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    Stellantis, Mirafiori diventa green: sarà un hub di riciclo di componenti

    Il futuro di Mirafiori è stato annunciato. Stellantis, infatti, ha spiegato quali sono i pianti per il polo torinese che torna al centro dei progetti del Gruppo. Due operazioni collegate, ma che seguiranno tempistiche diverse: la prima riguarda la volontà di moltiplicare i volumi produttivi delle trasmissioni elettrificate; l’altra, invece, ha come obiettivo lo sviluppo dell’unità di business relativa all’economia circolare.
    Produzione cambi per ibride e plug-in hybrid
    Da un lato si guarda alla produzione di cambi doppia frizione elettrificati, ovvero, idonei per i futuri modelli ibridi e plug-in hybrid; dove la joint venture con Punch Powertrain oggi opera a Metz, dal 2024 raddoppierà con l’inserimento nel complesso di Mirafiori.
    Sarà entro la seconda metà del 2024 che la joint venture ribattezzata e-Powertrains Assembly avvierà le operazioni a Mirafiori e, una volta a regime, garantirà insieme alla produzione di Metz il fabbisogno in volumi di tutti i siti produttivi Stellantis in Europa.
    I tre punti chiave di Mirafiori
    Il secondo fronte di azione sul quale il Gruppo si muove è la creazione dell’hub per l’economia circolare. Quella che è una delle unità di business del gruppo, dovrà produrre oltre. Sarà una crescita che porterà ad avere dieci volte i ricavi dal riciclo di componenti rispetto a quanto realizzato nel 2021.
    Tre i punti chiave dell’azione che avrà in Mirafiori il centro operativo: rigenerare i singoli componenti, ricondizionare i veicoli, smantellare i veicoli.
    L’impegno di Stellantis verso l’Italia
    Si guarda a un ciclo di ottimizzazione delle risorse, alla riduzione delle emissioni inquinanti e a un’estensione della vita utile delle parti idonee.
    “Gli annunci di oggi evidenziano sia il nostro impegno verso l’Italia sia la nostra capacità di prendere decisioni responsabili per anticipare l’imminente cambiamento globale del nostro settore, mentre ci adoperiamo per raggiungere i nostri obiettivi Dare Forward 2030”, spiega l’a.d. Carlos Tavares.
    “Sono molto grato a tutti coloro che hanno partecipato alla definizione e all’implementazione di questi piani per diventare un’azienda tecnologica di mobilità sostenibile con l’audace obiettivo di diventare a zero emissioni di carbonio rispetto alla concorrenza”.
    Stellantis, le conseguenze dell’elettrico: in arrivo la conferma di molti licenziamenti LEGGI TUTTO

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    Emissioni, l'Euro 7 slitta di nuovo: discussione a luglio

    Un nuovo rinvio, l’ennesimo dopo quello di aprile. Questa volta l’adozione dell’insieme di norme che definiranno lo standard di omologazione Euro 7 viene rimandata alla fine di luglio. Una decisione che non fa felici le due parti in causa: da un lato i gruppi europei che spingono verso una transizione elettrica della mobilità in Europa, dall’altro l’industria dell’auto.
    L’orizzonte immaginato lo scorso anno, per l’entrata in vigore del nuovo ciclo di omologazione, era il terzo trimestre del 2025. Costruttori teoricamente d’accordo, perché il lasso di tempo di 4 anni era ritenuto sufficiente a un adeguamento tecnico delle famiglie di motori termici.
    A rischio l’entrata in vigore nel 2025
    Con lo slittamento a luglio dell’adozione dei valori sulle future emissioni inquinanti, declinate per le auto, i van e i mezzi pesanti, un uguale lasso di tempo a disposizione dell’industria dell’auto vorrebbe dire procrastinare al 2026 l’effettiva entrata in vigore dello standard Euro 7.
    Sono scontenti dei ritardi anche i lobbisti del green, che all’Europa chiedono azioni celeri perché subentri il nuovo ciclo di omologazione all’Euro 6, rispetto al quale i valori specifici sulle tipologie di inquinanti risulteranno essere molto più restrittivi.
    Adeguare i motori termici
    Questo farà sì che ai costruttori venga richiesto un adeguamento tecnico dei motori termici attualmente sulla scena. Adeguamento che porterà dei costi per attuare il trattamento degli inquinanti, già oggi con sistemi molto complessi e l’introduzione anche sui benzina dei filtri del particolato, salvo rarissime eccezioni, come alcuni motori Mazda.
    Su i costi di produzione dei motori destinati alle auto termiche, su i prezzi di listino. Questo potrebbe innescare conseguenze a cascata sui modelli dei segmenti inferiori, la cui convenienza a essere prodotti potrebbe essere superata da un incrocio dei costi di produzione con quelli di modelli elettrici. Tutto in linea teorica, sulla base di una tendenziale diminuzione costante del prezzo per kilowatt/ora delle batterie.
    Al lavoro per una proposta solida
    Più care le auto termiche, meno le elettriche, tuttavia, il punto d’incrocio delle due linee sembra essere destinato al rialzo rispetto alla fase attuale. Anche questa si prefigura come un rischioso passaggio verso una povertà della mobilità della quale si è molto discusso con l’orizzonte spostato sulla transizione verso il full electric.
    Tornando allo slittamento dell’adozione dei valori legati all’Euro 7, ad Autonews Europe una portavoce delle istituzioni europee ha commentato: “E’ importante garantire una preparazione esauriente di questa proposta. Sulla base delle analisi condotte finora, la Commissione sta lavorando per presentare una solida proposta entro la fine di luglio”.
    Regione Piemonte, 7 milioni di euro per le imprese contro l’inquinamento LEGGI TUTTO

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    Ferrari, patto con Qualcomm per sviluppare Digital Cockpit e auto connessa

    Entrare nel portale che conduce al futuro dell’automotive, che ha i suoi cardini nell’elettrificazione ma anche nelle auto sempre più connesse, sebbene siano supercar: è l’obiettivo, il senso di fondo, della partnership tecnica di Ferrari e Qualcomm, pensata per più anni, e che porterà anche il logo Snapdragon, tra i prodotti dell’azienda californiana, sulla monoposto F1-75. Ovviamente c’è molto altro, c’è contenuto che andrà a riflettersi sulla produzione Ferrari stradale, sulla digitalizzazione dell’azienda e lo sviluppo dell’attività della squadra corse.
    Come? Uno dei primi progetti che vedranno la luce sarà l’implementazione del Digital Cockpit Snapdragon sulle Ferrari stradali. Alla base della strumentazione digitale c’è ben più di uno schermo con molteplici informazioni, che sia della strumentazione o dell’infotainment.
    Digital Chassis, le tecnologie digitali
    Il “motore” è il Digital Chassis Snapdragon. La visione è quella di sviluppare sempre più il potenziale di automobili che siano basate su architetture “software defined”. Contrapposte allo schema “hardware defined” – dove i vincoli su ciò che puoi proporre come contenuti connessi e funzioni di telematica ed elettronica avanzata è dettato dalla base fisica, dai componenti – le architetture software defined hanno un potenziale enorme.
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    Le applicazioni, i servizi connessi, fino anche le funzioni di assistenza alla guida possono essere integrate sul veicolo con aggiornamenti over-the-air, sfruttando le potenzialità di un sistema che opera sul cloud, slegando l’architettura elettronica dalla piattaforma fisica.
    Insieme alle funzioni di scambio dati tra veicolo e infrastruttura, alla connettività 5G, lo sviluppo di architetture software defined è centrale nell’ecosistema Snapdragon Digital Chassis.
    “Noi crediamo che l’innovazione richieda che i leader di mercato lavorino insieme. Grazie a questo accordo con Qualcomm Technologies, estendiamo le nostre conoscenze nelle tecnologie digitali e nel web 3.0, aree con un grande potenziale per l’automotive e il motorsport. Riteniamo che partnership di valore e un’interpretazione distintiva da parte di Ferrari migliorino ulteriormente l’eccellenza del prodotto”, ha commentato l’a.d. Benedetto Vigna.
    I vantaggi dell’analisi dati in tempo reale
    La collaborazione tecnica potrà esplorare anche gli aspetti legati agli Adas avanzati, alla personalizzazione dei contenuti all’interno dell’abitacolo. In chiave strettamente prestazionale, avranno una nuova centralità lo scambio dati continuo tra veicolo e cloud. Non solo dati rilevati dall’auto ma anche di scenario, raccolti mediante sensori di analisi dell’ambiente intorno al veicolo. Evidentemente un potenziale da poter sfruttare anche in chiave dinamica.
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    “Siamo entusiasti che la nostra leadership tecnologica nell’automotive svolga un ruolo fondamentale in questa nuova relazione strategica con la Ferrari”, a aggiunto Cristiano Amon, presidente e a.d. di Qualcomm Incorporated: “Non vediamo l’ora di contribuire a plasmare il futuro, lavorando insieme per offrire ai loro clienti esperienze di guida di livello mondiale attraverso il nostro Snapdragon Digital Chassis”. LEGGI TUTTO