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    F1, Il fondo della Ferrari F1-75 fa ancora discutere

    Il Circus della Formula 1 è giunto a Miami per la prima delle due gare in programma in questa stagione negli Stati Uniti. Si tratta del debutto sul nuovo Miami International Autodrome, circuito che misura 5.412 metri e si caratterizza per 19 curve, mentre per la Formula 1 si tratta di un ritorno in Florida […] LEGGI TUTTO

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    F1, Verstappen: “Io e Perez siamo felici. Voglio sempre il meglio”

    MIAMI – “A Imola è andata bene, pensiamo di avere una buona macchina e questa è una nuova pista da conoscere. A partire dalle condizioni e l’asfalto. Le curve veloci sono belle, i rettilinei lunghi e le sezioni strette lo rendono interessante come circuito. Perez? Sembra si trovi molto meglio sulla monoposto. Siamo entrambi felici delle nostre posizioni e dobbiamo proseguire così”. Max Verstappen ha parlato così in conferenza stampa in vista del Gran Premio di Miami, quinto appuntamento stagionale della Formula 1. L’olandese della Red Bull, dopo la vittoria di Imola, punta a un altro successo per avvicinare ulteriormente Charles Leclerc in classifica piloti. “Essere campione in carica ti porta a voler andare sempre meglio, ma per me non è cambiato nulla – ha aggiunto -. Voglio sempre avere il meglio e migliorare nel weekend successivo”.
    Le parole di Hamilton
    Anche Lewis Hamilton, partito a rilento in questa stagione, ha parlato in vista del Gp in Florida: “Daremo tutto sicuramente e cercheremo di dare il meglio. Si sta lavorando tanto in squadra, abbiamo una nuova ala posteriore. Più vicini ai primi? Non mi aspetto un grande cambiamento in tal senso. Il meteo è fantastico, l’accoglienza è stata calorosa. Sono felice di essere qui. Sono stato in acqua, mi sono allenato e ho giocato anche un po’ a golf, ma non sono bravo”. LEGGI TUTTO

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    F1, Verstappen: “Punto a migliorare sempre. Io e Perez siamo felici”

    MIAMI – Max Verstappen ha parlato in conferenza stampa in vista del Gran Premio di Miami, valevole per la quinta tappa del Mondiale 2022 di Formula 1. L’olandese della Red Bull, dopo la vittoria di Imola, punta a un altro successo per avvicinare ulteriormente Charles Leclerc in classifica piloti. “A Imola è andata bene, pensiamo di avere una buona macchina e questa è una nuova pista da conoscere – ha detto -. A partire dalle condizioni e l’asfalto. Le curve veloci sono belle, i rettilinei lunghi e le sezioni strette lo rendono interessante come circuito. Perez? Sembra si trovi molto meglio sulla monoposto. Siamo entrambi felici delle nostre posizioni e dobbiamo proseguire così. Essere campione in carica ti porta a voler andare sempre meglio, ma per me non è cambiato nulla. Voglio sempre avere il meglio e migliorare nel weekend successivo”.
    Il commento di Hamilton
    Anche Lewis Hamilton, partito a rilento in questa stagione, ha parlato in vista del Gp in Florida: “Daremo tutto sicuramente e cercheremo di dare il meglio. Si sta lavorando tanto in squadra, abbiamo una nuova ala posteriore. Più vicini ai primi? Non mi aspetto un grande cambiamento in tal senso. Il meteo è fantastico, l’accoglienza è stata calorosa. Sono felice di essere qui. Sono stato in acqua, mi sono allenato e ho giocato anche un po’ a golf, ma non sono bravo”. LEGGI TUTTO

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    F1, Gran Premio di Miami: numeri e curiosità

    Il Mondiale di Formula 1 esordisce a Miami per la prima delle due gare in programma in questa stagione negli Stati Uniti (la seconda sarà ad Austin il 23 ottobre). Si tratta del debutto sul nuovo Miami International Autodrome – circuito che misura 5.412 metri e si caratterizza per 19 curve – mentre per la Formula 1 è il ritorno in Florida dopo l’unico Gran Premio disputato a Sebring nel 1959, al quale la Scuderia di Maranello non prese parte. LEGGI TUTTO

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    Miami, terra di motori: ora è il turno della Formula 1

    Domenica 8 maggio andrà in scena il 1° Miami Grand Prix di Formula 1. Ad accogliere lo storico ed atteso evento, il nuovo Miami International Autodrome. Si tratta di un circuito non permanente situato a Miami Gardens. Il tracciato — lungo 5,412 km — si sviluppa attorno all’imponente Hard Rock Stadium, impianto che ospita le partite casalinghe dei Miami Dolphins, franchigia impegnata nella National Football League.Non vengono usate strade normalmente aperte al traffico; il circuito, infatti, è stato ricavato all’interno dei terreni privati dello stadio.
    La città di Miami ha una lunga e gloriosa tradizione motoristica. Già nel 1926, si disputa il Carl G. Fisher Trophy: sede della competizione del neonato campionato AAA (American Automobile Association) il Fulford-Miami Speedway, ideato e costruito per volere di Carl Fisher, “papà” dell’Indianapolis Motor Speedway.
    Il massimo campionato nordamericano riservato a vetture “formula”, la CART (Championship Auto Racing Teams), torna in quel di Miami nel 1985. Dal 1985 al 1988, la corsa si disputa al Tamiami Park, all’interno di un corto tracciato cittadino di 2,870 km. Al Tamiami Park vengono, inoltre, disputate due edizioni del Marlboro Challenge (“all star race” della CART, 1987-1988) e tre corse di American Racing Series-Indy Lights (dal 1986 al 1988; a vincere nel 1986 è Fabrizio Barbazza).
    Nel 1995, la CART approda al Bicentennial Park di Miami: la gara è vinta da Jacques Villeneuve. Nel biennio 1995-1996, il tracciato ospita anche la Indy Lights e l’Atlantic Championship, campionati propedeutici alla CART.
    Con la realizzazione dell’Homestead-Miami Speedway, CART e IRL/IndyCar si trasferiscono sull’ovale della Florida. La CART farà tappa in questo impianto dal 1996 al 2000 (nel 2000, a trionfare è Max Papis), la IRL/IndyCar dal 2001 al 2010. Parimenti, anche la Indy Lights e la Atlantic si trasferiscono — sebbene in forma non continuativa — presso lo Speedway di Homestead-Miami.
    La CART — siamo già negli anni della scissione tra CART/Champ Car e IndyCar — torna a riabbracciare un circuito cittadino nell’area di Miami nel biennio 2002-2003. Il tracciato è quello del Bayfront Park.
    Miami, tuttavia, deve la sua gloriosa storia motoristica soprattutto alle corse riservate alle vetture a ruote coperte. Il merito è di Ralph Sanchez, promoter di origine cubana. Nasce il Grand Prix of Miami: il circuito è ricavato presso Bayfront Park e Biscayne Boulevard. Siamo nel 1983, il campionato è l’IMSA GT Championship. L’edizione della 500 km (3 Ore) del 1983 è un flop: fortemente condizionata da maltempo, la corsa è interrotta dopo pochi giri. Sanchez rimborsa di tasca propria team e concorrenti, meritandosi il rispetto da parte dei protagonisti impegnati in IMSA. Negli stessi giorni, le vetture di classe GTU e GTO disputano entrambe corse di 100 km.
    Il Bayfront Park accoglie i Prototipi e le GT IMSA dal 1983 al 1985, quindi sarà il tracciato semi-permanente dell’adiacente Bicentennial Park (già Museum Park, oggi Maurice A. Ferré Park) a fare da cornice al Grand Prix of Miami dal 1986 al 1993. Nel 1986, Paolo Barilla — in coppia con Bob Wollek — si aggiudica su Porsche 962 la 3 Ore riservata ai Prototipi GTP.
    Il biennio 2002-2003 vede il grande ritorno dei Prototipi e delle GT sul rinnovato Bayfront Park. In questi anni, infatti, la American Le Mans Series fa tappa a Miami in concomitanza con la CART/Champ Car. Nel 2002, Emanuele Pirro — in coppia con Frank Biela — si aggiudica la corsa su Audi R8 di classe LMP 900.
    Il campionato SCCA Trans-Am si affaccia a Miami nel 1994, allorché viene disputata una corsa sul tracciato del Bicentennial Park. Frattanto, lo Speedway di Homestead-Miami ospita altre corse riservate a vetture a ruote coperte. Lo fa attraverso i suoi layout stradali ricavati sfruttando l’infield e alcune porzioni dello speedway, parimenti a quanto accade in altri ovali, quali Indianapolis e Daytona. Nel 1998 è la volta dello United States Road Racing Championship, nel 1999 del FIA GT Championship, quindi — dal 2000 al 2012 — del Grand American Road Racing Championship/Rolex Sports Car Series.
    In foto, Miami ai tempi dell’IMSA Anni ’80: uno scorcio del tracciato del Bayfront Park durante la gara IMSA GTO 1984 e la locandina del Grand Prix of Miami 1988 riservato ai Prototipi IMSA GTP. (FOTO)
    Adesso tocca alla Formula 1 far “tremare” le strade di Miami. LEGGI TUTTO

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    Spiagge finte, prezzi alle stelle e lusso sfrenato: ecco il Gp di Miami

    Ostentazione pacchiana? Schiaffo alla miseria? Inutile finzione? Chiamatela come volete, ma questa è la cornice montata per il Gran Premio di Miami 2022, quinta tappa del Campionato del Mondo di Formula 1, in programma questa domenica 8 maggio. Spiagge finte, hotel e ristoranti a prezzi stellari e non solo.Guarda la galleryGP Miami 2022: il lusso è di casa qui
    Spiagge finte, lusso e prezzi altissimi
    Il circuito è situato lontano dalla costa, motivo che ha spinto gli organizzatori a installare una finta baia, facendo dipingere la strada di azzurro e poggiandovi delle vere imbarcazioni. Ciò è valso alla location il soprannome di “falsa Montecarlo”. È proprio la località francese il modello a cui si punta, nel senso di creare un contesto quanto più possibile esclusivo e di lusso. E gli americani, è risaputo, sono maestri nel sopravvalutare ciò che hanno da offrire. I prezzi iniziali dei biglietti erano compresi tra i 550 e 1.800 euro. Ora i posti più economici (lungo i rettilinei) si trovano a non meno di mille, mentre in corrispondenza delle curve e dell’ultimo tracciato possono arrivare fino ai 3mila delle suite vip. I prezzi delle suite poi sono da capogiro: per affittarne una in un quartiere adiacente al circuito possono volerci anche 42mila euro a notte; se invece si vuole optare per un “semplice” hotel, il St. Regis Pal’s Harbour offre un “convieniente” pacchetto da 103 mila euro per tre notti. Scontato dunque che molti scelgano di alloggiare fuori città, il ché richiede il noleggio di un auto per raggiungere il circuito. E anche qui arriva la stangata: dai 224 ai 350 euro per tre giorni, carburante escluso. Chiudiamo con i ristoranti: una cena al prestigioso Carbone di Miami può arrivare a costare 3mila euro a persona, da aggiungere al prezzo di prenotazione di alcuni ristoranti attorno al circuito, che va dai 3 ai 5mila euro per un tavolo da 4/6 persone. Per non parlare di un semplice “aperitivo” a bordo pista, che può toccare i 100mila euro.
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