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    F1, Glock: “La FIA a Monza ha rispettato le regole”

    ROMA – “Finché si tratta di una questione di sicurezza è la strada giusta da seguire, naturalmente il nostro cuore batte per le corse, e ci sarebbe piaciuto vederla fino alla fine, ma quando le regole sono quelle che sono, bisogna seguirle”. È questo il commento di Timo Glock, ex pilota di Formula 1, sul finale del Gran Premio d’Italia, terminato sotto regime di safety car. Un epilogo che non ha lasciato soddisfatti i tifosi, che si sono lamentati della gestione della FIA, ma che trova invece il plauso del tedesco ex Toyota.
    I complimenti a De Vries
    Un altro tema del Gran Premio d’Italia è stato il debutto di Nyck De Vries, che ha sostituito Alexander Albon. L’olandese è andato a punti al primo colpo su un circuito difficile come quello di Monza e Glock ha affermato: “L’ho tenuto d’occhio per tutta la gara, osservando come è salito in macchina e come non abbia percorso un metro con il serbatoio pieno. Ha evitato tutti alla partenza, e non ha mai fatto un long run con questa macchina”. “L’ha gestita davvero molto bene. Non ho visto alcun errore, mi complimento con lui“, ha poi concluso Glock. LEGGI TUTTO

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    F1, l'Autordromo di Monza si scusa: “Rammarico per i disagi durante il Gp”

    ROMA – Diversi tifosi hanno segnalato nel corso del Gran Premio d’Italia di Formula 1 numerosi problemi organizzativi. L’Autodromo nazionale di Monza a tal proposito ha pubblicato il seguente comunicato: “Autodromo Nazionale Monza esprime il proprio rammarico per il disagio di quanti, fra i tantissimi tifosi accorsi all’ultimo GP d’Italia, sarebbero incappati in taluni inconvenienti”. Tra i disagi segnalati da alcuni appassionati, oltre 350mila nei tre giorni del weekend, ci sono stati i punti di ristoro insufficienti, personale poco preparato all’accoglienza e gestione dell’afflusso al circuito non soddisfacente.
    I provvedimenti del circuito
    Mentre sotto l’iconico podio si scatenava la festa, sono diversi gli aspetti organizzativi che hanno deluso gli appassionati, con il presidente della Formula 1, Stefano Domenicali, che deve ancora decidere se inserire o meno la tappa di Monza nel calendario 2023. Nonostante ciò, l’Autodromo scrive: “La struttura e le sue persone hanno profuso i migliori sforzi per realizzare un evento che ha superato ogni record di affluenza andando oltre ogni previsione stimata”. “Per Autodromo Nazionale Monza l’esperienza dei tifosi è un aspetto prioritario e per questo è stata avviata una rigorosa verifica anche con i partner per accertare e approfondire l’origine di eventuali criticità e assumere i conseguenti provvedimenti perché ciò non si ripeta in futuro”, si conclude la nota. LEGGI TUTTO

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    F1, l'Autordromo di Monza ammette: “Rammarico per i disagi durante il Gp”

    ROMA – “Autodromo Nazionale Monza esprime il proprio rammarico per il disagio di quanti, fra i tantissimi tifosi accorsi all’ultimo GP d’Italia, sarebbero incappati in taluni inconvenienti”. Inizia così il comunicato pubblicato dall’Autodromo nazionale di Monza, accusato di non aver gestito al meglio il Gran Premio d’Italia, sedicesima tappa della Formula 1. Tra i disagi segnalati da alcuni tifosi, oltre 350mila nei tre giorni del weekend, ci sono stati i punti di ristoro insufficienti, personale poco preparato all’accoglienza e gestione dell’afflusso al circuito non soddisfacente.
    Il comunicato dell’Autodromo
    Mentre sotto l’iconico podio si scatenava la festa, sono diversi gli aspetti organizzativi che hanno deluso gli appassionati, con il presidente della Formula 1, Stefano Domenicali, che deve ancora decidere se inserire o meno la tappa di Monza nel calendario 2023. Nonostante ciò, l’Autodromo scrive: “La struttura e le sue persone hanno profuso i migliori sforzi per realizzare un evento che ha superato ogni record di affluenza andando oltre ogni previsione stimata. Per Autodromo Nazionale Monza l’esperienza dei tifosi è un aspetto prioritario e per questo è stata avviata una rigorosa verifica anche con i partner per accertare e approfondire l’origine di eventuali criticità e assumere i conseguenti provvedimenti perché ciò non si ripeta in futuro”. LEGGI TUTTO

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    A Monza la McLaren ritrova fiducia, resta a secco Aston Martin

    L’appuntamento di Monza ha chiuso una tripletta di gare importante per definire le ultime prospettive in vista del finale di stagione. Al termine di quasi tre settimane di sosta, il Circus iridato volerà in Asia e oltreoceano per sancire definitivamente i verdetti finali. Tre gare che vanno considerate facendo un bilanciamento, in quanto la tappa brianzola in se è per se possiede delle caratteristiche pecuniarie che non sempre ricalcano i valori in campo del campionato. LEGGI TUTTO

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    F1, Alonso: “A Monza ci aspettavamo qualcosa in più, speriamo in Singapore”

    ROMA – Il Gran Premio d’Italia non è andato come in casa Alpine ci si aspettava. Mentre Fernando Alonso ha raccolto uno zero per problemi alla power unit, a Esteban Ocon – complice la penalità – non è infatti riuscita la rimonta ed è finito undicesimo. Al termine di questo sedicesimo weekend di Formula 1, è lo spagnolo a prendere la parola ai microfoni del Circus e afferma: “C’era qualcosa che non andava nel motore. Ci è mancato il dispiego della potenza e la velocità sui rettilinei è venuta meno. È stato difficile lottare, poi abbiamo dovuto ritirarci. Vediamo se possiamo usare questo motore per le prossime gare e vediamo se a Singapore possiamo tornare al nostro miglior livello”.
    Le parole di Ocon
    Zero punti anche da Ocon, che è arrivato dietro alla Alfa Romeo di Guanyu Zhou. “Ci è mancato poco e questo è sicuramente molto frustrante. Ero più veloce delle macchine davanti a me, ma non c’erano abbastanza giri. Poi la safety car è entrata in pista proprio sul più bello”, ha detto il francese. Che poi conclude: “Senza la mia penalità saremmo finiti a punti. È difficile da mandare giù, ma torneremo più forti di prima”. LEGGI TUTTO

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    F1, Alonso: “Contiamo su Singapore, a Monza il motore non andava”

    ROMA – La Alpine torna dal Gran Premio d’Italia con zero punti in tasca. La power unit ha abbandonato Fernando Alonso, costretto al ritiro, mentre Esteban Ocon – complice la penalità – è finito undicesimo. Al termine di questo sedicesimo weekend di Formula 1, è lo spagnolo a prendere la parola ai microfoni del Circus e afferma: “C’era qualcosa che non andava nel motore. Ci è mancato il dispiego della potenza e la velocità sui rettilinei è venuta meno. È stato difficile lottare, poi abbiamo dovuto ritirarci. Vediamo se possiamo usare questo motore per le prossime gare e vediamo se a Singapore possiamo tornare al nostro miglior livello”.
    Ocon sulla safety car
    Zero punti anche da Ocon, che è arrivato dietro alla Alfa Romeo di Guanyu Zhou. Il pilota di Évreux recrimina contro la direzione di gara: “Ci è mancato poco e questo è sicuramente molto frustrante. Ero più veloce delle macchine davanti a me, ma non c’erano abbastanza giri. Poi la safety car è entrata in pista proprio sul più bello”. “Senza la mia penalità saremmo finiti a punti. È difficile da mandare giù, ma torneremo più forti di prima”, ha poi concluso Ocon. LEGGI TUTTO

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    Vettel e la polemica contro Mattarella: che autogol!

    TORINO – Vettel, che brutto autogol! Se la prende con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, usando toni a dir poco ineleganti. Riassumiamo i fatti: domenica scorsa a Monza, prima del GP, c’è stato il sorvolo delle Frecce Tricolori, che hanno “scortato” il nuovo Airbus di ITA, la nuova compagnia di bandiera italiana. Aereo dedicato a Enzo Ferrari e che recava il logo celebrativo dei 100 anni dell’Autodromo di Monza. A Vettel, che ha sposato una linea ecologista dura e pura, la cosa non è piaciuta.
    IDEE – Su questo non c’è nulla da dire, ognuno ha le proprie idee. Ma sostenere (chissà chi glielo ha detto) che il sorvolo sia stato voluto da Mattarella in persona, che “ha circa 100 anni, quindi forse è difficile per lui lasciare andare questo tipo di cose legate all’ego” è davvero ridicolo, oltre che irriguardoso. A parte il fatto che Mattarella di anni ne ha 81, non si può parlare del Presidente in questi termini, per rispetto della carica istituzionale e per rispetto della persona e della sua storia.
    EFFICIENZA – Infine: nonostante l’efficienza dei motori della Formula 1 (non un merito di Vettel, peraltro), è chiaro che guidare auto da corsa non è esattamente un’attività “eco” (e poco importa che lui si muova in bicicletta o in monopattino). Forse sarebbe più coerente smettere, come infatti farà a fine stagione. Ma, sospettiamo, più per scarsi risultati e ancora più scarsa motivazione agonistica, che per essere “eco”. Sic transit gloria mundi. LEGGI TUTTO