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    Tandara sul caso doping: “Non ho preso niente, ho la coscienza pulita”

    Di Redazione Per la prima volta dopo la sospensione per doping che ha portato alla sua esclusione dalle Olimpiadi di Tokyo, l’opposta della nazionale brasiliana Tandara ha rilasciato alcune dichiarazioni sull’argomento in un’intervista a Vogue Brasil Magazine. “Mi è caduto il mondo addosso – confessa la giocatrice – è surreale, una sensazione che non riesco a descrivere, ma è davvero brutta e non la augurerei a nessuno“. “Mi sono sentita come se mi avessero staccato un pezzo – continua Tandara – e poi mi hanno detto che avrei avuto due ore e mezza per fare i bagagli e tornare in Brasile. È stato difficile, mi sembrava di essere una criminale. Un’ora prima ero insieme alla squadra, un’ora dopo sono stata totalmente rimossa, non potevo vedere più nessuno né fare niente. Ancora adesso sono in ansia, quando sono da sola mi ritrovo a piangere. Ho pianto anche ieri, prima di questa intervista, al pensiero di parlarne“. L’opposta continua a professare la propria innocenza: “Non ho preso nulla, ho la coscienza completamente pulita. Sono un’atleta professionista da 18 anni. Non rischierei mai la mia carriera in modo così stupido. Credo che in qualche modo giustizia sarà fatta e verrà dimostrato che sono completamente innocente“. Intanto però Tandara – accusata di aver assunto ostarina, un anabolizzante – è ancora in attesa di un verdetto definitivo ed è stata costretta a saltare i Campionati Sudamericani. Anche la sua squadra di club, l’Osasco, sta valutando la sua sostituzione: secondo i rumors, ci sarebbe una trattativa con la nazionale del Kenya Sharon Chepchumba. (fonte: Web Volei) LEGGI TUTTO

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    Afghanistan, il dramma della Nazionale femminile: “Aiutateci, non possiamo arrenderci”

    Di Redazione Da poco più di un mese l’Afghanistan è caduta nelle mani dei Talebani che, il 15 agosto scorso, hanno conquistato anche la capitale Kabul. Il nuovo governo insediatosi ha, fin da subito, portato avanti azioni volte a privare della libertà e della quotidianità gli afghani, in particolare le donne. La situazione preoccupa enormemente la comunità internazionale, che teme il ritorno a una condizione di totale sottomissione della componente femminile della popolazione. Tra le altre possibilità negate alle donne c’è anche quella di praticare attività sportiva. In Afghanistan la pallavolo è uno degli sport più conosciuti e praticati, tanto dagli uomini quanto dalle donne: la Federazione pallavolistica del paese è stata fondata nel 1980 e comprende una nazionale maschile e una femminile. O meglio, comprendeva: oggi la BBC, l’emittente pubblica del Regno Unito, ha pubblicato un’intervista all’ex giocatrice e poi allenatrice Zahra Fayazi, che racconta la disperazione in cui la squadra è piombata dopo la presa del potere da parte dei Talebani. Fayazi è riuscita a fuggire in Gran Bretagna da qualche settimana, salvandosi così dalle barbarie contro cui altre sue compagne stanno ancora combattendo: “I talebani hanno chiesto alle famiglie delle nostre giocatrici di non permettere alle loro ragazze di fare sport, altrimenti si troveranno di fronte a violenze inaspettate” racconta. Le sue ex compagne di squadra “hanno persino bruciato le loro attrezzature sportive per salvare se stesse e le loro famiglie. Non volevano che conservassero nulla legato allo sport. Hanno paura“. Per una di loro la paura si è trasformata in realtà: Fayazi, infatti, racconta alla BBC che una sua compagna di squadra è stata uccisa, anche se i dettagli ancora non sono chiari. Sophia, pseudonimo di un’altra giocatrice che è riuscita a lasciare l’Afghanistan, afferma: “Sono sicura che sono stati i Talebani, in quel periodo i talebani stavano prendendo il controllo tutte le città e non c’erano altri gruppi che avrebbero potuto fare questo. Lei era solo una giocatrice e non faceva nulla di male. Siamo tutti scioccati per cio che è successo, non potevamo crederci. Temiamo di poter perdere altri amici“. I Talebani non hanno ancora approvato alcune legge sullo sport femminile, ma Ahmadullah Wasiq, vice capo della commissione culturale, ha recentemente dichiarato che “non è necessario” che le donne pratichino sport. Sulla questione sta intervenendo il Comitato Olimpico Internazionale a cui, come riportato sempre dalla BBC, Zahra e Sophia si sono appellate: aiutare più atleti possibili a lasciare il paese è una loro priorità. “Vogliamo che il mondo ci aiuti a raggiungere gli obiettivi e le speranze per cui abbiamo lavorato. È il nostro sogno, non possiamo arrenderci” conclude Sophia. (fonte: BBC) LEGGI TUTTO

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    Anche Akbas e Antiga si candidano alla panchina della Polonia femminile

    Di Redazione Si fa sempre più agguerrita la lotta per guidare la nazionale femminile della Polonia dopo la separazione tra la Federazione e Jacek Nawrocki. Dopo la candidatura di Vital Heynen, in uscita dalla nazionale maschile, arrivano anche quelle del turco Ferhat Akbas e del francese Stéphane Antiga, espresse in due interviste rispettivamente a Sportowe Fakty e Polsat Sport. Non ci sono, invece, conferme sugli eventuali contatti con Stefano Lavarini. Akbas, attuale allenatore dell’Eczacibasi, ha guidato il Chemik Police nelle ultime due stagioni, vincendo due titoli nazionali, altrettante Coppe di Polonia e una Supercoppa. “Sarebbe un grande onore per me – ha dichiarato – ho ottimi contatti con le giocatrici, conosco il campionato e le dinamiche della pallavolo polacca. Non sarebbe un problema neppure per il club, sarebbe una possibilità di crescita per me e quindi un fattore positivo anche per loro“. Il giovane tecnico turco (classe 1986) ha già lavorato in passato con le nazionali di Turchia e Giappone. Antiga guida invece da tre stagioni il Developres Rzeszow in Tauron Liga, e questo rappresenta un potenziale ostacolo: la Federazione, infatti, non ammette il doppio incarico in patria (è stato questo il motivo del divorzio con Nawrocki). “Sarebbe una bella sfida per me, la squadra ha un grande potenziale. Ci sono giovani che possono già competere ai massimi livelli” dice comunque l’ex nazionale francese, che è già stato alla guida della Polonia maschile dal 2014 al 2016. Intanto la candidatura di Heynen non sta incontrando grandi consensi né sui media, né tra gli addetti ai lavori. “Dobbiamo fare sempre da cavia – si lamenta Malgorzata Glinka –. Anche Nawrocki non aveva mai lavorato con le donne prima. Se la Federazione ritiene che un allenatore non abbia funzionato con gli uomini, perché dovrebbe andar bene nel femminile?“. (fonte: Sportowe Fakty) LEGGI TUTTO

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    Campionati Sudamericani: la CSV premia la Carol “sbagliata”…

    Di Redazione Una curiosa svista ha animato la cerimonia di premiazione dei Campionati Sudamericani svoltisi a Barrancabermeja (Colombia) e vinti dal Brasile. Al momento di annunciare il sestetto ideale della manifestazione, infatti, lo speaker ha chiamato sul palco la brasiliana Carol Gattaz per ricevere il riconoscimento riservato a una delle migliori centrali. In realtà, però, la premiata sarebbe dovuta essere la collega di ruolo e quasi omonima Carol (Ana Carolina). Un errore a cui la Confederazione sudamericana è stata costretta a rimediare con un post di scuse sui social, assicurando che il premio è finito nelle mani della Carol “giusta”. Le due giocatrici hanno risposto con una foto di un abbraccio all’aeroporto, dimostrando di aver subito perdonato gli organizzatori per il piccolo incidente. (fonte: Web Volei) LEGGI TUTTO

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    Lorenzo Bernardi: “Chi non vorrebbe allenare la Polonia?”

    Di Redazione Con i Campionati Europei maschili ormai alle spalle, e certamente non conclusi come sperato, in Polonia ferve il dibattito sul nuovo CT della nazionale. Se Vital Heynen è ormai fuori gioco (ma il coach belga ha dato la sua disponibilità per allenare la squadra femminile), per la sua sostituzione circolano diversi nomi: da Nikola Grbic agli italiani Andrea Anastasi e Andrea Gardini. E poi Lorenzo Bernardi, che si trovava a Katowice per la final four e oggi, in un’intervista rilasciata a Edyta Kowalczyk per Przeglad Sportowy, dimostra di non disdegnare la candidatura. “Quale allenatore al mondo – si chiede il tecnico della Gas Sales Bluenergy Piacenza – non vorrebbe allenare la Polonia? Ha una delle migliori squadre a livello globale, con un potenziale enorme e molti giocatori di alto livello a disposizione. Ogni coach del mondo sognerebbe questo lavoro. Ma per ora non voglio dire altro: tra una settimana si terranno le elezioni per il presidente della Federazione, che avranno un impatto significativo sulla scelta del nuovo CT. Dopo, probabilmente, ne sapremo di più“. Bernardi parla poi della delusione polacca per il mancato successo agli Europei: “Nella pallavolo la cosa più importante è il lavoro di squadra, non le capacità dei singoli giocatori. Guardate le Olimpiadi di Tokyo e le prestazioni della Francia e dell’Argentina, o quelle dell’Italia agli Europei. La Polonia è una squadra molto forte, ma assistendo le sue partite ho avuto l’impressione che accusasse dei cali, e poi che avesse problemi contro squadre che fanno dell’unità la loro forza. C’è bisogno di questo, e Michal Kubiak potrebbe essere un giocatore chiave per ottenerlo. Leon? È vero che non ha vinto nulla di importante con la Polonia, ma non si può dire che abbia giocato male in nessuno di questi tornei“. Non può mancare un riferimento all’Italia campione d’Europa: “Un risultato incredibile, nessuno si aspettava che potessero ottenere così tanto da questo torneo. Abbiamo ‘scoperto’ di avere una squadra giovane, ma già molto forte e con un grande futuro davanti. Quello che più mi ha colpito di loro è la capacità di giocare con calma e tranquillità, nonostante che per molti fosse il primo torneo di questo livello“. (fonte: Przeglad Sportowy) LEGGI TUTTO

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    Fabian Plak sull’esclusione dagli Europei: “Ho violato le regole della bolla”

    Di Redazione È rimasta per qualche giorno avvolta nel mistero l’esclusione di Fabian Plak dalla rosa dell’Olanda, avvenuta prima della partita dei quarti di finale dei Campionati Europei contro la Serbia (poi persa dalla squadra di Roberto Piazza). La Federazione orange aveva parlato semplicemente di “motivi disciplinari“, ma ieri è stato lo stesso centrale a intervenire con un post su Instagram per chiarire la vicenda. “Negli ultimi giorni – ha detto Plak – il mio telefono è esploso per i messaggi che mi chiedevano cosa fosse accaduto durante gli Europei. Solo per essere chiaro e non lasciare spazio alle voci: sono semplicemente andato al bar per bere qualcosa con alcuni compagni di squadra, quindi ho violato le regole della ‘bolla’ di sicurezza prevista nel corso del torneo. Per questo la Federazione ha deciso di rimandarmi a casa“. (fonte: Instagram Fabian Plak) LEGGI TUTTO

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    L’ultimo fischio di Susana Rodriguez Jativa: “Il volley mi ha fatto crescere”

    Di Redazione La finale dei Campionati Europei maschili tra Italia e Slovenia è stata anche l’ultima partita arbitrata (nel ruolo di secondo) da Susana Rodriguez Jativa, direttrice di gara spagnola da anni impegnata nei principali eventi internazionali. Anzi, ha rischiato di essere decisiva la sua ultimissima chiamata, quel fallo fischiato a Simone Giannelli sul secondo match point che poi, per fortuna degli azzurri, si è rivelato ininfluente. Rodriguez Jativa lascia l’attività a 47 anni, anche se, come ricorda in un’intervista alla CEV, “avrei potuto continuare ancora per 8 anni la mia carriera internazionale. Ma sento che può bastare così: ho cominciato giovanissima, e dopo una lunga carriera ho raggiunto tutti i miei obiettivi. Ho arbitrato in tantissime edizioni degli Europei, per tre volte alle Olimpiadi e in molte altre competizioni: questo è il momento giusto per fermarmi“. Come molti colleghi, anche l’arbitra spagnola era entrata nel mondo del volley da giocatrice: “Nella mia scuola potevo scegliere tra pallamano e pallavolo, e ho optato per quest’ultima. Giocavo come schiacciatrice, pur non essendo molto alta: ero molto brava in difesa. Qualche mese dopo, un rappresentante della Federazione è arrivato in palestra per annunciare che stavano organizzando un corso per segnapunti, e ho pensato: perché no? Avrei guadagnato qualche soldo e trascorso qualche weekend in ‘vacanza’. Poi, quando ho cominciato l’università, è diventato difficile continuare a giocare e allora ho scelto di proseguire la carriera arbitrale“. Il traguardo più rilevante raggiunto da Rodriguez Jativa rimane senz’altro la finale delle Olimpiadi di Rio 2016: “È stata anche la prima finale olimpica arbitrata da due donne, e la prima volta di una donna come primo arbitro. Sono stata molto fortunata nella mia carriera: la pallavolo mi ha dato la possibilità di viaggiare, di incontrare molte persone, paesi e culture differenti. Questa è una cosa davvero fantastica, perché ti aiuta a crescere tanto come persona. Grazie al volley per tutto questo“. Per ora è lontano dai campi il futuro della direttrice di gara, che nella vita di tutti i giorni lavora in banca: “Ho bisogno di prendermi una pausa dopo tanti anni di competizioni ad alto livello. Ho usato tutti i miei giorni di riposo per arbitrare, devo riposarmi un po’ e fare qualche vacanza. Ma le porte restano aperte, e vedremo cosa mi porterà il futuro“. (fonte: Cev.eu) LEGGI TUTTO

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    Polonia: Vital Heynen si propone come CT della nazionale femminile

    Di Redazione Sono passate solo poche ore dalla conquista della medaglia di bronzo nei Campionati Europei, che ha posto fine alla sua avventura come CT della nazionale, ma Vital Heynen è già pronto a riproporsi alla guida della Polonia: stavolta, però, quella femminile. L’indiscrezione era già circolata ieri, dopo che Heynen aveva ammesso davanti ai giornalisti di “avere pochissime possibilità” di continuare a guidare la squadra maschile e, scherzando sul suo futuro, aveva aggiunto che “nessuno lo vuole“. Oggi, come riporta Polsat Sport, a confermare ufficialmente la notizia è stata la manager dell’allenatore, Ola Piskorska. “Vital sarebbe interessato a questa posizione – ha detto l’agente –. A parte il fatto che gli piacciono le sfide, e questa sembra una sfida molto interessante, è anche molto affezionato alla Polonia e ai tifosi polacchi, e vorrebbe restare più a lungo nel paese“. Piskorska ha inoltre specificato che Heynen “continua a ricevere offerte da molte squadre, indipendentemente dal suo rinnovo o meno con la Federazione. Nessuna di queste proposte però lo ha convinto, perché vorrebbe rimanere in Polonia“. La nazionale femminile è alla ricerca di un nuovo allenatore dopo il divorzio da Jacek Nawrocki, passato alla guida del Chemik Police (la Federazione non ha accettato il doppio incarico). L’ex tecnico di Perugia non ha grandi esperienze nel femminile, se non come allenatore di due coppie di Beach Volley in Belgio, ma in Polonia il suo passaggio da un settore all’altro non sarebbe certo una novità: basti pensare ai casi dello stesso Nawrocki o di Stéphane Antiga. Tra gli altri possibili sostituti vengono citati proprio Antiga, il turco Ferhat Akbas e l’italiano Stefano Lavarini. Per la nazionale maschile, invece, si parla insistentemente di Nikola Grbic, ma anche di tre nostri connazionali: Lorenzo Bernardi, Andrea Anastasi e Andrea Gardini. Ogni decisione dovrà però essere rinviata all’inizio di ottobre, dopo che si svolgeranno le elezioni federali della PZPS, in programma il 27 e 28 settembre, e la relativa assemblea. (fonte: Polsat Sport) LEGGI TUTTO