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    Berrettini e Federer Out dal 1000 di Toronto. Roger anche da Cincinnati

    Roger Federer, ancora fermo per problemi al ginocchio

    Fioccano i ritiri dal Masters 1000 canadese. Roger Federer, per i problemi al ginocchio, rinuncia al torneo di Toronto ed anche al 1000 di Cincinnati. Non ha ancora comunicato niente in merito a US Open, ma a questo punto la partecipazione dello svizzero all’ultimo Slam stagionale pare molto molto a rischio.
    Anche Matteo Berrettini purtroppo si è cancellato dal M1000 canadese, non ha ancora recuperato dal problema che gli ha impedito di scendere in campo a Tokyo. Al momento, non si è cancellato da Cincinnati.
    Oltre Matteo e Roger, anche Zverev, Carreno Busta e l’idolo di casa Raonic rinunciano al torneo di Toronto. Per i primi due, la scelta è sicuramente arrivata dal torneo Olimpico.
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    Andreescu: “Essere un’atleta top non è facile a livello mentale, parlare dei problemi aiuta”

    Bianca Andreescu

    Con il WTA 1000 di Montreal alle porte, sono alte le aspettative su Bianca Andreescu, giovane campionessa canadese già vincitrice Slam ma anche assai fragile, come dimostrano i diversi problemi fisici che l’hanno messa ai box ripetutamente. Al media del suo paese Dailyhive ha rilasciato alcune dichiarazioni sul proprio momento ed anche sul tema “caldo” della salute mentale degli atleti. Ecco un estratto del pensiero della 21enne.
    “Dagli ultimi allenamenti ho tratto sensazioni molto positive. Mi vedo ben preparata per esibirmi di nuovo al mio miglior livello dopo alcuni mesi difficili. Non essere andata alle Olimpiadi è stata una grande delusione per me, era un torneo a cui tenevo particolarmente. Non voglio parlare di difendere il titolo 2019 perché mi crea un po’ di pressione e ansia… Mi concentro solo sullo scendere in campo, pensare partita per partita. Ovviamente mi piacerebbe vincere il torneo, ma non credo sia utile pensare che sto difendendo qualcosa”.
    Relativamente alla salute mentale degli atleti, Bianca ha un pensiero molto preciso: basta tabù, parlarne è fondamentale, come l’ambiente in cui vivi per affrontarla al meglio. “È bellissimo che la gente inizi a parlarne perché sento che per molto tempo è stato un argomento tabù. Dobbiamo affrontarlo, perché l’aspetto mentale è la cosa più importante per la felicità di una persona e il corretto futuro di una carriera sportiva. Mi aiuta molto sapere che ci sono persone disposte a parlarne e che tutti abbiamo i nostri problemi. Penso che il modo per risolverli sia esponendoli, parlarne. Da giovane ho scoperto molto di me e sugli obiettivi che avevo nella mia vita, ma so che devo ancora imparare molto e migliorare in molti aspetti. Essere un atleta d’élite non è affatto facile, quindi è necessario avere un buon ambiente e credere in te stesso e affrontare le questioni aprendosi”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Nadal: “Ho bisogno di sentire meno dolore al piede”

    Rafa in campo a Washington

    Rafa odia perdere. L’ha dimostrato una volta di più ieri notte, quando è venuto a capo di un match che si è fatto difficilissimo vs. Sock nel proprio esordio sul cemento USA. L’americano non ha “disimparato” a giocare a tennis: nonostante il clamoroso crollo che l’ha fatto precipitare dalla top10 a zero punti in classifica, in uno stadio pieno e contro un rivale così grande è riuscito a tirare fuori quei colpi potenti, quel servizio bomba, quella voglia di lottare sino al tiebreak decisivo che l’aveva issato tra i migliori. Bravo Sock, ha dimostrato a se stesso che può tornare a buoni livelli se riuscirà a ritrovare la voglia di soffrire nei primi turni di piccoli tornei e riavvolgere i fili del suo gioco e della sua psiche.
    Rafa ha giocato così così, era scontato dopo una pausa così lunga. Fisicamente sta bene, lo si è visto e lo ha detto lui stesso, ha lavorato sodo prima del rientro. Ma qualcosa non va. Ad un certo punto del match il suo incedere si è fatto più incerto. Avvertiva dolore al piede, a tratti sembrava zoppicare, o almeno trascinarsi per il campo di “garra”, non si fluidità e potenza. Tutto questo perché il cuore di un campione non muore mai, non gli consente di mollare, e lo si è visto nella lucidità con cui ha dominato il tiebreak decisivo. Da campione, da killer sportivo.
    Resta da valutare il suo piede, quel dolore che Rafa ha ammesso di avvertire nella press conference post partita, della quale riportiamo alcuni passaggi.
    “È stata una bellissima serata per energia, il pubblico è stato incredibile. Il supporto della città fin dal primo giorno in cui sono arrivato è stato il più grande che abbia mai avuto nella mia carriera, sono molto felice di visitare Washington e giocare qui per la prima volta. La partita non è stata facile, credo di aver iniziato più o meno bene il primo set, ma poi sono stato male nel secondo. In quel momento ho cominciato a soffrire con il piede, a soffrire troppo. Jack ha fatto grandi punti, non riuscivo a sfondarlo con i miei colpi e non potevo girare lo scambio quando lui aveva l’iniziativa. È stata dura, ma ho finito la partita giocando meglio, questo è l’importante. Spero di essere pronto domani”.
    Rafa non è contento del suo rendimento al servizio: “Il mio servizio avrebbe potuto essere migliore, ho tenuto una percentuale troppo bassa. Quando apri la porta a un giocatore come lui, tutto diventa più complicato, non è mai facile giocare contro Jack, ti ​​fa molto male, anche se tende a sbagliare diverse palle. È importante rimanere solido e farlo giocare da posizioni difficili, cosa che ho provato per tutta la partita. Alla fine sono riuscito a rifarlo, come nell’ultima parte del primo set, ma era scontato che non sarebbe stata una partita facile dopo due mesi senza giocare e la situazione del mio piede. Alla fine conta di esser ancora in gara, ho lottato e domani potrò tornare a giocare, è una bella notizia”.
    Nadal quindi ha spiegato la situazione del piede: “Fisicamente sto bene, ho soltanto bisogno di avvertire un po’ meno dolore al piede, questa è la verità. È chiaro che ho bisogno di disputare altre partite come questa per ritrovare la forma dopo non aver gareggiato per così tanto tempo, ma questo fa parte del processo, qualcosa che conosco bene. Ho passato tutto questo molte volte nella mia carriera, quindi è qualcosa che non mi preoccupa. Si tratta anche di vincere questo tipo di partite, che ti aiuta a essere migliore. Poi, se riuscirò a migliorare il problema al piede, penso che il resto verrà passo dopo passo. Cosa fare col piede? No, non mi serve altro riposo, ho riposato abbastanza a lungo, quindi non si tratta di riposarsi di più, è ora di andare avanti. Dopo un match così lungo non ho bisogno di allenarmi molto, domani avrò un breve allenamento e cercherò di essere pronto per la partita, so che davanti a me ci sarà un altro avversario tosto. Vedremo, domani sarà un altro giorno, un’altra occasione per giocare davanti a questo pubblico incredibile. Vedremo come andrà il dolore. Dovrò gestirlo sperando che migliori”.
    Stanotte contro Lloyd Harris ne sapremo di più. Rafa punta dritto a US Open, ma sembra indispensabile risolvere questo dolore al piede per essere in grado di sprintare e lottare su 5 set contro i migliori.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Auger-Aliassime: “Con Toni Nadal per costruire la mentalità da campione”. Basterà?

    Felix in campo con “zio” Toni

    Felix Auger-Aliassime sta cercando di dare una svolta alla propria carriera con il supporto di “zio” Toni Nadal. Alla scorsa edizione di Wimbledon si sono visti passi in avanti, ma la strada è ancora molto lunga. Il primissimo passo è chiaro: abbattere la maledizione delle finali perse sul tour maggiore, 8 sconfitte su 8 disputate, quasi sempre giocando molto al di sotto delle aspettative. Ieri ha sconfitto Andreas Seppi nell’esordio all’ATP 500 di Washington. Poco prima della partita, Felix aveva rilasciato alcune dichiarazioni al sito ufficiale dell’ATP, in cui parla del suo momento e di come sta andando avanti il lavoro con Toni Nadal. Si lavora su molte cose, ma soprattutto sulla mentalità, quella che per Toni sarà decisiva alla crescita del suo nuovo pupillo.
    “Sto cercando di crescere con un’etica del lavoro coerente e impegno costante ogni settimana”, afferma Auger-Aliassime. “Ho vissuto alti e bassi ma penso che questo dipenda anche come è strutturata la stagione. Giochiamo così tanti tornei, lungo 11 mesi, quindi non è possibile essere sempre al massimo, ma sento di essere stato in grado di capitalizzare ogni volta in cui mi sentivo davvero in forma, ogni volta che giocavo bene ho ottenuto buoni risultati. A volte potrebbe andare un po’ meglio, ma potrebbe anche andare peggio, quindi in fin dei conti sono felice di aver raggiunto la Top 15 della classifica, il mio primo quarto di finale del Grande Slam. Sento che le cose si stanno muovendo nella giusta direzione”.
    L’inserimento di Toni Nadal a supporto dello storico coach Frederic Fontang è lo stimolo giusto per costruire un tennis più aggressivo ma allo stesso tempo consistente. Tutto parte dalla testa, ed è lì che il team sta lavorando in particolare. “Con Toni la chiamiamo mentalità da campione, stiamo cercando di costruire questa mentalità. Uno stato in cui nel presente mi devo sentire umile, non troppo preoccupato per il futuro, non troppo frustrato per il passato. È quello che abbiamo cercato di fare, questa è la visione a cui aspiro di arrivare, quell’equilibrio quasi perfetto dell’essere nel presente guardando avanti”.
    “All’inizio dell’anno stavo giocando bene sul cemento, quindi ora che siamo di nuovo tornati su questi campi in Nord America credo che avrò la possibilità di fare bene nelle prossime settimane, per guadagnare un po’ di fiducia e ottenere buoni risultati. L’idea, come detto prima, è di non pormi aspettative di lungo periodo. Cerco di prenderlo una settimana alla volta, un match alla volta. Devo davvero fare uno sforzo per restare nel presente. È facile guardare al futuro, speri di essere nelle finali di Torino, ma questo rischia di farmi perdere il focus sul mio gioco e quindi cerco di rimanere nel presente”.
    Tutto giusto. La costruzione di una mentalità vincente e della consapevolezza dei propri mezzi è stata una delle chiavi dell’incredibile successo di Rafa Nadal, è quindi corretto che Toni voglia portare tutto questo nella testa del canadese. Tuttavia non possiamo non rilevare che Felix ha necessità anche di una evoluzione importante nel proprio tennis. Dopo una scalata bruciante, tutto pare essersi un po’ arenato. Auger-Aliassime ha giocato bene a Wimbledon, ma ha anche confermato di aver un gioco che necessita di prendere una direzione e di sviluppare qualche “arma” più consistente. Da tempo possiede un buon servizio, ma non devastante e che non gli porta molti punti comodi; una risposta continua ma non così incisiva; un gioco di pressione ma senza cambi di ritmo importanti o colpi che possono spaccare lo scambio; una propensione ancora scarsa a venire avanti a raccogliere di volo i frutti del suo ritmo. E quando non riesce ad imporre il suo ritmo a velocità medio alte – perché l’avversario lo abbassa o perché ne tiene uno superiore – Felix va in crisi. Ok la mentalità, perché ti conferisce fiducia e la spinta a provare la giocata, ma serve assolutamente una svolta tecnica, altrimenti FAA rischia di restare un talento assai precoce ma dietro ai migliori.
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    Nadia Podoroska: “Prima di scrivere sui social, pensate che anche noi atleti siamo persone e soffriamo”

    L’argentina Nadia Podoroska ha da poco salutato i Giochi Olimpici di Tokyo, lasciando un lungo messaggio sui social, a cuore aperto. Un ringraziamento, per aver vissuto un sogno che coltivava fin da piccola; ma anche una critica sincera ed appassionata verso tutti coloro che fanno un uso distorto e spropositato dei social media, inondando le pagine […] LEGGI TUTTO

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    Nadal: “Korda può diventare uno dei migliori”

    C’è grande attesa a Washington per rivedere in campo Rafael Nadal. L’iberico torna in gara nella capitale USA dopo un lungo stop, resosi necessario per recuperare da un problema al piede patito nel corso del Roland Garros, ultimo torneo disputato dall’iberico. Oltre alle parole “al vetriolo” sul suo grande rivale Djokovic, Rafa alla stampa americana […] LEGGI TUTTO