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    L’AEK Atene vince la Coppa di Grecia per la prima volta nella sua storia

    Di Redazione

    Storico successo per l’AEK Atene femminile: la squadra della capitale ellenica si è aggiudicata la Coppa di Grecia per la prima volta nella sua storia, battendo in finale il Panathinaikos per 3-1 (25-21, 14-25, 25-20, 25-20). Tra le protagoniste del successo alcune vecchie conoscenze del volley italiano, come l’opposta Gyselle Silva, top scorer con 17 punti, e la schiacciatrice argentina Yamila Nizetich, premiata come MVP (2 ace e 2 muri per lei). Dall’altra parte del campo 15 punti per la 18enne opposta Martha Anthouli.

    Nel weekend si sono assegnate le Coppe nazionali anche in altri paesi europei. In Ungheria, il Penzugyor Budapest ha conquistato il trofeo maschile per la quarta volta consecutiva battendo per 3-0 (27-25, 25-19, 25-21) il Fino Kaposvar, e anche il Vasas Obuda Budapest si è confermato sul trono femminile dopo un emozionante 3-2 (23-25, 25-13, 22-25, 25-19, 17-15) contro lo Swietelsky Bekescsaba.

    In Portogallo seconda Coppa consecutiva per il Benfica, che in finale ha piegato per 3-0 (25-21, 25-19, 25-18) il Fonte Bastardo, mentre nel torneo femminile lo Sporting Lisbona è tornato ad aggiudicarsi il titolo dopo ben 37 anni, imponendosi sul Porto per 3-2 (25-22, 23-25, 23-25, 25-17, 15-13). In Islanda, infine, festeggiano l’Hamar Hveragerdi maschile (3-1 al Vestri Isafjordur) e il KA Akureyri femminile (3-0 all’HK Kopavogur).

    (fonte: FIVB) LEGGI TUTTO

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    Iran: lo Shahdab Yazd trionfa nella finalissima e si conferma campione

    Di Redazione

    Lo Shahdab Yazd festeggia per il secondo anno consecutivo il titolo nazionale in Iran grazie alla vittoria nella finalissima della Super League, per la prima volta assegnata con la formula della gara unica. L’incontro decisivo si è concluso con un netto 3-0 (25-23, 25-20, 25-19) per i campioni uscenti ai danni dell’Haraz Amol, la squadra del CT della nazionale Behrouz Ataei. In semifinale lo Shahdab aveva eliminato il Gorgan Pas (3-0, 3-2), mentre l’Haraz si era imposto sul Paykan Tehran (3-0, 3-1).

    Assoluto protagonista della finale Amir Ghafour, che oltre a laurearsi top scorer è stato anche premiato come MVP, candidandosi a furor di popolo al ritorno in nazionale. Nel sestetto ideale altri tre compagni di squadra (il palleggiatore Mehdi Mahdavi, lo schiacciatore Shahrooz Homayonfarmanesh e il centrale Masoud Gholami) oltre all’opposto Amin Esmaeilnezhad del Gorgan, allo schiacciatore Mojtaba Mirzajanpour dell’Haraz, al centrale Mohammad Fallah del Paykan e al libero Arman Salehi del Gorgan.

    (fonte: Varzesh3) LEGGI TUTTO

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    Coppa di Turchia: il Fenerbahce elimina l’Eczacibasi, Aydin ai quarti

    Di Redazione

    Si chiudono con una grande sorpresa i quarti di finale in gara unica della Coppa di Turchia femminile: esce di scena l’Eczacibasi Dynavit Istanbul, dominatore assoluto del campionato, per mano del Fenerbahce Opet Istanbul. La squadra di Terzic, prossima avversaria di Conegliano in Champions League, si impone con un secco e imprevisto 3-0 (25-23, 25-15, 27-25) grazie soprattutto a una prova di assoluto spessore di Arina Fedorovtseva: 23 punti per la russa, con il 58% in attacco, 2 muri vincenti e ben 7 ace, che suppliscono anche a una serata non eccezionale di Melissa Vargas (38% di efficacia). I “soliti” 21 punti di Tijana Boskovic non bastano a un Eczacibasi spuntato; inutili anche i cambi del terzo set con gli ingressi di Heyrman e delle due Sahin.

    In semifinale il Fenerbahce se la vedrà con il THY, che – nonostante l’assenza di Naz – ha superato al tie break (25-13, 25-21, 23-25, 21-25, 15-10) su un tenace Kuzeyboru: 28 punti per Kiera Van Ryk, che a fine partita si è abbandonata a un pianto liberatorio (a quanto sembra l’opposta sarà costretta a volare in Canada per un grave problema familiare). Dall’altra parte del tabellone, autoritario il VakifBank contro il Galatasaray: 3-0 senza storia (25-14, 25-19, 25-18) in favore di Egonu (21 punti con il 55%) e compagne. In semifinale si prospetta un derby tra opposte italiane: il Vakif affronterà l’Aydin BBSK di Anna Nicoletti (e Sara Loda), vittorioso per 3-1 in rimonta sul Sariyer (20-25, 26-24, 25-14, 25-22).

    Ancora da definire le date e il programma della Final Four.

    (fonte: TVF) LEGGI TUTTO

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    Polonia: all’LKS Lodz serve il tie break per battere il Tarnow

    Di Redazione

    Quasi un evento per questa edizione della Tauron Liga polacca: la capolista LKS Commercecon Lodz lascia per strada un punto, il secondo della sua stagione. La squadra di Alessandro Chiappini ha bisogno del tie break per aver ragione (24-26, 25-18, 25-14, 22-25, 15-11) di un combattivo Roleski Grupa Azoty Tarnow, che si difende con le unghie e con i denti, ma alla fine deve arrendersi. Valentina Diouf piazza altri 22 palloni; le grandi protagoniste però sono le centrali Kamila Witkowska (20 punti) e Aleksandra Gryka (18), rispettivamente autrici di 8 e 7 muri-punto sui ben 24 messi a segno dalle biancorosse.

    Con questo risultato l’LKS sale a più 4 sul Developres Rzeszow, a parità di partite giocate. Developres che, a sua volta, è praticamente inattaccabile dal Chemik Police, nonostante il netto successo per 3-0 di Brakocevic (20 punti) e compagne ai danni dell’Energa MKS Kalisz. Continua a vincere anche il BKS Bostik Bielsko-Biala, che si impone per 0-3 in casa del Radomka Radom, mentre il Palac Bydgoszcz festeggia l’importante successo in tre set in casa del Budowlani Lodz in uno scontro diretto per la zona playoff.

    (fonte: Tauronliga.pl) LEGGI TUTTO

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    Turchia: Halkbank Ankara e Ziraat Bankasi ripartono di slancio

    Di Redazione

    Dopo un mese di stop causato dal terribile terremoto che ha colpito Turchia e Siria, è ripreso anche il campionato di Efeler Ligi maschile, sia pure con una squadra in meno: l’Hatay, che ha sede in una delle città più rovinosamente danneggiate dal sisma, è stato costretto a ritirarsi. Sono ripartite alla grande le due formazioni che fin qui stanno dominando la stagione: l’Halkbank Ankara, avversaria di Civitanova in Champions League, ha piegato con un netto 3-0 il Tokat, tenendo a riposo per buona parte della gara sia Nimir Abdel-Aziz (che ha chiuso con il 100% su 6 palloni), sia Thomas Jaeschke.

    Ha risposto lo Ziraat Bankasi Ankara con un altro 3-0 (triplice 25-22) ai danni del ben più temibile Arkas Izmir: la squadra di Osmany Juantorena resta dunque a meno 4 dalla capolista. Terzo posto, ma ad altre 8 lunghezze di distanza, per il Fenerbahce HDI Istanbul, che nel derby ha piegato per 3-1 il Galatasaray con una grande prova di Louati e Ferreira soprattutto in ricezione. Il Galatasaray viene così raggiunto al quinto posto dal Bursa BBSK (3-1 al Tursad), mentre la vittoria ai vantaggi del tie break (18-20) dello Spor Toto sul campo del Cizre, con 27 punti di Bozidar Vucicevic, riapre la corsa all’ultimo posto nei playoff.

    (fonte: TVF) LEGGI TUTTO

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    Turchia: l’Eczacibasi vince ancora e stacca il VakifBank

    Di Redazione

    Si torna a giocare in Turchia – a quasi un mese dal tragico terremoto che ha bloccato anche l’attività sportiva – ed è subito big match: quello tra Eczacibasi e VakifBank non fa che confermare il trend della prima parte del campionato, con le arancionere che rifilano un secco 3-0 alle campionesse in carica e si portano addirittura a più 9 in classifica. Diciottesima vittoria su 18 partite per la squadra di Akbas, un rullo compressore trascinato dalla solita Tijana Boskovic (23 punti con il 59% in attacco) oltre che dalla solidissima ricezione di Voronkova, Baladin e Akoz. Il Vakif non punge mai in battuta, non incanta neppure un seconda linea e neppure Egonu (19 punti con il 44% e 4 errori) e Gabi sono in serata stellare.

    La partita di Istanbul è stata anche un’occasione dedicata all’omaggio e al ricordo delle vittime del terremoto: come già fatto da Zehra Gunes in Champions League, ogni giocatrice del Vakif ha indossato una maglia da riscaldamento con il nome di una delle giocatrici dell’Hatay scomparse nel sisma. Inoltre, nel palazzetto è stata organizzata una raccolta di giocattoli da destinare ai bambini coinvolti nella tragedia.

    La formazione di Guidetti vede ora avvicinarsi a soli 2 punti il Fenerbahce, che travolge in tre set il PTT con una Ana Cristina sugli scudi (19 punti). Il Galatasaray, pur concedendo un set al fanalino di coda Ilbank, tiene il ritmo e stacca provvisoriamente il THY, costretto a rinviare la sua partita con il Cukurova (la squadra più colpita dal terremoto e l’ultima a tornare in palestra). Continua la scalata del Sariyer, che al tie break infligge la quarta sconfitta consecutiva al Nilufer (20 punti di Chatchu-On Moksri e 20 di Drewniok); una performance mostruosa di Anna Nicoletti (40 punti) non basta all’Aydin BBSK per evitare il ko interno, sempre al quinto set, con il Sigorta Shop.

    (fonte: TVF) LEGGI TUTTO

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    Matrimonio tra campionesse: Carol e Anne Buijs si sono sposate

    Di Redazione

    Una delle coppie più celebri della pallavolo mondiale ha coronato il suo sogno: la centrale brasiliana Carol e la schiacciatrice olandese Anne Buijs hanno celebrato il loro matrimonio con una sobria cerimonia tenutasi giovedì. Le due giocatrici si sono conosciute nel 2016-2017, quando entrambe vestivano la maglia del Sesc RJ, e da allora non si sono più lasciate: hanno giocato insieme anche nel Nilufer e, dopo una breve separazione, sono tornate insieme nel Dentil Praia Clube dal 2020 (una delle testimoni del matrimonio è stata la compagna di squadra Brayelin Martinez). Nel corso degli ultimi Mondiali, di cui Carol è stata una delle assolute protagoniste, le due neo-spose sono state anche rivali in campo (il Brasile ha battuto l’Olanda per 3-0).

    Alla coppia vanno le congratulazioni della redazione di Volley NEWS!

    (fonte: Instagram Anne Buijs) LEGGI TUTTO

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    Yuliya Gerasymova: “Sogno una vita normale in un’Ucraina libera e indipendente”

    Di Alessandro Garotta

    La terribile guerra scatenata dalla Russia in Ucraina con l’invasione del 24 febbraio 2022 e i bombardamenti che continuano da oltre un anno stanno sconvolgendo il mondo, quello dello sport compreso. E coinvolgono in maniera ancora più diretta tutti gli atleti ucraini lontani dalla propria patria e comprensibilmente preoccupati per le conseguenze di familiari e amici che risiedono nel paese dell’est europeo.

    Tra questi c’è anche Yuliya Gerasymova, che – dopo una parentesi con le polacche del Roleski Grupa Azoty Tarnów nella prima parte della stagione – si è da poco trasferita al Rapid Bucarest: in un’intervista esclusiva ai microfoni di Volley NEWS, la centrale ha parlato della sua nuova avventura in Romania e ha raccontato il suo stato d’animo per quello che sta accadendo all’Ucraina.

    Foto Volei Rapid

    Da gennaio sei una giocatrice del Rapid Bucarest: quali sono le tue sensazioni per questa nuova avventura?

    “All’inizio dell’anno mi è arrivata un’offerta dal Rapid e ho colto l’occasione al volo. Sono molto contenta di essere venuta qui. Conoscevo già un paio di ragazze, con alcune avevo già giocato in passato mentre altre le avevo affrontate nelle competizioni internazionali. Inoltre, ho trovato uno staff di allenatori davvero bravi. Nonostante che i metodi di lavoro fossero in parte nuovi, mi sono ambientata velocemente: già dal secondo o terzo allenamento mi sentivo come se avessi sempre giocato in questa squadra“.

    Qual è il bilancio delle tue prime settimane a Bucarest? Quali sono le aspettative e gli obiettivi?

    “Come ho detto, sono riuscita ad ambientarmi velocemente: per un’atleta professionista il processo di adattamento a nuovi sistemi di gioco o programmi di allenamento è qualcosa di normale, che capita spesso durante la carriera. Per quanto riguarda la nostra stagione, purtroppo siamo stati eliminati agli ottavi di finale della Challenge Cup. Dunque, ora stiamo convogliando tutte le nostre energie sul campionato e sulla Coppa di Romania. Penso che ogni atleta che si rispetti scenda in campo solo per un obiettivo: vincere ogni partita e dunque alzare coppe“.

    Nella prima parte della stagione hai giocato in Polonia. Cosa ti porti dietro della tua esperienza al Roleski Grupa Azoty Tarnow?

    “Sicuramente non dimenticherò mai le mie compagne di squadra. Al Tarnow ho incontrato belle persone e ho fatto nuove amicizie. Il campionato polacco è molto interessante e con diverse peculiarità. Ci sono un paio di squadre molto forti, contro cui le possibilità di vincere sono piuttosto basse. Ma per il resto ho trovato tanto equilibrio e quasi tutte le partite che ho giocato sono state combattute“.

    Foto Instagram Yuliya Gerasymova

    Giocare all’estero quest’anno è stata una scelta forzata?

    “Quando ho accettato l’offerta dell’SC Prometey per la stagione 2021-2022, ero orgogliosa e felice di poter tornare a giocare in patria dopo sei anni all’estero. Durante questa esperienza sono stata piacevolmente sorpresa dalla crescita del livello della pallavolo ucraina. Potenzialmente sarebbe potuta crescere ancora di più. Ma poi è iniziata la guerra… Per me, la mia famiglia, i miei amici e le mie compagne di squadra è stato qualcosa di scioccante e frustrante. Ad essere sincera, quando la scorsa estate ho firmato con il Roleski, non avevo nemmeno chiesto informazioni sul club, sugli allenatori e sulle compagne.

    Il mio paese brucia e lotta ogni giorno: c’è una guerra in atto. È davvero difficile tenere alto l’umore, lavorare sodo ad ogni allenamento e rappresentare l’Ucraina dentro e fuori dal campo, essendo a conoscenza di tutte le cose orribili che stanno succedendo nel mio paese. C’è stato anche un periodo in cui riuscivo a parlare con i miei genitori soltanto una volta ogni tre o quattro giorni. Vi assicuro che è qualcosa di terribile“.

    Il 24 febbraio 2022 l’Ucraina veniva invasa dalle truppe russe. Cosa ricordi di quel giorno?

    “Eravamo tutti sotto shock. E a dir la verità io sono ancora in questo stato… Prima di trasferirmi in Polonia per la preparazione estiva, ho avuto la sensazione di essere completamente immersa nella nebbia per tre mesi“.

    Foto CEV

    Com’è cambiata la vita in Ucraina?

    “I miei amici sono ormai sparsi in tutto il mondo: in Lettonia, in Canada, negli Stati Uniti, in Turchia e nei paesi dell’Unione Europea. Nessuno sa quando ci potremo rivedere di nuovo e quando potremo tornare in Ucraina. La mia famiglia è ancora a Odessa. C’è stato un periodo in cui mancava l’elettricità dalle 12 alle 24 ore al giorno e tornava a disposizione solo per 2 o 3 ore. Nella mia città le sirene per gli attacchi aerei sono suonate più di 600 volte quest’anno. Per un paio di mesi sono mancati diesel e benzina. La gente non può lavorare e non sa cosa può succedere il minuto dopo. Dunque, come pensate che sia cambiata la vita degli ucraini?“.

    Cosa è successo alle squadre ucraine di pallavolo?

    “La Federazione sta facendo del suo meglio per cercare di portare un po’ di normalità nel nostro paese. Giocatori e giocatrici stanno dimostrando molto coraggio e grande forza nella volontà di scendere in campo, non solo per vincere il campionato o la Coppa di Ucraina, ma anche per il diritto di vivere una vita normale e pacifica in un’Ucraina libera e indipendente“.

    Com’è nata la tua collaborazione con la fondazione benefica “Children victims of the war”?

    “È nato tutto in modo spontaneo. Volevo rendermi utile e così ho deciso di diventare ambasciatrice di questa fondazione benefica. Finora ‘Children victims of the war’ ha aiutato migliaia di persone, soprattutto le persone che sono rimaste nelle zone maggiormente colpite dalla guerra. Abbiamo consegnato oltre 250 tonnellate di aiuti umanitari, soprattutto cibo e beni di prima necessità come medicine, vestiti caldi e salviette per bambini. Saremmo davvero grati per qualsiasi aiuto e donazione“.

    Quali sono i tuoi sogni per il futuro?

    “Come ogni ucraino, sogno solo la pace! Vorrei vedere sorgere il sole sul mare della mia città natale, in un’Ucraina libera e indipendente. Per quanto riguarda la pallavolo, faccio fatica a pensare oltre questa stagione“.

    Ma ti piacerebbe tornare a giocare in Ucraina un giorno?

    “Proprio oggi leggevo questa statistica: l’80% dei 13 milioni di ucraini che sono stati costretti a lasciare le loro case non vedono l’ora di tornare appena sarà possibile. Io sono una di queste persone: voglio tornare a casa e sapere che la mia famiglia, i miei amici e la mia patria sono al sicuro“. LEGGI TUTTO