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    F1, Russell: “In Mercedes per un progetto a lungo termine”

    ROMA – L’esordio di George Russell sulla Mercedes è uno dei temi più caldi di questa Formula 1. La scuderia campione del mondo costruttori, però, non ha centrato il progetto per quest’anno e i sogni di gloria del pilota britannico si sono presto scontrati con la realtà. Questo il bilancio finora di Russell in un’intervista per “Auto, Motor und Sport”, quando mancano nove gare alla fine del Mondiale: “Finire tra i primi 5 non mi fa impazzire. Ma non sono nemmeno deluso perché sento che abbiamo sfruttato al meglio ogni opportunità. Abbiamo raggiunto il massimo. I progressi che stiamo facendo danno motivazione per il resto della stagione. Il fuoco è vivo perché vediamo risultati futuri. Penso a lungo termine e questo è il posto giusto per me”. La W13 della scuderia di Toto Wolff è stata bloccata dal porpoising, un fenomeno che ha impedito di migliorare ulteriormente la vettura. “Per risolvere il problema abbiamo diminuito le prestazioni. Forse anche troppo. Se sviluppiamo ancora, c’è il rischio che torni. Lewis ed io dobbiamo accettare che dovremo convivere con il porpoising per rendere la macchina di nuovo più veloce”, avverte Russell.
    La sfida con Hamilton
    Il nuovo regolamento ha colpito tutti i team in egual misura e nessuno aveva all’inizio del 2022 la certezza di avere la macchina giusta per affrontare il Mondiale. “Non c’era alcuna garanzia – ribadisce Russell – ma contavo sulla reazione della squadra, che c’è stata. In Belgio la nuova direttiva potrebbe avvantaggiare chi ha scelto dei fondi più flessibili e noi ci stiamo avvicinando sempre più”. Il confronto con Hamilton però tiene ancora banco e c’è attesa per vedere quale esito avrà questo confronto interno tra i due piloti. “Lewis ha fame e questa sfida lo motiva ancora di più. Il fuoco che ha dentro è straordinario e trascina anche me”, ha concluso Russell, che nelle prime gare aveva addirittura oscurato il sette volte campione del mondo. LEGGI TUTTO

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    Attesa per Spa, le nuove norme freneranno Red Bull e Ferrari?

    TORINO – Tra poco, ormai pochissimo, le monoposto scenderanno in pista a Spa per le prime prove libere valide per il GP del Belgio. Si scoprirà se gli effetti della Direttiva Tecnica 39 freneranno lo slancio delle due squadre più forti (Red Bull e Ferrari, citate in ordine di classifica) oppure se non accadrà nulla. Difficile, a dire il vero, che non accada nulla. Ma possibile (si vedrà quanto probabile) che gli effetti siano minimi. La direttiva in questione stabilisce delle nuove regole per controllare la rigidità dei fondi delle auto (quel “pattino” che un tempo era di legno, ora in materiale composito). Red Bull e Ferrari avrebbero trovato il modo di essere a norma (lo sono sempre state, questo va ricordato) pur usando degli assetti molto bassi che con l’attuale generazione di monoposto sono di importanza capitale.
    LA MERCEDES – Dietro il lungo braccio di ferro sull’introduzione di questa direttiva c’è chi intravvede la longa manus della Mercedes, che un sistema di questo tipo (regolare, va ribadito, ma molto innovativo) non l’ha pensato. Ma è ragionevole credere che le due squadre più forti possano trovarsi improvvisamente in difficoltà? In molti pensano che non succederà. Forse, azzarda qualche osservatore, le nuove norme potrebbero rallentare le quattro monoposto di vertice di un paio di decimi che, su una pista lunga come Spa, sono meno importanti che su piste più corte. Laddove, proporzionalmente, lo svantaggio sarebbe meno sensibile. Dunque, non resta che attendere il responso della pista. E capire se la seconda parte della stagione, a parte gli sviluppi e il recupero della Mercedes, sarà sulla falsariga della prima o se la lotta per vincere diventerà stabilmente aperta anche a Hamilton e Russell. LEGGI TUTTO

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    F1, Ferrari favorita in Belgio: Hamilton vuole superare Schumacher

    ROMA – Dopo la pausa estiva la Formula 1 si regala al suo ritorno il Gran Premio del Belgio. Max Verstappen si avvicina al suo secondo titolo mondiale e la Ferrari deve sfruttare ogni gara per cercare di fermare l’asso della Red Bull. Per farlo la casa italiana guarda alle statistiche, che la vedono finora vittoriosa per diciotto volte sull’asfalto di Spa-Francorchamps, dove Charles Leclerc ha già vinto nel 2019. Discorso diverso per Lewis Hamilton, che potrebbe non riuscire ad agganciare il suo mito, Ayrton Senna, al secondo posto della classifica dei piloti più vittoriosi in Belgio. Il brasiliano è infatti a quota cinque, dietro Michael Schumacher, che ha firmato sei successi. Il britannico, però, potrebbe superare proprio il tedesco in termini di podi: entrambi hanno infatti centrato nove volte almeno la terza posizione sullo storico circuito.
    Tradizione e imprevisti
    Costruito nel 1921 sfruttando le strade che collegavano le cittadine di Francorchamps, Malmedy e Stavelot, il circuito di Spa è, con i suoi 7 chilometri, il più lungo della Formula 1. Il primo Gran Premio si è disputato nel 1950 e ha visto la vittoria di Juan Manuel Fangio su Alfa Romeo. La gara si è sempre caratterizzata per colpi di scena legati anche alle condizioni meteorologiche, come successo nella precedente edizione, quando si è riusciti a correre non più di un giro, per di più dietro la safety car. Se a ciò si aggiunge che in quattro precedenti edizioni, nessuno è riuscito a trionfare in Belgio per più di una volta, ecco che la gara si fa – se possibile – ancor più interessante. LEGGI TUTTO

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    F1, la storia in Belgio dice Ferrari: Hamilton punta Schumacher

    ROMA – Il Gran Premio del Belgio rappresenta una delle grandi classiche della Formula 1 e quest’anno arriva in un momento delicato del Mondiale. Con Max Verstappen in fuga, la Ferrari deve capitalizzare al meglio ogni occasione per cercare di riacciuffare il campione del mondo Red Bull. Per farlo la casa italiana guarda alle statistiche, che la vedono finora vittoriosa per diciotto volte sull’asfalto di Spa-Francorchamps, dove Charles Leclerc ha già vinto nel 2019. Discorso diverso per Lewis Hamilton, che potrebbe non riuscire ad agganciare il suo mito, Ayrton Senna, al secondo posto della classifica dei piloti più vittoriosi in Belgio. Il brasiliano è infatti a quota cinque, dietro Michael Schumacher, che ha firmato sei successi. Il britannico, però, potrebbe superare proprio il tedesco in termini di podi: entrambi hanno infatti centrato nove volte almeno la terza posizione sullo storico circuito.
    Gp Belgio: la storia
    Costruito nel 1921 sfruttando le strade che collegavano le cittadine di Francorchamps, Malmedy e Stavelot, il circuito di Spa è, con i suoi 7 chilometri, il più lungo della Formula 1. Il primo Gran Premio si è disputato nel 1950 e ha visto la vittoria di Juan Manuel Fangio su Alfa Romeo. La gara si è sempre caratterizzata per colpi di scena legati anche alle condizioni meteorologiche, come successo nella precedente edizione, quando si è riusciti a correre non più di un giro, per di più dietro la safety car. Velocità e imprevedibilità, dunque, attendono i piloti per una delle gare storiche del Mondiale, che nelle ultime quattro edizioni ha visto vincere quattro piloti diversi. LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton: “Obiettivo 400 gare? Di benzina io ne ho ancora”

    ROMA – La Formula 1 potrebbe vedere il primo pilota a tagliare il traguardo delle 400 gare nel Mondiale. A ricoprire questo ruolo si candida Lewis Hamilton, che ai microfoni ufficiali del Circus risponde così a Toto Wolff, che lo aveva stuzzicato proprio su questo obiettivo: “Sono tante gare! Ma mi sento ancora giovane e mi sento come se avessi ancora un sacco di carburante nel serbatoio. Nel frattempo, però, sono anche grato di quanto ottenuto fin qui”. Poi aggiunge: “Voglio sempre mettermi in gioco. Correre le gare, ma anche continuare il lavoro con il team e fare di più. Penso con Mercedes possiamo fare ancora tanto e lo faremo”.
    Il futuro di Hamilton
    Per il momento, alla testa della classifica dei piloti con più Gran Premi disputati c’è Kimi Raikkonen (350), seguito da Fernando Alonso con 347 gare. Più staccati invece Ruben Barrichello (323), Michael Schumacher (307) e Jenson Button (306). Fuori dalla top five c’è Lewis Hamilton con 301 gare. Per raggiungere quota 400, Hamilton dovrebbe disputare almeno altri cinque campionati, concludendo la propria carriera a circa 42 anni. Questo non sembra essere un problema per il britannico sette volte iridato che conclude: “Mi sto divertendo più che mai. In questo frangente, ovviamente, voglio tornare a vincere. Ci vorrà del tempo, ma sono sicuro che a un certo punto ci siederemo e parleremo del futuro”. LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton: “Sono ancora giovane, posso arrivare a 400 gare”

    ROMA – Appena tornato dal suo viaggio in Africa, Lewis Hamilton è pronto a tornare protagonista in macchina. Ormai accantonato il sogno mondiale già alle prime gare, per il britannico della Mercedes è tempo di rispondere a Toto Wolff, che ha prospettato per lui le 400 gare in Formula 1. “Sono tante gare! – afferma il sette volte campione del mondo – ma mi sento ancora giovane e mi sento come se avessi ancora un sacco di carburante nel serbatoio. Nel frattempo, però, sono anche grato di quanto ottenuto fin qui”. Poi aggiunge: “Voglio sempre mettermi in gioco. Correre le gare, ma anche continuare il lavoro con il team e fare di più. Penso con Mercedes possiamo fare ancora tanto e lo faremo”.
    Hamilton ancora affamato
    Per il momento, alla testa della classifica dei piloti con più Gran Premi disputati c’è Kimi Raikkonen (350), seguito da Fernando Alonso con 347 gare. Più staccati invece Ruben Barrichello (323), Michael Schumacher (307) e Jenson Button (306). Fuori dalla top five c’è Lewis Hamilton con 301 gare. Per raggiungere quota 400, Hamilton dovrebbe disputare almeno altri cinque campionati, concludendo la propria carriera a circa 42 anni. Questo però non sembra costituire un ostacolo per Hamilton. “Mi sto divertendo più che mai. In questo frangente, ovviamente, voglio tornare a vincere. Ci vorrà del tempo, ma sono sicuro che a un certo punto ci siederemo e parleremo del futuro”, ha infatti concluso il pilota di Stevenage. LEGGI TUTTO

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    Formula E, che finale a Seoul: Mercedes e Vandoorne iridati, Mortara vince gara2

    “Campione del mondo, wow! È la sensazione migliore, abbiamo corso una stagione estremamente consistente, il team ha fatto un lavoro pazzesco. 

    È stato difficile concentrarmi in gara perché è stata un po’ matta, Jake ha subito 5″ di penalità, io ero concentrato a stare sotto i 5″. Tantissimo lavoro messo in questa vittoria da parte mia e della squadra, sono estremamente felice”, le prime parole a caldo di Vandoorne, mister regolarità, lui che vince il titolo con appena un successo all’attivo in Stagione 8.

    Tutte le notizie di Formula E

    A Evans non riesce il miracolo

    Vince Mortara, con una Venturi che chiude il mondiale Costruttori in seconda posizione, alle spalle di una Mercedes ufficiale che si laurea campione. Saluta la Formula E con il bottino più ricco la struttura Mercedes.

    Diversamente da gara-1, a Seoul si è corso sull’asciutto e con una griglia di partenza che ha visto Mitch Evans scattare solo 13°, lui unico rivale in grado di infastidire e contendere la vittoria del titolo a Vandoorne: 21 punti da recuperare, l’obbligo di vincere la gara e sperare che il belga non facesse meglio dell’ottava posizione.

    Evans chiude settimo, recupera ma poi trova una DS Techeetah di Vergne contro la quale si infrange e porta a casa il piazzamento.

    Davanti Mortara domina. In partenza Da Costa scatta dalla pole ma il primato dura pochissimo. Dopo tre minuti arriva l’attacco di Mortara su Da Costa, manovra dalla quale trae vantaggio anche Jake Dennis, su Andretti. Passa secondo e tiene la posizione. 

    .@afelixdacosta goes for a move on @JakeDennis19 but it doesn’t pan out!The pair make contact and the @DSTECHEETAH driver rejoins the pack in P16…LIVE timing https://t.co/KK5UJiyiRE2022 Hana Bank #SeoulEPrix pic.twitter.com/FwtoRNssEl
    — ABB FIA Formula E World Championship (@FIAFormulaE) August 14, 2022

    Mortara, quanti punti persi!

    “Sono un po’ frustrato perché abbiamo perso molti punti nelle ultime gare”, dice Mortara, in lizza per il mondiale fino a poche gare prima del finale di Seoul. “Le gare vanno così, la nostra macchina è veloce e vincere era quello che mi serviva.

    Solitamente andiamo meglio in gara rispetto alla qualifica, siamo molto bravi a usare gli attack mode, gestire la batteria e le temperature. È stata un’ottima giornata”, dice del successo coreano.

    Giovinazzi out dall’ePrix

    L’ePrix corre via senza emozioni di sorta, al netto dei soliti contatti nelle retrovie. Una gara numero 100, quella della Formula E, alla quale non ha preso parte Antonio Giovinazzi, sostituito da Fenestraz. Antonio ha subito un colpo alla mano in gara-1 e il dolore al pollice ha suggerito di rinunciare a correre l’ePrix di Seoul domenicale.

    La Safety Car non cambia le sorti della gara

    A 24 minuti dal termine e  con una classifica insolitamente distanziata – Mortara 2″3 su Dennis 6″7 su Vandoorne quarto, 13″6 su Evans ottavo – arriva l’imprevisto: Guenther parcheggia la Nissan, danneggiata dopo un contatto contro il muro. La direzione gara decide di mandare in pista la Safety Car e ricompatta il gruppo. Dieci minuti di andatura controllata, poi la ripartenza.

    Non cambia il copione, Mortara riallunga facilmente. Alle spalle dell’elvetico battagliano Da Costa e Dennis. Il portoghese di DS Techeetah attacca con il favore dell’AM Dennis, che però resiste e tira la staccata, finendo per toccare a posteriore destra della macchina di Da Costa. Va contro le barriere e perde molte posizioni. La direzione gara decide per la penalizzazione di 5″ di Dennis, sommati al tempo di gara. Vuol dire perdere il secondo posto guadagnato sul campo, a vantaggio di Vandoorne e un terzo posto difeso su Frijns.

    Mortara, Vandoorne, Dennis è il podio, poi il piazzamento di Frijns, seguito da Askew, Vergne, Evans, Cassidy, Buemi e Da Costa. LEGGI TUTTO

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    F1 2022, il bilancio della prima parte di stagione

    Con le ferie estive entrate nel vivo, la F1 2022 ha appena superato il giro di boa del Mondiale 2022. Ed è già tempo di tracciare i primi bilanci proponendo uno schema inedito. Abbiamo provato, infatti, a suddividere questa prima parte della stagione (13 Gp) in due tronconi sostanzialmente uguali. Il primo, dal Gp del […] LEGGI TUTTO