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    F1, McLaren MCL35M: Il Power Unit Mercedes ha snellito il posteriore

    La prima vettura del 2021 ad essere presentata è stata la McLaren MCL35M, che già dal nome annunciato prima della presentazione lasciava intuire quanto di familiare ci potesse essere con la MCL35 del 2020.Già dalle prime immagini pubblicate della vettura papaya, è difficile notare differenze sostanziali con la vettura dello scorso anno e, ad occhi meno esperti, la nuova macchina parrebbe identica a quella della scorsa.
    Tuttavia, anche se le vere differenze e novità aerodinamiche le vedremo ai test prestagionali, la nuova vettura di Woking è quella con maggiori divergenze rispetto alla macchina del scorso anno, in virtù del passaggio dal Power Unit Renault a quello Mercedes.Difatti, per via del cambio di motorizzazione, la McLaren ha al suo interno una meccanica completamente differente, la quale ha beneficiato delle famose deroghe concesse dalla FIA, per poter adattare le parti omologate nel 2020 (come telaio, cambio, attacchi sospensione, sistema di raffreddamento) al Power Unit della casa tedesca, senza spendere gettoni.
    Vedendo le prime immagini pubblicate da McLaren della nuova MCL35M possiamo tuttavia notare interessanti aspetti tecnici:
    FIANCATE PIU’ SCAVATE
    Le prime differenze, seppur minime, derivano proprio dall’implementazione del Power Unit Mercedes sulla scuderia inglese, dove possiamo osservare una differente conformazione del sidepod e dell’air scope, adattati proprio al nuovo motore: la carrozzeria delle fiancate segue quelle che sono le nuove masse radianti, modificate dalla McLaren per adattarle Power Unit Mercdes, e che sono più rastremate rispetto al 2020. Il cambio rimane “made in McLaren ”, e anch’esso è stato modificato.
    La carrozzeria, che si restringe in maniera evidente appena dietro l’abitacolo, va a ricreare quel famoso scivolo aerodinamico che porta il flusso d’aria verso fondo e diffusore, proprio come sulla Mercedes dello scorso anno. È possibile osservare anche il nuovo fondo, libero da slot e canali per il flusso d’aria, il quale va a seguire le direttive tecniche 2021, con il restringimento di circa 10 cm in diagonale. Sicuramente si tratta di una prima versione di fondo, alla quale durante la stagione seguiranno importanti sviluppi per recuperare il carico aerodinamico perduto a causa queste limitazioni.
    Per quanto riguarda la presa d’aria sopra la testa del pilota è possibile vedere come ricordi dalla forma quella della Mercedes, con le due prese per il raffreddamento ai lati di quella che porta aria ai cilindri.Interessante dettaglio tecnico è rappresentato dalle prese d’aria ai lati dell’Halo, che hanno sfoghi più ampi e spioventi rispetto alla MCL35, andando a seguire l’andamento a scendere verso il fondo della nuova carrozzeria delle fiancate. È evidente come la gestione del raffreddamento fra Power Unit Renault e Mercedes sia abbastanza differente, e ha richiesto un lavoro notevole nel corso dell’inverno per i tecnici di James Key.
    PASSO PIU LUNGO E DIVERSO BRACKET SULLA SOSPENSIONE ANTERIORE
    Dettaglio tecnico della nuova McLaren del 2021 riguarda l’aumento del passo, abbastanza visibile in un compare diretto con la vecchia MCL35. Anche in questo caso l’aumento del passo potrebbe essere una diretta conseguenza dell’implementazione del Power Unit Mercedes, ma che comporta anche un aumento dell’efficienza dell’estrattore, per ovviare alla riduzione dell’ampiezza delle derive all’interno del diffusore stesso.
    Le restrizioni aerodinamiche a fondo e diffusore hanno portato anche a una diminuzione dell’assetto rake, come probabilmente vedremo sulle altre vetture che verranno presentate le settimane successive. L’assetto rake, di matrice Red Bull, risulta più penalizzante con le modifiche apportate al nuovo regolamento tecnico, anche se nel caso specifico della MCL35M l’assetto rake rimane comunque abbastanza pronunciato.Nel 2021 cambieranno anche le gomme Pirelli, le quali avranno una spalla più panciuta con costruzione piu rigida, per essere più resistenti alle sollecitazioni dovute all’aumento della downforce. A riguardo, pur non potendo modificare le parti interne omologate della sospensione anteriore, McLaren ha rivisto leggermente il disegno del pivot del triangolo superiore (freccia verde) e del bracket, ossia di quell’elemento che sposta il punto di ancoraggio del puntone della sospensione a schema push rod. Rivista anche la brake duct, che ha una forma più ampia nella parte superiore, formando una sorta di “L rovesciata”.
    VISIBILI LE PRIME NOVITA’ AERODINAMICHE
    A livello aerodinamico le prime vere novità studiate da James Key e colleghi le vedremo sicuramente al debutto nei test prestagionali. La MCL35M vista nella presentazione presentava ancora gran parte delle componenti aerodinamiche viste sulla vettura dello scorso anno. Tuttavia, alcune differenze con la MCL35 si sono viste, soprattutto nell’endplate dell’ala posteriore, del quale abbiamo visto comparire i soffiaggi svergolati in stile Haas – Red Bull, e non rettilinei come nella vecchia soluzione dello scorso anno. Sempre nella zona dell’ala posteriore, rimane la T-wing a doppio profilo vista lo scorso anno nei circuiti da alto carico.
    Analizzando l’aerodinamica della zona più anteriore si osserva che le barge boards sono molto simili all’ultimo sviluppo dello scorso anno, ma presentano delle semplificazioni che sono state dettate dal regolamento tecnico 2021, che ha comportato l’abolizione del doppio boomerang. Difatti i nuovi deviatori di flusso, seppur sempre molto complessi nel design, sono leggermente più semplici rispetto al 2020.Anche il muso è quasi identico a quello dello scorso anno, e mantiene la stessa struttura di impatto anteriore omologata nel GP di Toscana della scorsa stagione. È stato leggermente rivisto il deviatore di flusso a mantello, detto in gergo tecnico “cape”, che rispetto alla versione di fine 2020 è più allineato con i turning vanes sotto al telaio. Pur mantenendo la stessa struttura deformabile anteriore, McLaren ha continuato a sviluppare la parte aerodinamica che gli sta attorno, per avere una maggiore pulizia dei flussi sotto la vettura con il nuovo cape. LEGGI TUTTO

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    F1 2021, McLaren MCL35M: Come sarà la nuova monoposto con motore Mercedes

    La McLaren sta preparando la stagione 2021 in maniera molto più impegnativa rispetto ai diretti competitors: la nuova vettura di Woking dovrà essere rivisitata in diverse aree per alloggiare il Power Unit Mercedes che, facendo posto al propulsore Renault, sancirà il ritorno in F1, dopo diversi anni,… L’articolo F1 2021, McLaren MCL35M: Come sarà la […] LEGGI TUTTO

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    F1, Vietato sottovalutare la McLaren-Mercedes: a Woking si preparano per il grande salto!

    Il terzo posto nel campionato costruttori, ottenuto lo scorso anno, ha riportato la storica scuderia fondata da Bruce McLaren al vertice della Formula 1. Lì dove gli compete. Li dov’è quasi sempre stata. Il team più importante per storia e tradizione dopo la Ferrari, simbolo di grandi vittorie e grandi piloti. Carlos Sainz è stato un grande protagonista del ritorno della squadra ai piani alti, anche se ora ha lasciato Woking, direzione Maranello. Il suo sostituto è, però, Daniel Ricciardo, uno che, in quanto a determinazione, non ha nulla da invidiargli.
    L’ottimo score ottenuto la passata stagione è sì soddisfacente, ma per la McLaren ancora non abbastanza. Se il 2020 è stato ottimo, il 2021 deve essere l’anno della consacrazione. Delle conferme e dell’ulteriore miglioramento. Gli ingredienti ci sono tutti: un team principal come Andreas Seidl, che si è dimostrato davvero un’arma in più; i risultati gli danno ragione. Per non parlare della coppia piloti, la più simpatica ma anche la più agguerrita della griglia: quella formata da Ricciardo e da Lando Norris, che promettono battaglia ed emozioni a non finire.
    Poi la cosa più importante: il passaggio dalla motorizzazione Renault a quella targata Mercedes. Una mossa che permetterà alla McLaren di sfruttare un doppio vantaggio. Innanzitutto quello di poter usufruire di più cavalli rispetto alla Power Unit transalpina e, quindi, di fare quel passo in avanti per giocarsela finalmente con i top team. Ultima, ma non meno importante, la possibilità di riprogettare la vettura in alcune aree basilari, proprio sfruttando il cambio motore, mentre gli altri dovranno mantenere congelati gli sviluppi.
    Questo potrà rivelarsi fondamentale in vista delle economie del mondiale 2021. Il team di Woking potrà quindi apportare modifiche e ridisegnare totalmente la scatola del cambio e quindi l’intero retrotreno dell’auto, oltre che la fluidodinamica interna e la forma dei sistemi di raffreddamento. La nuova creatura McLaren si chiamerà come la sua predecessora, MCL35, ma con l’aggiunta di una M finale, quella di Mercedes. MCL35M. Solo una lettera in più, quindi, ma che vale molto, molto di più. Appuntamento il 15 febbraio per la presentazione ufficiale. LEGGI TUTTO

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    F1 2021: Lo squadrone dei motorizzati Mercedes fa davvero paura!

    La stagione di Formula 1 2021 si prospetta transitoria, interlocutoria. Un Mondiale, sotto certi aspetti, spento sul nascere dai fiacchi regolamenti tecnici ma che, sotto altri, può costituire una vera e propria sorpresa. Attenzione, quindi, a dare tutto per scontato e deciso.
    In attesa delle presentazioni delle vetture e dei soli (insufficienti) tre giorni di test collettivi in quel di Sakhir, possiamo ragionare attorno ad un dato che — in attesa di dar fuoco alle polveri — appare evidente. Il dato è presto detto: il teorico strapotere dei motori Mercedes.
    La Casa della stella a tre punte ha allestito un autentico squadrone. I motoristi di Brixworth, infatti, forniscono i propri V6 Turbo ibridi Mercedes M11 EQ Performance a tre scuderie che si issano o vogliono issarsi ai vertici delle classifiche: il Mercedes AMG Petronas F1 Team, il McLaren F1 Team ed il neonato Aston Martin F1 Team.
    La potenza di fuoco del team che affida le proprie monoposto a Lewis Hamilton e Valtteri Bottas necessita di ben poche presentazioni. Le Mercedes F1 W12 saranno, verosimilmente, le monoposto da battere. Difficile che le vetture tecnicamente curate tra Brackley e Brixworth palesino un tanto imprevedibile quanto clamoroso calo di prestazioni rispetto alle monoposto iridate del recente passato.
    L’Aston Martin F1 Team si pone subito all’attenzione. Un Marchio il quale, di certo, non è entrato in F1 solo per fare presenza, sebbene di Aston Martin non ci sia nulla. La scuderia, come noto, altro non è che il team Racing Point ma con nuovo nome. I piloti sono il confermato e in netta crescita Lance Stroll ed il quattro volte iridato Sebastian Vettel, reduce da una ultima annata in Ferrari a dir poco complicata. Una squadra, pertanto, che vuole giocare duro e ambire ai piani alti grazie al sempre più convincente canadese e al campione tedesco in cerca di rivalsa.
    La scuderia Racing Point ha condotto un 2020 da incorniciare. La controversa “Mercedes rosa” (ossia la Racing Point RP20-Mercedes) si è dimostrata vettura costantemente competitiva. Sergio Perez ha chiuso il Mondiale Piloti al 4° posto (125 punti), Lance Stroll all’11° (75 punti) ma ottenendo risultati sempre importanti. Nico Hulkenberg, infine, chiamato a sostituire in tre GP i piloti titolari (causa positività al Covid-19 dapprima di Perez, quindi di Stroll), è bravo a raccogliere punti preziosi e a centrare un ottimo 3° tempo in occasione del 70th Anniversary Grand Prix.
    Penalizzazioni alla mano, Racing Point ha totalizzato 195 punti, chiudendo al 4° posto il Mondiale Costruttori. Un risultato eccezionale.
    4 podi complessivi (compresa la vittoria di Perez al GP di Sakhir), 1 pole-position (Stroll, GP di Turchia): l’Aston Martin F1 Team riparte da questi exploit. Al livello tecnico, probabilmente, la nuova Aston Martin sarà l’ideale prosecuzione della già valida RP20.
    Mercedes, grazie ad un team dal nome altisonante e blasonato, ambisce a monopolizzare le prime posizioni di schieramento e gara.
    Il terzo asso in mano al motorista anglo-tedesco è rappresentato dalla McLaren. La scuderia di Woking merita un approfondimento a parte.
    La McLaren, abbandonando dopo tre stagioni i motori Renault, torna alle motorizzazioni Mercedes. Era il 1995 quando nasceva il sodalizio McLaren-Mercedes. I V10 Ilmor/Mercedes FO 110, in quell’anno, azionavano le McLaren Mp4/10, Mp4/10B e Mp4/10C. Il binomio McLaren-Mercedes partorisce tre titoli mondiali Piloti: Mika Häkkinen (1998-1999, McLaren Mp4/13 e Mp4/14) e Lewis Hamilton (2008, McLaren Mp4/23).
    Il sodalizio McLaren-Mercedes ha sinora prodotto 78 vittorie, 76 pole-position e 231 podi in 351 GP. La MCL35M — questo il nome della nuova vettura affidata in questo 2021 a Daniel Ricciardo e Lando Norris — saprà riallacciare quel vittorioso filo interrotto più di un decennio fa?
    Senza dubbio, la McLaren MCL35M è la vettura che, rispetto al 2020, mostra i più macroscopici cambiamenti. La monoposto nata sotto la direzione tecnica di James Key, infatti, è la sola in questo 2021 ad aver cambiato motorizzazione. Un cambiamento sostanziale, importante, profondo, finalizzato ad incrementare la costanza di rendimento di una vettura — la MCL35 del 2020 — in chiara crescita.
    La McLaren MCL35 costituisce la principale variabile del prossimo Mondiale di F1. Le aspettative sono alte ma non basta installare un motore vincente per tornare, appunto, a vincere. I temi da affrontare in fase progettuale sono molteplici: l’adozione di un nuovo propulsore, infatti, richiede sempre specifici adattamenti e altrettante integrazioni. La progettazione della MCL35M potrebbe aver richiesto più sforzi di quanto la sigla — in continuità col 2020 — possa fare immaginare.
    Mercedes, dunque, può fare affidamento su uno schieramento di vetture sulla carta assai competitivo. Alle Mercedes, Aston Martin e McLaren si aggiungono, infine, le due Williams, in lento ma progressivo miglioramento. Otto, dunque, le monoposto motorizzate Mercedes in questo 2021. Alle spalle della Mercedes, ecco la Ferrari, con sei vetture (2 Ferrari, 2 Sauber/Alfa Romeo, 2 Haas).
    Honda, al suo ultimo anno in F1 (per ora…), può avvalersi delle (sulla carta) competitive Red Bull RB16B affidate a Max Verstappen e Sergio Perez e delle Alpha Tauri AT02, scuderia reduce da un 2020 assai positivo.
    Renault, infine, fa affidamento solo ed esclusivamente sulle due Alpine A521 iscritte sotto le insegne dell’Alpine F1 Team e affidate rispettivamente al rientrante Fernando Alonso ed Esteban Ocon. La power unit Renault sembra non andare di moda tra le scuderie clienti benché abbia palesato, nel 2020, evidenti segni di miglioramento.
    La sfida numerica e tecnica, dunque, vede in vantaggio la Mercedes. Del resto, stiamo parlando di un motorista che, nell’ultimo decennio abbondante di F1, ha conquistato ben nove titoli Piloti con McLaren (2008), Brawn GP (2009) e Mercedes (dal 2014 al 2020).
    A Ferrari, Honda e Renault l’onore e l’onere di tentare di arginare, e piegare, lo squadrone Mercedes. LEGGI TUTTO

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    F1, mondiale di centro gruppo: la McLaren vince il titolo di migliore del midfield

    L’ultimo round della stagione più travagliata di sempre, per la situazione mondiale che stiamo attraversando, non si è rivelato così esaltante in termini di spettacolarità in pista, escludendo la qualifica. Il GP disputatosi in quel di Abu Dhabi è stato piuttosto una passerella che ha condotto ai verdetti finali, soprattutto per il midfield, che alla vigilia non erano ancora scritti. Infatti l’ultima bandiera a scacchi della stagione ha sancito un ribaltamento della situazione di vertice fra i team di centro gruppo. La McLaren ha agguantato la posizione di leadership del midfield, strappando la miglior posizione alla Racing Point, che ha vissuto un fine settimana tutt’altro che da protagonista.
    Il team di Zak Brown e Andreas Seidl, sembra aver fatto tesoro di tutto ciò che è stato appreso nel corso della stagione, mettendolo in pratica sotto i riflettori di Abu Dhabi e andando quindi a strappare il miglior risultato. Dal punto di vista tecnico il circuito nasconde diverse insidie legate a due fattori fondamentali come il bilanciamento della monoposto e la gestione gomme. Ai primi due settori molto veloci, si oppongono le undici curve dell’ultimo settore. La McLaren per tutto il weekend si è ben spostata con il circuito siglando ottime performance. Al sabato è arrivata la seconda fila in griglia, grazie al quarto tempo di un incredulo Lando Norris per l’ottimo giro compiuto; separato solo da Alexander Albon, invece Carlos Sainz. Sono arrivate soltanto conferme alla domenica, con l’inglese che dopo aver ceduto il passo alla Red Bull di Albon, si è dimostrato decisamente costante così come il compagno, nel corso dell’intero GP. Nonostante i due scattassero al via su mescole differenti, nel momento della safety car, il team ha optato per un doppio pit-stop che ha messo entrambe le punte su pneumatici hard. I tempi si sono mantenuti molto buoni fino alla bandiera a scacchi, dando prova di un’ottima gestione gomme ad opera sì dei due, ma anche grazie all’ottima monoposto in pista. Quest’ultimo può rivelarsi quindi un tassello importante per costruire un 2021 su basi ancor più ambiziose.
    Ad una Mclaren così brillante, si è contrapposta invece una Racing Point che aveva cominciato il proprio fine settimana già in salita. Sergio Perez infatti, uscito trionfante dal Bahrain, aveva iniziato il suo ultimo weekend in veste rosa con la consapevolezza che alla domenica sarebbe scattato dal fondo per via della sostituzione dei componenti della PU giunti a fine ciclo. Nei primissimi giri di gara il messicano aveva già compiuto diversi sorpassi, se non fosse che un problema di pressione dell’olio del motore, lo abbia appiedato dopo nemmeno dieci tornate. Si è dovuto puntare tutto quindi su Lance Stroll, che però al sabato, pur avendo strappato una posizione valida per il Q3, non è andato oltre l’ottavo tempo. Una piazza replicata in gara ma persa poi nell’ultimo giro a favore della Renault di Esteban Ocon. Il buon passo mostrato quindi dal team di Silverstone al venerdì, non è stato confermato alla domenica da Stroll. Il ritiro amaro di Perez ha tolto quindi ogni possibilità di replica verso i diretti rivali della McLaren, usciti vincitori dal duello.
    È andata meglio alla Renault, con un Daniel Ricciardo che nell’ultimo GP disputato fra le fila del team transalpino si è rivelato uno dei migliori in pista, se non il migliore, assieme a Max Verstappen, vincitore del GP. L’australiano infatti ha stupito non poco, dopo due giornate in pista non così semplici. Al venerdì aveva infatti saltato l’intera prima sessione di libere, a causa di una noia tecnica legata al motore. In qualifica non era andata meglio del dodicesimo tempo, alle spalle del compagno. A ribaltare una qualifica deludente per il team di bandiera francese, proprio la grande condotta di gara dell’australiano. Ricciardo ha infatti adottato una strategia che ha previsto un primo stint su gomma hard, per poi passare alle medie. La strategia si è rivelata vincente grazie all’ottima gestione degli pneumatici, con cui ha mantenuto un ottimo ritmo nel corso dei tre quarti di gara. Passo mantenuto costante e veloce nel finale, dove ha anche fatto segnare l’ultimo giro veloce assoluto della stagione, nel giro conclusivo.
    Nel campionato che esclude i tre top team, seppur si sia trattato si una Ferrari di bassa classifica, l’AlphaTauri chiude l’anno alle spalle di McLaren, Racing Point e Renault. A Yas Marina, il team faentino ha confermato in suo trend positivo soprattutto in qualifica, dove ha centrato la doppia qualificazione per il Q3 per la terza volta consecutiva. Ha mostrato invece qualche acciacco in più dal punto di vista del passo gara, riuscendo però a rispondere a diversi colpi tentati dai diretti avversari, soprattutto dal lato box di Pierre Gasly. Anche se non sempre ottenendo risultati grandiosi, come la vittoria a Monza o il podio in Germania, lo junior team di Helmut Marko ha sempre fatto passi avanti in classifica nel corso di questo campionato, concludendo quasi sempre in top 10 con almeno una monoposto, ad esclusione degli appuntamenti in Ungheria e Turchia.
    Nel gruppetto che racchiude l’ultima fascia della griglia, è l’Alfa Romeo Racing ad ottenere il piazzamento migliore. Ad Abu Dhabi, dopo l’ottima performance di Antonio Giovinazzi del sabato, quando si era qualificato per il Q2 rifilando mezzo secondo al compagno, è stato Kimi Raikkonen a prevalere in gara, sprigionando il massimo dalla sua monoposto alla domenica. Bisogna sottolineare come il team italo-svizzero sia la squadra che ha compiuto un progresso più significativo, nel confronto fra le performance di inizio e fine stagione.
    Classifica piloti
    Daniel Ricciardo Renault 256
    Lando Norris McLaren 230
    Sergio Perez Racing Point 223
    Carlos Sainz McLaren 198
    Pierre Gasly Alphatauri 164
    Lance Stroll Racing Point 163
    Esteban Ocon Renault 147
    Daniil Kvyat Alphatauri 114
    Kimi Raikkonen Alfa Romeo Racing 59
    Antonio Giovinazzi Alfa Romeo Racing 39
    George Russell Williams 29
    Nico Hulkenberg Racing Point 28
    Kevin Magnussen Haas 24
    Romain Grosjean Haas 24
    Nicholas Latifi Williams 22
    Classifica costruttori
    McLaren 428
    Racing Point 414
    Renault 403
    AlphaTauri 278
    Alfa Romeo Racing 98
    Williams 51
    Haas 48
    Classifica giri più veloci
    Daniel Ricciardo Renault 7
    Lando Norris McLaren 3
    Carlos Sainz McLaren 2
    Lance Stroll Racing Point 1
    Nicholas Latifi Williams 1
    Romain Grosjean Haas 1
    Pierre Gasly Alphatauri 1
    Sergio Perez Racing Point 1 LEGGI TUTTO

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    F1, La Racing Point ipoteca la leadership nel mondiale di centro gruppo

    Dopo la vittoria con tanto di doppio podio nel secondo round in Bahrain, la Racing Point si sposta a Yas Marina con un bottino di punti tale da consolidare la leadership fra le scuderie di centro gruppo. Ancora una volta la brigata di bandiera inglese si è dimostrata pronta ad approfittare delle debacle avversarie, conquistando così il bottino grosso, sbaragliando la concorrenza.
    Nulla accade per caso. Le performance delle pantere rosa sono frutto di un fine settimana in cui è stato fondamentale il lavoro costante che ha evidentemente portato ad un miglioramento nel corso della tre giorni. Nelle sessioni di libere, la squadra non aveva mostrato quella superiorità emersa nel corso del GP. Le prestazioni erano parse in linea con i diretti competitors, soprattutto sul passo gara. A fare la differenza dapprima, la velocità di Sergio Perez che, dopo un venerdì chiuso positivamente, si è confermato veloce in qualifica. Ha mostrato inoltre il suo lato più competitivo anche nel post qualifica, lasciando trasparire che avrebbe potuto ambire a qualcosa di più importante della già buona quinta casella in griglia. Il vero punto di svolta del fine settimana è arrivato in gara. Dopo una partenza fulminea, si è ritrovato in fondo al gruppo a causa del contratto provocato da Charles Leclerc. Se così non fosse accaduto avrebbe chiuso il primo giro alle spalle della sola Mercedes di George Russell. Il messicano ha compiuto così un vero e proprio capolavoro, gestendo alla perfezione gomme e passo gara, risalendo il gruppo fino al podio generale, non senza sorpassi e azioni decise. Il messicano ha dato nuovamente prova di tutta la sua esperienza e velocità, mettendo ulteriori dubbi ad Helmut Marko che nei prossimi giorni dovrà prendere una decisione non poco delicata.
    Anche la Renault ha messo la firma ad un buon fine settimana, conquistando il terzo podio stagionale, questa volta con Esteban Ocon. Il francese si era mostrato veloce in tutte le sessioni di libere, dove aveva sempre battuto Daniel Ricciardo. Al sabato sul giro secco però, a prevalere è stato il pilota australiano che era riuscito ad entrare in Q3, a discapito di Ocon. Alla domenica il francese si è mostrato costante sul passo gara, confermando i buoni riscontri del venerdì. La partenza al di fuori della top ten gli ha permesso di scattare con la gomma media nuova che ha ben gestito per quasi metà gara, per poi disputare una seconda parte di GP sulla mescola più dura. Il compagno di squadra partito con le soft, ha dovuto invece fare una sosta in più.
    Ci si aspettava forse qualcosa in più dalla McLaren che, nonostante il quarto posto generale ottenuto con Carlos Sainz, lascia il Bahrain con un leggero rammarico. Considerando complessivamente quanto accaduto nelle due tappe, piazzamenti di maggior rilievo non erano così lontani dalla propria portata. A pesare maggiormente, i riscontri delle qualifiche, che anche nel secondo weekend di Sakir non sono stati brillanti. Se il pilota spagnolo era riuscito a qualificarsi per l’ultima fare della qualifica, pur non andando oltre l’ottava piazza, è andata peggio a Lando Norris, il quale non è riuscito a compiere un buon giro nel Q2, scattando quindi dalla quindicesima casella. Nell’ultimo appuntamento il team capitato da Andreas Seidl, dovrà quindi cercare di migliorare da questo punto di vista, dal momento che sul passo gara i riscontri sono incoraggianti.
    Anche in casa AlphaTauri c’è un pizzico di amaro in bocca, quella di Sakir poteva infatti rivelarsi una grande opportunità per ottenere un grande risultato. Alla luce di quanto era emerso al venerdì, con un passo gara decisamente buono da parte del team faentino, nel corso del GP non sono stati confermati quei riscontri. Ad influenzare forse, la mancanza di set di gomme medie nuove alla domenica, un fattore vantaggioso per la concorrenza. Bisogna però sottolineare quanto ottenuto di buono al sabato, con il doppio piazzamento in top ten.
    Nelle classifiche che escludono dall’assegnazione dei punti Mercedes, Red Bull e Ferrari, la Racing Point mette una seria ipoteca alla leadership dei costruttori, è più aperta invece la battaglia per la prima piazza fra i piloti. A contendersela, Daniel Ricciardo e Sergio Perez.
    Classifica piloti
    Daniel Ricciardo Renault 240
    Sergio Perez Racing Point 223
    Lando Norris McLaren 205
    Carlos Sainz McLaren 180
    Lance Stroll Racing Point 155
    Pierre Gasly Alphatauri 152
    Esteban Ocon Renault 137
    Daniil Kvyat Alphatauri 108
    Kimi Raikkonen Alfa Romeo Racing 55
    Antonio Giovinazzi Alfa Romeo Racing 38
    Nico Hulkenberg Racing Point 28
    George Russell Williams 27
    Kevin Magnussen Haas 24
    Romain Grosjean Haas 24
    Nicholas Latifi Williams 22
    Classifica costruttori
    Racing Point 406
    McLaren 385
    Renault 377
    AlphaTauri 260
    Alfa Romeo Racing 93
    Williams 49
    Haas 48
    Classifica giri più veloci
    Daniel Ricciardo Renault 6
    Lando Norris McLaren 3
    Carlos Sainz McLaren 2
    Lance Stroll Racing Point 1
    Nicholas Latifi Williams 1
    Romain Grosjean Haas 1
    Pierre Gasly Alphatauri 1
    Sergio Perez Racing Point 1 LEGGI TUTTO

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    F1, Gp Sakhir (FP3): Verstappen davanti a Bottas e Gasly. Ferrari molto lente

    Max Verstappen ha ottenuto la miglior prestazione delle ultime prove libere del Gran Premio di Sakhir, davanti a Bottas e ad un ottimo Gasly sull’Alpha Tauri. Più arretrate le due Ferrari, con Vettel che si è dovuto fermare anzitempo per sostituire il motore in via precauzionale. Verstappen ha sensi… L’articolo F1, Gp Sakhir (FP3): Verstappen […] LEGGI TUTTO