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    Il sorteggio degli italiani all’Australian Open: incroci tricolore e qualche insidia

    Lorenzo Musetti, al best ranking questa settimana

    Sono dodici i tennisti italiani al via degli Australian Open 2023, equamente suddivisi tra uomini e donne, sei nel draw maschile, sei in quello femminile. Incroci “pericolosi”, perché in caso di vittorie, i nostri rappresentanti potrebbero infatti sfidarsi in tre derby: un Berrettini vs Fognini al secondo turno, come Trevisan vs. Giorgi se entrambe passeranno il primo match, e soprattutto un tanto intrigante quanto “terribile” Sinner vs. Musetti al terzo turno. C’è tuttavia un po’ di strada da fare per arrivare a queste sfide tricolori, e discretamente in salita. Infatti il sorteggio del primo Slam dell’anno per gli azzurri possiamo definirlo agrodolce, qualche match sulla carta non così difficile, altri insidiosi, qualcuno molto molto complicato. Del resto, siamo in uno dei quattro massimi appuntamenti stagionali, nessuno scenderà in campo dimesso o senza ambizione. Facciamo una breve analisi dei primi turni dei 12 italiani inseriti nei main draw, con qualche ipotesi di come potrebbe proseguire la loro strada in caso di successo all’esordio, seguendo l’ordine dei tabelloni dall’alto verso il basso.
    Nei draw maschile, capeggiato dal campione in carica Rafael Nadal (insidiosissimo primo turno vs. Draper!!!), Lorenzo Sonego è inserito nel terzo slot, quello delle tds Hurkacz e Shapovalov. Una posizione piuttosto scomoda, ma con un primo turno abbordabile contro il lusitano Nuno Borges (n.112 ATP). Non ci sono precedenti tra il torinese e il 25enne di Maia. Lorenzo ha iniziato l’anno con una sconfitta per ritiro vs. Medvedev. Se sarà in piena condizione fisica, parte favorito con la prospettiva di sfidare Hurkacz al secondo turno. Quello sarebbe un ostacolo piuttosto alto da superare, anche se Sonego ci ha abituato ad upset importanti in carriera.
    Lorenzo Musetti e Jannik Sinner sono le due testa serie del loro slot di tabellone, rispettivamente la n.17 e n.15. Lorenzo ha un esordio sulla carta discreto: il rientrante Lloyd Harris, buon giocatore ma appena tornato sul tour dopo un’operazione che gli ha fatto perdere 8 mesi lo scorso anno. Se il gigante sudafricano trovasse una giornata super al servizio, il match potrebbe farsi complicato, ma sarà importante valutare le condizioni dell’azzurro, che ha sofferto di problemi al braccio e spalla in Australia nei giorni scorsi. In caso di vittoria, prima di un affascinante match con Sinner troverebbe il vincente di Fucsovics – Coria. Il magiaro è in ribasso nell’ultimo periodo, ma è uno che sa giocare bene su questi campi, quindi sarebbe un rivale da prendere con le molle.
    Sinner curiosamente trova ancora Edmund, altro lungo degente al rientro, già battuto nel primo match del 2023, senza grandi problemi. Anche qua, più dell’avversario è da valutare la condizione fisica dell’altoatesino dopo il problema all’anca sofferto pochi giorni fa. Se Jannik starà bene, anche il secondo turno col vincente di Etcheverry-Barrere non dovrebbe essere un ostacolo particolare. Speriamo di arrivare a questo splendido e allo stesso tempo terribile derby azzurro tra i due nostri grandi talenti. Sarebbe un match affascinante e dal difficile pronostico.
    Nella parte bassa del tabellone è stato sorteggiato il bravissimo Mattia Bellucci, funambolo lombardo per la prima volta nel main draw di uno Slam dopo aver passato – alla grande – le quali. Per lui è già una grandissima vittoria, ma il sorteggio non è stato così terribile: ha pescato il francese Bonzi. Nessun precedente col 26enne transalpino, e soprattutto un’arma a suo vantaggio: la sorpresa. Magari Mattia, sulle ali dell’entusiasmo, potrebbe sorprendere col suo tennis vario ed estemporaneo il francese. Sognare non costa niente… In caso di vittoria, al secondo turno troverebbe quasi sicuramente il tosto Carreno Busta. Sarebbe un’altra esperienza importante per Bellucci, tutta da vivere.
    Nel penultimo slot del tabellone maschile troviamo gli ultimi due azzurri, Matteo Berrettini (testa di serie n.13) e Fabio Fognini. Per il romano, semifinalista lo scorso anno, esordio affascinante contro Andy Murray. Un giocatore che ovviamente non ha bisogno di presentazioni, ma ormai lontano da quel grandissimo difensore diventato n.1 nel 2016, “quarto uomo” dietro il trio di campioni insuperabili che ha dominato gli ultimi lustri del nostro sport al maschile. I due si sono affrontati lo scorso anno sull’erba, con Matteo che è uscito vincitore grazie a servizio e ottime discese a rete. Murray a Melbourne ha disputato ben 5 finali, tutte perse, ma la sensazione è che il Berrettini visto in United Cup sia nettamente favorito, solo una sua giornataccia al servizio potrebbe complicargli la vita. In caso di vittoria, al secondo turno potrebbe esserci Fabio Fognini, che però ha davanti a se un bruttissimo cliente: Thanasi Kokkinakis. Lo sfortunatissimo talento Aussie a casa sua è pericoloso come pochi, è in grande forma (ha appena battuto Rublev ad Adelaide). Fabio non è in buona condizione, forse deve “sperare” che Thanasi riesca a difendere il titolo ed arrivi a Melbourne un po’ stanco. È il primo turno più difficile sorteggiato da un nostro tennista.
    Prospettive di tabellone per i nostri? Prima di inoltrarci in qualsiasi altra previsione per Sinner e Musetti, è bene aspettare un loro eventuale derby, partita in cui potrebbe succedere di tutto, anche per le incerte condizioni fisiche di entrambi. Più netta invece la possibile traiettoria nel torneo di Berrettini. Matteo tutto sommato ha pescato “bene”. È dalla parte di Ruud, tennista contro il quale ha perso (male) allo scorso US Open, ma che ha recentemente battuto in United Cup. Sicuramente meglio di un Nadal o Djokovic come testa di serie forte. Se Matteo riuscisse a passare, nei quarti potrebbe trovare Taylor Fritz, o Sasha Zverev, altro tennista al rientro dopo un lunghissimo stop, le cui condizioni sono tutte da verificare. Un tabellone fino ai quarti quindi insidioso ma non terribile, sta a Matteo esplodere la sua potenza e farsi strada. È dalla parte di Djokovic, lo stra-favorito per il titolo, che ipoteticamente potrebbe trovare in semifinale. 

    Passando al tabellone femminile, vediamo il sorteggio delle nostre sei ragazze. Elisabetta Cocciaretto è nel secondo slot del tabellone, capeggiato da Iga Swiatek. Ha pescato maluccio la marchigiana: esordio contro la kazaka Elena Rybakina, n.23 del ranking e 22 del seeding, soprattutto campionessa a Wimbledon 2022. In Australia Elena vanta solo il terzo turno come miglior risultato (2020), mentre l’azzurra non ha ancora vinto un match nelle prime due presenze a Melbourne. La potenza della nativa di Mosca potrebbe esser troppo, ma Elisabetta è in ottima forma questa settimana. Partita difficilissima, ma chissà…
    Le altre cinque azzurre sono nella parte bassa del tabellone. Un grande applauso a Lucrezia Stefanini, ha passato le quali e si è regalata la prima presenza in assoluto nel main draw di uno Slam. La carmignanese ha pescato all’esordio la tedesca Tatjana Maria, n.71 WTA, contro cui ha perso l’unico confronto diretto (2019). Tutto sommato è una partita giocabile, ha dalla sua la positività del momento oltre all’ottima forma. Senza niente da perdere, può giocare a braccio sciolto e godersi l’esperienza. Brava! In caso di successo, avrebbe probabilmente la porta sbarrata dalla forte russa Kasatkina (n.8 del seeding).
    Match d’esordio sulla carta buono per Lucia Bronzetti, al best ranking questa settimana: Laura Siegemund, esperta tennista tedesca in tabellone grande al ranking protetto. È una sfida inedita, Lucia parte discretamente favorita, deve stare attenta all’esperienza (soprattutto nella lotta) della rivale, che ha già disputato tanti Slam in carriera. In caso di vittoria, Bronzetti troverebbe probabilmente la rumena Begu, partita questa piuttosto dura soprattutto sul piano fisico.
    Nel terzultimo slot di tabellone, ecco un potenziale secondo turno tra Trevisan e Giorgi. Tuttavia, non è affatto scontato che si arrivi al derby. Infatti le condizioni di Camila sono totalmente da verificare, e di fronte si troverà all’esordio Anastasia Pavlyuchenkova, in tabellone col ranking protetto visto il suo stop iniziato la scorsa primavera per infortunio. Se la russa scenderà in campo in buone condizioni, potrebbe essere un’avversaria tosta – ha pure raggiunto i quarti di finale per tre volte a Melbourne, quindi si trova bene in queste condizioni. Come sempre tuttavia, l’incontro dipenderà quasi in toto dalla Giorgi. Nel bene, e nel male. Se passerà, molto probabile la sfida con Martina, che forte della sua testa di serie n.21 e delle buone prestazioni in United Cup affronta Anna-Karolina Schmiedlova, passata dalle quali. Sembra un match alla portata della toscana.
    Ultima azzurra in tabellone Jasmine Paolini: la 27enne toscana ha pescato “male”, Liudmila Samsonova, testa di serie n.18, tennista in grande spolvero lo scorso anno e dotata di un tennis verticale che può assolutamente mandare in crisi le rimesse dell’azzurra. Un primo turno tutt’altro che facile, e in uno slot assai tosto con avversarie come Haddad Maia, Stephens e Vekic. Sfortunata Jasmine, non c’è che dire.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Berrettini: “La pressione c’è sempre. Ne parlavo ieri col mio coach, non tanto per questo match ma per la stagione”

    Matteo Berrettini

    Matteo Berrettini ha portato un punto “pesante” al team azzurro in United Cup, battendo con un duplice 6-4 il n.3 del mondo Casper Ruud. Dopo il successo ha parlato alla stampa, soffermandosi non solo sulla competizione in corso ma sul suo momento e sulle aspettative per il 2023. Il suo 2022 è stato segnato da molti problemi, che l’hanno portato fuori dalla top10 nonostante la semifinale raggiunta agli Australian Open lo scorso gennaio. Proprio sul tema della pressione e delle aspettative, così si è espresso il nostro giocatore.
    “Gestire la pressione? Questa è una bella domanda… La pressione non va mai via. Non importa se sei un campione di un torneo del Grande Slam, cosa che io non sono, o se sei uno dei primi 10 giocatori al mondo. È sempre lì. Ieri sera ne stavo parlando con il mio allenatore. Ho sentito molta pressione, non solo per questa partita ma anche per la stagione. La stagione sta iniziando e l’anno scorso è stato un anno difficile, la pressione è sempre presente. Come ho detto, tutto sta nell’imparare su te stesso, su chi sei, sulle cose che stai facendo. Lavoro con un mental trainer da quando avevo 17 anni”.
    “Cosa direi a me stesso a 15 anni? Ero un junior otto anni fa. Il tempo vola. Anzi nove. Darmi un solo consiglio non è facile. Penso di essere stato molto fortunato perché ho incontrato Santopadre quando avevo 14 anni. Scherzo sempre, ma voglio dire, devo ringraziarti (rivolto a Vincenzo). Non potrò mai ringraziarti abbastanza per quello che abbiamo fatto insieme. Ma penso che la cosa più importante sia che mi stavo divertendo allora e mi sto divertendo adesso in quello che sto facendo. Ovviamente, sta diventando sempre più difficile. All’inizio è tutto nuovo, quindi giochi il primo Slam, giochi il primo grande torneo, poi arriva la pressione. Impari come persona, impari come giocatore e cerchi di imparare da ciò che sta accadendo. Ma penso che la cosa più importante, almeno per me, è che ogni giorno metto un mattone nel muro, quindi anche quando ho perso, non importa, sento che devo imparare qualcosa da quello che è successo. Credo sia questo il consiglio che mi darei. Anche nei giorni peggiori, senti che è successo qualcosa di buono e prendilo come esperienza per migliorare te stesso”.
    Tornando sulla vittoria contro Ruud, Matteo si è detto soddisfatto del rendimento del proprio servizio: “Penso di aver servito molto bene. Con lui è importante perché è molto solido, prende sempre la decisione giusta. L’importante è essere aggressivi, non farlo giocare troppo. Penso che abbiamo preparato molto bene la partita, sono stato efficace nei momenti importanti. Non ho avuto molte possibilità, ma avevo quelle giuste ed ero pronto a coglierle. Giocare in modo aggressivo contro di lui penso sia decisivo, se gli dai un po’ più di tempo, allora muove molto bene la palla”.
    Berrettini al momento dell’intervista ancora non sapeva che i prossimi avversari saranno i polacchi, e quindi per lui in particolare, Hubert Hurkacz. Tuttavia a suo dire trovare Svizzera o Polonia non fa differenza: “Non ho mai affrontato Stan, a parte un match di esibizione lo scorso dicembre. Sarà interessante se sarà lui. È un grande giocatore, un grande campione, ha vinto tanti titoli. Non l’ho visto, ma credo che l’altra sera abbia giocato un’ottima partita contro Bublik, quindi sarà pronto. Quanto a Hurkacz, lo conosco abbastanza bene, abbiamo giocato più volte l’uno contro l’altro. Entrambi sono grandi giocatori, soprattutto in queste condizioni. Sarà una partita difficile. Ma mi sento bene, sto giocando bene, quindi sono fiducioso”. LEGGI TUTTO

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    Le pagelle 2022 degli italiani: Matteo Berrettini

    Matteo Berrettini

    “Chi desidera vedere l’arcobaleno, deve imparare ad amare la pioggia”. Chissà se Matteo Berrettini, amante delle letture di qualità, si è imbattuto in questa bella frase di Paulo Coelho pensando all’ennesimo diluvio affrontato nel suo travagliato 2022… Una pioggia improvvisa, violenta, battente, nessun ombrello o Anorak ti può riparare a dovere. Devi solo aspettare che passi la tempesta, per ripartire ancora una volta. Cercando di scacciare i mille pensieri negativi che tornano, anche se la ferita dentro sanguina copiosamente. Cercando di tornare in palestra e in campo ancor più motivato e “affamato” di rivincita, nonostante tutto.
    Parlare del 2022 di Berrettini è esercizio difficile e doloroso. Si sperava che dopo un bellissimo e altrettanto travagliato 2021, Matteo avesse chiuso il conto con la sfortuna, o almeno che peggio non potesse andare. Sbagliato. La stagione precedente era stata un incredibile otto volante, iniziata con un infortunio, proseguita con una crescita impetuosa culminata con la finale a Wimbledon, sino alla chiusura da incubo, il “crack” muscolare in campo alle ATP Finals di Torino. Quella da poco conclusa è stata persino più sfortunata. L’azzurro ha giocato solo 44 partite, saltando tre mesi in primavera (tutta la stagione su terra in Europa) per un’operazione alla mano, rinunciano last-second a Wimbledon per il Covid, giocando con un problema al piede in autunno, perdendo la possibilità di dare il suo meglio in condizioni indoor e nella finale di Davis. Peggio di così, davvero, non poteva andare.
    Per questo analizzare la sua stagione 2022 è quasi impossibile. Resta l’enorme rammarico per quello che avrebbe potuto essere, e non è stato. La dimostrazione l’abbiamo dall’Australian Open: nonostante le difficoltà, Matteo ha giocato soffrendo, lottando, vincendo, scrivendo l’ennesima pagina storica per il nostro tennis. Sarà stato sì e no al 60% del suo potenziale, ma non si è mai dato per vinto. Ha stretto i denti nei primi due match; al terzo turno ha battuto lo scatenato Alcaraz al super tiebreak del quinto set, mostrando attributi e freddezza da campione vero. Un successo che l’ha portato a dominare Carreno Busta e quindi sconfiggere Monfils, un’altra battaglia di cinque set. È approdato in semifinale, primo italiano nella storia tra i migliori quattro nello Slam a noi più ostico. Ha lottato anche contro Nadal, ma il tennis del formidabile mancino resterà sempre troppo complicato per le debolezze tecniche del romano.
    Quando inizi una stagione così, riuscendo ad ottenere un risultato incredibile senza essere nemmeno al meglio, pensi che la strada sia assolutamente in discesa. Purtroppo il destino si è messo di nuovo di traverso e ha gustato un anno che poteva diventare divino. Matteo ha scelto di giocare a Rio per conoscere il paese dell’amatissima nonna. Quarti di finale, Alcaraz sul “rosso” si è preso la rivincita. Niente di male, ci sta. Si vola in Messico, nella splendida Acapulco. Ma il suo torneo non è affatto radioso come l’incantevole baia sul Pacifico. Un problema lo forza al ritiro contro Paul. Niente di grave, dice lui, ma l’allarme rosso è già scattato. A Indian Wells contro Kecmanovic (un ottimo Kecmanovic) lotta, vince il secondo set al tiebreak, ma alla fine perde il match con alcuni errori non da lui. La settimana dopo c’è il secondo Masters 1000 statunitense a Miami, ma Matteo si ritira per un altro fastidio, stavolta alla mano destra. Dopo qualche giorno, i milioni di appassionati che lo seguono sui social restano impietriti vedendo sul suo profilo Instagram una foto sorridente, …scattata dal letto dell’ospedale. Si è operato alla mano. Tempi di recupero incerti. Sceglierà di saltare, a malincuore, tutta la stagione su terra battuta, Roma e Parigi inclusi. Troppo importante recuperare e non affrettare i tempi del rientro. C’è da difendere una finale a Wimbledon. Tanti punti. Ancora non sa che per la (sciagurata) decisione di Londra di non accettare i tennisti russi e bielorussi, ai Championships non verrano assegnati punti ATP e che quindi il suo prezioso bottino 2021 è già perso.
    Quel che nella pausa non si è fortunatamente smarrito è il suo tennis. Rientrato sull’erba di Stoccarda senza grandi aspettative, solo ritrovare il giusto feeling con il match, Matteo è imbattibile. Il servizio è già in grande spolvero, il diritto ci mette ben poco a ritrovare potenza e precisione. Anche la risposta è ficcante, entra nella palla con ottimo timing, e il rovescio in back funziona a meraviglia. Attacca la rete col classico approccio, chiude in sicurezza. Berrettini vince di slancio in Germania e difende il titolo al Queen’s. Solo vittorie per lui sui prati. Arriva a Wimbledon, ha il privilegio di calcare in allenamento il Centre Court con Rafa, altra perla indimenticabile – finora solo al campione in carica era concesso di inaugurare l’erba vergine del campo più iconico della disciplina. C’è fermento, Berrettini non più l’underdog col sorriso che uccide le suddite della Regina, è il secondo favorito del torneo alle spalle di Djokovic. Doccia fredda. È positivo al Covid. Non può giocare. Nuova mazzata che solo lui, con quelle spalle granitiche, può sopportare.
    Difficilissimo ripartire, ancora una volta, dopo la solita sfortuna pazzesca che continua a perseguitarlo, e qua non si parla nemmeno di infortuni, di preparazione, di qualche squilibrio tecnico che aggrava un fisico di cristallo. Questa è solo sfiga atavica. Sceglie di rientrare sul rosso di Gstaad, e pur giocando con poco ritmo si issa in finale, dove cede in tre set a Ruud. Questi continui stop and go li soffre, Berrettini per il suo fisico ha bisogno di continuità, ha bisogno di prendere ritmo e macinare match per affinare la condizione. Lo si vede volando in nord America. Gioca male, senza ritmo e buone sensazioni, i due 1000 (Canada e Cincinnati) rimediando due sconfitte immediate. Arriva a New York tutt’altro che in fiducia, e non gioca affatto il suo miglior tennis. Ma nei grandi tornei, Berrettini da campione trova il modo di superare momenti no e diventare tosto da battere. Soffre terribilmente negli ottavi contro Davidovich-Fokina, nei quarti c’è Ruud. Qua Matteo gioca forse la peggior partita del suo anno: Casper è in condizione eccezionale (farà finale, poteva diventare n.1 al mondo in caso di vittoria su Alcaraz), ma non si ha mai la sensazione che quel giorno l’azzurro potesse vincere. Le gambe non vanno, il servizio non fa la differenza, niente funziona. Sconfitta netta, poco da dire.
    Torna in Italia, a Bologna è tempo di Davis e Matteo c’è. Tre partite, tre vittorie convincenti. Si diverte in Laver Cup, nell’addio a Federer, quindi approda a Firenze, città del suo amato nonno. È accolto come un Re: Palazzo Vecchio, onorificenze, presenza allo stadio per la “sua” Fiorentina (anche se perderà contro l’Inter un match al cardiopalma). Purtroppo la sua presenza al nuovo ATP toscano dura solo un incontro, perso male contro Carballes Baena. Lui non accampa scuse, ma si vede che non è al meglio. Sapremo poi che un piede non va, lo tormenta. Lo vedremo benissimo a Napoli, dove continua a stringere i denti e vola in finale, dove un Musetti scatenato lo batte in due set, ma il romano era a malapena in grado di camminare, figuriamoci giocare il suo miglior tennis.
    Come è finita la sua stagione è storia troppo recente, e – tanto per cambiare – dolorosa. Assurdo criticarlo per aver giocato il doppio decisivo in Davis. Non c’erano alternative. Matteo accettando di giocare si è preso un grande rischio, con tutto da perdere. L’ha fatto perché è uno che non si tira mai indietro, ha il senso della squadra e della responsabilità. Ha perso ma ha dato quel che poteva. Purtroppo, come nel 2021, la sua stagione si è chiusa male, con una sconfitta immeritata.
    Dispiace terribilmente ritrovarsi a fare un bilancio stagionale così travagliato per un campione e splendida persona come Berrettini. Meriterebbe ben altro, poter esaltare il pubblico con il suo tennis così ricco di potenza e adrenalina senza continui infortuni e problemi. Per fortuna il nostro Matteo-nazionale ha spalle belle larghe, ha un vissuto importante costruito superando mille problemi fisici. Difficoltà che hanno forgiato il suo carattere e amplificato la voglia di rivalsa. E di vincere. “Sono fragile, non posso cambiare i miei geni ma posso lavorare per rafforzarmi e fare tutto il possibile per non infortunarmi” confessava Matteo in un’intervista. “Questo mi ha portato ad affrontarli con un altro spirito. Prima quando arrivava l’infortunio la prendevo male, mi deprimevo, ora no. Accuso il ‘colpo’ sul momento ma dopo qualche ora già sono mentalmente pronto a ripartire e lavorare per tornare ancora più forte. Cerco di analizzare quel che ho fatto e capire se qualcosa non l’ho fatto bene ed è stato questo che ha provocato l’infortunio. Alla fine è una realtà con la quale devo convivere”.
    “Nel mezzo delle difficoltà nascono le opportunità”, così diceva Albert Einstein. L’augurio a Berrettini per le feste natalizie ormai alle porte e per il suo 2023 è quello di aver trovato la chiave per preservare al massimo il suo fisico. Non sarà mai un tennista da 80 partite stagionali, ma se riuscirà a restare sano nelle fasi importanti dell’anno ci farà divertire e potrà lottare per ottenere i risultati che merita. Berrettini è sceso in classifica, ma il suo tennis vale la top10 e soprattutto è competitivo per alzare i tornei più importanti. Anche gli Slam. Impossibile dare un voto “vero” a un’annata così storta. Ma con la storica semifinale a Melbourne, i due tornei vinti su erba e altri buoni risultati (finale a Gstaad e Napoli), quando è riuscito a giocare ha confermato di essere un grande tennista. Forza Matteo!
    Voto per il tribolato 2022 di Matteo Berrettini: 7
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Diriyah Tennis Cup: I risultati delle Finali. Taylor Fritz vince il torneo. Matteo Berrettini sconfitto in finale nel doppio

    Matteo Berrettini ITA, 1996.04.12 – Foto Lolli

    ESIBIZIONE Diriyah Tennis Cup (Arabia Saudita), cemento – Finali14:00 Berrettini M./Rublev A. – Hurkacz H./Stricker D. Berrettini / Rublev667 Hurkacz / Stricker7310 Vincitore: Hurkacz-Stricker ServizioSvolgimentoSet 3ServizioSvolgimentoSet 2ServizioSvolgimentoSet 1

    18:00Fritz T. (Usa) – Medvedev D. (Rus)Exhibit Exhibition Diriyah Tennis Cup Fritz T.77 Medvedev D.66 Vincitore: Fritz T. ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0-0* 3-1* 3*-2 4*-2 5-2* 5-3* 6*-36-6 → 7-6Fritz T. 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-405-6 → 6-6Medvedev D. 15-0 30-0 40-05-5 → 5-6Fritz T. 15-0 30-0 40-04-5 → 5-5Medvedev D. 0-15 30-15 40-15 40-304-4 → 4-5Fritz T. 15-0 30-0 30-15 40-153-4 → 4-4Medvedev D. 15-0 30-0 40-03-3 → 3-4Fritz T. 15-0 30-0 40-02-3 → 3-3Medvedev D. 15-0 30-0 40-0 40-15 40-302-2 → 2-3Fritz T. 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-401-2 → 2-2Medvedev D. 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2Fritz T. 15-0 30-0 30-15 40-150-1 → 1-1Medvedev D. 15-0 30-0 40-00-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0*-0 0-1* 1-1* 2*-1 3*-1 3-2* 3-3* 4*-3 5*-3 6-3* 6-4* 6*-56-6 → 7-6Medvedev D. 15-0 30-0 30-15 40-156-5 → 6-6Fritz T.40-A 40-40 A-405-5 → 6-5Medvedev D.Fritz T. 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 A-405-5 → 6-5Medvedev D. 0-15 15-15 30-15 40-155-4 → 5-5Fritz T. 15-0 15-15 30-15 40-154-4 → 5-4Medvedev D. 15-0 30-0 40-04-3 → 4-4Fritz T. 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-403-3 → 4-3Medvedev D. 30-0 40-0 40-153-2 → 3-3Fritz T. 15-15 40-15 40-30 30-15 15-0 15-15 15-40 40-40 A-402-2 → 3-2Medvedev D. 15-0 30-0 40-0 40-152-1 → 2-2Fritz T. 0-15 15-15 30-15 40-151-1 → 2-1Medvedev D. 15-0 30-0 40-01-0 → 1-1Fritz T. 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-400-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    Diriyah Tennis Cup: I risultati del Day 2. Medvedev in finale in singolare. Berrettini in finale in doppio

    Matteo Berrettini ITA, 1996.04.12 – Foto Getty Images

    ESIBIZIONE Diriyah Tennis Cup (Arabia Saudita), cemento – Semifinali14:00 Wawrinka S. (Sui) – Medvedev D. (Rus)Exhibit Exhibition Diriyah Tennis Cup Wawrinka S.44 Medvedev D.66 Vincitore: Medvedev D. ServizioSvolgimentoSet 2Medvedev D. 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-404-5 → 4-6Wawrinka S. 15-0 15-15 15-30 30-30 40-303-5 → 4-5Medvedev D. 15-0 30-0 30-15 40-153-4 → 3-5Wawrinka S. 15-0 30-0 30-15 40-152-4 → 3-4Medvedev D. 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A 40-402-3 → 2-4Wawrinka S. 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A2-2 → 2-3Medvedev D. 15-0 15-15 30-15 40-152-1 → 2-2Wawrinka S. 15-0 30-0 40-01-1 → 2-1Medvedev D. 15-0 15-15 15-30 30-30 30-400-1 → 1-1Wawrinka S. 0-15 0-30 0-40 15-40 30-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Medvedev D. 15-0 30-0 40-04-5 → 4-6Wawrinka S. 0-15 15-15 30-15 30-30 30-404-4 → 4-5Medvedev D. 40-0 40-15 40-304-3 → 4-4Wawrinka S. 15-0 30-0 40-03-3 → 4-3Medvedev D. 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-403-2 → 3-3Wawrinka S. 0-15 15-15 15-30 30-30 40-302-2 → 3-2Medvedev D. 15-0 15-15 30-15 40-152-1 → 2-2Wawrinka S. 15-0 30-0 30-15 40-15 40-301-1 → 2-1Medvedev D. 15-0 15-15 15-30 30-30 40-301-0 → 1-1Wawrinka S. 15-15 30-15 40-150-0 → 1-0

    18:00 Norrie C. (Gbr) – Fritz T. (Usa)Exhibit Exhibition Diriyah Tennis Cup Norrie C.666 Fritz T.7410 Vincitore: Fritz T. ServizioSvolgimentoSet 3Fritz T. 1-0 1-1 2-1 3-1 3-2 3-3 4-4 5-4 6-5 6-6 7-6 8-6 9-6ServizioSvolgimentoSet 2Norrie C. 15-0 30-0 40-05-4 → 6-4Fritz T. 15-0 30-0 40-05-3 → 5-4Norrie C. 15-0 30-0 30-15 40-154-3 → 5-3Fritz T. 15-0 30-0 30-15 40-154-2 → 4-3Norrie C. 15-0 30-0 40-0 40-153-2 → 4-2Fritz T. 30-30 40-303-1 → 3-2Norrie C. 15-0 30-0 40-02-1 → 3-1Fritz T. 15-0 30-0 40-02-0 → 2-1Norrie C. 15-0 30-0 40-01-0 → 2-0Fritz T. 0-15 0-30 0-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0*-0 1-0* 1-1* 1*-2 1*-3 1-4* 1-5* 2*-5 2*-6 3-6* 4-6*6-6 → 6-7Fritz T. 0-15 15-15 30-15 40-156-5 → 6-6Norrie C. 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-405-5 → 6-5Fritz T. 0-15 15-15 30-15 40-15 40-305-4 → 5-5Norrie C. 0-15 15-15 30-15 40-154-4 → 5-4Fritz T. 15-0 30-0 40-0 40-154-3 → 4-4Norrie C. 15-0 30-0 40-0 40-153-3 → 4-3Fritz T. 15-0 0-15 0-30 15-15 30-15 40-153-2 → 3-3Norrie C. 15-0 30-0 30-15 40-152-2 → 3-2Fritz T. 15-0 15-15 15-30 30-15 40-152-1 → 2-2Norrie C. 15-0 30-0 40-01-1 → 2-1Fritz T. 0-15 15-15 30-15 30-30 40-301-0 → 1-1Tiebreak0-0 → 1-0

    ESIBIZIONE Diriyah Tennis Cup (Arabia Saudita), cemento – Semifinali15:30 Berrettini M./Rublev A. – Thiem D./Zverev A. Berrettini / Rublev67 Them / Zverev36 Vincitore: Berrettini-Rublev ServizioSvolgimentoSet 2ServizioSvolgimentoSet 1

    19:30 Kyrgios N./Tsitsipas S. – Hurkacz H./Stricker D.Il match deve ancora iniziare LEGGI TUTTO