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    MotoGP, Jarvis su Ducati: “Non colmeremo il divario entro inizio 2023”

    ROMA – “Siamo sempre stati consapevoli dei nostri pregi e difetti, ma ora non abbiamo alcun vantaggio sulla concorrenza. Ducati, invece, ha un motore potente e ha migliorato frenata e velocità in curva. Nella posizione in cui siamo, è improbabile riuscire a colmare completamente il divario con le moto più forti entro l’inizio della stagione 2023”. Lin Jarvis ha ammesso con franchezza una situazione che si è mostrata in maniera sempre più evidente durante il Mondiale 2022 di MotoGP. Il managing director di Yamaha, ai microfoni di “Speedweek”, ha ripercorso tutta la stagione che si concluderà tra meno di due settimane a Valencia, parlando anche del distacco da Ducati per quanto riguarda le moto.ùLe parole di Jarvis
    “Possiamo eliminare le procedure e gli errori di questa stagione – ha aggiunto Jarvis-. Abbiamo iniziato a lavorare con l’ingegner Marmorini e il suo gruppo già a gennaio e ora stiamo vedendo i benefici di questi cambiamenti nello stile e nell’approccio. In Ducati non va forte un solo pilota, ma un gruppo di sette elementi. Si fa dura se invece, come nel nostro caso, c’è un solo pilota a offrire le massime prestazioni”. Il managing director di Yamaha si è poi soffermato sugli errori della casa di Iwata: “Non abbiamo investito abbastanza tempo, energie e sforzi nell’aerodinamica. Certo non è il nostro problema più grande in questo momento: ci manca potenza nel motore. Tuttavia aerodinamica e velocità sono correlate”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP: scintille social tra Ducati e Honda verso Valencia

    ROMA – Manca ancora una decina di giorni al Gran Premio di Valencia, ultimo atto stagionale della MotoGP, ma il clima è sempre più caldo in vista di un finale che vede Pecco Bagnaia vicinissimo al titolo Fabio Quartararo che si dovrà aggrappare a tutte le speranze rimaste per ribaltare il risultato. Saranno Ducati e Yamaha, quindi a contendersi il Mondiale fino all’ultima domenica, ma anche gli altri team guardano con curiosità allo scontro al vertice tra la scuderia di Borgo Panigale e il campione in carica.
    La frecciata della Honda
    Anche la Honda, reduce da una stagione da incubo in cui sono stati lo stesso Marc Marquez e gli altri piloti a entrare in polemica con il team, si è inserita nella discussione che da diverse settimane infiamma la Ducati, riguardante gli ordini di scuderia. Su Twitter, la casa giapponese si è detta triste per la fine della stagione. E’ arrivata prontamente la risposta del team Gresini di Enea Bastianini, che ha punzecchiato gli avversari facendo leva sui risultati deludenti del 2022. Qui è arrivata la replica di Honda, che ha chiesto quali saranno gli ordini di scuderia per la gara di Valencia, facendo cenno alla lotta tra Bagnaia e Bastianini nel Gran Premio della Malesia, ma forse mettendoci un pizzico di amarezza per non aver mai lottato nelle posizioni di vertice nell’anno ormai ai titoli di coda. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Jarvis e la differenza tra Ducati e Yamaha

    ROMA – Lin Jarvis non si nasconde dietro a giustificazioni nel parlare di quanto fatto nel Mondiale 2022 di MotoGP. Il managing director di Yamaha, ai microfoni di “Speedweek”, ha ripercorso tutta la stagione che si concluderà tra meno di due settimane a Valencia, parlando anche del distacco da Ducati per quanto riguarda le moto. “Siamo sempre stati consapevoli dei nostri pregi e difetti, ma ora non abbiamo alcun vantaggio sulla concorrenza – ha detto -. Ducati, invece, ha un motore potente e ha migliorato frenata e velocità in curva. Nella posizione in cui siamo, è improbabile riuscire a colmare completamente il divario con le moto più forti entro l’inizio della stagione 2023”.
    Le parole di Jarvis
    “Possiamo eliminare le procedure e gli errori di questa stagione – ha aggiunto Jarvis-. Abbiamo iniziato a lavorare con l’ingegner Marmorini e il suo gruppo già a gennaio e ora stiamo vedendo i benefici di questi cambiamenti nello stile e nell’approccio. In Ducati non va forte un solo pilota, ma un gruppo di sette elementi. Si fa dura se invece, come nel nostro caso, c’è un solo pilota a offrire le massime prestazioni”. Il managing director di Yamaha si è poi soffermato sugli errori della casa di Iwata: “Non abbiamo investito abbastanza tempo, energie e sforzi nell’aerodinamica. Certo non è il nostro problema più grande in questo momento: ci manca potenza nel motore. Tuttavia aerodinamica e velocità sono correlate”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP: infortunio al dito, Quartararo si opera dopo Valencia

    ROMA – Fabio Quartararo è uscito malconcio dal Gran Premio della Malesia, diciottesimo e penultimo appuntamento stagionale della MotoGP. Il pilota francese, che poco più di una settimana fa ha perso la leadership della classifica durante il weekend in Australia, è stato vittima di una caduta durante la quarta sessione di prove libere a Sepang. L’incidente di sabato scorso, come evidenziato dagli accertamenti effettuati dopo le qualifiche, ha provocato una microfrattura alla base del dito medio della mano sinistra.
    Operazione in vista
    Quartararo ha corso ugualmente la gara in Malesia, raccogliendo anche un ottimo terzo posto che lo tiene, anche se con poche possibilità, ancora dentro la corsa al titolo. Il francese avrà infatti solo la vittoria come risultato disponibile per la vittoria, e neanche quella basterà se Bagnaia finirà nelle posizioni più importanti al traguardo. Il campione in carica ha però deciso di operarsi solamente dopo il termine della stagione, e anche a Valencia correrà senza prima finire sotto i ferri. L’operazione a cui si sottoporrà è infatti fissata successivamente al weekend in Spagna. LEGGI TUTTO

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    Clamoroso: via le ombrelline anche nelle moto

    TORINO – Non bastava una MotoGP sempre più in salsa Formula 1 tra aerodinamica, dispositivi elettronici e ingegneri che passano dalla quattro alle due ruote per aumentare la potenza e scovare zone grigie dei regolamenti da sfruttare. Adesso la Dorna (proprietaria del pianeta moto) ha deciso di imitare Liberty Media (la società che gestisce il Circus delle auto) anche sul fronte della passione più pura e se vogliamo primordiale degli gran premi: le ombrelline.Secondo quanto riportato da Motosprint, le miss che attirano gli occhi e l’attenzione di tifosi e (sì, diciamolo) anche di molti piloti, il prossimo anno spariranno dalle griglie e dai paddock. Per ora nella Superbike, ma è prevedibile che avvenga anche nella MotoGP. Una decisione destinata a far discutere, fors’anche più dell’introduzione (nella top class dal 2023) delle gare sprint che aumenteranno di 21 volte (quanti saranno i GP) le occasioni di stress e di punti per i piloti e le Case delle due ruote. E, secondo la Dorna e le tv, riaccenderanno ancora di più la passione un po’ scemata dopo l’addio di Valentino Rossi e i tre anni di difficoltà per la pandemia, la crisi economica ed energetica e i problemi fisici di Marc Marquez.Via le ombrelline, dunque. Una scelta fatta già nel 2018 dalla Formula 1, quindi ben prima che alla guida della Fia salisse Mohammed Ben Sulayem, ovvero l’emiro di Dubai. Insomma, non dettata dal non voler scontrarsi con la suscettibilità della cultura araba, anche se quel mondo è sempre più protagonista ospitando gare e con sponsor molto munifici. A partire da Aramco che ha preferito la F1 al team di Valentino.È il mondo che cambia. Un mondo nel quale c’è sempre più attenzione e sensibilità su alcuni temi. Per non parlare dei costi. Perché, seppure una voce piccola (ma comunque si parla di cuore tra i 200 e i 1.000 euro al giorno per ogni ragazza vestita – meglio, svestita – con i colori dei team e quindi degli sponsor), ha sempre un suo peso. E se le ombrelline possono rappresentare il prototipo della donna oggetto, è anche vero che in questo modo si assesta un altro colpo, forse definitivo, al vecchio e passionale modo di vivere le corse. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Di Giannantonio in crisi: “Non mi diverto più”

    ROMA – “Diciannovesima gara della stagione, il trend del weekend è sempre lo stesso. Purtroppo non miglioriamo, non risolviamo i problemi, quindi non riusciamo ad essere più veloci. Il fatto è che in questa stagione mi sono divertito sempre meno in moto. Ma non parlo della moto in sé”. Comincia così un lungo post di sfogo pubblicato da Fabio Di Gianntantonio dopo il ventunesimo posto nel Gran Premio della Malesia, diciottesimo appuntamento stagionale della MotoGP. Le parole del pilota romano non riguardano il risultato di Sepang, bensì un trend che da settembre lo ha visto sempre terminare le proprie gare al di fuori della zona punti, portando sensazioni non certo positive nella testa del numero 49.
    Le parole di Di Giannantonio
    “La Ducati MotoGP è il mezzo più straordinario e incredibile su cui io sia mai salito e sono grato di avere l’opportunità di guidarla – prosegue il post di Di Giannantonio -. Mi sono divertito meno e risultati non sono arrivati. In tutto ciò cosa ho imparato? Eh… ho imparato che il livello in MotoGP è altissimo e non si lascia niente al caso, che poi penso che il gioco sia proprio questo… lavorare, duro, lavorare veramente duro, pianificare, studiare, analizzare, crederci, avere fiducia, pensare a tutto, non trascurare nessun dettaglio, avere l’ossessione. Si perché alla fine la domanda è… ma tu, hai l’ossessione? Perché solo rispondendo di si ci si può mettere contro i più grandi di questo sport. Sono tra i miei pensieri in aeroporto, tra due settimane c’è Valencia, gara che affronterò con la mentalità per fare bene, benissimo, come ho sempre fatto. Poi si apre un altro capitolo, chi sa sa”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Di Giannantonio, la Ducati e l'enigma social: “L'ossessione”

    ROMA – Sono parole di sfogo quelle pubblicate in un lungo post su Instagram da Fabio Di Gianntantonio dopo il ventunesimo posto nel Gran Premio della Malesia, valevole per la diciottesima tappa del Mondiale 2022 di MotoGP. Le parole del pilota romano non riguardano il risultato di Sepang, bensì un trend che da settembre lo ha visto sempre terminare le proprie gare al di fuori della zona punti, portando sensazioni non certo positive nella testa del numero 49. “Diciannovesima gara della stagione, il trend del weekend è sempre lo stesso – esordisce ‘Diggia’ -. Purtroppo non miglioriamo, non risolviamo i problemi, quindi non riusciamo ad essere più veloci.Il fatto è che in questa stagione mi sono divertito sempre meno in moto. Ma non parlo della moto in sé”. 
    L’ossessione
    “La Ducati MotoGP è il mezzo più straordinario e incredibile su cui io sia mai salito e sono grato di avere l’opportunità di guidarla – prosegue il post di Di Giannantonio -. Mi sono divertito meno e risultati non sono arrivati. In tutto ciò cosa ho imparato? Eh… ho imparato che il livello in MotoGP è altissimo e non si lascia niente al caso, che poi penso che il gioco sia proprio questo… lavorare, duro, lavorare veramente duro, pianificare, studiare, analizzare, crederci, avere fiducia, pensare a tutto, non trascurare nessun dettaglio, avere l’ossessione. Si perché alla fine la domanda è… ma tu, hai l’ossessione? Perché solo rispondendo di si ci si può mettere contro i più grandi di questo sport. Sono tra i miei pensieri in aeroporto, tra due settimane c’è Valencia, gara che affronterò con la mentalità per fare bene, benissimo, come ho sempre fatto. Poi si apre un altro capitolo, chi sa sa”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Tardozzi: “Bagnaia è un campione, come si fa a sminuirlo?”

    ROMA – Davide Tardozzi come al suo solito non si è nascosto dalle domande anche scomode dei giornalisti, difendendo l’operato dei piloti e del team Ducati. “Bagnaia ha dimostrato di essere un campione fin dalla partenza. In questa stagione conta 7 gare vinte più 4 delle ultime 6 nel 2021 e quando è caduto era sempre davanti, ma sui social network e media ancora lo sminuiscono. Come si fa a dire che non è un campione? Anche qui a Sepang ha dimostrato di essere forte di testa. Il potenziale di questo ragazzo deve esser riconosciuto. Tanti hanno la sua moto, ma quello che sta davanti è lui. Cos’altro deve fare?”
    “Fiducia nei nostri piloti”
    Poi una doverosa precisazione sugli ordini di scuderia. “Chiediamo solamente ai nostri piloti attenzione, senza avventurarsi in sorpassi azzardati. Anche se è passato molto tempo, in Ducati tutti ricordano quello che accadde in Argentina nel 2016 (tra Iannone e Dovizioso ndr). Durante la gara Pecco ed Enea si sono sorpassati senza problemi e questo conferma l’assenza di ordini di scuderia. Dall’Igna si è avvicinato al muretto perché preoccupato, ci ha chiesto se fosse il caso di intervenire in qualche modo. Ma abbiamo deciso di no, perché – conclude Tardozzi – abbiamo fiducia nei nostri piloti. Avremmo potuto mettere P2 sulla tabella di Bastianini, ma non l’abbiamo fatto“. LEGGI TUTTO