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    F1 Messico, Norris e Leclerc inseguono Verstappen in FP2

    CITTÀ DEL MESSICO – La seconda sessione di prove libere del Gran Premio del Messico ha visto ancora Max Verstappen chiudere davanti a tutti. Il campione del mondo della Red Bull ha fermato il cronometro in 1:18.686, seguito da vicino da Lando Norris e Charles Leclerc, racchiusi in appena due decimi e mezzo. Dietro Max, appare serrata la lotta come seconda forza, soprattutto in ottica passo gara, con la simulazione che ha visto McLaren, Ferrari e Mercedes molto ravvicinate. Undicesima piazza per Carlos Sainz, mentre ci sono da segnalare anche gli exploit di Valtteri Bottas e Daniel Ricciardo, quarto e sesto separati da Sergio Perez. LEGGI TUTTO

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    FP2 Messico: Verstappen davanti, ma la Ferrari segue con Leclerc

    CITTÀ DEL MESSICO – È ancora Max Verstappen il più veloce nel Gran Premio del Messico, ventesimo appuntamento del mondiale F1. L’olandese della Red Bull comanda anche la seconda sessione di libere, ma la battaglia dietro di lui è aperta: Lando Norris insegue ad appena 119 millesimi di distacco, con Charles Leclerc a +0.266; undicesimo a oltre mezzo secondo, invece, Carlos Sainz. Ma la Ferrari ha ben figurato sul passo gara, con le simulazioni che riportano una lotta serrata insieme a McLaren e alla Mercedes, che però sembra un attimo indietro sul giro secco: Lewis Hamilton ha chiuso settimo, mentre George Russell decimo. LEGGI TUTTO

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    F1, Leclerc: “In Messico abbiamo il potenziale per lottare con i nostri rivali diretti”

    Charles Leclerc è desideroso di rifarsi dopo la squalifica della sua Ferrari SF-23 nel Gran Premio degli Stati Uniti. E il monegasco, in Messico, vede il potenziale per lottare con i suoi rivali diretti.Charles Leclerc, Ferrari – credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    Leclerc ha le idee chiare su come sfruttare le ultime gare della stagione: “Ci devono servire soprattutto per migliorare in vista dell’anno prossimo, quando contiamo di essere più competitivi. Certo, stiamo anche vivendo una bella lotta per il secondo posto tra i Costruttori e sarebbe bello centrare quell’obiettivo”.
    Il pilota monegasco della Ferrari ha poi aggiunto: “Credo che se riusciamo a mettere tutto insieme possiamo portare a casa un buon bottino di punti qui a Città del Messico. Abbiamo visto come nell’ultimo periodo il potenziale della vettura sia più facile da sfruttare e questo ci ha permesso di essere più costanti nelle prestazioni. Ad Austin abbiamo sbagliato alcune cose, anche dal punto di vista strategico, e ne abbiamo pagato le conseguenze, ma credo ci sia il potenziale per lottare con i nostri diretti rivali anche qui”. LEGGI TUTTO

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    F1, Minardi critico sulla Sprint: “E’ una copia minore del Gp”

    Gian Carlo Minardi | CircusF1Mentre la Formula 1 è pronta per il Gran Premio del Messico, diciannovesimo appuntamento del Mondiale F1 2023, il Circus si interroga sul futuro della Sprint race. Nata nel 2021 per aumentare lo spettacolo, in particolare modo nel programma della giornata di sabato, fino ad oggi il mini-GP di 100 km ha disatteso le aspettative, secondo Gian Carlo Minardi.
    E come spesso succede, si cercano soluzioni alternative, molto diverse tra loro, volte a migliorare lo spettacolo. Tra le idee ci sarebbe l’uso della griglia invertita, la creazione di un campionato a parte con un punteggio e un montepremi dedicato come “incentivo” ai piloti.
    Su questo, abbiamo voluto sentire cosa ne pensa Gian Carlo Minardi: “La sprint-race era nata con l’intento di aumentare lo spettacolo. Ad oggi questo risultato è stato fortemente disatteso. In questo momento il format non è di aiuto. E’ solamente una copia minore del Gran Premio, senza aggiungere niente di più come abbiamo visto proprio negli ultimi due appuntamenti in Qatar e Austin”, ha commentato Minardi.

    La sesta e ultima sprint di questo 2023 si correrà in occasione del Gran Premio del Brasile: “C’è bisogno anche di un programma del fine settimana costante, senza dover stare ad impazzire per ricordarsi il format in occasione del singolo GP”, ha detto Minardi che poi ha anche aggiunto: “Inoltre la sprint crea un ulteriore problema. Una sola ora di prove libere per la messa a punto di queste vetture è troppo poco, soprattutto quando sono i millesimi a fare la differenza tra una sessione di qualifica e l’altra”.
    Il manager faentino ha concluso dicendo: “Forse si potrebbero aumentare i punti in palio, ma al momento non ho la ricetta. Siamo di fronte ad un dominio incredibile da parte di Red Bull a cui non sarà facile porre fine da parte dei concorrenti. Non dimentichiamoci che la storia della Formula 1 è piena di cicli vincenti. Fa parte di questo sport. Di certo non lo fermi creando un campionato a parte o mettendo in palio cifre da capogiro”. LEGGI TUTTO

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    F1, Vasseur: “In Messico per cogliere ogni opportunità”

    credit: @Scuderia Ferrari Press OfficeSeconda gara della tripla americana per il Mondiale di Formula 1, che dal Texas si sposta a sud per il Gran Premio di Città del Messico, al quale la Scuderia Ferrari arriva con il podio conquistato ad Austin da Carlos Sainz, risultato che ha permesso di recuperare ancora qualche punto a Mercedes nella classifica Costruttori.
    “Abbiamo lasciato Austin con una classifica rivista dopo l’esclusione di Lewis Hamilton e di Charles, che ha permesso a Carlos di salire sul podio”, ha commentato Fred Vasseur, alla vigilia del Gran Premio del Messico.
    Il Team Principal della Ferrari, sempre parlando dello scorso Gp, hai poi aggiunto: “È un risultato che si merita per come ha gestito la gara e che ci ha consentito di tornare a rosicchiare punti nella rincorsa al secondo posto nella classifica Costruttori”.

    Pensando alla prossima gara invece, Vasseur ha detto: “In Messico però voglio vedere maggiore concentrazione da parte della squadra perché non possiamo più permetterci alcuni degli errori di valutazione che abbiamo visto negli Stati Uniti. Quella che ci attende è una gara molto particolare, nella quale condizioni ambientali uniche influiscono sul rendimento delle vetture, sia sotto l’aspetto della prestazione pura che sotto quello della gestione gomme”.
    In Messico la Formula 1 torna al classico format con tre turni di prove libere, qualifiche e gara: “Avendo il formato di gara tradizionale – ha commentato Vasseur -, avremo modo di fare tutte le necessarie valutazioni nelle tre sessioni di prove libere e sono convinto che metteremo a punto strategie mirate che ci permettano di trarre il massimo da un Gran Premio che sulla carta si prospetta non poco complicata. Noi tutti, a cominciare da Carlos e Charles, dobbiamo essere in grado di cogliere al volo ogni opportunità che si presenterà”. LEGGI TUTTO

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    F1, GP Messico 2023: orari, diretta tv e programmazione

    ROMA – Dopo il Gran Premio degli Stati Uniti, in cui il l’olandese della Red Bull, Max Verstappen, ha metto a referto l’ennesimo sigillo della sua strepitosa stagione, è arrivato il momento del Gran Premio del Messico 2023 di Formula 1. Questa sarà di un’altra gara complicata per la Ferrari, che si affiderà a Carlos Sainz e Charles Leclerc per provare ad ottenere un buon risultato. Nella giornata di venerdì 27 ottobre prima sessione di prove libere alle ore 20:00 , mentre alle 23:00 prenderà il via la seconda sessione di libere. Sabato 28 ottobre la terza sessione di prove libere alle 19:00, mentre alle ore 22:00 spazio alle qualifiche. La gara, invece, andrà in scena alle ore 21:00 di domenica 29 ottobre.
    F1, ecco come seguire il GP Messico                                
    Il Gran Premio del Messico 2023 di Formula 1 andrà in onda integralmente su Sky Sport Uno (canale 201) e Sky Sport F1 (canale 207), mentre lo streaming sarà affidato a SkyGo e NOW. E’ prevista anche la trasmissione in chiaro su TV8 in diretta delle qualifiche di sabato 28 ottobre alle ore 22:00 e la gara di domenica 29 ottobre alle 21:00 per tutte le persone che non hanno sottoscritto abbonamenti. I lettori avranno anche la possibilità di seguire il live della gara del tracciato messicano su corrieredellosport.it. LEGGI TUTTO

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    Incredibile in Messico: i migliori tennisti del paese boicottano in blocco la Davis

    Miguel Angel Reyes Varela e Santiago Gonzalez

    Tennis di alto livello & Mexico, due parole ormai agli antipodi da moltissimi anni. Sono passati secoli sportivi da quando Raul Ramirez era un tennista di vertice (n.4 nel 1976), o da quando Leonardo Lavalle a metà anni ’80 teneva “alta” la bandiera tricolore con l’aquila negli eventi del Gran Prix, stazionando in top 100. Poi quasi il nulla. Che il movimento tennistico messicano sia ridotto ai minimi termini da molti anni è fatto noto e consolidato. Nonostante il paese nord americano organizzi da anni uno degli ATP 500 più apprezzati ad Acapulco e da qualche stagione sia entrato anche un 250 a Los Cabos (vinto da Fognini, tra gli altri), e che vengano disputati molti Challenger di buonissimo livello nel paese, il movimento nazionale ristagna.
    Motivi? Molti, tutti negativi e concordanti. Innanzitutto gli scarsi investimenti della non certo ricca federazione locale, ben poco impegnata anche nel reperire sponsor e risorse per un rilancio e riorganizzazione del sistema, una mancanza di atleti di ottimo livello (dirottati in altri sport, soprattutto baseball e calcio), e pure una lega nazionale per club che recluta le poche discrete racchette e ben le paga, finendo così per impoverire ulteriormente il numero dei pochi talenti disponibili a sacrificarsi per tentare la scalata nel difficile mondo Pro. Una situazione sportivamente pessima e di difficile soluzione, tanto che dei tennisti messicani si è completamente perso traccia da molti anni. Il miglior messicano nel ranking è Ernesto Escobedo (n.320), nato negli USA e per anni sul tour come statunitense, poi passato al paese di origine dei genitori. Il secondo “miglior” tennista è addirittura al n.625 questa settimana, Alex Hernandez (23 anni). Solo qualche doppista riesce a restare nel tour maggiore. In pratica, un deserto degno di quello aridissimo di Sonora.
    A far tornare il Messico nel radar del mondo tennistico una clamorosa decisione dei migliori tennisti del paese: boicottare in blocco la Coppa Davis. L’ha comunicato via social e alla stampa Santiago Gonzalez, 39enne ancora a buon livello in doppio (attualmente n.27 ATP di specialità). Scrive il nativo di Cordoba: “Dichiarazione ufficiale ai media e al tennis messicano. In allegato i motivi per cui non parteciperemo alla Coppa Davis Messico vs Taipei cinese a Metepec, Stato del Messico, il 4 e 5 febbraio. Firmato: i giocatori della squadra messicana della Coppa Davis. 30 gennaio 2023”. Ecco il comunicato allegato.
    “Per noi è sempre stato un grande orgoglio rappresentare il nostro paese in Coppa Davis (…). Dopo una difficile consultazione tra di noi e diversi tentativi di dialogo con la Federazione messicana di tennis alla ricerca della migliore funzionamento della squadra rappresentativa e della stessa Federazione Messicana di Tennis, non è stata raggiunta alcuna conclusione positiva e, pertanto, abbiamo deciso di non partecipare alla sfida contro China Taipei a Metepec, Stato del Messico. (…). La mancanza di comunicazione, zero pianificazione con la squadra e mancanza di interesse nel migliorare le condizioni di gioco dimostrano che la situazione non è stata affrontata in modo corretto e che gli interessi personali hanno avuto la meglio su quelli strettamente sportivi. L’ITF cerca come priorità che le squadre che disputano la Coppa Davis abbiano i migliori elementi possibili, oltre a soddisfare gli standard ottimali per la più grande competizione sportiva mondiale di tennis per nazioni. È triste che la FMT non abbia gli standard minimi nel trattare e pianificare con i migliori rappresentanti nazionali. L’ITF è consapevole delle nostre ragioni per non far parte di questa serie. Il nostro unico desiderio è cooperare correttamente, lavorare tutti assieme tra giocatori, tecnici, federazione e organizzatori degli eventi. Siamo a disposizione per collaborare ad una programmazione futura degli eventi della nazionale”. Poi la firma di tutti i migliori, Escobedo, Gonzalez, Hernandez, Verdugo e via dicendo, singolaristi e specialisti del doppio. Tutti in pratica.
    Una presa di posizione durissima, con ben pochi precedenti così in blocco e totale del movimento Pro di un paese, che di fatto renderà impossibile – a meno di una mediazione last minute – lo svolgimento della sfida Messico – China Taipei il prossimo fine settimana presso il Club Deportivo la Asunción. A meno che non venga deciso di mandare in campo dei ragazzi per non perdere a tavolino.
    Al momento la federazione, sul proprio account Twitter, non ha commentato la dichiarazione e si è limitata a promuovere le partite, come se niente fosse. In pieno Mexican-Style, “canta che ti passa”… Purtroppo alla fine, i nodi vengono al pettine.
    Torneremo su questo tema parlando della situazione tennistica di un paese tanto bello quanto in difficoltà nel nostro sport.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Scioperi in Brasile, la logistica del GP a rischio

    TORINO – La logistica si rivela sempre più importante per la Formula 1 (e in generale per gli sport del motore) e a volte anche l’anello debole dell’intero sistema. In Brasile, dove si correrà la prossima settimana (due gare: la sprint il sabato e il GP vero e proprio la domenica), ci sono agitazioni in seguito alle elezioni presidenziali e blocchi stradali organizzati dai sostenitori di una delle due parti. Il materiale delle squadre, spedito subito dopo la corsa di Città del Messico (come consuetudine), è sbarcato in Brasile ed è toccato da queste agitazioni. Certo, di tempo a disposizione ce n’è, ma c’è anche un po’ di allarme.
    Ripensare il calendario
    Non è la prima volta che si verificano ritardi logistici. Quest’anno, ad esempio, il trasporto via nave del materiale verso Melbourne (parte iniziale della stagione) aveva incontrato delle difficoltà ed era stato necessaria un’operazione di recupero per via aerea (e qualche squadra aveva comunque ricevuto alcune parti in ritardo). Al motomondiale era andata anche peggio e in Argentina l’intero programma di prove era stato concentrato in due sole giornate. Più in generale, da quando l’inflazione è esplosa in tutto il mondo, alle difficoltà tecniche si sono aggiunti i costi in crescita, che hanno costretto a una trattativa con gli organizzatori per adeguare il tetto alle spese. Anche per questo, poco alla volta, si cercherà di costruire un calendario che riduca gli spostamenti: una scelta (serve ad abbassare le emissioni), ma anche una necessità.
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