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    Sorteggio Roland Garros maschile: ottimo per Sinner, con i favoriti tutti nella parta alta

    Jannik Sinner

    Provare a giocare uno Slam partendo dal sorteggio ipotizzando vittorie e sconfitte sino alla finale è uno degli passatempi più noti per gli appassionati di tennis. Un vecchio adagio afferma che “non ci sono sorteggi facili”, o che “i sorteggi vanno presi con le molle”. Verissimo. Altrimenti che divertimento ci sarebbe se tutto filasse sempre liscio, con i favoriti che avanzano spediti verso i match decisivi. Nel tennis la faccenda è spesso più complicata. Per fortuna. Di sicuro il draw maschile sorteggiato a Parigi ieri è stato sorprendente e molto particolare.
    Partendo da casa azzurri, inutile negare che Jannik Sinner e Lorenzo Musetti siano davvero i due lati della medaglia. Sfortunatissimo “Muso”, un percorso potenzialmente allettante per “Jan”. Non facile, ma allettante si per l’altoatesino. Nel suo slot c’è Basilashvili, tennista potente e assai adatto a giocare su terra battuta, ma è un tennista che tira forte e non ha grandi variazioni, esattamente il tipo di giocatore sul quale Sinner può entrare e scatenare la sua progressione. Poi dalla sua parte c’è Rublev, tennista contro il quale ha già dimostrato di poter fare molto bene, e Medvedev, che a Parigi probabilmente farà poco più di una scampagnata, troppo indietro di condizione e mai amante di questi campi. Tanto che alla fine i tennisti più pericolosi sulla strada di Sinner potrebbero essere Carreno e un Kecmanovic in netta ascesa. Tirando le somme, per Sinner aver evitato incroci pericolosissimi con Nadal, Djokovic, Alacarz e Tsitsipas è già un bel passo avanti.
    L’altra faccia della medaglia è il “povero” Musetti, a cui è andata malissimo. Come sopra: da evitare c’erano assolutamente Nadal, Djokovic, Alacarz e Tsitsipas… e chi trova il toscano? Il finalista di Roma, di Parigi dello scorso anno e due volte vincitore a Monte Carlo. Davvero uno di quelli da evitare. Musetti l’anno scorso fece paura a Djokovic, ma quest’anno arriva a Parigi appena recuperato da un problema fisico e senza match sulle gambe. Era auspicabile non un primo turno facile ma almeno uno giocabile. È andata davvero male.
    Cecchinato se la giocherà contro lo specialista Andujar, match in cui parte sfavorito, mentre Sonego può sperare in un buon ingresso nel torneo contro Gojowczyk, uno che sul rosso non è al top. Ma tutto dipende dalla fiducia e condizione del piemontese. Fognini è nella parte alta, dopo Popyrin (non facilissimo come esordio) potrebbe trovare Van de zandschulp, tennista caldo nelle ultime settimane, e poi eventualmente Nadal. Non proprio la posizione di tabellone che sogni prima dell’avvio insomma.
    A livello generale, impossibile non notare un terribile squilibrio tra parte alta e parte bassa. Tutti i grandi favoriti sono di sopra! Incredibile come Djokovic – Nadal potrebbe essere un quarto di finale, memorie del 2015, quando il serbo distrusse lo spagnolo (non al massimo) proprio nei quarti, non riuscendo però ad alzare la coppa, stoppato in finale da un monumentale Wawrinka. Di sopra anche Alcaraz, che potrebbe ritrovare nei quarti Zverev. Ma di mine vaganti ce ne sono eccome, da Korda a Norrie, passando per Davidovich Fokina. Anche nel primo settore del tabellone troviamo giocatori di primissimo livello: Dimitrov, Schwartzman, Krajinovic e soprattutto Auger-Aliassime, che a Roma ha convinto con tennis molto interessante anche su terra battuta. Come sopra: la parte alta è la più qualificata, nettamente. Nadal? Dipende da come starà. Djokovic? è tornato in grande forma, può difendere il titolo dell’anno scorso, potrebbe essere un quarto infuocato con Nadal. Alcaraz? È atteso a conferme 3 su 5, ma sembra già pronto a volare in semifinale contro il vincente della super-sfida.
    I tabelloni devono essere presi con le molle, ma la sensazione è che il vincitore uscirà dalla parte alta, e che Sinner abbia un’occasione ghiotta per entrare bene nel torneo, crescere di forma e volare nella seconda settimana.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    IBI22: S.o.S. azzurri?

    Il pubblico tornerà a gremire il Foro Italico

    Un cielo plumbeo carico di pioggia aleggia minaccioso su Roma, con molti dei protagonisti dei prossimi IBI22 già presenti al Foro Italico, intenti a saggiare in campi in terra e le palle del torneo. È previsto tempo brutto fino a lunedì, ma gli appassionati italici oltre ai capricci del meteo temono per lo stato di forma dei nostri azzurri, che arrivano al massimo appuntamento in Italia in condizioni a dir poco incerte.
    Berrettini out, sta continuando il recupero dopo l’operazione alla mano. Musetti ieri si è ritirato all’avvio del secondo set contro Zverev, mettendo in dubbio la sua partecipazione agli Internazionali BNL d’Italia per problemi muscolari. Oggi svolgerà esami, speriamo riesca a prendere parte al torneo, ma anche in caso di esito positivo non arriverà a Roma in buone condizioni. Un vero peccato, perché Lorenzo quando si esalta riesce ad andare oltre l’ostacolo, oltre i suoi limiti e problemi, giocando quasi in trance sulla bellezza del suo talento e colpi d’autore. Facile immaginarlo nella “bolgia” del Pietrangeli, finalmente di nuovo pieno, affrontare di petto qualsiasi avversario, come accadde anche a Monte Carlo contro Felix, in quello che resta probabilmente il suo miglior match in stagione.
    Jannik Sinner è uscito malamente agli ottavi a Madrid, travolto da un Auger-Aliassime in grande spolvero, ma tutto il suo torneo in Spagna è stato incerto come condizione tennistica. Sinner ha toccato alcuni momenti di buon gioco, ma non riuscito a dare continuità, smarrendo il filo, venendo rimontato, costretto a sgomitare e rischiando l’eliminazione a più riprese. Tutti abbiamo ancora negli occhi il crescendo spettacolare a Monte Carlo, con quella prestazione eccellente contro Zverev, ma nell’ultimo periodo il tennis di Jannik è contraddistinto da alti e bassi continui. C’era da aspettarselo visto il momento di passaggio che sta vivendo, i nuovi metodi di allenamento, la ricerca di inserire nel suo gioco qualcosa di diverso. Serve pazienza, sangue freddo, non c’è altra via al giocare, prendersi rischi, e purtroppo anche perdere. Solo la partita può dargli i feedback necessari a crescere, a raggiungere gli obiettivi che si è prefisso col nuovo progetto tecnico.
    Lorenzo Sonego l’anno scorso è stato l’uomo del torneo. Il torneo della vita finora, con quella semifinale splendida contro Djokovic, la vittoria su Rublev, quasi stordito dall’aggressività garibaldina e sfrontata del piemontese.Purtroppo anche “Sonny” arriva a Roma in tono minore, con alle spalle settimane a dir poco incerte. Fisicamente anche lui non pare al top, ma è soprattutto la fiducia a mancargli. Dalla brutta sconfitta in Davis a Bratislava, qualcosa dentro si è come rotto. È un vero peccato, perché Sonego difende un’enormità di punti, fardello che aggrava la sua confidenza carente. Col suo tennis necessita invece di fiducia totale, perché solo prendendosi rischi enormi, essendo lucido ed offensivo in campo e rincorrendo ogni palla come se fosse l’ultima della sua vita può riuscire a ripetere le prestazioni sontuose dell’anno scorso. Serviva un avvicinamento diverso.
    Fognini a Belgrado ha dato segnali interessanti di ripresa, dopo la buona semifinale a Rio ma anche qualche sconfitta di troppo in stagione. Fabio non ha bisogno di presentazioni, se imbrocca la giornata sul rosso può far secco chiunque con il suo talento e creatività. Però a Roma la sua storia è più ricca di delusioni che di soddisfazioni, con il solo vero acuto del 2018, quando se la giocò nei quarti con Nadal. Speriamo che possa giocare sereno, con un sorteggio “onesto” (è scivolato al n.51 del ranking). Per le Wild Card azzurre Cobolli, Arnaldi e Passaro sarà una grande esperienza, comunque vada, non ha senso riporre aspettative, solo godersi loro il momento, e per il pubblico l’occasione di conoscerli.
    Gli Internazionali BNL d’Italia 2022 sono attesissimi. Dopo due anni di pandemia, finalmente potremo tornare a respirare aria di grande tennis, con il caldo pubblico del Foro e i colori della primavera romana. Speravamo di avvicinarci al torneo con i nostri in condizioni migliori e la presenza del nostro leader Berrettini, che proprio in casa sua poteva far esplodere la potenza dei suoi colpi esaltando il Centrale. Il torneo ci regalerà sicuramente grandi partite ed emozioni, speriamo che qualche racchetta azzurra riesca far strada nel torneo, divertire e, perché no, sorprendere.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    I successi della scuola tennistica spagnola

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    Stavo osservando, con un certo disagio, il match tra Zverev e Musetti.A prescindere dal ritiro dell’ italiano, il “certo disagio”, veniva dal fatto di vedere il tedesco giocare un match perfetto, sui livelli delle ATP-Finals dello scorso anno, dove è stato praticamente ingiocabile.
    Solo una settimana fa, lo stesso giocatore, giocava una partita sinceramente stucchevole contro il norvegese Rune, in cui non teneva una palla in campo.Cosa è successo in questa settimana al buon Zverev?
    E’ successo che ha cambiato coach, rivolgendosi al due volte campione del Rolan Garros, Sergi Bruguera.Ora, non è che Bruguera abbia la bacchetta magica in grado di trasformare un brocco in un campione in una sola settimana, di sicuro ci sono state altre componenti: le condizioni di Madrid, che favoriscono il gioco del tedesco, le motivazioni, la posta in gioco etcetera, etcertera…Tuttavia questo episodio è stato lo spunto per fare una riflessione più generale sul momento del tennis.Se scorriamo la lista dei primi 10 giocatori del mondo, ci accorgiamo che, includendo Zverev, ben 6 di essi(6 su 10, avete capito bene), hanno coach spagnolo o vengono da accademie spagnole(il caso di Ruud).E’ un dato abbastanza impressionante, che dovrebbe far riflettere e che mi porta a due conclusioni:1) Gli spagnoli sono gli allenatori che costano di più2) Gli spagnoli sono gli allenatori più preparatiDiciamo che la prima conclusione è strettamente connessa alla seconda, che è poi il punto focale sul quale vorrei insistere.La scuola spagnola negli ultimi 30 anni sta dominando il tennis: la Spagna è il paese che negli ultimi 30 anni ha portato il maggior numero di giocatori tra i top 10 e domina negli slam grazie ai ventuno successi d Rafa Nadal. Già, Rafa Nadal.E’ lui che ha rivoluzionato il tennis moderno, portando all’ estremo la preparazione fisica e mentale dei giocatori, togliendo(ahimè) spazio al talento e alla fantasia, ma alzando nettamente il livello prestazionale del tennis. Carlos Alcaraz è il prodotto finale di questa rivoluzione. Un giocatore completo tecnicamente e mostruoso dal punto di vista fisico e mentale, con una continuità di rendimento impressionante per la sua giovane età.Alcaraz ha sicuramente delle doti naturali, ma la sua vera forza, sta nel lavoro che stanno facendo dietro di lui Ferrero e tutto il suo team, lavoro che è iniziato tanti anni fa nella accademy del “Mosquito”, e continua ogni giorno con progressi di una celerità spaventosa.Ma allora qual’ è il segreto della scuola spagnola?Molti parlano di aiutini per migliorare le prestazioni atletiche, ma onestamente, fino a che non si trovano prove in merito, queste sono solo chiacchiere da bar. E’ evidente che il lavoro fisico che fanno gli spagnoli è nettamente migliore rispetto agli altri. Non si potevano produrre altrimenti fisici come quelli di Nadal e Alcaraz. Ma non c’ è solo quello.L’ organizzazione sportiva spagnola è al momento la migliore del mondo e non solo per il tennis.Innanzi tutto lo sport è una componente fondamentale nella scuola, i bambini perciò hanno accesso ad ottime strutture sportive fin dall’ infanzia, senza che le famiglie debbano svenarsi economicamente, il che stimola ovviamente l’ interesse dei bambini verso lo sport.
    E poi, quando i bambini crescono, quelli più bravi entrano nella accademy.La scuola tennistica spagnola, in particolare, si basa sulle accademy fondate dagli ex giocatori, che mettono a disposizione la loro esperienza ai maestri e di conseguenza ai ragazzi.Le accademy hanno strutture di primissimo livello, con metodi di allenamento all’ avanguardia, che portano allo sviluppo fisico e mentale del giocatore. C’ è poi grande collaborazione inter-accademy, favorita dalla federtennis spagnola, che agevola il lavoro grazie alla condivisione delle conoscenze.In italia l’ unica accademy degna di questo nome è quella d Riccardo Piatti a Bordighera, ma per il resto la preparazione dei ragazzi è affidata ancora ai circoli. Guardate Musetti: è ancora seguito dal maestro che aveva da bambino, Simone Tartarini, che, pur bravissimo, non poteva avere le strutture per garantire a Lorenzo una preparazione adeguata. Infatti dal punto di vista fisico, mentale, ma anche tecnico (la ricerca della palla, pur migliorata, è ancora nettamente insufficiente per questi livelli) è molto indietro rispetto ad Alcaraz che non ha più talento tennistico di Musetti, ma è stato costruito decisamente meglio. Il problema è che costruire un giocatore a 15 anni è un conto, a 20 è un altro. Chissà se Musetti fosse stato seguito da un accademy spagnola, magari in futuro ci sarebbe stato un bel dualismo che, almeno per il momento, possiamo solo sognare.
    E qui si viene a Sinner.Non mi ha mai convinto la sua decisione di lasciare Piatti. A Bordighera con Sinner è stato fatto un ottimo lavoro, sono stati costruiti dei fondamentali straordinari ed una solidità mentale che non ha eguali tra i tennisti italiani. Dal punto di vista fisico avrei da ridire, visti i continui acciacchi di Jannik, ma tutto sommato è ancora molto giovane e fisiciamente ognuno ha i suoi tempi d sviluppo. E allora perché lasciare Piatti?Rivolgendosi altresì ad un coach, bravo, ma non con tutta questa esperienza ad alto livello?E’ stata una decisione che sinceramente mi ha lasciato perplesso. Avrebbe avuto più senso rivolgersi ad un coach spagnolo, magari di esperienza, oppure ad un ex giocatore, ma onestamente non so che valore aggiunto possa dare Vagnozzi rispetto a Piatti. Anche perché tutto sommato, vengono dalla stessa scuola di pensiero. La differenza è che le strutture e le conoscenze di Piatti, sono decisamente maggiori rispetto a quelle di Vagnozzi(almeno sulla carta, poi non conoscendo personalmente entrambi, non posso giudicare).Il futuro ci dirà, è ancora presto per giudicare, ma al momento il processo evoluivo d Jannik forse si è un po’ fermato.La cosa certa è che adesso i campioni non nascono, ma si costruiscono e gli spagnoli, almeno al momento, li sanno costruire meglio di noi.
    Massimiliano Cacurri LEGGI TUTTO

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    Lorenzo Musetti ed il problema alla coscia sinistra: “Tra 24 ore la decisione se giocare Roma”

    Lorenzo Musetti nella foto – Foto Getty Images

    Lorenzo Musetti ha parlato dopo il ritiro dal torneo di Madrid per un problema muscolare alla coscia sinistra: “Sono dispiaciuto per il ritiro di oggi. Domani arrivo a Roma e farò tutti gli esami possibili, il medico mi ha detto di stare a riposo 24 ore e fare la radiografia. Mi sono fatto male nel riscaldamento per il match, ma ho provato comunque a giocare. Riuscivo a stare in campo tranquillamente durante i primi game, poi con il trascorrere dei minuti il dolore è aumentato e rischiavo di peggiorare le cose. Non riuscivo a fare nulla, anche il bendaggio non aiutava per il mio problema. lasciato le belle sensazioni che avevo questa settimana con un ritiro come questo“.
    Giocherà a Roma?: “Non so dare percentuali sulla mia partecipazione, domani farò degli esami e si avranno idee più chiare, è una situazione nuova per me e non so fare previsioni. Sicuramente è un momento molto difficile questo, tengo molto giocare a Roma, sarebbe un palcoscenico stupendo e una bella occasione per giocare davanti al pubblico italiano“. LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Madrid: Musetti si ritira dopo aver perso il primo set contro un ottimo Zverev

    Lorenzo Musetti

    Lorenzo Musetti getta la spugna, sotto 3-6 0-1 contro Alexander Zverev negli ottavi del Masters 1000 di Madrid. L’azzurro aveva iniziato piuttosto bene la partita, servendo discretamente, variando molto la velocità, parabola ed effetto dei colpi. Zverev era scattato altrettanto sicuro dai blocchi, eccellente al servizio e spingendo con potenza da fondo campo. Massimo equilibrio fino al 3 pari, con un buon tennis da parte di entrambi. Nel settimo game, una palla corta mal gestita da Lorenzo e un paio di grandi colpi di Zverev valevano al tedesco il break che spaccava il set. Da lì, cinque game di fila per Zverev, praticamente ingiocabile al servizio e molto preciso nella spinta. “Too good” letteralmente. Musetti era sembrato in difficoltà nel contenere la potenza dell’avversario (notevolissima) negli ultimi due game, ma non pareva in difficoltà fisica evidente. Alla fine del set si era fatto massaggiare le cosce, forse un affaticamento muscolare per un torneo per lui piuttosto duro viste anche le qualificazioni. Torna in campo in risposta, ma si ritira dopo aver perso quattro punti nel secondo set. Un vero peccato per Lorenzo, speriamo non sia niente di grave visto che tra pochi giorni scatteranno gli IBI22.
    Non c’è molto altro da commentare purtroppo, se non il fatto che uno Zverev di altissimo livello stava producendo un tennis così potente, aggressivo e profondo che Musetti era in difficoltà nel trovare una contromossa. Aveva iniziato ad “accettare” la velocità del rivale, forse impossibilitato nel tagliare, variare, anche se quella era l’unica via per uscire dalla morsa di Sasha, complicando le traiettorie per non consentirgli di spingere a tutta. Sarebbe stato interessante vedere anche il secondo set, per capire le contro mosse dell’azzurro e testare la sua capacità di reazione contro un avversario in grande spolvero. A questo punto, speriamo che Lorenzo si sia ritirato solo per “precauzione”, avvertendo più un fastidio che un vero infortunio, visto che domenica scattano gli Internazionali BNL d’Italia e lui è uno dei giocatori più attesi dal pubblico, che finalmente tornerà ad invadere con tanta passione il Foro Italico.
    Marco Mazzoni

    La cronaca della partita
    Musetti inizia la sfida di ottavi contro Zverev alla battuta. C’è un sole fastidioso che lascia in ombra la maggior parte del campo, con una striscia in pieno sole. Buon avvio per l’azzurro, il diritto è profondo, il rovescio preciso con molti tagli in back per spezzare il ritmo al rivale. Con un errore di diritto, Sasha cede il punto per l’1-0 Musetti. Tutt’altro piglio per Zverev rispetto alla pessima prestazione di Monaco della scorsa settimana, il suo servizio è potente, spinge forte col diritto. Nonostante un errore in smash da dietro, chiude con un rovescio al volo da tre quarti campo. 1 pari. Il set avanza spedito sui turni di battuta. Bene Lorenzo con le sue variazioni, la smorzata funziona (anche appena uscito dal servizio), riesce ad arginare la spinta del tedesco alzando la parabola e poi giocando palle basse. Zverev serve molto bene (due Ace nel sesto game), approfitta anche di una posizione molto (troppo) arretrata di Musetti in risposta, con il campo totalmente aperto. La prima scossa del match arriva nel “fatidico” settimo game. Serve Lorenzo, inizia male con una palla corta che non passa la rete. Ritrova buon ritmo spingendo col diritto, ma sul 30 pari Zverev trova un affondo molto preciso col diritto, la difesa di Musetti non passa la rete. 30-40, prima palla break del match. Lorenzo si difende al meglio sulle accelerazioni ficcanti del tedesco in lungo linea, ma cerca un rovescio lungo linea (forse senza fiato per le rincorse difensive) che impatta troppo in pancia, con la palla che sfila larga. BREAK Zverev, avanti 4-3 e servizio. Proprio con la prima palla Sasha scava un solco dal toscano, altri due Ace (6 in totale finora) e un rovescio cross impressionante per profondità e pesantezza. 5-3 Zverev, vantaggio consolidato. Lorenzo sembra accusare il colpo, smette di variare e “accetta” la velocità di Zverev, ma così facendo mette ancor più in ritmo il tedesco, che ne approfitta scaricando enorme potenza. Intuisce la palla corta Sasha, avanza e chiude sotto rete, 15-30. A due punti dal set. Sbaglia una risposta Alexander, ma sul 30 pari trova un lob perfetto che punisce un’attacco di Lorenzo troppo centrale. 30-40, Set Point Zverev. Con una risposta lungo linea vincente di rovescio – sottolineata da un urlaccio – Zverev chiude il primo set, sotto gli occhi del suo nuovo coach Bruguera. In 32 minuti è 6-3, con 4 giochi di fila. “Too good” direbbero i Brit per Sasha. 17 vincenti, e se serve così e risponde con tale potenza e precisione, Musetti non può molto. Chiama il trainer “Muso” un massaggio alle cosce, forse affaticamento per un torneo per lui dispendioso.
    Secondo set, Zverev to serve. Inizia come ha chiuso il primo parziale, servizio perfetto, spinta poderosa. 1-0 e quinto game di fila. Musetti sembra infastidito… no!!! Ritiro Musetti! Va verso Sasha e stringe la mano. Probabilmente il fastidio muscolare non gli consentiva di correre sciolto, ha preferito terminare subito prima di aggravare la situazione. Un vero peccato per Lorenzo.

    [Q] Lorenzo Musetti vs [2] Alexander Zverev (non prima ore: 15:30)ATP Madrid Lorenzo Musetti• 030 Alexander Zverev [2]061 Vincitore: Zverev ServizioSvolgimentoSet 2L. MusettiA. Zverev 15-0 30-0 40-00-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1L. Musetti 0-15 15-15 15-30 30-30 30-403-5 → 3-6A. Zverev 15-0 ace 15-15 30-15 ace 40-153-4 → 3-5L. Musetti 0-15 15-15 30-15 30-30 30-403-3 → 3-4A. Zverev 15-0 ace 30-0 30-15 40-15 ace ace3-2 → 3-3L. Musetti 15-0 30-0 40-02-2 → 3-2A. Zverev 15-0 30-0 40-0 ace2-1 → 2-2L. Musetti 15-0 15-15 15-30 30-30 40-301-1 → 2-1A. Zverev 15-0 30-0 40-0 ace 40-151-0 → 1-1L. Musetti 15-0 15-15 30-15 40-150-0 → 1-0
    0 ACES 70 DOUBLE FAULTS 020/27 (74%) FIRST SERVE 18/23 (78%)12/20 (60%) 1ST SERVE POINTS WON 16/18 (89%)4/7 (57%) 2ND SERVE POINTS WON 4/5 (80%)0/2 (0%) BREAK POINTS SAVED 0/0 (0%)5 SERVICE GAMES PLAYED 52/18 (11%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON 8/20 (40%)1/5 (20%) 2ND SERVE RETURN POINTS WON 3/7 (43%)0/0 (0%) BREAK POINTS CONVERTED 2/2 (100%)5 RETURN GAMES PLAYED 516/27 (59%) SERVICE POINTS WON 20/23 (87%)3/23 (13%) RETURN POINTS WON 11/27 (41%)19/50 (38%) TOTAL POINTS WON 31/50 (62%) LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Madrid: Musetti crea tennis e doma Korda in due set

    Lorenzo Musetti

    Ottima serata a Madrid per Lorenzo Musetti. L’azzurro sconfigge Sebastian Korda col punteggio di 6-4 6-3 con una prestazione molto positiva, regalandosi l’accesso agli ottavi di finale del 1000 spagnolo e una super sfida contro Alexander Zverev (in campo domani pomeriggio). Musetti ha giocato una partita continua e di grande qualità, approfittando forse di qualche problema fisico dell’americano (che è uscito dal campo a metà del secondo set per un trattamento alla coscia) ma vincendo nettamente sul piano del gioco. L’azzurro infatti ha condotto lo scambio per la maggior parte del match, imponendo le proprie variazioni e non dando ritmo a Korda, che così non è riuscito a produrre le sue geometrie e ha commesso molti errori provando ad accelerare su palle “difficili”. Discreta prestazione al servizio, ma è soprattutto l’attitudine che è piaciuta in Musetti, ha giocato con intensità e concentrazione, creando momenti di bel tennis. Chiude con 20 vincenti e 17 errori Musetti, mentre Korda finisce con ben 31 errori, moltissimi provocati dalle continue variazioni dell’italiano.Inizia benissimo il match del carrarino: sfrutta un inizio incerto di Korda (un doppio fallo) e gioca mixando i suoi colpi, strappando il break alla seconda occasione. Anche il secondo gioco è molto lottato, nonostante un doppio fallo Musetti si porta 2-0, annullando una palla break. Sebastian è in difficoltà costante nei suoi game, anche sul 1-3 annulla una palla break, soffre ma si porta 2-3, mentre sul 2-4 cede di nuovo il turno di servizio. Musetti serve per il primo set, ma incappa nel peggior game del match, perso a zero. Per fortuna regge la pressione sul 5-4, producendo un ottimo tennis: diritto aggressivo, chiusura splendida di volo e sul Set Point il suo marchio di fabbrica, rovescio lungo linea potente e preciso. Buoni anche i numeri al servizio, quasi il 70% di prime in campo.
    Sullo slancio del primo parziale, Musetti scappa via all’avvio del secondo set. Il suo rovescio è incisivo, col diritto trova velocità e presione. Si porta 15-40, grazie ad una splendida sbracciata di rovescio, e strappa il break con un errore di Korda, troppo falloso in questa fase. Lorenzo invece è solido, serve bene e con quattro punti di fila consolida il vantaggio, portandosi 2-0. Korda sembra in difficoltà tattica, non riesce ad incidere contro un Musetti che sbaglia poco e varia tanto. Cerca di accelerare dritto per dritto l’americano, ma commette solo errori. Interrompe un parziale di 10 punti a 1 con un Ace Sebastian, quindi vince il game e chiama il trainer, per un problema alla coscia sinistra. La pausa ha raffreddato il momento ottimo dell’azzurro, mentre Sebastian ha ritrovato profondità con i colpi. Annulla due palle break Musetti, e con 4 ottimi punti di fila (anche una splendida smorzata) si porta 3-1. Sebastian si procura una palla break sul 2-3 con un paio di diritti perfetti, e strappa il gioco all’azzurro disegnando il campo col rovescio. 3 pari. C’è grande lotta nella fase centrale del set: ora è Musetti a strappare la palla dell’allungo con una bella risposta di rovescio. Con un forcing spettacolare col diritto e chiusura vincente lungo linea, Lorenzo strappa il game all’americano, 4-3 e servizio. Musetti vola 5-3 e continua a variare anche in risposta. Korda commette un doppio fallo, incassa la profondità delle palle di Musetti e concede due Match Point sul 15-40. Con uno smash errato, Korda chiude una prestazione grigia, ma i meriti di Musetti sono enormi perché ha giocato con grande intensità e variato tantissimo, non dando punti di riferimento al tennis geometrico dell’avversario.

    Sebastian Korda vs [Q] Lorenzo Musetti ATP Madrid Sebastian Korda43 Lorenzo Musetti66 Vincitore: Musetti ServizioSvolgimentoSet 2S. Korda 0-15 0-30 df 15-30 ace 15-403-5 → 3-6L. Musetti 15-0 ace 30-0 40-03-4 → 3-5S. Korda 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 ace 40-40 40-A3-3 → 3-4L. Musetti 15-0 15-15 30-15 30-30 df 30-402-3 → 3-3S. Korda 0-15 15-15 30-15 30-30 40-301-3 → 2-3L. Musetti 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-401-2 → 1-3S. Korda 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 40-30 40-40 A-400-2 → 1-2L. Musetti 15-0 30-0 40-00-1 → 0-2S. Korda 0-15 0-30 0-40 15-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1L. Musetti 15-0 30-0 40-04-5 → 4-6S. Korda 15-0 30-0 40-03-5 → 4-5L. Musetti 0-15 0-30 0-402-5 → 3-5S. Korda 0-15 15-15 15-30 30-30 30-402-4 → 2-5L. Musetti 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-402-3 → 2-4S. Korda 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-401-3 → 2-3L. Musetti 15-0 15-15 30-15 40-15 40-301-2 → 1-3S. Korda 0-15 df 0-30 15-30 30-30 40-30 ace0-2 → 1-2L. Musetti 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 df A-40 40-40 A-400-1 → 0-2S. Korda 15-0 15-15 30-15 30-30 df 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A0-0 → 0-1
    4 ACES 13 DOUBLE FAULTS 342/70 (60%) FIRST SERVE 37/60 (62%)24/42 (57%) 1ST SERVE POINTS WON 26/37 (70%)11/28 (39%) 2ND SERVE POINTS WON 11/23 (48%)3/8 (38%) BREAK POINTS SAVED 4/6 (67%)10 SERVICE GAMES PLAYED 911/37 (30%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON 18/42 (43%)12/23 (52%) 2ND SERVE RETURN POINTS WON 17/28 (61%)2/6 (33%) BREAK POINTS CONVERTED 5/8 (63%)9 RETURN GAMES PLAYED 1035/70 (50%) SERVICE POINTS WON 37/60 (62%)23/60 (38%) RETURN POINTS WON 35/70 (50%)58/130 (45%) TOTAL POINTS WON 72/130 (55%) LEGGI TUTTO