    ROMA – La Ducati in MotoGp si è mostrata negli ultimi anni molto propensa allo sviluppo. Al di là del motore, la partita di gioca anche sull’aerodinamica, ma la MSMA (Motorcycle Sports Manufacturers’ Association) non ha confermato l’abbassatore anteriore in movimento della scuderia di Borgo Panigale per il 2023. Il direttore generale del team italiano, Luigi Dall’Igna, critica con forza questa decisione in un’intervista a “Speedweek”: “È nostro compito migliorare le moto da corsa ogni anno. Abbiamo il dipartimento di sviluppo per questo. Se non siamo più autorizzati a fare tutto ciò entro il limite delle regole, allora possiamo rimanere sin da subito a casa”.
    Pulsanti aggiuntivi
    Niente abbassatore nel 2023 quindi, mentre quest’anno la novità è stata già introdotta sulle Desmosedici ufficiali e sulle GP22 di Johann Zarco e Jorge Martin. “Ci sono stati alcuni piloti che hanno già utilizzato il ‘Front Device’ nelle prime gare, altri solo in seguito”, conferma infatti Dall’Igna. Tra gli addetti ai lavori c’è però chi critica questa nuova tendenza ad aggiungere nuove funzioni di guida. “Alcune scuderie hanno affermato di avere già fino a undici pulsanti sul manubrio. Dicono che i tanti dispositivi distrarrebbero la guida dei piloti. Non sono d’accordo. Per i piloti, un pulsante aggiuntivo non fa alcuna differenza”, controbatte però il manager italiano che difende così le innovazioni ideate a Borgo Panigale. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Bagnaia e la rincorsa al titolo: i piloti che hanno ribaltato il Mondiale

    ROMA – Pecco Bagnaia crede ancora al sogno mondiale. Il pilota della Ducati è distante 66 punti da Fabio Quartararo, leader della classifica piloti in MotoGp. Una distanza importante, ma nemmeno proibitiva al netto della matematica, visto che nel Motomondiale non sarebbe la prima volta. Tuttavia una rimonta così non si è ancora mai vista nell’era MotoGp. Valentino Rossi aveva infatti solo 4 punti di svantaggio su Dani Pedrosa a metà della stagione 2008. Il Dottore poi si prese il suo ultimo titolo iridato, anche grazie alla caduta dello stesso spagnolo al Gran Premio di Germania.
    Lorenzo e Mir
    Nel 2015 fu la volta di Jorge Lorenzo, che strappò il mondiale dalle mani del numero 46, nonostante a metà stagione avesse uno svantaggio di 13 punti. Allora fu decisivo l’intervento di Marquez a Sepang per un episodio che ancora suscita controversie tra con lo stesso Rossi. Nel 2020 poteva invece essere l’anno di Andrea Dovizioso. L’italiano aveva però appena un punto di vantaggio su Joan Mir, che poi si prese il titolo in una stagione condizionata dallo scoppio della pandemia. I punti tra Bagnaia e Quartararo sono tanti e Aleix Espargaro (a -21 punti) avrebbe una chance migliore di completare la rimonta. Le statistiche sono però tutte a favore del nizzardo: l’85% dei Campionati del Mondo dell’era MotoGp sono stati vinti dal pilota che era in testa alla classifica a metà stagione. LEGGI TUTTO