More stories

  • in

    MotoGp, Vinales: “Ripagherò la fiducia di Aprilia dando una mano a Espargaro”

    ROMA – Per la MotoGp 2022 l’Aprilia non è più una sorpresa. Con un Aleix Espargaro ad appena -22 punti da Fabio Quartararo e una RS-GP progettata per vincere, la lotta al mondiale è aperta. In questa fase Maverick Vinales, ingaggiato da Massimo Rivola dopo il disastro con la Yamaha, può essere la freccia il più per l’arco della casa di Noale in questa seconda metà di stagione. In un’intervista al “Mundo Deportivo”, Vinales è infatti pronto a dare il suo contributo alla causa iridata: “Penso che Espargaro possa farcela, voglio che Aprilia vinca il Campionato del Mondo. Sono molto indietro in classifica, ma se posso, darò una mano sia ad Aprilia che ad Aleix”.
    Fiducia e generosità
    Dopo un comprensibile periodo di adattamento sulla nuova moto, Vinales sembra però ora aver trovato il giusto feeling con l’Aprilia. A certificarlo ci sono il terzo posto ad Assen e il secondo posto conquistato a Silverstone. Ormai è troppo tardi per puntare al mondiale, ma Vinales aggiunge: “Non ci sono abbastanza gare per recuperare la prima metà della stagione, ma in Aprilia hanno riposto tanta fiducia in me e credo che sarebbe un buon modo per restituire loro il sostegno che mi hanno dato in un momento molto complicato e difficile per me”. Ora che il Motomondiale farà tappa in Austria, Vinales sente l’odore della rivincita. Non si sa ancora se Espargaro riuscirà a recuperare al problema al piede causato dalla caduta in Gran Bretagna, ma è certo che il pilota di Figueres darà tutto al Red Bull Ring. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Marquez: “Se potrò guidare a un livello accettabile allora continuerò”

    ROMA – “Il mio obiettivo è quello di tornare alle gare”. È la dichiarazione d’intenti che Marc Maruqez affida a un’intervista ai microfoni ufficiali della MotoGp dove parla a tutto tondo del suo recupero dopo la quarta operazione all’omero del braccio destro. “Dobbiamo andare passo dopo passo. Mi sento bene e la cosa più importante – continua il “Cabroncito” – è sentire fiducia quando faccio riabilitazione. Ci sto andando piano per non bruciare le tappe e ci sarà un controllo alla dodicesima settimana dopo l’intervento, alla fine di agosto. Lì controlleranno lo stato del mio osso. In quel momento mi diranno se posso passare al livello successivo, ma se in quella visita mi diranno di aspettare altre due settimane, allora lo farò. Se invece il dottore mi dirà ‘L’osso è guarito, puoi aumentare il carico della riabilitazione’, allora farò quello”. Marquez però è ottimista e aggiunge: “Ipotizzando che tutto vada bene e che io sia in grado di guidare ancora a un livello accettabile per me, continuerò con le corse. Solo tornando alla guida però potrò tornare al 100%, perché hai bisogno di muscoli specifici per stare in moto”.
    La data del rientro
    Il recupero dopo l’operazione non è solo una sfida dal punto di vista fisico, ma anche da quello psicologico, come afferma lo stesso Marquez: “Dal punto di vista mentale è dura, perché è una lotta che dura da due anni (dalla caduta in Spagna, a Jerez, nel 2020, ndr). È dura non perché non sto correndo, non perché vedo gli altri correre, ma quanto piuttosto perché non posso subire un’altra operazione. Sarebbe troppo rischioso, dicono i dottori”. Il prossimo step, poi, sarà quello in cui incasserà il via libera definitivo: “In uno o due mesi – dice lo spagnolo – saprò con certezza se il braccio sarà idoneo per continuare a correre”. L’obiettivo però è chiaro: tornare a correre nel 2022 e a tal proposito Marquez smentisce quanto si vociferava: “Ho sentito tante date per il mio ritorno, ad esempio i test di Misano, ma io per primo non saprei indicarne una. Il mio obiettivo realistico, parlando con i dottori, è tornare a correre quest’anno, forse le ultime due gare, o l’ultima a Valencia. Sarà importante non badare al risultato, ma restare concentrati solo sui feedback che potrò dare alla scuderia anche nei test post-Valencia. Poi dovrò provare la nuova moto, capirla, parlare con la Honda. Al Mugello ho detto allo staff ‘Starò a casa per molto, ma non voglio disconnettermi’. Mi sento molto con i miei tecnici e con Santi Hernandez (ingegnere di pista di Marquez, ndr)”, aggiunge l’otto volte campione del mondo.
    Guarda la galleryMarquez, clamorosa caduta nel Gp di Spagna e omero ko
    Il ritorno ai box
    Nel frattempo, però, Marquez volerà in Austria per stare vicino alla squadra nella gara del Red Bull Ring, ma non solo. Spiega infatti Marquez: “In Austria ci sarò per presenziare a un importante meeting con i giapponesi, lì si programmerà il futuro. Perché non si tratta solo di me, ma del futuro della Honda, perché è in un momento difficile. Siamo tutti nella stessa barca ed è ora di combattere insieme e di tornare alla vittoria”. Poi un rigraziamento a suo fratello, Alex Marquez (pilota Honda LRC, in Gresini dal prossimo anno): “Uno dei miei punti di riferimento è mio fratello. Viviamo insieme e questo mi sprona ad allenarmi. Se invece abitassi da solo, allora correrei il rischio di diventare pigro stando sul divano”. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Marquez: “Continuerò a correre se potrò guidare a un livello accettabile”

    ROMA – È un Marc Maruqez a tutto tondo quello che si concede in un’intervista ai microfoni ufficiali della MotoGp dove racconta del suo percorso riabilitativo dopo l’operazione all’omero del braccio destro. “Il mio obiettivo è quello di tornare alle corse”, dichiara subito il “Cabroncito”, che poi aggiunge: “Dobbiamo andare passo dopo passo. Mi sento bene e la cosa più importante – continua  – è sentire fiducia quando faccio riabilitazione. Ci sto andando piano per non bruciare le tappe e ci sarà un controllo alla dodicesima settimana dopo l’intervento, alla fine di agosto. Lì controlleranno lo stato del mio osso. In quel momento mi diranno se posso passare al livello successivo, ma se in quella visita mi diranno di aspettare altre due settimane, allora lo farò. Se invece il dottore mi dirà ‘L’osso è guarito, puoi aumentare il carico della riabilitazione’, allora farò quello”. Marquez però è ottimista e aggiunge: “Ipotizzando che tutto vada bene e che io sia in grado di guidare ancora a un livello accettabile per me, continuerò con le corse. Solo tornando alla guida però potrò tornare al 100%, perché hai bisogno di muscoli specifici per stare in moto”.
    C’è la data per il ritorno
    Il recupero dopo l’operazione non è solo una sfida dal punto di vista fisico, ma anche da quello psicologico, come afferma lo stesso Marquez: “Dal punto di vista mentale è dura, perché è una lotta che dura da due anni (dalla caduta in Spagna, a Jerez, nel 2020, ndr). È dura non perché non sto correndo, non perché vedo gli altri correre, ma quanto piuttosto perché non posso subire un’altra operazione. Sarebbe troppo rischioso, dicono i dottori”. Il prossimo step, poi, sarà quello in cui incasserà il via libera definitivo: “In uno o due mesi – dice lo spagnolo – saprò con certezza se il braccio sarà idoneo per continuare a correre”. L’obiettivo però è chiaro: tornare a correre nel 2022 e a tal proposito Marquez smentisce quanto si vociferava: “Ho sentito tante date per il mio ritorno, ad esempio i test di Misano, ma io per primo non saprei indicarne una. Il mio obiettivo realistico, parlando con i dottori, è tornare a correre quest’anno, forse le ultime due gare, o l’ultima a Valencia. Sarà importante non badare al risultato, ma restare concentrati solo sui feedback che potrò dare alla scuderia anche nei test post-Valencia. Poi dovrò provare la nuova moto, capirla, parlare con la Honda. Al Mugello ho detto allo staff ‘Starò a casa per molto, ma non voglio disconnettermi’. Mi sento molto con i miei tecnici e con Santi Hernandez (ingegnere di pista di Marquez, ndr)”, dice il pilota di Cervera, sempre in contatto con il suo team.
    Guarda la galleryMarquez, che volo nel Gp di Spagna! E l’omero va ko
    L’incontro con la Honda
    Nel frattempo, però, Marquez volerà in Austria per stare vicino alla squadra nella gara del Red Bull Ring, ma non solo. Spiega infatti Marquez: “In Austria ci sarò per presenziare a un importante meeting con i giapponesi, lì si programmerà il futuro. Perché non si tratta solo di me, ma del futuro della Honda, perché è in un momento difficile. Siamo tutti nella stessa barca ed è ora di combattere insieme e di tornare alla vittoria”. Infine svela il ruolo importante che sta avendo suo fratello, Alex Marquez (pilota Honda LRC, in Gresini dal prossimo anno), in questo suo calvario: “Uno dei miei punti di riferimento è mio fratello. Viviamo insieme e questo mi sprona ad allenarmi. Se invece abitassi da solo, allora correrei il rischio di diventare pigro stando sul divano”, ha infatti detto per concludere Marquez. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Marquez sull'operazione: “Non avevo alternative, senza avrei smesso”

    ROMA – Marc Marquez si avvicina a piccoli passi al suo rientro in MotoGp. Il pilota della Honda è ancora alle prese con la riabilitazione, necessaria dopo l’operazione all’omero del braccio destro. Ai microfoni del portale spagnolo “Deportes Quatro”, l’otto volte iridato aggiorna il paddock sulle sue condizioni di salute: “Avendo esperienza delle operazioni precedenti (tre, ndr), mi pare di essere sulla buona strada. Non c’era alternativa: o mi operavo e dovevo ritirarmi. Il mio sogno e il mio obiettivo al momento non è di vincere, ma di tornare a divertirmi di nuovo nel guidare la moto e farlo senza avere dolore”.
    Nel box in Austria
    Nel frattempo, Marquez ritornerà a respirare l’odore della pit-lane al Red Bul Ring. “Sarò lì per stare vicino alla Honda in un momento molto delicato, per parlare con lo staff HRC e per lavorare insieme al futuro”. Il ritorno sulle due ruote però è ancora lontano: “So che se ci riuscirò, il resto verrà di conseguenza. Non voglio fissare dei tempi perché saranno decisi dai controlli che farò: sto lavorando intensamente, mi sento bene, ma è dura perché mi restano dei dubbi sul braccio”, ha detto il pilota di Cervera. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Ciabatti: “Per Martin e Bastianini trattamento identico”

    ROMA – È ancora aperta in casa Ducati la questione di chi avrà la sella lasciata libera da Jack Miller nel team ufficiale in MotoGp. I candidati sono sempre Jorge Martin ed Enea Bastianini e l’annuncio dovrebbe arrivare tra l’Austria e Misano. Nel frattempo Paolo Ciabatti in un’intervista a “Speedweek” chiarisce: “Riceveranno un trattamento identico nel 2023, sia dal punto di vista economico che tecnico. Non pensiamo che i due candidati siano sotto pressione in questo momento, perché riceveranno esattamente lo stesso ingaggio, sia che guidino per Pramac o nel team ufficiale. Inoltre, guideranno esattamente le stesse moto e godranno dello stesso supporto tecnico”.
    Le parole di Ciabatti
    Al di là delle prestazioni in pista e dall’ingaccio percepito, c’è però da fare una distinzione tra team satellite e scuderia factory. Una questione che va oltre gli aggiornamenti e l’assetto della moto: “Certo – aggiunge Ciabatti – potrebbe essere sempre più prestigioso ottenere un contratto per il team Factory Ducati Lenovo, anche se guadagni gli stessi soldi”. “È solo questione di guidare con i colori factory o meno, ma non pensiamo che dovrebbe fare differenza. Perché abbiamo promesso a entrambi gli identici step di sviluppo e upgrade”, conclude il direttore sportivo della Ducati. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Marquez confessa: “Senza operazione sarei stato costretto al ritiro”

    ROMA – “Avendo esperienza delle operazioni precedenti (tre, ndr), mi pare di essere sulla buona strada. Non c’era alternativa: o mi operavo e dovevo ritirarmi. Il mio sogno e il mio obiettivo al momento non è di vincere, ma di tornare a divertirmi di nuovo nel guidare la moto e farlo senza avere dolore”. Sono queste le parole di Marc Marquez al sito spagnolo “Deportes Quatro”, dove rende note le tappe che lo separano dal suo ritorno in MotoGp dopo l’operazione all’omero del braccio destro.
    Honda in difficoltà
    Nel frattempo, Marquez ritornerà a respirare l’odore della pit-lane al Red Bul Ring. “Sarò lì per stare vicino alla Honda in un momento molto delicato, per parlare con lo staff HRC e per lavorare insieme al futuro”. La data del suo ritorno però è ancora un mistero e neanche il pilota della Honda vuole dare una stima: “So che se ci riuscirò, il resto verrà di conseguenza. Non voglio fissare dei tempi perché saranno decisi dai controlli che farò: sto lavorando intensamente, mi sento bene, ma è dura perché mi restano dei dubbi sul braccio”, ha infatti concluso il pilota otto volte campione del mondo. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Rivola: “Contrario all'ibrido nel Motomondiale”

    ROMA – La MotoGp potrebbe affidarsi all’ibrido per conseguire l’obiettivo “zero emissioni”? “Scordatevelo”. È questa la risposta in un’intervista a “Speedweek” di Massimo Rivola, amministratore delegato Aprilia. Il manager italiano vede infatti più svantaggi che vantaggi dal percorso che ha intrapreso la Formula 1 negli ultimi anni: “Le batterie saranno più leggere ed efficienti, però non vedo il perché mettere meno carburante nel serbatoio. La Ducati ha già incassato il no dagli altri produttori quando Dall’Igna ha presentato questa proposta l’anno scorso. E non è giusto insistere per ottenere un vantaggio su questo progetto. Sono però d’accordo su un dispositivo che permetta di recuperare l’energia prodotta in frenata”.
    Il commento di Rivola
    Con l’introduzione della componentistica elettrica, la Formula 1 ha infatti aumentato le proprie spese di produzione, nonché il peso delle stesse vetture. Un rischio che Rivola vede in termini di prestazioni: “Aggiungendo la batteria alle moto, potremmo avere degli aumenti di peso simili, a discapito dello spettacolo”. Per l’amministratore Aprilia sarebbe dunque meglio puntare sul biocarburante: “Il mondo va verso questa direzione e noi stiamo facendo la nostra parte. Se ci fosse una proposta concreta per un suo utilizzo al 100%, Aprilia sarebbe senz’altro d’accordo”. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Rivola: “Rivoluzione ibrida nel Motomondiale? Scordatevela”

    ROMA – La MotoGpnon deve seguire la strada della Formula 1 diventando uno sport con componenti ibride. Lo ha detto Massimo Rivola, amministratore delegato Aprilia, in un’intervista a “Speedweek” su questo argomento. Il manager italiano vede infatti più svantaggi che vantaggi dal percorso che hanno intrapreso le quattro ruote negli ultimi anni: “Le batterie saranno più leggere ed efficienti, però non vedo il perché mettere meno carburante nel serbatoio. La Ducati ha già incassato il no dagli altri produttori quando Dall’Igna ha presentato questa proposta l’anno scorso. E non è giusto insistere per ottenere un vantaggio su questo progetto. Sono però d’accordo su un dispositivo che permetta di recuperare l’energia prodotta in frenata”.
    Peso e prestazioni
    Con l’introduzione della componentistica elettrica, la Formula 1 ha infatti aumentato le proprie spese di produzione, nonché il peso delle stesse vetture. Un rischio che Rivola vede in termini di prestazioni: “Aggiungendo la batteria alle moto, potremmo avere degli aumenti di peso simili, a discapito dello spettacolo”. Sarebbe più auspicabile, per Rivola, affidarsi piuttosto al biocarburante: “Il mondo va verso questa direzione e noi stiamo facendo la nostra parte. Se ci fosse una proposta concreta per un suo utilizzo al 100%, Aprilia sarebbe senz’altro d’accordo”, conclude infatti l’amministratore delegato della casa di Noale. LEGGI TUTTO