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    MotoGP, Bagnaia sogna il bis come Rossi e Marquez: solo in due hanno difeso il titolo dal 2000

    ROMA – Pecco Bagnaia è pronto a cominciare la sua prima stagione da campione del mondo della MotoGP in carica. Il pilota Ducati, forte del dominio nella seconda parte di stagione e della moto più forte in griglia, ha chiaro l’obiettivo di riconfermarsi ai vertici della classe regina. Conquistare il secondo titolo di fila, però, non sarà facile. A dirlo sono le statistiche, secondo cui dal 2000 solo due piloti siano stati in grado di ottenere almeno due trionfi consecutivi.Guarda la galleryBagnaia da Mattarella: un casco con dedica per il Presidente della Repubblica
    Rossi e Marquez
    A infilare più di un successo di fila, nel nuovo secolo, sono stati solo Valentino Rossi e Marc Marquez. Il Dottore è arrivato a cinque titoli consecutivi dal 2001 al 2005, mentre il numero 93 si è imposto dal 2016 al 2019. Non ci sono riusciti, pur vincendo più di un Mondiale, Casey Stoner e Jorge Lorenzo, mentre Fabio Quartararo, Joan Mir e Nicky Hayden hanno vinto un titolo ciascuno, LEGGI TUTTO

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    Calendario MotoGP, obiettivo Arabia Saudita dal 2024

    ROMA – La MotoGP, negli ultimi tempi, si sta muovendo in maniera attiva per riacquistare fette di mercato che sono state perse col passare delle stagioni. In questo contesto rientra, ad esempio, lo stravolgimento del calendario e la sua nuova strutturazione, con l’implementazione delle gare sprint. Un provvedimento in linea con quanto già successo in F1, e in effetti il Circus, per stessa ammissione di Carmelo Ezpeleta, è ormai diventato un esempio da cui prendere spunto. In tal senso si riconducono anche i colloqui avviati con l’Arabia Saudita negli scorsi mesi, per implementare il calendario delle prossime stagioni con un nuovo appuntamento asiatico, dopo i Gran Premi già definiti in Kazakistan e India, che faranno il loro debutto nel 2023. 
    Cos’è il progetto Neom
    Come ricorda Speedweek, nello scorso weekend di San Marino, il numero uno della Dorna ha incontrato il principe Khalid Bin Sultan Al Faisal, presidente della Federazione Automobilistica e Motociclistica Saudita, per discutere dell’argomento. Infatti, il Paese arabo è alle prese con l’ambizioso progetto Neom, che promette di essere un fattore nei prossimi anni in F1. Un progetto che mira alla costruzione di una vera e propria motorvalley araba, sulla scia di quella britannica, puntando al trasferimento delle sedi delle Scuderie. 
    Ma non solo, perché l’obiettivo è di rendere la città, che vedrà la luce nel 2025, un punto di riferimento anche per il mondo a due ruote, facendone la sede di un GP, che erò non arriverebbe prima del 2030. Per questo, Dorna si “accontenterebbe” di un nuovo circuito permanente per il 2024: i tempi sono stretti, ma con la costruzione del circuito di Jeddah in soli nove mesi, l’Arabia Saudita ha già dato prova della sua efficienza.  LEGGI TUTTO

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    La MotoGP in Arabia Saudita: si punta al 2024, aspettando Neom

    ROMA – La MotoGP si appresta a vivere un periodo di necessario rinnovamento, che spesso fa rima con rivoluzione, per far fronte alle nuove sfide che il mercato impone. In questo contesto rientra, ad esempio, lo stravolgimento del calendario e la sua nuova strutturazione, con l’implementazione delle gare sprint. Un provvedimento in linea con quanto già successo in F1, e in effetti il Circus, per stessa ammissione di Carmelo Ezpeleta, è ormai diventato un esempio da cui prendere spunto. In tal senso si riconducono anche i colloqui avviati con l’Arabia Saudita negli scorsi mesi, per implementare il calendario delle prossime stagioni con un nuovo appuntamento asiatico, dopo i Gran Premi già definiti in Kazakistan e India, che faranno il loro debutto nel 2023. 
    L’incontro tra Ezpeleta e il principe Khalid
    Come ricorda Speedweek, nello scorso weekend di San Marino, il numero uno della Dorna ha incontrato il principe Khalid Bin Sultan Al Faisal, presidente della Federazione Automobilistica e Motociclistica Saudita, per discutere dell’argomento. Infatti, il Paese arabo è alle prese con l’ambizioso progetto Neom, che promette di essere un fattore nei prossimi anni in F1. Ma non solo, perché l’obiettivo è di rendere la città, che vedrà la luce nel 2025, un punto di riferimento anche per il mondo a due ruote, facendone la sede di un GP, che erò non arriverebbe prima del 2030. Per questo, Dorna si “accontenterebbe” di un nuovo circuito permanente per il 2024: i tempi sono stretti, ma con la costruzione del circuito di Jeddah in soli nove mesi, l’Arabia Saudita ha già dato prova della sua efficienza.  LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Pernat sulla rivalità Bastianini-Bagnaia: “Creata dalla Ducati”

    ROMA – Pecco Bagnaia ed Enea Bastianini si preparano a condividere il box della Ducati ufficiale nel Mondiale 2023 di MotoGP. I due piloti si sono sfidati più e più volte nell’ultima stagione, quando il riminese era ancora in corsa per il titolo poi vinto dal numero 63. Proprio questo dualismo, in vista di un futuro da compagni di squadra, era stato oggetto di discussione per parecchie settimane. Carlo Pernat, però, ha un’idea abbastanza chiara su come sia nata questa particolare “rivalità”: “E’ stata costruita dalla Ducati inconsciamente – ha detto il manager di Bastianini ai microfoni di “Sportaction” -. Ad un certo momento si è parlato di gioco di squadra, ma in quel momento è stato creato un dualismo. Enea si stava giocando il Mondiale o perlomeno le prime tre posizioni. In ambito finanziario vale tanti tanti soldi. Molte volte ho chiesto a Ducati di garantirci almeno il terzo posto, ma c’è stato sempre un rimandare”.Guarda la galleryUna BMW M3 per Pecco Bagnaia
    Le differenze
    Pernat ha poi avvertito: “Enea è uno tosto, non ci sta e non ci starà ai giochi di squadra. Sono due piloti completamente diversi: Bagnaia è veloce e costante, Bastianini è più alla Stoner, un funambolo, sorpassa pulito ma nei momento in cui è più difficile passare. Sarà una bella battaglia, ma è normale”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Pernat: “Bagnaia-Bastianini? Rivalità creata dalla Ducati”

    ROMA – Pochi mesi ancora per vedere Pecco Bagnaia ed Enea Bastianini correre il loro primo Gran Premio come compagno di squadra nella Ducati ufficiale in MotoGP. I due piloti si sono sfidati più e più volte nell’ultima stagione, quando il riminese era ancora in corsa per il titolo poi vinto dal numero 63. Proprio questo dualismo, in vista di un futuro da compagni di squadra, era stato oggetto di discussione per parecchie settimane. Carlo Pernat, però, ha un’idea abbastanza chiara su come sia nata questa particolare “rivalità”: “E’ stata costruita dalla Ducati inconsciamente – ha detto il manager di Bastianini ai microfoni di “Sportaction” -. Ad un certo momento si è parlato di gioco di squadra, ma in quel momento è stato creato un dualismo. Enea si stava giocando il Mondiale o perlomeno le prime tre posizioni. In ambito finanziario vale tanti tanti soldi. Molte volte ho chiesto a Ducati di garantirci almeno il terzo posto, ma c’è stato sempre un rimandare”.Guarda la galleryBagnaia da Mattarella: un casco con dedica per il Presidente della Repubblica
    Pecco ed Enea
    Pernat ha poi avvertito: “Enea è uno tosto, non ci sta e non ci starà ai giochi di squadra. Sono due piloti completamente diversi: Bagnaia è veloce e costante, Bastianini è più alla Stoner, un funambolo, sorpassa pulito ma nei momento in cui è più difficile passare. Sarà una bella battaglia, ma è normale”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Ezpeleta sul nuovo calendario: “Dobbiamo adeguarci”

    ROMA – Sarà una stagione lunga in MotoGP con ben 21 Gran Premi e un lungo tour autunnale fuori dall’Europa che ha creato qualche malcontento tra i team. “La situazione è tale che siamo in concorrenza con altri sport e dobbiamo scendere a compromessi nel creare il calendario dei GP. Le gare in più ci costringono a iniziare la stagione prima e a finirla dopo rispetto all’era pre-Covid, quando le gare erano 19. Per quanto riguarda il Kazakistan – sottolinea il capo della MotoGP Carmelo Ezpeleta – se avessimo rinunciato al Circuito Sokol, ci sarebbe stata un’altra pausa estiva di cinque settimane come nel 2022, quando il GP di Finlandia fu cancellato”.
    Niente conflitti con la F1
    Con più gare in programma è sempre difficile accontentare tutti. “Io vivrei benissimo anche con 15 gare ma dobbiamo prolungare la stagione perché l’interesse per la MotoGP è cresciuto fortemente. Dopo l’errore del 2022, quando il GP del Mugello si tenne lo stesso giorno della F1 a Montecarlo, gli organizzatori non vogliono più uno scontro di date, ma purtroppo ci sono tre gare di F1 di fila a maggio. Per questo motivo abbiamo dovuto spostare il GP del Mugello al primo fine settimana di giugno. E il GP di Catalogna a settembre. Inoltre, a causa delle trasmissioni televisive, vogliamo che ci siano meno scontri possibili con la Formula 1, almeno non negli stessi fusi orari, e presto le gare di Formula 1 saranno 24. Pertanto – chiude Ezpeleta –  il margine di disponibilità di fine settimana per Dorna si sta riducendo sempre di più”. LEGGI TUTTO

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    Aprilia, Albesiano: “Pensavo che entrare in MotoGP fosse un errore”

    ROMA – Aprilia ha appena chiuso una stagione da favola in MotoGP. La scuderia italiana ha portato Aleix Espargaro al quarto posto della classifica piloti, dopo aver lottato per il titolo in gran parte del campionato. All’inizio, però, le difficoltà non sono mancate. Il direttore tecnico Romano Albesiano, intervistato da “Speedweek”, ha spiegato che in partenza si pensava di poter eguagliare immediatamente gli ottimi risultati ottenuti in Superbike: “Ci siamo presto resi conto che non era così. È stato davvero brutto. Ricordo ancora la prima gara a Doha con il povero Bautista. Sì, è stato drammatico. La tecnologia era di un altro livello. Ci mancavano semplicemente le conoscenze di base”.Guarda la galleryUna BMW M3 per Pecco Bagnaia
    Le parole di Albesiano
    “Ho messo tanta pressione per entrare in MotoGP – ha aggiunto Albesiano -. Per molto tempo mi sono chiesto se non avessi commesso un errore e mi dicevo che non fosse stato un bene per l’azienda. Ecco perché ero solo sollevato e meno emozionato quando abbiamo vinto”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Ezpeleta spiega il calendario stravolto: il motivo è la F1

    ROMA – Sarà un 2023 diverso in MotoGP, con un calendario stravolto, che oltre la presenza delle sprint, vedrà un lungo tour autunnale tra Asia, Australia e Medio Oriente. “La situazione è tale che siamo in concorrenza con altri sport e dobbiamo scendere a compromessi nel creare il calendario dei GP. Le gare in più ci costringono a iniziare la stagione prima e a finirla dopo rispetto all’era pre-Covid, quando le gare erano 19. Per quanto riguarda il Kazakistan – spiega il capo della MotoGP Carmelo Ezpeleta – se avessimo rinunciato al Circuito Sokol, ci sarebbe stata un’altra pausa estiva di cinque settimane come nel 2022, quando il GP di Finlandia fu cancellato”.
    Le difficoltà organizzative
    Con il passare degli anni e delle richieste di team e media è sempre più complesso accontentare tutte le parti in causa. “Io vivrei benissimo anche con 15 gare ma dobbiamo prolungare la stagione perché l’interesse per la MotoGP è cresciuto fortemente. Dopo l’errore del 2022, quando il GP del Mugello si tenne lo stesso giorno della F1 a Montecarlo, gli organizzatori non vogliono più uno scontro di date, ma purtroppo ci sono tre gare di F1 di fila a maggio. Per questo motivo abbiamo dovuto spostare il GP del Mugello al primo fine settimana di giugno. E il GP di Catalogna a settembre. Inoltre, a causa delle trasmissioni televisive, vogliamo che ci siano meno scontri possibili con la Formula 1, almeno non negli stessi fusi orari, e presto le gare di Formula 1 saranno 24. Pertanto – conclude Ezpeleta –  il margine di disponibilità di fine settimana per Dorna si sta riducendo sempre di più”. LEGGI TUTTO