More stories

  • in

    Tartarini all’ATP: “Musetti non si deve complicare la vita con la tattica”

    Lorenzo Musetti a Milano

    Simone Tartarini è molto più di un coach per Lorenzo Musetti. È stato come un padre, uno zio, un confidente, un amico. Lo segue da 11 anni, fin da quando il piccolo Lorenzo si innamorò di questo sport con la racchetta. Tartarini l’ha guidato passo dopo passo, seguendo la sua crescita umana e sportiva, che l’ha portato a vincere l’Australian Open junior e poi fare l’ingresso, fragoroso, nel mondo del tennis Pro. Fragoroso sì, perché il suo tennis non lascia indifferenti. Nel 2021 il toscano ha entusiasmato molte volte: Acapulco, Lione, a Roland Garros, dove ha messo alle corde il n.1 del mondo Djokovic portandosi in vantaggio di due set a zero negli ottavi, prima di subire la rimonta del futuro campione del torneo. Poi un’estate più complicata, tra lo stop per la maturità, la preparazione per Wimbledon improvvisata su di un campo di calcio adattato al tennis, e il viaggio last minute alle Olimpiadi che ha un po’ complicato le cose. Ha passato un periodo non facile Lorenzo, sul piano personale, con una crisi di fiducia che in campo si è riflessa mortalmente. Sì, perché il tennis scorre per davvero nelle vene di Musetti, proprio come quel tatuaggio che ha sul braccio, un battito cardiaco con racchetta, segnale inequivocabile del suo amore totale per questo sport che gli sta dando tanto ma anche costando molto.
    Negli ultimi tornei autunnali si è rivisto un discreto Musetti, che soffre e sta in campo cercando di dare del suo meglio, anche se i fasti di inizio stagione sono lontani. Ieri all’Allianz Cloud di Milano ha messo in campo le ultime energie dopo una stagione lunga e faticosa, arrivando ad una vittoria contro Gaston che gli era quasi scappata via dopo averla sfiorata. Oggi con Korda si gioca l’accesso alle semifinali delle NextGen Finals, ma in palio c’è molto di più dall’anno prossimo. Per Tartarini, Musetti può essere un tennista da top10, uno di quelli più forti. Ma serve lavoro, applicazione, e meno confusione tattica. L’aver talento e tanti possibili schemi per vincere, a suo dire sta complicando le cose, perché oggi per salire in vetta serve un piano tattico più limpido, semplice, diretto.
    Il coach ne ha parlato nel Coach Corner dell’ATP, riportiamo alcuni passaggi del pensiero di Tartarini, che spazia anche su proprio rapporto con il talento 19enne.

    Quando Lorenzo era un ragazzo, lo portavi a guardare il tennis professionistico. Com’è adesso avere persone che vengono a guardarlo?Attualmente c’è grande interesse per i giovani perché in questo periodo ce ne sono davvero di molto bravi nell’ATP Tour. Carlos Alcaraz è il migliore. Rune è un altro giocatore molto, molto bravo. Korda lo stesso, come Brooksby. Credo che in ogni torneo in cui giocano Alcaraz, Korda o Lorenzo, molte persone siano interessate a seguire le partite perché possono scoprire nuovi giocatori. Ora la gente pensa che Auger-Aliassime e Shapovalov siano già vecchi anche se hanno solo 21, 22 anni! A Lorenzo tutto questo piace. Per lui è importante essere in fiducia quando gioca. Nella seconda parte della stagione qualche volta invece non lo era quando è sceso in campo.
    Perché è così importante la fiducia nel suo tennis?Lorenzo è un grande talento. Quando era più giovane, ogni volta che giocava a tennis faceva fin troppe palle corte e pallonetti. Quando aveva 12 anni, moltissimi colpi erano tagliati, palle corte, variazioni. Per me andava bene, ma ora è tutto completamente diverso. Per Lorenzo non è facile, in ogni partita deve cambiare la sua tattica. In una singola partita, ha quattro o cinque soluzioni, ma io voglio più stabilità invece di quattro o cinque alternative possibili. Non è facile quando Lorenzo cambia tutto ogni volta ad ogni punto. Lui ama giocare con varietà, ma ho detto a Lorenzo che deve seguire me al 70% e tenersi un 30% di creatività, non ci serve confusione sul piano tattico.
    Negli ultimi due mesi abbiamo lavorato solo su servizio e risposta. Ci stiamo focalizzando sulla seconda di servizio perché abbiamo bisogno di costruire una strategia più stabile. Stiamo lavorando sulla stessa situazione tattica, giocatore diverso, stessa situazione. Per me questo è importante.

    Lavori con Lorenzo da quando era un bambino, come è cambiato il vostro rapporto?
    La relazione tra di noi è sempre la stessa. Quando aveva 10 anni, io ero come un padre o uno zio, oggi siamo i migliori amici. Ha iniziato con me quando aveva solo 8 anni e ora ne ha 19. È un’enorme soddisfazione vedere cosa è diventato Lorenzo e spero che staremo insieme per tutta la sua carriera da pro, ma non so cosa accadrà in futuro. Lorenzo è un bravo ragazzo. Io credo che possa diventare un Top 10, c’è la possibilità, ma deve lavorare ogni giorno. Vedremo cosa accadrà nei prossimi due o tre anni, mi auguro che possa diventare uno dei migliori tennisti.
    È stato un anno emozionante, come stare sull’ottovolante?È stata una bellissima annata per Lorenzo. Nella prima parte, da gennaio a giugno fino a Roland Garros, abbiamo ottenuto i migliori risultati. Dopo gli ottimi tornei ad Acapulco e Miami, nel mese seguente sulla terra battuta Lorenzo ha giocato molto bene. Credo dia il suo meglio sulla terra rossa perché la sua tecnica lo fa esprimere al massimo. Ricordo la semifinale raggiunta a Lione contro Tsitsipas. Aveva vinto contro Korda, Auger-Aliassime e Bedene giocando in modo eccellente. Dopo Roland Garros, abbiamo avuto alcuni problemi perché Lorenzo si è dovuto fermare per quattro settimane per l’esame di maturità, era importante per lui terminare gli studi. Non ha giocato alcun torneo su erba, ci siamo potuti allenare solo su di un campo da calcio arrangiato a casa. Era tutto troppo diverso. Ha perso al primo turno a Wimbledon contro Hurkacz. L’altro problema è stato l’aver dovuto cambiare tutta la programmazione. Ora però va meglio. Ha giocato bene indoor ad Anversa. Con Gianluca Mager ha fatto un bel match e contro Jannik Sinner ha disputato un buon primo set. Anche contro Monfils a Vienna e poi a Parigi ha giocato un buon tennis. Ha perso quindi l’ultimo match contro Duckworth, ma ha avuto un problema quella mattina prima di scendere in campo. Si è svegliato e non riusciva a muovere la spalla. I mesi scorsi è andata meglio. Ora alle Intesa Sanpaolo NextGen Atp Finals terminiamo questa stagione. È stata lunga, ma è andata bene. LEGGI TUTTO

  • in

    Holger Rune, pronto a sorprendere già a Milano

    Holger Rune, una delle stelle NextGen 2021

    Il silenzio della Allianz Cloud è squarciato dal boato sordo di un’impatto. Potente, secco. L’ingresso nella splendida Arena milanese in mattinata, poco prima dell’avvio delle NextGen ATP Finals 2021, è sonoro. Fragoroso. Dopo pochi metri l’occhio cade subito in campo, sul giocatore impegnato nell’allenamento pre partita. Quella pallata era di Holger Rune, il 2003 danese che sta arrivando molto velocemente nel tennis che conta. Passi da gigante per Rune, incluso il bel successo al Challenger di Bergamo lo scorso weekend. E basta tornare indietro di poche settimane per ricordare il suo esordio in uno Slam, a US Open. Non il catino più grande del nostro sport, non il rumoroso pubblico della “grande mela”, non il giocatore più dominante dell’epoca moderna, tal Novak Djokovic, l’hanno impressionato. Il giovane nordico è sceso in campo tosto, tostissimo. Fiducioso di vincere. E un set l’ha pure strappato al n.1, vinto col suo tennis, non per gentile concessione.
    Appena lo vedi, Rune ti appare compatto. Fisico impressionate per un 18enne, scolpito. Il suo stare in campo è altrettanto statuario. Esprime un misto di potenza ed equilibrio già a prima vista. Impatta anche la palla più semplice con un equilibrio dinamico notevole, proprio di chi è nato per questo sport. Un coordinato naturale che con lavoro e ottima scuola è cresciuto in fretta, molto in fretta.
    Scambia col sorriso, a basso ritmo, ma la palla esce divinamente dalle corde, ancor più netta col rovescio, un colpo compatto e preciso. Col diritto lavora di più con le gambe, e la palla è carica di un peso notevole.
    Proprio le gambe sono il segreto del suo gioco. Le ginocchia sono sempre leggermente piegate, pronte a scattare sulla palla e conferire forza. Ha una postura che ricorda un po’ Magnus Norman, soprattutto quando dalla posizione frontale apre di rovescio e cerca l’impatto, mai scoordinato, senza disperdere energia. Quando hai un tennis come il suo, ottimizzare ogni aspetto è decisivo. Infatti Rune è il classico tennista moderno, costruito per spingere e giocare con pressione, con ritmo, soverchiando il rivale con fisicità e intensità. Tira forte, e non tira a caso. Per la creatività passare oltre, qua c’è sostanza pura e un tennis ridotto all’osso.
    E Rune il tennis sembra proprio avercelo nel sangue, fin da piccolo, quando a soli 7 anni puntava i piedi con la mamma per esser portato al club di tennis nei weekend invece che ai compleanni degli amici. Ha raccontato che in famiglia un po’ tutti l’hanno sconsigliato di continuare col tennis, molto complicato, costoso, difficile. Incerto. Del resto i nordici sono gente pratica. Ma Holger non ha ascoltato nient’altro che quella voce che covava dentro di sé, e lo spingeva a correre dietro alla palla rincorrendo sogni di Wimbledon e dintorni.
    C’è molta curiosità alle Next Gen Finals per Alcaraz, un ciclone che rischia di portar via tutto e non solo qua a Milano. Per il tennis fantasioso e divertente di Lorenzo Musetti, per le geometrie ed eleganza di Korda, per la mano di Gaston. Ma occhio, perché il giovin Rune potrebbe sorprendere tutti.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Il Re è tornato e si è ripreso tutto

    Novak Djokovic , n.1 del mondo

    Deluso dalla sconfitta di New York, con il sogno Grande Slam svanito. Sparito nel nulla per diverse settimane, a ritrovare in famiglia quella serenità persa. Sicuramente con pochissima voglia di riprendere la racchetta in mano, “Non so quando tornerò”. Barricato sulle proprie convinzioni granitiche nel mare agitato della pandemia, senza alcuna intenzione di accettare i rigidi protocolli imposti a livello internazionale, soprattutto in Australia, con il premier dello stato di Victoria che lo attaccò direttamente “Non importa se sei il n.1 del mondo, le regole ci sono per tutti”. Tutto questo e moltissimo altro ha attraversato Novak Djokovic dopo la domenica “fatal” a Flushing Meadows. Tanto che c’era non poca curiosità nel rivederlo in campo a Bercy. Che ne sarà di lui? La pressione l’avrà schiacciato? Avrà staccato la spina, mollato la presa? Quelle lacrime versate in mondovisione nell’ultimo game della finale americana sono state una ferita insanabile? Alla fine, è sempre il campo che parla. E il campo ha parlato chiaro. Novak Nole Djokovic è sempre il n.1 del tennis.
    In finale s’è ritrovato di fronte il n.2, Daniil Medvedev, cresciuto a dismisura, pronto al sorpasso sul grande rivale dopo averlo bastonato nella Grande Mela. È pure partito così così il serbo, un po’ titubante, qualche errore. Ma quando nelle sue vene ha iniziato a scorrere di nuovo quell’adrenalina del Campione, beh, è salito di nuovo in cattedra. Palla dopo palla, accelerazione dopo accelerazione, angolo dopo angolo, e pure eccellenti discese a rete per sorprendere e strappare la ragnatela del rivale, il “Djoker” del tennis si è preso la partita. L’ultimo punto è stato da antologia, ma la realtà è che Djokovic con questa vittoria si è ripreso già tutto. Ha riaffermato di essere lui il vero leader, quello che quando vuole fa la voce grossa e vince. Anche contro l’avversario più forte e attrezzato. Una vendetta che sognava, consumata fredda come si conviene. Magra consolazione, ma utilissima a riaffermare il suo ruolo.
    Una dimostrazione di forza assoluta, che gli ha consentito nel torneo anche di chiudere per la settima volta la stagione da n.1. È un record assoluto, epocale, che insieme alla somma di settimane in cima al ranking (arriveranno presto a 350) ne fa indiscutibilmente il più forte. Che piaccia o no.
    Il 2022 vedrà di sicuro un’ulteriore crescita della generazione ex NextGen, con l’inserimento di altri più giovani, da Alcaraz al nostro Jannik Sinner. Medvedev sarà sempre più solido e consapevole, gli altri saranno più esperti e pronti a vincere finalmente uno Slam, da Zverev a Tsitsipas, e perché no anche il nostro Matteo nazionale se avrà la salute atletica dei Championship. Non ci dimentichiamo che nel 2021 Berrettini negli Slam è stato sconfitto da un infortunio in Australia e da Djokovic in tutti gli altri… Ci sarà molto da divertirsi, ma con una certezza: Djokovic sarà ancora l’uomo da battere. Vuole fortissimamente il 21esimo Slam, e chissà poi quanti altri ancora. La sua forza, la sua ossessione per diventare il GOAT indiscutibilmente lo trascinerà ancora avanti, di sicuro per tutto il 2022, e ne vedremo di sicuro delle belle.
    Resta il punto di domanda dell’Australia. Ancora la situazione è fluida, vedremo nelle prossime settimane che cosa deciderà il governo dello stato di Victoria, che ha il coltello dalla parte del manico. Ma anche se mai Djokovic decidesse di non volare down under e quindi iniziare la sua stagione in ritardo, sarà lì pronto, fresco, riposato, per vincere di nuovo gli Slam, continuare ad inanellare Masters 1000, macinare record su record.
    C’erano dubbi su Djokovic. La “botta” presa è stata la più forte in carriera. A Parigi ha dimostrato di averla già incassata, di esser già ripartito. A Torino cercherà di vincere ancora le Finals e diventare anche in questo splendido evento il più vincente di sempre. Un’altra pietra miliare, un altro volo verso quello trono sull’Olimpo del tennis moderno che già gli appartiene.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Berretteni giocherà nel 2022 il Rio Open in Brasile

    Matteo Berrettini, n.7 al mondo

    Dopo Acapulco, Rio de Janeiro. Matteo Berrettini sarà al via anche del torneo brasiliano, che andrà in scena al 12 al 20 febbraio 2022. La conferma viene dall’account Twitter ufficiale del torneo, che lancia la presenza dell’azzurro n.7 del mondo come Star dell’evento, insieme a Carlos Alcaraz, in rampa di lancio verso la zona altissima della classifica.
    Berrettini quindi dopo l’Australia ha optato per giocare in America Latina invece dei classici tornei indoor europei. Sarà una scelta azzeccata?
    Ecco il Tweet del Rio Open

    🚨 Vamos começar a montar o nosso line-up? Que tal um vice-campeão de Wimbledon e uma das maiores revelações do tênis mundial? 💪
    O italiano @MattBerrettini, número 7 do mundo, e o espanhol @alcarazcarlos03, que aos 18 anos já é top 40, estão confirmados no Rio Open 2022! pic.twitter.com/VPWjIHyFTy
    — Rio Open (@RioOpenOficial) November 5, 2021 LEGGI TUTTO

  • in

    Il crollo di Alcaraz. Gaston: “Vivo per notti come questa”

    Carlos Alcaraz, crollato ieri sera

    Che sport strano il tennis. A volte quello che succede in campo sfugge ad ogni logica, perché i fattori che determinano i risultati e le prestazioni sono talmente complessi da potersi rimescolare all’improvviso, dando vita a situazioni imprevedibili. La parola chiave resta Situazione. Il tennis è uno sport di situazione per eccellenza, ogni fase di gioco è da leggere in quel preciso momento e contesto. Chiedere alla bizzarra partita di ieri sera a Bercy, con Alcaraz crollato nel secondo set di fronte al talento di Gaston.
    Due giorni fa tutti esaltavano la potenza e forza mentale di Carlos Alcaraz, impressionante contro Jannik Sinner. Granitico, tostissimo, lucido, potente e preciso dalla prima all’ultima palla. Un’intensità che ha demolito il tennis di pressione dell’azzurro.
    Ieri sera, tutto è cambiato. Alcaraz era addirittura in vantaggio per 5-0 nel secondo set, dopo aver perso il primo. Ha sbagliato un paio di palle comode, il classico calo di tensione figlio del forte vantaggio. È stato un attimo, ma è bastato a far scattare il “clic”. Si è spenta la luce. Il passaggio a vuoto è diventato un baratro. Gaston ha tirato fuori il suo talento, è stato lucido e tatticamente ineccepibile. Sostenuto dal pubblico ci ha creduto e in men che non si dica, rimonta fino al 7-5. Game Set Match. Alcaraz rispedito a casa.
    Niente di grave per l’iberico. Non ci dimentichiamo che stiamo parlato di un talento atletico e tecnico formidabile, ma sempre di un ragazzo del 2003. Ha bisogno di vivere sulla sua pelle anche momenti come questo, per crescere ulteriormente.
    È stato invece un sogno per Hugo, che così ha parlato dopo il match: “È stato incredibile. Onestamente, gioco a tennis per vivere notti come questa. Essere stato protagonista di una cosa del genere è semplicemente meraviglioso e non sarei stato in grado di vincere questa partita senza il pubblico. È stato impressionante il modo in cui mi hanno supportato, anche quando stavo attraversando momenti difficili. Adesso farò un bel massaggio e poi cercherò di dormire. Dovrò fare uno sforzo per organizzarmi, mangiare bene ed essere pronto a misurarmi con uno dei migliori al mondo (Medvedev nei quarti). Sarà un altro momento di vera felicità scendere in campo domani”.
    “È stato sorprendente quello che è successo stasera nel secondo set. Sullo 0-5 per lui ero arrivato, stavo già pensando al terzo set, ma ha commesso un paio di errori. Mi sono subito accorto che stava iniziando a perdere ritmo, quindi mi sono detto provaci. Mi sono concentrato sul rimettere più palle possibili, farlo giocare, cambiare altezza e velocità dei miei colpi per mandarlo ancor più fuori giri. Ero molto concentrato e ho approfittato dei suoi continui errori”.
    Analisi corretta, lucida, che spiega anche il motivo della sconfitta di Sinner dello scorso mercoledì. Quello visto vs. Jannik era un altro Alcaraz per continuità e profondità nella spinta, ma di sicuro un colpitore così “duro” lo puoi mettere in difficoltà proprio spezzandogli il ritmo, togliendogli velocità di palla e punti di riferimento; variando, portandolo a giocare in posizioni scomode, non consentendogli di accelerare appena possibile. In questi aspetti il tennis di Sinner è ancora indietro, e anche se quel tipo di gioco non è nelle sue corde (e non lo sarà mai pienamente), è importante che riesca anche a gestire delle fasi di gioco “diverse” dal suo forcing, cambiare totalmente ritmi e traiettorie con più sicurezza, per avere un piano B solido nelle fasi delle partite in cui con il suo pressing non riesce a sfondare l’avversario. Non facile da farsi, ma sarebbe un plus molto importante.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Tsitsipas: “Ho una infiammazione al gomito da diversi tornei”

    Stefanos Tsitsipas

    Stefanos Tsitsipas ha pubblicato una breve nota su Facebook, in cui informa i suoi fan sul proprio stato di salute dopo il ritiro di ieri al Masters 1000 di Bercy. È una delle rare occasioni in cui il greco esterna qualcosa riguardo alla propria condizione, visto che generalmente è molto riservato.
    Il problema al gomito che l’ha costretto a lasciare il torneo lo tormenta da qualche tempo. Dice di dover pensare alla propria salute prima di ogni altra cosa. Presenza alle Finals di Torino a rischio? Ne sapremo di più qualcosa la prossima settimana, intanto ecco qua il breve messaggio di Stefanos.
    “Il mio corpo può sopportare il dolore, ma la mia mente non riesce a sopportare il non competere. Gli infortuni sono i nostri migliori maestri di quanto amore abbiamo per uno sport, e ieri ho dovuto uscire da una partita a causa di un’infiammazione al gomito con cui ho a che fare da tempo.Ho gareggiato in silenzio per alcuni tornei finora e ho affrontato l’infortunio, ma a un certo punto è indispensabile dare priorità alla salute per avere longevità in questo sport che mi sta molto a cuore.Questo è qualcosa che non avevo ancora condiviso, ma poiché alcune persone si sono chiesti perché sono uscito a metà partita, questo è il motivo”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Masters 1000 Parigi-Bercy: Alcaraz è una furia, sconfigge Sinner dopo una dura battaglia in due set

    Jannik Sinner, con Berrettini nella top10

    Carlos Alcaraz vince il primo confronto diretto con Jannik Sinner nel secondo turno del Masters 1000 di Parigi Bercy. 7-6 7-5 lo score di un match lottato, equilibrato, intenso, ma con l’iberico più bravo e pure discretamente fortunato nel tiebreak del primo set, vinto nettamente, e poi molto incisivo nel secondo. Carlos è parso più avanti rispetto a Jannik nell’aggressività, nell’abilità del passare dal difesa all’attacco, nel prendere in mano lo scambio rischiando diritti incredibilmente violenti e profondi. Proprio la profondità dei suoi colpi ha impressionato: mentre Jannik costruisce e poi accelera, Alcaraz non ha colpo di costruzione. Sembra più completo e “cattivo” agonisticamente Alcaraz, anche se molte reazioni alle difficoltà di Sinner sono state ottime. Troppi errori in risposta per l’azzurro, o nella costruzione, forzato anche dalla irruenza di Carlos, che ti “salta addosso” immediatamente. È stato il primo episodio di quella che potrebbe diventare una rivalità fondamentale nel prossimo futuro.

    A breve il commento completo, ecco la cronaca della partita.

    L’attesissima prima sfida tra Sinner e Alcaraz inizia alle 16:23 con l’iberico alla battuta. Ace, al centro, imprendibile. Non un brutto modo per iniziare un match… Poi doppio fallo! Si avanza a strappi, pochi scambi fino ai vantaggi. Jannik mette in moto il diritto lungo linea, e quindi una palla mal giudicata da Carlos gli costa la prima palla break del match. La cancella Alcaraz entrando forte col diritto e chiudendo comodo di volo. C’è già lotta… 9 minuti, e Sinner con un bel diritto cross strappa la seconda palla break. Niente prima (2 due doppi falli nel game…), bella risposta secca di Jannik, Alcaraz non contiene. BREAK SINNER, avanti 1-0 e servizio. Jannik to serve. Perde il primo punto l’azzurro, ma poi si catapulta avanti per non lasciare spazio al rivale di spingere forte. È decisiva la risposta in quest’avvio: ora è Carlos super aggressivo in risposta, si prende il centro del campo e scaraventa palle velocissime col diritto. Jannik rincorre, ma sbaglia un diritto cross che gli costa la palla del contro break. Si prende un gran rischio Sinner, chiude un diritto incrociato nell’angolino, vincente. Regala la seconda chance di break Sinner sbagliando una volée scolastica. Un altro errore, stavolta di rovescio, condanna Jannik al contro break, 1 pari. La risposta decisiva finora, si incide più con quel colpo che con il servizio. Con un gran tocco stretto Alcaraz chiude il terzo game, 2-1. L’azzurro varia moltissimo effetto e velocità del servizio, chiaro l’intento: non dare ritmo alla risposta “già calda” del rivale. Un altro errore di rovescio sul 30 pari, costa a Sinner un’altra palla break da difendere nel quarto game. Servizio e diritto, si salva in modo autoritario, no chance per “Carlito”. Ma è falloso Sinner in questa fase, stecca un diritto su di una risposta pesante di Alcaraz, e di nuovo palla break. Stavolta è lui in comando col rovescio, si salva ancora. A fatica, Jannik si porta 2 pari. Alcaraz al servizio è in controllo, e in risposta è più rapido a prendere l’iniziativa, veloce e aggressivo, Sinner è “aggredito” e deve difendersi. Trova un bel game per il 3 pari, ma resta l’iberico in comando del gioco. Dopo un inizio molto complicato, ora il set scorre veloce. 4 pari, e 29 punti pari, totale equilibrio. Alcaraz porta pochi punti a casa con la seconda finora, ma serve molte prime ed è molto sicuro nella spinta. Jannik fa fatica ad incidere in risposta. 5-4, ora l’azzurro serve per restare nel set. Inizia male Sinner, corre a rete ma sbaglia il tocco su di un passante non banale ma nemmeno difficilissimo. Si rifà con una bordata col diritto dal centro. Grande ritmo e poi il secondo e terzo Ace del suo match, bene “Jan” in questa fase, 5 pari. Molto deciso Carlos, trova angolo e potenza, a 15 si porta 6-5. Deciso anche Sinner, spinge e corre avanti, ma il tocco nei pressi della rete è rivedibile e viene infilato. Con una seconda molto robusta “tiene fermo” l’iberico, deve prendersi rischi. Quindi un Ace e poi altra prima potente esterna. 6 pari, è Tiebreak. S’inizia con nastro iberico… peccato perché Jannik era in comando dello scambio. Sinner regala il secondo punto, con uno smash tirato addosso ad Alcaraz che in qualche modo, colpendo pure male, trova un lob fortunoso. 2-0, due punti fortunati, ma lo smash andava chiuso meglio… Grande ritmo dell’iberico nel terzo punto, ribalta il ritmo di Sinner con un diritto cross in contro balzo e quindi di prende il vincente lungo linea. Impressionante. 3-0 Alcaraz, e servizio. Ancora grande giocata di Carlos, con Sinner che quando è chiamato avanti tocca troppo lento e conservativo. Grandi difese del rivale, ma in quella zona di campo Jannik non incide. 4-0. Sbaglia finalmente un colpo Alcaraz, 1-4 e servizio Sinner. Un doppio fallo condanna Jannik al 1-5. Secondo nastro vincente per Alcaraz, vabbè… 6-1 e infiniti Set Point per l’iberico. Basta il primo, prima esterna. 7-1, tiebreak dominato. Ha complessivamente meritato il set, è stato più efficace e aggressivo, e ha fatto conto pari tra vincenti ed errori, con invece un -7 per Sinner. Grande equilibrio, Sinner meno incisivo e incerto nei pressi della rete.
    Secondo set, inizia Sinner alla battuta dopo esser uscito dal campo alla fine del set. Parte subito male ancora sotto rete, tocca bene la palla ma lascia aperto il campo a destra e con una magia Alcaraz lo passa. Bravissimo l’iberico in difesa, ma Sinner non può posizionarsi così male. Con pura rabbia, Jan scarica tutta la sua forza in una serie di diritti dirompente, si vede che dentro è un fuoco per come sta andando il match. Sinner si porta 1-0 e poi trova una risposta violentissima di rovescio, ingestibile, e fa il pugno con un urlaccio al pubblico, vuol far sentire la sua presenza in campo. Risponde con una smorzata perfetta Alcaraz, testa e attributi… 1 pari, sembra inscalfibile l’iberico. Terzo game, inizia male Sinner. Un errore, poi un diritto in rete, forse ha cambiato idea. 0-30, situazione di pericolo. Alcaraz è un martello: risposta lunghissima, poi due diritti uno più pesante e anticipato dell’altro, pure carico di rotazione. 0-40, tre palle break Alcaraz. Sbaglia un colpo in scambio sulla prima Carlos; ottimo Jannik col diritto in anticipo sulla seconda; altro rischio col diritto da sinistra, e terza palla break cancellata. Con Ace e bell’affondo, Sinner si salva da 0-40. Classe e carattere, avanti 2.1. L’ennesima difesa sulla riga, che sorprende Jannik, imbufalisce l’azzurro. Oggi esterna assai di più le sue emozioni, evidente quanto senta il match. Purtroppo non riesce ad incidere in risposta, non ha più avuto una palla break dal primissimo game dell’incontro. Nel quinto game, di nuovo sotto rete Sinner sbaglia di volo, un colpo non difficile, gli costa il 15-30; quindi attacca col diritto, ma forse affretta i tempi, e la palla scivola via. 15-40, di nuovo palle break da salvare. Buona seconda esterna, sbaglia la risposta Carlos; altra bella prima, quinta PB salvata nel set. Un errore col rovescio, in scambio, gli costa la terza palla break del game. Ancora col servizio, annulla la chance. Finalmente Jannik esplode un rovescio micidiale, non ne ha tirati molti oggi, solleticato più spesso sul diritto angolato, e poi via avanti con un diritto preciso. Con grande sofferenza, ma anche grinta, si porta 3-2 avanti. Tutto più facile per Carlos nei propri game di servizio, ha lui in mano il gioco. 3 pari. Finalmente anche l’azzurro trova un bel game di servizio, liscio, per il 4-3. Inizia male l’ottavo game Alcaraz, forza out un raro diritto di scambio. Sinner risponde benissimo nel punto seguente ma poi spedisce largo un diritto, si poteva fare meglio e forzare lo 0-30. Con una bella smorzata, Carlos sorprende l’azzurro. Si va ai vantaggi, c’è lotta sul servizio di Alcaraz con l’azzurro incisivo in risposta. Gli esce di un niente un diritto cross che sarebbe stato vincente. Poche prime per Carlos nel game, ma si porta 4 pari. Continua a servire bene Sinner, ora è Alcaraz con le spalle al muro sul 4-5. Niente, Jannik non incide in risposta, 5 pari. Nell’undicesimo gioco, l’azzurro sbaglia un diritto banale sul 15 pari, qualche errore di troppo in costruzione. Sbaglia un altro diritto cross, cercando l’affondo. 15-4o… quasi due match point. Spinge Sinner, ma Alcaraz è un muro, non indietreggia e alla, a furia di spingere, affossa un diritto in rete Jannik. BREAK Alcaraz, va a servire per il match. Jannik non crolla, spinge come un forsennato e si prende di forza il primo punto. Alcaraz avanza in contro tempo e chiude, 15 pari. Risponde in rete Jannik, 30-15, che poi corre avanti a riprendere una smorzata e chiude. 30 pari. Elettricità a mille in campo. Out la risposta di Sinner, Match Point Alcaraz! In rete il diritto di Sinner, Game Set Match Alcaraz. Di forza, supera Jannik. Grande lotta, Alcaraz ha meritato.

    Marco Mazzoni

    [8] Jannik Sinner vs Carlos Alcaraz ATP ATP Paris Sinner J.65 Alcaraz C.77 Vincitore: Alcaraz C. ServizioSvolgimentoSet 2Alcaraz C. 0-15 15-15 30-15 30-30 40-305-6 → 5-7Sinner J. 0-15 15-15 15-30 15-405-5 → 5-6Alcaraz C. 15-0 30-0 40-0 40-155-4 → 5-5Sinner J. 15-0 30-0 40-0 40-154-4 → 5-4Alcaraz C. 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 A-404-3 → 4-4Sinner J. 15-0 30-0 40-03-3 → 4-3Alcaraz C. 15-0 30-0 40-03-2 → 3-3Sinner J. 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-402-2 → 3-2Alcaraz C. 15-0 15-15 30-15 40-152-1 → 2-2Sinner J. 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 A-401-1 → 2-1Alcaraz C. 0-15 15-15 30-15 40-151-0 → 1-1Sinner J. 15-0 15-15 30-15 40-15 40-300-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0-0* 0*-1 0*-2 0-3* 0-4* 1*-4 1*-5 1-6*6-6 → 6-7Sinner J. 15-0 15-15 30-15 40-15 40-305-6 → 6-6Alcaraz C. 15-0 15-15 30-15 40-155-5 → 5-6Sinner J. 0-15 15-15 30-15 40-154-5 → 5-5Alcaraz C. 15-0 15-15 30-15 40-154-4 → 4-5Sinner J. 15-0 30-0 30-15 40-153-4 → 4-4Alcaraz C. 15-0 30-0 40-0 40-153-3 → 3-4Sinner J. 15-0 15-15 30-15 40-152-3 → 3-3Alcaraz C. 15-0 30-0 30-15 40-15 40-302-2 → 2-3Sinner J. 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-401-2 → 2-2Alcaraz C. 15-0 30-0 30-15 40-151-1 → 1-2Sinner J. 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A1-0 → 1-1Alcaraz C. 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 40-A0-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

  • in

    Masters 1000 Parigi Bercy: Sonego parte bene, ma sbaglia troppo dal secondo set e cede in tre set a Fritz

    Lorenzo Sonego, sconfitto a Bercy

    Lorenzo Sonego saluta il Masters 1000 di Parigi Bercy, sconfitto in tre set da Taylor Fritz, 3-6 6-2 6-3 lo score finale. L’americano conferma il suo ottimo stato di forma in quest’autunno, ma è una sconfitta amara perché l’azzurro era partito molto bene, dominando il primo set grazie ad un’ottima prestazione al servizio e al suo “solito” un tennis energetico, in spinta, aggressivo. All’inizio del secondo Lorenzo si è come “imballato” commettendo troppi errori prima col rovescio e poi anche col diritto, proprio nel momento in cui Fritz è salito con la risposta. Da lì in avanti il match è stato in mano all’americano, che ha operato il break anche nel terzo set al sesto game, volando verso il successo. Peccato perché Lorenzo era partito molto bene, c’era spazio per portarla a casa e proseguire la corsa nel 1000 francese.
    Il calo di “Sonny” è arrivato all’improvviso, senza che Taylor abbia fatto qualcosa di veramente diverso o incisivo. È come se i due errori gratuiti l’avessero innervosito, o tolto qualche sicurezza. Il momento “no” è arrivato quando non doveva arrivare: già da metà del primo set, Fritz era salito al servizio, ma alla risposta ancora non trovava profondità e precisione, come gli è accaduto spesso nelle ultime settimane portandolo ad ottimi risultati. Nel primo game in risposta del secondo set, ha centrato bene due risposte, e nel secondo altrettante. Lì ha preso evidentemente fiducia, e strappato un break quasi senza colpo ferire, ha continuato a servire bene e poi rispondere con efficacia, tanto che il suo tennis non è più calato. Invece Sonego ha continuato piuttosto male il secondo parziale dopo aver ceduto il servizio. Ha perso veloce, troppo veloce, senza aver la chance di riaprire il set.
    Nel terzo ha iniziato meglio, almeno col servizio, ma il break patito ha spaccato definitivamente la partita. Si è preso rischi il piemontese, come è solito fare, ma nel break subito nel terzo set ha rischiato oggettivamente troppo sulle ultime due palle decisive. Ha sparato a tutta cercando il vincente da posizioni non facili, e questo purtroppo l’ha pagato caro. Del resto, è in pieno “Sonego style”, giocarsi la partita di petto, a viso aperto. Solo con questo coraggio ed energia Lorenzo è riuscito ad ottenere risultati straordinari, quindi non è giusto puntargli contro il dito per questo. L’unico appunto tecnico, visto che Fritz soffre sulla palla bassa col diritto (per via di una impugnatura tutt’altro che ottimale), avrebbe potuto cercare con più frequenza un taglio di rovescio lungo linea, per solleticare quell’esecuzione che il rivale non governa al meglio.
    Sembra in buona forma atletica l’azzurro, ma con qualche calo d’intensità – che lui purtroppo paga sempre molto caro – nonostante una stagione molto lunga e faticosa. Speriamo che riesca a ritrovare il massimo della condizione in Davis, dove il suo apporto potrebbe essere importante. E un fighter come lui, è Davisman per eccellenza.
    Marco Mazzoni

    La cronaca del match
    Sonego inizia al servizio. Scatta bene dai blocchi, sicuro con la prima vince a 15 il primo game, e spinta veloce anche in risposta, con Fritz che prende ritmo col servizio ma sbaglia qualcosa col rovescio, anche grazie ai cambi di taglio dell’azzurro. Si procura una immediata palla break Lorenzo ai vantaggi, ma affossa malamente la risposta in rete. Il game è durissimo, Sonego strappa un’altra palla break e stavolta il BREAK se lo prende! Gran diritto lungo linea da sinistra, sorprende l’americano, reduce dalla finale persa in Russia. 2-0 Sonego, ottimo avvio, molto rapido con i piedi e prontissimo a correre avanti nel campo. Consolida il vantaggio, con 4 punti di fila dallo 0-30, 3-0 Sonego, davvero molto positivo il piemontese. Taylor nel quarto game rompe gli indugi, è più aggressivo e corre anche avanti, per tenere “fermo” Sonego dietro la riga di fondo. Muove lo score l’americano, sotto 1-3. Il set scorre via velocissimo, senza altri sussulti. Lorenzo serve per il primo set avanti 5-3. Ottima prima esterna per iniziare il game, Fritz non la tiene in campo. L’americano cerca di pungere il rovescio dell’azzurro, ma appena si gira sul diritto Lorenzo tira forte e incrociato, e Fritz non contiene. 30-0 e 40-0, tre Set Point! Cancella il primo Fritz con una bella risposta di rovescio, fulminante. Ace sulla seconda, il quarto del match. 6-3 Sonego. Un set giocato molto bene, un solo break ma è stato praticamente perfetto nei propri game, pochi errori e tennis vivace (84% di punti vinti con la prima e 73% di prime in campo).
    Secondo set, scatta l’americano con la battuta. Sul finale del primo parziale ha preso ritmo con la 1a palla, e continua a servire bene. Anche Sonego gioca sicuro col servizio fino a metà del quarto game. Un errore ed una risposta perfetta di Fritz lo portano a palla break, la prima del match. La cancella l’azzurro con un gran servizio, preciso, salendo poi 2 pari. Anche nel sesto game, Sonego è in difficoltà nel turno di servizio. 15-30 e poi un errore lo condanna al 15-40. Altre due palle break per l’americano. Si scambia, sbaglia per primo Sonego. BREAK Fritz, un po’ “regalato” dall’azzurro al californiano con un paio di errori non forzati. 4-2 e servizio per Taylor, che ora sembra in controllo del match, tanto che con quattro spallate vola 5-2. È cresciuto in risposta, pochi errori, mentre Sonego ha ricavato meno con la prima e soprattutto ha concesso errori gratuiti da fondo campo. È un momento tutto pro-Fritz: Sonego sbaglia sotto rete, Fritz stecca la risposta ma, beffarda, resta in campo. 0-30 e 10 punti di fila per lui. Diventano 11 sull’errore in spinta di Lorenzo, per lo 0-40 e 3 Set Point. Smorzata e pallonetto, cancella la prima chance. Si prende di forza il secondo Taylor, ottima risposta e via a comandare di ritmo. 6-2 Fritz in 31 minuti. Tutto troppo rapido per l’americano, bravo a prendere fiducia, ma netto il calo dell’azzurro, improvviso e repentino.
    Terzo set, inizia Fritz al servizio, e continua a martellare in sicurezza. Con due Ace scatta avanti (e quinto game vinto di fila dal 2 pari). Sonego serve, è indispensabile tenere questo game, dare un segnale di vita nel match. Ma Taylor è “on fire”, risposta profonda e poi diritto in contro balzo imprendibile, a castigare una discesa a rete un po’ frettolosa. Da fondo Sonego è in grande difficoltà, soprattutto col rovescio. 15-30 e seconda di servizio… Per fortuna di Lorenzo la palla dell’americano è fuori di poco. Urla l’azzurro dopo aver piazzato una prima a tutta al T. Interrompe la striscia negativa Sonego, da 15-30 vince il game, 1 pari. Nel quinto game, Fritz si imballa col diritto. Ne sbaglia 2, e crolla 30-40, palla break per Sonego! Si prende un grande rischio l’americano, infila un diritto lungo linea da sinistra perfetto. Si salva Fritz, si porta 3-2 avanti. Ora Sonego è tornato offensivo, il diritto più incisivo, è rapido a verticalizzare il gioco e chiudere di prepotenza, ma anche la risposta di Taylor è pungente. È il momento migliore del match perché entrambi gioca bene, intenso e veloce. Arriva un duro scambio, Lorenzo si prende un rischio esagerato nel cercare il vincente col diritto scappando a sinistra. È palla break per Fritz… e niente prima in campo per l’azzurro. Comanda Sonego, ma cerca di chiudere troppo l’angolo per un incrociato che finisce in corridoio. BREAK Fritz, agevolato anche da un paio di nastri fortunati ad inizio gioco. Serve 4-2 avanti il californiano, e la prima lo sostiene. Niente, troppi errori per Sonego adesso, anche nello scambio va lungo, sono regali su di un piatto d’argento per Fritz, che con un Ace consolida il vantaggio, sul 5-2 è ad un passo dalla vittoria. Resta in scia Lorenzo, 3-5, ora l’americano serve per chiudere. Sul 15 pari una palla dell’americano tocca la riga di un niente… era la chance per rientrare. Arriva il doppio fallo! Il primo del suo match, avverte la tensione. Ma poi si butta avanti e chiude con uno smash non così comodo. 40-30 e primo Match Point! Lungo scambio, il primo a rischiare è l’americano, ma il diritto è di poco fuori. Tre errori dell’americano nel game. Si butta ancora avanti, difende bene la rete con volée precise. Conquista il secondo match point. Lungo scambio, ha più coraggio Lorenzo, avanza e chiude da tre quarti campo. Alza il ritmo Taylor, sbaglia Sonego. Terzo Match Point. Chiude Fritz, vince in rimonta. Peccato per “Sonny”, c’era lo spazio per poterla vincere.
    Marco Mazzoni

    Lorenzo Sonego vs Taylor Fritz (non prima ore: 14:00)ATP ATP Paris Sonego L.623 Fritz T.366 Vincitore: Fritz T. ServizioSvolgimentoSet 3Fritz T. 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 40-403-5 → 3-6Sonego L. 15-0 15-15 30-15 30-30 40-302-5 → 3-5Fritz T. 15-0 30-0 40-02-4 → 2-5Sonego L. 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A2-3 → 2-4Fritz T. 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-402-2 → 2-3Sonego L. 15-0 30-0 30-15 30-30 40-301-2 → 2-2Fritz T. 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2Sonego L. 0-15 15-15 15-30 30-30 40-300-1 → 1-1Fritz T. 15-0 30-0 30-15 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2Sonego L. 0-15 0-30 0-40 15-402-5 → 2-6Fritz T. 15-0 30-0 40-02-4 → 2-5Sonego L. 15-0 15-15 15-30 15-402-3 → 2-4Fritz T. 0-15 15-15 30-15 40-15 40-302-2 → 2-3Sonego L. 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-401-2 → 2-2Fritz T.1-1 → 1-2Sonego L. 15-0 30-0 40-00-1 → 1-1Fritz T. 15-0 30-0 40-0 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Sonego L. 15-0 30-0 40-0 40-155-3 → 6-3Fritz T. 0-15 15-15 30-155-2 → 5-3Sonego L. 0-15 15-15 30-15 40-154-2 → 5-2Fritz T. 15-0 30-0 40-04-1 → 4-2Sonego L. 15-0 30-0 30-15 40-153-1 → 4-1Fritz T. 15-0 30-0 40-0 40-153-0 → 3-1Sonego L. 0-15 0-30 15-30 30-30 40-302-0 → 3-0Fritz T. 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A1-0 → 2-0Sonego L.15-0 30-0 40-0 40-150-0 → 1-0
    7 ACES 52 DOUBLE FAULTS 143/74 (58%) FIRST SERVE 52/78 (67%)28/43 (65%) 1ST SERVE POINTS WON 41/52 (79%)18/31 (58%) 2ND SERVE POINTS WON 16/26 (62%)2/5 (40%) BREAK POINTS SAVED 2/3 (67%)13 SERVICE GAMES PLAYED 1311/52 (21%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON 15/43 (35%)10/26 (38%) 2ND SERVE RETURN POINTS WON 13/31 (42%)1/3 (33%) BREAK POINTS CONVERTED 3/5 (60%)13 RETURN GAMES PLAYED 138/13 (62%) NET POINTS WON 12/17 (71%)28 WINNERS 2923 UNFORCED ERRORS 1646/74 (62%) SERVICE POINTS WON 57/78 (73%)21/78 (27%) RETURN POINTS WON 28/74 (38%)67/152 (44%) TOTAL POINTS WON 85/152 (56%)218 km/h MAX SPEED 221 km/h206 km/h1ST SERVE AVERAGE SPEED 197 km/h164 km/h 2ND SERVE AVERAGE SPEED 151 km/h LEGGI TUTTO