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    Holger Rune da’ forfait ad Umago per problemi alla schiena

    Holger Rune nella foto

    Holger Rune ha accumulato, fino ad oggi, quattro sconfitte in quattro partite giocate nella Hopman Cup 2023 (tra singolare e doppio), dove non è riuscito a mostrare la sua migliore versione per regalare vittorie alla Danimarca.
    Tuttavia, queste sconfitte consecutive potrebbero non essere la notizia peggiore, poiché il danese ha confermato la sua assenza nel prossimo ATP 250 di Umag a causa di un infortunio nella zona della bassa schiena. Vedremo quale sarà l’entità del suo dolore e se potremo vederlo presto a partecipare ad altri eventi. LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Queen’s: Musetti parte bene ma subisce la reazione e rimonta Rune. Non ha sfruttato due set point nel secondo parziale

    Lorenzo Musetti (foto Getty Images)

    Servizio preciso, diritto sicuro, variazioni sublimi col rovescio a mandare in crisi diritto e posizione in campo del rivale. Il tennis di Lorenzo Musetti scorre sicuro e perfetto come un orologio svizzero nell’avvio del quarto di finale contro Holger Rune, tanto da portarlo avanti 4-1 nel primo set. È in controllo dei tempi di gioco e degli spazi del campo, una bellezza, veloce ed efficace. Il danese al cambio di campo chiama un medical time out per un problema al polso. La pausa spezza il ritmo dell’azzurro, che servendo sul 4-2 incappa in qualche incertezza e si irrigidisce, perdendo per due volte di fila il servizio, perdendo il set, ma soprattutto smarrendo quella sicurezza e facilità di gioco che l’avevano mandato al comando. Purtroppo l’azzurro esce sconfitto per 6-4 7-5 dopo poco meno di due ore di gioco, sfuma il sogno di approdare per la prima volta in semifinale sull’erba. È corretto sottolineare che Rune non ha rubato niente, anzi è molto cresciuto come intensità di gioco, potenza nella spinta col diritto, qualità in risposta e soprattutto ha gestito meglio i momenti chiave del match, ma certamente non è parso debilitato al momento di quello stop che invece l’azzurro ha pagato a caro prezzo.
    L’episodio ha certamente segnato un punto di svolta nell’incontro, ma tuttavia è riduttivo addebitare la sconfitta del toscano a quella pausa, perché alla fine si era solo nel quinto game del match, e perché Holger complessivamente è stato molto incisivo nei momenti chiave e con numeri superiori al servizio e in risposta. Lorenzo deve prendere spunto da questo match per crescere: deve riuscire a tenere alta e costante la concentrazione e la sicurezza nel proprio tennis, superando con maggior forza mentale ostacoli come uno stop improvviso quanto tutto funziona bene, arginare un rivale che cresce e ti pone problemi tattici da gestire, e saper cancellare la tensione derivata dalle chance non sfruttate. Infatti oltre alla rimonta subita nel primo set, Musetti ha avuto due set point sul 5-4 del secondo parziale, in risposta, ma lì il rivale è stato impeccabile col servizio, e quindi l’azzurro ha pagato mentalmente quelle chance non sfruttate giocando in modo pessimo dal punto di vista tattico il turno di servizio seguente, subendo un break che si è rivelato decisivo.
    È un vero peccato perché “Muso” dopo aver subito un parziale di cinque game nel primo set aveva ricominciato piuttosto bene nel secondo parziale, ritrovando velocità di esecuzione e la prima di servizio. Questo è il punto focale: il tennis di Lorenzo è difficile, è creativo, comporta rischi e variazioni, per questo è indispensabile giocarlo con poca tensione altrimenti il braccio si irrigidisce, e pure tatticamente crolla in un disordine che gli fa rischiare due smorzate (come sul 5 pari del secondo set, pessime entrambe) invece di restare focalizzato sull’intensità e la pulizia di gioco, quella che rende di più. Purtroppo quella pausa nel primo set l’ha penalizzato proprio al servizio, e pure le chance non sfruttate nel sul 5-4 l’hanno mandato in tilt nel turno di battuta seguente. Fino a quel momento per tutto il secondo set era stato impeccabile per ritmo, aggressività, capacità di giocare pulito ed efficace. Va detto che al di là della rete c’era un tennista assai solido, sportivamente “cattivo”, bravissimo ad andare a prendersi i punti importanti con rischi calcolati. La forza del campione. Rune è salito molto nel corso del match, tanto da chiudere con il 70% di punti vinti con la prima ed un eccellente 54% sulla seconda. Al contrario Lorenzo ha chiuso con un modesto 28% di punti con la seconda, segnale evidente di come questa situazione sia stata critica. Alla fine ha servito nemmeno così male come complesso, 74% di prime in campo, ma ha pagato a caro prezzo i momenti “no”.
    È stato davvero un peccato che l’azzurro non sia riuscito a trascinare l’incontro al terzo set, perché nel secondo parziale Lorenzo è piaciuto assai, la reazione c’era stata e il suo gioco era tornato a scorrere davvero bene. Non può rimproverarsi molto su due set point non sfruttati, un Ace di Holger e poi un servizio e diritto ingiocabili; deve invece riflettere sul crollo nel game seguente. Si poteva sperare di trascinare il parziale almeno al tiebreak, e chissà. Resta un buon torneo per Musetti, ma anche l’amarezza di una sconfitta arrivata con una prestazione tecnica piuttosto buona. Il gioco di Lorenzo sull’erba può essere davvero splendido, con variazioni, difese e cambi di ritmo. Questo torneo deve dargli la spinta per crederci ancor di più.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Il primo confronto diretto tra Musetti e Rune inizia con l’azzurro al servizio. Ottimo game, con già qualche perla tecnica da parte di Lorenzo, come il passante stretto di diritto che gli vale l’1-0. Appena l’azzurro ha accorciato, immediato è arrivato l’attacco del danese, per questo servire bene e giocare aggressivo è la chiave del match. Impressionante l’avvio di Rune, prontissimo a fare un passo avanti e spingere forte col rovescio, il suo colpo più naturale. “Muso” non può assolutamente giocare palle alte e centrali, è troppo rapido Holger nell’avventarsi e sparare a tutta. 1 pari. Terzo game, suona l’allarme per l’italiano. La prima palla non entra, pure un doppio fallo per lo 0-30. Lorenzo riesce a spostare Holger nello scambio, con un back improvviso sul 15-30 che manda in crisi il rivale, è una soluzione da usare con frequenza. Purtroppo Musetti affossa in rete uno smash comodo sul 30 pari che gli costa la prima palla break del match. Trova un Ace al centro (primo del match), una bella curva, imprendibile. Rune è letale col rovescio, prima una risposta ottima e poi due passi avanti e via accelerazione lungo linea dal centro. Seconda PB per il danese. Come la salva Musetti, avanza con un attacco non così profondo, ma trova una demi-volée di rovescio da manuale. Che tocco! 12 minuti di match, e già diversi bei punti, il confronto di stile tra i due e talento è assoluta garanzia di spettacolo. 2-1 Musetti. Si complica il quarto game per Rune, sbaglia e ai vantaggi tira di poco largo un attacco che gli costa una palla break. Che peccato! Lavora benissimo la palla l’azzurro, cambia effetti, sposta l’avversario e cerca l’affondo col suo rovescio lungo linea, che esce di poco. Bravo però anche Rune nelle difese e rincorse, di grande qualità. I tagli di “Muso” rimbalzano bassi, schizzano via, e mandano in crisi il diritto con ampia apertura del danese. Seconda PB per l’azzurro. Affossa un attacco in back Holger, giocato con pessima mano… BREAK Musetti, 3-1 avanti. Rune gioca una volée alta di rovescio splendida, per gesto tecnico ed atletico, ma le variazioni dell’azzurro, soprattutto il back di rovescio, sono veleno purissimo per il tennis di Holger, che con l’apertura ampia col diritto è in crisi nell’andar sotto alla palla bassa di Lorenzo. 4-1 Musetti. Rune chiama il trainer per un fastidio al polso/avambraccio, “stranamente” proprio quando l’italiano è al comando… Si riparte col danese al servizio, e viste le botte con la prima palla e rovescio sembra stare benissimo. Musetti sembra non essersi deconcentrato per la breve pausa, col diritto è molto incisivo dal centro quando riesce a rispondere profondo. Il game va ai vantaggi. Evidente come Rune quando è messo a correre perda efficacia nella spinta, per il classe 2003 è decisivo servire bene e prendere il comando del punto, altrimenti le variazioni del toscano lo mandano in grossa difficoltà. 4-2 Musetti. La straordinaria manualità di Lorenzo è decisiva sui prati per trovare quei piccoli aggiustamenti necessari a compensare il rimbalzo non perfetto, come sull’attacco controllato in modo sublime che gli vale il primo punto del settimo game. Però non può permettersi di giocare seconde palle così “tenere” come quella sul 30-15, immediatamente preda della risposta potente di Rune. 30 pari. Rischia la smorzata Lorenzo, si ferma sul nastro, ecco la palla del contro break per Holger. Non entra la prima, rischia un diritto inside out ma gli esce di poco. Contro Break, 4-3, poche prime nel gioco, non può permetterselo. La cura del medico deve esser stata “miracolosa” visto come Holger serve nell’ottavo game. 4 pari, tre game di fila per il danese. Musetti ha perso sicurezza, o forse ripensa al game del break subito. Prima sbaglia una volée non impossibile dopo uno splendido back d’attacco, davvero ’80s come stile, poi tira fuori prima un rovescio e poi un diritto davvero brutto sul 15-40, classico errore gratuito. 4 errori che gli costano il secondo BREAK consecutivo, da 4-1 a 4-5, e ora Rune serve per il set. E serve bene, sicuro, spinge col diritto dal centro, 40-15 e doppio set point. Ottimo il rovescio di Lorenzo sul primo, uno forte e poi il back, contropiede eccellente. Ancor più bello lo scambio condotto da “Muso” sul secondo, stavolta lavorando molto bene anche col diritto, incluso un recupero in corsa da destra che ha ribaltato l’inerzia a suo favore. Parità. Holger vince due ottimi punti spingendo col diritto, per il 6-4 conclusivo. Purtroppo 5 game di fila per il danese, dal 4-1 Musetti, calato al servizio e falloso nel game del secondo break subito. Rune molto salito nel set, ma quella pausa quando era sotto 1-4…
    Secondo set, Musetti scatta al servizio. Ritrova finalmente efficacia e continuità nella spinta, e soprattutto la prima palla. Dopo aver subito due break di fila, 1-0 Musetti. C’è un interessante 15-30 per Lorenzo nel secondo game, ma il diritto di Rune torna prepotente, e poi non riesce a chiudere un corpo a corpo sotto rete che si poteva giocare meglio, vista la “mano” dell’azzurro. 1 pari. Lorenzo ha perso la semplicità e velocità di gioco della prima fase, alterna ottime giocate a incertezze, soprattutto quando non mette la prima palla. Servizio e diritto tornano a funzionare, 2-1 Musetti. Ora il set scorre rapido sui turni di battuta, con il danese molto concentrato nei suoi game e con una prima davvero “sostanziosa”. Arrivano qua e là ancora dei punti magnifici, come la demi-volée clamorosa in allungo toccata da Lorenzo nel primo punto del settimo gioco, sul 3 pari. Al punto seguente l’azzurro scivola pesantemente in campo dopo un recupero sotto rete, non mollando la racchetta e così subendo un discreto contraccolpo al braccio. Per fortuna non sembra niente di grave, colpisce con grinta e velocità al punto seguente, chiudendo un bell’attacco. C’è un gran livello in campo, anche Rune trova una splendida risposta e poi un diritto pesantissimo. 30 pari, è un momento decisivo, e purtroppo non entra la prima palla dell’azzurro. Rischia Rune, ma la risposta aggressiva gli esce di un niente. Vince bel game il toscano, 4-3. Holger esagera con gli attacchi nell’ottavo game, serve and volley un po’ spericolati e un attacco out che gli costa il 15-30. Si salva con una seconda esterna perfetta, carica di spin. Sta giocando con grande qualità i punti importanti il danese. 4 pari. Con uno migliori game dell’incontro, Lorenzo si porta 5-4, ora Holger è sotto massima pressione. La sente tutta… un doppio fallo, poi un erroraccio col diritto, 15-30. Spreca un’occasione l’azzurro, bravo a spostare l’avversario ma poi sbaglia nel cercare la sbracciata di rovescio su di una palla complicata da spingere. Ai vantaggi Holger tocca malissimo una volée di rovescio, Set Point Musetti! Ace… che freddezza il danese. Con una splendida risposta cross Lorenzo strappa il Secondo Set Point! Niente, freddissimo Holger, servizio e schiaffo col diritto. 5 pari, gran game vinto, cancellando 2 set point e alcune incertezze. Come nel primo set, l’azzurro risente delle chance non sfruttate perché tatticamente il suo gioco subito si “incasina”, con soluzioni tatticamente errate (due smorzate) e senza prima di servizio 0-30. Rune trova un passante ottimo in corsa, ma ancora l’attacco di Lorenzo era corto, e lento nell’avanzare sulla rete, ancora un’incertezza tattica.  0-40, tre palle break. Ancora niente prima palla in campo… la risposta di Rune è aggressiva, e il rovescio di “Muso” in rete. BREAK per Rune, dolorosissimo, va a servire per il match sul 6-5. E non trema, chiude 7-5 al secondo Match Point (rimontando da 0-30). Una vittoria complessivamente meritata perché alla fine è andato a prendersi i punti importanti, approfittando delle incertezze e tensione di Lorenzo. Peccato per quel grande inizio, ma una partita è sempre assai complessa e contro i migliori è necessario gestire meglio i momenti complessi del match.

    [6] Lorenzo Musetti vs [2] Holger Rune ATP London / Queen’s Club Lorenzo Musetti [6]45 Holger Rune [2]67 Vincitore: Rune ServizioSvolgimentoSet 2H. Rune5-6 → 5-7L. Musetti5-5 → 5-6L. MusettiH. Rune0-15 15-152-1 → 2-2L. Musetti1-1 → 2-1H. Rune1-0 → 1-1ServizioSvolgimentoSet 1L. Musetti 0-30 15-30 30-40 40-40 ace A-401-1 → 2-1H. Rune1-0 → 1-1L. Musetti 15-0 30-15 df 40-300-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    Holger Rune si difende dalle accuse di essere un “bad boy” del tennis: “Amo questo sport, la mia passione è ciò che più mi caratterizza. Anche Federer rompeva le racchette e ciò non lo rendeva cattivo”

    Holger Rune nella foto – Foto Antonio Fraioli

    Holger Rune sta ancora muovendo i primi passi in quella che si spera sia una lunga carriera professionale. Il danese, 20 anni, è già saldamente tra i primi 10, ma deve fare i conti con l’etichetta di “bad boy” che gli viene spesso attribuita. Ora, in un’intervista con El País, Rune ha di nuovo cercato di difendersi e sottrarsi a questa idea, con un confronto interessante.
    “Non mi considero un ragazzo cattivo né niente del genere. Ciò che mi piace è giocare a tennis, voglio fare la mia carriera e migliorare. Anche Roger Federer rompeva le racchette quando era giovane e ciò non lo rendeva cattivo. Sia lui che Rafa sono personalità perfette perché mostrano emozioni e lottano come pazzi, è ammirevole”, ha confessato. D’altra parte, ha spiegato cosa accade fuori dal campo. “Quando ero piccolo, passavo ore e ore a guardare le partite, ero uno di quelli che andavano nei campi esterni per guardare le partite senza sosta. Questo sport mi appassiona e penso che questa passione che sento sia ciò che più mi caratterizza”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    I 3 migliori giovani del tennis mondiale

    Holger Rune nella foto – Foto Getty Images

    Chi sono i migliori giovani del tennis mondiale? Gli esperti sono concordi nel ritenere Carlos Alcaraz, Holger Rune e Jannik Sinner il top tra i nati a partire dal Duemila. Li accomuna non soltanto la giovane età ma anche le grandissime potenzialità, oltre ad essere tutti e tre nella top ten della classifica ATP.
    In un’epoca in cui Roger Federer ha appeso la racchetta al chiodo, Rafa Nadal è afflitto da continui infortuni e Novak Djokovic, sebbene ancora competitivo, ha superato da poco le 36 candeline, si stanno facendo largo le nuove generazioni. Tra i nomi maggiormente di spicco e tennisti ormai già affermati, proprio lo spagnolo Alcaraz, il danese Rune e l’italiano Sinner, i migliori profili nel panorama del tennis mondiale secondo gli addetti ai lavori.
    Carlos Alcaraz è da tutti considerato il predestinato e degno erede di Rafa Nadal. Classe 2003, esordisce nel circuito professionistico nel 2020. In pochissimo tempo riesce a scalare il ranking, fino a raggiungere la vetta. Il talento di Murcia nel 2021 entra nella top 100 ma è il 2022 l’anno della sua definitiva consacrazione, vincendo diversi tornei ATP ma soprattutto trionfando agli US Open, superando Ruud in finale e diventando il nuovo numero uno al mondo a nemmeno 20 anni. Tra gli altri suoi successi, spiccano tre ATP Masters 1000 (Miami 2022, Madrid 2022 ed Indian Wells 2023). È il giocatore favorito numero uno dai siti scommesse tennis, per la vittoria al Roland Garros 2023. Attualmente è al primo posto del ranking mondiale.
    Holger Rune è il giovane più in forma del periodo. Il tennista danese, classe 2003, si è fatto conoscere al grande pubblico nel Roland Garros 2022, battendo agli ottavi il greco Stefanos Tsitsipas, prima di essere fermato ai quarti da Casper Ruud, futuro finalista del torneo. Il suo più importante successo finora è l’ATP Masters 1000 di Parigi-Bercy 2022, superando in finale la leggenda Novak Djokovic. Due brucianti sconfitte in finale nei tornei ATP in questa prima parte del 2023, a Monte Carlo e Roma. Occupa la posizione numero 6 del ranking.
    Jannik Sinner non ha ancora vinto un torneo Masters 1000 e nemmeno uno Slam, viene però considerato uno dei giovani tennisti più forti al mondo. Classe 2001, si è fatto conoscere vincendo nel 2019 le Next Gen ATP Finals. Nel 2022, per tre volte ha raggiunto i quarti nei Grandi Slam. Il 2023 è però iniziato con qualche delusione, come le eliminazioni di Monte Carlo e Roma. Al Roland Garros in corso, è stato battuto al secondo turno dal tedesco Daniel Altmaier, dopo due match point falliti. Attualmente è il numero 9 del ranking. LEGGI TUTTO

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    Le parole dei “big” prima di Roland Garros. Alcaraz: “Mentalmente sono più forte dell’anno scorso”, Sinner: “Non voglio mettermi troppa pressione”

    Holger Rune in allenamento a Parigi (foto Antonio Fraioli)

    Rilassati, sorridenti, con tanta voglia di fare bene. Così i big si sono presentati al canonico “media day” a Roland Garros, appena prima dell’avvio del secondo Slam stagionale sui campi in terra del Bois de Boulogne. C’è moltissima attesa per un torneo al maschile mai così aperto, vista l’assenza – forse definitiva – del dominatore del torneo Rafael Nadal. Uno dei più attesi è certamente il n.1 del ranking Carlos Alcaraz. Lui si dice pronto a fare bene, forte di una maggior esperienza rispetto allo scorso anno, quando fu estromesso da Alexander Zverev.
    “È pazzesco essere la testa di serie numero uno in un Grande Slam. Ho sempre lavorato molto duramente per essere lì, sono molto felice di esserci arrivato” afferma Carlos. “Se parliamo di tennis, direi che sono più o meno lo stesso giocatore dell’anno scorso. L’unico cambiamento che vorrei menzionare è che mi sento più maturo. Mentalmente sono un giocatore migliore. Posso leggere quello che sta succedendo in campo molto meglio rispetto allo scorso anno, direi che è la più grande differenza rispetto al 2022″. Ecco come ha passato i giorni tra Roma e lo sbarco a Parigi:  “Mi sono preso qualche giorno di riposo, senza fare niente, solo rilassandomi e passando del tempo con la famiglia e gli amici, ne avevo bisogno. Da lì, ho passato cinque giorni ad allenarmi all’Equelite Academy, a casa, cosa che mi aiuta molto. Avevo bisogno di quell’intensità di allenamento, anche del lavoro fisico, perché quest’anno non ho avuto quasi più di quattro giorni per allenarmi, è stato solo giocare e giocare. È stato fantastico per me avere questo tempo per poter preparare il Roland Garros, con una preparazione buona come quella che ho avuto negli ultimi giorni”.
    Holger Rune si dice altrettanto fiducioso per Roland Garros, viste le due grandi finali raggiunte (Monte Carlo, Roma) nonostante le sconfitte. “Sono molto felice ed entusiasta di tornare a uno dei miei tornei preferiti dell’anno. Ho avuto una buona stagione su terra battuta, giocando buone partite. Mi sento in buona forma e non vedo l’ora di debuttare. Questa parte della stagione è una delle mie preferite e cercherò di giocare il mio miglior tennis qui. Tutto quello che ho fatto durante la stagione sulla terra battuta è stato per essere il più preparato possibile per questo torneo. Spero di poter giocare il mio miglior tennis qui”.
    Daniil Medvedev sbarca per la prima a Parigi forte di un grande titolo sul “rosso”, appena conquistato a Roma, con un tennis che deve mettere in guardia tutti gli avversari… “Ho appena avuto il tempo di festeggiare la vittoria, niente feste o altro. Certo, ero con la mia famiglia e la mia squadra, molto felice. In un certo senso, la felicità è già una celebrazione e ovviamente cercherò di trasferire questa fiducia qui. Tuttavia, proprio per questo il tennis a volte fa bene e a volte fa male: il fatto di aver vinto un torneo non impedisce che ne arrivi uno nuovo, quindi in un certo senso devi dimenticartene e pensare solo alle tue certezze. La cosa buona, ovviamente, è che a volte perdi al primo turno ma sai che la prossima settimana puoi essere il vincitore”.Si sente uno dei favoriti? “Non lo so (ride). Non voglio esercitare troppa pressione su me stesso. Quello che è successo a Roma è stato incredibile, soprattutto perché ho battuto tanti bravi giocatori: Zverev, Tsitsipas, Rune, Zapata… è una sensazione fantastica, ed è chiaro che forse ci sono più aspettative di quelle che ho avuto di solito. So anche che può essere complicato, e che devo usare questa fiducia senza cadere nell’arroganza, quello è il pericolo. A volte pensi che giocando così bene le cose saranno facili. Questo è quel che succede quando hai problemi al primo turno, puoi arrabbiarti e finisci per perdere. Mi sono trovato molte volte in questa situazione: voglio solo provare a giocare il mio miglior tennis qui al Roland Garros”.Daniil ha parlato anche delle condizioni trovate nei primi allenamenti. A suo dire, e non solo lui, palle e campi non sembrano così veloci: “Non posso dire al 100% se è per via delle palle, o della superficie, ma da quello che ho sentito dai giocatori, siamo tutti d’accordo che i campi sono un po’ più lenti questo anno, le palle diventano “grandi”. Lo svantaggio è che può essere molto duro per le spalle e il gomito. Molti giocatori hanno sofferto dopo l’Australia per questo. Nel tennis devi adattarti. Dopo due giorni di allenamento, ho notato che le condizioni sono molto più lente rispetto agli anni precedenti. Anche a Roma non sono stati così veloci e tutto sommato mi sono piaciute, quindi non vedo l’ora che arrivi il torneo”.
    Campi più lenti, palle più pesanti… che sia Djokovic a giovarne? Per Stefanos Tsitsipas come ti poni nel torneo è decisivo, e lui si considera uno dei favoriti: “Per me è fondamentale entrare nella mentalità che avevo qui quando ho raggiunto la finale. È importante ricreare quella condizione e mantenere la disciplina durante tutto il torneo. Ci sono partite che saranno difficili, gli avversari sono tosti. Forse ad alcune persone non piace la terra battuta quanto a me, ad esempio Daniil Medvedev o Andrey Rublev. Un rivale come Novak Djokovic è sempre il primo da tenere in considerazione. Sento di avere una grande possibilità, ho solo bisogno di ottenere dei buoni primi turni per continuare a credere di poter fare qualcosa quest’anno”.
    Jannik Sinner, ai microfoni di Eurosport, è fiducioso ma predica cautela.

    “Non mi voglio mettere pressione. So il mio potenziale, so di poter andare anche lontano e quindi niente, prendiamo turno dopo turno”#EurosportTENNIS | #RolandGarros | #ATP | #Sinner pic.twitter.com/FY7ralbnYI
    — Eurosport IT (@Eurosport_IT) May 26, 2023

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Roland Garros: un tabellone equilibrato, Sinner dalla parte di Medvedev

    Jannik Sinner si allena a Roland Garros (foto Antonio Fraioli)

    Nella suggestiva sede dell’Orangerie sono stati sorteggiati i tabelloni dell’edizione 2023 di Roland Garros. Analizzando il draw maschile, la prima parola che viene in mente è “equilibrato”. Guardando i possibili percorsi dei favoriti, tra teste di serie e primi turni, nessuno sembra avere la classica “autostrada” o nemmeno un percorso terribilmente accidentato. I teorici quarti di finale sono i seguenti:
    Alcaraz – Tsitsipas
    Djokovic – Rublev
    Rune – Ruud
    Sinner – Medvedev
    La strada del nostro n.1 azzurro è discreta nei primi turni ma con un potenziale ottavo di finale molto complicato. Infatti Jannik trova all’esordio il francese Muller, quindi il vincente di Altmaier – Huesler (che sul rapido sarebbe anche pericoloso), e al terzo turno uno tra Dimitrov e Ruusuvuori. Poteva andare assai peggio, evitate le mine vaganti più pericolose all’avvio, ma negli ottavi potrebbe essere partita vera e durissima contro Sasha Zverev, che sul Chatrier l’anno scorso ha lasciato una caviglia e chissà pure un pezzettino della coppa… o Tiafoe. Il tedesco stenta a ritrovare il suo miglior tennis, ma potrebbe vincere i suoi primi tre match e salire di condizione, diventando avversario teoricamente assai scomodo. Sinner sorprese Zverev nel suo esordio nel torneo, i “fuochi artificiali” del 2020, quando sbarcò nei quarti e impensierì più di ogni altro avversario Rafa Nadal nella corsa al suo 13esimo titolo al Bois de Boulogne. Da allora è passato molto tempo, Sinner è molto cresciuto, Zverev non è al massimo, ma resta una partita da prendere con la massima attenzione. In caso di approdo nei quarti, potrebbe arrivare la settima sfida contro Medvedev. Il bilancio al momento è terribile per l’azzurro: sei sconfitte in altrettante partite, le ultime due nelle finali 2023 di Rotterdam e Miami. Mai però si sono affrontati sul “rosso”, chissà che Jannik non possa giovarne.
    Chissà, perché il Medvedev ammirato al Foro Italico ha giocato meglio di tutti, da campione. L’aveva detto prima dell’avvio del torneo capitolino, non amerò mai la terra battuta ma più ci gioco, più gioco meglio. Con un nuovo Setup delle corde e scarpe diverse, Daniil ha finalmente capito come frenare sul rosso, e la differenza si è vista immediatamente. Quel tennis titubante e mai incisivo in difesa del passato è stato cancellato, ora il russo riesce a difendersi, contrattaccare, dominare i tempi di gioco come sul duro. E allora la faccenda si complica per tutti – Jannik incluso – perché pochi sono lottatori come Medvedev, pochi sanno vincere come Medvedev. In caso si arrivi a questa sfida, sarà un grandissimo match, e grande occasione per Sinner per una vendetta sportiva che cova da tempo. Ce la farà? Lo speriamo, ma dipenderà molto da come Jannik arriva a Parigi. Servirà la potenza nelle gambe e intensità nella spinta ammirata a Monte Carlo o meglio ancora lo scorso marzo, quando giocò davvero molto bene. Il Sinner titubante un po’ scarico di Roma non può ambire a chissà cosa.
    Il favorito del torneo Alcaraz ha un slot di tabellone molto tranquillo. Speriamo possa incrociare Arnaldi al terzo turno, ma Matteo dovrà prima sbarazzarsi di un cliente ostico all’esordio, Galan, uno che il rosso lo conosce benissimo, e quindi eventualmente Nakashima o Shapovalov. La speranza è che negli ottavi possa giocarsi un nuovo capitolo di Alcaraz vs. Musetti. L’azzurro (tds n.17)  ha pescato il “furibondo” Ymer all’esordio e poi Shevchenko, che tanto ha impressionato vs. Sinner a Roma, fino a trovare Norrie o un qualificato. Non sarà per niente facile per il toscano battere il coriaceo britannico, ma è esattamente il salto di qualità a cui è atteso Lorenzo in un torneo Major. N.18 del mondo, sull’amata terra, non deve temere un Norrie, ma affrontarlo convinto di poterlo battere. Quest’edizione di RG ci dirà molto del momento e crescita di Musetti.
    Fognini ha pescato teoricamente “male”, Auger-Aliassime, ma in realtà il canadese è in una fase assai grigia. Speriamo nel’upset che farebbe tornare il ligure protagonista, se lo meriterebbe davvero. È lo slot di Tsitsipas, che ha un buon tabellone, ma quest’anno stenta a vincere i big match, contro i top10 è andato davvero male. Questo Roland Garros ci dirà se il greco ha tennis e testa per ritornare a battere i migliori o rischia seriamente di esser sorpassato da Rune, sempre più in rampa di lancio.
    Nel secondo quarto di finale partendo dall’alto, Djokovic è certamente il favorito. Al terzo turno potrebbe trovare Davidovich-Fokina, non esattamente la stabilità fatta tennista ma come potenza e attitudine alla terra era certamente uno da evitare come prima testa di serie. Potrebbe essere una grossa battaglia fisica, che ci dirà “quanta ne ha” il serbo, apparso ancora non al meglio a Roma, ma certamente in crescita rispetto alle pessime versioni ammirate sul rosso nei primi tornei. Se Djokovic sale di condizione, potrebbe far saltare il banco, con buona pace di tutti, record assoluto di Slam annesso. È uno scenario tutt’altro che improbabile, attenzione a dare Alcaraz come netto favorito. La giovane età con la relativa esperienza e qualche giornata no che ancora vive, potrebbe pensare non poco sulle spalle dell’attuale n.1.
    Rublev vs. Khachanov potrebbe essere l’ottavo più duro, in tutti in sensi, con Wawrinka (o Evans) come potenziale guastafeste. O Lorenzo Sonego, che ha pescato Shelton (miglior testa di serie possibile, oggettivamente) e quindi il vincente del derby francese Mandarino-Humbert, prima di sfidare potenzialmente Andrey in un 3t molto intrigante.
    Manca da analizzare il quarto di finale della parte bassa capeggiato da Rune e Ruud. È stata la semifinale di Roma, pochi giorni fa. Casper è in evidente ripresa, ha fatto finale a Parigi l’anno scorso. Sarebbe stupido tagliarlo fuori a priori dai favoriti, ma la crescita di Rune è piuttosto impressionante, quindi tutto lascia pensare che il semifinalista di quella parte di tabellone potrebbe essere proprio lui. Cerundolo negli ottavi non è affatto un avversario semplice, probabilmente più pericoloso di Fritz, che ha giocato discretamente sul rosso ma la cui tenuta 3 su 5 a Parigi è tutta da verificare.
    Vedremo gli abbinamenti di qualificati azzurri. Intanto, bravi!
    Sensazioni generali: con tabellone tutto sommato “onesto”, conterà moltissimo come i migliori arriveranno alla seconda settimana. Roland Garros è un torneo duro, con condizioni piuttosto variabili, anche per colpa della sessione serale e non solo. Vincere alcuni primi turno di slancio, senza far troppa fatica, sarà molto molto importante. Per tutti, Alcaraz e Djokovic inclusi. Speriamo che Sinner arrivi allo scontro con Medvedev, sperando per una volta di assistere a un film diverso. Del resto, se Jannik vuol vincere uno Slam, battere Medvedev deve rientrare non nell’impresa ma nella normalità delle cose. 
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Roma: Medvedev straordinario, doma Rune in una bella finale

    Daniil Medvedev

    E pensare che Medvedev non aveva mai vinto un match a Roma… Il campione di US Open 2021 e tennista più vincente in stagione, alza al Foro Italico la coppa degli IBI23 battendo in una bella finale Holger Rune, 7-5 7-5 in 1 ora e 41 minuti di partita, finalmente disputata regolarmente dopo un’edizione martoriata dalla pioggia. È il 20esimo titolo in carriera per il moscovita, tutti vinti in tornei diversi. Medvedev e Rune hanno disputato una grande partita, giocata assai bene da entrambi, tatticamente molto evoluta. Alla fine ha prevalso la maggior sagacia e freddezza di Daniil, che ha gestito da campione i momenti più delicati della partita.
    Rune è stato bravissimo da fondo campo a vincere tanti scambi, servire bene e reggere la ragnatela tattica del rivale, trovando molti punti di qualità. Ma nel complesso, Medvedev è stato superiore nell’aggrapparsi al servizio nei momenti decisivi e portare Rune a giocare male nelle strette decisive. Il suo modo di stare in campo, con una serie di scambi a basso ritmo ma lunghi, per poi strappare all’improvviso, ha stanato Holger, che è incappato in alcuni errori decisivi. Come quelli nel secondo set, che ha pagato carissimo. I numeri di Rune sono buoni, come il 63% di punti sulla seconda, ma quelli di Daniil superiori. Ma oltre ai numeri, è stata la qualità tattica e mentale di Medvedev a prevalere. Rune esce sconfitto, ma la sua prestazione è l’ulteriore conferma della sua forza e qualità.
    Medvedev vince a zero il primo game, il servizio è subito efficace. Anche Rune vince un buon primo turno di servizio e vola 0-30 in risposta, ma sbaglia clamorosamente sotto rete un volée tutt’altro che difficile. Sul 2 pari, Medvedev smarrisce la prima di servizio e perde il primo lungo scambio ad alta velocità, crollando 15-40. Rimedia con due prime palle perfette, e poi altre due, portandosi 3-2. Rune è molto sicuro nei propri game, Medvedev è sostenuto dal servizio, in questa fase del set il danese sembra più in controllo degli scambi. Arrivavano alcuni punti splendidi, come un serve and volley di Holger eseguito da manuale e una difesa di Daniil fantastica, con passante stretto di rovescio millimetro, ma l’equilibrio non si spezza, fino al 6-5 Medvedev. Serve Rune e sul 30 pari subisce un attacco perfetto del russo, che passa da uno scambio a basso ritmo ad una frustata lungo linea micidiale. È set point, e se lo gioca malissimo Holger, cercando una smorzata mal eseguita. 7-5 Medvedev, bravissimo in tutto il set a crescere in risposta e giocare un ultimo game enciclopedico dal punto di vista tattico. Medvedev nel 2023 ha un record di 32 vittorie e 0 sconfitte dopo aver vinto il primo set.
    La reazione di Rune è violenta: in risposta nel primissimo game tira pallate a tutta e si prende di pura forza un break, il primo del match a suo favore. Consolida il vantaggio con un buon turno di battuta, ma sul 2-1 Daniil alza il livello, lo fa correre da tutte le parti e si porta 0-40. Trova il break con un passante in corsa in avanzamento raccogliendo la palla da millimetri dal terreno e controllandola in modo assoluto. Contro break, 2 pari e via a servire come una “macchina”, pure due Ace. Con un parziale terrificante (12 punti a 3 dallo 0-2 sotto) il moscovita ha ribaltato totalmente il set, ora avanti 3-2. Al cambio di campo, Rune parla con Mouratoglou e gli dice “sto facendo tutto bene, cosa posso fare…”. Sul 3 pari la battaglia cresce ancora: Rune vince un primo punto clamoroso, chiudendo con un vincente di rovescio lungo linea un palleggio di 38 colpi. Medvedev si disunisce, sbaglia un diritto malamente, commette un doppio fallo e quindi un altro regalo. Daniil cede di nuovo il turno di servizio nel set, per il 4-3 Rune. Adesso è Rune ad infilare un parziale di 12 punti a 3, per il 5-3. Rune serve per il set sul 5-4 e incappa in due erroracci col diritto, anche provocati da un primo scambio interminabile nel quale Medvedev gli ha spezzato ritmo e fiducia. Sulla palla break Daniil mangia campo al rivale e si prende un contro break magistrale dal punto di vista tattico. 5 pari. Quando il moscovita pare aver ripreso il controllo, è lui a sbagliare due volte col diritto. Non trema Daniil, servizio veloce, passo in campo e via a condurre col diritto. Sul 30 pari Rune rischia una palla corta, la gioca splendidamente per la palla break. Ace di Medvedev. 6-5. Ora è Holger a servire sotto pressione… e la sente tutta. Sullo 0-15 cerca una smorzata giocata con un braccio rigidissimo, la palla arriva a mala pena a rete. Un altro errore lo condanna allo 0-40, tre match point Medvedev!!! Spreca il primo Daniil, comanda ma rischia un drop shot che non passa la rete. Sul secondo il diritto di Rune è di poco out. Game Set Match Medvedev, che da non aver mai vinto un match a Roma, alza il trofeo 2023.
    Daniel Medvedev (non prima ore: 16:00)ATP Rome Holger Rune [7]55 Daniil Medvedev [3]77 Vincitore: Medvedev ServizioSvolgimentoSet 2H. Rune 0-15 0-30 0-40 15-405-6 → 5-7D. Medvedev 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 ace A-405-5 → 5-6H. Rune30-40 0-15 15-15 15-30 30-30 30-405-4 → 5-5D. Medvedev 15-0 30-0 ace 30-15 40-15 40-305-3 → 5-4H. Rune 0-15 df 15-15 30-15 ace 40-154-3 → 5-3D. Medvedev 0-15 0-30 0-40 df3-3 → 4-3H. Rune 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-402-3 → 3-3D. Medvedev 15-0 30-0 ace 30-15 40-15 ace2-2 → 2-3H. Rune 0-15 0-30 0-40 15-402-1 → 2-2D. Medvedev 15-0 15-15 30-15 40-152-0 → 2-1H. Rune 15-0 15-15 15-30 30-30 40-301-0 → 2-0D. Medvedev 0-15 0-30 0-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1H. Rune 15-0 15-15 30-15 30-30 30-405-6 → 5-7D. Medvedev 15-0 30-0 40-05-5 → 5-6H. Rune 15-0 15-15 30-15 30-30 40-304-5 → 5-5D. Medvedev 0-15 15-15 30-15 ace 40-154-4 → 4-5H. Rune 0-15 15-15 30-15 30-30 40-303-4 → 4-4D. Medvedev 0-15 df 15-15 15-30 30-30 40-303-3 → 3-4H. Rune 15-0 30-0 40-0 40-152-3 → 3-3D. Medvedev 0-15 df 15-15 15-30 15-40 df 30-40 40-40 A-402-2 → 2-3H. Rune 15-0 15-15 30-15 40-151-2 → 2-2D. Medvedev 0-15 0-30 15-30 30-30 40-301-1 → 1-2H. Rune 15-0 15-15 30-15 ace 40-150-1 → 1-1D. Medvedev 15-0 30-0 40-00-0 → 0-1

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    L’incredibile record di successi di Rune contro i top5

    Holer Rune (ATP site)

    Recentemente il mondo del tennis celebra i tanti record di precocità segnati da Carlos Alcaraz, come l’esser diventato il più giovane n.1 al mondo e di fine anno nell’era del tennis Open. Tuttavia il coetaneo Holger Rune lo segue molto da vicino e sta segnando un record davvero impressionante e di enorme valenza tecnica.
    Il classe 2003 danese, finalista agli Internazionali d’Italia (sfida oggi Medvedev) infatti vanta in carriera un record incredibile affrontando un giocatore inserito nella top 5 nel ranking mondiale. Finora ha giocato per 8 volte contro uno dei primi cinque giocatori al mondo, eccetto la primissima volta (US Open 2021, all’esordio contro Djokovic in uno Slam), ha sempre vinto. Ecco la lista di questi straordinari successi.
    W vs. il n. 3 Zverev (Monaco, ottavi di finale – ha vinto il torneo)W vs. il n. 4 Tsitsipas (Roland Garros, ottavi di finale)W vs. il n. 5 Tsitsipas (Stoccolma, Finale, vincendo il torneo)W vs. il n. 1 Alcaraz (Paris-Bercy, quarti di finale, ha vinto il torneo)W vs. il n. 5 Medvedev (Monte Carlo, quarti di finale)W vs. il n. 1 Djokovic (Roma, quarti di finale)W vs. il n. 4 Ruud (Roma, semifinale, può vincere il torneo)
    Per dare un’idea della straordinarietà di questo 7-0, Carlos Alcaraz nei primi 8 match vs. un top5 ATP ha 4 vittorie e 4 sconfitte, come Rafael Nadal ed Andy Murray; Pete Sampras 3 vittorie e 5 sconfitte, addirittura Djokovic 8 sconfitte. Come Rune solo Ilie Nastase, con 7-1. Terribilmente precoce Holger e, soprattutto, fortissimo. LEGGI TUTTO