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    Masters 1000 Miami: Sinner vola in semifinale! Supera Bublik rimontando in entrambi i set, con tennis e tanta testa

    Jannik Sinner a Miami 2021

    Jannik Sinner vola in semifinale al Masters 1000 di Miami, la sua prima in carriera, superando il kazako Alexander Bublik. 7-6 6-4 lo score di un match molto complicato, in cui l’azzurro è andato sotto in entrambi i parziali, soffrendo il tennis straordinariamente creativo e diverso del rivale, ma rimontando con grandissima freddezza e lucidità. La differenza è venuta dalla qualità di Sinner nel giocarsi alla grande i momenti chiave del match, i punti importanti. La qualità del campione, anche oggi venuta fuori di prepotenza, tanta quanto la sua spinta in progressione che a tratti ha devastato la resistenza di Bublik.
    La partita era complessa, perché il kazako aveva messo l’azzurro in difficoltà poche settimane fa con le sue giocate improvvise, servizi bomba e niente ritmo, con un talento tecnico notevolissimo. Bublik infatti è un tennista unico, affascinante con la sua estrema diversità, quella lucida follia che accompagna un senso per la palla e capacità di accelerazione incredibili. Il classico “cavallo pazzo”, che può scapparti via nella prateria e diventare imprendibile, come bloccarsi di colpo, preda di un caos tattico a volte incomprensibile, forse anche per se stesso.
    “Pazzo” ma sveglio. Contro un tennista che ama costruire come Sinner, Bublik ha applicato alla perfezione il suo miglior game plan: non giocare mai due palle uguali, tra spallate violentissime, tocchi improvvisi, attacchi fulminei alternati a palle alte e senza peso, smorzate e tagli estremi, il tutto pur di non dare ritmo all’azzurro e permettergli di imbastire la sua trama in progressione. All’inizio di ogni set la sua tattica ha funzionato, anche perché sostenuto dalla prima di servizio. Si è preso rischi, spesso eccessivi, ma è scappato via.
    Qua è venuta fuori tutta la sostanza, classe e lucidità di Jannik. È stato paziente, non si è scomposto, non ha regalato niente. Come il “vecchio lupo di mare” che conosce i venti, sapeva che la bufera passa, che quando torna il sereno si deve esser pronti a cavalcare il vento e riprendere la rotta. Così ha fatto, ritrovando le giuste sensazioni in risposta (che all’avvio stentava), guadagnando campo appena possibile e iniziando a martellare il rivale. Ha messo grande pressione a Bublik, che si è “incartato” con troppe variazioni, e la pressione in risposta ha fatto calare la sua prima. Scacco matto. Jannik ha sbagliato qualcosa di troppo col diritto, ma prendendosi anche bei rischi. Dopo non aver sfruttato tre palle break nel quarto game (anche per merito di Bublik col servizio a dire il vero), è andato sotto ma ha aspettato, ha ritrovato le sensazioni giuste per piazzare la zampata nei momenti critici. È venuto fuori con la testa, con il fisico, con il braccio, alzando il livello e prendendosi rischi calcolati. Trovando le giocate più razionali per scardinare le fiammate del rivale. Soprattutto in risposta, la chiave grazie a cui ha strappato il servizio al kazako sotto 4-5 e poi sotto nel tiebreak del primo, quando ha spinto alla grande col diritto. Qualche errore iniziale, ma subito reset e via, a spingere di nuovo con più precisione e potenza per castigare un paio di attacchi un po’ spericolati del kazako. Senza frenesia per esser in svantaggio, ma costruendo la sua vittoria punto dopo punto. La capacità di Sinner di cancellare la memoria di un errore ed insistere come se niente fosse è pazzesca. Stesso copione nel secondo set: scivolata iniziale, sotto 0-3 e quindi rimonta. Granitico Sinner nei momenti importanti, sostanza e qualità. “Non sei umano” gli ha detto sorridendo Bublik alla stretta di mano. A noi piace tantissimo la genuina umanità e serietà di Jannik, pronto ad imparare moltissimo dopo ogni partita, crescere e farci sognare.

    Ecco la cronaca della partita
    Si inizia sotto un bel sole alle 21.10 ora italiana. Jannik serve e spara subito un diritto a tutta, pizzicando la riga in avanzamento. Molto deciso l’azzurro a non lasciare spazio alla creatività di Bublik, che può diventare pericolosissimo se non lo metti sotto pressione. 1-0 Sinner. Anche Alexander tiene agilmente il suo primo turno di battuta, solo prime palle, velocissime al centro. Nel terzo game, Bublik lascia correre il braccio alla prima palla più corta di Sinner, prontissimo il kazako a cambiare ritmo con strappi micidiali. Jannik va in difficoltà, non contiene la violenza e lunghezza delle accelerazioni improvvise di Alex, crolla 15-40 e prime due palle break dell’incontro. Sfonda col diritto sulla prima Jannik, con un brivido per un attacco non così deciso; è costretto a venire avanti su di un rovescio tagliato corto e “storto” di Bublik, ma non trova un approccio preciso e non può salvarsi di volo. Break Bublik, 2-1 e servizio. E la battuta lo sostiene, è una “macchina”, prontissimo a scattare avanti e toccare sotto rete, capitalizzando la prima poderosa o l’affondo immediato. Sul 40-0 regala due punti, con una sciagura sul terzo (tentativo di servizio da sotto sulla prima e poi seconda che quasi non arriva a rete). Sinner ringrazia, è super aggressivo in risposta e viene avanti di prepotenza. Strappa la palla del contro break. Bravo Bublik, piedi in campo a mettere negli angoli Jannik, si salva con grande velocità. Sinner è lucidissimo: intuisce la smorzata, avanza e tocca vincente di rovescio, c’è una seconda palla break. Serve bene Sasha e si salva, anche sulla terza palla break, quasi non si gioca, fa tutto lui col servizio nel bene e nel male. A fatica e con le sue solite giocate estemporanee con tagli improvvisi (inclusa una smorzata bellissima), si porta 3-1. Nel quarto game si è visto tutto il campionario dell’”ex russo”: fantasia al potere, velocità d’esecuzione clamorosa, caos mentale totale ma che talento e imprevedibilità. Il contrario esatto di Sinner, che con potenza e concretezza costruisce un bel game, non regala niente e resta in scia 2-3. Il sesto game si apre con un punto bellissimo, chiuso da Sinner con un passante indietreggiando difficilissimo. Però Jannik è in difficoltà in risposta, troppo preciso il kazako, che anche alla battuta varia moltissimo angolo e velocità, sempre per non dare alcun punto di riferimento all’azzurro. Bublik sarà anche un tennista creativo e umorale, ma per ora sta eseguendo il suo game plan alla perfezione. 4-2 Bublik. Jannik serve discretamente e si porta 3-4, ma il problema è rispondere al rivale per rientrare nel set. Purtroppo nei turni del kazako quasi non si gioca, a zero sale 5-3. Cerca di infastidire l’azzurro con pallate improvvise, giocate di puro braccio, che generano sorpresa e velocità altissime. Sinner non si scompone sul 15-30, con una buona prima si salva, ma si va ai vantaggi. Due buone prime gli valgono il 4-5. Finalmente Jannik trova una grande risposta nel primo punto, profonda e angolata. 0-15. Troppo corta la risposta da sinistra, Bublik non si fa pregare ed accelera a tutta. Fulminante la terza risposta di Sinner da destra, vincente sulla riga; e corre benissimo sulla smorzata, procurandosi il punto del 15-40, due palle break importantissime. Niente prima… Sinner risponde con potenza ed una certa rotazione in lungo linea, Alex arriva tardi e male. Break Sinner! 5 pari, bravo e fortunato a provarci in risposta, la chiave che era finora mancata nel suo match. Jannik parte bene nel game, ma dal 40-15 commette tre errori e arriva una palla break per Bublik. Ace! Il secondo del match, angolatissimo e veloce, che freddezza Jannik. E che lucidità, pressing dal centro, non “cade” nella palla lavorata del rivale, che aggredisce ed anticipa benissimo, chiudendo in avanzamento. Bravo Sinner, sorpasso da 4-5 a 6-5. Ora Jannik risponde più spesso (calato il rendimento della prima del rivale), si va ai vantaggi, a due punti dal set l’azzurro. E di nuovo seconda… Prova un serve and volley garibaldino sulla seconda Alex, ma una volée difficile gli muore sul nastro. Set Point Sinner! Una prima a 135 mph è ingiocabile, cancella la chance. Si va al tiebreak. Mini break immediato per Bublik, un diritto in spinta di Jannik muore in rete. Si prende molti rischi l’azzurro martellando col diritto inside out, l’ultimo gli esce di poco. 3-0 per il kazako. Esagera di nuovo in spinta col diritto Jannik, stavolta cross dal centro. 4-1 Bublik. Un doppio fallo regala un prezioso punticino all’azzurro, si gira 4-2. Grande pressing dell’altoatesino, governa i ritmi dello scambio, sbatte lontano dalla riga il rivale e chiude col diritto. 4-3. Stavolta è Sinner a sbagliare in scambio, un rovescio termina in rete. 5-4 Bublik, al servizio. Bravissimo Jannik a reagire ad un bel serve and volley, chiude l’angolo e trova un passante cross vincente. 5 pari. Stesso schema e stessa conclusione nel punto seguente, Sinner trafigge Bublik a rete ed è Set Point sul 6-5, col servizio. Jannik chiude il set forzando un errore di rovescio del rivale. 7-5, bravissimo l’azzurro a restare in scia, strappare il break nel momento decisivo, recuperare in un tiebreak iniziato male e vincere. Testa e qualità.
    Secondo set, inizia il kazako alla battuta, ma ora Sinner ha trovato ritmo in risposta, e le prime di Alexander fanno meno male rispetto all’avvio. Si va subito ai vantaggi, nemmeno un tentativo di servizio dal basso ha successo. Dal centro sparacchia malamente un rovescio cross, palla break per Jannik. Spara uno smash difficilissimo il kazako, difficoltà tecnica inimmaginabile e in quel momento. Cancella un’altra palla break con un servizio velocissimo. A fatica, si salva Bublik, 1-0. Complicato anche il secondo game, qualche errore in spinta costa all’azzurro una palla break. Non chiude il primo smash, non così difficile, e sbaglia un po’ goffamente il secondo, indietreggiando. Un break un po’ regalato a Bublik, troppi errori di Jannik, forse un calo di tensione dopo il recupero nel primo parziale. 2-0 Bublik e quindi 3-0, grazie ad un bel game di servizio e un tocco di rete splendido. Sinner riprende a macinare il suo tennis, muove lo score nel set, e martella anche in risposta, portandosi 0-30. Bublik riesce per miracolo  a tagliare sotto una volée scavalcando la rete di un niente, miracolo. Ma sul 30 pari Sinner risponde benissimo e passa il rivale. Il contro break arriva con una pallata in rete di Sasha, senza una logica, in pieno Bublik style. Sinner torna in vita nel set, 2-3 ma al servizio, però incappa in un brutto game: tre errori (incluso un doppio fallo) e 0-40. Le cancella con grande sostanza, soprattutto la terza, primo passante nei piedi e poi secondo vincente. Purtroppo l’azzurro incappa in un doppio fallo, e quarta chance di break nel game. Si salva di nuovo, ottimo pressing col rovescio cross. Cancella anche la quinta palla break, bell’attacco e volée stretta, molto deciso Jannik. Granitico l’azzurro nei punti importanti, impatta 3 pari. Nono game: un doppio fallo di Bublik e quindi una risposta cross perfetta che sorprende l’attacco del kazako valgono una palla break importantissima a Sinner. Doppio fallo Bublik! La seconda muore in rete su di un tentativo di serve and volley. Break Sinner, va a servire per il match sul 5-4, rimontando da 0-3. Il tutto senza Ace e servendo maluccio nel set. Spinge sul primo punto l’azzurro, un forcing che costa l’errore ad Alex; come nel terzo punto, sfonda Sinner di prepotenza. Con una prima al T vola 40-15 e doppio Match Point!!! Chiude spingendo col diritto in 1h e 40 minuti, regalandosi la prima semifinale in un Masters 1000. In rimonta, soffrendo contro un rivale unico.
    “You are not human” dice Bublik all’azzurro alla stretta di mano. Sinner in realtà è terribilmente umano, a suo modo fragile, ma lavora, impara, cresce. E vince. Che testa e che campione Jannik!

    Marco Mazzoni
    [21] Jannik Sinner vs [32] Alexander Bublik (non prima delle 21:00)ATP ATP Miami Sinner J.76 Bublik A.64 Vincitore: Sinner J. ServizioSvolgimentoSet 2Sinner J. 0-15 15-15 40-155-4 → 6-4Bublik A. 15-0 15-15 30-15 30-30 30-404-4 → 5-4Sinner J. 15-0 15-15 15-30 30-30 40-303-4 → 4-4Bublik A. 15-0 30-0 40-0 40-153-3 → 3-4Sinner J. 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-402-3 → 3-3Bublik A. 0-15 0-30 15-30 30-30 30-401-3 → 2-3Sinner J. 15-0 30-0 40-00-3 → 1-3Bublik A. 0-15 15-15 30-15 40-15 40-300-2 → 0-3Sinner J. 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A0-1 → 0-2Bublik A. 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0*-0 0-1* 0-2* 0*-3 1*-3 1-4* 2-4* 3*-4 3*-5 4-5* 5-5* 6*-56-6 → 7-6Bublik A. 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 A-406-5 → 6-6Sinner J. 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 A-405-5 → 6-5Bublik A. 0-15 15-15 15-30 15-404-5 → 5-5Sinner J. 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-403-5 → 4-5Bublik A. 15-0 30-0 40-03-4 → 3-5Sinner J. 0-15 15-15 30-15 40-15 40-302-4 → 3-4Bublik A. 0-15 15-15 30-15 40-152-3 → 2-4Sinner J. 15-0 30-0 40-0 40-151-3 → 2-3Bublik A. 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-401-2 → 1-3Sinner J. 0-15 15-15 15-30 15-40 30-401-1 → 1-2Bublik A. 15-0 30-0 30-15 40-151-0 → 1-1Sinner J. 15-0 15-15 30-15 40-150-0 → 1-0
    2 Aces 73 Double Faults 564% (52/81) 1st Serve 59% (52/88)63% (33/52) 1st Serve Points Won63%(33/52)59% (17/29) 2nd Serve Points Won 67% (17/36)78% (7/9) Break Points Saved 67% (6/9)11 Service Games Played 1137% (19/52) 1st Serve Return Points Won 37% (19/52)53% (19/36) 2nd Serve Return Points Won 41% (12/29)33% (3/9) Break Points Converted 22% (2/9)11 Return Games Played 1162% (50/81) Service Points Won 57% (50/88)43% (38/88) Return Points Won 38% (31/81)52% (88/169) Total Points Won 48% (81/169) LEGGI TUTTO

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    ATP e WTA incoraggiano i tennisti a vaccinarsi

    Finalmente ATP e WTA parlano di vaccini anti Covid. In due note distinte, i maggiori organi del mondo Pro della racchetta raccomandano ai propri affiliati di vaccinarsi, seguendo le indicazioni delle istituzioni sanitarie a livello globale, ma senza parlare di obblighi. Ecco le due comunicazioni.
    “L’ATP raccomanda la vaccinazione contro il Covid-19 sulla base di prove scientifiche a sostegno dei benefici per la salute e della protezione fornita. Parallelamente, continuiamo a sostenere i livelli di distribuzione stabiliti in tutto il mondo che danno la priorità a coloro che hanno più bisogno della protezione derivante dal vaccino. Stiamo lavorando con consulenti in malattie infettive e virologia per valutare le strategie di vaccinazione e per prepararci quando i vaccini saranno resi ampiamente disponibili al nostro gruppo di giocatori. Inoltre, l’ATP Medical Services Team sta lavorando insieme ad altre leghe sportive internazionali e consulenti esterni per sviluppare le migliori pratiche che funzionano per il tennis essendo uno sport globale. Eventuali aggiornamenti e passaggi successivi riguardanti le opzioni di vaccinazione per i giocatori e altri individui con credenziali verranno comunicati a tempo debito”.
    “La WTA crede nella vaccinazione a difesa del Covid-19 ed incoraggerà tutti a farne uno. Questo aiuterà a proteggere l’individuo che ha ricevuto il vaccino, coloro che non sono stati vaccinati, e permetterà al nostro mondo di tornare ad uno stato di normalità che è desiderato da tutti. La WTA, con la piena assistenza dei nostri consulenti medici della Mayo Clinic, è stata e continuerà a istruire le nostre giocatrici sui vari vaccini insieme ai vantaggi della vaccinazione. Detto questo, la WTA non richiederà alle giocatrici di sottoporsi ad un vaccino in modo obbligatorio in quanto si tratta di una decisione personale e che rispettiamo”.
    Con un discreto ritardo, ma qualcosa inizia a muoversi anche a livello ufficiale/politico sportivo. Il dibattito sul far diventare il vaccino obbligatorio per i tennisti, visti i loro continui spostamenti e che ogni settimana/torneo vengono a contatto con moltre persone, resta aperto. In generale, ci permettiamo di affermare che come uno sportivo di massimo livello segue la scienza per la propria salute e tecniche di allenamento, alimentazione, ecc, a maggior ragione dovrebbe continuare a credere nella medicina e scienza per tutelare se stesso e gli altri in una situazione d’emergenza come quella che stiamo vivendo.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Miami: Sinner supera in due set Ruusuvuori con un tennis solido e vincente

    Jannik Sinner a Miami 2021

    Jannik Sinner sbarca nei quarti di finale del Masters 1000 di Miami superando il finlandese Emil Ruusuvuori, 6-3 6-2 lo score del match. Davvero una prestazione maiuscola per l’azzurro, tennis solido e vincente, sostenuto oggi da una giornata al rovescio clamorosa. Ma tutto il gioco di Jannik oggi ha funzionato molto bene, in una partita che dallo score pare facile ma che in realtà nascondeva più di un’insidia.

    A breve il commento completo, ecco la cronaca della partita.
    Si inizia con oltre mezz’ora di ritardo per un problema inedito a “Occhio di falco”, e con giudici di linea tradizionali in campo. Sinner è il primo alla battuta, con un bel vento che sferza il campo. Aggressivo alla risposta Emil, diritti molto lunghi, Jannik si fa sorprendere due volte. 0-30. Rimedia trovando due prime di servizio solide, e via in campo a chiudere. Partenza un po’ lenta di Sinner con i piedi nella ricerca della palla, un rovescio banale muore in rete, e sulla prima palla break arriva un altro errore di rovescio. Break immediato per Ruusuvuori, forse Sinner è un po’ “imballato” per le scorie della durissima maratona con Khachanov del turno precedente. Entra in moto Jannik nel secondo game, spinge forte in risposta sul 30 pari e si procura la palla del contro break. Stavolta il rovescio dell’azzurro è chirurgico, inchioda Emil sulla diagonale cross e lo forza all’errore. Break Sinner, 1 pari. Il rovescio incrociato di Jannik è pesante e preciso, Ruusuvuori si fa trovare impreparato in contro piede, cede al pressing in progressione dell’altoatesino. 2-1 Sinner. Il finlandese è solido e preciso nel suo secondo turno di servizio: prime non velocissime ma ben piazzate, con ottima aderenza al campo accelera con drive veloci e un leggero spin di controllo, tenendo in mano l’iniziativa e muovendo Jannik. 2 pari. Il set avanza con scambi di 4-5 colpi, palla che corre veloce in prevalenza sulla diagonale di rovescio fino ad un cambio sul diritto. Non molti i vincenti, molti gli errori provocati dal forcing del rivale. Nel settimo game  sul 30 pari un forcing impressionante di Emil nato da un’ottima risposta lo porta a palla break. Se la gioca da campione Sinner: prima potente, accelerazione violenta di diritto e via chiusura nel campo aperto. Lo schema preferito di Jannik, che risolto il problema chiude il game e si porta 4-3. Ottavo game, Jannik ribalta un paio di situazioni da difesa ad attacco, chiudendo molto bene sotto rete. Un doppio fallo sul 30 pari manda Sinner a palla break. L’azzurro trova una bella risposta (su di una seconda), tira una “sassata” col diritto sulla riga, Ruusuvuori è sorpreso dalla violenza e lunghezza di palla e stecca. Break Sinner, avanti 5-3 e servizio per chiudere il primo parziale. Ace e doppio fallo, quindi grande ritmo a ricacciare indietro il rivale, che era entrato forte sulla seconda dell’azzurro. Ruusuvuori rischia ma un rovescio lungo linea gli esce di un millimetro. Set Point Sinner. In rete la risposta del finlandese, 6-3 Sinner. Bravo l’azzurro a reagire subito al break in apertura e trovare tre ottimi punti nell’ottavo game, il momento decisivo.
    Secondo set, Ruusuvuori alla battuta. Tiene il primo game in sicurezza; lo segue Sinner, a 15. Terzo game, Jannik spreca una buona chance dopo 4 recuperi clamorosi, centrando male il colpo più facile sotto rete (ma in debito di ossigeno!), sarebbe stata palla break. Come niente fosse, spinge di brutto nel punto seguente e si va ai vantaggi. Ruusuvuori ha perso la prima di servizio, è il momento per l’affondo. Arriva addirittura il doppio fallo, ecco la prima palla break del set per l’azzurro. Martella Jannik: sposta Emil con un paio rovesci, dal centro entra a tutta sulla palla più corta col diritto in avanzamento, il finlandese non contiene la bordata. Break Sinner, avanti 2-1 e servizio. Dopo meno di un’ora di gioco, l’azzurro è avanti un set e un break. Il rovescio cross oggi funziona benissimo, Sinner arriva con un timeng straordinario sulla palla e trova angolo e potenza con una facilità incredibile. Consolida il vantaggio Jannik, 3-1, resta in scia Ruusuvuori, 2-3. Nel settimo game Sinner approfitta di un errore in scambio di Emil sul 30 pari, guadagnando la palla del doppio break. Il finlandese ci prova, attacca la rete ma oggi il rovescio di Jannik è una sentenza: passante cross splendido, veloce e preciso, imprendibile. Break Sinner, avanti 5-2 e servizio, ad un passo dalla vittoria e l’approdo nei quarti del primo 1000 stagionale. Chiude 6-2, facendo il pugno verso il suo angolo. Vola Sinner, vola a sfidare nei quarti il vincente tra Bublik e Fritz. Un’altra sfida intrigante per l’azzurro, con vista semifinale…

    Marco Mazzoni

    Emil Ruusuvuori vs [21] Jannik Sinner ATP ATP Miami Ruusuvuori E.32 Sinner J.66 Vincitore: Sinner J. ServizioSvolgimentoSet 2Sinner J. 15-0 15-15 30-15 40-152-5 → 2-6Ruusuvuori E. 0-15 15-15 30-15 30-30 30-402-4 → 2-5Sinner J. 0-15 15-15 30-15 40-152-3 → 2-4Ruusuvuori E. 0-15 15-15 30-15 40-151-3 → 2-3Sinner J. 15-0 30-0 30-15 30-30 40-301-2 → 1-3Ruusuvuori E. 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A1-1 → 1-2Sinner J. 15-0 30-0 30-15 40-151-0 → 1-1Ruusuvuori E. 15-0 30-0 40-00-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1Sinner J. 15-0 15-15 30-15 30-30 40-303-5 → 3-6Ruusuvuori E. 0-15 15-15 15-30 30-30 30-403-4 → 3-5Sinner J. 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-403-3 → 3-4Ruusuvuori E. 15-0 15-15 30-15 40-15 40-302-3 → 3-3Sinner J. 15-0 15-15 30-15 40-15 40-302-2 → 2-3Ruusuvuori E. 15-0 15-15 30-15 40-151-2 → 2-2Sinner J. 15-0 30-0 30-15 30-30 40-301-1 → 1-2Ruusuvuori E. 15-0 15-15 30-15 30-30 30-401-0 → 1-1Sinner J.0-15 0-30 15-30 30-30 30-400-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    Agassi: “Djokovic? Non sono riuscito ad aiutarlo. I social? Se ci fossero stati quando ero giovane…”

    Andre Agassi oggi

    Andre Agassi ha rilasciato un’interessante intervista al network USA CNBC, in cui parla a 360° del tennis di oggi. Tra i temi trattati dall’otto volte campione Slam, l’annoso dibattito sul migliore di sempre, lo strapotere dei social media e soprattutto un ricordo del breve periodo trascorso insieme a Novak Djokovic. Il n.1 del mondo stava attraversando una fase complicata, dopo il problema al gomito ed una crisi personale che l’aveva fatto scivolare dal trono del gioco alle retrovie. Andre cercò di sollevarlo, ma i due non trovarono un comune accordo sulla strada da percorrere.
    “La verità che è non lo stavo aiutando”, racconta Agassi, “Le mie ragioni si fondavano sul cosa fosse meglio per il suo tennis, se in qualche modo poteva ottenere il meglio da se stesso, e quindi conoscere più in profondità lui e la sua famiglia. Avevo il desiderio di aiutarlo davvero.Quello era il mio obiettivo, ma se sono sulla tua strada e sto interrompendo il tuo processo o interferendo con esso, allora è meglio che mi allontani da te. Non posso necessariamente sottoscrivere le scelte che stai facendo, quando non le condivido. Perché un rapporto di collaborazione funzioni è necessario trovare un delicato bilanciamento, ma troppo spesso ci siamo trovati a non essere d’accordo, e niente, restava solo che accettarlo, non voglio esprimere un giudizio su questo. Spero che in qualche modo la mia breve esperienza con lui gli abbia dato modo di riflettere e ritrovare la sua strada”.
    Relativamente al GOAT, Andre taglia corto, dando un parere assai condivisibile: “È diverso dire chi ha la migliore carriera, chi sta giocando al meglio, chi è il migliore. Credo che il migliore sui campi in erba sia Roger, sulla terra battuta Rafa e sui campi in cemento Novak. Nelle tre condizioni del tennis oggi, ecco chi sono i tre migliori”.
    Giocare oggi al tempo dei social media è più difficile rispetto ai suoi tempi: “Oggi con questi mezzi di comunicazione è necessario essere molto responsabili, parli direttamente e senza filtri e milioni di persone, puoi influenzare la vita della gente con quel che fai e quel che dici. Se ripenso alla mia gioventù, tutti i conflitti interiori e fasi di ribellione che ho attraversato, non ho idea di quel che avrei fatto avendo a disposizione questi strumenti… meno male che non c’erano!“.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Miami: Sinner vince in rimonta una battaglia durissima vs. Khachanov, che partita!

    Jannik Sinner

    Che cuore, che testa, che fisico, che tennis e che vittoria Jannik! Sinner rimonta un set e supera nella stretta finale del terzo Karen Khachanov, guadagnando l’accesso agli ottavi di finale del Masters 1000 di Miami. 4-6 7-6 6-4 lo score a favore dell’azzurro, bravissimo a trionfare dopo una battaglia durissima, dando il meglio di sé nei momenti decisivi, il tiebreak del secondo e tutto il terzo set, chiuso con un saldo nettamente favorevole tra vincenti ed errori.
    Il match si è giocato in condizioni estreme per calore e intensità del sole. Nonostante il fattore ambientale, la partita è stata di una intensità mostruosa nel primo set, lunghissimo e sofferto per entrambi. I due se le sono “date di santa ragione”, con scambi brutali per intensità e spinta. Nessuno cedeva di un centimetro, scaraventando il massimo della forza su ogni palla sparata dal rivale. La definizione esatta di braccio di ferro tennistico. Per questo si poteva temere che Khachanov, obiettivamente più attrezzato sul piano meramente atletico, potesse trarne vantaggio alla fine. Invece Jannik dopo aver ceduto un primo set durissimo e infinito, e sembrando visivamente più provato, ha addirittura alzato la qualità del suo gioco. Nonostante il servizio non l’abbia assistito per larghi tratti del match, la sua spinta non è calata ma ha cercato di verticalizzare al massimo, insistendo col diritto sul diritto del rivale, pizzicandolo spesso in contro piede (è la fase di scambio che il russo gestisce peggio in assoluto). Karen dal secondo ha concesso niente col servizio, ma qua è venuta fuori la classe e qualità di Sinner, quella del Campione. Ha giocato in modo super il tiebreak, aggressivo in risposta, preciso al servizio, con grandissima velocità e concretezza. E nel terzo set, quando la stanchezza poteva presentargli il conto, ha velocizzato ancor più gli scambi, si è affidato al rovescio (preciso e spettacolare nella direttrice cross oggi) e ha provato in risposta ad entrare, a volte sbagliando ma mettendo pressione all’avversario. Incredibile come, nonostante la fatica ed i tanti rischi presi, proprio nel terzo set Jannik abbia tirato tre volte più vincenti degli errori, segnale evidente di quanto l’azzurro sia fortissimo sul piano mentale, assai lucido e presente; conferma di quanto stia crescendo sul piano fisico, perché reggere e salire addirittura sul finale del match è stato clamoroso; e di quanto tecnicamente sia già forte, con ampi margini di crescita in tante piccole cose. Per esempio al servizio: i pochi doppi falli gli sono costati carissimi, e la prima non l’hai aiutato per buona parte del match. Nonostante Khachanov se le sia giocate mediamente bene, un po’ troppe palle break non trasformate per Jannik, non sempre riesci a vincere quando non converti così tante chance. Oggi però molto bene col diritto: potente, stabile, il rapporto rischio rendimento è stato altissimo, e gli ha pagato dividendi straordinari.
    L’ottimo coach Piatti all’inizio della stagione affermava che il suo pupillo aveva bisogno di giocare match duri, in condizioni scomode e difficili, per crescere. Beh, oggi Jannik ha dimostrato che il percorso è corretto e che sta imparando tantissimo. A lottare, a soffrire, a giocarsela sempre e comunque con il suo tennis potente in progressione. E a vincere. Applausi, grandissima e importante vittoria.

    Ecco la cronaca del match.
    Il match scatta con Sinner al servizio. Subito aggressivo l’azzurro, diritto potente e via avanti. Stesso schema per Khachanov, palla pesante e avanti a forzare l’errore di Jannik. Solo due 15, ma la sensazione è che, come nei due precedenti, il match sarà un confronto durissimo di potenza, un vero braccio di ferro. Sinner spedisce malamente in rete un rovescio sul 30 pari, c’è una palla break per il russo. Bene Jannik, manovra con ottima profondità, muove Karen e lo porta all’errore. 1-0 Sinner. Anche con Khachanov al servizio, il canovaccio tattico non cambia: grande forcing, si spinge di potenza soprattutto col diritto. E anche il russo sbaglia sul 30 pari e c’è una chance di break per Jannik sul 30-40. Con un diritto pesante Karen la cancella. Un bel rovescio cross dell’azzurro è leggermente deviato dal net, Karen sbaglia. Seconda palla break per Jannik, e seconda di servizio… Scambio violento centrale, Sinner non gestisce bene un colpo più corto del rivale, spedendo la palla lunga. Benissimo l’altoatesino in questa fase: risponde profondo, guadagna un metro di campo e imbastisce un pressing che gli apre il campo per l’affondo. Terza palla break per l’azzurro nel game. Niente da fare, Khachanov entra col rovescio lungo linea e chiude. Siamo solo al secondo game, ma la lotta è già feroce. Quanto corre il diritto di Jannik, cross fantastico in allungo, vale la quarta palla break. Ma col servizio Karen si salva ancora, come sulla quinta palla break. 22 minuti di partita, siamo ancora nel secondo game, con 7 palle break non trasformate dall’azzurro. Il break FINALMENTE arriva all’ottava palla break, con un diritto violento dopo una risposta sulla riga. 2-0 Sinner, dopo un game da 17 minuti e 44 secondi e 28 punti. Rabbiosa la reazione del russo dopo aver ceduto il servizio in apertura, spinge come un forsennato col diritto, vola 0-30 e quindi 0-40 con un bel rovescio cross. Tripla chance del contro break per Karen. Bravo Jannik a muovere il rivale, facendolo correre verso destra, la direttrice in cui ha meno controllo in corsa. Cancella le tre palle break e continua a martellare con un’intensità e lunghezza di palla clamorose, con Khachanov che regge e a sua volta spinge senza tirarsi indietro. Gli scambi sono di una potenza e intensità paurose. Alla fine è Sinner a cedere alla quarta palla break, un diritto vola via. 31 minuti di battaglia, Sinner avanti 2-1 ma servirà Khachanov. Il russo vince a 15 il quarto game, molto aggressivo e sostenuto dal servizio. 2 pari. Solo quattro game, ma Jannik si piega dopo un recupero e rifiata, il gioco è durissimo con quest’intensità e lunghi scambi in progressione. Nel quinto game il primo doppio fallo del match costa a Sinner, sul 40 pari, una palla break. Altro doppio fallo! Sinner perde di nuovo il servizio, da 2-0 avanti, ora è sotto 2-3, con Khachanov al servizio. L’azzurro sembra aver pagato lo sforzo di questo set così intenso e lottato su ogni palla, ma alla risposta alza di nuovo l’intensità. Grazie a risposte profonde provoca gli errori del russo ed entra col diritto. Sale 15-40 e strappa il game al rivale, con un diritto molto largo di Karen. 3 pari, torna l’equilibrio. Finalmente vince un game “facile” l’azzurro, torna avanti 4-3 con un parziale di 8 punti a due. L’ottavo game è un’altra battaglia feroce. Si procura altre 3 palle break Sinner, ma è bravo Khachanov col servizio, quasi non si gioca. 4 pari. Si innervosisce l’azzurro, tira anche una pallata fuori per la frustrazione delle chance non sfruttate. Nono game, Jannik serve e va in difficoltà, Karen gioca un paio di punti molto consistenti mentre l’azzurro si fa trovare un po’ fuori posizione. 15-40, due palle break per il russo. Con coraggio Khachanov pressa col diritto e chiude di volo. Break Khachanov, avanti 5-4, con Sinner che pare in difficoltà al cambio di campo, spossato dal mix di fatica e calore. Anche Karen usa il ghiaccio sulla testa per abbassare la temperatura, caldissima non solo agonisticamente ma anche climaticamente. Chiude 6-4 il russo, al secondo Set Point, chiamando a rete Jannik, dopo 1h e 10 minuti. Un set vinto da Khachanov soprattutto per maggior resistenza fisica, con troppe palle break sprecate (o non trasformate) dall’azzurro, solo 2 su 12 (contro 3 su 8 per Karen). Dopo non aver sfruttato la palla per il possibile allungo sul 5-3, Sinner ha patito un parziale di 3 punti a 12 che è risultato decisivo.
    Secondo set, Sinner serve per primo e parte male. Un paio di errori gli costano lo 0-30, e quindi un rovescio lungo il 30-40. Suona l’allarme per l’azzurro, è momento è delicato e la prima non lo aiuta. Si salva con un pressing ben gestito Jannik, ottima velocità senza rischi eccessivi. 1-0 avanti l’azzurro. Il match ha la prima accelerata: dopo oltre 1h e 20, i game corrono veloci sui servizi. Nel quarto, Sinner ha una piccola chance, si porta 0-30, ma Khachanov infila quattro punti (soprattutto col servizio) e impatta sul 2 pari. Karen in questo set rispetto a Jannik ricava molto dal servizio e anche dal rovescio lungo linea, alcuni lasciano fermo l’azzurro; mentre Sinner è efficace col diritto cross al secondo colpo, un contro piede che il rivale rigioca a fatica. 4 pari, c’è ancora un discreto forcing ma con scambi assai meno lunghi e tirati rispetto al primo set, quasi “disumano”. Jannik trova un buonissimo game, comanda dal centro del campo e si porta 5-4. Ora tutta pressione è sul russo, che però ha servito benissimo nel set finora. E continua a servire bene, quarto game a zero nel set, e 5 pari. La prima dell’azzurro è assente, Karen lotta e fa sentire “il fisico”. Si va ai vantaggi e… doppio fallo, provocato probabilmente dalla durezza degli ultimi due scambi. Palla break delicatissima… Niente prima, ma Jannik si salva lasciando partire un’accelerazione di rovescio cross fantastica, con poco margine ma grandissima qualità. Finalmente trova due belle prime di servizio, con le unghie resta avanti nel set, 6-5, e soprattutto riesce ad esser aggressivo in risposta. Trova profondità, guadagna campo e spinge, chiudendo due punti in progressione. 15-30, a due punti dal set Jannik. Esagera col rovescio, ingolosito dal momento favorevole. Khachanov respinge l’assalto dell’azzurro, 6 pari, il tiebreak decide il set. Pare bene Jannik, comanda col diritto e chiude con un bel vincente, 1-0. Di poco larga un’accelerazione di rovescio che sarebbe stata vincente, 1 pari. Bellissimo il terzo punto: grande pressing, Jannik viene avanti in contro tempo e trova una volée di tocco perfetta, 2-1 Jannik e quindi 3-1 con una fiondata di diritto inside out imprendibile. Una prima al corpo gli regala il punto del 4-1, buon vantaggio per l’azzurro. Pressa sulle righe Sinner, Khachanov rimanda tutto e alla fine è l’azzurro il primo a sbagliare. Si gira 4-2 Sinner e poi 5-2, con un’altro punto fantastico di Jannik, intenso e preciso. Urla al suo angolo il russo, sorpreso dalla intensità e qualità di Sinner in risposta nel tiebreak, dopo un set in cui non aveva inciso molto. Un altro scambio ben condotto vale all’azzurro il 6-2, 4 set Point. Basta il primo, con un “crossettino” di rovescio delizioso manda fuori campo Khachanov. 7-2, tiebreak dominato con grandissima qualità e focus. Karen pareva più costante e sicuro nel set, ma nel game decisivo Jannik ha alzato il livello in modo incredibile.
    Terzo set, il primo a servire è Khachanov. A zero si porta 1-0. Sinner lascia correre il braccio, a 15 impatta 1 pari. Con oltre 2 ore di tennis in grande spinta sulle gambe e in condizioni pesantissime per il calore infernale, i due cercano di più il vincente, e ne guadagna anche lo spettacolo con scambi più rapidi. E rapido corre il set, seguendo i turni di servizio, senza chance di break nei primi sei game. Settimo game, Sinner da fermo trova due diritti fulminanti, da 30-0 siamo 30 pari. Karen cerca addirittura un serve and volley per togliere sicurezza alla risposta dell’azzurro, seguendo una prima violentissima. 4-3 Khachanov. Non molla niente Sinner, spinge e verticalizza chiudendo l’ultimo punto del game di volo, in scioltezza. 4 pari. Nel nono game Sinner ha lo sguardo infuocato come la calura di Miami, sprinta, rimette, accelera. Si porta ai vantaggi e trova un punto in recupero ASSURDO, sprinta da due metri fuori dal campo e tocca cross col diritto pizzicando la riga. Khachanov lo guarda esterrefatto, è palla break per Jannik. Spara una risposta violenta sui piedi del russo Jannik, si prende di forza il punto che gli vale il BREAK da 40-15. Sinner serve per il match sul 5-4. Inferocito il russo al cambio di campo, consapevole di aver ceduto nel momento più delicato, ma è stato l’azzurro a prendersi il vantaggio, con pieno merito e coraggio. Khachanov non molla, da 30-0 torna in vita con due bordate a tutte, 30 pari. Gran prima esterna e diritto inside out in avanzamento, Sinner si procura il Match Point! Eccolo!! Una botta al centro e la risposta vola via. Game Set Match Sinner. Che cuore, che sofferenza, che classe. Sinner vince in rimonta, dando una dimostrazione di forza fisica e mentale incredibile. 2h e 51 minuti e vola negli ottavi. Applausi Jannik!

    Marco Mazzoni
    2. [21] Jannik Sinner vs [14] Karen Khachanov ATP ATP Miami Sinner J.476 Khachanov K.664 Vincitore: Sinner J. ServizioSvolgimentoSet 3Sinner J. 15-0 30-0 30-15 30-30 40-305-4 → 6-4Khachanov K. 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A4-4 → 5-4Sinner J. 15-0 15-15 30-15 40-153-4 → 4-4Khachanov K. 15-0 30-0 30-15 30-30 40-303-3 → 3-4Sinner J.2-3 → 3-3Khachanov K. 0-15 15-15 30-15 30-30 40-302-2 → 2-3Sinner J. 15-0 30-0 40-01-2 → 2-2Khachanov K. 0-15 15-15 30-15 40-151-1 → 1-2Sinner J. 15-0 30-0 30-15 40-150-1 → 1-1Khachanov K. 15-0 30-0 40-00-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0*-0 1-0* 1-1* 2*-1 3*-1 4-1* 4-2* 5*-2 6*-26-6 → 7-6Khachanov K. 15-0 15-15 15-30 30-30 40-306-5 → 6-6Sinner J. 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 A-405-5 → 6-5Khachanov K. 15-0 30-0 40-05-4 → 5-5Sinner J. 15-0 30-0 40-0 40-154-4 → 5-4Khachanov K. 15-0 30-0 40-04-3 → 4-4Sinner J. 0-15 15-15 30-15 30-30 40-303-3 → 4-3Khachanov K. 15-0 30-0 40-03-2 → 3-3Sinner J. 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-402-2 → 3-2Khachanov K. 0-15 0-30 15-30 30-30 40-302-1 → 2-2Sinner J. 15-0 30-0 40-01-1 → 2-1Khachanov K. 15-0 30-0 40-01-0 → 1-1Sinner J. 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 A-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1Khachanov K. 15-0 30-0 40-0 40-154-5 → 4-6Sinner J. 15-0 15-15 15-30 15-40 30-404-4 → 4-5Khachanov K. 15-0 30-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-404-3 → 4-4Sinner J. 30-0 40-0 40-153-3 → 4-3Khachanov K. 0-15 0-30 15-15 15-30 15-402-3 → 3-3Sinner J. 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A2-2 → 2-3Khachanov K. 15-0 30-0 40-0 40-152-1 → 2-2Sinner J. 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A2-0 → 2-1Khachanov K. 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A1-0 → 2-0Sinner J.15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-400-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Miami: Musetti supera Paire in due set. Solido Lorenzo, a tratti indisponente Benoit

    Lorenzo Musetti

    Lorenzo Musetti gioca un match solido e concreto, superando per 6-3 6-3 il francese Benoit Paire ed accedendo al terzo turno del Masters 1000 di Miami, dove aspetta il vincente di Garin – Cilic. Una buona prestazione dell’azzurro, bravo a giocare il suo tennis senza guardare “dall’altra parte della rete” e non farsi travolgere dalle fasi di non-gioco del francese, a tratti davvero indisponente.
    Non è facile commentare una partita del genere, perché dalla metà del primo set in avanti quasi non s’è giocato. Dopo un discreto inizio, il punto di svolta dell’incontro è stato il settimo game del primo set. Musetti è andato sotto nel game ma ha tenuto, giocando con ordine e raziocinio, e quindi ha approfittato dell’improvviso black out dell’avversario, uno show al contrario di solo errori. Infatti Paire, persa quella chance, ha praticamente lasciato la partita per almeno 20 minuti, lasciando campo aperto all’azzurro per chiudere il set e scappare via nel secondo set, per l’allungo decisivo.
    In una partita del genere, a maggior ragione quando non hai molta esperienza e giochi un tennis creativo, il rischio era quello di farsi risucchiare dalla spirale negativa del rivale. Invece Musetti è stato freddo, lucido, molto presente. Ha pensato solo al suo gioco, non è mai andato fuori giri o in confusione tattica contro un rivale che tirava pallate senza un filo logico, non dando alcun tipo di ritmo. Ma anche all’inizio, quando il francese “giocava”, Lorenzo è stato bravo a macinare il suo tennis, reggendo al mix caotico del rivale fatto di accelerazioni fulminanti, errori, discese a rete, con ogni volta una palla diversa, spesso nemmeno ben centrate.
    Difficile per non dire impossibile commentare la prestazione di Benoit, solo nei primi sette game aveva prodotto qualcosa di buono, poi ha deciso che bastava così, e se n’è di fatto andato dal campo.
    Resta per Musetti un’esperienza, una vittoria facendo pochissima fatica, e un bel test dal punto di vista dell’attenzione e del focus. Ha servito discretamente, ha commesso pochi errori, è stato lucido a capire su che direzione stava andando la partita e non regalare niente all’avversario per non riaccendere “la luce” e rimetterlo in partita. Era un rischio concreto, bravo Lorenzo a non concedere niente e portare a casa un successo che vale oro e gli regala un’altra bella partita in questo primo Masters 1000 stagionale.

    Ecco la cronaca della partita.
    Musetti lancia in aria la prima palla alle 18.10. Paire super aggressivo: risposta precisa e via, accelerazione di rovescio lungo linea. Segue un doppio fallo di Lorenzo, 0-30. Una stecca del francese regala il primo 15 del match all’azzurro, ma poi trova una risposta di rovescio d’incontro clamorosa, con la palla che esce velocissima e imprendibile. 15-40, due palle break immediate per Benoit. Sulla seconda un rovescio di Lorenzo termina lungo. Break Paire, avanti 1-0. C’è molto vento oggi su Miami, potrebbe essere un fattore per due tennisti che amano accelerare a tutta il braccio in anticipo. Il francese serve alternando Ace a 210 km/h a doppi falli con la palla che arriva a rete a malapena… in pieno “Paire-Style”. Un attacco avventato costa a Benoit la palla del contro break sul 30-40. Bravo Musetti ad aggredire la seconda di Paire, un po’ morbida, trovando un lungo linea che Paire non controlla. Contro break Musetti, 1 pari. 7 minuti di tennis, e già si capisce che questa partita potrebbe vivere su cambi di direzione repentini, con due tennisti così creativi ma non costanti. Cerca la prima smorzata del match Lorenzo, ma Benoit arriva e controlla con la sua “manina”, altra palla break. Bravo Musetti a trovare un passante di diritto in corsa e respingere l’assalto del rivale. 2-1 Musetti. Gli scambi sono rarefatti, la palla corre con angoli e velocità di ogni tipo. Paire accelera, smorza, chiude col vincente o l’errore. 2 pari. Anche l’azzurro accetta questo tennis rarefatto, cercando soluzioni rapide e creative, come alcune smorzate pregevoli che castigano una posizione di Paire abbastanza arretrata. Il set scorre rapido sui turni di servizio in questa fase centrale. Settimo game, Benoit prima rigioca una smorzata (n0n perfetta) in modo vincente, poi trova una risposta di diritto fulminante. Sale 15-40, due palle break. Solido Lorenzo, prima in campo e via incrociato a far correre l’avversario. Con un Ace esterno Musetti fa il quarto punto di fila e si salva, salendo 4-3. Ottavo game, Paire parte bene ma poi si incarta letteralmente, con tre errori manda Musetti a palla break sul 30-40. Lorenzo prova un passante lungo linea, ma finisce largo. Segue un doppio fallo orrendo del francese, seconda lunga di un metro, altra chance di break per Musetti. Altro doppio fallo! Musetti ringrazia e va servire sul 5-3 per chiudere il primo set! Paire ha staccato la spina, tira pallate e prova anche una smorzata senza né capo né coda. 40-0 e tre Set Point. Ok il secondo, un rovescio di Benoit in scambio muore malamente in rete. 6-3 Musetti, un set ben giocato dall’azzurro, bravo a tenere nel settimo game, quando è andato sotto, e quindi approfittare con ordine degli errori dell’avversario. Nel primo parziale Lorenzo ha vinto 2 punti su 3 con la prima, e ha convertito due palle break due tre (Paire 1 su 5).
    Secondo set, inizia Paire alla battuta. A 30 muove lo score nel set, senza dar la sensazione però di una scossa rispetto al bruttissimo finale del primo set, tanto che alla risposta nel game seguente quasi non gioca, pigro al limite dell’indisponente. Nel terzo game Benoit sbaglia l’impossibile, inclusa una volée da sopra la rete più difficile da mandare in rete che tirare in campo. Segue un’altra soluzione tattica senza senso, 0-40 e tre palle break Musetti (7 punti di fila per l’azzurro). Completa il disastro Paire con un doppio fallo, è letteralmente uscito dal match con la testa. 2-1 e servizio Musetti, in controllo del secondo set quasi senza giocare, solo tenendo la palla in campo. I punti di fila per l’azzurro diventano 11, e Lorenzo vola 3-1, consolidando il break. Paire continua nel suo show al contrario, sbagliando l’impossibile. Finalmente trova una prima sullo 0-30, interrompendo la striscia di 13 punti di fila per Musetti. Si accende il servizio del francese, con quattro pallate vince un game che pareva perso, restando in scia 2-3. L’azzurro resta concentrato: pensa solo al suo gioco, macina discrete prime e lavora col diritto, attento a non sbagliare e far giocare l’avversario, prontissimo a sbagliare con giocate al limite, spesso senza un filo logico. Il set avanza seguendo i servizi, ma lo spettacolo onestamente non è bello perché Paire continua con il suo atteggiamento scostante, anche se il servizio lo sostiene. Nell’ottavo game all’improvviso Benoit torna a giocare, corre e si impegna, costringendo Musetti a due soluzioni molto difficili per vincere i punti. Con un bel passante basso di rovescio, una vera rasoiata, Lorenzo vince il 15 del 5-3, ad un passo dalla vittoria. Il francese cammina per il campo, ha buon gioco Musetti ad accelerare e trafiggere il rivale. Con un bel lungo linea si guadagna il 15-40 e doppio Match Point. L’ennesimo errore del francese consegna il successo a Musetti. Una vittoria importante, perché gli apre il terzo turno di Masters 1000, e conferma la forza mentale del giovane italiano, capace di restare sempre focalizzato sul proprio gioco.
    Marco Mazzoni

    Lorenzo Musetti vs [23] Benoit Paire ATP ATP Miami Musetti L.66 Paire B.33 Vincitore: Musetti L. ServizioSvolgimentoSet 2Paire B. 15-0 15-15 15-30 15-40 30-405-3 → 6-3Musetti L. 15-0 15-15 15-30 30-30 40-304-3 → 5-3Paire B. 15-0 30-0 40-0 40-15 40-304-2 → 4-3Musetti L. 0-15 15-15 30-15 30-30 40-303-2 → 4-2Paire B. 0-15 0-30 15-30 30-30 40-303-1 → 3-2Musetti L. 15-0 30-0 40-02-1 → 3-1Paire B. 0-15 0-30 0-401-1 → 2-1Musetti L. 15-0 30-0 40-00-1 → 1-1Paire B. 15-0 30-0 30-15 40-15 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Musetti L. 15-0 30-0 40-0 40-155-3 → 6-3Paire B. 15-0 30-0 40-0 40-15 30-0 40-15 40-304-3 → 5-3Musetti L. 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-403-3 → 4-3Paire B. 15-0 30-0 40-03-2 → 3-3Musetti L. 15-0 15-15 30-15 40-152-2 → 3-2Paire B. 0-15 15-15 30-152-1 → 2-2Musetti L. 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-401-1 → 2-1Paire B. 15-0 15-15 30-15 30-30 30-400-1 → 1-1Musetti L.0-15 0-30 15-30 15-40 30-400-0 → 0-1
    3 Aces 71 Double Faults 573% (38/52) 1st Serve 49% (25/51)76% (29/38) 1st Serve Points Won 72% (18/25)50% (7/14) 2nd Serve Points Won 35% (9/26)80% (4/5) Break Points Saved 33% (2/6)9 Service Games Played 928% (7/25) 1st Serve Return Points Won 24% (9/38)65% (17/26) 2nd Serve Return Points Won 50% (7/14)67% (4/6) Break Points Converted 20% (1/5)9 Return Games Played 969% (36/52) Service Points Won 53% (27/51)47% (24/51) Return Points Won 31% (16/52)58% (60/103) Total Points Won 42% (43/103) LEGGI TUTTO

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    Djokovic difende Pospisil via social

    Novak Djokovic, fondatore della PTPA con Pospisil

    Novak Djokovic non è presente al Masters 1000 di Miami, ha preferito restare a Monte Carlo per preparare la stagione su terra battuta. Anche da lontano, il serbo ha voluto far sentire la propria presenza per sostenere Vasek Pospisil, “travolto” da molte critiche dopo il fattaccio di cui si è reso protagonista in campo in Florida. Il canadese infatti è esploso violentemente alla fine del primo set del suo match di primo turno, offendendo pesantemente il Presidente dell’ATP Andrea Gaudenzi, per poi scusarsi per il suo comportamento. Ricordiamo che Djokovic e Pospisil sono i due principali portabandiera della nuova associazione PTPA, nata la scorsa estate a difesa degli interessi dei tennisti.
    Scrive Djokovic su Twitter: “Relativamente a quel che è accaduto, io non mi trovo a Miami. Tuttavia Vasek Pospisil è un mio buon amico e mi immedesimo con lui di tutto cuore. I giocatori del tour concorderebbero sul fatto che è una persona della totale integrità che ha a cuore il benessere dei suoi compagni di professione. Spero che i giocatori riconoscano l’importanza di stare uniti”.
    Dopo le scuse di Pospisil, nessun altro giocatore si è espresso pubblicamente sull’episodio, sembra regnare una calma apparente, ma è evidente che nel mondo del tennis maschile c’è tutt’altro che serenità.

    Concerning matters at hand, I am not in Miami. However Vasek Pospišil is my good friend and I empathize with him wholeheartedly. Players on tour would agree that he is an individual of the highest integrity who cares about the well being of his fellow competitors. 1/2
    — Novak Djokovic (@DjokerNole) March 26, 2021

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    Musetti “Il mio colpo è il rovescio lungo linea”. Vero, ma c’è molto altro (di Marco Mazzoni)

    Lorenzo Musetti, gran rovescio a Miami vs. Mmoh

    “Il mio colpo migliore credo sia il rovescio ad una mano, soprattutto lungo linea. Ho migliorato molto il colpo stando dietro la riga di fondo campo, questo ha permesso di fare un salto di qualità a tutto il mio gioco”. Lorenzo Musetti ha commentato così la bella vittoria di ieri al suo esordio nel Masters 1000 di Miami. L’americano Mmoh era un avversario alla portata dell’azzurro, ma con quel “fisico bestiale” e conoscendo alla perfezione le condizioni di gioco di Miami e quel tipo di campo, era un avversario non così banale. Musetti ha giocato una buona partita, elevando al massimo la sua qualità e intensità nelle fasi che contano.
    È davvero presto per fare un’altra analisi del gioco di Musetti, aspettiamo ancora qualche match per valutare la sua evoluzione in quest’inizio di stagione ATP dopo la parentesi Challenger. Evoluzione notevole, in moltissimi aspetti. Ma quel che vorrei già sottolineare, e che ritengo assai superiore rispetto al bellissimo rovescio ad un mano di Lorenzo, è la sua capacità di giocare bene, anzi benissimo, nei momenti importanti. “Una qualità che ti dà madre natura” sottolineava in telecronaca l’ottimo Paolo Bertolucci su Sky, giustamente.
    Se andiamo a prendere le varie componenti necessarie a forgiare un grande giocatore o un campione, l’elenco può essere discretamente lungo. Imprescindibili sono un’eccellente tecnica di gioco, una qualità atletica importante, una forza mentale e lucidità che ti consente di giocare bene nei momenti chiave, con quest’ultimo aspetto per me decisivo. Puoi essere il tennista più potente e più veloce sulla terra, puoi avere i colpi più terrificanti, fluidi ed esplosivi, ma se non riesci a sentire il momento, gestire la tensione e vedere come piazzare la giocata, beh, tutto è inutile. Nella partita di ieri (e nella settimana magica di Acapulco), Lorenzo Musetti ha mostrato segnali importanti di possedere tutte queste qualità, inclusa l’ultima e più importante. Ha compiuto l’allungo alzando il livello, non sfruttando gentili regali dell’avversario. Quando è andato a servire per il match, con la tensione al massimo e con il rivale che ha provato l’ultimo disperato assalto, è crollato 0-40. Qua è venuto fuori il progetto di campione che cova in lui: 5 punti di fila, tra servizi precisi, diritti esplosivi, e soprattutto sul 30-40 un’improvvisa accelerazione di rovescio lungo linea – quella che gli piace tanto! – che ha illuminato la notte di Miami e flirtato con la riga, bellissima e imprendibile. Un grande rischio, un grande colpo, un’esecuzione impeccabile che testimonia tutta la freddezza, lucidità e classe di Lorenzo.
    Riavvolgendo il nastro dei suoi ultimi incontri, è bello anche sottolineare come Musetti abbia affrontato avversari molto diversi tra loro.  Tennisti di grande intensità e pressione (Schwartzman), “picchiatori” che ti danno poco ritmo (Tiafoe), tennisti completi e creativi (Dimitrov), tennisti fortissimi sul piano atletico (Mmoh), campioni completi (Tsistipas). Lorenzo li ha affrontati tutti cercando di imporre il suo tennis ma allo stesso tempo trovando il modo di impensierirli con lucidità tattica, mettendoli a giocare in posizioni a loro scomode. È un altro segnale di grande qualità: il vero campione riesce ad imporre il proprio gioco ma è anche pronto a cambiare qualcosa perché il nostro amato tennis resta uno sport di situazione, saper gestire il momento e massimizzare l’equazione rischio-rendimento è decisivo al successo.
    Il diritto è tornato stabile, cancellando i dubbi emersi nei primi Challenger stagionali, e anzi pare più versatile grazie ad un movimento con un’ovalizzazione maggiore che gli consente di coprire di più la palla all’occorrenza, senza però perdere di velocità quando entra deciso (c’è ancora da lavorare, e bene che sia così). Resta ancora parecchio arretrata la posizione nello scambio, credo fin troppo; soprattutto in risposta, dove parte davvero dietro. Lui ha “punch”, quindi riguadagna velocemente un po’ di campo, ma al salire del livello questa condotta è assai rischiosa (personalmente la lascerei a Nadal e Thiem… che hanno altre caratteristiche e potenza). Piace però vedere che anche nella vittoria di ieri, i momenti migliori nel suo match sono venuti proprio quando ha fatto il passo avanti andando ad anticipare e tagliare il campo. Ha sfruttato poche palle break, ma se l’è conquistate. Con l’esperienza, migliorerà anche in questo aspetto, decisivo.
    Tante piccole cose nel tennis di Musetti, belle e preziose. Lorenzo sta facendo esperienze importantissime crescendo match dopo match. Il prossimo vs. Benoit Paire è sulla carta affascinante. Se il francese sarà con la testa in campo, potremo assistere ad uno spettacolo divino sul piano tecnico. Ma sarà soprattutto un bel test per l’azzurro visto che avrà di fronte un rivale tecnicamente fortissimo ma imprevedibile, che non ti dà mai ritmo, che può distrarti e innervosirti con il suo atteggiamento strafottente.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO