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    MotoGP: infortunio al dito, Quartararo si opera dopo Valencia

    ROMA – Fabio Quartararo è uscito malconcio dal Gran Premio della Malesia, diciottesimo e penultimo appuntamento stagionale della MotoGP. Il pilota francese, che poco più di una settimana fa ha perso la leadership della classifica durante il weekend in Australia, è stato vittima di una caduta durante la quarta sessione di prove libere a Sepang. L’incidente di sabato scorso, come evidenziato dagli accertamenti effettuati dopo le qualifiche, ha provocato una microfrattura alla base del dito medio della mano sinistra.
    Operazione in vista
    Quartararo ha corso ugualmente la gara in Malesia, raccogliendo anche un ottimo terzo posto che lo tiene, anche se con poche possibilità, ancora dentro la corsa al titolo. Il francese avrà infatti solo la vittoria come risultato disponibile per la vittoria, e neanche quella basterà se Bagnaia finirà nelle posizioni più importanti al traguardo. Il campione in carica ha però deciso di operarsi solamente dopo il termine della stagione, e anche a Valencia correrà senza prima finire sotto i ferri. L’operazione a cui si sottoporrà è infatti fissata successivamente al weekend in Spagna. LEGGI TUTTO

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    Clamoroso: via le ombrelline anche nelle moto

    TORINO – Non bastava una MotoGP sempre più in salsa Formula 1 tra aerodinamica, dispositivi elettronici e ingegneri che passano dalla quattro alle due ruote per aumentare la potenza e scovare zone grigie dei regolamenti da sfruttare. Adesso la Dorna (proprietaria del pianeta moto) ha deciso di imitare Liberty Media (la società che gestisce il Circus delle auto) anche sul fronte della passione più pura e se vogliamo primordiale degli gran premi: le ombrelline.Secondo quanto riportato da Motosprint, le miss che attirano gli occhi e l’attenzione di tifosi e (sì, diciamolo) anche di molti piloti, il prossimo anno spariranno dalle griglie e dai paddock. Per ora nella Superbike, ma è prevedibile che avvenga anche nella MotoGP. Una decisione destinata a far discutere, fors’anche più dell’introduzione (nella top class dal 2023) delle gare sprint che aumenteranno di 21 volte (quanti saranno i GP) le occasioni di stress e di punti per i piloti e le Case delle due ruote. E, secondo la Dorna e le tv, riaccenderanno ancora di più la passione un po’ scemata dopo l’addio di Valentino Rossi e i tre anni di difficoltà per la pandemia, la crisi economica ed energetica e i problemi fisici di Marc Marquez.Via le ombrelline, dunque. Una scelta fatta già nel 2018 dalla Formula 1, quindi ben prima che alla guida della Fia salisse Mohammed Ben Sulayem, ovvero l’emiro di Dubai. Insomma, non dettata dal non voler scontrarsi con la suscettibilità della cultura araba, anche se quel mondo è sempre più protagonista ospitando gare e con sponsor molto munifici. A partire da Aramco che ha preferito la F1 al team di Valentino.È il mondo che cambia. Un mondo nel quale c’è sempre più attenzione e sensibilità su alcuni temi. Per non parlare dei costi. Perché, seppure una voce piccola (ma comunque si parla di cuore tra i 200 e i 1.000 euro al giorno per ogni ragazza vestita – meglio, svestita – con i colori dei team e quindi degli sponsor), ha sempre un suo peso. E se le ombrelline possono rappresentare il prototipo della donna oggetto, è anche vero che in questo modo si assesta un altro colpo, forse definitivo, al vecchio e passionale modo di vivere le corse. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Di Giannantonio in crisi: “Non mi diverto più”

    ROMA – “Diciannovesima gara della stagione, il trend del weekend è sempre lo stesso. Purtroppo non miglioriamo, non risolviamo i problemi, quindi non riusciamo ad essere più veloci. Il fatto è che in questa stagione mi sono divertito sempre meno in moto. Ma non parlo della moto in sé”. Comincia così un lungo post di sfogo pubblicato da Fabio Di Gianntantonio dopo il ventunesimo posto nel Gran Premio della Malesia, diciottesimo appuntamento stagionale della MotoGP. Le parole del pilota romano non riguardano il risultato di Sepang, bensì un trend che da settembre lo ha visto sempre terminare le proprie gare al di fuori della zona punti, portando sensazioni non certo positive nella testa del numero 49.
    Le parole di Di Giannantonio
    “La Ducati MotoGP è il mezzo più straordinario e incredibile su cui io sia mai salito e sono grato di avere l’opportunità di guidarla – prosegue il post di Di Giannantonio -. Mi sono divertito meno e risultati non sono arrivati. In tutto ciò cosa ho imparato? Eh… ho imparato che il livello in MotoGP è altissimo e non si lascia niente al caso, che poi penso che il gioco sia proprio questo… lavorare, duro, lavorare veramente duro, pianificare, studiare, analizzare, crederci, avere fiducia, pensare a tutto, non trascurare nessun dettaglio, avere l’ossessione. Si perché alla fine la domanda è… ma tu, hai l’ossessione? Perché solo rispondendo di si ci si può mettere contro i più grandi di questo sport. Sono tra i miei pensieri in aeroporto, tra due settimane c’è Valencia, gara che affronterò con la mentalità per fare bene, benissimo, come ho sempre fatto. Poi si apre un altro capitolo, chi sa sa”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Di Giannantonio, la Ducati e l'enigma social: “L'ossessione”

    ROMA – Sono parole di sfogo quelle pubblicate in un lungo post su Instagram da Fabio Di Gianntantonio dopo il ventunesimo posto nel Gran Premio della Malesia, valevole per la diciottesima tappa del Mondiale 2022 di MotoGP. Le parole del pilota romano non riguardano il risultato di Sepang, bensì un trend che da settembre lo ha visto sempre terminare le proprie gare al di fuori della zona punti, portando sensazioni non certo positive nella testa del numero 49. “Diciannovesima gara della stagione, il trend del weekend è sempre lo stesso – esordisce ‘Diggia’ -. Purtroppo non miglioriamo, non risolviamo i problemi, quindi non riusciamo ad essere più veloci.Il fatto è che in questa stagione mi sono divertito sempre meno in moto. Ma non parlo della moto in sé”. 
    L’ossessione
    “La Ducati MotoGP è il mezzo più straordinario e incredibile su cui io sia mai salito e sono grato di avere l’opportunità di guidarla – prosegue il post di Di Giannantonio -. Mi sono divertito meno e risultati non sono arrivati. In tutto ciò cosa ho imparato? Eh… ho imparato che il livello in MotoGP è altissimo e non si lascia niente al caso, che poi penso che il gioco sia proprio questo… lavorare, duro, lavorare veramente duro, pianificare, studiare, analizzare, crederci, avere fiducia, pensare a tutto, non trascurare nessun dettaglio, avere l’ossessione. Si perché alla fine la domanda è… ma tu, hai l’ossessione? Perché solo rispondendo di si ci si può mettere contro i più grandi di questo sport. Sono tra i miei pensieri in aeroporto, tra due settimane c’è Valencia, gara che affronterò con la mentalità per fare bene, benissimo, come ho sempre fatto. Poi si apre un altro capitolo, chi sa sa”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Tardozzi: “Bagnaia è un campione, come si fa a sminuirlo?”

    ROMA – Davide Tardozzi come al suo solito non si è nascosto dalle domande anche scomode dei giornalisti, difendendo l’operato dei piloti e del team Ducati. “Bagnaia ha dimostrato di essere un campione fin dalla partenza. In questa stagione conta 7 gare vinte più 4 delle ultime 6 nel 2021 e quando è caduto era sempre davanti, ma sui social network e media ancora lo sminuiscono. Come si fa a dire che non è un campione? Anche qui a Sepang ha dimostrato di essere forte di testa. Il potenziale di questo ragazzo deve esser riconosciuto. Tanti hanno la sua moto, ma quello che sta davanti è lui. Cos’altro deve fare?”
    “Fiducia nei nostri piloti”
    Poi una doverosa precisazione sugli ordini di scuderia. “Chiediamo solamente ai nostri piloti attenzione, senza avventurarsi in sorpassi azzardati. Anche se è passato molto tempo, in Ducati tutti ricordano quello che accadde in Argentina nel 2016 (tra Iannone e Dovizioso ndr). Durante la gara Pecco ed Enea si sono sorpassati senza problemi e questo conferma l’assenza di ordini di scuderia. Dall’Igna si è avvicinato al muretto perché preoccupato, ci ha chiesto se fosse il caso di intervenire in qualche modo. Ma abbiamo deciso di no, perché – conclude Tardozzi – abbiamo fiducia nei nostri piloti. Avremmo potuto mettere P2 sulla tabella di Bastianini, ma non l’abbiamo fatto“. LEGGI TUTTO

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    MotoGP Ducati, Tardozzi difende Bagnaia: “Viene sminuito, ma come si fa?

    ROMA – Alla sua solita maniera Davide Tardozzi ci ha messo la faccia davanta ai giornalisti, non sottraendosi a nessun tipo di domanda e difendendo l’operato dei piloti e del team Ducati. “Bagnaia ha dimostrato di essere un campione fin dalla partenza. In questa stagione conta 7 gare vinte più 4 delle ultime 6 nel 2021 e quando è caduto era sempre davanti, ma sui social network e media ancora lo sminuiscono – le sue parole riportate da “As” -.Come si fa a dire che non è un campione? Anche qui a Sepang – spiega il team manager -ha dimostrato di essere forte di testa. Il potenziale di questo ragazzo deve esser riconosciuto. Tanti hanno la sua moto, ma quello che sta davanti è lui. Cos’altro deve fare?”
    “Ai piloti chiediamo attenzione”
    Poi ancora una precisazione sugli eventuali ordini di scuderia in casa Ducati. “Chiediamo solamente ai nostri piloti attenzione, senza avventurarsi in sorpassi azzardati. Anche se è passato molto tempo, in Ducati tutti ricordano quello che accadde in Argentina nel 2016 (tra Iannone e Dovizioso ndr). Durante la gara Pecco ed Enea si sono sorpassati senza problemi e questo conferma l’assenza di ordini di scuderia. Dall’Igna si è avvicinato al muretto perché preoccupato, ci ha chiesto se fosse il caso di intervenire in qualche modo. Ma abbiamo deciso di no, perché – aggiunge Tardozzi – abbiamo fiducia nei nostri piloti. Avremmo potuto mettere P2 sulla tabella di Bastianini, ma non l’abbiamo fatto“. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, l'incubo di Bagnaia: ecco il precedente con Rossi che spaventa Pecco

    ROMA – Mancano davvero pochissimi punti a Pecco Bagnaia per portare a casa il Mondiale 2022 di MotoGP. Il ducatista, vincitore della penultima gara in Malesia, arriva al Gran Premio di Valencia con la consapevolezza di dover gestire la gara senza farsi influenzare dalle pressioni per quello che sarebbe il primo titolo in classe regina, oltre che il primo successo della Ducati dal 2007, quando a imporsi fu Casey Stoner. Dopo ben cinque anni dall’ultima volta, il campionato verrà deciso all’ultima gara, anche se i pronostici pendono nettamente verso il torinese.
    Il precedente pericoloso
    C’è però un precedente che può spaventare Bagnaia. Nel 2006, Valentino Rossi arrivò a Valencia con otto punti di vantaggio su Nicky Hayden, ma perse il Mondiale dopo una caduta che lo fece chiudere al tredicesimo posto. Bagnaia, ai microfoni di “As”, ha risposto così riguardo al paragone con quell’episodio: “Non ho intenzione di rivedere o ripensare a quella gara. In questo momento sto bene e ancora non ci credo di poter accarezzare l’idea di vincere il titolo. Ma sono abbastanza calmo. Ora non so come saranno le giornate prima di arrivare a Valencia, ma cercherò di restare tranquillo a casa e di rilassarmi un po”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Bagnaia: “Il Mondiale perso da Rossi nel 2006? Non ci penso”

    ROMA – Pecco Bagnaia è a un passo dalla conquista del Mondiale 2022 di MotoGP. Il ducatista, vincitore della penultima gara in Malesia, arriva al Gran Premio di Valencia con la consapevolezza di dover gestire la gara senza farsi influenzare dalle pressioni per quello che sarebbe il primo titolo in classe regina, oltre che il primo successo della Ducati dal 2007, quando a imporsi fu Casey Stoner. Dopo ben cinque anni dall’ultima volta, il campionato verrà deciso all’ultima gara, anche se i pronostici pendono nettamente verso il torinese.
    L’incubo Rossi
    C’è però un precedente che può spaventare Bagnaia. Nel 2006, Valentino Rossi arrivò a Valencia con otto punti di vantaggio su Nicky Hayden, ma perse il Mondiale dopo una caduta che lo fece chiudere al tredicesimo posto. Bagnaia, ai microfoni di “As”, ha risposto così riguardo al paragone con quell’episodio: “Non ho intenzione di rivedere o ripensare a quella gara. In questo momento sto bene e ancora non ci credo di poter accarezzare l’idea di vincere il titolo. Ma sono abbastanza calmo. Ora non so come saranno le giornate prima di arrivare a Valencia, ma cercherò di restare tranquillo a casa e di rilassarmi un po”. LEGGI TUTTO