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    MotoGp, pannelli luminosi obbligatori dal 2022

    ROMA – I pannelli luminosi saranno obbligatori anche in MotoGP dal 2022, in Superbike ed Endurance dall’anno successivo. L’accordo è stato raggiuto grazie alla nuova collaborazione sul tema sicurezza tra Fédération Internationale de l’Automobile (FIA) e Fédération Internationale de Motocyclisme (FIM).

    La nota FIM
    I pannelli, già presenti in alcuni circuiti, possono essere azionati dalla direzione gara o dai commissari lungo il tracciato e vengono utilizzati per la comunicazione di informazioni cruciali per i piloti, come bandiere, il meteo o l’utilizzo della Safety Car. Attualmente in F1 è il promotore a farsi carico della segnaletica, istallandola e rimuovendoli, di gara in gara. Questo però fa si che molte piste non ne siano provviste per altri eventi. Con il nuovo accordo, ciascuno dei circuiti FIA Grado 1 del calendario F1 dovrà installare la luce omologata con specifica T1 pannelli, che hanno superato l’ultimo standard FIA 3504-2019. Ciascuno dei circuiti FIM sui calendari MotoGP, World Superbike ed Endurance dovrà installare il Pannelli luminosi omologati T1 o T2. Il requisito – si legge in una nota della FIM – si estenderà ad altri circuiti FIA di grado 1 o 2 che ospitano eventi del campionato FIA, incluso il FIA World Endurance Championship nel 2023, dove i pannelli T2-spec saranno obbligatori, e Circuiti FIA di grado 3 che ospiteranno i Campionati FIA nel 2024 dove sarà richiesto il pannello luminoso T3.
    Parlano FIA e FIM
    Questo nuovo requisito si basa sulla collaborazione tra FIA e FIM sulla sicurezza del circuito e segue l’introduzione di uno standard di vernice per circuiti congiunti all’inizio di quest’anno. “Questo è un altro passo importante nel collaborazione tra FIA e FIM sulla sicurezza dei circuiti. Garantirà che tutti i campionati che gareggiare su questi circuiti di alto livello può avere accesso alle ultime innovazioni di sicurezza” spiega Stuart Robertson, Head of Circuit and Rally Safety della FIA. Mentre Franck Vayssié, Direttore della FIM Circuit Racing Commission afferma che: “La FIM e la FIA condividono un forte legame in termini di sicurezza e questo rafforza ulteriormente tale cooperazione. Rendere obbligatori questi pannelli luminosi sui circuiti FIM che ospitano i Campionati del Mondo MotoGP, Superbike ed Endurance contribuiranno a garantire i più alti livelli di sicurezza per tutte le serie che corrono su queste piste di alto livello”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Marc Marquez presenta il casco per il 2021

    ROMA – Marc Marquez non vede l’ora di tornare in pista, lasciandosi alle spalle una stagione da incubo. Dopo la caduta in cui è incappato già nella prima prova, a Jerez de la Frontera, lo spagnolo lotta per esserci nel 2021. Intanto sui propri profili social ci tiene a mostrare quello che sarà il suo prossimo casco, con una grafica tutta nuova, relativamente di rottura rispetto a quelle degli anni precedenti. Naturalmente si è rivolto ancora a David Mata (Dave Designs), professionista che lavora anche con suo fratello, Carlos Sainz e Pol Espargaró. “Quest’anno non ho praticamente potuto mostrare la grafica che avevamo preparato per la stagione 2020. Non lo sopporto! Quindi vi presento il casco per il 2021” scrive Marquez su Twitter. “Volevo linee più verticali, che ‘rompessero’ il casco e lo rendessero più compatto”. “Voleva mandare un segnale forte, di rottura” ha commentato David Mata. “E mi ha chiesto un cambiamento. Potrebbe essere uno dei caschi più difficlli che abbia mai realizzato con Marc”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Quartararo: “Vado dallo psicologo”

    ROMA – Partiva da favorito dopo l’infortunio di Marc Marquez, ma Fabio Quartararo non è riuscito a completare l’obiettivo, chiudendo il campionato solo in ottava posizione. Il francese, che sostituirà una leggenda come Valentino Rossi nel team ufficiale Yamaha, vuole tornare più forte anche grazie all’aiuto di uno psicologo. “L’anno scorso – spiega Quartararo in un’intervista riportata dal quotidiano spagnolo Marca – non ne ho avuto bisogno perché andava tutto molto bene e non ho avuto problemi. Ma quest’anno, quando le cose non sono andate bene, ho iniziato a pensare che avevo bisogno di rivederlo. Penso che sarà importante lavorare sull’aspetto mentale il prossimo anno, perché potremmo avere problemi sulla moto e voglio essere davvero preparato per l’inizio del campionato”. E aggiunge: “Vedrò più spesso il mio psicologo, per imparare a gestire meglio le emozioni e tutto lo stress del weekend di gara. Devo essere meno emotivo e voglio lavorare sodo su questo aspetto. Quando nelle qualifiche della Moto2 in Argentina nel 2018 ho fatto 28° mi sono chiesto: ‘Ma cosa ci faccio qui?’ e ho deciso di andare da uno psicologo. E da lì in poi sono cambiato, è stato un momento importante della mia vita, che mi ha consentito di fare un salto in avanti”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marquez: una settimana per il futuro

    CERVERA – Entro una settimana il mondo delle due ruote conoscerà il futuro di Marc Marquez. L’otto volte iridato, infatti, si è dato come termine ultimo il prossimo 1° dicembre per decidere se sottoporsi o meno a una terza operazione al braccio destro. 

    1° dicembre
    Secondo il quotidiano spagnolo “El País”, il numero 93 della Honda ha posto come data ultima il 1° dicembre per decidere se effettuare la terza operazione al braccio destro oppure no. Questo nuovo intervento chirurgico potrebbe costare a Marquez altri sei mesi di stop. La situazione appare molto delicata visto che, dopo due operazioni, l’omero destro non si è ripreso e il campione di Cervera è stato costretto a saltare tutta la stagione 2020.
    Marquez sta sentendo vari pareri medici prima di prendere una decisione definitiva come ammesso da Héctor Martín, il suo addetto stampa: “Marc sta esaminando varie opzioni, compresa una terza operazione. In questo momento ci vuole solo tanta pazienza” le sue parole ad As.com LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Miller: “Messi a tacere i critici”

    PORTIMAO – “Lungo questo percorso durato tre anni, abbiamo chiuso alcune bocche: speriamo di poter continuare così”. Jack Miller va all’attacco di chi lo ha criticato in passato e si augura che il futuro sia luminoso, se non di più, rispetto al suo 2020.
    Lezioni a vita
    Il pilota australiano che, dopo tre stagioni con la Ducati Pramac, il prossimo anno indosserà i colori del team Factory di Borgo Panigale fa un bilancio della sua avventura dopo la miglior stagione in carriera: “Sono rimasto con questi ragazzi per tre anni ma le lezioni che mi hanno insegnato, sia dentro che fuori della pista, non le dimenticherò mai” ammette Miller.
    Il numero 43, settimo nella classifica iridata 2020, è grato al team Pramac perché lo ha aiutato non solo ad approdare alla Ducati ufficiale ma soprattutto per avergli fatto superare certe critiche piovutegli addosso: “Quando sono arrivato da Paolo e Francesco Guidotti ero una sorta di punto interrogativo. Insieme a tutta la squadra però abbiamo mostrato ad alcune persone che si sbagliavano e abbiamo chiuso un po’ di bocche lungo la strada” conclude Miller. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Dovizioso vuole tornare nel 2022: “Sono aperto alle offerte”

    ROMA – Andrea Dovizioso ha voglia di tornare in MotoGp nel 2022. Probabile, visto che dalla Moto2 ci sono diversi nomi che hanno rifiutato l’ingresso nella classe regina per arrivarci nel migliore dei modi. Rifiutata l’offerta Aprilia, sembra ormai precluso il ritorno da pilota. “Ho ancora quel fuoco dentro di me. Se va bene, voglio tornare. Ci lavorerò. Ovviamente sono aperto alle offerte. Il futuro per il 2022 inizia già dopo alcune gare del prossimo anno. Vediamo se il 2021 inizia normalmente o no. Dipende se guidiamo in Europa o no. Molto è cambiato in questa stagione. Ci sono stati molti piloti e molti marchi che hanno vinto”. All’ormai ex pilota della Ducati piace e non poco il motocross. “È la mia grande passione. Voglio fare gare per hobby, questo è il mio livello. Non vedo l’ora di farlo. Non c’era situazione con una squadra per il 2021. Ora lavorerò verso il 2022 con il mio manager. I giovani stanno spingendo, ma voglio provare a sviluppare una buona situazione per me stesso”. Infine, Dovizioso spiega il problema che ha frenato la Ducati in questa stagione: “Abbiamo fatto questo cambio alle gomme posteriori – dice nella diretta televisiva “Sport and Talk from Hangar-7” – Le differenze sono venute solo dalle gomme. Nessuno era costante. La Suzuki è stata forse un po’ più coerente, ma hanno avuto più problemi in qualifica. Non potevo guidare come ho mostrato negli ultimi tre anni. Nemmeno io sono riuscito a sfruttare il potenziale della moto”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Rivola: “Aprilia sceglie la continuità”

    NOALE – “Non è un segreto, abbiamo offerto una opportunità a tre giovani piloti perché ritenevamo che il nostro progetto potesse essere molto interessante per dei giovani talenti, ma non si sono sentiti ancora pronti al grande salto”. Il Ceo di Aprilia Racing Massimo Rivola ha spiegato come la casa italiana, dopo aver incassato il no dalle giovani leve, preferisca continuare, in MotoGP, con piloti conosciuti.
    Una moto per due
    La squalifica di Andrea Iannone ha cambiato totalmente i piani del team italiano che ha cercato di mettere giovani leve in campo ma trovando alcuni ostacoli davanti: “I team per i quali i ragazzi contatti si sono impegnati per la stagione 2021 hanno preferito trattenerli” le parole del numero uno dell’Aprilia. “Ne prendiamo correttamente atto rispettando la loro decisione. Preferiamo continuare coi nostri piloti piuttosto che scegliere soluzioni ancora aperte ma che non ci convincono pienamente”.
    La casa italiana così proseguirà nel segno della continuità: “La moto, nonostante le difficoltà di questa stagione, si è migliorata tantissimo e ha ridotto significativamente i distacchi sia in gara sia in prova. Aleix Espargarò ha chiuso in crescendo e proprio ieri ha girato in gara coi tempi dei migliori. Anche Lorenzo Savadori ha mostrato progressi importanti in solo tre gare e sappiamo di poter contare sulla professionalità e l’esperienza di Bradley Smith. Aleix sarà ovviamente la nostra punta, la seconda guida, e quindi il ruolo di tester, saranno decisi al termine del programma di test invernali” ha concluso Rivola. LEGGI TUTTO