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    MotoGP, Jarvis: “Otto moto sono un peso per Ducati”

    ROMA – Lin Jarvis ha parlato della possibilità di reintrodurre un team satellite della Yamaha dopo aver perso RNF a vantaggio di Aprilia. Il managing director della casa di Iwata ha sottolineato la differenza numerica con Ducati: “Stiamo già guardando a potenziali team satellite, abbiamo l’intenzione di tornare con un altra squadra il prima possibile – ha detto ai microfoni di “Crash.net” -. L’anno prossimo sicuramente non sarà in vantaggio avere in pista solo due moto. In Ducati raccolgono molti dati: non solo hanno otto moto in pista, ma anche cinque o sei piloti eccezionali. Tutta questa disponibilità di dati sicuramente è un vantaggio”.Guarda la galleryUna BMW M3 per Pecco Bagnaia
    Le parole di Jarvis
    L’obiettivo, però, non è quello di arrivare ai numeri della Ducati: “Non vogliamo avere otto moto anche noi perché è anche un peso. È un vantaggio, ma è anche un peso continuare a supportare otto moto. Quindi la nostra valutazione è che quattro è davvero il numero ottimale ed è un peccato che l’anno prossimo non avremo quattro moto. Ma speriamo che in futuro, appena possibile, torneremo con un team satellite”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Jarvis sulla Ducati: “Otto moto sono un peso”

    ROMA – “Stiamo già guardando a potenziali team satellite, abbiamo l’intenzione di tornare con un altra squadra il prima possibile”. Lin Jarvis ha parlato così ai microfoni di “Crash.net” della possibilità di reintrodurre un team satellite della Yamaha dopo aver perso RNF a vantaggio di Aprilia. Il managing director della casa di Iwata ha sottolineato la differenza numerica con Ducati: “L’anno prossimo sicuramente non sarà in vantaggio avere in pista solo due moto. In Ducati raccolgono molti dati: non solo hanno otto moto in pista, ma anche cinque o sei piloti eccezionali. Tutta questa disponibilità di dati sicuramente è un vantaggio”.Guarda la galleryBagnaia da Mattarella: un casco con dedica per il Presidente della Repubblica
    Sulla Ducati
    L’obiettivo, però, non è quello di arrivare ai numeri della Ducati: “Non vogliamo avere otto moto anche noi perché è anche un peso. È un vantaggio, ma è anche un peso continuare a supportare otto moto. Quindi la nostra valutazione è che quattro è davvero il numero ottimale ed è un peccato che l’anno prossimo non avremo quattro moto. Ma speriamo che in futuro, appena possibile, torneremo con un team satellite”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Quartararo bacchetta Yamaha: “Siamo rimasti al 2019”

    ROMA – “Quando guardi quanto sono migliorati gli altri sul giro dal 2019 ad oggi è frustrante. Gli altri sono migliorati enormemente, noi siamo rimasti ai livelli del 2019 o peggio, e ovviamente questo ha avuto un impatto sulle nostre possibilità di vincere il Mondiale”. Fabio Quartararo ha parlato così ai microfoni di “Speedweek” della deludente stagione appena conclusa in MotoGP. Il francese, nettamente al comando a metà 2022, ha subito un’incredibile rimonta da parte della Ducati di Pecco Bagnaia, chiudendo in seconda posizione la classifica piloti. Da parte del campione 2021 sono arrivate, fin da inizio anno, pesanti critiche all’operato della sua Yamaha per lo sviluppo della moto.Guarda la galleryBagnaia da Mattarella: un casco con dedica per il Presidente della Repubblica
    Stagione frustrante
    “Né i piloti del team clienti né il mio compagno di squadra erano competitivi, quindi non avevo riferimenti se non me stesso – ha affermato Quartararo -. Dovevo presumere che il limite della moto fosse quello che avevo raggiunto. E’ stato molto frustrante per me, perché ho dato il 100% ed eravamo così indietro. Ci sono stati momenti in cui è stato molto difficile per me affrontare la realtà. Non tanto per i risultati, quanto per me stesso: sono salito in moto con molto meno entusiasmo rispetto agli anni scorsi. Quest’anno in diverse gare sono sceso in pista senza divertirmi”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Fujii spiega il perché dell'addio della Suzuki

    ROMA – La stagione 2023 non vedrà ai nastri di partenza del motomondiale la Suzuki. Un annuncio arrivato ormai oltre sette mesi fa e che ha una motivazione totalmente economica, come spiega anche Nobuo Fujii, responsabile marketing del team, che ha parlato di urgenze di mercato. “Uno dei motivi principali è stato reinvestire nella carbon neutrality. In questo momento – ha sottolineato a Motorcyclenews.com – la Suzuki sta vagliando varie opzioni, a seconda dalla cilindrata del motore”.
    “Periodo in MotoGP importante”
    L’ultimo addio del team giapponese era datato 2011, con rientro in MotoGP nel 2015. Un progetto che è ripartito alla grande come testimoniano le ultime vittorie di Alex Rins, per un addio che ha colpito molti tifosi. Tuttavia quest’ultima esperienza in MotoGP, negli ultimi otto anni, è stata fondamentale secondo Fujii. “Questo periodo ci ha permesso di assimilare nuove tecnologie da poter utilizzare nel corso degli anni, con gli ingegneri che lavoreranno ora nelle nostre aree di produzione”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP: Suzuki spiega i motivi dell'addio

    ROMA – Sono passati ormai circa sette mesi da quando, agli inizi del mese di maggio, la Suzuki ha annunciato il suo addio alla MotoGP a partire dalla stagione 2023. Una decisione che ha una natura prettamente economica, come spiega anche Nobuo Fujii, responsabile marketing del team, che ha parlato di urgenze di mercato. “Uno dei motivi principali è stato reinvestire nella carbon neutrality. In questo momento – afferma a Motorcyclenews.com – la Suzuki sta vagliando varie opzioni, a seconda dalla cilindrata del motore”.
    “Importante assimilare nuove tecnologie”
    Non la prima volta che la Suzuki annuncia il suo addio, l’ultimo avvenne a sorpresa nel 2011 con rientro poi nel 2015.  A sostegno della bontà del progetto, che ha lasciato tanti tifosi sgomenti, le ultime vittorie di Alex Rins. Un’esperienza questa in MotoGP, negli ultimi otto anni, fondamentale secondo Fujii. “Questo periodo ci ha permesso di assimilare nuove tecnologie da poter utilizzare nel corso degli anni, con gli ingegneri che lavoreranno ora nelle nostre aree di produzione”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Marini respinge gli attacchi: “Ducati team migliore”

    ROMA – Il dominio della Ducati nella stagione MotoGP appena terminata è sempre al centro delle polemiche. Come nel caso di Aleix Espargaro che ha definito “frustrante” la superiorità numerica, e non solo, della scuderia italiana. Ad elogiare l’operato della scuderia di Borgo Panigale interviene Luca Marini, che con l’occasione risponde anche allo spagnolo dell’Aprilia. “Nel mondo delle corse è sempre andata così. La Honda ha dominato per dieci anni- sottolinea a Speedweek.com – e non ho mai sentito nessuno lamentarsi. E’ tutta una questione di soldi da investire e di chi esegue il lavoro migliore per crescere”.
    “Ecco la differenza”
    Numeri straordinari quelli raccolti in Ducati nel 2022: 32 podi conquistati con sette piloti diversi, 12 vittorie e 16 pole position in 20 gare. “In Ducati abbiamo tanti piloti veloci, gli ingegneri migliori, la moto più veloce e questo fa sicuramente la differenza. L’Aprilia ha già fatto grandi passi in avanti e Aleix – conclude Marini – deve essere felice del suo percorso di ciò che ha adesso a disposizione”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Marini e il dominio Ducati: “Alla Honda non dicevano niente”

    ROMA – Nel mondo della MotoGp il 2022 da dominatrice della Ducati ha dato fastidio a più di qualcuno. Come nel caso di Aleix Espargaro che ha definito “frustrante” la superiorità numerica, e non solo, della scuderia italiana. Ci pensa Luca Marini a rispondere allo spagnolo dell’Aprilia, facendo un parallelo con il passato. “Nel mondo delle corse è sempre andata così. La Honda ha dominato per dieci anni- spiega a Speedweek.com – e non ho mai sentito nessuno lamentarsi. E’ una questione di soldi da investire e di fare il lavoro migliore degli altri per crescere”.
    “In Ducati i migliori”
    32 podi conquistati con sette piloti diversi, 12 vittorie e 16 pole position in 20 gare. Numeri straordinari che Luca Marini spiega così. “In Ducati abbiamo tanti piloti veloci, gli ingegneri migliori, la moto più veloce e questo fa sicuramente la differenza. L’Aprilia ha già fatto grandi passi in avanti e Aleix deve essere felice del suo percorso di ciò che ha adesso a disposizione”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Marquez: “Honda deve fare come Ducati”

    ROMA – Nell’ultimo anno sono stati tanti i messaggi lanciati da Marc Marquez alla Honda, reduce da una stagione complicatissima in MotoGP e bersaglio di critiche continue dai suoi stessi piloti. Tra questi, anche il fratello di Marc, Alex Marquez, che ha lasciato la casa giapponese a fine 2022 per correre con Ducati nel team Gresini. Il numero 93 è tornato a parlare delle difficoltà della Honda ai microfoni di “As”: “Il carattere della moto è cambiato molto, e per il mio stile è peggiorato. Mi sento a disagio”. Guarda la galleryUna BMW M3 per Pecco Bagnaia
    Le parole di Marquez
    “Forse una moto ‘alla Marquez’ per il vecchio Marquez, ora non farebbe al caso mio – ha aggiunto Marquez -. Le moto prima erano molto basse e corte, ora stanno diventando alte e lunghe. La strada da seguire è quella di costruire una moto costante su tutte le piste, come la Ducati”. LEGGI TUTTO