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    ATP 250 Sofia: Sinner inizia la difesa del titolo 2020 superando in due set Gerasimov

    Jannik Sinner, campione a Sofia 2020

    Buon ingresso nell’ATP 250 di Sofia per Jannik Sinner. L’azzurro, campione in carica nel torneo bulgaro, supera 6-2 7-6 il bielorusso Egor Gerasimov, con una prestazione discreta, a tratti ottima nel primo set. Qualche alto e basso, ma bravo a cancellare le prime sette palle break concesse. Con un pessimo nono game nel secondo parziale, ha ceduto il servizio ma è stato bravo a contro brekkare immediatamente il rivale. Si va al tiebreak, dopo non aver trasformato due match point (uno sciupato malamente). Nel “decider”, quasi perfetto Sinner. Buona intensità nello scambio, è parso superiore a Gerasimov.

    A breve il commento completo, ecco la cronaca della partita.
    Jannik Sinner inizia il suo primo match da campione in carica a Sofia con il servizio. Lungo scambio, lo vince l’azzurro spostando Gerasimov e portandolo all’errore col rovescio. Il campo non è molto veloce, mentre il bielorusso preferisce l’uno-due. Male col rovescio Jannik in quest’avvio: uno corto, castigato da un gran lungo linea del rivale; quindi un errore non forzato. 15-40, subito due palle break da difendere. Si salva col servizio, una seconda molto carica da destra e poi un Ace da sinistra. Lento nell’uscita dal servizio Sinner, si fa sorprendere da una risposta profonda ma nemmeno eccezionale, concedendo la terza palla break. Spinge col diritto e coi piedi in campo tocca una palla corta vincente, bene “Jan”. 6 minuti, 3 palle break annullate e 1-0 Sinner. Gerasimov to serve. Non incide con la prima, si scambia, e Sinner fa valere la sua sostanza in progressione. Con una bella smorzata a chiudere un bel pressing, l’azzurro sale 0-30. Male Egor sotto rete, tocca con zero mano una palla deviata dal nastro ma giocabile. 0-40, tre palle break per Jannik. Doppio fallo!? BREAK Sinner, 2-0 avanti. Il bielorusso è in netta difficoltà nel gestire lo scambio col rovescio, Jannik lo sa e martella, servizi e diritti tutti a sinistra. 3-0 Sinner, parziale di 10 punti a 0 dopo aver cancellato la terza palla break. Gerasimov interrompe a 11 i punti di fila persi, grazie ad un bel servizio, ma resta in difficoltà nel contenere il ritmo dell’azzurro. Staziona troppo dietro e i suoi drive non sono incisivi. Sul 15-30 Egor trova finalmente la miglior prima di servizio, chiude con un Ace, 1-3. Jannik è bello sciolto, martella dal centro del campo chiudendo a sinistra il rivale per poi infilarlo nell’angolo scoperto col rovescio, ora potente ed efficace. 4-1 Sinner, in totale controllo dello scambio in questa fase. Nel settimo game Sinner inizia male, un errore e un doppio fallo. 0-30. La prima non va, chance per Egor. Spara un paio di gran rovesci l’azzurro, Gerasimov si difende con le unghie ma non basta. Però sul 15-30 un nastro complica la traiettoria per Jannik, che sbaglia in avanzamento. 15-40, altre due palle break da difendere per Sinner. Servizio e diritto perfetto, a cancellare la prima; che rischio sulla seconda… pressa col diritto e trova un pizzico di riga con un lungo linea da sinistra. Parità. Con una buona difesa, Sinner si porta 5-2. Vola 0-30 in risposta Jannik, e quindi 30-40 con un doppio fallo. È il primo Set Point. Attacca Gerasimov, ma Jannik trova un passante di rovescio cross strettissimo, vincente. Il colpo più difficile e bello del set, proprio sul set point. 6-2 Sinner, un set dominato negli scambi e molto bravo Jannik nel respingere le 5 palle break concesse.
    Secondo set, scatta alla battuta Jannik. La prima non va, Gerasimov spinge a tutta, ma la difesa dell’azzurro è efficace. A 15 vince il primo game, 1-0. Invece è la prima del bielorusso a non funzionare come nei giorni migliori, si scambia “troppo” per i suoi gusti. Prova ad attaccare Egor, ma i passanti di Sinner sono complessi da rigiocare. Con Egor coraggio spinge e si porta 1-1, ma in risposta non riesce ad incidere. Nel terzo game troppi errori, si va ai vantaggi. Un altro diritto sparato malamente in rete costa a Jannik la sesta palla break del match… Si salva ancora l’azzurro, attento nella spinta in progressione. 2-1 Sinner, finora perfetto nel respingere tutte le palle break. Ora il set avanza rapido sui game di servizio, bene l’azzurro con la prima. Sesto game, si scambia a buona velocità e Gerasimov spara lungo col rovescio, 15-30. Quindi sul 30 pari Sinner spinge e attacca. 30-40, prima palla break nel set per l’azzurro! La cancella Egor con una prima di servizio potente, esterna. Col servizio il bielorusso impatta 3 pari. Ottima la qualità della seconda di servizio di Jannik: palla carica, veloce e discretamente lunga. Già a US Open si erano visti molti servizi così, oggi anche la prima sembra “migliorata” nella meccanica, più fluido e corto il movimento, ancora non entra con continuità. Tra prime e seconde, quasi non si è scambiato nel settimo game, 4-3 Sinner. Anche Gerasimov serve bene adesso, in risposta si fa fatica. Nono game, dal niente Sinner si “incarta”. Due errori col diritto, ed ecco il 15-40, altre due palle break per il bielorusso. Cancella la prima con una prima esterna, precisa; capitola sulla seconda (ottava complessiva), un rovescio è colpito arretrando, stecca e palla che decolla. Perde il servizio mandando Gerasimov a servire per il set avanti 5-4. Sinner impone grande ritmo dal fondo in risposta. 0-15. Stesso film nel secondo punto, grande pressione e 0-30. Gerasimov sente il momento, la prima di servizio non va e addirittura doppio fallo! 0-40, tre palle per l’immediato contro break. Niente prima in… si prende un rischio folle con la seconda Egor, di fatto una prima, che resta in campo. Ma restano altre 2 palle break. Si scambia e il primo a sbagliare è il bielorusso. BREAK Sinner, impatta 5 pari. Accusa il momento il rivale, sparacchia fuori e Jannik si porta 6-5. Jannik risponde, fa giocare il rivale che di rovescio sbaglia. 15-30, a due punti dal match l’azzurro. Sparacchia di diritto Egor e scaraventa anche la racchetta. Doppio Match Point Sinner! Lungo scambio, stavolta Gerasimov tiene e trova un bel cross col diritto. Secondo Match Point… Risponde con una acrobazia Jannik, ribalta lo scambio ma sbaglia un affondo col diritto da tre quarti campo, su di una palla mal centrata dal rivale. Peccato, era grande chance per chiuderla. Si va al tiebreak, negli ultimi punti non preciso Sinner, con la macchia di quel diritto “facile” sbagliato nel momento clou. Inizia bene il TB “Jan”, servizio e diritto, 1-0. Sbaglia poi un diritto cross, 1 pari. Bella prima di Egor, 2-1 avanti. Ancora servizio e diritto di Sinner, 2 pari. Buona prima esterna, 3-2 Sinner. Gran pressing col diritto dell’azzurro, chiude il rivale nell’angolo, avanza e tocca sotto rete. Si gira 4-2 Sinner. Con un orribile doppio fallo, Egor regala il punto del 5-2 all’azzurro, ora al servizio. Sbaglia un diritto in scambio “Jan”, 5-3. Arriva uno scambio durissimo, sprinta e soffre Gerasimov, ma alla fine è lui a sbagliare sotto il pressing dell’azzurro. 6-3, altri 3 Match Point per Sinner. Basta il primo, bella risposta e col diritto Egor spedisce in rete. Vince Sinner, domani nei quarti sfiderà Duckworth.
    Marco Mazzoni

    [1] Jannik Sinner vs [Q] Egor Gerasimov ATP ATP Sofia Sinner J.67 Gerasimov E.26 Vincitore: Sinner J. ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0*-0 1-0* 1-1* 1*-2 2*-2 3-2* 4-2* 5*-2 5*-3 6-3*6-6 → 7-6Gerasimov E. 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-406-5 → 6-6Sinner J. 15-0 30-0 40-0 40-15 40-305-5 → 6-5Gerasimov E. 0-15 0-30 0-40 15-404-5 → 5-5Sinner J. 0-15 15-15 15-30 15-40 30-404-4 → 4-5Gerasimov E. 15-0 30-0 40-04-3 → 4-4Sinner J. 15-0 30-0 40-03-3 → 4-3Gerasimov E. 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-403-2 → 3-3Sinner J. 15-0 30-0 40-02-2 → 3-2Gerasimov E. 15-0 15-15 30-15 40-152-1 → 2-2Sinner J. 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 A-401-1 → 2-1Gerasimov E. 0-15 15-15 30-15 40-151-0 → 1-1Sinner J. 15-0 30-0 40-0 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1Gerasimov E. 0-15 0-30 15-30 30-405-2 → 6-2Sinner J. 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-404-2 → 5-2Gerasimov E. 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-404-1 → 4-2Sinner J. 15-0 30-0 40-0 40-153-1 → 4-1Gerasimov E. 0-15 15-15 15-30 30-30 40-303-0 → 3-1Sinner J. 15-0 30-0 40-02-0 → 3-0Gerasimov E. 0-15 0-30 0-401-0 → 2-0Sinner J. 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 A-400-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    Navratilova: “Korda vincerà uno Slam, è solo questione di tempo”

    Sebastian Korda durante l’ATP di Parma

    Sebastian Korda ha impressionato la scorsa primavera a Parma, nel nuovo ATP 250 organizzato in Emilia e vinto dal talento statunitense. Un bel tennis il suo, fluido, in anticipo, offensivo e ragionato. Sembra possedere tutto quel che serve per diventare un grande tennista, inclusa una splendida famiglia che lo sport lo conosce per davvero e lo sostiene a 360°.
    Lo scorso inverno, nella off-season, Korda ha passato diversi giorni a Las Vegas, allenandosi con la coppia più famosa del mondo del tennis, Agassi Graf. Steffi in quell’occasione si prodigò non solo con belle sessioni di allenamento ma anche in lunghe chiacchierate, dando importanti consigli al giovane figlio di Petr. Andre dichiarò di esser rimasto impressionato dalla qualità del gioco del ragazzo ma soprattutto dalla sua attenzione e cultura per il lavoro, pronto per imparare ogni minimo dettaglio.
    Adesso arriva l’investitura di Martina Navratilova, leggenda ceco-statunitense, che si è spesa in parole importanti su Sebastian. “È solo una questione di tempo, Sebi vincerà un titolo Major. Korda è un giocatore completo, è un ragazzo con la testa sulle spalle. La prima volta che l’ho visto giocare ho pensato ‘è già stato qui’, è come se sapesse già tutto. È giovane ma è consapevole. Inoltre è stato allenato così bene dai suoi genitori, è cresciuto benissimo. Possiede un grande gioco, una grande testa, ha davanti a sé una grande prospettiva”.
    Martina scommette anche sui tempi: “Quando vincerà lo Slam? Penso che non sarà l’anno prossimo, forse è ancora presto, direi che il 2023 sarà il suo anno, sarà pronto”.
    L’ultimo tennista statunitense a vincere uno Slam è stato Andy Roddick a US Open 2003. Che il tennis a stelle e strisce abbia ritrovato, finalmente, la stella nel maschile che manca da più lustri?
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    È deceduto Mike Agassi, papà di Andre

    Una foto della famiglia Agassi, con Mike insieme ai giovani figli

    Arriva dagli States la notizia della scomparsa di Mike Agassi, papà di Andre. Mike è morto presso il Nathan Adelson Hospice di Tenaya Avenue a Las Vegas lo scorso venerdì, Andre ha confermato la notizia ieri sera. Mike aveva 90 anni.
    Andre Agassi ha dichiarato che le esequie saranno strettamente private, senza aggiungere ulteriori commenti.
    Nato in Iran, Emmanuel “Mike” Agassi è stato un pugile olimpico per il suo paese ai giochi del 1948 e 1952. Dopo i Giochi, ha seguito suo fratello Samuel a Chicago. Ha cambiato il suo nome in “Mike” dopo aver completato il processo legale di immigrazione negli USA. Nel 1963 si trasferì a Las Vegas per lavorare all’hotel-casinò Tropicana. Agassi notò rapidamente che molti campi da tennis della struttura rimanevano vuoti per la maggior parte della giornata. Amava il tennis, praticandolo con scarsa tecnica da autodidatta, ma presto si offrì ai clienti per giocare con loro.
    Agassi e sua moglie, Elizabeth, ebbero quattro figli: Rita, Phillip, Tami e Andre. Mike provò ad inculcare la passione per il tennis ad ognuno di loro, con la visione di farne campioni della racchetta e multimilionari. Trovò terra fertile in Andre, particolarmente rapido e con una visione che gli permetteva di colpire già in tenera età la palla con anticipo e precisione. Questo “segnò” in modo indelebile la sua vita. Il padre lo portava continuamente su quei campi sottoponendolo a durissime sessioni di allenamento, con migliaia di palle da colpire ogni giorno sparate da una macchina (modificata per renderla ancor più temibile), che il papà ribattezzò “The Dragon”. La storia è nota in molti dettagli per coloro che hanno letto la bellissima biografia di Andre, “Open”.
    Nel tempo i rapporti tra Mike ed Andre sono stati burrascosi, tra liti, silenzi, accuse e molto altro. In “risposta” al libro Open, Mike fece pubblicare la sua versione dei fatti nel libro “Indoor”, che già dal titolo esprime forte il concetto di essere totalmente opposto alla versione del figlio.
    “Partendo da un’infanzia avversa in Iran, Mike Agassi ha letteralmente combattuto la sua strada verso l’America per crescere quattro figli straordinari, tutti giocatori di tennis d’élite e Andre che ha continuato a cambiare il gioco del tennis e della filantropia”, così ha detto di Mike il direttore della US Tennis Association del Nevada, Ryan Wolfington. “Gli sforzi di Mike Agassi come allenatore e sostenitore del tennis, profondamente appassionato dello sport, hanno ispirato innumerevoli vite. La sua caratteristica più cara, tuttavia, è il suo grande cuore per aiutare i bisognosi, qualcosa che tutti i suoi figli hanno portato avanti in modo straordinario”.
    Nel bene o nel male, Mike Agassi resta una figura importante nella formazione di Andre e quindi nella storia del nostro sport.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Murray: “Il mio tennis sta tornando, posso battere i top players”

    Andy Murray a San Diego

    Andy Murray continua a credere di poter tornare al massimo livello e potersela giocare anche contro i top player. Dopo il suo buon esordio all’ATP 250 di San Diego, con la vittoria netta su Denis Kudla, lo scozzese ha parlato ai microfoni dell’ATP, dicendosi molto fiducioso per le prossime settimane.
    “Mi ero allenato con Denis un paio di volte, ma non credo che avessimo mai giocato una partita prima, quindi non è facile affrontare qualcuno per la prima volta. Ho provato a chiedere in giro ad alcuni giocatori per avere qualche consiglio su quali sono i suoi punti di forza, le sue debolezze. La partita? È andata bene oggi, ma penso che prima di tutto sia fantastico essere in campo finalmente in salute e poter competere settimana dopo settimana, mi sta succedendo per la prima volta dal 2017. È passato molto tempo… Sto iniziando a sentirmi meglio dopo ogni partita. La classifica non è la mia massima priorità, ma ho avuto dei sorteggi difficili negli ultimi mesi e rientrare in alto così non è facile. Ovviamente se la mia classifica diventa abbastanza buona posso tornare essere testa di serie nei tornei e così evitare un primo turno già molto complicato. Voglio spingere per continuare a vincere, migliorare la mia classifica per darmi una migliore possibilità di andare avanti nei tornei più importanti”.
    “Mi sento meglio, sto iniziando a ritrovare le giuste sensazioni in campo, già dall’US Open. A New York posso dire che per me è stato come un nuovo inizio, adesso credo di aver solo bisogno di ricominciare a battere alcuni giocatori di livello più alto. Ho avuto opportunità in quelle partite che ho giocato contro i migliori, e ora sento che il mio livello di intensità fisico e tecnico è salito ancora. Penso di poterli battere, sì, voglio provarci. Devo solo iniziare a sfruttare le mie opportunità contro di loro”.
    Murray avrà subito una bella chance per provare a prendersi uno “scalpo” prestigioso. Al prossimo turno a San Diego sfiderà Casper Ruud, giovane emergente tra i più solidi in stagione, attualmente n.10 del ranking ATP e testa di serie n.2 del torneo californiano.
    Sembra difficile che il 34enne scozzese possa davvero tornare agli splendori di un tempo, e non solo per la operazione all’anca subita. Il suo, anche nei migliori momenti – tipo nella seconda parte del 2016 – è sempre stato un tennis molto dispendioso e particolarmente legato alla massima efficienza fisica. Grandi rincorse, forte nel difendersi, controbattere e quindi prendersi il punto dopo aver ribaltato lo scambio. Senza la miglior mobilità, intensità e reattività, il tennis di Andy è sempre stato come “spuntato”, che riesca a trasformarsi adesso in qualcos’altro pare complicato. Eppure lui è tornato a crederci, rinvigorito da questa sua nuova fase di carriera. L’importante è che si diverta, sembra affrontare il tutto con il giusto spirito, godendo match dopo match la nuova opportunità di essere in campo.
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    Nel 2021 l’Italia è il paese che ha vinto più tornei in singolare maschile. Bene l’Argentina

    Siamo a fine settembre, mancano ancora due intensi mesi di tennis maschile tra gli ultimi Masters 1000, la finale di Coppa Davis e soprattutto i due grandi appuntamenti organizzati in Italia: NextGen Finals a Milano e ATP Finals a Torino. Possiamo già iniziare a guardare un po’ di numeri, per tirare un primo bilancio stagionale. […] LEGGI TUTTO

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    Federer parla a GQ: “Perdere deve farti male, altrimenti vuol dire che i tuoi giorni sono contati”

    Roger Federer ha concesso una lunga (e bella) intervista alla versione UK del noto magazine GQ. Al collega britannico, Roger ha parlato a 360°, spaziando su molti temi. Lo svizzero si trova attualmente sul lago di Costanza, impegnato per alcuni shooting fotografici per il suo sponsor tecnico. Raggiunto telefonicamente da GQ, così ha risposto (riportiamo […] LEGGI TUTTO

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    Emma Raducanu lascia il suo coach, ne cerca uno più esperto (e Cahill è libero…)

    Emma Raducanu al Met-gala

    L’onda mediatica di Emma Raducanu non si arresta in patria. Servizi fotografici, interviste, anche un bel nuovo contratto di sponsorizzazione con il gigante del lusso Tiffany & Co., che ha intravisto in lei una testimonial estremamente interessante a livello globale.
    Al momento non è certo il suo rientro in torneo, ma arriva come un fulmine a ciel sereno una notizia tecnica. Emma ha deciso di abbandonare il suo coach Andrew Richardson, che la seguiva da tempo e sostenuta nella sua clamorosa corsa vincente all’ultimo US Open. Nessun contrasto tra i due: secondo il collega UK Mike Dickson, la decisione di Raducanu sarebbe scaturita dalla volontà di legarsi ad un coach con maggiore esperienza a livello di vertice sul tour WTA, per arricchire e solidificare il suo tennis.
    Di coach ottimi in giro ce ne sono molti, ma… non è passato inosservato che proprio da pochi giorni si è liberato Darren Cahill, ex top10 australiano e guida di Simona Halep per molti anni. Darren ha arricchito moltissimo il gioco della rumena, dandole una spinta decisiva sino alla vittoria negli Slam (Wimbledon 2019, Roland Garros 2018).
    Non abbiamo alcun riscontro in merito, al momento è solo una suggestione ma… un vecchio adagio dice “a pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina”. Certamente una coppia tecnica Raducanu-Cahill sarebbe molto, molto intrigante.
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    Thiem: “Gli Slam restano il massimo, ma gli altri tornei sono sotto stimati”

    Dominic Thiem

    Dominic Thiem è stato il grande assente agli ultimi US Open. L’austriaco non ha potuto difendere il titolo 2020 per via dei gravi problemi al polso che l’hanno costretto ad una lunga e difficile riabilitazione, forzando la chiusura anticipata della sua travagliata stagione.
    Dominic ha parlato ad Eurosport di vari temi, soffermandosi su come a suo dire il valore dei tornei Masters 1000, ma anche ATP 500 e 250, sia sottovalutato. Vincere sul tour è molto difficile, per tutti, anche nei tornei considerati – a suo dire – ingiustamente minori.
    “Non so com’era 20 anni fa, ma da quando sono diventato professionista, se è vero che i tornei del Grande Slam sono molto importanti dall’altro tutti sanno, e noi giocatori in primis, quanto sia difficile vincere sul tour ATP. È difficile vincere un Masters 1000, un ATP 500 o anche un ATP 250, ancor più le Finals di fine stagione. Credo che in effetti questi tornei siano sottovalutati”.
    Continua Thiem nel suo pensiero: “I Grandi Slam esistono da anni e anni, c’è una tradizione fortissima intorno a loro, questi sono i quattro tornei più importanti al mondo e lo resteranno. Molte persone che non sono particolarmente appassionate di tennis lo sono diventate o possono diventarlo guardando proprio i tornei del Grande Slam. Sono davvero così speciali, per questo capisco la mania che c’è intorno ai quattro Slam, ma dobbiamo anche saper apprezzare gli altri tornei che sono molto difficili da vincere e per noi giocatori restano importanti”.
    L’austriaco ha dovuto ingoiare più di un boccone amaro nel 2021: “New York sarà sempre speciale per me: lì ho vinto il mio primo titolo del Grande Slam, e ho sempre amato New York come città. Di solito negli Slam le persone sono simpatiche, c’è un’atmosfera unica. Questi sono i più grandi tornei della stagione per noi, quindi vogliamo esserci sempre. Allo stesso modo mi è dispiaciuto non giocare a Wimbledon quest’anno, penso che questo sia il primo che mi sono perso da diversi anni. Ho provato di tutto per giocare ma devo pensare alla mia salute, al mio polso, voglio tornare in campo al meglio per ricominciare a vincere”.
    Sembra che il lungo processo di riabilitazione dell’austriaco sia procedendo, anche se più lento del previsto e di quel che lui sperava. Del resto il polso è una delle parti del corpo più delicate per un giocatore, sia a livello meramente funzionale che di sensazioni alla ripresa dell’attività. La sua tabella di marcia vede la trasferta australiana come possibile rientro, gli auguriamo che i tempi siano, stavolta, rispettati. Potrebbe essere un gennaio 2022 segnato dai grandi rientri da parte dei molti giocatori che hanno chiuso anticipatamente l’annata, da Nadal in giù.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO