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    Anche Cuccarini, Micelli e Barbolini candidati per la panchina della Polonia?

    Di Redazione Ci sarebbero altri tre candidati alla panchina della nazionale femminile della Polonia, ancora in bilico dopo il divorzio da Jacek Nawrocki. Gli allenatori in questione, citati dal procuratore Roberto Mogentale, sono tutti italiani: Giuseppe Cuccarini lo scorso anno è stato esonerato a stagione in corso dall’LKS Commercecon Lodz, e Lorenzo Micelli, attualmente in Francia al Voléro Le Cannet, ha guidato a lungo Atom Sopot e Developres Rzeszow. Solo per Massimo Barbolini, allenatore della Savino Del Bene Scandicci, l’esperienza polacca sarebbe un’assoluta novità. Tra gli altri nomi che circolano per la sostituzione di Nawrocki restano “caldi” quelli di Ferhat Akbas, Stephane Antiga e Stefano Lavarini, mentre sembrano certamente più tortuose le strade che porterebbero a Marcello Abbondanza o Daniele Santarelli. Per quanto riguarda la nazionale maschile, invece, la rosa sembra ristretta a due nomi: Nikola Grbic – al quale vanno le dichiarate simpatie del neo-presidente federale Sebastian Swiderski – e Alberto Giuliani. (fonte: Przeglad Sportowy) LEGGI TUTTO

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    Savino del Bene Scandicci, si comincia: “Sarà una stagione lunga e intensa”

    Di Redazione La Savino Del Bene Scandicci inizia la propria stagione con un allenamento nella nuova palestra pesi a disposizione della società. La squadra di Massimo Barbolini, senza le atlete impegnate in nazionale ovvero Ofelia Malinov, Elena Pietrini, Louisa Lippmann, Hanna Orthmann e le brasiliane Bia e Natalia, inizia la sua preparazione in vista del prossimo campionato.  Presenti a Scandicci 8 giocatrici della prima squadra: Letizia Camera, Marina Lubian, Sara Alberti, Benedetta Bartolini, Veronica Angeloni, Enrica Merlo, Ekaterina Antropova e Francesca Napodano. Aggregate anche le giovani Nikol Milanova, Princess Atamah, Lara Salvestrini e da domani Linda Cabassa. Atamah e Cabassa si alleneranno agli ordini di coach Barbolini in virtù della stretta collaborazione instaurata ormai da anni con il Volleyrò Casal De’Pazzi, mentre Salvestrini proviene dalla Nottolini Lucca, altra società partner di Savino Del Bene Volley. “Oggi è la prima giornata – ha detto il direttore sportivo Francesco Paoletti – ci ritroviamo per iniziare questa nuova stagione, diamo il benvenuto a tutte le atlete. Sarà una stagione lunga, intensa e ci vedrà impegnati nella terza coppa europea, la Challenge Cup, oltre a un campionato che si preannuncia equilibrato e combattuto“. “Si comincia con entusiasmo – ha dichiarato Massimo Barbolini – c’è una gran voglia di far bene. Quest’anno rispetto all’anno scorso è più normale; l’anno passato venivamo da uno stop lungo, quest’anno abbiamo ripreso i ritmi canonici. Alcune giocatrici hanno lavorato a casa, alcune sono in nazionale: è un inizio non al completo, ma è un’ ottima situazione perché dà modo allo staff di conoscere le giocatrici. In più, se ci mancano le giocatrici delle nazionali, significa che ne abbiamo diverse forti“. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Barbolini: “Troppi errori, ma li commisi anche io”. Giani: “La VNL poteva aiutare”

    Di Redazione Come sia andata a finire per l’Italvolley maschile e femminile ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020 ormai è cosa nota. Serve un cambio per trovare la giusta ripartenza anche in vista degli Europei, come affermato dal presidente della Federvolley Manfredi. A giudicare il percorso delle Nazionali sono anche i tecnici che sono stati sulla panchina azzurra, o che attualmente guidano squadre estere, come riporta La Gazzetta dello Sport. “Le sconfitte servono per pensare. È giusto starci male, ma l’Europeo ravvicinato può aiutare per ripartire. La finale manca dal 2009 e potrebbe essere la volta buona per tornare a giocarci un titolo. Guardando al rendimento forsei troppi errori non hanno aiutato la squadra. Ma questo stop non deve creare dubbi sull’ottimo lavoro svolto. In finale sono arrivate due squadre esperte con un’età media di 31 anni” afferma coach Barbolini, ex azzurro del femminile. “La Vnl per chi l’ha giocata ha dato indicazioni important. È un torneo che ti può aiutare a capire su cosa si può e si deve lavorare per migliorare. Un surplus a quello che puoi fare negli allenamenti. L’Italia ai Giochi ha faticato all’inizio con la battuta e poi ha avuto qualche problema fisico che non l’ha aiutata. Mi sono piaciuti molto Michieletto e Juantorena oltre a Galassi”, sono le parole del ct Giani, sulla panchina della Germania e di Modena. “Nella fase di avvicinamento alle Olimpiadi di Pechino scelsi di partecipare al Grand Prix con tutte le titolari mentre verso Londra cambiai programma preparando i Giochi restando inItalia con le titolari. In entrambi i casi l’avventura olimpica si fermò troppo presto” conclude Barbolini. LEGGI TUTTO

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    Barbolini: “Ci vuole sempre l’umiltà giusta per apprendere”

    Di Redazione Massimo Barbolini è un totem della pallavolo femminile. Il tecnico, modenese classe 1964, è intervenuto lunedì nel workshop della FIPAV Lazio per tenere una lezione sulla fase ricezione-attacco nella volley femminile di alto livello. Quasi tre ore di confronto e riflessioni tra l’attuale allenatore di Scandicci – con un passato alla guida della Nazionale che ha portato a due ori europei (2007 e 2009) e ad altri trionfi internazionali – e gli allenatori laziali, nell’ambito del corso che ha già visto la partecipazione di Andrea Gardini e Roberto Santilli. Lunedì prossimo la palla passerà a Luca Cristofani per l’ultimo modulo (QUI TUTTE LE INFO PER ISCRIVERSI). Barbolini, un bilancio di questa esperienza? “La definirei assolutamente positiva. Sono state ore intense, ricche di spunti per far crescere ancor di più il movimento regionale. Ho trovato dall’altra parte dello schermo allenatori molto attenti e vogliosi di capire, di approfondire. Certo, manca il contatto che si può avere in una lezione in presenza. Ma la qualità di questi corsi resta sempre molto alta” Quali aspetti ha evidenziato maggiormente nella sua lezione? “L’incidenza della ricezione nel costruire il primo attacco, intesa proprio nel senso della qualità dei palloni che si giocano dopo il servizio avversario. Un aspetto che nella pallavolo femminile, a differenza di quella maschile, risalta sempre meno. Nel volley delle donne si fa punto soprattutto col contrattacco, dopo la difesa. E invece i dati dimostrano che la prima palla incide parecchio. Poi ognuno chiaramente ha i suoi metodi, ho portato la mia esperienza spiegando l’importanza di lavorare sulle situazioni di gioco e sulla qualità della ricezione”. Da allenatore, lei ha vissuto una scintilla? Quando ha capito che questo poteva diventare il suo lavoro? “Ci ho messo sempre tanto tanto entusiasmo. Ho creduto fin dall’inizio che questa potesse essere la mia strada. La scintilla c’è stata forse quando Julio Velasco mi ha scelto come suo vice a Modena. Ho avuto la fortuna di essere stato scelto da uno dei migliori allenatori nella storia di questo sport. Poi spero di essermi meritato negli anni tutte le soddisfazioni che mi sono tolto in panchina” Cosa ha imparato, nel corso della carriera, dalle sue giocatrici? “Ci vuole sempre l’umiltà giusta per apprendere. Le giocatrici o i giocatori devi osservarli, studiarli e seguirli per capire cosa possono darti. Questo lavoro è una continua scoperta. Penso alla mia generazione di allenatori: molti lavorano all’estero con ottimi risultati e sono tutti accumunati da una grande curiosità nel capire come evolve il gioco. Personalmente all’inizio degli anni 2000 ho capito tante cose allenando le giocatrici più forti del mondo nel campionato più bello del mondo”. Quanto è importante la formazione teorica per la crescita di un allenatore? “È importante, ma non è tutto ovviamente. Bisogna vivere sul campo le situazioni che si studiano. Ricordo che da ragazzo andavo a vedere tantissime partite, seguivo le finali giovanili, i ritiri delle nazionali. Oggi vedo sempre meno allenatori che chiedono di poter partecipare agli allenamenti, questo succedeva anche quando allenavo la nazionale. Andare a vedere la grande pallavolo, rubare con gli occhi da allenamenti e finali, ti rende un tecnico migliore. La teoria è alla base. Ma vedere, provare, toccare con mano come lavorano le grandi squadre ti fa crescere” La soddisfazione più bella della sua carriera? “Me ne sono tolte tante e non sarebbe giusto scegliere. Il periodo più bello però è quello vissuto con la Nazionale. Per il gruppo di lavoro, per lo staff, per il rapporto con la federazione che non ci fece mai mancare nulla. Siamo sempre stati tra le prime tre nazionali del mondo. Questo lavoro, al di là delle vittorie, resta nel tempo” Un consiglio che darebbe a un giovane tecnico? “Mettici passione e abbi una tua idea di lavoro. Questo riguarda le dinamiche generali, ma c’è un aspetto che vorrei sottolineare: ai giovani dico sempre che bisogna saper insegnare la tecnica individuale. È fondamentale. Se sai lavorare bene con i singoli puoi fare tutto. Forse allenare i sistemi e i concetti globali è più semplice, ma la base è la tecnica individuale. Quella viene prima di tutto. Ci vuole pazienza, è vero, ma se non metti le fondamenta come puoi costruire una casa?” Progetti per il futuro? “L’obiettivo è arrivare fino in fondo in tutte le competizioni. La mia Scandicci è forte, la società da 6-7 anni fa grandissimi sacrifici sia sotto il profilo dell’impegno profuso, sia dal punto di vista economico. Dopo il primo anno in cui abbiamo vissuto un po’ una fase di studio, e dobbiamo essere grati per aver svolto il nostro lavoro fino in fondo nonostante la pandemia, mi piacerebbe dare il mio contributo affinché Scandicci sia competitiva in tutti i tornei che giocherà” (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Barbolini: “Dobbiamo rischiare di più, a partire dalla battuta”

    Di Redazione I tifosi della Savino Del Bene Scandicci si erano forse illusi dopo il buon avvio di partita, ma Gara 1 della semifinale scudetto si è conclusa con una pesante sconfitta sul campo di Conegliano. Non può essere soddisfatto neppure Massimo Barbolini: “Penso che abbiamo giocato bene per un set e mezzo – dice il tecnico delle toscane a fine partita –. Siamo riusciti a tenere il loro ritmo, poi appena le cose sono andate peggio, abbiamo fatto errori che avrebbero potuto compromettere qualsiasi partita, non solo contro di loro. Con una squadra così forte, il divario diventa altissimo“. “1-0 per loro – guarda avanti l’allenatore di Scandicci – dobbiamo assolutamente ripartire da lì, domani ci alleniamo. Dobbiamo rischiare un po’ di più, a partire dalla battuta, non possiamo perdere con Conegliano sbagliando solamente 3 battute. Non abbiamo osato, quando abbiamo battuto bene li abbiamo messi in difficoltà. Ripartiamo proprio da lì, dalla battuta, dalla difesa. Spesso si pensa all’attacco: nel primo e secondo set le loro percentuali d’attacco non sono state altissime, ma le nostre sono state bassissime. Dobbiamo guardare prima in casa nostra che nella loro, che è ben fornita“. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Barbolini: “Non abbiamo avuto l’umiltà di provare a fare le cose semplici”

    Savino Del Bene Volley Scandicci

    Di Redazione
    Finisce il sogno europeo della Savino Del Bene. Conegliano si impone 3-0. Rispetto al match dell’andata, le gialloblù di Daniele Santarelli commettono meno errori e difendono con grinta, conducendo nel punteggio dall’inizio alla fine. Proprio la seconda linea trevigiana costruisce i parziali decisivi. Top scorer è Egonu con 16 punti, Hill e Stysiak ne firmano 13 a testa. Le ragazze di Massimo Barbolini lasciano la competizione a testa altissima, dopo aver vinto la propria Pool e soprattutto messo paura alle pantere come nessuno finora in stagione.
    Le parole di coach Barbolini: “Bisogna fare i complimenti a Conegliano perchè ha giocato una partita veramente ottima. Al di là dell’attacco, hanno murato bene, difeso tantissimo e sono state brave a non sbagliare certi momenti. Quindi penso sia una vittoria meritata da parte loro. Da parte nostra dobbiamo capire che contro certe rivali si deve avere l’umiltà di provare a fare le cose semplici: all’andata le avevamo fatte e molto bene, stasera non lo abbiamo fatto. Ovviamente poi quando giochi contro una squadra così forte è ovvio che mettono una pressione con il loro gioco che è normale un risultato così.”
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Daniele Santarelli: “Questa è una vittoria che vale doppio”

    Di Redazione
    Emozioni dal primo all’ultimo punto in una gara faticosa come l’A.Carraro Imoco Conegliano non ne viveva da tempo immemorabile. Alla fine del quarto di finale di Champions League contro Scandicci, coach Daniele Santarelli è esausto ma contento: “Questa vittoria vale doppio per come è arrivata. Non abbiamo giocato una buona partita, abbiamo sbagliato tantissimo e i tre set li abbiamo vinti soffrendo molto e giocando di squadra. In una giornata così storta riuscire a vincere qui a Scandicci, contro una squadra che si è espressa su altissimi livelli, vuol dire avere grande carattere. Sono davvero orgoglioso di questo gruppo“.
    Conegliano ha dovuto affrontare la gara in condizioni non perfette, senza Fahr e con De Kruijf non al meglio: “In queste settimane abbiamo dovuto far fronte a un po’ di problemini – dice Santarelli – siamo stati abbastanza sfortunati. Staff e società hanno lavorato al massimo per permetterci di arrivare a questa partita nel modo migliore possibile, e ringrazio tutti. Ma abbiamo fatto solo metà del lavoro“.
    Il bicchiere mezzo pieno lo vede anche Massimo Barbolini: “Abbiamo giocato una delle migliori partite dell’anno, contro una squadra che nelle ultime due stagioni è andata al tie break una sola volta, però non è bastato. Peccato, perché penso che tutti i set li abbiamo giocati molto bene, anche negli ultimi due che abbiamo perso eravamo avanti. È mancato qualcosina, che dobbiamo trovare, però bisogna guardare le cose positive. All’inizio era difficile pronosticare una partita così tirata, visto quello che stavano facendo. C’è un po’ di rammarico perché loro non ci hanno regalato nulla, ci siamo meritati di giocarcela fino in fondo, bravi loro nei momenti determinanti“.
    (fonte: Facebook) LEGGI TUTTO

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    Barbolini: “Quando giochi con queste squadre gli errori li paghi”

    Foto: Savino Del Bene Volley Scandicci

    Di Redazione
    Si conclude al PalaIgor di Novara l’intenso mese di gennaio della Savino Del Bene, impegnata in terra piemontese nel suo settimo match in meno di trenta giorni. La squadra Massimo Barbolini, alla terza partita in sette giorni, affronta la Igor Gorgonzola seconda forza del campionato.
    Sconfitta 3-0 per la Savino Del Bene Scandicci che, archiviati gli impegni in campionato di gennaio, dovrà ora concentrarsi sulle prossime sfide della bolla di CEV Champions League, al via dal 2 febbraio a Schwerin (Germania).
    Le parole di coach Barbolini: “Resta un po’ di rimpianto. Abbiamo giocato contro la seconda forza del campionato alla pari, non è abbastanza però. La differenza l’hanno fatta i momenti importanti, nei quali loro sono state più brave di noi. Loro non hanno sbagliato i momenti importanti, noi invece in tutti e tre i set, soprattutto nel primo e secondo, abbiamo concesso troppo. Ovvio che quando giochi con queste squadre gli errori li paghi. Adesso ci dobbiamo dedicare alla bolla di Champions perchè a Scandicci abbiamo fatto un grande lavoro. In Germania dovremo ripartire da zero, pensando a quelli che sono i nostri difetti, ma anche i nostri pregi.”
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO