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    MotoGP, Marquez e i problemi della Honda: “Dobbiamo fare come Ducati”

    ROMA – “Il carattere della moto è cambiato molto, e per il mio stile è peggiorato. Mi sento a disagio”. Nell’ultimo anno sono stati tanti i messaggi come questo lanciati da Marc Marquez alla Honda, reduce da una stagione complicatissima in MotoGP e bersaglio di critiche continue dai suoi stessi piloti. Tra questi, anche il fratello di Marc, Alex Marquez, che ha lasciato la casa giapponese a fine 2022 per correre con Ducati nel team Gresini.Guarda la galleryBagnaia da Mattarella: un casco con dedica per il Presidente della Repubblica
    Sulla Ducati
    “Forse una moto ‘alla Marquez’ per il vecchio Marquez, ora non farebbe al caso mio – ha aggiunto Marquez ai microfoni di “As” -. Le moto prima erano molto basse e corte, ora stanno diventando alte e lunghe. La strada da seguire è quella di costruire una moto costante su tutte le piste, come la Ducati”. LEGGI TUTTO

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    Anche Lorenzo celebra Valentino Rossi: “Ha aiutato tutta la MotoGP”

    ROMA – “La figura di Valentino Rossi ha aiutato molto lo sport in termini di popolarità. Questo è innegabile”. Anche Jorge Lorenzo ha evidenziato la grandezza di Valentino Rossi in MotoGP. Il pilota spagnolo, uno dei numerosi rivali che hanno dato battaglia al Dottore nella sua lunga carriera, ha parlato dell’importanza del numero 46 per il Motomondiale in un’intervista ai microfoni di “Motorbike Magazine”. “I grandi rivali di Valentino Rossi hanno beneficiato della sua popolarità – ha detto -, perché essendo il più grande rivale ha trasferito parte dell’attenzione anche su di noi. Inoltre avevamo un carattere forte e diverso da quello di Valentino. Quindi c’erano sempre diversi caratteri differenziati, con la nostra personalità molto marcata”.Guarda la galleryBagnaia da Mattarella: un casco con dedica per il Presidente della Repubblica
    Sulla MotoGP di oggi
    “A parte Marquez, che ha molta personalità, e Quartararo, un po’ meno, vedo una certa mancanza di quel carisma o carattere marcato che c’era prima – ha aggiunto Lorenzo -. Non mi sono ancora abituato a questi nuovi nomi, o forse non c’è un dominatore come prima. Ricordo che quando Schumacher non era in F1 non era la stessa cosa, perché era un grande dominatore; quando mancava Michael Jordan nel basket, anche quando mancheranno Messi e Cristiano Ronaldo ci sarà una certa flessione”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Luis Enrique esalta Marquez: “Sportivo esemplare”. E il pilota ringrazia

    ROMA – Marc Marquez, nonostante un 2022 sottotono, con il pilota spagnolo che ha chiuso la stagione con un anonimo 12esimo posto, frutto di tantissime cadute, e un solo podio, quello ottenuto nel GP d’Australia, rimane uno dei big della MotoGP. Nonostante gli ultimi anni, però, Marc Marquez rimane sempre un esempio, come sottolineato dal tecnico della Spagna, Luis Enrique che, impegnato ai mondiali in Qatar, ha trovato il tempo di elogiare il pilota della Honda. “Márquez è un esempio di cosa significhi essere uno sportivo di alto livello; nonostante tutte le operazioni subite e gli infortuni, ogni volta che gareggia lo fa al massimo.Non l’ho mai sentito lamentarsi o piangere, è una bestia competitiva, un esempio nella buona e nella cattiva sorte. È ancora il migliore ed è il migliore anche in termini di superamento delle difficoltà. E se non è così, non importa. Quando dai il 100% come fa Marc Márquez, è sempre fantastico”, le sue parole nell’ormai consueto appuntamento del tecnico iberico sui social.
    Il pilota della Honda risponde a Luis Enrique
    Parole, quelle di Luis Enrique, che non hanno lasciato indifferente il campione della Honda che, su Twitter, ha voluto ripostare il video ringraziandolo e sottolineando come “l’ammirazione sia reciproca”. Oltre a questo, poi, Marquez ha incoraggiato le Furie Rosse in vista della sfida che potrebbe far ritornare la Spagna tra le prime otto nazionali al mondo per la prima volta dal 2010, anno in cui gli iberici vinsero il titolo, sperando di poter replicare quell’impresa. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Ezpeleta sul dominio Ducati: “Regolamento uguale per tutti”

    ROMA – La stagione 2022 in MotoGp ha sancito la netta superiorità della Ducati sulle altre scuderie. Un dominio che in più di qualche occasione ha creato malumori tra i rivali, come nel caso della battuta di Marc Marquez riguardante la “Ducati Cup”. Con 8 Ducati in pista su 20 prototipi nel 2023, gli avversari sanno di partire ancora svantaggiati, ma ci pensa il Ceo Dorna Carmelo Ezpeleta spiega come le regole siano uguali per tutti.
    “Come ai tempi di Rossi”
    Ezpeleta ha ricordato come già in passato siano capitati momenti in cui era un team a dominare sugli altri. “Come ai tempi di Valentino Rossi e Marc Marquez. Tutti hanno le stesse possibilità e il regolamento è identico per tutti. Lasciamo che gli altri costruttori si muovano. Ci saranno otto Ducati al via – conclude il numero uno Dorna – perchè i team privati, che sono importanti, hanno trovato offerte migliori. In passato abbiamo avuto otto Honda o Yamaha”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Stefan Pierer: “Ritorno MV Agusta ipotesi da non escludere”

    ROMA – Il Pierer Mobility Group si può considerare tra i maggiori protagonisti degli anni recenti della MotoGP, con un lavoro che ha interessato tutte le classi del motomondiale. Il costruttore, infatti, possiede marchi come KTM, GASGAS e Husqvarna. Un ingresso avvenuto nel 2017 e che, grazie anche al lavoro delle Accademie, ha portato alla fioritura di talenti come Iker Lecuona, Remy Gardner, Raul e Augusto Fernandez, senza dimentica Pedro Acosta. Un progetto che ora potrebbe riportare nella classe regina un’icona del motorsport come MV Agusta. Infatti, il gruppo austriaco ha di recente rilevato il 25,1 % del marchio di lusso italiano, e secondo quanto riferito dal CEO Stefan Pierer, lo scenario non è affatto da escludere, a 46 anni dall’ultima apparizione nell’allora classe 500. “La prima cosa a cui dobbiamo pensare è fare ordine – ha spiegato Pierer nelle dichiarazioni riportate da Speedweek -, dobbiamo tenere d’occhio la situazione difficile che sta vivendo il marchio. Un ritorno in MotoGP? Non si può escludere nulla. Nel caso, sarebbe un lavoro sistematico, come fatto con GASGAS”.
    KTM: “Alcuni piloti saliti troppo velocemente in MotoGP”
    Nel mondo Pierer, come detto, il cavallo di battaglia è il progetto KTM, che sta vivendo una situazione paradossale: negli ultimi anni, infatti, si sono distinti un numero impressionante di piloti talentuosi, e ciò ha portato anche ad un problema di abbondanza, che a sua volta rischia di “bruciare” i talenti stessi. Parola del direttore degli sport motoristici della casa austriaca, Pit Beirer, che ai microfoni di motorsport.com ha sottolineato: “Abbiamo spinto troppi grandi piloti della Moto2 in MotoGP troppo velocemente. Ci sono piloti che sono passati dalla Rookies Cup alla Moto2 come razzi, ma poi la MotoGP è tutto un altro mondo. Una seconda stagione in Moto2 non farebbe male ai piloti, anche Marc Marquez la fece”. Il chiaro riferimento è a Pedro Acosta, astro nascente del motomondiale, che al primo anno nella classe intermedia ha raccolto tre vittorie e che già scalpita alle spalle di Augusto Fernandez, appena promosso dopo aver appena vinto il mondiale di Moto2.  LEGGI TUTTO

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    MV Agusta torna in MotoGP? La risposta di Pierer Mobility

    ROMA – Il panorama recente del motorsport ha visto protagonista il lavoro incessante e ben strutturato del Pierer Mobility Group, che ha portato a risultati notevoli a partire dalle classi minori fino alla MotoGP. Il costruttore, infatti, possiede marchi come KTM, GASGAS e Husqvarna. Un ingresso avvenuto nel 2017 e che, grazie anche al lavoro delle Accademie, ha portato alla fioritura di talenti come Iker Lecuona, Remy Gardner, Raul e Augusto Fernandez, senza dimentica Pedro Acosta. Un progetto che ora potrebbe riportare nella classe regina un’icona del motorsport come MV Agusta. Infatti, il gruppo austriaco ha di recente rilevato il 25,1 % del marchio di lusso italiano, e secondo quanto riferito dal CEO Stefan Pierer, lo scenario non è affatto da escludere, a 46 anni dall’ultima apparizione nell’allora classe 500. “La prima cosa a cui dobbiamo pensare è fare ordine – ha spiegato Pierer nelle dichiarazioni riportate da Speedweek -, dobbiamo tenere d’occhio la situazione difficile che sta vivendo il marchio. Un ritorno in MotoGP? Non si può escludere nulla. Nel caso, sarebbe un lavoro sistematico, come fatto con GASGAS”.
    Troppi talenti sono un problema: parola di KTM
    Nel mondo Pierer, come detto, il cavallo di battaglia è il progetto KTM, che sta vivendo una situazione paradossale: negli ultimi anni, infatti, si sono distinti un numero impressionante di piloti talentuosi, e ciò ha portato anche ad un problema di abbondanza, che a sua volta rischia di “bruciare” i talenti stessi. Parola del direttore degli sport motoristici della casa austriaca, Pit Beirer, che ai microfoni di motorsport.com ha sottolineato: “Abbiamo spinto troppi grandi piloti della Moto2 in MotoGP troppo velocemente. Ci sono piloti che sono passati dalla Rookies Cup alla Moto2 come razzi, ma poi la MotoGP è tutto un altro mondo. Una seconda stagione in Moto2 non farebbe male ai piloti, anche Marc Marquez la fece”. Il chiaro riferimento è a Pedro Acosta, astro nascente del motomondiale, che al primo anno nella classe intermedia ha raccolto tre vittorie e che già scalpita alle spalle di Augusto Fernandez, appena promosso dopo aver appena vinto il mondiale di Moto2.  LEGGI TUTTO

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    Ducati, Dall'Igna: “Seguiamo un metodo scientifico, gli altri team ci copiano”

    ROMA – Si sta per chiudere un 2022 davvero storico per la Ducati, che ha fatto incetta di vittorie e trofei. Il più eclatante e sentito è stato sicuramente quello in MotoGP, arrivato dopo 15 anni di digiuno dopo il trionfo di Casey Stoner; a ciò si aggiunge l’ulteriore significato simbolico portato da Francesco Bagnaia, che riporta un pilota italiano sul tetto del mondo 13 anni dopo Valentino Rossi, e riproponendo un binomio tutto tricolore a 50 anni dall’ultima volta di Giacomo Agostini sulla MV Agusta. Un trionfo totale che si è ripetuto anche in Superbike, con Alvaro Bautista, e che porta la firma di Luigi Dall’Igna. Diventato reponsabile del reparto corse della casa di Borgo Panigale nel 2016, l’ingegnere di Thiene ha dato il via a una radicale rivoluzione, che ha riportato la Desmosedici davanti a tutti. “Il segreto è stato quello di applicare un metodo scientifico rigoroso nello sviluppo della moto – aveva spiegato Dall’Igna in una recente intervista al Corriere Veneto -. Negli anni, ci siamo organizzati in modo da farci trovare pronti ad affrontare le diverse sfide. Insomma, non si è trattato di una vittoria casuale, ma del frutto di un percorso importante”. 
    Dall’Igna: “Orgogliosi della doppietta”
    A margine dell’evento FIM con cui a Rimini, sabato 3 dicembre, sono stati premiati tutti i campioni del mondo 2022, Dall’Igna non ha potuto nascondere il proprio orgoglio: “Siamo orgogliosi della doppietta e del lavoro compiuto. Non avevo mai vinto il titolo piloti in MotoGP, ma anche il successo di Bautista non è secondo a nessuno. Siamo orgogliosi del fatto che i rivali ora copiano le nostre idee, è la conferma della bontà delle nostre idee”.  LEGGI TUTTO

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    Ducati, Dall'Igna orgoglioso: “I rivali ci copiano, conferma bontà nostro progetto”

    ROMA – Il mondo Ducati difficilmente dimenticherà il 2022, un anno segnato da una serie straordinaria di successi nel motorsport. Il più eclatante e sentito è stato sicuramente quello in MotoGP, arrivato dopo 15 anni di digiuno dopo il trionfo di Casey Stoner; a ciò si aggiunge l’ulteriore significato simbolico portato da Francesco Bagnaia, che riporta un pilota italiano sul tetto del mondo 13 anni dopo Valentino Rossi, e riproponendo un binomio tutto tricolore a 50 anni dall’ultima volta di Giacomo Agostini sulla MV Agusta. Un trionfo totale che si è ripetuto anche in Superbike, con Alvaro Bautista, e che porta la firma di Luigi Dall’Igna. Diventato reponsabile del reparto corse della casa di Borgo Panigale nel 2016, l’ingegnere di Thiene ha dato il via a una radicale rivoluzione, che ha riportato la Desmosedici davanti a tutti. “Il segreto è stato quello di applicare un metodo scientifico rigoroso nello sviluppo della moto – aveva spiegato Dall’Igna in una recente intervista al Corriere Veneto -. Negli anni, ci siamo organizzati in modo da farci trovare pronti ad affrontare le diverse sfide. Insomma, non si è trattato di una vittoria casuale, ma del frutto di un percorso importante”. 
    Le parole alla cerimonia della FIM
    A margine dell’evento FIM con cui a Rimini, sabato 3 dicembre, sono stati premiati tutti i campioni del mondo 2022, Dall’Igna non ha potuto nascondere il proprio orgoglio: “Siamo orgogliosi della doppietta e del lavoro compiuto. Non avevo mai vinto il titolo piloti in MotoGP, ma anche il successo di Bautista non è secondo a nessuno. Siamo orgogliosi del fatto che i rivali ora copiano le nostre idee, è la conferma della bontà delle nostre idee”.  LEGGI TUTTO