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    Thiem parla del suo momento difficile: “Sono caduto in un baratro”

    Il successo di uno Slam, rincorso da molto tempo, e la gestione di stress ed aspettative dopo esser entrato nel “club” dei Campioni. La pandemia, con tutti i problemi sportivi e personali connessi. Un fisico che nonostante la giovane età inizia a dargli problema, aspetto decisivo per un tennista con un gioco così spinto al […] LEGGI TUTTO

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    Kyle Edmund si è operato al ginocchio sinistro, out per diversi mesi

    Kyle Edmund

    Il tennis britannico questa settimana è tornato sugli scudi grazie al bellissimo torneo giocato da Daniel Evans a Monte Carlo, sconfitto in semifinale da Stefanos Tsitsipas. Si sono invece perse le tracce di Kyle Edmund, ventiseienne arrivato ad un ottimo best ranking al n.14 nell’ottobre del 2018, anno in cui aveva raggiunto le semifinali dell’Australian Open vinto l’European Open ad Anversa. Il suo ultimo ottimo risultato è stato il secondo titolo in carriera nel 250 di New York ad inizio 2020. Poi solo problemi per il “brit”, che ancora non è riuscito a giocare un solo match nel 2021.
    Arriva notizia di un’operazione al ginocchio sinistro, a cui si è sottoposto a fine marzo in Svizzera, per cercare di risolvere definitivamente dei problemi che lo stavano penalizzando dall’autunno del 2018.
    L’intervento è stato eseguito dal dottor Roland Biedert, un luminare del campo, recentemente intervenuto anche su Roger Federer, Stan Wawrinka e Juan Martin del Potro. I problemi di Edmund sono iniziati nell’ottobre 2018, quando una risonanza magnetica aveva rivelato del fluido dietro al ginocchio sinistro. Ha cercato di contenere il problema, ma la situazione nel 2020 è peggiorata a tal punto da bloccarlo completamente. Infatti Edmund (oggi al 69 del ranking ATP) è fermo dal primo turno di qualificazioni al torneo di Vienna dello scorso ottobre.
    Anche se l’operazione pare sia stata una “procedura di routine”, il rischio di uno stop di molti mesi è concreto. Il suo staff non ha dichiarato alcuna data per il rientro, si spera per Wimbledon e la stagione su erba, ma visto che il problema si trascinava da oltre due anni, si prenderà tutto il tempo necessario per sanare completamente l’articolazione.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Monte Carlo: Fognini si ferma ai quarti, sconfitto da Ruud in due set

    Fabio Fognini, campione 2019 a Monte Carlo

    Si ferma ai quarti la difesa di Fognini del titolo 2019 a Monte Carlo. Il norvegese Ruud lo supera 6-4 6-3, più solido dell’azzurro nel corso del match, girato su un paio di games decisivi e sull’aver trasformato 3 palle break su 7, mentre Fabio solo 1 su 7. L’azzurro è stato costretto a rincorrere per tutto l’incontro, mai è riuscito a mettere la testa avanti nello score, e questo è stato un fattore importante nell’economia della partita. Infatti Fognini sapeva benissimo di aver di fronte un rivale per lui molto complicato da sconfiggere (i confronti diretti recitavano 2-0 Ruud, due match del 2020, uno sul rosso). Il classico tennista solido, che non ti regala quasi niente, che ti pressa ad ogni punto, che non riuscirai a battere sul piano della sostanza e della spinta.
    Fognini doveva tirar fuori dalla sua racchetta il miglior tennis creativo, che comporta prendersi molti rischi. Era necessario per Fabio restare concentratissimo per tutto il match, qualora si fosse giocato punto su punto, e cercare in tutti i modi l’allungo per “ripararsi” da un eventuale calo. Purtroppo così è andata: nel primo equilibratissimo set Fognini non ha trasformato nessuna delle quattro palle break avute (tutte nel quinto game, nessuna consecutiva); Ruud si è preso due rischi sul 5-4, capitalizzando un paio di diritti forzati out dall’azzurro. Quel set perso così, al rush finale, quando in più occasioni si aveva la sensazione che l’allungo di Fognini fosse “maturo”, ha frustrato a tal punto l’azzurro da farlo crollare all’inizio del secondo, con un parziale di 0-3 e possibile 0-4. Qua Fabio è stato bravo a reagire, non crollare, riprendersi e riportarsi 3 pari. Tornato l’equilibrio, il momento sembrava tornato favorevole all’azzurro… ma nell’ottavo game, da 40-0, di nuovo un paio di errori hanno avvicinato pericolosamente Ruud, che ai vantaggi si è preso due rischi in risposta, ha sfondato e via verso il successo.
    Bravo Ruud, ha condotto la partita con solidità, fisica e mentale, concedendo solo le briciole all’azzurro e portandolo a giocare nel territorio a lui preferito, quello dello scambio di ritmo in progressione nelle fasi delicate del match. Soprattutto Casper è stato chirurgico nella difesa delle palle break (annullate 6 su 7), e nel prendersi i pochi rischi in alcune risposte aggressive risultate decisive.
    Fognini non ha giocato una brutta partita, ha variato, ha creato tennis, ha prodotto diversi cambi di ritmo micidiali. Purtroppo ha ricavato poco dal servizio nei momenti in cui era sotto pressione, e ha pagato il finale del primo set, scomponendosi all’avvio del secondo. Forse la sua unica vera lacuna oggi (oltre al nervosismo all’avvio del secondo, recuperato poi) è stata una posizione fin troppo arretrata in risposta nelle palle break. Di fatto ha sempre “remato” in quelle occasioni, troppo campo da difendere, finendo per cedere al pressing di Ruud, bravo a chiudere l’angolo con alcune accelerazioni in contro piede dopo aver spostato l’azzurro. Forse Fabio in scambio avrebbe potuto provare a giocare dei cross stretti sulla diagonale del diritto, accelerando poi all’improvviso sempre sulla diagonale, perché quella è la situazione tecnica che Ruud gestisce peggio. Più facile a dirsi, che a farsi.
    Resta il rammarico per una partita tutt’altro che facile ma non impossibile, anche perché dal punto di vista tecnico e fisico Fognini era in buona forma. La prospettiva di andare a sfidare (probabilmente) di nuovo Nadal in semifinale era allettante…

    La cronaca dell’incontro

    Il quarto di finale scatta alle 15:45, c’è un bel sole ma anche un vento teso sul MCCC, come segnalano anche le onde del mare adiacente al club. Ruud inizia alla battuta. Il primo 15 lo strappa Fognini, ma poi il norvegese trova due ottime prime esterne. Il primo lungo scambio lo vince Fabio con un bel cambio di ritmo col rovescio incrociato, direttrice in cui l’azzurro è tecnicamente superiore al rivale. Ai vantaggi Ruud muove lo score. Fognini serve per la prima volta nel match. Fabio cerca di forzare il rivale alla difesa col diritto nell’angolo destro, in corsa, dove il controllo del norvegese non è sempre perfetto, soluzione che l’azzurro cerca spingendo col diritto inside out e cambiando all’improvviso in lungo linea. Un doppio fallo e un errore cercando quello schema costano a Fabio una palla break sul 30-40. Un nastro aiuta Fognini, deviando lunga la palla di Ruud. Già diverse “stecche” da parte di entrambi, la palla è veloce, arrotata, ed il vento non aiuta. 1 pari. Ruud è il prototipo del giocatore solido: poca fantasia, tutta sostanza nella spinta, continua e precisa. Il classico tennista “scomodo” perché devi batterlo, e se ti prendi una pausa mentale è prontissimo ad approfittarne e scappare via. Fognini deve variare, creare, inventare tennis per far valere le sua superiorità tecnica, ma anche prendersi rischi… Il match scorre sui turni di servizio, Fognini accelera dopo un paio di colpi, Ruud macina tennis in progressione. Nel quinto game sul 30 pari Ruud sbaglia un banale rovescio in scambio, c’è la prima palla break del match per Fognini. Sfonda col diritto Casper, un po’ troppo dietro l’azzurro fin dalla risposta, molto campo da difendere. Con un bell’attacco col diritto lungo linea Fabio si procura un’altra chance per l’allungo. Come la precedente: troppo lontano alla risposta l’azzurro, Ruud taglia il campo col diritto cross. Fognini intuisce che col diritto Ruud qualcosa concede, martella lì il rivale, portandolo all’errore. Stavolta si scambia non così da dietro, Fognini ha una chance ma non cambia ritmo col diritto, finendo per sbagliare per primo di rovescio. Terza palla break non sfruttata. Insiste Fabio, un altro lungo linea è devastante, quarta palla break! Niente, Casper martella dal centro e stringe l’angolo inside out con precisione. Soffrendo moltissimo, Ruud si salva, portandosi 3-2. “Fogna” inizia ad usare anche la smorzata, con successo. L’obiettivo è non dare ritmo al rivale, il suo martellamento palla su palla è pericoloso. Settimo game, Fognini punge in risposta: Il secondo punto è spettacolare: lob perfetto e poi passante cross micidiale. 0-30 per Fabio. Reagisce spingendo a tutta Ruud, cerca di togliere l’iniziativa all’azzurro. Un nastro beffardo respinge il rovescio di Fognini, che sarebbe stato probabilmente vincente. 4-3 Ruud, con 4 punti consecutivi. I punti di fila diventano sei, un paio di errori del ligure (sfortunato col vento nel primo 15 del game), pericoloso 0-30 per Fabio. Accelera i tempi Fognini, più si scambia più Ruud diventa pericoloso. Fognini taglia, fa correre il rivale, lo porta “sovra ritmo”. Molto bene Fabio, con 4 punti di fila si porta 4 pari. L’azzurro sembra superiore, sembra maturo il momento dell’allungo, ma il match dice 30 punti pari, totale equilibrio. “Fogna” sente che è il momento decisivo del set, con i piedi sulla riga anticipa a tutta col rovescio e trova un lungo linea perfetto, dei suoi. 15-30, e niente prima per Casper… Ci prova Fabio ma l’accelerazione di diritto in contro piede gli esce di poco. Come sopra: Fabio è ad un passo dall’allungo, ma Casper regge e resta avanti 5-4. Decimo game, Ruud è solidissimo nello scambio e Fabio sbaglia qualcosa. Ai vantaggi, Casper si prende un rischio col diritto e chiude in contro piede. Set Point Ruud! Non entra la prima a Fabio… altra risposta a tutta col diritto, sfonda Ruud e si prende il set. Un parziale equilibrato, deciso al fotofinish, all’unica chance. Un set perso da Fabio per un paio di errori col diritto nel decimo game.
    Secondo set, Ruud alla battuta. Solido come sempre, tiene il game a 30. Fabio sembra aver fretta, sbraccia a tutta anche se non in pieno equilibrio, e sbaglia col diritto. 0-30, momento delicato del match per l’azzurro. Arriva un altro errore in spinta, ancora col diritto, davvero gratuito. 3 immediate palle break per Ruud. Fabio attacca, ma viene ricacciato indietro e poi torna avanti con un chop di diritto troppo docile. Break Ruud, 2-0 e quarto game di fila. Sembra esser finito fuori posizione l’azzurro, non riesce più a difendere la sua posizione sulla riga di fondo, e quando spinge lo fa con troppo rischio, senza quelle due palle di scambio grazie a cui (di solito) riesce a trovare la miglior posizione per piazzare il cambio di ritmo. Il match si è spostato esattamente sui binari preferiti dal norvegese: spinge con il rivale fuori posizione, che finisce per forzare e sbagliare. Chirurgico Casper, servizio e diritto, solido come una roccia. 3-0, cinque games di fila per lui. Un allungo che ha spaccato la partita. Finalmente Fognini ritrova efficacia con la sua fantasia, cambia ritmo e smorza, ma commette ancora errori per troppa frenesia. Il muro del norvegese l’ha innervosito. Cancella tre palle per il 4-0 Fabio, prendendosi rischi col diritto. A fatica e con molta frustrazione muove lo score nel set, sotto 1-3. Quando il norvegese pareva in totale controllo, commette tre errori in fila (parziale di 8-2 per l’azzurro) e concede tre palle del contro break a Fognini. Si gioca benissimo la seconda, comanda lo scambio, allontana dal campo Ruud e lo porta all’errore con un bel forcing lungo linea. Break Fognini, che sembra finalmente tornato sereno, più vicino alla riga di fondo e sicuro nei propri colpi. 3 pari, con un bel parziale di 11 punti a 1. Ruud riprende a spingere, zero errori e tanta sostanza, si porta 4-3. Ottavo game, Fabio inizia bene (40-0) ma poi la difesa del norvegese prende il sopravvento. Con quattro punti di fila si procura una palla break delicatissima. Risponde bene Ruud, e rischia un contro piede col diritto, che sorprende l’azzurro. Break Ruud, serve per il match sul 5-3. Fabio si mette in modalità difensiva, respinge il pressing del rivale con palle veloci, e stavolta è Ruud a sbagliare. 0-30, e poi 30-40, ultima chiamata per l’azzurro per allungare la partita. Seconda di servizio… si scambia. Fognini comanda ma esagera nella spinta col diritto lungo linea. Arriva il Match Point. Chiude Ruud con un errore di Fognini in risposta.
    Una partita che Fognini ha dato la sensazione di poter girare a suo favore, ma senza riuscire mai a mettere la testa avanti nel match. Bravo Ruud a concedere pochissimo e prendersi rischi importanti nei due games decisivi, decimo nel primo parziale e ottavo nel secondo set. Casper strappa la seconda semifinale Masters 1000 dopo quella a Roma 2020. Peccato per Fabio, era una partita difficile ma non impossibile.

    Marco Mazzoni

    Casper Ruud vs [15] Fabio Fognini ATP ATP Monte Carlo Ruud C.66 Fognini F.43 Vincitore: Ruud C. ServizioSvolgimentoSet 2Ruud C. 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 A-405-3 → 6-3Fognini F. 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 40-A4-3 → 5-3Ruud C. 15-0 30-0 30-15 40-153-3 → 4-3Fognini F. 15-0 30-0 40-03-2 → 3-3Ruud C. 0-15 0-30 0-40 15-403-1 → 3-2Fognini F. 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-403-0 → 3-1Ruud C. 0-15 15-15 30-15 40-152-0 → 3-0Fognini F. 0-15 0-30 0-401-0 → 2-0Ruud C. 0-15 15-15 30-15 40-15 40-300-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1Fognini F. 15-0 15-15 30-15 40-30 40-40 40-A5-4 → 6-4Ruud C. 0-15 15-15 15-30 30-30 40-304-4 → 5-4Fognini F. 0-15 0-30 15-30 30-30 40-304-3 → 4-4Ruud C. 0-15 0-30 15-30 30-30 40-303-3 → 4-3Fognini F. 0-15 15-15 30-15 40-15 40-303-2 → 3-3Ruud C. 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-402-2 → 3-2Fognini F. 15-0 15-15 30-15 40-152-1 → 2-2Ruud C. 15-0 15-15 30-15 40-151-1 → 2-1Fognini F. 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-401-0 → 1-1Ruud C.0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-400-0 → 1-0
    2 Aces 21 Double Faults 264% (45/70) 1st Serve 67% (42/63)62% (28/45) 1st Serve Points Won 57% (24/42)64% (16/25) 2nd Serve Points Won 52% (11/21)86% (6/7) Break Points Saved 57% (4/7)10 Service Games Played 943% (18/42) 1st Serve Return Points Won 38% (17/45)48% (10/21) 2nd Serve Return Points Won 36% (9/25)43% (3/7) Break Points Converted 14% (1/7)9 Return Games Played 1063% (44/70) Service Points Won 56% (35/63)44% (28/63) Return Points Won 37% (26/70)54% (72/133) Total Points Won 46% (61/133) LEGGI TUTTO

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    Thiem si cancella da Belgrado, problema ad un ginocchio. Rientro a Madrid

    Dominic Thiem, campione e US Open 2020

    Ancora problemi per Dominic Thiem. L’austriaco ha scritto una nota sul proprio sito ufficiale, in cui annuncia il forfait al prossimo torneo di Belgrado per un problema al ginocchio. Rientro previsto a Madrid, con l’obiettivo di essere al 100% a Roland Garros. Ecco le parole di Dominic.
    “Il 2021 semplicemente non ne vuole sapere di andare avanti. Purtroppo devo cancellarmi dal torneo della prossima settimana a Belgrado, città natale di Novak Djokovic. Mi fa male il ginocchio e mi sono sottoposto ad un controllo con uno specialista. Non è un grosso problema, ma devo occuparmene. Sicuramente non sono abbastanza in forma per giocare già la prossima settimana. Sono terribilmente dispiaciuto perché non vedevo l’ora che arrivasse questo torneo. Spero di poter giocare a Belgrado nel 2022. Questo problema ritarderà il mio ritorno sul tour ATP fino a Madrid. Non più tardi, voglio essere completamente in forma all’inizio di maggio e giocare a tennis in modo competitivo. In tutto questo, c’è qualcosa di positivo: il mio coach Nicolas Massu è arrivato ieri in Austria, continueremo il mio programma anche se al momento dobbiamo stare attenti. Nel frattempo ho anche lavorato sulla mia forma fisica con Mike Reinprecht. Il grande obiettivo fino all’estate sono gli Open di Francia: a Parigi devo arrivarci al meglio”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Wimbledon progetta nuove strutture: stadio da 8000 posti e campi per le “quali”

    Il progetto del “nuovo” Wimbledon

    Nonostante i problemi della pandemia, Wimbledon guarda al futuro con ambizione e progetta nuovi campi e strutture. L’All England Lawn Tennis Club, sede dei mitici Championships, ha iniziato il suo processo di ampliamento già nel 2018, quando ha acquistato l’attiguo Wimbledon Park Golf Club (per la cifra ragguardevole di 65 milioni di sterline). Grazie a questa acquisizione, l’area disponibile del club è di fatto triplicata, passando dagli attuali 42 acri a 115.
    La punta di diamante del progetto è la costruzione di nuovo stadio, che nello studio si chiama “Parkland”, sito non lontano dall’attuale campo n.1 (vedi  la foto). La struttura avrà una capienza di 8000 posti, diventando il terzo campo più grande di Wimbledon dopo il Centre Court e n.1  Oltre a questa arena, decisiva per avere un terzo stadio capiente per inconti di cartello, i piani delineano l’aggiunta di 39 nuovi campi in erba nel nuovo club. Wimbledon ha attualmente 18 campi da gara in erba naturale e 22 da allenamento. I nuovi campi porterebbero il totale del club da 40 a 79, quasi raddoppiando la capacità per le partite.
    La motivazione principale per tale espansione è quella di spostare il tabellone di qualificazione per all’interno del club, come avviene negli altri Major. Attualmente infatti le qualificazioni si svolgono presso il Bank of England Sports Ground a Roehampton. Questo anche perché la Bank of England ha messo in vendita il sito e quindi a breve era indispensabile pensare ad una soluzione.
    I tempi per l’ampliamento? Non così brevi. 31 dicembre di quest’anno il golf club cesserà la propria attività, all’inizio del 2022 il sito verrà livellato e inizierà lo sviluppo. Lo stadio “Parkland” dovrebbe essere inaugurato entro l’edizione 2030 dei Championships, mentre i nuovi campi in erba potrebbero ospitare le partite di qualificazione già nel 2028. Si spera di poter anche anticipare queste date, ma vista la situazione in corso al club preferiscono tenersi “larghi”.
    Sarà un ampliamento notevole per il club e soprattutto per il torneo, estremamente affascinante ma un po’ caotico soprattutto nei primi giorni con moltissimi match in contemporanea e spazi non così ampi; inoltre la terza arena permetterà una cornice di pubblico adeguata ad incontri importanti, come accade a Melbourne ad esempio dove il terzo campo per importanza ha una capienza nettamente superiore all’attuale capacità di Wimbledon.
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    Nadal: “Mi vaccinerò appena possibile, è l’unica via d’uscita”

    Rafa Nadal, 11 volte campione a Monte Carlo

    Dopo il comodo esordio nel suo “feudo” di Monte Carlo, Rafa Nadal ha parlato alla stampa della situazione del coronavirus, ancor più dopo essersi allenato sui campi del Principato con Daniil Medvedev, risultato positivo al test Covid-19 e costretto a lasciare il torneo.
    “Quando ho scoperto che Medvedev era risultato positivo non mi sono preoccupato per me stesso perché non gli sono mai stato vicino, ci siamo solo allenati”, ha detto Rafa, aggiungendo “Quando succedono queste cose, non va affatto bene. Mi è dispiaciuto per lui, purtroppo nella situazione che stiamo vivendo dobbiamo accettare che possa succedere. Io sono stato sempre a più di quattro metri da lui, e solo alla fine l’ho ringraziato per un secondo, quindi mi sento tranquillo”.
    Per il campionissimo iberico, l’unica strada per ritornare alla normalità è la vaccinazione. “Mi vaccinerò sicuramente appena ne avrò la possibilità. L’interesse generale è ciò che deve spingerci ad agire, è logico. È l’unica via d’uscita da questo incubo. Forse c’è un piccolo numero di persone che soffrono di effetti collaterali, ma in generale gli effetti del virus sono molto peggiori”.
    Ultima riflessione di Rafa sul proprio gioco, che nel tempo ha cambiato assecondando l’avanzamento della sua carriera ed il logorio del suo fisico: “Ho adattato il mio gioco alla mia condizione fisica, alla mia età e al mio modo di intendere lo sport oggi. Ci sono giorni in cui torno un po’ indietro, come nei miei primi anni sul tour, ma in generale ora gioco molto più aggressivo, uso maggiormente cambi di ritmo ed effetti. Penso che lo schema di gioco non è poi molto diverso, è il modo di applicarlo è che è cambiato, più diretto e offensivo”.
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    Masters 1000 Monte Carlo: un ottimo Djokovic regola Sinner in due set

    Jannik Sinner sulla terra di Monte Carlo

    Troppo forte questo Novak Djokovic per Jannik Sinner. L’azzurro gioca una discreta partita, ma il n.1 del mondo lo supera 6-4 6-2 in poco più di un’ora e mezza. Djokovic è stato bravo ad alzare il livello dopo esser andato sotto di un break al terzo gioco, mettendosi a comandare gli scambi dal centro e variando tanto, con tagli e anche palle corte, per non dare ritmo all’azzurro. Entrato in partita, Novak ha preso possesso del tempo del match e del campo, e non l’ha mollato più, giocando “da Djokovic”, da n.1. Si è messo in “modalità muro”, a comandare con costanza e precisione, spostando continuamente l’azzurro con palle continue, precise. La solita macchina da tennis inscalfibile, che puoi impensierire solo con una costanza e potenza fisica “nadaliana” o con un tennis super aggressivo in totale anticipo, insieme a rischi assoluti. Sinner c’ha provato con la sua potenza dal fondo, senza paura e reggendo piuttosto bene (alla fine ha vinto “solo” 14 punti in meno dell’avversario, non è stata una debacle), ma mai ha dato la sensazione di poter ribalzare l’inerzia del match a suo favore. L’unico piccolo rimpianto è quella risposta scaraventata malamente lunga sulla palla break nel finale del match. Poteva allungare la partita e mettere pressione al serbo, ma onestamente oggi batterlo era molto, molto difficile.
    Era una partita complicatissima per Sinner, lo sapevamo già dalla vigilia. Una legge non scritta del gioco recita che quando un campione sfida per la prima volta un giovane e forte rivale, il “vecchio” gioca sempre al suo meglio, per far capire in campo quali sono i valori, la sua forza e la sua posizione. Fa sentire la sua presenza, non regala niente e “spiega” al giovane come si è campionissimi in campo. Oggi Djokovic così ha fatto, ha battuto piuttosto nettamente Sinner sul piano tecnico e tattico, per una sconfitta da cui l’azzurro potrà imparare molto.
    In questa fase iniziale della sua carriera, Sinner non ha molte armi per battere su terra battuta un Djokovic così centrato e preciso. Non è un caso che i momenti in cui l’azzurro è riuscito a superare Novak sono coincisi con errori e piccoli cali di tensioni del serbo. Bravo Jannik ad approfittarne, sempre presente, lucido e positivo; ma nel complesso del match, il gioco l’ha governato Djokovic. Dopo i primi game, giocati a bassi ritmi, Novak ha iniziato a comandare lo scambio spingendo come una macchina, palle precise, potenti, cariche di spin – e quindi difficili da incontrare con potenza – ma rapide. Palle lunghe ma non troppo rischiose, intense, giocate quasi col pilota automatico, in modo da spostare continuamente il rivale e non permettergli mai di tirare da fermo, con aderenza al suolo, in anticipo. A questo pressing cerebrale e meccanico, Djokovic ha inserito anche sapienti variazioni, come qualche taglio di rovescio, diverse smorzate, qualche improvvisa accelerazione (bellissima) di rovescio in lungo linea. Il tutto per non dare mai punti di riferimento a Sinner, portandolo a giocare sempre rincorrendo ed in zone di campo che non ama.Spostato a spingere fuori posizione, Jannik ha commesso errori decisivi, in situazioni di punteggio a volte interessanti (i 15-30 e via dicendo).
    Per Sinner reagire a quest’ondata è stato quasi impossibile. Avrebbe dovuto servire in modo super, ma ricordiamo che di fronte c’era “solamente” la miglior risposta dell’era moderna del gioco… che infatti proprio con grandi e continue risposte ha perso possesso degli scambi. Jannik per scardinare un Novak così centrato e positivo doveva rischiare moltissimo, venire avanti prima possibile, tagliare per spostare Novak, provare ad inchiodarlo nell’angolo destro per poi scatenare il diritto lungo linea in avanzamento. Più facile a dirsi, che a farsi…
    Sinner, ricordiamo, aveva avuto poco tempo per preparare bene il cambio di superficie, venendo dalla finale di Miami, mentre il buon Novak è da qualche settimana a casa sua ad allenarsi sul rosso del Country Club… altro piccolo vantaggio per il n.1.
    Un sconfitta per Sinner che ci sta, contro il giocatore più forte del mondo. Rivedrà la partita, potrà imparare moltissimo, come dalle sensazioni provate in campo, cose che in allenamento non puoi simulare.
    Marco Mazzoni

    La cronaca della partita.
    Il match scatta sotto un cielo plumbeo, con il n.1 del mondo alla battuta. Fa fresco, tanto che Novak sfoggia una maglietta sotto la t-shirt d’ordinanza. Di fatto non si scambia nei primi punti, tra servizi precisi ed errori quasi immediati. Con una precisa volée di tocco Djokovic vince il primo vero scambio, che gli vale il game, 1-0. Sinner serve. Arrembante, accelera a tutta e viene avanti, con coraggio, a sfidare il passante di Novak. Non granché la posizione (frutto di un attacco un po’ corto), ma gli va bene, “parata” dal lato giusto. Jannik cerca di servire al centro, probabilmente per non aprire l’angolo alla risposta del rivale, un colpo fenomenale. Da 40-15 si va ai vantaggi, un paio di errori dell’azzurro. Djokovic prova la prima smorzata del match, Sinner è sorpreso e non la gestisce bene (arrivato sulla palla con l’impugnatura errata, per la spinta). Risponde nel punto seguente con uno schema perfetto: diritto potente incrociato e smorzata di diritto cross, a sorprendere la rincorsa verso il centro del n.1 Bravo Jannik, una variazione per lui inconsueta, ma che può diventare decisiva dal punto di vista tattico. Spaventoso il modo in cui l’azzurro chiude un lungo scambio con una bordata lungo linea imprendibile. 1 pari, con un servizio vincente. Sprazzi di buon Sinner, ma Djokovic c’è. Terzo game, Jannik riesce ad imporre un grandissimo ritmo, la sua palla è velocissima e molto lunga. Con TRE vincenti di fila, da 30-0 si porta 30-40, la prima palla break del match è per Jannik! La cancella Djokovic con un bel servizio. Sinner spinge con i piedi sulla riga di fondo, conduce lo scambio e porta Novak all’errore. Seconda palla break per Jannik. Brutto tocco sotto rete per il serbo, la volée muore larga in corridoio. BREAK Sinner, avanti 2-1 e servizio. Cerca di spingere anche con la seconda l’azzurro, esagera e commette il secondo doppio fallo dell’incontro, gli costa lo 0-30. Djokovic con pazienza imbastisce lo scambio spostando Jannik che… esce con un diritto cross stretto in totale allungo bellissimo. Spedisce però lungo un diritto d’attacco, un errore che lo porta 15-40, due palle per il contro break per Novak. Difesa estrema del serbo, Jannik non riesce a chiudere con lo smash (non facilissimo), e alla fine sbaglia per primo. Contro break, 2 pari. Solo 4 giochi, ma già questa partita racconta molto: l’azzurro è competitivo, è in partita, tanto che la sua spinta lo riporta subito avanti 0-30 in risposta. Il n.1 gioca… da n.1, con calma, pazienza, serve bene, non concede nulla e con 4 punti si porta 3-2. Sesto game, Novak si porta 0-30 con un paio di diritti molto precisi, lunghi e belli carichi di spin, giocati dal centro del campo. Jannik non si scompone, spinge e si porta 30 pari. Novak gioca un punto da maestro: palla corta, chiama avanti Jannik e lo punisce col lob, perfetto. Palla break Djokovic. Se la gioca da campione: servizio e diritto potente a chiudere. Novak trova un angolo bellissimo cross in risposta, è di nuovo palla break. Stavolta il break arriva: Novak rimette tutto, Jannik pressa ma in corsa manda lungo un diritto. 4-2 Djokovic. È salita la spinta del serbo, soprattutto la sua intensità abbinata ad una precisione e consistenza fantastica. Sinner non molla: spinge e trova una bellissima smorzata, ancora col diritto. Djokovic si mette in modalità “muro”, Jannik a furia di spingere, sbaglia. da 2-1 Sinner a 5-2 Djokovic. Jannik cerca di spostare il punto sullo “scontro frontale” a grande velocità, ma Novak invece varia, taglia col rovescio, accelera in lungo linea e smorza per non accettare la massima velocità, aggiungendo alcune giocate di rovescio fantastiche a chiudere. È un gran bel Djokovic, non è facile per l’azzurro. Anche l’ottavo game va ai vantaggi. Con grinta l’azzurro regge il bel momento del n.1, resta in scia 3-5. Novak serve per chiudere il set. Si porta 30-0 ma poi forza troppo, affretta i tempi e commette tre errori in fila. 30-40, palla break Sinner! Se la gioca MALISSIMO Djokovic, con una smorzata su cui Jannik arriva facile e chiude col diritto. Break Sinner! Torna in vita nel set, 4-5 ma al servizio. In risposta il serbo cerca di nuovo la palla corta, stavolta è perfetta, ma regala anche una risposta larga. Sulla diagonale di rovescio è molto incisivo Djokovic, spinge a tutta e si procura il primo Set Point sul 30-40. Bravo Sinner a spostare tutto a destra il rivale, che in corsa manda in rete. “Nastro serbo”, impenna la palla di Jannik, per la facile chiusura di Djokovic. Secondo Set Point. Se lo gioca da n.1 Novak: difende, apre l’angolo a tutta, da difesa ad attacco, con Sinner costretto a sbagliare in un recupero estremo. Set Djokovic, 6-4. Un set vinto dal serbo con merito, ma bravo anche l’azzurro a restare in contatto, giocarsi ogni scambio e farsi trovare pronto alla prima incertezza del rivale.
    Secondo set, inizia Djokovic alla battuta. E inizia alla grande, prima in campo, rovesci e diritti fluidi. Tutto scorre nel suo gioco, comprese queste smorzate che spostano avanti Sinner in una zona di campo complicata. Chiude a rete il game, attento a non regalare nulla al rivale. 1-0 Djokovic. Entra bene nel set Jannik, molto attento a leggere la smorzata di Novak e spingere con potenza dal centro del campo. Con un paio di buone prime al centro si porta 1 pari. Nel quarto game l’azzurro va in difficoltà al servizio, Novak è preciso e muove l’azzurro. Cancella una prima palla break col servizio esterno, un “kick” davvero ben gestito. Cade sulla seconda palla break: risponde profondissimo il serbo, quindi comanda con buon ritmo e alta rotazione spostando Jannik da destra a sinistra…3, 4, 5 palle, fino alla pallata di Jannik per scappare dalla morsa del rivale. Pallata con poco equilibrio, che termina lunga. Break Djokovic, avanti 3-1 e servizio. Con grande attenzione e qualità il serbo conduce lo scambio, palle continue, veloci, ma abbastanza angolate e lavorate da spostare continuamente Jannik e non metterlo mai in condizione di entrare “facile” e ribaltare lo scambio. Il game va ai vantaggi, perché l’azzurro non molla niente, spinge e strappa alcuni buoni punti. Con una delle sue accelerazioni di rovescio lungo linea, perfetta e improvvisa, “Nole” si porta 4-1. Nel sesto game Sinner trova il primo Ace del suo match, e anche un’accelerazione di rovescio in totale allungo bellissima, che strappa anche l’applauso del serbo. A zero si porta 2-4, resta in scia. Novak improvvisamente concede un paio d’errori (sei punti di fila per Jannik), 0-30 e la prima non entra. Qua arriva un brutto errore per l’azzurro, un classico non forzato in scambio, palla che non avrebbe portato il punto. Non era il momento di sbagliare, ma mettere pressione al rivale. Djokovic “ringrazia”, servizio al centro e via inside out col diritto, stretto, imprendibile. Arriva il secondo doppio fallo del game, che porta Sinner a palla break. Ancora seconda… Jannik sparacchia con troppa foga, andando di un metro largo. La tv indugia su Riccardo Piatti, che non avrà gradito la risposta del suo pupillo… Con una bella smorzata e poi un errore di Jannik, Novak si porta 5-2, ad un passo dal successo. Vuole chiuderla qua Novak, trova un paio di risposte bellissime, inclusa una vincente da sinistra che lo porta 15-40, 2 Match Point per lui. Annulla il primo l’azzurro, veloce a reagire ad un drop shot non perfetto del n.1. Cancella anche il secondo, governando bene lo scambio col rovescio. Arriva una terza palla break, e spiace che Jannik chiude il suo match con un doppio fallo. 6-2 Djokovic.
    Una sconfitta per Jannik, ma soprattutto una grande esperienza con un tennista formidabile, da cui può imparare moltissimo sulla gestione del punto, dello scambio, dei momenti.

    Marco Mazzoni

    [1] Novak Djokovic vs Jannik Sinner ATP ATP Monte Carlo Djokovic N.66 Sinner J.42 Vincitore: Djokovic N. ServizioSvolgimentoSet 2Sinner J. 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A5-2 → 6-2Djokovic N. 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 A-404-2 → 5-2Sinner J. 15-0 30-0 40-04-1 → 4-2Djokovic N. 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 A-403-1 → 4-1Sinner J. 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A2-1 → 3-1Djokovic N. 15-0 15-15 30-15 40-151-1 → 2-1Sinner J. 0-15 15-15 30-15 40-15 40-301-0 → 1-1Djokovic N. 15-0 30-0 30-15 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1Sinner J. 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A5-4 → 6-4Djokovic N. 15-0 30-0 30-15 30-30 30-405-3 → 5-4Sinner J. 0-15 15-15 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-405-2 → 5-3Djokovic N. 15-0 30-0 30-15 30-30 40-304-2 → 5-2Sinner J. 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A3-2 → 4-2Djokovic N. 0-15 0-30 15-30 30-30 40-302-2 → 3-2Sinner J. 0-15 0-30 15-30 15-401-2 → 2-2Djokovic N. 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A1-1 → 1-2Sinner J. 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-401-0 → 1-1Djokovic N. 15-0 15-15 30-15 40-150-0 → 1-0
    0 Aces 12 Double Faults 365% (37/57) 1st Serve 63% (46/73)59% (22/37) 1st Serve Points Won 48% (22/46)65% (13/20) 2nd Serve Points Won 52% (14/27)50% (2/4) Break Points Saved 50% (5/10)9 Service Games Played 952% (24/46) 1st Serve Return Points Won 41% (15/37)48% (13/27) 2nd Serve Return Points Won 35% (7/20)50% (5/10) Break Points Converted 50% (2/4)9 Return Games Played 961% (35/57) Service Points Won 49% (36/73)51% (37/73) Return Points Won 39% (22/57)55% (72/130) Total Points Won 45% (58/130) LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Monte Carlo: Berrettini cede in due set a Davidovich Fokina

    Matteo Berrettini all’esordio su terra nel 2021

    Esordio amaro per Matteo Berrettini al Masters 1000 di Monte Carlo. Il romano cede in due set allo spagnolo Alejandro Davidovich Fokina, 7-5 6-3 lo score del match di secondo turno. L’azzurro, alla prima partita sul rosso in stagione ed al rientro dopo un lungo stop, paga l’inizio stentato e la difficoltà di contenere il pressing preciso e continuo dell’iberico dal fondo, bravo soprattutto nel pizzicare Matteo in contro piede e mettere a nudo una certa pesantezza dell’azzurro negli spostamenti. Quando il servizio non l’ha assistito Matteo è andato in difficoltà, e ha inciso troppo poco anche in risposta, soprattutto nel secondo set, dove ha strappato solo due palle break nel settimo game (appena dopo esser stato breakkato) praticamente senza riuscire a giocarle.
    Si pensava che questa partita potesse nascondere molte insidie, nonostante Davidovich Fokina non sia un tennista particolarmente quotato, perché il tennis dell’iberico è tutta sostanza e velocità, ideale a mettere a nudo una condizione non perfetta dell’azzurro negli scambi a media velocità e con palle lavorate. Così purtroppo è andata. Il romano ha pagato una partenza lenta, come si temeva visto che oggi era alla sua prima partita dopo molto tempo e sul “rosso”. Mettere “in moto” un fisico imponente come il suo richiede tempo e partite, quelle che gli sono mancate. Infatti oggi Matteo è stato per tutto l’incontro non così dinamico, in ritardo nell’arrivare sulla palla perché impiegava una frazione di secondo di troppo nello scattare, soprattutto quando chiamato a cambiare direzione. Un ritardo che, per la sua meccanica di esecuzione, lo fa andare in rotazione col diritto, col peso del corpo più arretrato, tanto che la palla scappa via o ha poco controllo; e compromette la stabilità e quindi controllo anche col rovescio. Solo a tratti ha trovato ritmo col servizio e con il suo tennis. Bassa la percentuale di prime, anche se sulla seconda spesso ha trovato un bello spin, tanto carico e veloce da allontanare Alejandro e costringerlo a risposte “dai teloni”. I troppi errori col diritto e la difficoltà nel ribaltare gli scambi partendo dalla risposta hanno condannato l’azzurro alla sconfitta.
    È corretto sottolineare i meriti dello spagnolo, che è andato a prendersi la partita con un tennis molto continuo, lucido tatticamente ed estremamente efficace. Davidovich Fokina è stato bravissimo a restare sempre concentrato, continuando a spingere e perseguire il suo piano tattico anche nella parte centrale del primo set, quando Matteo è salito e poteva – in caso di suoi errori – far girare la partita dalla parte dell’azzurro. Alejandro ha condotto gli scambi, velocissimo nello spostarsi a sinistra e pizzicare l’angolo scoperto col diritto inside out, per il più classico contro piede, che mette a nudo la difficoltà di spostamento dell’azzurro, soprattutto nel tornare verso destra. Oppure col rovescio (oggi molto efficace) in anticipo nel tagliare in lungo linea. La sua tattica era chiara: tenere la palla in campo e spostare Berrettini, senza prendersi troppi rischi e facendolo colpire molte palle mai da fermo. Per questo il suo contropiede è stato decisivo, l’ha cercato di continuo, con palle nemmeno definitive ma precise. Lo spagnolo è parso molto ben preparato, veloce coi piedi a trovare impatti solidi in anticipo. Inoltre ha risposto piuttosto bene, anche alle prime di Matteo, costringendo l’azzurro a scambiare tanto.
    Matteo contro un tennis così veloce e continuo non è riuscito a cambiare di ritmo con lo slice di rovescio o la pallata violenta, così è finito nella morsa del rivale, sbagliando per primo.
    Una sconfitta che, viste le condizioni, ci sta, anche se speravamo che Matteo potesse far valere la sua potenza, magari più sostenuto dal servizio. La stagione sul rosso è appena iniziata, ci sono molti tornei per rifarsi per il romano.

    La cronaca dell’incontro.
    L’incredibile “Italian Day” al Monte Carlo Country Club continua con Matteo Berrettini, che alle 16:16 inizia il suo match alla risposta. Subito una bordata di diritto cross a velocità spaziale di Matteo, Davidovich Fokina manco la vede, tanto è rapida e stretta. Si riscatta l’iberico di origine russa con un paio di buone prime, lavorate e angolate. A 30 Alejandro muove lo score nel set. Il romano serve per la prima volta con una botta a 212 km/h. Forza col diritto, schemi corretti ma la palla esce. 15-30 e poi 15-40 col terzo errore di diritto. Un po’ lento coi piedi Matteo in quest’avvio. Si sposta a tirare col diritto nell’angolo sinistro, ma la palla gli arriva un po’ “in pancia”, con scarso equilibrio affossa in rete. Break Davidovich Fokina, 2-0 e servizio. Lo spagnolo ringrazia per gli errori, spinge in sicurezza con poco rischio e lo score segna 3-0 e 12 punti a 3. Inizio davvero in salita per l’azzurro. Doppio fallo di Berrettini nel primo punto del quarto game. Finalmente un bel punto di Matteo, attacco col back di rovescio e volée incrociata sicura. La prima inizia a girare, ma col diritto è ancora in ritardo. Un errore di Davidovich Fokina dà all’azzurro il punto del game, 1-3. Berrettini è entrato in partita, soprattutto in moto. Incide alla risposta, col diritto, 0-30. Bravo Davidovich Fokina a spostarsi velocissimo a sinistra e pizzicare l’angolo scoperto, il più classico contro piede. Resta avanti 4-1 l’iberico. Nel settimo game Berrettini regge lo scambio, è Davidovich Fokina a sbagliare qualcosa, e concede una palla del contro break sul 30-40. Doppio fallo! BREAK Berrettini, torna l’equilibrio nel set 3-4 ma al servizio. È bastato che Matteo iniziasse a “centrarsi” nello scambio e sbagliare di meno. Più sicuro e sciolto, il romano rispolvera per la prima volta nel match una delle sue chicche tecniche, la smorzata subito dopo il servizio, seguita in avanti. Davidovich Fokina è sorpreso. 4 pari. Berrettini trova la prima accelerazione vincente di rovescio nel decimo game, non è ancora al meglio ma altre soluzioni del suo tennis entrano in azione. A sostenere la sua prestazione resta soprattutto il servizio, con alcune seconde palle rapide e cariche di spin, che mandando l’iberico molto lontano a rispondere e gli aprono il campo. 5 pari, si entra nel rush finale del set. Alejandro continua a produrre un tennis ordinato e con poco rischio, con l’obiettivo di spostare l’azzurro. Grazie alla rapidità di piedi copre benissimo il campo Davidovich Fokina, con un Ace a zero si porta 6-5, 38 minuti di gioco. Berrettini è in ritmo al servizio, alterna pallate a tutte al centro a soluzioni esterne molto precise e lavorate, con velocità medie elevate e crescenti nel match. E Davidovich Fokina risponde da molto lontano, ma risponde… quasi sempre, e con qualità, grazie a drive potenti e discretamente lunghi. Il dodicesimo game è complicato, Alejandro sprinta e rimette, e trova un punto difensivo incredibile, chiuso con un lob perfetto (non era male l’attacco di Matteo). Set Point Davidovich Fokina! E niente prima per l’azzurro… La risposta dello spagnolo è lunga, tutta a sinistra, Matteo cerca lo stesso il diritto ma non riesce a sbracciare con ampiezza, e affossa in rete. 7-5 Davidovich Fokina. Un set di grande equilibrio si è deciso negli ultimi punti, con poche prime dell’azzurro e qualità in ribattuta di Davidovich Fokina. Paga la partenza Betterrini, e solo il 58% di prime in campo.
    Secondo set, inizia Davidovich Fokina al servizio. Spinge col diritto Alejandro, sempre velocissimo nel trovare la giusta distanza dalla palla. Tiene un solido turno di servizio, inizia avanti 1-0. Risponde il romano, buoni servizi, si scambia poco. 1 pari. ADF continua nella sua partita molto positiva: pochissimi errori, tennis solido in spinta e appena possibile via il contro piede, nemmeno a grandi velocità, perché l’importante è spostare il rivale e non concedere niente. Il set avanza sui turni di servizio, piuttosto spedito. Bravo Davidovich Fokina a rispondere spesso con qualità, anche sulle prime di Berrettini, e imporre i suoi ritmi nei propri game di servizio. Quando Matteo non riesce ad operare un cambio di ritmo (slice o pallata violenta), gli è difficile uscire dalla morsa del rivale. Sesto game, serve Berrettini e Davidovich Fokina si porta 0-30, situazione già molto pericolosa… Si porta 30 pari ma un diritto offensivo termina in corridoio. Palla break per l’iberico (finora le ha trasformate tutte). Ace, no! L’arbitro scende, è appena fuori. Con coraggio il romano attacca col diritto e viene avanti, si prende il punto di forza. Grande lotta nel game, Matteo si affida al suo schema preferito: prima esterna da destra, diritto lungo linea pesante e via avanti, a chiudere. Ma sul rovescio, quando lo scambio è lungo, l’azzurro soffre. Nell’undicesimo punto del game, un nastro fortunato manda l’azzurro fuori posizione, e viene passato. Seconda palla break per Davidovich Fokina. Ace… no, let! Con rabbia “Berretto” scarica una prima violenta esterna, Ace per davvero. Però si imballa completamente nel punto seguente, fermo con i piedi la pallata vola via metri, c’è la terza palla break da difendere. Si affida al diritto pesante, cancella anche questa chance Matteo. Capitola alla quarta palla break, stavolta un diritto muore sul nastro. Break Davidovich Fokina, bravo a strappare molte chance per scappare avanti, con difese ottime e molta lucidità. 4-2 Davidovich Fokina, a due passi dalla vittoria. Con rabbia Matteo scarica tutta la sua potenza in una serie di diritti fulminanti, in risposta si porta 0-30 e poi 15-40, dopo uno scambio lungo e, per una volta, da lui condotto. Due palle del contro break per l’azzurro. Se le gioca benissimo Alejandro, sprinta a tutta, arriva bene sulla palla e comanda col diritto. Con 4 punti di fila si porta 5-2, Matteo sbaglia col rovescio. Il match si chiude 6-3 per lo spagnolo, bravo a giocare un tennis davvero positivo e consistente, mettendo a nudo le difficoltà odierne del romano.

    Marco Mazzoni
    Alejandro Davidovich Fokina vs [8] Matteo Berrettini ATP ATP Monte Carlo Davidovich Fokina A.76 Berrettini M.53 Vincitore: Davidovich Fokina A. ServizioSvolgimentoSet 2Davidovich Fokina A. 15-0 30-0 40-0 40-155-3 → 6-3Berrettini M. 0-15 0-30 15-30 30-30 40-305-2 → 5-3Davidovich Fokina A. 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-404-2 → 5-2Berrettini M. 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A3-2 → 4-2Davidovich Fokina A. 0-15 15-15 15-30 30-30 40-302-2 → 3-2Berrettini M. 15-0 15-15 30-15 40-302-1 → 2-2Davidovich Fokina A. 15-0 30-0 40-01-1 → 2-1Berrettini M. 15-0 15-15 40-15 40-301-0 → 1-1Davidovich Fokina A. 15-0 15-15 30-15 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1Berrettini M. 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A6-5 → 7-5Davidovich Fokina A. 15-0 30-0 40-05-5 → 6-5Berrettini M. 15-0 30-0 30-15 30-30 40-305-4 → 5-5Davidovich Fokina A. 15-0 30-0 40-0 40-154-4 → 5-4Berrettini M. 15-0 15-15 30-15 40-154-3 → 4-4Davidovich Fokina A. 15-0 15-15 30-15 30-30 30-404-2 → 4-3Berrettini M. 0-15 0-30 15-30 30-30 40-304-1 → 4-2Davidovich Fokina A. 0-15 0-30 15-30 30-30 40-303-1 → 4-1Berrettini M. 0-15 15-15 30-15 40-15 40-303-0 → 3-1Davidovich Fokina A. 15-0 30-0 40-02-0 → 3-0Berrettini M. 15-0 15-15 15-30 15-401-0 → 2-0Davidovich Fokina A. 0-15 15-15 30-15 30-30 40-300-0 → 1-0 LEGGI TUTTO