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    F1, Jos Verstappen: “Se non ci fosse Max, Hamilton avrebbe vinto di nuovo”

    ROMA – Negli ultimi sette campionati del mondo di F1 Lewis Hamilton è riuscito a spuntarla per ben sei volte. Per il britannico l’unico titolo mancato è stato quello del 2016 quando arrivò secondo nella classifica iridata dopo uno straordinario duello contro Nico Rosberg, diventato campione solo all’ultimo Gran Premio. Anche quest’anno si sta assistendo ad una lotta senza esclusioni di colpe con Max Verstappen davanti al campione in carica della Mercedes per 12 punti a cinque gare dal termine. Per il padre di Max, Jos Verstappen, ex pilota F1, solo la presenza del figlio ha evitato l’ennesimo acuto di Hamilton.
    “La gente vuole questi piloti”
    “Senza la presenza di Max – ha dichiarato l’ex pilota a formule1.nl – Lewis sarebbe già campione del mondo. Bisogna essere onesti, Max sta riuscendo a tirar fuori il meglio dalla macchina, ed è questo che lo rende spettacolare. Le persone vogliono vedere in pista questo genere di piloti. Grazie ai progressi del motore abbiamo ottime possibilità e credo che siamo davvero pronti per il futuro”. Queste le parole di Verstappen Senior, fiducioso sulle possibilità del numero 33 della Red Bull di aggiudicarsi il suo primo titolo in Formula 1. LEGGI TUTTO

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    F1, Gp Messico in diretta tv: orari e dove vederlo

    ROMA – La Formula 1 riparte dal Gran Premio del Messico, diciottesimo appuntamento della stagione di Formula 1. Dopo il weekend di Austin, con la vittoria di Max Verstappen che ha allungato in classifica su Lewis Hamilton, si torna in pista nella giornata di venerdì 5 novembre con le prove libere 1 alle 18.30 e la seconda sessione alle 22. Sabato 6 si partirà alle ore 18 con le prove libere 3, per proseguire con le qualifiche alle 21. L’appuntamento con la gara è fissato per le ore 20 di domenica 7 novembre a città del Messico.
    Come vedere il Gran Premio in tv
    Il Gran Premio del Messico sarà trasmesso interamente in diretta tv su Sky Sport Formula 1 (canale 207), Sky Sport Uno e in streaming su Sky Go. Qualifiche e gara saranno visibili anche in differita su TV8, mentre su corrieredellosport.it sarà possibile seguire LIVE qualifiche e gara.
    Il programma completo con gli orari:
    Venerdì 5 novembre
    PL1: 18:30
    PL2: 22:00
    Sabato 6 novembre
    PL2: 18:00
    Qualifiche:  21:00
    Domenica 7 novembre
    Gara: 20:00 LEGGI TUTTO

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    F1, diretta tv Gp Messico: orari, canale e dove vederlo

    ROMA – Scatta nel fine settimana il Gran Premio del Messico, diciottesimo appuntamento della stagione di Formula 1. Dopo il weekend di Austin, con la vittoria di Max Verstappen che ha allungato in classifica su Lewis Hamilton, si torna in pista nella giornata di venerdì 5 novembre con le prove libere 1 alle 18.30 e la seconda sessione alle 22. Sabato 6 si partirà alle ore 18 con le prove libere 3, per proseguire con le qualifiche alle 21. L’appuntamento con la gara è fissato per le ore 20 di domenica 7 novembre a città del Messico.
    Le informazioni sul Gp del Messico
    Il Gran Premio del Messico sarà trasmesso interamente in diretta tv su Sky Sport Formula 1 (canale 207), Sky Sport Uno e in streaming su Sky Go. Qualifiche e gara saranno visibili anche in differita su TV8, mentre su Tuttosport.com sarà possibile seguire LIVE qualifiche e gara.
    Il programma completo con gli orari:
    Venerdì 5 novembre
    PL1: 18:30
    PL2: 22:00
    Sabato 6 novembre
    PL2: 18:00
    Qualifiche:  21:00
    Domenica 7 novembre
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    F1, Domenicali: “Norris è più vicino di Hamilton alle persone che lo seguono”

    ROMA – Stefano Domenicali ha commentato i risultati del sondaggio commissionato da “Motorsport Network”, secondo cui il pilota di Formula 1 più popolare tra i fan sarebbe Max Verstappen con il 14,4% dei voti, contro il 12,5% di Lewis Hamilton, terzo in questa speciale classifica dietro anche a Lando Norris, secondo. “Sorpreso perché Hamilton non è il pilota più popolare? In un certo senso devo dire di esserlo, ma d’altra parte se si pensa alla demografia delle persone maggiormente coinvolte da questo sondaggio si può capire perché Lando abbia ottenuto questi risultati – ha affermato il CEO del Circus -. Ha un approccio con i fan più giovani che è feresco ed è più vicino alle persone che lo seguono. Questa è la mia opinione personale”.
    Le parole su Norris
    Tante belle parole quindi per Norris: “Non voglio attribuire una importanza maggiore di quella che ha, ma come ho sempre detto la F1 non ha un problema con i piloti del futuro – ha detto Domenicali -. Abbiamo un incredibile gruppo di giovani molto talentuosi che rappresentano una valore assoluto per la Formula 1”. Importante anche l’apporto della serie Netflix “Drive to Survive”: “Di sicuro ha avuto un grande impatto su tutti coloro che non erano attratti dalla F1. Hanno visto delle narrazioni differenti del nostro sport e questo ha avuto un impatto positivo”. LEGGI TUTTO

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    F1, Verstappen: “Non andrei a cena con Hamilton”

    ROMA – “No, con Hamilton non andrei a cena. Siamo come dovrebbero essere due rivali. Non andremo a cena insieme, ma va bene. Abbiamo uno spirito competitivo e cerchiamo sempre di batterci a vicenda in pista, ma anche di rispettarci a vicenda fuori. Finora ce ne sono stati alcuni di momenti di tensione, ma nel complesso è andato tutto bene”. Queste le parole di Max Verstappen, in un’intervista al “Telegraph”, sul rapporto con Lewis Hamilton. L’olandese della Red Bull ha confermato il grande rispetto reciproco con il rivale della Mercedes, negando però la possibilità di un’amicizia o rapporto al di fuori del circuito di Formula 1. “Lotta al titolo? Sono concentrato sul massimizzare ogni fine settimana. Non sono un gran sognatore, quindi non penso ancora molto ad Abu Dhabi. Vado gara dopo gara per cercare di ottenere più punti possibili, ogni volta”.
    Sul passato
    “Io il più giovane a vincere in F1? Non ho pensato alla mia età, a dire il vero. Ho sempre guidato nelle categorie in cui ero il più giovane. Ho sempre gareggiato contro ragazzi di due o tre anni più grandi, o anche di più. Soprattutto il mio ultimo anno nel go-kart. Avevo 16 anni e gareggiavo contro ventenni e persino 35enni. Erano pagati dalle fabbriche per restare sui go-kart. Quindi, non mi sentivo fuori dalla mia zona di comfort quando ho iniziato in F1. Certo, non avevo mai fatto gare a livello di Formula 1 prima, ma non ci ho mai pensato davvero. Ero solo molto felice di essere lì. Devi commettere errori, devi imparare. Avevo fatto solo un anno di corse al di fuori dei kart, in F3, quindi è stata una curva di apprendimento naturale da percorrere”. LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton: “Nei primi anni di carriera non ero felice”

    ROMA -“Non ero felice. Avevo realizzato il mio sogno, ma non ero io, non potevo essere io e non avevo fiducia in me stesso allora, quindi sono rimasto in silenzio. Reprimiamo così tante cose che non ci rendiamo conto del dolore che abbiamo sperimentato”. Lewis Hamilton, intervistato dal “Financial Times”, ha raccontato le difficoltà attraversate nei primi anni in Formula 1, soprattutto per episodi legati al razzismo. Il pilota britannico della Mercedes porta ora avanti una serie di battaglie contro il razzismo e le discriminazioni.
    Le battaglie di Hamilton
    “Mentre guardavo le foto dei festeggiamenti della squadra e mi sono reso conto che le squadre erano ancora completamente bianche, c’erano pochissime persone di colore e mi sono chiesto come potesse succedere questo dopo che sono stato qui così tanto tempo – ha aggiunto Hamilton -. Poi tutto quello che è successo dopo la morte di George Floyd mi ha colpito duramente. Non potevo credere che così tante persone fossero ancora in silenzio su quello che era successo. Ora sono disposto a rischiare il mio lavoro, la mia reputazione. Voglio che la comunità nera sappia che li ascolto e che sono con loro”. LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton: “Nei primi anni non avevo fiducia in me stesso”

    ROMA – Lewis Hamilton, intervistato dal “Financial Times”, ha raccontato le difficoltà attraversate nei primi anni in Formula 1, soprattutto per episodi legati al razzismo. Il pilota britannico della Mercedes porta ora avanti una serie di battaglie contro il razzismo e le discriminazioni. “Non ero felice. Avevo realizzato il mio sogno, ma non ero io, non potevo essere io e non avevo fiducia in me stesso allora, quindi sono rimasto in silenzio. Reprimiamo così tante cose che non ci rendiamo conto del dolore che abbiamo sperimentato”.
    Le parole di Hamilton
    “Mentre guardavo le foto dei festeggiamenti della squadra e mi sono reso conto che le squadre erano ancora completamente bianche, c’erano pochissime persone di colore e mi sono chiesto come potesse succedere questo dopo che sono stato qui così tanto tempo – ha aggiunto Hamilton -. Poi tutto quello che è successo dopo la morte di George Floyd mi ha colpito duramente. Non potevo credere che così tante persone fossero ancora in silenzio su quello che era successo. Ora sono disposto a rischiare il mio lavoro, la mia reputazione. Voglio che la comunità nera sappia che li ascolto e che sono con loro”. LEGGI TUTTO

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    F1, sorpresa Hamilton: si traveste da ingegnere per tre bambini

    “Da ragazzi mi dicevano che non sarei mai stato un pilota”
    “Mi piace fare domande sul design della macchina, anche per capire come ragionano gli altri. La parte migliore è sicuramente guidare, ma anche sapere di poter contare su un gruppo di molte persone, oltre 2.000, al contrario di quanto può sembrare da casa. Ed è bello vedere nel team persone di colore o donne. – spiega Hamilton –  Mentre la parte peggiore è rimanere concentrato, credere continuamente in sè stessi senza dare peso a ciò che dice la gente. Da ragazzo mi dicevano che non sarei mai stato un pilota e un campione del mondo. Ho dimostrato loro che si sbagliavano. Anche voi potete fare lo stesso”. Un messaggio importante, soprattutto quello finale, per i tre ragazzi, che sicuramente non scorderanno mai una giornata del genere a contatto con una delle leggende dello sport. LEGGI TUTTO