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    Mercedes, ecco le nuove Classe A e Classe B 2023

    Due dei modelli più apprezzati della gamma Mercedes cambiano volto ma mantengono il loro fascino. La Classe A, lanciata nel 1997 ha pian piano conquistato il pubblico e ha dato il via ad una nuova per la Casa tedesca, non più vista come l’azienda “delle auto da commendatore”. Fondamentale anche il successone della Classe B, con la sua impostazione tra una berlina e una monovolume.Guarda la galleryMercedes Classe A 2023
    Mercedes lancia il talent per i giovani che vogliono lavorare in Formula Uno
    Più contemporanee

    Arrivata al momento di rinfrescare la più recente generazione, la Classe A si ripropone come un’auto ambiziosa e bene equipaggiata. Ne fanno fede i cerchi in lega sino a 19” di diametro e il cambio automatico, proposti di serie su tutte le versioni. Le differenze si notano nella calandra, dottata di una nuova griglia, nei fari a led, nelle luci posteriori e nel diffusore posteriore. Gli interni sono dotati del più recente sistema multimediale MBUX con ogni tipo di funzione. Lo schermo centrale da 10”25 si può collegare con un display altrettanto grande per la strumentazione, altrimenti da 7” con gli allestimenti meno ricchi.
    La famiglia comprende quattro modelli a benzina “mild hybrid”: A 180, A 200, A 220 4Matic e A 250 4Matic. Ad essi di si aggiunge l’interessante ibrida plug-in A 250e. Grazie a un motore elettrico potenziato sino a 80 kW dai 75 precedenti, la A 250e è dotata di una batteria più grande che permette di percorrere sino a 82 km in modalità completamente elettrica. Non mancano le turbodiesel spinte da un 2 litri con potenza variabile da 116 a 190 cavalli per A 180d, A 200d e A 220d. Gli sportivi continueranno ad apprezzare le AMG A35 4Matic da 306 cv e l’entusiasmante A 45S 4Matic da ben 421 cavalli. Sono dotate, a loro volta, di tecnologia mild hybrid e di una griglia anteriore rivista. La Classe B, da parte sua, è stata affinata con un’immagine più sportiva, anche se le versioni AMG più potenti continuano ad essere riservate alla Classe A. Pure in questo caso è possibile notare un frontale più aggressivo, con una nuova griglia e fari a led di nuova concezione. Le dotazioni e gli equipaggiamenti sono gli stessi della Classe A, con la possibilità di scegliere tra sette allestimenti diversi che dovrebbero escludere la scelta di ulteriori dotazioni in opzione.
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    F1, GP Giappone: Mercedes al comando nelle FP2, Ferrari costrette a rincorrere

    SUZUKA – La seconda sessione di prove libere del GP del Giappone regala ancora soprese: davanti a tutti, infatti, non ci sono Red Bull o Ferrari, così come non si ripete Fernando Alonso, al comando nella prima, ma le Mercedes che riescono a precedere tutti. Il miglior tempo lo stampa George Russell che chiude in 1:41.395 precedendo il compagno di squadra Lewis Hamilton, secondo, e Max Verstappen, terzo con un ottimo passo gara.
    Ferrari attardate
    Seconde prove libere a due facce per la Ferrari, sempre in pista con Sainz, ma segnata da problemi per Leclerc, che ha potuto girare poco. Lo spagnolo ha chiuso con il sesto tempo, dietro anche a Sergio Perez con l’altra Red Bull e alla Haas di Kevin Magnussen mentre il monegasco è fuori dalla top ten, in undicesima posizione. Davanti a lui, infatti, ci sono Alonso, Bottas, Ocon e Zhou. LEGGI TUTTO

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    F1, GP Giappone: Russel davanti nelle seconde libere, Ferrari indietro

    SUZUKA – Mercedes fa la voce grossa nella  seconda sessione di prove libere del GP del Giappone:  non si ripete Fernando Alonso, al comando nella prima sessione, ma il miglior tempo lo stampa George Russell che chiude in 1:41.395 precedendo il compagno di squadra Lewis Hamilton, secondo, e Max Verstappen, terzo con un ottimo passo gara e pronto a brindare al titolo in caso di vittoria e giro veloce in gara.
    Ferrari costrette a rincorrere
    Seconde prove libere a due facce per la Ferrari, sempre in pista con Sainz, ma segnata da problemi per Leclerc, che ha potuto girare poco. Lo spagnolo ha chiuso con il sesto tempo, dietro anche a Sergio Perez con l’altra Red Bull e alla Haas di Kevin Magnussen mentre il monegasco è fuori dalla top ten, in undicesima posizione. Davanti a lui, infatti, ci sono Alonso, Bottas, Ocon e Zhou che chiude proprio davanti al monegasco della Rossa. LEGGI TUTTO

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    La F1 affronta l'onda lunga Budget Cap: può diventare uno tsunami

    TORINO – Il 2021 dovrebbe essere un anno magico per Mohammed Ben Sulayem, che l’ha concluso succedendo a Jean Todt alla guida della Fia, ma finora ha portato al principe saudita solo grane. Prima quella di Michael Masi, il direttore di gara rimosso dopo la gestione molto contestata del duello mondiale di Max Verstappen e Lewis Hamilton, concluso con quell’ormai famosa safety car che all’ultimo giro dell’ultimo GP ad Abu Dhabi è costato all’inglese l’ottavo titolo e contemporaneamente ha dato il primo all’olandese. Adesso la vicenda Budget Cap, il tetto di bilancio (fissato l’anno scorso in 145 milioni di euro) che proprio la Red Bull (e l’Aston Martin, ma non interessa a nessuno, tranne Fernando Alonso che rischia di metterci le chiappe sopra con una penalizzazione) avrebbe sforato in quella stagione. Un vulnus che rischia di minare la credibilità del Circus, tornato di moda e riamato dai giovani.Aver rinviato a lunedì, dopo il GP del Giappone che domenica potrebbe assegnare il titolo bis a Verstappen (per essere sicuro deve vincere con il giro veloce), non aiuta certo. Senza dare credito a chi parla di inciuci vecchio stile, è comprensibile che da parte della Fia ci sia la difficoltà di avere numeri certi sui bilanci, già di per sé (e non solo per la Red Bull e tanto meno per la F1) oggetto spesso di “fantasiose” operazioni (come moltiplicare le società fiscali che fanno capo a una sola: in questo caso ben otto…). Senza contare che nel famigerato regolamento del Budget Cap non ci sono pene scritte e certe. Semmai margini manovra. Complesso essere inattaccabili, anche giuridicamente.Però la sostanza è che se qualcuno ha speso di più per portare in pista più sviluppi ha tratto vantaggio. E un Mondiale deciso all’ultimo giro è facile pensare che sia stato condizionato da tutto ciò. Falsato, come dice chiaramente Lewis Hamilton a Suzuka. Il più duro, anche perché quello che ha pagato di più. Personalmente e come team. Non a caso la Mercedes fa alzare la voce ai suoi piloti. La Ferrari invece, come ormai da tradizione, sceglie una via più politica e meno mediatica. Lavora lontano dai riflettori, per questo Charles Leclerc è più cauto. Ma i benefici di un eventuale aggiramento del Budget Cap nel 2021 avrebbero condizionato anche questa stagione. E visto che la Red Bull ha portato molti sviluppi anche nel 2022, pure la prossima. Un’onda lunga, che fa subito fermata con un argine solido e chiaro. LEGGI TUTTO

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    F1, Wolff: “Hamilton rimarrà con noi altri cinque anni”

    ROMA – Toto Wolff non ha dubbi: “Hamilton prolungherà con noi e rimarrà in F1 per almeno altri cinque anni, ne sono completamente certo”. Il team principal della Mercedes, in un’intervista ai microfoni di “Channel 4” ha rassicurato tutti sul futuro di Lewis Hamilton, oggi trentasettenne ma intenzionato a continuare a lungo in Formula 1, almeno stando a quanto detto da Wolff. “Il vantaggio è che ci parliamo molto – ha detto -. In Francia mi ha detto di voler arrivare a 400 Gp, la scorsa settimana poi ci siamo seduti e lui mi ha detto ‘Guarda, dentro di me sento di avere altri cinque anni: come vedi la cosa?'”.
    Le parole di Wolff
    “Sarà Lewis il primo a dire ‘Non riesco più a fare tutto questo’. Con il passare del tempo siamo cresciuti insieme, e oggi siamo completamente trasparenti l’uno nei confronti dell’altro – ha aggiunto Wolff -. Lascerà solo quando sentirà di non avere più i riflessi o avrà perso il divertimento, mentre un’altra generazione starà crescendo in pista e sarà sicuramente molto forte. Non ho dubbi che qualsiasi cosa accadrà, quando concorderemo di prolungare il contratto, discuteremo sempre molto apertamente di cosa ci riserverà il futuro”. LEGGI TUTTO

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    F1, Wolff su Hamilton: “Mi ha detto che può correre altri cinque anni”

    ROMA – Il futuro di Hamilton? Per Toto Wolff sarà ancora a lungo in Formula 1: “Lewis prolungherà con noi e rimarrà in F1 per almeno altri cinque anni, ne sono completamente certo”. Il team principal della Mercedes, in un’intervista ai microfoni di “Channel 4” ha rassicurato tutti sul futuro del pilota britannico, oggi trentasettenne ma intenzionato a continuare a lungo nel Circus, almeno stando a quanto detto dall’austriaco. “Il vantaggio è che ci parliamo molto – ha detto -. In Francia mi ha detto di voler arrivare a 400 Gp, la scorsa settimana poi ci siamo seduti e lui mi ha detto ‘Guarda, dentro di me sento di avere altri cinque anni: come vedi la cosa?'”.
    Il rapporto con Lewis
    “Sarà Lewis il primo a dire ‘Non riesco più a fare tutto questo’. Con il passare del tempo siamo cresciuti insieme, e oggi siamo completamente trasparenti l’uno nei confronti dell’altro – ha aggiunto Wolff -. Lascerà solo quando sentirà di non avere più i riflessi o avrà perso il divertimento, mentre un’altra generazione starà crescendo in pista e sarà sicuramente molto forte. Non ho dubbi che qualsiasi cosa accadrà, quando concorderemo di prolungare il contratto, discuteremo sempre molto apertamente di cosa ci riserverà il futuro”. LEGGI TUTTO

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    F1, Russell: “A Singapore avevamo la macchina per vincere”

    ROMA – Un weekend da dimenticare per George Russell. Il pilota Mercedes a Singapore ha vissuto dei giorni difficili a partire dai problemi in qualifica il sabato con tanto di esclusione in Q2 per terminare con la gara di domenica in cui, partendo dalla pit lane, ha raggiunto solamente il 14° posto, ma con il giro più veloce. “Sono contento di aver risolto i problemi delle qualifiche in gara, ma è un vero peccato perché avevo la macchina per vincere. Dopo la Safety Car – ha spiegato Russell – ho superato tre vetture con un giro, stavo volando come evidenzia anche il giro più veloce di oltre due secondi”.
    “Orgoglioso dei progressi”
    Poi il contatto con Schumacher che ha rovinato il piano di rientrare in zona punti. “Non so bene cosa sia successo, mi sembrava di avergli lasciato molto spazio. Probabilmente saremmo finiti tra i primi 10 per il passo che avevamo. Comunque stiamo facendo molti progressi come squadra e ne sono orgoglioso. Siamo qui per vincere le gare, abbiamo avuto un’ottima serie di risultati e questo è probabilmente il primo weekend come squadra, a parte Silverstone, in cui abbiamo commesso un errore, me compreso”, ha concluso Russell. LEGGI TUTTO

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    F1, Russell: “A Singapore occasione persa”

    ROMA – Non il weekend dei sogni per George Russell. Il pilota Mercedes a Singapore ha vissuto momenti difficili già dalla qualifica il sabato, con tanto di esclusione in Q2 per poi concludere la gara di domenica, partendo dalla pit lane, solamente al 14° posto, ma con il giro più veloce. “Sono contento di aver risolto in gara i problemi delle qualifiche, ma è un’occasione sprecata perché avevo la macchina per vincere. Dopo la Safety Car – afferma il pilota britannico – ho superato tre vetture con un giro, stavo volando come evidenzia anche il giro più veloce di oltre due secondi”.
    “Sarei finito tra i primi 10”
    Poi lo scontro con Schumacher che ha rovinato i piani quando sembrava certo un rientro nella top-10. “Non so bene cosa sia successo con Mick, mi sembrava di avergli lasciato molto spazio. Probabilmente sarei finito tra i primi 10 per il passo che avevamo impostato. Comunque stiamo facendo molti progressi come squadra e ne sono orgoglioso. Siamo qui per vincere le gare, abbiamo avuto un’ottima serie di risultati e questo è probabilmente il primo weekend come squadra, a parte Silverstone, in cui abbiamo commesso un errore, me compreso”, conclude Russell. LEGGI TUTTO