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    Ha le contrazioni e partorisce in auto: il bambino lo chiama…Anas!

    Può succedere che una donna non riesca a partorire in ospedale e che sia costretta a farlo in auto, ma questa storia ha un particolare decisamente più bizzarro di tutte le altre: il nome del piccolo, nato nella tarda serata di domenica 29 gennaio in viale Fellissent, a Treviso, nell’abitacolo della vettura dei suoi genitori.
    Guida l’auto su Ponte Vecchio, turista si giustifica: “Cercavo parcheggio”
    Benvenuto Anas!
    Intorno alle ore 22:00, un uomo aveva contattato la centrale del Servizio di Urgenza ed Emergenza Medica per avvertire che sua moglie, seduta sul sedile a fianco, stava avendo le contrazioni. L’uomo era partito da Vazzola e durante il viaggio verso l’ospedale si sono rotte le acque: gli operatori sanitari hanno quindi consigliato all’uomo di fermarsi e di prendersi cura della donna in attesa dell’arrivo dell’ambulanza. Una volta arrivati sul posto, i medici hanno notato che la testa del bimbo stava già uscendo e che quindi il piccolo era pronto per venire al mondo. La mamma e il neonato sono stati trasportati in ottime condizioni di salute all’ospedale Ca’ Foncello: il bimbo, chiamato Anas, proprio in onore del fatto che sia nato in automobile per strada (ma non solo: in arabo, questo nome vuol dire “amico”) è sano e pesa oltre 3 chilogrammi.
    Si aggrappa di nuovo al retro dell’autobus: all’incrocio trova i Carabinieri LEGGI TUTTO

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    Scappa in auto inseguita dalla polizia: era ubriaca e con la figlioletta a bordo

    Qullo che più spaventa quando sentiamo la notizia di un folle ubriaco al volante è la totale ignoranza dei guidatori sulle disastrose conseguenze che potrebbe avere il loro gesto. Di sicuro, neanche questa mamma di Pordenone avrà pensato al pericolo in cui stava mettendo la sua bimba, seduta sui sedili posteriori, mentre lei si ribellava agli agenti della Polizia e fuggiva via a tutto gas per le vie del centro città, in evidente stato di ebbrezza.
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    Mamma imprudente
    Se già di per se mettersi al volante dopo aver bevuto è ilegale oltre a essere pericoloso per la nostra sicurezza e quella degli altri, figuratevi farlo con una bimba a bordo. È quello che è accaduto nella città friulana dove la donna, parcheggiata in mezzo alla carreggiata in una delle strade del centro è stata avvicinata da alcuni poliziotti in servizio. Immediatamente ha abbassato il finestrino, inveendo contro gli agenti e urlando loro di togliere le mascherine perché inutili. Nel momento della richiesta di mostrare i documenti non solo si è rifiutata, ma è partita a tutto gas.
    L’inseguimento è durato per parecchio tempo, con le forze dell’ordine costrette a compiere particolari manovre per far sì che non accadessero incidenti e al tempo stesso fermare la fuga della donna, beffata soprattutto dai suoi strani comportamenti e dall’odore di alcool. Una volta fermata, è stata sottoposta al test che ha evidenziato un tasso alcolemico due volte superiore al massimo consentito dalla legge. Mentre la madre veniva denunciata per guida in stato di ebbrezza e le veniva ritirata la patente, la bimba è stata distratta dagli agenti e portata lontano da quella mamma che non si è minimamente preoccupata della sua incolumità.
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