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    MotoGp, buone notizie per Marquez: “Osso guarito completamente”

    ROMA – “Oggi ho avuto l’opportunità di valutare Marc Marquez in merito al suo intervento chirurgico recentemente eseguito presso la Mayo Clinic. Per fortuna Marc Marquez ha recuperato un grande arco di movimento e ha recuperato bene anche dal punto di vista muscolare. Oggi è stato sottoposto a radiografie e una TAC che mostrano la completa unione ossea”. Sono queste le parole del dottor Sanchez Sotelo, primario presso la Mayo Clinic, che segue la riabilitazione di Marc Marquez, pilota MotoGp operato all’omero destro lo scorso giugno. L’annuncio del chirurgo è apparso sul sito ufficiale della Honda, che annuncia il via libera dato all’otto volte campione del mondo per “intensificare il suo allenamento e valutare le condizioni del suo braccio su una moto”.
    Il comunicato della Honda
    L’Ala Dorata, quindi, potrebbe riabbracciare presto Marquez, che punta a tornare per le ultimissime gare della MotoGp. “Marc Marquez – si legge sul comunicato – ha completato con successo un altro controllo medico presso l’ospedale Ruber Internacional di Madrid. La sua equipe medica di fiducia, composta dal Dr. Joaquin Sánchez Sotelo, dal Dr. Samuel Antuña e dal Dr. Angel Cotorro, è rimasta soddisfatta della guarigione e del recupero dell’omero destro”. “L’équipe medica – continua la nota – ha dato il permesso a Marquez di intensificare il suo allenamento, aggiungendo più peso e introducendo esercizi più vari nella sua routine. Oltre a questo, è stato anche concordato che l’otto volte campione del mondo inizi ad allenarsi sulle moto per comprendere le condizioni del suo braccio destro in un ulteriore contesto. Dai risultati di questa uscita, Marquez e il Repsol Honda Team valuteranno i seguenti passaggi necessari”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, passi avanti per Marquez: “L'osso è guarito del tutto, può salire sulla moto”

    ROMA – Marc Marquez è guarito. Questo l’annuncio del dottor Sanchez Sotelo, primario presso la Mayo Clinic, che segue la riabilitazione del pilota MotoGp, operato all’omero destro lo scorso giugno. “Oggi ho avuto l’opportunità di valutare Marc Marquez in merito al suo intervento chirurgico recentemente eseguito presso la Mayo Clinic. Per fortuna Marc Marquez ha recuperato un grande arco di movimento e ha recuperato bene anche dal punto di vista muscolare. Oggi è stato sottoposto a radiografie e una TAC che mostrano la completa unione ossea”, si legge infatti sul sito ufficiale della Honda. Ora l’otto volte campione del mondo potrà “intensificare il suo allenamento e valutare le condizioni del suo braccio su una moto”.
    Più carico per Marquez
    L’Ala Dorata, quindi, potrebbe riabbracciare presto Marquez, che punta a tornare per le ultimissime gare della MotoGp. “Marc Marquez – si legge sul comunicato – ha completato con successo un altro controllo medico presso l’ospedale Ruber Internacional di Madrid. La sua equipe medica di fiducia, composta dal Dr. Joaquin Sánchez Sotelo, dal Dr. Samuel Antuña e dal Dr. Angel Cotorro, è rimasta soddisfatta della guarigione e del recupero dell’omero destro”. “L’équipe medica – prosegue l’annuncio – ha dato il permesso a Marquez di intensificare il suo allenamento, aggiungendo più peso e introducendo esercizi più vari nella sua routine”. “Oltre a questo, è stato anche concordato che l’otto volte campione del mondo inizi ad allenarsi sulle moto per comprendere le condizioni del suo braccio destro in un ulteriore contesto. Dai risultati di questa uscita, Marquez e il Repsol Honda Team valuteranno i seguenti passaggi necessari”, si conclude poi la nota della scuderia giapponese. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Haro: “Marquez e suo padre sono furiosi con Alzamora”

    ROMA – Oscar Haro, già direttore sportivo del team satellite Honda LCR in MotoGp e vicino ai fratelli Marquez, prova a ricostruire i motivi che hanno portato Marc Marquez a rompere con il suo manager di sempre, Emilio Alzamora. Dietro la decisione dell’otto volte campione del mondo ci sarebbero motivi di marketing: “Marquez ha aperto gli occhi una volta che si è trasferito a Madrid. Lì un mio amico gli ha fatto notare cose di cui non era a conoscenza. E ora Marc e suo padre sono arrabbiati”, ha detto Haro in un intervento sulla canale Twitch del giornalista Nico Abad.
    La scelta di Marquez
    Continua Haro: “Se passeggi a Madrid con Marquez e Fonsi Nieto, la gente riconoscerà Nieto. Questo perché ora il Motomondiale non è più in chiaro e non viene visto più da milioni di persone. Questo ha consentito a Nieto di lavorare di più sulla sua immagine”. L’ex dirigente della Honda LCR afferma poi: “Cosa che invece non è successa per Marquez perché Alzamora è un professionista vecchia scuola e ha curato solo l’aspetto sportivo del suo cliente. Ma Marc Marquez non è più solo un pilota, è merchandising, sponsor, pubblicità, immagine, social network: è diventato un prodotto. Gli manca un supporto importante in questo senso”. Conclude poi Haro: “A differenza di altri spagnoli come Nadal o Gasol, metà delle popolazione mondiale non lo conosce”. Ora toccherà a Jaime Martinez, direttore del marketing per il motorsport di Red Bull Spagna, cercare di rimediare a questa manacanza di Alzamora. Una decisione, quella di Marquez, che sembra dar credito alle parole di Haro. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Haro: “Ecco perché Marquez ha scaricato Alzamora”

    ROMA – È rottura tra Marc Marquez e il suo storico manager, Emilio Alzamora. Una notizia che arriva dopo 17 anni di collaborazione, che si è interrotta senza una motivazione ufficiale. Secondo Oscar Haro, persona vicina ai fratelli Marquez e già direttore sportivo del team satellite Honda LCR in MotoGp, dietro la decisione dell’otto volte campione del mondo ci sarebbero motivi di marketing. “Marquez ha aperto gli occhi una volta che si è trasferito a Madrid. Lì un mio amico gli ha fatto notare cose di cui non era a conoscenza. E ora Marc e suo padre sono arrabbiati”, ha infatti detto Haro, ospite sulla piattaforma Twitch del giornalista Nico Abad.
    Marketing e autopromozione
    Continua Haro: “Se passeggi a Madrid con Marquez e Fonsi Nieto, la gente riconoscerà Nieto. Questo perché ora il Motomondiale non è più in chiaro e non viene visto più da milioni di persone. Questo ha consentito a Nieto di lavorare di più sulla sua immagine”. L’ex dirigente della Honda LCR afferma poi: “Cosa che invece non è successa per Marquez perché Alzamora è un professionista vecchia scuola e ha curato solo l’aspetto sportivo del suo cliente. Ma Marc Marquez non è più solo un pilota, è merchandising, sponsor, pubblicità, immagine, social network: è diventato un prodotto. Gli manca un supporto importante in questo senso. A differenza di altri spagnoli come Nadal o Gasol, metà delle popolazione mondiale non lo conosce”. Ora Marquez ha affidato la propria immagine a Jaime Martinez, direttore del marketing per il motorsport di Red Bull Spagna. Una scelta che avvalora la tesi di Haro sull’insoddisfazione dell’otto volte iridato. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Puig a Marquez: “Test di Misano importanti, bastano quattro uscite”

    ROMA – La MotoGp aspetta il recupero di Marc Marquez. Saranno però i medici ad avere l’ultima parola a riguardo, che arriverà alla fine di questo mese. Nel frattempo, il team manager dell’Ala Dorata, Alberto Puig, vuole che il suo pilota sia già disponibile per i test di Misano tra una settimana e lo afferma al sito ufficiale del Motomondiale: “Non si tratterà di fare 100 giri al giorno, ma magari quattro uscite per dare un primo riscontro. Il 25 o 26 agosto faranno una TAC e se l’osso è a posto, si procederà. Normalmente il test di Misano è molto importante per preparare il prototipo per Valencia. Ma penso che non ci sarà per la gara”.
    Niente scuse
    La presenza di Marquez sarà fondamentale per la Honda, che deve porre basi solide per il 2023 dopo questa stagione di transizione. Pol Espargaro e Stefan Bradl, il collaudatore della casa giapponese, non hanno garantito risultati di spessore in questo Motomondiale e per questo Puig spera che i medici possano finalmente dare il proprio consenso al ritorno del pilota di Cervera. Di Marquez c’è dunque un disperato bisogno, come si evince dalle parole del catalano: “Andremo avanti come abbiamo fatto finora, cioè un po’ alla cieca, onestamente. Ci siamo affidati un po’ a Pol e al collaudatore, ma il pilota arriva a conoscere la moto col tempo e con la qualità delle gare che ha fatto. Se Marquez non ci sarà, ciò renderà il nostro lavoro un po’ più difficile”. “Ma, in caso contrario, non sarà una scusa”, conclude Puig. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marquez: “Le cicatrici? Sul braccio non c'è più spazio”

    SPIELBERG – “Le cicatrici sul mio braccio? Non c’è più spazio. Sono cose a cui preferisco non pensare, ma alla fine è parte della passione per le moto. Il rischio c’è, ma la passione è ancora più di tutto questo”. Marc Marquez ha parlato così ai microfoni di Sky Sport alla vigilia del Gran Premio d’Austria, tredicesimo appuntamento stagionale della MotoGp. Il numero 93 è a Spielberg per seguire la Honda, nonostante la data del suo rientro dopo l’operazione di due mesi fa è ancora un’incognita. “Per questa passione ho deciso di fare la quarta operazione e di seguire tutto quello che mi dicono i dottori per provare a fare qualche gara anche quest’anno – ha detto -. Non so se potrò. Sono qui per provare a lottare in MotoGp. Non dico per vincere, ma soprattutto per divertirmi”.
    Sul recupero
    “La prossima settimana secondo i dottori potrebbe essere che l’osso stia già bene – ha aggiunto Marquez -. Spero mi diano l’ok per la prossima settimana, così posso iniziare a spingere più in palestra. Se in palestra le sensazioni sono buone si può iniziare a provare una moto, e se una moto va bene si può provare una MotoGp. Il mio obiettivo è guidare una MotoGp entro fine anno. Ma sono onesto: se devo aspettare una settimana o un mese in più, aspetto. Non tornerò troppo presto come ho fatto in passato”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marquez mostra le cicatrici sul braccio: “Non c'è più spazio”

    SPIELBERG – Marc Marquez ha parlato dal Red Bull Ring alla vigilia del Gran Premio d’Austria, valevole per la tredicesima tappa del Mondiale 2022 di MotoGp. Il numero 93 è a Spielberg per seguire la Honda, nonostante la data del suo rientro dopo l’operazione di due mesi fa è ancora un’incognita. “Le cicatrici sul mio braccio? Non c’è più spazio – ha detto a Sky Sport mostrando il braccio destro -. Sono cose a cui preferisco non pensare, ma alla fine è parte della passione per le moto. Il rischio c’è, ma la passione è ancora più di tutto questo. Per questa passione ho deciso di fare la quarta operazione e di seguire tutto quello che mi dicono i dottori per provare a fare qualche gara anche quest’anno. Non so se potrò. Sono qui per provare a lottare in MotoGp. Non dico per vincere, ma soprattutto per divertirmi”.
    Le parole di Marquez
    “La prossima settimana secondo i dottori potrebbe essere che l’osso stia già bene – ha aggiunto Marquez -. Spero mi diano l’ok per la prossima settimana, così posso iniziare a spingere più in palestra. Se in palestra le sensazioni sono buone si può iniziare a provare una moto, e se una moto va bene si può provare una MotoGp. Il mio obiettivo è guidare una MotoGp entro fine anno. Ma sono onesto: se devo aspettare una settimana o un mese in più, aspetto. Non tornerò troppo presto come ho fatto in passato”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP: l'ultimatum di Marquez alla Honda

    TORINO – Il tramonto del Sol Levante. Se ci fosse stato ancora qualche dubbio che la MotoGP sia diventata europea, anzi decisamente italiana, con il dominio Ducati e Aprilia (che però ora deve essere concretizzato anche con il titolo mondiale e non solo pole, vittorie e podi a ripetizione), ci ha pensato Marc Marquez a mettere in chiaro come il mondo delle due ruote si sia rivoluzionato e che i giapponesi devono inseguire, cambiare, rivoluzionare anzi.Al suo ritorno nel paddock, anche se solo per la prima conferenza stampa ufficiale dopo la quarta operazione al braccio destro martoriato a Jerez 2020 che ha stonato anche questa stagione, l’otto volte campione del mondo si è preso i riflettori del GP d’Austria, 13° appuntamento del Motomondiale. Mentre Pecco Bagnaia vuole mettere ulteriore pressione a Fabio Quartararo e Aleix Espargaro riprendere l’inseguimento all’amico-rivale dopo essersi leccato le ferite di Silverstone, Marquez oggi ha mandato un chiaro ultimatum alla Honda. Il fenomeno spagnolo è riconoscente alla Casa alata che l’ha portato a vincere praticamente tutto e che da due anni l’aspetta e tutela, ma nonostante abbia ancora due anni di contratto, sa che per tornare a vincere un titolo (eguagliando i nove di Valentino Rossi) ha bisogno di una moto vincente. Ora più che mai, visto il suo deficit fisico e i dubbi he ancora lo circondano. E la Honda non lo è. Da tempo.Così, in attesa dell’annuncio di Joan Mir come compagno di squadra dal prossimo anno, e avendo intanto piazzato il fratello Alex in Ducati (sponda Gresini: «Ma non gli chiederò i segreti della Rossa»), Marc spinge i giapponesi di Tokyo per una rivoluzione prim’ancora culturale che tecnica. «Il mondo delle moto è cambiato, dobbiamo cambiare anche noi. Più che una nuova moto, serve un nuovo progetto, più europeo. E soldi ci sono, i piloti pure, ma bisogna avere una nuova organizzazione». Avvertendo. «Non decido io cosa fare, ma io sono un pilota e voglio avere la moto miglior del paddock».Sì, un ultimatum. Come quello lanciato mesi fa da Quartararo alla Yamaha, che per trattenerlo ha stravolto la sua filosofia, affidandosi all’ex ingegnere della Ferrari (che ha messo mano già al motore Aprilia) Luca Marmorini per colmare il gap di cavalli con le moto italiane. E dopo il nuovo addio della Suzuki (tornata per altro a vincere con un’organizzazione italiana), ora è la Honda a trovarsi costretta ad accettare il fatto che deve cambiare. Riprendere la strada che Shuhei Nakamoto aveva imposto ai giapponesi affidando il team a Livio Suppo. E tornando a vincere, anzi dominare, con Casey Stoner prima e Marc Marquez poi. LEGGI TUTTO