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    MotoGp, Marquez come Capirossi: a Motegi per la terza vittoria di fila

    ROMA – Dopo due anni di restrizioni dovute alla pandemia, la MotoGp torna a fare rotta verso il Gran Premio del Giappone. Motegi è una pista dove è difficile imporsi e in pochi sono stati capaci di farlo con continuità. Tra questi c’è Loris Capirossi, autore su Ducati addirittura di tre trionfi consecutivi sulla pista del prossimo Gran Premio tra il 2005 e il 2007: nessuno ha fatto meglio del tre volte campione del mondo. Tuttavia, Marc Marquez, vittorioso nel 2018 e nel 2019 potrebbe eguagliare questo primato, anche se la sua tenuta in gara rappresenta ancora un’incognita. L’otto volte campione del mondo con una vittoria diventerebbe inoltre il pilota con più vittorie a Motegi, visto che è fermo a quota tre assieme a Capirossi, Dani Pedrosa (2011, 2012, 2015) e Jorge Lorenzo (2009, 2013, 2014).
    Duello Bagnaia-Quartararo
    Dal 1963, anno d’esordio della pista nel Motomondiale, al 2003 il Gran premio del Giappone si è quasi sempre svolto a Suzuka, per poi trasferirsi a Motegi. La pista è lunga 4,8 chilometri e conta sei curve a sinistra e otto a destra, oltre a presentare un grande rettilineo tra curva 10 e curva 11 che potrebbe favorire le Ducati. Casey Stoner (2010) e Andrea Dovizioso (2017) sono stati gli ultimi ducatisti a vincere in Giappone, con Francesco Bagnaia che potrebbe interrompere questo digiuno provando a battere Fabio Quartararo, secondo nell’ultima gara disputata a Motegi. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Quartararo: “Sto meglio, ma non sarà facile lottare per la vittoria”

    ROMA – Il Gran Premio del Giappone sarò una tappa cardine per i destini della MotoGp 2023. Fabio Quartararo vede la Desmosedici di Francesco Bagnaia ora vicina a -10 e la sua condizione fisica non è al meglio dopo la caduta di Aragon, che ha di fatto riaperto il Motomondiale: “Prima di tutto – afferma il nizzardo – voglio ringraziare i fan per tutti i loro messaggi. Sto meglio, le abrasioni stanno guarendo. Non sarà facile, ma sto facendo il possibile”. Ora la pressione è tutta dalla parte del pilota Yamaha che aggiunge: “Voglio essere in forma per la gara qui e lottare per la vittoria. Spingo sempre al 100% indipendentemente da dove stiamo correndo o dalle circostanze, quindi è qualcosa che farò anche questo fine settimana”.
    Morbidelli su Motegi
    Discorso diverso invece per Franco Morbidelli. L’italo-brasiliano è entrato solo una volta in top 10, peraltro durante la gara caotica in Indonesia a stagione appena iniziata. Queste le sue impressioni prima della gara di Motegi, che torna in calendario dopo due anni: “È positivo che abbiamo un altro weekend di gara subito dopo il GP di Aragon, quindi possiamo continuare a cercare ciò che mi serve per essere più veloce in curva. È bello tornare finalmente in Giappone per il prima volta dal 2019”. Poi l’ex Honda chiosa: “Mi piace questo circuito e sarà interessante correrci ancora e vedere come modificare i nostri setup di tre anni fa per adattarli alla M1 attuale”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marquez insegue Capirossi: tris a Motegi possibile

    ROMA – Il Gran Premio del Giappone è pronto a riabbracciare la MotoGp dopo due anni di stop. Il circuito di Motegi è stato oggetto del desiderio di molti piloti, ma in pochi sono stati capaci di lasciare un segno nella terra del Sol Levante. Tra questi c’è Loris Capirossi, autore su Ducati addirittura di tre trionfi consecutivi sulla pista del prossimo Gran Premio tra il 2005 e il 2007: nessuno ha fatto meglio del tre volte campione del mondo. Tuttavia, Marc Marquez, vittorioso nel 2018 e nel 2019 potrebbe eguagliare questo primato, anche se la sua tenuta in gara rappresenta ancora un’incognita. L’otto volte campione del mondo con una vittoria diventerebbe inoltre il pilota con più vittorie a Motegi, visto che è fermo a quota tre assieme a Capirossi, Dani Pedrosa (2011, 2012, 2015) e Jorge Lorenzo (2009, 2013, 2014).
    Dati e statistiche
    Dal 1963, anno d’esordio della pista nel Motomondiale, al 2003 il Gran premio del Giappone si è quasi sempre svolto a Suzuka, per poi trasferirsi a Motegi. La pista è lunga 4,8 chilometri e conta sei curve a sinistra e otto a destra, oltre a presentare un grande rettilineo tra curva 10 e curva 11 che potrebbe favorire le Ducati. Oltre ai successi di Capirossi, Casey Stoner (2010) e Andrea Dovizioso (2017), nessuno tra i ducatisti ha più vinto in Giappone e Francesco Bagnaia potrebbe approfittarne per avvicinarsi (o magari scavalcare) Fabio Quartararo in classifica piloti. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marquez: “Meteo imprevedibile, a Motegi bisogna fare attenzione”

    ROMA – La MotoGp si avvicina al Gran Premio del Giappone, sedicesima tappa del Motomondiale. La Honda sarà osservata speciale, in quanto per lei sarà l’appuntamento di casa. Però la crisi di risultati mette Marc Marquez e Pol Espargaro in una situazione di ulteriore pressione nei confronti del pubblico di Motegi. Queste le parole dell’otto volte campione del mondo, che questa volta punta a un weekend lineare dopo i problemi di Aragon: “Sono davvero entusiasta di tornare in Giappone, è la gara di casa della Honda, è un circuito divertente e i fan sono sempre incredibili. A Motegi il tempo è imprevedibile, quindi dovremo prestare attenzione. Anche con il cambio di programma, saranno due giornate e mezzo molto intense, ma mi sento bene fisicamente dopo Aragon”.
    I ricordi di Espargaro
    Tra i piloti che hanno deluso di più in questo 2022 c’è Pol Espargaro, che a fine stagione saluterà l’Ala Dorata per ritornare in KTM. “Abbiamo avuto un weekend difficile ad Aragon, ma andare a casa della Honda e ritrovarci con i fan giapponesi ci dà sicuramente una spinta in più”, ha detto lo spagnolo. Espargaro conserva però buoni ricordi del circuito di Motegi e conclude: “L’atmosfera è sempre incredibile in Giappone, quindi voglio continuare a lavorare sodo per dare un bello spettacolo per tutti coloro che ci supportano. Per me è anche una pista speciale perché nel 2013 ho vinto lì il mio campionato Moto2. Voglio dei bei ricordi anche per quest’anno”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marquez: “A Motegi saranno giornate molto impegnative”

    ROMA – Il Gran Premio del Giappone, sedicesimo appuntamento di questa MotoGp, ha l’aria di casa per la Honda. La casa del Sol Levante è però in crisi di risultati, fatto che mette Marc Marquez e Pol Espargaro in una situazione di ulteriore pressione nei confronti del pubblico di Motegi. Queste le parole dell’otto volte campione del mondo, che questa volta punta a un weekend lineare dopo i problemi di Aragon: “Sono davvero entusiasta di tornare in Giappone, è la gara di casa della Honda, è un circuito divertente e i fan sono sempre incredibili. A Motegi il tempo è imprevedibile, quindi dovremo prestare attenzione. Anche con il cambio di programma, saranno due giornate e mezzo molto intense, ma mi sento bene fisicamente dopo Aragon”.
    Le parole di Espargaro
    Tra i piloti che hanno deluso di più in questo 2022 c’è Pol Espargaro, che a fine stagione saluterà l’Ala Dorata per ritornare in KTM. “Abbiamo avuto un weekend difficile ad Aragon, ma andare a casa della Honda e ritrovarci con i fan giapponesi ci dà sicuramente una spinta in più”, ha detto lo spagnolo. “L’atmosfera è sempre incredibile in Giappone, quindi voglio continuare a lavorare sodo per dare un bello spettacolo per tutti coloro che ci supportano. Per me è anche una pista speciale perché nel 2013 ho vinto lì il mio campionato Moto2. Voglio dei bei ricordi anche per quest’anno”, ha concluso Espargaro. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Nakagami operato: si tenta il recupero per Motegi

    ROMA – Nel box Honda LCR c’è fiducia per le condizioni di Takaaki Nagagami. Il giapponese è infatti caduto ad Aragon, quindicesima tappa della MotoGp, e ha subìto una lacerazione alla mano destra tra anulare e mignolo. Ieri però Nakagami si è sottoposto a un intervento, come rende noto la scuderia di Lucio Cecchinello: “Questa mattina Nakagami è stato operato al quarto e al quinto dito della mano dopo che ieri ha avuto un consulto con il dottor Mir. I tendini sembravano danneggiati. Non è stato necessario alcun trapianto di pelle e crediamo che l’infortunio non gli impedirà di essere al via del suo Gran Premio di casa”.
    La speranza di Nakagami
    Per il pilota di Chiba, quello del Gran Premio del Giappone è un appuntamento importante, visto che potrebbe esibirsi davanti ai suoi connazionali sul circuito di Motegi. L’ultima parola spetta sempre ai medici della FIM, che devono dichiararlo idoneo per il weekend. “Ieri ho subito un intervento chirurgico al quarto e al quinto dito perché sembrava che i tendini fossero lesionati. Sarà dura ma non mi arrendo”, ha scritto sui social Nagakami, che ha solo pochi giorni per recuperare dall’infortunio. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, intervento per Nagakami: c'è fiducia per il Gp del Giappone

    ROMA – Le condizioni di Takaaki Nagagami non preoccupano la Honda LRC. Ad Aragon, quindicesimo weekend della MotoGp, il giapponese è caduto e ha subìto una lacerazione alla mano destra tra anulare e mignolo. Ieri però Nakagami si è sottoposto a un intervento, come rende noto la scuderia di Lucio Cecchinello: “Questa mattina Nakagami è stato operato al quarto e al quinto dito della mano dopo che ieri ha avuto un consulto con il dottor Mir. I tendini sembravano danneggiati. Non è stato necessario alcun trapianto di pelle e crediamo che l’infortunio non gli impedirà di essere al via del suo Gran Premio di casa”.
    La grinta di Nakagami
    Per il pilota di Chiba, quello del Gran Premio del Giappone è un appuntamento importante, visto che potrebbe esibirsi davanti ai suoi connazionali sul circuito di Motegi. L’ultima parola spetta sempre ai medici della FIM, che devono dichiararlo idoneo per la gara. Per esserci in Giappone, Nakagami è chiamato a una corsa contro il tempo che però conta di vincere. Afferma infatti sui social: “Ieri ho subito un intervento chirurgico al quarto e al quinto dito perché sembrava che i tendini fossero lesionati. Sarà dura ma non mi arrendo”. LEGGI TUTTO

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    Ducati padrona: può fare una storica abbuffata Mondiale

    TORINO – Ducati padrona. Totale. Non ci sono soltanto le imprese a ripetizione della nuova coppia dei sogni formata da Pecco Bagnaia ed Enea Bastianini (la Ducati BB, con le curve più sinuose e vincenti di Brigitte Bardot) ad esaltare il popolo rosso. Per la prima volta nella sua storia, per altro relativamente recente nelle corse, la casa di Borgo Panigale ha davanti a sé l’opportunità concreta di conquistare praticamente tutti i titoli mondiali. Non soltanto la Tripla Corona (Mondiale piloti, costrutto e team) nella top class del Motomondiale, traguardo centrato nel magico 2007 targato Casey Stoner, con il primo tassello già centrato domenica ad Aragon. Il terzo titolo iridato marche consecutivo (quarto della storia Ducati), arrivato con cinque gare d’anticipo, profuma anche di trionfo per Bagnaia, che s’è portato ad appena 10 punti di distacco da un Fabio Quartararo non solo più rallentato dalla sua Yamaha, ma anche dalla sfortuna. Che come dice un famoso detto ci vede benissimo e fa piovere sempre sul bagnato. La superiorità Ducati è infatti certificata da 12 pole (record, 5 di Bagnaia), 10 vittorie (6 del torinese e 4 di Bastianini) e 24 podi sulle 15 gare finora disputate. Numeri mostruosi.Ma non si fermano al vertice del grande iceberg delle due ruote su pista. La Ducati infatti è in testa al Mondiale Superbike sia tra i costruttori che tra i piloti con Alvaro Bautista. Lo spagnolo, autore di 8 vittorie e 15 podi con la Panigale V4 R sulle 21 gare (7 round) disputate, nonostante la brutta entrata di Jonathan Rea che l’ha mandato a terra nell’ultima uscita in Francia conserva 30 punti di vantaggio su Toprak Ratzgatlioglu, campione del mondo con la Yamaha, e 47 sul nordirlandese della Kawasaki, 6 volte di fila re prima dell’avvento del turco. La Ducati in SBK, storicamente la sua anima (e anche dei ducatisti) nonché fonte di successi (16 mondiali piloti e 17 costruttori tra il 1991 e il 2011), non vince un titolo da dieci anni, dall’ultimo di Carlos Checa nel 2011. Ma soprattutto ha davanti l’occasione di realizzare una storica doppietta MotoGP-Superbike, visto che nel 2007 nelle “derivate” vinse la Honda con James Toseland. Questo weekend per altro i due mondiali correranno insieme: la Ducati BB in Giappone, quella di Bautista a Barcellona.Non solo. La Ducati può vincere (cosa che gli interessa molto visto che è il secondo mercato di vendita delle sue stradali) anche in America, dove è tornata ufficialmente quest’anno con Danilo Petrucci, strappato al nuovo amore Dakar e messo su una Panigale 4V R con la quale sta facendo traballare il trono AMA di Jake Gagne, il fenomeno stelle&strisce della Yamaha. Il ternano ha solo 4 punti di distacco (327 a 331) a due gare dalla fine, quelle che si correranno questo weekend a Barber, in Alabama. E se ci condiamo pure il titolo tricolore (CIV), sempre in Superbike, praticamente conquistato da Michele Pirro (il collaudatore della MotoGP non ha sfruttato il primi match point al Mugello con due gare no, ma il 9 ottobre a Imola gli basterà conquistare 14 punti in due gare), beh, il dominio è davvero totale. LEGGI TUTTO