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    MotoGp: è Portimao il circuito con il maggior numero di cadute

    ROMA – Durante le 20 gare del mondiale 2022 in classe regina sono state contate 335 cadute con Darryn Binder, a quota 27, ad aggiudicarsi lo scettro di pilota finito più volte a terra. Per quanto riguarda invece i tracciati, vince Portimao, anche a causa della piogga scesa durante le giornate di venerdì e sabato, con 105 incidenti in tre giorni, seguita dal GP di Francia di Le Mans con 87 cadute, in un weekend quasi totalmente asciutto, tranne per la gara della Moto3, con la pista francese che abdica questa speciale classifica in cui ha primeggiato nelle precedenti tre stagioni.
    Misano chiude il podio
    Al terzo posto si piazza la pista di Misano, con 71 cadute, seguita da Motegi 69, con Sepang e Austin a 66. Per quanto riguarda invece la curva più insidiosa del calendario è stata quella del Sachsenring: 21 cadute sono state registrate nella curva 1 del Liqui Moly Motorrad Grand Prix Deutschland 2022 e tra gli altri anche il futuro campione del mondo Pecco Bagnaia è rimasto coinvolto nella gara della MotoGP. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, ancora critiche alla Honda: la stoccata di Espargaro

    ROMA – “Quelli di KTM e Honda sono due modi diversi di lavorare, e penso che il secondo sia quello sbagliato. Io penso questo, ma non sono nessuno per dire a qualcuno come fare le cose, sono solo un pilota”. Un messaggio chiaro quello di Pol Espargaro, passato da Honda al team KTM Tech3. Il pilota catalano, già durante tutto questo Mondiale 2022 di MotoGP, si era mostrato sconteto del lavoro del team giapponese, criticando spesso la situazione come fatto anche da altri piloti. 
    Sulla Honda
    “E’ difficile da accettare, ma io sono solo un pilota e faccio quello che vogliono loro – le parole di Espargaro riportate da “Autosport” -. Ovviamente non mi piace sentire che abbiano sprecato tempo e denaro con me, perché avrei potuto essere più motivato e godermi di più le cose”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, in quali circuiti si cade di più? Sul podio una pista italiana

    ROMA – Sono state ben 335 le cadute viste durante l’ultima stagione di MotoGP. Tra i piloti la palma del pilota caduto più volte a terra va a Darryn Binder, a quota 27 in 20 gare. Per quanto riguarda invece i tracciati, vince il GP di Portogallo con Portimao, anche a causa della piogga scesa durante le giornate di venerdì e sabato, con ben 105 incidenti in tre giorni, seguita dal GP di Francia di Le Mans con 87 cadute, in un weekend quasi totalmente asciutto, tranne per la gara della Moto3, con la pista francese che dopo aver primeggiato nelle precedenti tre stagioni.
    Misano chiude il podio
    Al terzo posto di questa speciale classifica c’è la pista italiana di Misano, con 71 cadute, seguita da Motegi 69, con Sepang e Austin a 66. Invece per la curva più insidiosa del mondiale trionfa il Sachsenring: 21 cadute sono state registrate nella curva 1 del Liqui Moly Motorrad Grand Prix Deutschland 2022 e tra gli altri anche il futuro campione del mondo Pecco Bagnaia è rimasto coinvolto nella gara della MotoGP. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Marini: “Impossibile un paragone tra me e Valentino Rossi”

    ROMA – Luca Marini è entrato nel team VR46 al secondo anno in MotoGP. Il pilota classe 1997 gareggia ora per la scuderia che porta il nome del fratello Valentino Rossi, ma la cosa non sembra mettergli particolare pressione: “Correre nel team di Valentino? La cosa non mi cambia più di tanto. Non c’è mai stato un paragone tra noi, perché è impossibile da fare. Quello che Vale ha fatto nella sua carriera è qualcosa di incredibile, che nessuno farà più, anche perché si tratta di un periodo diverso”.Guarda la galleryUna BMW M3 per Pecco Bagnaia
    Le parole di Marini
    “Adesso è impossibile vincere 10 gare di fila perché tutto è a un livello incredibile, i 24 piloti in MotoGP sono incredibili, le moto sono fantastiche e ogni pilota può vincere una gara – ha spiegato Marini ai microfoni di “Autosport” -. Quindi non è possibile fare un confronto e per me non c’è pressione per questo. La pressione c’è perché come piloti siamo qui per vincere e non è possibile farlo ogni domenica”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Marini e il rapporto con Valentino Rossi: “Impossibile paragonarmi a lui”

    ROMA – “Correre nel team di Valentino? La cosa non mi cambia più di tanto. Non c’è mai stato un paragone tra noi, perché è impossibile da fare”. Luca Marini è entrato nel team VR46 al secondo anno in MotoGP. Il pilota classe 1997 gareggia ora per la scuderia che porta il nome del fratello Valentino Rossi, ma la cosa non sembra mettergli particolare pressione: “Quello che Vale ha fatto nella sua carriera è qualcosa di incredibile, che nessuno farà più, anche perché si tratta di un periodo diverso”.Guarda la galleryBagnaia da Mattarella: un casco con dedica per il Presidente della Repubblica
    Su Rossi
    “Adesso è impossibile vincere 10 gare di fila perché tutto è a un livello incredibile, i 24 piloti in MotoGP sono incredibili, le moto sono fantastiche e ogni pilota può vincere una gara – ha spiegato Marini ai microfoni di “Autosport” -. Quindi non è possibile fare un confronto e per me non c’è pressione per questo. La pressione c’è perché come piloti siamo qui per vincere e non è possibile farlo ogni domenica”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Pedrosa: “Mi piacerebbe correre con una wild card”

    ROMA – Sono passati quattro anni dal ritiro di Dani Pedrosa dalla MotoGP, il quale però non si è mai distaccato completamente dalle due ruote, diventando tester di KTM nel Motomondialee successivamente scendendo in pista nel 2021 con una wild card nel Gran Premio d’Austria. Le possibilità di riapparire in pista durante un weekend di gara dopo l’esperienza di un anno fa ci sono, come testimoniato dallo stesso pilota: “Sarebbe interessante fare un fine settimana da wild card, per capire meglio cosa viene chiesto ai piloti con il nuovo format e quali cambiamenti verranno chiesti ai piloti con le gare Sprint – ha detto ai microfoni di “Speedweek” -. È possibile che io possa correre, con le Sprint al sabato alle 15 che cambieranno l’intero fine settimana”.Guarda la galleryUna BMW M3 per Pecco Bagnaia
    Le parole di Pedrosa
    “Quando vado in pista per un test, ho le idee chiare su cosa sia necessario e cosa no – ha aggiunto Pedrosa -. Ad esempio utilizzo un solo set di gomme e lo tengo sino alla fine, utilizzando sostanzialmente sempre gomme usate. Con il nuovo format si utilizzeranno sempre di più le gomme nuove, perché già dal venerdì si deciderà chi entrerà in Q2“. Sul futuro, invece, l’iberico risponde così: “Continuo a divertirmi in sella a una moto, per me è la cosa più bella del mondo. Finché riuscirò a essere veloce e a dare le indicazioni giuste agli ingegneri KTM, continuerò. Sempre che loro siano convinti che io possa essere ancora utile”. LEGGI TUTTO

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    Pedrosa torna in MotoGP? Ecco come ha risposto

    ROMA – Il suo ritiro risale al 2018, ormai quattro stagioni fa, quando di anni ne aveva 33. Dani Pedrosa, però, non si è mai distaccato completamente dalla MotoGP, diventando tester di KTM e successivamente scendendo in pista nel 2021 con una wild card nel Gran Premio d’Austria. Le possibilità di riapparire in pista durante un weekend di gara dopo l’esperienza di un anno fa ci sono, come testimoniato dallo stesso pilota: “Sarebbe interessante fare un fine settimana da wild card, per capire meglio cosa viene chiesto ai piloti con il nuovo format e quali cambiamenti verranno chiesti ai piloti con le gare Sprint – ha detto ai microfoni di “Speedweek” -. È possibile che io possa correre, con le Sprint al sabato alle 15 che cambieranno l’intero fine settimana”.Guarda la galleryBagnaia da Mattarella: un casco con dedica per il Presidente della Repubblica
    Sul nuovo format
    “Quando vado in pista per un test, ho le idee chiare su cosa sia necessario e cosa no – ha aggiunto Pedrosa -. Ad esempio utilizzo un solo set di gomme e lo tengo sino alla fine, utilizzando sostanzialmente sempre gomme usate. Con il nuovo format si utilizzeranno sempre di più le gomme nuove, perché già dal venerdì si deciderà chi entrerà in Q2“. Sul futuro, invece, l’iberico risponde così: “Continuo a divertirmi in sella a una moto, per me è la cosa più bella del mondo. Finché riuscirò a essere veloce e a dare le indicazioni giuste agli ingegneri KTM, continuerò. Sempre che loro siano convinti che io possa essere ancora utile”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Ciabatti: “Marquez mai vicino a Ducati, Vinales invece rifiutò”

    ROMA – Paolo Ciabatti è uno degli artefici principali della stagione Ducati; arrivato nel 2013, ha vissuto diverse fasi della scuderia di Borgo Panigale in MotoGP, fino alla stagione appena conclusa con Pecco Bagnaia campione del mondo e i titoli costruttori e team in bacheca. In un’intervista ai microfoni di “As”, il direttore sportivo ha parlato di alcuni piloti accostati alla squadra emiliana in passato: “Marc Marquez? Non abbiamo mai provato seriamente a prenderlo. Avevamo invece scelto Maverick Vinales, ma lui non ha voluto”, le sue parole.
    Ciabatti e il rapporto con Dall’Igna
    Mercato ma non solo nelle parole del direttore sportivo della Ducati che trova il tempo anche per ricordare il passato, in particolare l’incontro con Dall’Igna: “”Sono tornato in Ducati nel 2013 e quello è stato il momento più difficile. Dentro di me c’era la consapevolezza che stavamo per sbattere contro un muro, avevamo bisogno di un cambiamento radicale, così l’ho detto a Claudio Domenicali. Dall’Igna? Ricordo che nella gara di Brno 2013 gli chiesi ‘cosa aspetti a venire?’. Con lui è arrivato un rinnovamento e oggi festeggiamo i campionati del mondo MotoGP e Superbike”, conclude Ciabatti, protagonisti insieme a Dall’Igna e Bagnaia di una stagione da incorniciare. LEGGI TUTTO