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    Dal Foro Italico: Jannik Sinner – “mi piace giocare a tennis, sono un giocatore felice”

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Sposito

    Jannik Sinner : “Questo pubblico è incredibile: uscire dal tunnel ed entrare in campo è stato emozionante. Ho cercato di non dargli ritmo perché altrimenti lui può diventare molto pericoloso. Con Simone (Vagnozzi, il coach) prepariamo tatticamente i match: analizziamo come gioca l’avversario ma soprattutto come devo giocare io. So che posso migliorare e che ho ancora tanto margine. Sto lavorando sulle soluzioni d’attacco ma vorrei sottolineare che non è sempre così tanto facile come sembra da fuori…”. Quello contro Fognini sarà un match particolare: Fabio e Simone (Bolelli) in Davis mi hanno aiutato molto visto che per me era la prima volta, e se a Torino ho giocato bene è stato anche grazie ai loro consigli. Contro Thiem Fabio ha giocato piuttosto bene: domani spero che sarà una bella partita perché ci sarà tanta gente. Cosa fa meglio Fognini in campo? Ve lo dico domani…Sono uno a cui piace la competizione, affrontare le situazioni difficili: mi piace giocare a tennis, sono un giocatore felice”. LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Roma: Jannik Sinner non delude e sfiderà Fabio Fognini al secondo turno

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Sposito

    Jannik Sinner senza troppi patemi approda al secondo turno nel torneo Masters 1000 di Roma.Il 20enne di Sesto Pusteria, n.13 del ranking e 10 del seeding, ha debuttato battendo 64 63, in un’ora e 25 minuti di partita, lo spagnolo Pedro Martinez, n.40 ATP.Mercoledì alle 19 sul Centrale sarà dunque derby tricolore con Fabio Fognini.
    Jannik nel primo set dopo aver brekkato lo spagnolo nel secondo gioco si è portato avanti per 3 a 0 e poi su 5 a 3 ha servito per il set.Però a sorpresa Sinner ha perso il turno di battuta con un drop-shot micidiale Martinez ha messo a segno il contro-break. Jannik, però, non ha fatto una piega e con un rovescio in contropiede ha tolto di nuovo la battuta allo spagnolo chiudendo la prima frazione per 6-4.
    Nel secondo sett Sinner piazzava il break sempre al secondo gioco anche se nel terzo game l’azzurro ha dovuto cancellare un’opportunità per il contro-break al suo avversario.Jannik questa volta era perfetto nei restanti turni di battuta e con un ace sulla palla match chiudeva la contesa per 6 a 3.
    ATP Rome Pedro Martinez43 Jannik Sinner [10]66 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-153-5 → 3-6P. Martinez 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 df2-5 → 3-5J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-15 40-302-4 → 2-5P. Martinez 0-15 0-30 15-30 30-30 40-301-4 → 2-4J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-151-3 → 1-4P. Martinez 15-0 30-0 40-0 40-150-3 → 1-3J. Sinner 15-0 30-0 ace 30-15 30-30 30-40 40-40 A-400-2 → 0-3P. Martinez 0-15 0-30 0-40 15-400-1 → 0-2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 ace 40-15 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1P. Martinez 0-15 15-15 15-30 15-404-5 → 4-6J. Sinner 0-15 15-15 30-15 30-30 30-403-5 → 4-5P. Martinez 15-0 30-0 40-02-5 → 3-5J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-152-4 → 2-5P. Martinez 0-15 15-15 30-15 30-30 40-301-4 → 2-4J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 df1-3 → 1-4P. Martinez 15-0 30-0 40-00-3 → 1-3J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-15 40-300-2 → 0-3P. Martinez 0-15 0-30 0-40 15-400-1 → 0-2J. Sinner 15-0 ace 30-0 40-00-0 → 0-1
    0 ACES 41 DOUBLE FAULTS 133/46 (72%) FIRST SERVE 35/57 (61%)21/33 (64%) 1ST SERVE POINTS WON 27/35 (77%)6/13 (46%) 2ND SERVE POINTS WON 12/22 (55%)2/5 (40%) BREAK POINTS SAVED 1/2 (50%)9 SERVICE GAMES PLAYED 108/35 (23%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON 12/33 (36%)10/22 (45%) 2ND SERVE RETURN POINTS WON 7/13 (54%)1/2 (50%) BREAK POINTS CONVERTED 3/5 (60%)10 RETURN GAMES PLAYED 99/13 (69%) NET POINTS WON 14/25 (56%)9 WINNERS 2627/46 (59%) SERVICE POINTS WON 39/57 (68%)18/57 (32%) RETURN POINTS WON 19/46 (41%)45/103 (44%) TOTAL POINTS WON 58/103 (56%)192km/h MAX SPEED 210 km/h179km/h 1ST SERVE AVERAGE SPEED 198 km/h160 km/hh 2ND SERVE AVERAGE SPEED 156 km/h LEGGI TUTTO

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    Jannik Sinner in esclusiva su Eurosport Players Voice – “Vorrei essere Federer per un giorno. Sul rosso cambia tutto: tirare sempre forte non serve”. Vagnozzi “Sinner potrebbe diventare anche più forte di Alcaraz”

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16

    A soli vent’anni, Jannik Sinner ha già conquistato 5 titoli ATP, giocato due quarti di finale Slam e un epilogo Masters 1000, raggiungendo lo scorso autunno le Finals di Torino. Intervistato in esclusiva da Simone Eterno di Eurosport Italia, il giovane Jannik si racconta a Players Voice, dai suoi prossimi obiettivi sul rosso a un sogno chiamato Federer:
    «Non penso al ranking (oggi è numero 13 della classifica ATP, ndr), non l’ho mai fatto e credo che non lo farò mai. Mi piace invece pormi degli obiettivi in senso più ampio: vedermi per esempio cresciuto fisicamente, dove so di avere tanto margine. E poi mentalmente, perché a vent’anni non puoi essere completo. Se poi penso al gioco, ecco, vorrei svegliarmi ed essere un altro tennista per un giorno: vorrei essere Roger Federer. Un’utopia, ma credo che ci si possa lavorare con l’obiettivo più realistico di diventare un giocatore un po’ diverso, più completo. Non vuol dire che mi vedrete fare il serve&volley o giocare solo slice, però forse un giorno, in partita, se ce ne fosse bisogno, vorrei sentirmi pronto, affidandomi anche a soluzioni del genere. Insomma, il vero obiettivo è diventare un giocatore migliore, più completo, nella mia ottica di crescita».
    Com’è cambiata la vita di Sinner da quando, nel 2019, ha fatto il suo ingresso nel circuito ATP? «Oggi è tutto diverso e ho maturato il pensiero di potermela giocare con tutti. So anche che questo comporta delle pressioni, soprattutto in Italia, dove c’è grande attesa su di me. La pressione però è un privilegio. Sono io il primo a voler vincere e a “voler arrivare”, quindi per quanto tutti parlino e tutti scrivano, non lo vivo come un problema, ma come parte del gioco. Lo accetto, mi sta bene.
    Come persona invece non mi sento cambiato. Sono lo stesso ragazzo di sempre, rimasto me stesso. Guardo la vita con la stessa prospettiva, ovvero aver la fortuna di poter fare ciò che mi piace, “selezionando” le persone che davvero contano per me e limitando l’uso dei social, che eppure sono parte integrante della vita di uno sportivo, per risparmiare ogni energia mentale necessaria per il tennis».
    Sinner parla delle esigenze che richiede il gioco sul rosso, impegnato in questi giorni agli Internazionali di Roma verso il grande appuntamento con il Roland Garros, che Eurosport e discovery+ trasmetteranno in diretta integrale ed esclusiva: da domenica 22 maggio alla finale maschile del 5 giugno, su Eurosport 1 le partite di cartello, su Eurosport 2 i match italiani, con Roberta Vinci volto nostrano di una grande squadra di ex-campioni e oggi analisti di Warner Bros. Discovery come John McEnroe, Mats Wilander, Barbara Schett e Justine Henin.
    «Sulla terra cambiano molte cose. Anzi, cambia un po’ tutto: devi giocare in modo diverso, cercare più rotazioni, più angoli, e anche servire diversamente, perché tirare sempre forte non serve. Sento che su questa superficie posso ancora imparare tante cose. Monte Carlo è stato subito un bel banco di prova e spero di ritrovare a Roma quell’atmosfera che avevo trovato anche a Torino, perché quel tifo lì è davvero speciale. Il pubblico un’arma e se hai la possibilità, la devi usare. Mi aspettano grandi giornate di tennis e non vedo l’ora!».
    Parla anche Simone Vagnozzi dal sito degli Internazionali D’Italia: “Ho un ‘materiale’ tra i migliori del mondo. Ha un tennis molto efficiente, deve completarsi in diverse aree del suo gioco, come a rete, deve aggiungere variazioni. Sono contento della sua disponibilità e del suo approccio al lavoro.Siamo contentissimi di essere qui, c’è grande euforia su Jannik. Il clima è ottimo, il pubblico lo aiuterà. Riccardo Piatti è il miglior coach in Italia a livello di risultati. Non mi posso confrontare con lui: io ho iniziato la mia carriera da sei anniSe avessi paura di tutti i commenti e le reazioni non avrei preso questo incarico. Sicuramente per me è un’occasione importantissima, spero di poterlo aiutare.Jannik però gioca sempre per vincere, e questo rende il lavoro più facile. Per un allenatore, sapere che il giocatore dà sempre e comunque il 100% è speciale.I coach bravi sono importanti, devo difendere anche la categoria. Anche perché tra i giocatori si sta riscoprendo un po’ di varietà. Basta vedere un giocatore come Alcaraz, che si è lanciato, è ancora più precoce di Jannik. Ma questo non significa che Jannik non possa diventare ancora più forte”. LEGGI TUTTO

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    IBI22: S.o.S. azzurri?

    Il pubblico tornerà a gremire il Foro Italico

    Un cielo plumbeo carico di pioggia aleggia minaccioso su Roma, con molti dei protagonisti dei prossimi IBI22 già presenti al Foro Italico, intenti a saggiare in campi in terra e le palle del torneo. È previsto tempo brutto fino a lunedì, ma gli appassionati italici oltre ai capricci del meteo temono per lo stato di forma dei nostri azzurri, che arrivano al massimo appuntamento in Italia in condizioni a dir poco incerte.
    Berrettini out, sta continuando il recupero dopo l’operazione alla mano. Musetti ieri si è ritirato all’avvio del secondo set contro Zverev, mettendo in dubbio la sua partecipazione agli Internazionali BNL d’Italia per problemi muscolari. Oggi svolgerà esami, speriamo riesca a prendere parte al torneo, ma anche in caso di esito positivo non arriverà a Roma in buone condizioni. Un vero peccato, perché Lorenzo quando si esalta riesce ad andare oltre l’ostacolo, oltre i suoi limiti e problemi, giocando quasi in trance sulla bellezza del suo talento e colpi d’autore. Facile immaginarlo nella “bolgia” del Pietrangeli, finalmente di nuovo pieno, affrontare di petto qualsiasi avversario, come accadde anche a Monte Carlo contro Felix, in quello che resta probabilmente il suo miglior match in stagione.
    Jannik Sinner è uscito malamente agli ottavi a Madrid, travolto da un Auger-Aliassime in grande spolvero, ma tutto il suo torneo in Spagna è stato incerto come condizione tennistica. Sinner ha toccato alcuni momenti di buon gioco, ma non riuscito a dare continuità, smarrendo il filo, venendo rimontato, costretto a sgomitare e rischiando l’eliminazione a più riprese. Tutti abbiamo ancora negli occhi il crescendo spettacolare a Monte Carlo, con quella prestazione eccellente contro Zverev, ma nell’ultimo periodo il tennis di Jannik è contraddistinto da alti e bassi continui. C’era da aspettarselo visto il momento di passaggio che sta vivendo, i nuovi metodi di allenamento, la ricerca di inserire nel suo gioco qualcosa di diverso. Serve pazienza, sangue freddo, non c’è altra via al giocare, prendersi rischi, e purtroppo anche perdere. Solo la partita può dargli i feedback necessari a crescere, a raggiungere gli obiettivi che si è prefisso col nuovo progetto tecnico.
    Lorenzo Sonego l’anno scorso è stato l’uomo del torneo. Il torneo della vita finora, con quella semifinale splendida contro Djokovic, la vittoria su Rublev, quasi stordito dall’aggressività garibaldina e sfrontata del piemontese.Purtroppo anche “Sonny” arriva a Roma in tono minore, con alle spalle settimane a dir poco incerte. Fisicamente anche lui non pare al top, ma è soprattutto la fiducia a mancargli. Dalla brutta sconfitta in Davis a Bratislava, qualcosa dentro si è come rotto. È un vero peccato, perché Sonego difende un’enormità di punti, fardello che aggrava la sua confidenza carente. Col suo tennis necessita invece di fiducia totale, perché solo prendendosi rischi enormi, essendo lucido ed offensivo in campo e rincorrendo ogni palla come se fosse l’ultima della sua vita può riuscire a ripetere le prestazioni sontuose dell’anno scorso. Serviva un avvicinamento diverso.
    Fognini a Belgrado ha dato segnali interessanti di ripresa, dopo la buona semifinale a Rio ma anche qualche sconfitta di troppo in stagione. Fabio non ha bisogno di presentazioni, se imbrocca la giornata sul rosso può far secco chiunque con il suo talento e creatività. Però a Roma la sua storia è più ricca di delusioni che di soddisfazioni, con il solo vero acuto del 2018, quando se la giocò nei quarti con Nadal. Speriamo che possa giocare sereno, con un sorteggio “onesto” (è scivolato al n.51 del ranking). Per le Wild Card azzurre Cobolli, Arnaldi e Passaro sarà una grande esperienza, comunque vada, non ha senso riporre aspettative, solo godersi loro il momento, e per il pubblico l’occasione di conoscerli.
    Gli Internazionali BNL d’Italia 2022 sono attesissimi. Dopo due anni di pandemia, finalmente potremo tornare a respirare aria di grande tennis, con il caldo pubblico del Foro e i colori della primavera romana. Speravamo di avvicinarci al torneo con i nostri in condizioni migliori e la presenza del nostro leader Berrettini, che proprio in casa sua poteva far esplodere la potenza dei suoi colpi esaltando il Centrale. Il torneo ci regalerà sicuramente grandi partite ed emozioni, speriamo che qualche racchetta azzurra riesca far strada nel torneo, divertire e, perché no, sorprendere.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    I successi della scuola tennistica spagnola

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    Stavo osservando, con un certo disagio, il match tra Zverev e Musetti.A prescindere dal ritiro dell’ italiano, il “certo disagio”, veniva dal fatto di vedere il tedesco giocare un match perfetto, sui livelli delle ATP-Finals dello scorso anno, dove è stato praticamente ingiocabile.
    Solo una settimana fa, lo stesso giocatore, giocava una partita sinceramente stucchevole contro il norvegese Rune, in cui non teneva una palla in campo.Cosa è successo in questa settimana al buon Zverev?
    E’ successo che ha cambiato coach, rivolgendosi al due volte campione del Rolan Garros, Sergi Bruguera.Ora, non è che Bruguera abbia la bacchetta magica in grado di trasformare un brocco in un campione in una sola settimana, di sicuro ci sono state altre componenti: le condizioni di Madrid, che favoriscono il gioco del tedesco, le motivazioni, la posta in gioco etcetera, etcertera…Tuttavia questo episodio è stato lo spunto per fare una riflessione più generale sul momento del tennis.Se scorriamo la lista dei primi 10 giocatori del mondo, ci accorgiamo che, includendo Zverev, ben 6 di essi(6 su 10, avete capito bene), hanno coach spagnolo o vengono da accademie spagnole(il caso di Ruud).E’ un dato abbastanza impressionante, che dovrebbe far riflettere e che mi porta a due conclusioni:1) Gli spagnoli sono gli allenatori che costano di più2) Gli spagnoli sono gli allenatori più preparatiDiciamo che la prima conclusione è strettamente connessa alla seconda, che è poi il punto focale sul quale vorrei insistere.La scuola spagnola negli ultimi 30 anni sta dominando il tennis: la Spagna è il paese che negli ultimi 30 anni ha portato il maggior numero di giocatori tra i top 10 e domina negli slam grazie ai ventuno successi d Rafa Nadal. Già, Rafa Nadal.E’ lui che ha rivoluzionato il tennis moderno, portando all’ estremo la preparazione fisica e mentale dei giocatori, togliendo(ahimè) spazio al talento e alla fantasia, ma alzando nettamente il livello prestazionale del tennis. Carlos Alcaraz è il prodotto finale di questa rivoluzione. Un giocatore completo tecnicamente e mostruoso dal punto di vista fisico e mentale, con una continuità di rendimento impressionante per la sua giovane età.Alcaraz ha sicuramente delle doti naturali, ma la sua vera forza, sta nel lavoro che stanno facendo dietro di lui Ferrero e tutto il suo team, lavoro che è iniziato tanti anni fa nella accademy del “Mosquito”, e continua ogni giorno con progressi di una celerità spaventosa.Ma allora qual’ è il segreto della scuola spagnola?Molti parlano di aiutini per migliorare le prestazioni atletiche, ma onestamente, fino a che non si trovano prove in merito, queste sono solo chiacchiere da bar. E’ evidente che il lavoro fisico che fanno gli spagnoli è nettamente migliore rispetto agli altri. Non si potevano produrre altrimenti fisici come quelli di Nadal e Alcaraz. Ma non c’ è solo quello.L’ organizzazione sportiva spagnola è al momento la migliore del mondo e non solo per il tennis.Innanzi tutto lo sport è una componente fondamentale nella scuola, i bambini perciò hanno accesso ad ottime strutture sportive fin dall’ infanzia, senza che le famiglie debbano svenarsi economicamente, il che stimola ovviamente l’ interesse dei bambini verso lo sport.
    E poi, quando i bambini crescono, quelli più bravi entrano nella accademy.La scuola tennistica spagnola, in particolare, si basa sulle accademy fondate dagli ex giocatori, che mettono a disposizione la loro esperienza ai maestri e di conseguenza ai ragazzi.Le accademy hanno strutture di primissimo livello, con metodi di allenamento all’ avanguardia, che portano allo sviluppo fisico e mentale del giocatore. C’ è poi grande collaborazione inter-accademy, favorita dalla federtennis spagnola, che agevola il lavoro grazie alla condivisione delle conoscenze.In italia l’ unica accademy degna di questo nome è quella d Riccardo Piatti a Bordighera, ma per il resto la preparazione dei ragazzi è affidata ancora ai circoli. Guardate Musetti: è ancora seguito dal maestro che aveva da bambino, Simone Tartarini, che, pur bravissimo, non poteva avere le strutture per garantire a Lorenzo una preparazione adeguata. Infatti dal punto di vista fisico, mentale, ma anche tecnico (la ricerca della palla, pur migliorata, è ancora nettamente insufficiente per questi livelli) è molto indietro rispetto ad Alcaraz che non ha più talento tennistico di Musetti, ma è stato costruito decisamente meglio. Il problema è che costruire un giocatore a 15 anni è un conto, a 20 è un altro. Chissà se Musetti fosse stato seguito da un accademy spagnola, magari in futuro ci sarebbe stato un bel dualismo che, almeno per il momento, possiamo solo sognare.
    E qui si viene a Sinner.Non mi ha mai convinto la sua decisione di lasciare Piatti. A Bordighera con Sinner è stato fatto un ottimo lavoro, sono stati costruiti dei fondamentali straordinari ed una solidità mentale che non ha eguali tra i tennisti italiani. Dal punto di vista fisico avrei da ridire, visti i continui acciacchi di Jannik, ma tutto sommato è ancora molto giovane e fisiciamente ognuno ha i suoi tempi d sviluppo. E allora perché lasciare Piatti?Rivolgendosi altresì ad un coach, bravo, ma non con tutta questa esperienza ad alto livello?E’ stata una decisione che sinceramente mi ha lasciato perplesso. Avrebbe avuto più senso rivolgersi ad un coach spagnolo, magari di esperienza, oppure ad un ex giocatore, ma onestamente non so che valore aggiunto possa dare Vagnozzi rispetto a Piatti. Anche perché tutto sommato, vengono dalla stessa scuola di pensiero. La differenza è che le strutture e le conoscenze di Piatti, sono decisamente maggiori rispetto a quelle di Vagnozzi(almeno sulla carta, poi non conoscendo personalmente entrambi, non posso giudicare).Il futuro ci dirà, è ancora presto per giudicare, ma al momento il processo evoluivo d Jannik forse si è un po’ fermato.La cosa certa è che adesso i campioni non nascono, ma si costruiscono e gli spagnoli, almeno al momento, li sanno costruire meglio di noi.
    Massimiliano Cacurri LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Madrid: Pessima prestazione di Jannik Sinner che raccoglie solo tre game contro Felix Auger Aliassime

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Getty Images

    Giornata sicuramente da dimenticare per i colori italiani in singolare nel torneo Masters 1000 di Madrid.Dopo il ritiro di Lorenzo Musetti, Jannik Sinner è stato sconfitto in maniera netta negli ottavi di finale dal canadese Felix Auger Aliassime classe 2000 e n.10 del mondo, con il risultato di 61 62 in 1 ora e 20 minuti di partita.
    Nel primo set Jannik dopo aver annullato una palla break nel secondo game, sull’1 a 2 commetteva un doppio fallo sul break point regalando il break al canadese che poi sul 4 a 1 toglieva ancora una volta il servizio a Sinner, che commetteva diversi errori gratuiti, con Auger che pochi minuti dopo chiudeva la frazione per 6 a 1.
    Nel secondo set l’azzurro nel primo gioco mancava ben cinque palle dell’1 a 0 e alla seconda palla break del game Felix metteva a segno il break portandosi già avanti.Nel quinto gioco Jannik subiva il doppio break dopo aver perso a 30, dal 30-15, il turno di battuta con Auger che piazzava una risposta vincente sull’ennesima palla break dell’incontro.Sul 5 a 2 il canadese poi teneva facilmente il turno di servizio (a 0) e portava a casa la partita per 6 a 2.
    ATP Madrid Felix Auger-Aliassime [8]66 Jannik Sinner [10]12 Vincitore: Auger-Aliassime ServizioSvolgimentoSet 2F. Auger-Aliassime 15-0 30-0 ace 40-05-2 → 6-2J. Sinner 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 ace5-1 → 5-2F. Auger-Aliassime 15-0 30-0 40-0 ace4-1 → 5-1J. Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 30-403-1 → 4-1F. Auger-Aliassime 15-0 30-0 40-02-1 → 3-1J. Sinner 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-402-0 → 2-1F. Auger-Aliassime 15-0 30-0 30-15 40-15 ace1-0 → 2-0J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 40-A0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1F. Auger-Aliassime 15-0 ace 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-405-1 → 6-1J. Sinner 15-0 15-15 15-30 15-40 30-404-1 → 5-1F. Auger-Aliassime 15-0 30-0 30-15 40-153-1 → 4-1J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A df2-1 → 3-1F. Auger-Aliassime 0-15 15-15 15-30 30-30 40-301-1 → 2-1J. Sinner 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-401-0 → 1-1F. Auger-Aliassime 15-0 30-0 40-0 ace 40-150-0 → 1-0
    5 ACES 10 DOUBLE FAULTS 129/41 (71%) FIRST SERVE 42/62 (68%)26/29 (90%) 1ST SERVE POINTS WON 20/42 (48%)7/12 (58%) 2ND SERVE POINTS WON 10/20 (50%)0/0 (0%) BREAK POINTS SAVED 4/8 (50%)8 SERVICE GAMES PLAYED 722/42 (52%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON 3/29 (10%)10/20 (50%) 2ND SERVE RETURN POINTS WON 5/12 (42%)4/8 (50%) BREAK POINTS CONVERTED 0/0 (0%)7 RETURN GAMES PLAYED 833/41 (80%) SERVICE POINTS WON 30/62 (48%)32/62 (52%) RETURN POINTS WON 8/41 (20%)65/103 (63%) TOTAL POINTS WON 38/103 (37%) LEGGI TUTTO